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venerdì 28 maggio 2010

Buone pratiche di sostenibilita' a TERRA FUTURA

TERRA FUTURA, mostra convegno delle buone pratiche di sostenibilità

Firenze, Fortezza da Basso, dal 28 al 30 maggio 2010 (settima edizione).

“Le comunità sostenibili e responsabili. Laboratori di futuro”.

LORETTA NAPOLEONI: “L’Europa incapace di vera solidarietà nei momenti di crisi. È la nostra democrazia ad essere fallita, non solo l’economia”. “In Italia troppo facile ottimismo”.

UGO BIGGERI/BANCA ETICA: “No al green washing di tante aziende.

La responsabilità sociale entri nelle aree della produzione e del commercio».

Firenze, 28 maggio 2010 - È il tema delle economie responsabili ad aprire la settima edizione di Terra Futura, la mostra convegno internazionale delle buone pratiche di sostenibilità, alla Fortezza da Basso fino a domenica 30 maggio. In uno scenario di crisi mondiale è necessario ricostruire economie sane e responsabili. E per farlo si deve partire dal basso, guardare alle esperienze e ai nuovi modelli nati sui territori locali. È la strada che da tempo indicano i promotori di Terra Futura, Fondazione culturale Responsabilità Etica Onlus per il sistema Banca Etica, Regione Toscana e Adescoop-Agenzia dell’Economia Sociale, insieme ai partner Acli, Arci, Caritas Italiana, Cisl, Fiera delle Utopie Concrete e Legambiente. E lo ribadiscono ancora una volta.

Ugo Biggeri, presidente di Banca Popolare Etica, aprendo i lavori di questa prima giornata ha detto: «Oggi il tema della responsabilità d’impresa non riguarda soltanto le multinazionali per cui la condizione è molto critica, ma anche le piccole imprese. Un segnale positivo è che in tante oggi si interrogano in merito alla responsabilità sociale d’impresa e alle conseguenze ambientali e sociali di comportamenti irresponsabili e insostenibili. Ma di fatto è un momento particolare rispetto a questi temi: quando il referente della responsabilità sociale d’impresa in un’azienda coincide con l’ufficio comunicazione o l’ufficio marketing è evidente che siamo di fronte a una contraddizione. Questo si chiama green washing non responsabilità sociale, e piega al marketing senza sostanza un bisogno sentito ormai da molti cittadini. La responsabilità sociale deve entrare piuttosto nelle aree gestionali della produzione e del commercio».

Deciso l’intervento di Loretta Napoleoni, economista, che ha evidenziato come oggi manchi la solidarietà, “elemento portante dell’economia”. «E manca anche nell’Unione Europea – ha insistito -. Il Dubai ha dato una grande lezione in tal senso: solo sette mesi fa aveva un debito pubblico 35 mila miliardi che non riusciva a pagare, ma è stato però subito garantito e ristrutturato dall’emirato di Abu Dhabi. Adesso il Dubai è pronto a ritornare nel mercato internazionale dei capitali. Questo è un sintomo dell’invecchiamento della nostra democrazia, che è da riformare. Noi rischiamo di perdere l’Euro e l’Europa per appena 9 mila miliardi di euro di debito. Nel 2008 avremmo dovuto capire che era necessario iniziare a pagare i debiti e quantomeno a ristrutturarli in solidarietà con l’Unione Europea. Invece nessuno Stato è disposto ad aiutare gli altri: tutti concentrati nei propri interessi. E intanto si rischia lo sfascio come nel caso della Grecia. Bisogna muoversi subito, invece i politici europei si limitano a presentare politiche austere che di fatto danneggiano la ripresa nel lungo periodo».«L’economia è complessa e serve tempo – ha concluso -, ma noi non ne abbiamo. Io personalmente sono pessimista, mentre in Italia si è eccessivamente ottimisti. È necessario essere realisti».

E rispetto alle difficoltà pesanti in cui versano da ormai due anni tante imprese, la Napoleoni ha commentato: «Il Governo sembra non potere dare aiuto, tende piuttosto a ridurre la spesa pubblica per soddisfare il mercato». E i nuovi modelli economici, quelli che si muovono su percorsi di sostenibilità e di responsabilità? «Il sistema di solidarietà, la banca etica, le cooperative, le imprese etiche potrebbero sopravvivere meglio delle altre perché hanno una rete di supporto, ma in questa rete ci sono poche imprese. Se avessimo sviluppato una rete regionale più fitta e solida dal 2008, con l’aiuto del Governo, la situazione sarebbe migliore. Il movimento solidale ed etico sa reggersi da solo e far fronte a momenti di grande difficoltà. Ma da solo non può fare miracoli».

«Non credo troppo nella responsabilità d’impresa – ha obiettato Susan George, presidente onorario di Attac Francia e membro della presidenza del Transnational Institute -. La questione prioritaria è piuttosto il pagamento delle tasse: questa è la prima forma di responsabilità da chiedere - ha aggiunto -. Le imprese transnazionali fanno falsi bilanci per non pagare quello che devono. La responsabilità sociale, poi, da sola non basta: è un intero sistema da convertire verso l’economia verde. E ancora le imprese devono essere responsabili insieme, capaci di social trade, come quelle 1500 imprese di Porto Alegre, in Brasile, che hanno saputo far rete e sono reciprocamente fornitori e acquirenti».

È la Rete brasiliana di economia solidale “Solidarius”, Euclides Andrè Mance, della Rete: «La finalità dell’economia è garantire i mezzi per il buen vivir, ossia il benessere delle persone, non è fare profitto: significa produrre, accumulare e ridistribuire valori per promuovere libertà. Se hai fame, non esisti per il mercato perché non hai denaro o non hai qualcosa da scambiare…. Questo spiega la crisi di sovrapproduzione a fronte del miliardo e 20 milioni di persone che soffrono la fame. Produrre e distribuire è il percorso dell’economia solidale. Occorre fare rete tra organizzazioni di economia solidale per riorganizzare i flussi economici perché se non ci sono datori di lavoro né c’è sfruttamento il valore economico rimane accumulato, bisogna riorganizzare un‘economia produttiva delle filiere produttive da parte delle economie solidale. Due assi sono fondamentali: l’espansione dell’economia solidale per riaggregare gli esclusi che non vogliono vivere nell’economia egemonica e l’equilibrio ecologico, perché la produzione dei mezzi che soddisfano il “ben vivere” va coniugata con il rispetto per l’ecosistema».

Infine Laura Pennacchi, economista e direttrice della scuola per la buona politica “Vivere la democrazia, costruire la sfera pubblica”, ha concluso: «Penso che la cosa più importante su cui interrogarci nella nuova fase della crisi in corso, che drammaticamente causa disoccupazione, sia non tanto la questione del come e del perché la finanza sia diventata il bene comune a cui gli Stati hanno dedicato tante risorse, perché questo era inevitabile per salvare il mondo dal collasso. Il punto invece è che dopo aver fatto questo intervento pubblico gli Stati ora dovrebbero creare crescita per affrontare la disoccupazione e per elevare il benessere generale (il nuovo bene comune). L’intervento pubblico dovrebbe ora avere obiettivi di crescita, di qualità, ma rinnovando modelli di consumo, stili di vita e responsabilità collettiva».

Il settore delle energie rinnovabili in difesa dei certificati verdi

28/05/2010 (Kyoto Club)

Le Associazioni del settore delle rinnovabili in difesa del meccanismo dei Certificati Verdi

La misura 45 contenuta nella manovra economica del Governo che chiede l'abolizione dell'obbligo del riacquisto dei CV in eccesso in dote agli operatori delle rinnovabili da parte del GSE potrebbe destabilizzare il settore con effetti disastrosi sull'occupazione in uno pochi dei settori anticiclici del paese.

Le Associazioni ANEV, ANAB, APER, FEDERPERN, FIPER, GREENPEACE ITALIA, ISES ITALIA, LEGAMBIENTE, e KYOTO CLUB, rappresentanti del settore delle energie rinnovabili, esprimono il disappunto e la preoccupazione per le misure contenute nell'articolo 45 (Terzo Titolo, Sviluppo e Infrastrutture) della manovra economica del Governo, che rischierebbero in maniera seria di mettere in pericolo decine di migliaia di posti di lavoro nel settore delle rinnovabili.

La misura prevista abolisce anche retroattivamente l'unico meccanismo di garanzia del sistema di sostegno alla crescita delle Fonti Rinnovabili, che serve invece proprio a tutelare il mercato e a evitare speculazioni derivanti dall'oscillazione artificiosa dei prezzi dei Certificati Verdi (CV).

Estremamente grave è poi il fatto che tale sistema di stabilizzazione del mercato fu introdotto a tutela degli investitori nazionali solo in caso di un eventuale inadempimento del nostro Paese rispetto al raggiungimento degli obblighi liberamente assunti dall'Italia in sede Comunitaria.

Il provvedimento proposto, da una prima analisi svolta, rischia seriamente di compromettere le iniziative in essere, che ricordiamo nel solo settore eolico al 2009 vedono occupati circa 25.000 lavoratori (con un incremento di circa 5.000 unità nel solo anno 2009), tra settore e indotto.
Inoltre la formulazione del medesimo articolo 45 comprometterebbe tutti gli investimenti in corso di finanziamento nel settore delle rinnovabili, che negli ultimi due anni è stato uno dei pochi comparti anticiclici a consentire la crescita occupazionale nel nostro Paese.

Tecnicamente l'abolizione dell'obbligo del riacquisto dei Certificati Verdi in eccesso in dote agli operatori delle rinnovabili da parte del Gestore dei Servizi Energetici (GSE) potrebbe portare, in assenza di un adeguamento coerente della quota d'obbligo, a una sostanziale destabilizzazione del sistema e di conseguenza, da un punto di vista occupazionale, agli effetti disastrosi sopra richiamati.

Infatti, alla certa fase di stallo nell'investimento in nuovi impianti, con il conseguente blocco di nuove assunzioni, si aggiungerebbe una perdita di occupazione del settore e dell'indotto derivante dal sicuro default finanziario per le iniziative in essere che vedrebbero tagliati i ritorni economici necessari a ripagare gli investimenti.

Tale provvedimento, che certamente presenta profili di illegittimità rispetto alla modifica retroattiva del sistema, andrebbe a generare sui progetti già in essere una grave situazione di insolvenza i cui effetti sarebbero, oltre ai danni economici indicati in centinaia di milioni di euro e di perdita di livello occupazionale, anche i mancati benefici ambientali che a loro volta genererebbero al 2020 costi inaccettabili e insostenibili per il sistema Paese.

Si segnala, infine, che l'effetto certo sui progetti in esercizio, genererà a valle del default finanziario, oltre alle citate perdite di livello occupazionale, anche perdita di capacità produttiva, e di produzione elettrica da Fonte Rinnovabile automaticamente derivante dal blocco delle iniziative, nonché il corrispondente ritorno per gli Enti locali interessati dai progetti che beneficiano di introiti legati alle iniziative presenti sul territorio.

A fronte di questo quadro di gravi ripercussioni, il beneficio per le bollette che tale intervento garantirebbe, secondo i calcoli dell'Autorità per l'Energia Elettrica e il Gas, è di 530 milioni di euro per il 2010, già peraltro in sensibile riduzione rispetto al 2009 (640 milioni di euro) e in prospettiva sempre meno rilevante.

Infine, gli effetti del provvedimento, che inciderebbero in maniera ingente su tale sistema e sui suoi equilibri occupazionali consolidati in oltre quindici anni di sviluppo, comporterebbero una sostanziale incomprensibilità della sua applicazione, anche in virtù del rapporto tra quanto immediatamente risparmiato nelle bollette rispetto al gettito economico perso per i molti anni a venire.

Per quanto sopra detto e anche alla luce del prossimo necessario intervento normativo di riordino del sistema degli incentivi (previsto entro il dicembre 2010 dalla Direttiva Comunitaria), nonché alla luce del prossimo invio del Piano di Azione che l'Italia trasmetterà entro giugno a Bruxelles nell'ambito degli obblighi comunitari della 20/20/20, si ritiene indispensabile per il nostro Paese evitare ulteriori azioni destabilizzanti sul settore delle Fonti Rinnovabili, rivedendo tale intervento in ambito coerente con le altre iniziative e rimandando ogni azione a un organico riordino dei meccanismi vigenti entro la fine dell'anno come in effetti già previsto.

ANEV, ANAB, APER, FEDERPERN, FIPER, GREENPEACE ITALIA, ISES ITALIA, LEGAMBIENTE, KYOTO CLUB

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Postato su CorrieredelWeb.it L'informazione fuori e dentro la Rete.

Oil&Gas: come affrontare le sfide dell'eccesso di offerta (capacità di raffinazione petrolifera e di gas) e della riduzione della domanda.

La crisi economica sottolinea i nodi e le incertezze del settore Oil&Gas.

Come affrontare le sfide dell'eccesso di offerta (capacità di raffinazione petrolifera e di gas) e della riduzione della domanda.

E' prevedibile un aumento della competitività o una destabilizzazione dei mercati?

Si è da poco concluso a Roma il Workshop Safe Oil & Gas che ha aperto la serie di eventi Safe, che ormai costituiscono un tavolo privilegiato di discussione sulle tematiche del mondo energetico ambientale.

Tra gli altri, hanno partecipato all'evento: Raffaele Chiulli - Presidente Safe; Guido Bortoni - Capo Dipartimento Energia Ministero dello Sviluppo Economico; Piero De Simone - Direttore Generale Unione Petrolifera; Paolo Luca Ghislandi – Segretario Generale AIGET; Salvatore Pinto - Amministratore Delegato EGL; Dario Scaffardi - Direttore Generale Saras; Vincenzo Cioffo - Direzione Mercati AEEG.

Raffaele Chiulli nella sua relazione di scenario ha evidenziato come il perdurare della crisi economica abbia provocato effetti ancor ben visibili nel settore energetico ambientale e principalmente in quelli dei prodotti petroliferi e del gas naturale.

"Sul lato oil si è vissuto nel primo bimestre 2010 un decremento del 7,2% del consumo di prodotti petroliferi – ha sostenuto il Presidente Safe - rispetto allo stesso periodo del 2009 ed una progressiva riduzione delle esportazioni (export prodotti -11,3% nel 2009 vs. 2008)". Chiulli ha fatto notare anche come l'esubero di capacità e la difformità nella composizione della domanda di prodotti abbia sbilanciato la capacità di raffinazione. La contrazione della domanda ha ridotto, inoltre, i tassi di utilizzo degli impianti nel 2009 (82% rispetto a circa il 95% nel 2005-2008). A tutto ciò si aggiunge la crescente competizione della capacità di raffinazione dei paesi del Medio Oriente e lo sfidante obiettivo per i biocarburanti, la cui produzione sta aumentando a tassi molto elevati. (da 10 mln toe del 2000 a 50 milioni di toe nel 2009. Le previsioni indicano che la produzione dovrebbe raddoppiare tra il 2009 ed il 2015 sino ad arrivare a circa 270 mln di toe nel 2030 (9% della domanda mondiale del settore trasporti). Una "crisi" dunque dai contorni congiunturali ma che nasconde un nucleo strutturale.

"Sul lato gas invece – ha affermato Chiulli - le maggiori criticità riguardano sicuramente la riduzione dei consumi per effetto della crisi (calo pari a circa il 9% rispetto al 2008), l'eccessiva dipendenza (oltre 60%) da questa fonte per la generazione elettrica, la difficoltà di accesso alle infrastrutture di trasporto e stoccaggio e il riassetto del sistema alla luce dell'evoluzione della domanda e degli obiettivi auspicati dal Governo."

Ribadendo la criticità delle strutture di raffinazione, Guido Bortoni ha evidenziato come non basti porre attenzione solo sul processo si delocalizzazione di questi impianti, ma sia necessario anche elaborare scenari credibili legati alla mobilità elettrica nel settore di trasporti (si prospettano circa 8 milioni di auto elettriche da qui al 2025).

"Per quanto riguarda il settore gas – fa notare Bortoni - la situazione attuale è caratterizzata da una rottura del paradigma basato sulla sincronia tra capacità di adduzione e contratti di approvvigionamento di lungo periodo, di fronte alla quale si prospettano 3 scenari". Il primo si fonda sul contemporaneo eccesso di infrastrutture e di adduzione in modo da stimolare la concorrenza tra le diverse forniture e sfruttare un mercato di tipo spot; il secondo (scenario no commodity) si caratterizza per un incremento delle infrastrutture, senza aumentare l'adduzione per incentivare la flessibilità del sistema, rafforzandolo con strutture di stoccaggio per consentire arbitraggi di prezzo; il terzo, invece, non agisce né su infrastrutture né su adduzione, ma si basa sull'azione di soggetti in grado di negoziare le migliori condizioni contrattuali con i paesi produttori, che fanno gran parte del loro bilancio statale con la vendita di gas.

Il tema delle infrastrutture è stato affrontato anche da Vincenzo Cioffo. "E' necessario considerare politiche di lungo periodo che prendano in considerazione cambiamenti di scenario a 10 anni e quindi realisticamente correlabili ai tempi tecnici per lo sviluppo delle infrastrutture, approfondire fenomeni come i contro flussi nel campo del gas, l'evoluzione di tecnologie digitali da applicare alla rete e lo sviluppo esponenziale del gas non convenzionale".

Nel corso della tavola rotonda che è seguita, Dario Scaffardi e Piero De Simone hanno sottolineato il ruolo strategico della raffinazione e la necessità di avere un quadro normativo stabile nel tempo, necessario agli operatori per pianificare gli investimenti che consentano all'industria nazionale ed Europea di poter competere ad armi pari nel mercato internazionale. In merito al mercato del gas gli interventi di Salvatore Pinto e Paolo Luca Ghislandi hanno sottolineato come la crisi possa rappresentare una opportunità per portare a completamento le riforme attese dal sistema gas.

Nel corso dell'evento, alcuni partecipanti all'undicesima edizione del Master hanno presentato un project work dedicato ad un'analisi dei presupposti attraverso i quali l'Italia possa di diventare hub europeo del gas. In particolare, lo studio ha analizzato due possibili casi: uno "ideale" ed uno "realistico". Per ognuno di questi è stato individuato uno scenario "di riferimento" ed uno di "efficienza energetica", tenendo conto dell'eventuale realizzazione di impianti nucleari sul territorio nazionale.

Il primo ipotizza il raggiungimento di una capacità di gas commerciabile di circa 40 Gmc, soglia massima di convenienza tra acquisto e vendita. Per realizzare tale capacità sarebbe indispensabile un massiccio potenziamento delle infrastrutture, per un impegno finanziario stimato in quasi 56,5 Mld€. Il secondo, invece, ha ipotizzato la presenza delle infrastrutture con maggiore probabilità di essere realizzate, per un impegno finanziario di 28,5 Mld€.

Lo studio si conclude evidenziando come la paventata sovracapacità di gas possa rappresentare una opportunità per il nostro Paese per proporsi come hub europeo del gas.

Ufficio Stampa Safe

Elena Di Francesco

Tel. 06.53272239

elena.difrancesco@safeonline.it

giovedì 27 maggio 2010

IBM: premio LifeGate Comunicazione Sostenibile

A IBM IL PREMIO

"LIFEGATE COMUNICAZIONE SOSTENIBILE"

La Campagna "Smarter Planet" di IBM, realizzata da Ogilvy&Mather si è aggiudicata il premio LifeGate Comunicazione sostenibile"

IBM si è aggiudicata il premio LifeGate Comunicazione Sostenibile con la campagna "Smarter Planet" realizzata dall'agenzia Ogilvy&Mather. La campagna è stata considerata dalla giuria come la miglior campagna di comunicazione stampa e outdoor, tra le 33 iscritte, che ha saputo coniugare innovazione e idee creative con un messaggio di sensibilizzazione dei consumatori verso le tematiche della sostenibilità.

"Costruiamo insieme un Pianeta più intelligente" questo lo slogan della campagna IBM, che pone al centro della comunicazione l'interazione tra uomo, sistema e natura.

Chiara Grosselli, Direttore Marketing e Comunicazione IBM Italia commenta: "Per ogni azienda è sempre una grande piacere ricevere un premio per la propria attività di comunicazione. Il premio di oggi ha per IBM un valore particolare: partendo infatti dalla visione di un pianeta più intelligente, volevamo aprire un dialogo sulle possibilità reali di utilizzare la tecnologia per fare innovazione nel nostro Paese. Il vostro riconoscimento è un'ulteriore conferma che il nostro impegno è apprezzato e condiviso."

Alessandra Brianti, Client Creative Director di Ogilvy&Mather aggiunge: "Come creativo, poter raccontare quante soluzioni esistono concretamente per migliorare il mondo e il modo in cui funziona è appassionante non solo dal punto di vista professionale, ma anche da quello personale. E' più facile comunicare valori in cui si crede."

Marco Roveda, fondatore e Presidente di LifeGate, ha sottolineato l'importanza delle tematiche della sostenibilità, anche nella comunicazione pubblicitaria: "le ultime ricerche dimostrano come i consumatori pongano tra i principali motivi di scelta di un prodotto il comportamento sostenibile da parte delle aziende, per questo oggi è fondamentale attuare azioni concrete e comunicarle coerentemente".

CONVEGNO CARPI RICICLO PLASTICA & SISTEMA ITALIA? Bologna, 11 GIUGNO 2010


Le dinamiche in atto nel settore della plastica e della gestione degli imballaggi e, più in generale, nel quadro congiunturale della nostra economia possono offrire delle opportunità imprenditoriali di sviluppo o … generare situazioni di impasse, destinate a ricadere non esclusivamente sul settore della produzione di imballaggi e del riciclo, ma anche nella circolazione e distribuzione/consumo delle merci.

Il convegno promosso da CARPI per l'11 giugno 2010, h.9.45 – 13.00, a Bologna, presso: Sheraton Hotel & Conference in via dell'Aeroporto 34/36, rappresenta un'occasione di sicuro interesse per una valutazione del quadro complessivo e la discussione di possibili strategie, alle quali ti prego di non mancare il tuo positivo contributo di idee ed esperienza.

Bologna 11 giugno 2010,

Sheraton Hotel & Conference, via dell'Aeroporto, 34/36.

CONSORZIO AUTONOMO RICICLO PLASTICA ITALIA (C.A.R.P.I.)

presenta il primo convegno italiano del Comparto su:

RICICLO DELLA PLASTICA & SISTEMA ITALIA?

La risposta dei riciclatori autonomi.

Programma del Convegno:

h. 9.45, registrazione e inizio lavori

h. 11.30, pausa caffè

h. 13.00, pranzo

· Il Consorzio CARPI: un'opportunità per le Imprese del Riciclo

· I sistemi di gestione autonoma dei rifiuti da imballaggio

Spazio interventi, dibattito e domande

· Dall'usa e getta all'usa e recupera : nuovi scenari dell'imballaggio in plastica, dalla produzione al riciclo

· Proposta di istituzione del Premio italiano per l'imballaggio in plastica a più basso impatto di emissioni CO2

Relatori: Saluti ed introduzione lavori del Presidente protempore consorzio CARPI

Relatore Prof. Gianni Marella

Dott. Michele Boato (Dir. Eco Istituto Veneto, ex Ass. Ambiente Reg. Veneto)

Relatore Avv. Andrea Calisse

Sono stati invitati:

Senatore Segretario alla Presidenza del Senato Marco Stradiotto

On. Walter Togni (Componente Commissione Ambiente della Camera)

COME ARRIVARE: L'Hotel dista 1 km dall'aeroporto "Guglielmo Marconi" e 7 km dal centro città.

In auto: Siamo a 1 km dall'uscita N. 4/aeroporto della tangenziale, da cui è possibile raggiungere tutte le principali autostrade A1, A13, A14.

In aereo: Un servizio navetta gratuito collega quotidianamente l'hotel con l'aeroporto "Guglielmo Marconi".

In treno: Un servizio navetta gratuito da e per la Stazione. Per maggior sicurezza, comunicate l'orario di arrivo all'atto della prenotazione.

Per informazioni: tel. 0422-485823 fx 0422-1882519 info@consorziocarpi.com www.consorziocarpi.com

La partecipazione è gratuita, per la registrazione compilare il modulo di seguito riportato, ed inviare a mezzo fax alla segreteria del Consorzio CARPI, fax 0422-1882519, entro il 28 maggio 2010, per informazioni telefono 0422-485823, e-mail info@consorziocarpi.com

SCHEDA DI REGISTRAZIONE

BOLOGNA, 11 GIUGNO 2010

Sheraton Hotel & Conference

via dell'Aeroporto, 34/36

(PARTECIPAZIONE GRATUITA, PRE-REGISTAZIONE OBBLIGATORIA ENTRO IL 28 MAGGIO 2010)

AL CONVEGNO: RICICLO DELLA PLASTICA &SISTEMA ITALIA?

La risposta dei riciclatori autonomi.

Partecipanti:

1) Nome Cognome ..........................................................................................

2) Nome Cognome ..........................................................................................

Ragione sociale ….............................................................................................................................................

Via …........................................................ Città …....................................................... PV.......... CAP...............

Tel. ….......................................................................... Fax ….............................

E-mail ........................................................................................................................

Settore di attività principale: ...................................................................................

Si conferma la partecipazione anche al pranzo per N. persone: ...................

Informativa privacy

In conformità all'art. 13 del decreto legislativo n. 196/2003 (codice in materia di protezione dei dati personali), Vi informiamo che i dati personali da Voi forniti con la presente scheda di partecipazione saranno inseriti in una banca dati, utilizzati ed elaborati per l'invio di materiale pubblicitario o promozionale, informazioni commerciali e fini statistici. Titolare e responsabile del trattamento: Consorzio CARPI – via Tasca 1, 31059 Zero Branco (TV). I dati da voi forniti potranno essere comunicati ad altri soggetti contrattualmente collegati a Consorzio CARPI per le finalità sopra indicate. Ai sensi dell'art. 7, terzo comma, avete la facoltà di richiedere in qualsiasi momento e gratuitamente la modifica o la cancellazione dei dati di cui sopra, scrivendo a Consorzio CARPI – via Tasca 1, 31059 Zero Branco (TV).

Data____________________ Firma _______________________________________________

Si prega di compilare e inviare via fax o e-mail alla Segreteria Eventi del Consorzio CARPI tel. 0422-485823 fax 0422-1882519, info@consorziocarpi.com

Firenze. TERRA FUTURA: sostenibilita' in mostra. Da venerdì 28 maggio

TERRA FUTURA, mostra convegno delle buone pratiche di sostenibilità

Firenze, Fortezza da Basso, dal 28 al 30 maggio 2010 (settima edizione).

"Le comunità sostenibili e responsabili. Laboratori di futuro"

Buone pratiche, esperienze e storie di vita sostenibili. 13 sezioni espositive, numerosi convegni e dibattiti, laboratori interattivi, presentazioni di libri. Attesi grandi esperti e testimoni:

Vandana Shiva, Loretta Napoleoni, Carlo Rubbia, Wolfgang Sachs, Carlo Petrini,

Susan George, Raffaele Bonanni, Stefano Zamagni, Pier Luigi Vigna, Carlo Jaeger.

E ancora: Wu Ming 2, Maurizio Maggiani, Giuliana Sgrena, Ghada Abdel Aal…

27 maggio 2010Caffè, cioccolato e birra prodotti nelle carceri di Torino e Saluzzo, l'area internet point allestita con pc recuperati e pezzi d'arredo realizzati da detenuti di altre carceri italiane, una linea cosmetica interamente ottenuta da residui di prodotti alimentari biologici Slow Food (dalla crema mani all'aceto balsamico alla crema viso con le uve di Lambrusco), prodotti realizzati con materie prime provenienti dai terreni confiscati alle mafie o dalle fattorie sociali, ecopoltrone ed ecopouf in carta riciclata e imbottiti con bottiglie di plastica, quotidiani e capi dismessi… E ancora in rassegna abiti da sposa realizzati con filati tessili da poliestere riciclato che hanno la morbidezza della seta, borse create con vecchi banner pubblicitari in pvc, un quadriciclo leggero elettrico, un sistema di ricarica diurna-notturna a pannelli solari per autobus e scuolabus, una pala eolica in legno montabile nel giardino della propria casa…

Tutto questo e altro ancora a Terra Futura, la mostra convegno internazionale delle buone pratiche di sostenibilità ambientale, economica e sociale, che apre venerdì 28 maggio a Firenze presso la Fortezza da Basso fino a domenica 30.

A promuovere l'evento Fondazione culturale Responsabilità Etica onlus per il sistema Banca Etica, Regione Toscana e Adescoop-Agenzia dell'Economia Sociale, insieme ai partner Acli, Arci, Caritas Italiana, Cisl, Fiera delle Utopie Concrete e Legambiente.

13 le sezioni dell'ampia rassegna espositiva che vede anche prodotti biologici e del commercio equo e solidale, veicoli ecologici realizzati con materiali riciclati, una yurta (tenda mongola) e una tenda afghana, una casa costruita con blocchi in legno ottenuti da scarti di lavorazione; una minifiliera completa per produrre e utilizzare oli vegetali per il riscaldamento e l'alimentazione di mezzi agricoli... Oltre 600 le realtà espositive con 5000 enti rappresentati, impegnati ogni giorno a costruire sostenibilità nei vari ambiti: tutela dell'ambiente, promozione delle energie alternative, pace e solidarietà sociale, finanza etica, commercio equo, e ancora agricoltura biologica, edilizia e mobilità sostenibili, turismo responsabile, consumo critico, ecoartigianato, welfare, cittadinanza attiva e partecipazione… Un mondo che è anche nuova economia, con interessanti potenzialità di crescita e di occupazione.

Fitto pure il panorama delle "comunità sostenibili e responsabili", quelle a cui Terra Futura dedica il tema di questa settima edizione: l'esperienza dei cittadini di Pescomaggiore colpiti dal terremoto in Abruzzo, che hanno ricostruito la propria comunità in un villaggio antisismico edificato secondo i criteri della bioedilizia e nato grazie alle donazioni raccolte anche con il tam tam nel web; e ancora le 250 famiglie del progetto "carbon budget – Races", che stanno sperimentando uno stile di vita a minor impatto ambientale, famiglie di tutta Italia impegnate in una vera e propria "gara" per ridurre i propri consumi domestici; il progetto "Agorà" di un coordinamento di associazioni locali per favorire la coesione sociale in un comune "vulnerabile" come Quarto Oggiaro (Milano) e il "supermercato solidale" di Prato, che permette alle famiglie in gravi difficoltà economica di fare la spesa gratis. Senza dimenticare le buone pratiche dei tanti comuni virtuosi che oggi fanno rete diffondendo modi responsabili e sostenibili di gestire il territorio e di governare insieme ai cittadini

Terra Futura è anche un articolato programma culturale (www.terrafutura.info) che comprende seminari, dibattiti e convegni con numerosi esperti e testimoni: 280 gli appuntamenti che vedranno l'intervento di quasi 1.000 relatori; 250 momenti di animazioni e laboratori interattivi per fare toccare con mano ai visitatori tutte le buone pratiche possibili.

Si parlerà del futuro del cibo con Vandana Shiva e Carlo Petrini (venerdì, ore 18.00) in occasione dell'anno internazionale della biodiversità, del ruolo dell'agricoltura nella lotta ai cambiamenti climatici, che oggi sono tra l'altro una delle maggiori cause di grandi migrazioni (come rivela il dossier ecoprofugo che sarà presentato venerdì mattina). Al centro come sempre anche le energie rinnovabili, l'acqua risorsa da non sprecare e bene pubblico, come chiede la campagna promossa dal Forum italiano dei movimenti per l'acqua che Terra Futura rilancia nei tre giorni insieme a numerose campagne nazionali e internazionali di lotta alla povertà, di cooperazione internazionale e di aiuto allo sviluppo per i Paesi del Sud del Mondo, a partire da quella promossa dalla Campagna per gli Obiettivi del Millennio.

In questa fase storica di crisi che ha reso eclatanti le storture del sistema economico e finanziario attuale, non può mancare il tema della finanza etica che vede il lancio (sabato 29, mattina) della raccolta firme per sollecitare i capi di Stato e di Governo a varare, nel prossimo G20 di giugno in Canada, una tassa sulle transazioni finanziarie il cui gettito si chiede sia destinato a pagare parte dei costi della crisi innescata dalla finanza speculativa; e ancora, la presentazione del primo rapporto finanza e armamenti dell'Osservatorio sul commercio di armi di Ires Toscana (sabato 29,al mattino), che analizza le esportazioni di armi, le aziende che le producono e le policies delle banche e quanto gli investimenti e i fondi pensione dei cittadini (inconsapevoli) vanno ad alimentare la produzione di armamenti.

Comunità solidali sono anche quelle che lottano unendo le forze contro le mafie e l'illegalità: sabato 29 (pomeriggio) sarà presentato il rapporto dei beni confiscati, curato da Agenzia per le onlus e in collaborazione con Liberainformazione, e saranno resi noti in anteprima i dati sulle archeomafie (Rapporto Ecomafie, Legambiente). Attenzione da Terra Futura anche al ruolo importante delle imprese, come le esperienze di realtà che stanno riconvertendo in sostenibile la propria produzione per diventare fornitori per i GAS (…e per vincere la crisi) e tante altre che hanno compiuto o stanno avviando percorsi socialmente responsabili.

A 10 anni di vita dalla nascita del grande movimento sociale globale - che chiede una diversa, più equa e sostenibile globalizzazione - si danno appuntamento domenica pomeriggio a Terra Futura alcuni suoi grandi fondatori e rappresentanti per un bilancio e uno sguardo al futuro.

Tra i personaggi attesi nei tre giorni alla Fortezza da Basso: Vandana Shiva, fisica indiana fondatrice dell'istituto "Research Foundation for Science, Technology and Ecology" a Dehradun in India, Loretta Napoleoni, economista, saggista ed esperta di terrorismo, Carlo Petrini, presidente internazionale di Slow Food, Susan George, economista tra le più autorevoli studiose del problema della fame nel Terzo mondo, Carlo Rubbia, premio Nobel per la fisica, Gilda Farrell, responsabile della divisione "Sviluppo e coesione sociale" del Consiglio d'Europa, Pier Luigi Vigna, magistrato già procuratore nazionale antimafia, Aldo Bonomi, direttore dell'Istituto di ricerca Aaster (Associazione agenti per lo sviluppo del territorio) e consulente del Cnel (Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro), Carlo Jaeger, economista dell'Istituto di ricerche climatiche di Potsdam e presidente del Forum europeo sul clima, Wolfgang Sachs dello Wuppertal Institute in Germania, a capo di un progetto trasversale chiamato "globalizzazione e sostenibilità", Laura Boldrini, portavoce UNHCR, Gustavo Soto Santiesteban, direttore del CEADESC (Centro studi applicati ai Diritti economici, sociali e culturali) nel Cochambamba (Bolivia), Moema Miranda, direttrice di IBASE (Istituto brasiliano di analisi sociale ed economica), Euclides Andrè Mance, ideatore e responsabile del programma Solidarius, nodo della Rete brasiliana di socioeconomia solidale, Ismael Dawood, operatore iracheno per i diritti umani, Raffaele Bonanni, segretario nazionale della Cisl, Laura Pennacchi, già sottosegretario al Lavoro e sottosegretaria di Stato al tesoro, Stefano Zamagni presidente dell'Agenzia per le Onlus, Magnus Eriksson tra gli originali creatori di the Pirate bay. E ancora: Ghada Abdel Aal, Richard Plunz, Luigino Bruni, Tonio Dell'Olio, Enzo Manzini, Franco Riva, Alex Zanotelli…E scrittori del calibro di Wu Ming 2, Maurizio Maggiani, Stefano Bartolini, Giuliana Sgrena

Terra Futura è un evento sostenibile grazie alle sue scelte e azioni responsabili. L'ingresso è libero; orario di apertura: venerdì ore 9.00-20.00, sabato ore 9.30-21.00 (eventi e spettacoli fino alle ore 24.00), domenica ore 10.00-20.00.

Ufficio stampa: Marta Giacometti - tel. +39 049 8764542 - cell. +39 338 6719974 - +39 338 6983321 - ufficiostampa@ikonstudio.it

DURANTE L'EVENTO: + 39 055 4972306 -07; fax: + 39 055 4972318

martedì 25 maggio 2010

EGL Italia SpA Convegno Stop or Go. Roma 27 maggio 2010


EGL Italia SpA / Convegno Stop or Go - Roma 27 maggio 2010

Roma, 25 maggio 2010

Convegno EGL – I-COM su liberalizzazioni nel mercato energetico

EGL Italia e I-com, Istituto per la competitività, rendono noto che Giovedì 27 maggio 2010, presso il "Tempio di Adriano" a Roma, dalle 14 alle 18,30, si svolgerà il Convegno "L'impatto delle liberalizzazioni sul mercato energetico europeo ed italiano e il dilemma delle riforme per le nuove sfide".
Nel corso del Convegno, Stefano Da Empoli, Presidente di I-com, presenterà la ricerca I-com "I risultati delle liberalizzazioni energetiche in Europa e in Italia", che traccia un bilancio delle riforme realizzate negli ultimi
anni.
All'incontro, aperto dal saluto iniziale di Bernardino Ragazzoni, Ambasciatore di Svizzera in Italia e da Salvatore Pinto, Ad di Egl Italia, interverranno, tra gli altri, Adolfo Urso, Vice Ministro per lo Sviluppo Economico, Antonio Catricalà, Presidente Autorità garante della concorrenza e del mercato, Tullio Fanelli, Commissario AAEG e Paolo Costato, Vicepresidente di Confindustria.

PROGRAMMA
14.00 REGISTRAZIONE
14.30 SALUTO INIZIALE
Bernardino REGAZZONI, Ambasciatore di Svizzera in Italia
Salvatore PINTO, Amministratore delegato EGL Italia

15.00 PRESENTAZIONE RICERCA I-COM
"Quali risultati delle liberalizzazioni energetiche in Europa e in Italia?", Stefano DA EMPOLI, Presidente I-com

15.30 DISCUSSANT
Cosimo CAMPIDOGLIO, Responsabile Monitoraggio del mercato GME
Francesco GULLÌ, Professore di Economia applicata Università Bocconi
Alessandro NOCE, Responsabile Direzione Energia AGCM
Massimo RICCI, Responsabile Direzione Mercati AEEG
Carlo SCARPA, Professore di Economia politica Università di Brescia
Guido BORTONI, Capo Dipartimento Energia Ministero dello Sviluppo Economico

17.00 TAVOLA ROTONDA "Liberalizzazioni & nuove sfide energetiche: un binomio vincente o da rivedere?"
MODERATORE Giuseppe DE FILIPPI, Capo redattore Economia TG5
Partecipano:
Giovanni APA, Presidente AIGET
Antonio COSTATO, Vice Presidente Confindustria
Paolo LANDI, Segretario generale Adiconsum
Simone MORI, Vice Presidente Assoelettrica
Paolo VIGEVANO, Amministratore delegato Acquirente Unico
Tullio FANELLI, Commissario AEEG
Antonio CATRICALÀ, Presidente Autorità garante della concorrenza e del mercato
Francesco BOCCIA, Deputato PD e Professore di Economia Pubblica LIUC
Adolfo URSO, Vice Ministro per lo Sviluppo Economico


…………………….
EGL Italia SpA, consociata italiana del Gruppo svizzero EGL AG, è stata fondata nel 2000 e ha seguito come protagonista tutto lo sviluppo della liberalizzazione del settore. EGL è attiva nella commercializzazione di energia elettrica e gas naturale, mentre ha sviluppato una particolare eccellenza nel settore del trading e nell'energy management. Oggi l'azienda ha raggiunto in Italia un fatturato di oltre 3.480 milioni di euro e si è dotata di un moderno parco centrali a ciclo combinato da 2.000 MW di potenza installata. Negli ultimi anni sono stati inoltre avviati importanti progetti nel settore dell'energia da fonte rinnovabile. EGL Italia ha sedi a Genova, Roma e Milano.

I-Com, l'Istituto per la Competitività è un think tank, fondato nel 2005 da un gruppo di studiosi, professionisti e manager under 40, che promuove temi e analisi sulla competitività. La missione di I-Com è di influenzare il dibattito pubblico sul futuro del sistema Italia, concentrandosi su alcuni servizi chiave per la crescita delle imprese, come energia, comunicazioni, innovazione, finanza e istituzioni. Per raggiungere i suoi scopi, I-Com promuove studi, convegni e seminari a porte chiuse, con il contributo di un vasto e qualificato network di collaboratori. La metodologia di ricerca si basa su analisi di benchmarking internazionale che consentano di individuare le criticità del sistema produttivo italiano nei settori di interesse e di individuare possibili soluzioni. I-Com ha sede a Roma.



I giornalisti potranno accreditarsi presso la segreteria organizzativa di I-com, contattando lo 06/4740746 o scrivendo una email a info@i-com.it.

Per informazioni
www.stopgo.eu

Ufficio Stampa EGL Italia
Paolo Ghelfi
paolo.ghelfi@egl.eu
010 291041

Ufficio stampa I-COM
Michele Di Branco
334 6894861

lunedì 24 maggio 2010

Sorgenia per l' Ambiente

Sorgenia per l'Ambiente
Non vuoi consumare l'ambiente con l'energia che usi? Scegli Sorgenia!
youtube.com/sorgenia
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domenica 23 maggio 2010

Cogena: impianti alimentati da fonti rinnovabili e semplificazione autorizzativa

COGENA ASSOCIAZIONE ITALIANA PER LA PROMOZIONE DELLA COGENERAZIONE WADE
Generazione Distribuita A Regional Chapter of the World Alliance for Decentalized Energy
Mediterranean




Impianti alimentati da fonti rinnovabili e semplificazione autorizzativa

Approvata in via definitiva la Legge Comunitaria 2009 Atto S 1781 – B.
Un passo concreto verso l'efficienza energetica diffusa con la semplificazione dell'iter per la installazione di
impianti alimentati da fonti rinnovabili – L'apprezzamento di Cogena


Roma, 23 maggio 2010
- Lo scorso 12 maggio, il Senato ha approvato in via definitiva la Legge Comunitaria 2009 Atto S 1781 – B (testo pubblicato ancora in versione non ufficiale). In particolare l'art. 17, comma 1, lettera d) introduce, anche per gli impianti alimentati da fonti rinnovabili, con capacità di generazione di energia elettrica fino a 1 MW, l'assoggettamento alla sola Dichiarazione di inizio attività - DIA, equiparando così l'installazione di tali impianti a quella delle unità di cogenerazione ad alto rendimento di cui alla Legge n. 99/2009.

Si chiude positivamente, anche in questo caso, quel percorso autorizzativo "semplificato", promosso da Cogena, con proposte concrete presentate al Parlamento, già tradottesi, per la installazione di unità di cogenerazione ad alto rendimento con potenze fino a 50 kWe e 1 MWe rispettivamente nella "semplice" presentazione della Comunicazione e della Dichiarazione di inizio attività. Qualche dubbio interpretativo era stato sollevato circa l'applicabilità dell'art. 27, comma 20, della legge n. 99/2009, riguardante la citata semplificazione, anche agli impianti alimentati da fonti rinnovabili.

Giova ricordare altresì che la costante assenza di provvedimenti attuativi di norme statali aventi ad oggetto la semplificazione, ha creato, anche in questo caso, incongruenze normative nella emanazione di leggi regionali in materia energetica, "costringendo" poi la Corte Costituzionale a dichiarare la incostituzionalità, ad esempio, della Legge n. 31 della Regione Puglia.

La nuova disposizione fa definitiva chiarezza:
• estendendo in generale la Dichiarazione di inizio attività anche agli impianti alimentati da fonti rinnovabili con capacità di generazione di energia elettrica fino a 1 MW
• individuando, con riferimento alla cogenerazione, un uniforme regime autorizzativo per unità/impianti di cogenerazione ad alto rendimento, alimentati sia da fonti rinnovabili che da gas naturale
• fornendo, nel metodo, finalmente una risposta chiara ai Soggetti Istituzionali ed Economici che, ricordiamo, sono ancora in attesa di due provvedimenti che disciplinano, peraltro, la medesima materia: le ormai "famose" Linee Guida, previste dal D.Lgs. n. 387/2003 di recepimento della direttiva 2001/77/CE (direttiva ormai in diversi articoli abrogata) e il Decreto ministeriale previsto dalla Legge n. 99 del 2009.

Una strategia, quella dell'iter autorizzativo, che rientra negli obiettivi di Cogena per la Green & Efficienty Economy, di piena attuazione, tra le altre, della Direttiva 2004/8/CE di promozione della cogenerazione alimentata sia da fonti rinnovabili che da combustibile fossile (gas naturale etc).

Occorre ora dare contenuto alla Norma: passare cioè dalla verticalità delle procedure, oggi distinte tra loro, alla orizzontalità degli adempimenti, tenendo conto delle tecnologie e del criterio di proporzionalità. In sintesi, un Processo finalizzato a individuare identiche richieste da parte degli enti interessati per ridurle a "Unicum".

Questa è la sfida di Cogena: dare contenuti alla semplificazione per l'efficienza energetica diffusa, della serie "una per tutte" a partire dalla comunicazione intesa come unica pratica al servizio del cittadino utente e
non mero raccoglitore di diverse pratiche – VV.F, Utf, Comune, Provincia, Regione, Gse, eccetera – conuguali richieste (planimetria, tipo combustibile eccetera).
La nuova disposizione è un'opportunità se non una necessità da "mettere in pratica" subito.


----
COGENA, nata nel 1994, rappresenta n. 50 Imprese con un fatturato complessivo di oltre € 600.000.000, operanti nei settori della fabbricazione e distribuzione di unità/impianti e relativi servizi per la produzione distribuita di energia da fonti rinnovabili e da cogenerazione. COGENA dal 2008 è Socio WADE – World Alliance for Decentralized Energy.




Ascomac – Federazione Nazionale Commercio Macchine
CANTIERMACCHINE COGENA UNICEA UNIMOT INTEMAC
00198 Roma – Via Isonzo, 34 – Tel. 06 20369638 (r.a.) – Fax 06 20369376
e-mail: ascomac@ascomac.it – web: www.ascomac.it

Sony: piano ambientale “Road to Zero”, obiettivi per il 2015



Sony lancia il piano ambientale "Road to Zero" e fissa obiettivi a medio termine per il 2015

Sony Corporation ha presentato il piano ambientale "Road to Zero". Il programma, che ambisce al raggiungimento di un impatto ambientale pari a zero entro il 2050, sfrutta i metodi di backcasting (calcolo a ritroso) per fissare obiettivi ambientali specifici a medio termine per i prossimi cinque anni, in linea con l'obiettivo principale a lungo termine. Il significato attribuito da Sony al concetto di "impronta ecologica a impatto zero" non si limita unicamente all'eliminazione delle emissioni di anidride carbonica, ma abbraccia anche il settore dello smaltimento e del riciclo di materiali finiti come la plastica vergine derivata dal petrolio.
Gli obiettivi si fondano su quattro aspetti ambientali - cambiamenti climatici, conservazione delle risorse, sostanze chimiche e biodiversità - che riguardano l'intero ciclo di vita dei prodotti, dalle attività di ricerca e sviluppo al riciclo. Gli obiettivi a medio termine verranno perseguiti a livello globale da tutto il Gruppo Sony a partire dall'esercizio 2011 (aprile), fino alla fine dell'esercizio 2015 (marzo 2016), quando saranno fissati nuovi traguardi da raggiungere entro i successivi 5 anni.

Gli obiettivi specifici a medio termine comprendono:

  • una riduzione del 30% del consumo energetico dei prodotti (rispetto all'esercizio 2008) su base annua
  • una riduzione del 10% della quantità di prodotti (rispetto all'esercizio 2008)
  • una riduzione assoluta del 50% della produzione di rifiuti (rispetto all'esercizio 2000)
  • una riduzione assoluta del 30% del consumo idrico (rispetto all'esercizio 2000)
  • una riduzione del 14% delle emissioni totali di CO2 derivanti dal settore dei trasporti e della logistica (rispetto all'esercizio 2008)
  • una riduzione del 16% dei rifiuti da imballaggio dei prodotti importati (rispetto all'esercizio 2008)
  • un aumento del tasso di riciclo dei rifiuti ad almeno il 99%
  • una riduzione del 5% del tasso di utilizzo di plastica vergine derivata dal petrolio (rispetto all'esercizio 2008)
  • una valutazione dell'impatto derivato dall'approvvigionamento di risorse e dalla costruzione di impianti sulla biodiversità, e la promozione di programmi di biodiversità come la tutela delle falde freatiche
  • l'impiego di misure preventive per minimizzare i rischi derivanti da sostanze chimiche; una riduzione dell'utilizzo di sostanze chimiche specifiche stabilite da Sony e la promozione di materiali alternativi.

"Ci stiamo impegnando a fondo per mettere a disposizione il nostro spirito innovativo e le nostre conoscenze tecnologiche per affrontare le sfide ambientali", ha affermato Howard Stinger, Chairman, CEO e Presidente di Sony Corporation. "Dallo sviluppo di nuovi materiali e tecnologie ad alta efficienza energetica, al miglioramento dei processi di lavorazione e produzione, agiremo in modo risoluto per raggiungere gli obiettivi ambiziosi che ci siamo prefissati e per creare, allo stesso tempo, un modello di comportamento da seguire in tutte le nostre attività".
Sony ha già registrato importanti progressi, a livello mondiale, nella riduzione del proprio impatto ambientale. Tra il 2000 e il 2009, ad esempio, le sedi di Sony in
Europa hanno ridotto di circa il 93% le proprie emissioni di CO2, derivanti dall'impiego di elettricità e dal riscaldamento
delle strutture. Inoltre, gran parte dei TV della gamma Sony BRAVIA esibisce ora il "fiore dell'Ecolabel", simbolo di un'etichetta ecosostenibile introdotta dall'Unione Europea per certificare i prodotti più verdi ed ecocompatibili, che rispettano rigidi criteri ambientali.
Sony Europe è anche uno dei membri fondatori della piattaforma europea per il riciclo "European Recycling Platform (ERP)". Operativa a pieno regime in 11 paesi europei, la ERP gestisce efficacemente la raccolta e il riciclo di tutti i prodotti elettronici eliminati dai consumatori. Nel 2008, sono state raccolte e riciclate per conto di Sony circa 60.000 tonnellate di rifiuti elettronici in 20 paesi europei.
Nel 2007 negli Stati Uniti, Sony Electronics (SEL) è stato il primo produttore di elettronica di consumo a istituire un programma di riciclo su scala nazionale, intitolato "Take Back Recycling Program", attraverso il quale i consumatori possono riciclare gratuitamente qualsiasi prodotto a marchio Sony. Ad oggi, grazie al suo impegno a favore del riciclo, SEL ha recuperato oltre 13.000 tonnellate di rifiuti elettronici.
A sud del Giappone, in collaborazione con il comune di Kitakyushu City, Sony è l'unica azienda che raccoglie volontariamente piccoli dispositivi elettronici di consumo. Dai prodotti eliminati dalla popolazione, Sony estrae e riutilizza oro, argento, bronzo e palladio. L'oro riciclato, ad esempio, è stato impiegato da Sony per la realizzazione dei suoi chip semiconduttori, integrati nel cellulare di produzione Sony Ericsson "URBANO BARONE" (distribuito in Giappone da KDDI Corporation dal febbraio 2010).
Inoltre, la nuova edizione ecologica dei PC VAIO Serie W, lanciata quest'anno nei principali mercati mondiali e destinata a diventare la gamma di laptop più ecosostenibile del settore, presenta componenti in plastica riciclata, un manuale elettronico e un'innovativa borsa per il trasporto, che ha consentito un risparmio del 10% di emissioni di CO2 in fase di produzione.
Gli obiettivi di riduzione delle emissioni dei gas serra e del consumo di elettricità fissati da Sony per l'esercizio fiscale 2015, sono stati rivisti e approvati dal World Wide Fund for Nature (WWF), a testimonianza dell'impegno assunto dal Gruppo nell'ambito del programma internazionale Climate Savers. Dal 2006, infatti, Sony è membro del programma Climate Savers promosso da WWF International per sensibilizzare le aziende alla riduzione dei gas serra.

Per maggiori informazioni in merito al programma "Road to Zero" del Gruppo Sony, visitare il sito internet: www.sony.net/SonyInfo/csr/eco/RoadToZero


Sony è un'azienda leader a livello mondiale, produttrice di innovative apparecchiature audio, video e di Information & Communication Technology destinate al mercato consumer, alle aziende e ai professionisti. Sony è rinomata per i suoi prodotti audiovisivi come i TV LCD ad alta definizione BRAVIA™, le fotocamere digitali Cyber-shot™, le videocamere Handycam® e i lettori MP3 Walkman®, oltre che per i suoi personal computer VAIO™ e le apparecchiature professionali per il broadcasting HD, tra cui spicca XDCAM™ HD. Con la sua offerta HD completa e con la sua attività nei settori dell'elettronica, della musica, dell'immagine, dei videogiochi e del commercio online, Sony si colloca tra le aziende leader nel campo dell'intrattenimento digitale, con circa 170.000 dipendenti in tutto il mondo.
Grazie alle partnership di lungo termine che ha stretto con il mondo del calcio – fino al 2012 è sponsor ufficiale di UEFA Champions League, fino al 2014 è Partner ufficiale FIFA e sarà sponsor globale di FIFA World Cup™ nel 2010 e nel 2014 – Sony alimenta l'entusiasmo di milioni di tifosi in tutto il mondo.

Per ulteriori informazioni relative a Sony Italia e Sony Europe è possibile visitare i siti: http://www.sony.it e http://www.sony-europe.com

Per scaricare le immagini relative al prodotto, collegarsi a: http://presscentre.sony.it

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