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giovedì 18 dicembre 2014

Legambiente Toscana: Rapporto Pendolaria 2014 in Toscana


Trasporto pubblico su rotaia
A Firenze sit-in di mobilitazione per il potenziamento della Faentina
Legambiente presenta il Rapporto Pendolaria 2014
Regione Toscana premiata oggi a Roma
per il raddoppio della Pistoia/Montecatini e per il ripristino della Porrettana

Un sit-in di mobilitazione per il potenziamento della linea ferroviaria Faentina e l'ulteriore rilancio della mobilità sostenibile si è svolto stamani a Firenze nei pressi della Pensilina Gae Aulenti (appena fuori dal binario 16 di Firenze SMN). Proprio sulla linea Faentina, tra Borgo San Lorenzo e Firenze, nonostante il recente meritorio investimento della Regione su un buon numero di nuovi Minuetto, si lamentano ancora inefficienze, a partire dalla velocità di percorrenza dei treni, che impiegano ben 40 minuti per effettuare un tragitto di pochi chilometri. Si tratta di una linea non elettrificata, che vede la frequentazione di almeno 2.700 pendolari al giorno (con un incremento del 14% nel solo 2013 ed un ulteriore lieve aumento nel primo semestre 2014). Una tratta che, lo ricordiamo, "vanta" ancora un credito inevaso di 31 milioni di euro dallo Stato, per i vecchi patti sull'Alta Velocità, fondi che potrebbero naturalmente servire sia a raddoppiare la linea che ad elettrificarla.
Riparte con questa rivendicazione forte verso Roma, Pendolaria 2014 in Toscana, la campagna di Legambiente dedicata alla mobilità sostenibile e ai diritti di chi ogni giorno si sposta in treno.
"Il dossier nazionale di Legambiente ci presenta l'immagine di un Paese che viaggia a due velocità, una cornice nella quale la Toscana si colloca in una posizione migliore rispetto ad altre regioni e la testimonianza arriva direttamente dalla premiazione odierna a Roma del nostro assessore ai Trasporti Vincenzo Ceccarelli. Una Regione dove si è cominciato ad investire in innovazione del servizio e ove si sono comprati treni nuovi. A questa analisi vanno poi aggiunte le nuove opere finanziate direttamente con il Decreto cosiddetto Sblocca Italia, quali il raddoppio della Pistoia-Montecatini Terme-Lucca, in cui la Toscana ha stanziato nel 2013 risorse per 36 milioni di euro per l'eliminazione dei passaggi a livello sulla linea, a cui si sono aggiunti circa 8 milioni di euro da parte di RFI. Infine, va rilevato l'impegno rimarchevole per il ripristino della Porrettana, dopo l'interruzione della linea a seguito della frana a Corbezzi, nel gennaio scorso" - dichiarano Fausto Ferruzza, presidente di Legambiente Toscana e Luigi Pingitore, responsabile regionale Mobilità dell'associazione.
Ma se da un lato abbiamo esempi virtuosi, dall'altro c'è ancora molto da fare! Carrozze vecchie, ritardi e servizi ancora del tutto insoddisfacenti. Aumento del prezzo dei biglietti e degli abbonamenti. In Toscana, dal 2010 al 2014 la media dei tagli ai servizi è stata del -2,9% e la media degli aumenti tariffari del +21,8%.
Regione
2010-2014
Totale dei tagli ai servizi
Totale aumenti delle tariffe
Toscana
-2,9%
+21,8%

La spesa delle Regioni per il servizio ferroviario pendolare 2014
Regioni a Statuto ordinario
Stanziamenti
per il servizio
(mln Euro)
Stanziamenti per il materiale rotabile
(mln Euro)
Stanziamenti sul bilancio regionale
(%)
Lombardia
151,9
132,2
1,18
Toscana
45,1
5
0,51
Emilia-Romagna
48,93
22,9
0,49
Basilicata
2,17
12,8
0,34
Campania
38,4
17,3
0,34

Alle regioni spetta, infatti, il compito di garantire la qualità del trasporto ferroviario locale. Perché sono loro a definire il Contratto di Servizio (la cui scadenza è imminente per la Toscana) con i gestori dei treni e ad individuare i capitoli di spesa nel proprio bilancio, per aggiungere risorse a quelle statali per potenziare il servizio (ossia più treni in circolazione) e per il materiale rotabile (treni nuovi e riqualificati). La Toscana è tra quelle che si collocano in una situazione migliore rispetto ad altre, dove la spesa è stata ridicola rispetto al bilancio. Lo stanziamento per il servizio ferroviario è stato di 45,1 mln, di 5 milioni per il materiale rotabile, con una percentuale sul bilancio regionale di 0,51% (percentuale che, in assoluto, ci ricorda che possiamo e dobbiamo fare di più!). In valore monetario, tra il 2004 ed il 2013 la Toscana ha investito complessivamente oltre 376 mln di euro per il sistema ferroviario (di cui 300 solo per i servizi e oltre 76 per nuovo materiale rotabile). Le penali applicati dalla Regione Toscana per i disservizi (puntualità, pulizia, numero di carrozze dei convogli ecc.) nel periodo 2001/2013 corrispondono a 10,32 mln di euro, la cui destinazione delle risorse recuperate nel 2012 va in bonus per abbonamenti e biglietti. Per quanto riguarda, invece, la spesa regionale per tutte le infrastrutture (finanziamenti 2003 – 2013 in mln di euro) così si presenta: per le strade 698, per le ferrovie 114 circa con un valore percentuale sul totale 2003 – 2013 di 85,9% per le strade e 14,1% per le ferrovie. Dati e percentuali che, ripetiamo, in assoluto non possono soddisfarci.

I numeri che descrivono il trasporto ferroviario locale: in Toscana l'estensione della rete ferroviaria regionale è di 1.561 km, con un numero di treni giornalieri di 926, il numero dei viaggiatori al giorno è di 237.000 mentre quello degli abbonati è di 54.800 ed i diversi gestori presenti sono Trenitalia ed il Trasporto Ferroviario Toscano. La linea di pendolari più frequentata con 20mila passeggeri/giorno è la Pisa–Firenze.

Quali sono dunque i problemi che i pendolari toscani devono affrontare ogni mattina?
Firenze è oggi in una situazione complicata perché sono in ritardo le opere relative al suo nodo TAV sotterraneo. Con conseguenze e ripercussioni disastrose anche sul servizio pendolare. Maggiore puntualità negli orari, treni regionali nuovi in aggiunta a quelli attuali e l'ampliamento dei parcheggi scambiatori nelle stazioni sono le principali richieste dei Comitati Pendolari del Valdarno e delle zone limitrofe a Firenze. Molti problemi si sono venuti a creare nella zona ad Ovest di Firenze, per tutti i pendolari di Prato e Pistoia che si dirigono verso Bologna. Gli Intercity rimasti o i Regionali Prato-Bologna non possono garantire una copertura completa negli orari dei pendolari, che quindi dovrebbero ricorrere ai treni Alta Velocità con problemi di coincidenze per raggiungere Firenze, e da qui Bologna, ed un notevole aumento dei costi di abbonamento. Altro motivo di discussione è quello riguardante il futuro di una delle Freccebianche, in servizio sulla linea Tirrenica, per la quale sarebbe allo studio la deviazione di percorso su Firenze che indebolirebbe ancor di più il servizio a lunga percorrenza tra le città costiere della Toscana e le città di Roma e Genova.

Nel corso del 2013 si sono segnalate buone notizie dalla linea Firenze-Pistoia-Lucca-Viareggio dove giunge finalmente a compimento il lavoro di rimodulazione dell'offerta reso necessario dalla spending review: l'esito è stato positivo, con il mantenimento di tutte le stazioni e la soppressione di tre coppie di treni lenti sulla tratta Pistoia-Lucca in fasce orarie non dedicate ai pendolari. Si tratta infatti dell'area tra Firenze, Pistoia, Lucca, Pisa, Livorno dove nel raggio di circa 100 km vive il 40% della popolazione regionale e ove sarebbe di fondamentale importanza il raddoppio dei binari ad ovest di Pistoia proprio perché i treni provenienti da Lucca sono quelli che provocano ritardi verso Firenze. Negli scorsi mesi la Regione si è impegnata ad avviare il raddoppio della tratta Lucca-Pistoia, che permetterà di sanare questa situazione, con un finanziamento di ben 456 milioni di euro, di cui 220 sono a carico del Governo e 236 della Regione. Di questi ultimi, come si diceva, 36 milioni sono già stati attivati per il superamento dei passaggi a livello della tratta.

Arrivano altre buone notizie anche per due delle linee più disagiate della Toscana: la tratta Empoli-Siena della direttrice per Firenze, che necessita di lavori infrastrutturali di raddoppio, ma anche il graduale rilancio della tratta Siena-Grosseto, dove transita un solo treno (lentissimo) per senso di marcia nell'orario tra le 7 e le 9. Nel primo caso il raddoppio sulla tratta di 11 km tra Empoli e Granaiolo è diventata una priorità anche della Regione oltre che dei pendolari, visto l'inserimento dell'intervento nel Piano regionale integrato per mobilità (PRIIM). Nel secondo caso, si tratta di una linea non elettrificata e tutta a binario unico, che però rappresenta potenzialmente una straordinaria risorsa per il futuro di territori che oggi non hanno alternative al trasporto su gomma per muoversi. Anche la linea ferroviaria tra Siena e Chiusi meriterebbe, in questo senso, un potenziamento o comunque un miglioramento del servizio, visti i significativi problemi riscontrati attualmente quali convogli con materiale vecchio ed alcune delle stazioni in disuso.

La tramvia di Firenze, la cui rete al momento è costituita dalla sola linea T1 ma che vede finalmente in esecuzione i cantieri della T2 e T3, è uno degli esempi più importanti di come offrire un servizio moderno ed efficiente per i pendolari. Dal febbraio 2010 alla fine del 2011 hanno utilizzato il tram oltre 8 milioni di passeggeri, grazie anche alla frequenza delle corse (nei momenti di punta una ogni 4 minuti) ed alla velocità di collegamento, che permette di raggiungere il centro di Firenze da Scandicci in soli 22 minuti. I viaggiatori all'anno hanno ormai superato i 13 milioni (contro le stime che parlavano di circa 10 milioni) con almeno il 25% dell'utenza che in passato viaggiava su auto privata. A partire dal giugno 2013, è stato ammesso il trasporto di biciclette in treno, seppur con alcune limitazioni. Una risorsa importante e su cui dovrebbe puntare la Regione è quella del progetto del Tram-Treno della Piana, con cui si potrebbe favorire un sistema integrato e intelligente di tramvie e linee metro/ferroviarie tra Firenze, Campi Bisenzio, Sesto e Prato.

Per quanto riguarda, invece, i nuovi convogli, grazie all'accordo con Trenitalia, verrà effettuato uno scambio di materiale rotabile con il Piemonte: la Toscana cederà sei treni Minuetto a trazione elettrica e ne riceverà in cambio sei a trazione diesel, da utilizzare per potenziare il servizio sulle linee diesel, quelle che hanno materiale rotabile più obsoleto. Saranno interessate la linea Faentina, la Empoli-Siena e la Siena-Chiusi. Oltre ai nuovi treni, la Toscana va segnalata per la riapertura di una tratta ferroviaria chiusa ormai dal 2011 la Cecina-Saline di Volterra, reinaugurata nel Dicembre 2013.

In Pendolaria 2014 l'associazione ambientalista sottolinea, inoltre, la grande responsabilità che spetta al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, che avrebbe le leve in mano per garantire un servizio dignitoso, dato che è suo compito controllare la qualità a seguito dei trasferimenti da parte dello Stato. Il Ministero dovrebbe in particolare: 1) aprire finalmente gli occhi sulla situazione del servizio nelle diverse regioni per evitare che continui, ad esempio, il taglio dei collegamenti ferroviari interregionali; 2) definire gli obiettivi di miglioramento del sistema dei trasporti legato al contratto Intercity che vale 220 milioni di Euro; 3) controllare quanto avviene sulla rete pubblica affidata in concessione a RFI, per garantire investimenti indispensabili ad aumentare la velocità dei collegamenti e per tutelare i treni pendolari.





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