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sabato 31 gennaio 2015

PLATFORM GREEN, la prima piattaforma che parla di natura e paesaggio attraverso l’arte, il design e l’architettura.

PLATFORM GREEN

La prima piattaforma che parla di natura e paesaggio attraverso l'arte, il design e l'architettura.

Un progetto di Andrea Lerda / a project by Andrea Lerda


Arte, architettura, design, artigianato ed editoria sono alcuni degli ambiti attraverso i quali PLATFORM GREEN intende parlare di Natura, con un'attenzione particolare per le questioni ambientali, l'ecologia, l'etica dell'ambiente e del paesaggio.
Sottolineare il fondamentale legame tra l'uomo e l'ambiente; evidenziare l'enorme responsabilità morale che il genere umano ha nei confronti del patrimonio naturale che lo circonda e dare spazio alle realtà che ogni giorno trasferiscono nella pratica questi principi.
PLATFORM GREEN nasce dunque con l'obiettivo e l'intento di condividere, promuovere, divulgare e indagare le figure creative e professionali che quotidianamente applicano sul piano pratico e operativo questi valori di rispetto.


Art, architecture, design, craftsmanship, and publishing are some of the means through which PLATFORM GREEN intends to speak about Nature, with particular attention given to environmental, ecological, and ethical questions concerning our surroundings and landscape.
To underline the basic link between mankind and the environment; to highlight the enormous moral responsibility that humanity has in the face of the natural heritage that surrounds it; and to give space to a situations that, every day, translate these principles into practice.
PLATFORM GREEN was begun with the aim and intent of sharing, promoting, diffusing, and inquiring into the creative and professional figures who on a daily basis apply these values of respect on a practical and operative plane.











Andrea Lerda è storico dell'arte.
Si è laureato nel 2006 in Scienze dell'Educazione presso l'Università degli Studi di Torino con una tesi dal titolo Arte, natura, paesaggio. Una lettura etico-ambientale. Nel 2009 ha conseguito la Laurea Specialistica in Storia dell'arte presso l'Alma Mater Studiorum – Università degli Studi di Bologna, discutendo la tesi di ricerca Contemporaneamente sublime. Declinazioni del sublime contemporaneo.
Nel 2009 ha vinto il concorso per giovani curatori indetto dal settore Giovani d'arte del Comuni di Modena e pubblicato il saggio Il topos del sublime nella retorica pubblicitaria / Del sublime, all'interno del testo Retorica e pubblicità, di Annalisa Cattani.
Fino ad oggi ha collaborato con il CeSAC – Centro Sperimentale per le Arti Contemporanee di Caraglio, il CeSPeC – Centro Studi sul Pensiero Contemporaneo di Cuneo, l'Associazione Culturale Marcovaldo, la galleria Franco Soffiantino di Torino, Studio la Città di Verona, oltre all'esperienza formativa presso la Galleria Civica di Modena.
Nel 2010 ha curato la mostra ORGANIC/Inorganic presso la galleria Neon>Campobase di Bologna e recentemente ha collaborato alla curatela delle mostre Rosa Piero, Rosa Tiepolo, Rosa Spalletti, Rosa…(2013) e De Rerum Natura (2014) presso Studio la Città di Verona.

E' da sempre sensibile al tema della natura, alle problematiche ecologiche e ambientali.



Andrea Lerda is an art historian.He graduated in 2006 in Educational Sciences from the University of Turin with a thesis titled Art, Nature, Landscape. An Environmental and Ethical Reading. In 2009 he gained a master's degree in history of art at the Alma Mater Studiorum – University of Bologna, where he consigned his research thesis on Contemporary Sublime. Variations of the Sublime in the Contemporary Era. 
In 2009 he won the competition for young curators Curated by…, organized by the Young People in Art department of the city of Modena and published the essay The Topos of the Sublime in Advertising Rhetoric / About the Sublime, as part of the essay Rhetoric and Advertising, by Annalisa Cattani. Until now he has worked with CeSAC, an experimental centre for contemporary art in Caraglio; CeSPeC, a centre for studies on contemporary thought in Cuneo; the Marcovaldo Cultural Association; the Franco Soffiantino Gallery, Turin; and Studio la Città, Verona, in addition to the formative experience at the Galleria Civica, Modena. 
In 2010 he curated the exhibition ORGANIC/Inorganic at the Neon>Campobase gallery in Bologna. Recently he collaborated on the curatorship of the exhibitions Rosa Piero, Rosa Tiepolo, Rosa Spalletti, Rosa… (2013) and De Rerum Natura (2014), Studio la Città, Verona. 

For a long time he has been responsive to the theme of nature, and he is involved with ecological and environmental issues.


venerdì 30 gennaio 2015

Trasformazione E45 in Autostrada: Legambiente all'attacco della segreteria del PD.


Le grandi opere stradali un'idea di sviluppo vecchia e dannosa.

Un Consiglio Grande autorevole - Alla Sala dei Notari lunedì scorso c'erano, eccome, autorevoli rappresentanti della società civile e un pezzo importante della politica locale – risponde Legambiente Umbria al Pd locale che ha lamentato la mancanza al Consiglio Grande di gran parte delle voci autorevoli e rappresentative della città tra cui i referenti di istituzioni, le associazioni di categoria e le forze sociali – C'erano i cittadini e le associazioni che in questi anni non hanno avuto spazio nei luoghi istituzionali per esprimere il loro dissenso verso un progetto costoso e dannoso dal punto di vista ambientale, economico e sociale.

Basta con le solite favole a cui nessuno più crede - Perché le associazioni di categoria, le forze sociali di cui parla il PD e i rappresentanti istituzionali non sono venuti a spiegare il loro punto di vista dando un contributo al dibattito? Perché hanno disertato questa assemblea pubblica se le loro ragioni erano così autorevoli e determinanti per lo sviluppo di questa regione? Legambiente Umbria un'idea ce l'ha. Evidentemente questi autorevoli referenti istituzionali e queste prestigiose e qualificate forze sociali - commenta l'associazione ambientalista - si vergognano un po' di raccontare ancora, dopo tutti questi anni, che lo sviluppo economico e turistico dell'Umbria passa per la costruzione di un'autostrada. Perché sanno che nessun cittadino pensante e nemmeno gli imprenditori con un po' di senno, credono più alla menzogna che gli umbri non pagheranno il pedaggio visto che la UE si è espressa chiaramente e nettamente sull'impossibilità di esimere i residenti dal pagamento. E' evidente poi che a favoleggiare ancora dell'isolamento dell'Umbria siano una evidente minoranza, compresa la segreteria del PD.

Valutare i veri bisogni del territorio - Farebbe bene la Segreteria del Pd a soffermarsi ad ascoltare con più attenzione le istanze che arrivano dai cittadini, dalle imprese e dai territori – conclude Legambiente Umbria - Ci sono tantissime piccole e medie imprese, quelli che rappresentano il 60% del traffico della E45, che chiedono semplicemente che la strada venga messa in sicurezza e sono preoccupati dei costi che dovranno sostenere a causa dei pedaggi, in una situazione di grave crisi economica. Ci sono i pendolari umbri che chiedono collegamenti ferroviari regionali e interregionali più efficienti. Ci sono tantissimi cittadini umbri che chiedono la sicurezza stradale, la salute delle persone, la vivibilità delle strade, l'equità sociale, la salvaguardia del territorio, la "rapidità diffusa" frutto di un sistema di trasporti che funziona e non da una velocità eccessiva e fuori controllo.


Da Kiev a Roma per scoprire la più grande centrale geotermica d’Europa

Obiettivo della visita di una delegazione ucraina al Rione Rinascimento l'acquisizione del know-how italiano nell'edilizia sostenibile

Roma, 30 gennaio 2015 – Una missione in Italia alla scoperta del nostro know-how in materia di energie rinnovabili: una delegazione del governo ucraino, guidata dai vertici dell'Agenzia statale per l'efficienza energetica, ha visitato oggi il Rione Rinascimento nel quartiere Talenti a Roma, sede della più grande installazione europea di geotermico a bassa entalpia ad uso residenziale, realizzata dalla società Pietro Mezzaroma e figli.


Da quasi tre anni, all'interno del complesso abitativo che sorge tra la Nomentana e la Salaria, l'impiego della geotermia fornisce agli appartamenti la gran parte del fabbisogno necessario per il riscaldamento e il raffrescamento. Ciò avviene attraverso un campo di geoscambio composto da 190 geosonde che raggiungono i 150 metri di profondità, senza interferire con la falda acquifera.


Il terreno   durante l'inverno cede calore e nel periodo estivo lo assorbe: in questo modo la capacità di accumulo termico sotterranea viene utilizzata come principale fonte rinnovabile di energia; nel contempo una parte cospicua dell'energia termica viene prodotta senza utilizzare l'energia elettrica.


I funzionari delegati - grazie alla spiegazione degli ingegneri e degli architetti che hanno realizzato l'impianto - hanno avuto modo di conoscere le modalità di funzionamento della centrale: obiettivo della missione è quello di acquisire know-how in materia di efficienza energetica e di edilizia sostenibile, in vista di una possibile esportazione della tecnologia italiana in Ucraina. 


Rinascimento Terzo, il complesso residenziale costruito dall'impresa romana, è servito da tre anni da un impianto di ultima generazione che abbatte i consumi e le emissioni nocive e ha consentito di produrre da fonte rinnovabile il 64,7% del fabbisogno energetico complessivo, con un risparmio in bolletta del 40% rispetto a edifici analoghi che sfruttano energia da fonti rinnovabili.


Se per appartamenti tradizionali il costo medio in bolletta è di 1.770 euro l'anno, gli inquilini di Rinascimento Terzo spendono circa 1.000 euro, potendo costantemente controllare i flussi di consumo in tempo reale, grazie ai sistemi di controllo e monitoraggio di cui ogni appartamento è dotato.


Al completamento di tutte le residenze previste nel piano edilizio, saranno ben 20 gli edifici alimentati dalla centrale, per un totale di circa 950 appartamenti e 3.000 abitanti: numeri che non hanno eguali in Italia e in Europa, poiché le centrali geotermiche tradizionalmente servono piccoli complessi residenziali.


I dati di Mal'Aria 2015 in Toscana/ foto blitz antismog


Polveri, biossido e ozono

migliorano complessivamente le città toscane ma ci sono ancora molte criticità


Mal'Aria 2015

Legambiente Toscana presenta i dati regionali sull'inquinamento atmosferico


Blitz antismog, i dimostranti: "Vendesi aria pulita!"


"Vendesi aria pulita!"con questo slogan alcuni attivisti, alla presenza del presidente regionale di Legambiente Fausto Ferruzza, dotati di mascherina e con in mano cartelloni e striscioni hanno dato vita ad un blitz antismog. L'iniziativa, organizzata da Legambiente, in occasione della giornata nazionale di Mal'Aria, si è svolta stamane in viale Giovine Italia (davanti all'Archivio di Stato di Firenze). Un'azione simbolica contro le polveri sottili e l'inquinamento atmosferico che è consistito nell'esporre una serie di barattoli di vetro in stile retrò con in vendita l'aria pulita per pochi dei primi del 1900 ed altri barattoli con dentro fumo nero a rappresentare l'aria sporca per tutti e attualmente inquinata.


"I dati del dossier mostrano un lieve miglioramento in Toscana rispetto allo scorso anno, quando, dalla stessa classifica di Legambiente diversi capoluoghi erano largamente sopra il limite consentito dalla legge sia per il PM10 che per il PM2,5 oltre che per l'Ozono troposferico (O3) e il Biossido di Azoto (NO2). In quest'ultimo Firenze vantava nel 2013 addirittura il primato nazionale. Ci viene da pensare che questo miglioramento è da attribuirsi con tutta probabilità alle particolarissime condizioni climatiche del 2014 (l'anno più caldo della storia della meteorologia, con picchi di piovosità assolutamente abnormi nei due mesi che dovrebbero invece rappresentare la quintessenza dell'inverno e dell'estate: gennaio e luglio). Non vogliamo sminuire l'impegno degli enti locali, ma di fronte ad una situazione climatica così eccezionale, è difficile pensare a meriti particolari del sistema della PA nel porre in essere contromisure concrete contro lo smog. In ogni caso, non è certo il momento di cullarsi sugli allori e anzi dobbiamo pretendere di più. Sulle politiche di sistema contro l'inquinamento, sulla mobilità sostenibile, sugli stili di vita di tutti noi – dichiara Fausto Ferruzza, Presidente di Legambiente Toscana.


A far scattare l'emergenza smog durante i mesi invernali sono sempre le polveri fini, ovvero il PM10 e il PM2,5. Il particolato atmosferico è da molti anni ormai considerato tra gli inquinanti di maggior impatto sulla salute delle persone, per via delle sue "capacità" di essere facilmente inalato dall'apparato respiratorio e per le alte concentrazioni che si registrano specialmente in ambiente urbano. Nonostante il complessivo miglioramento ed i valori sotto la norma anche il 2015 si è comunque aperto con diverse città toscane all'insegna dello smog. Secondo la classifica di Legambiente "PM10 ti tengo d'occhio" (dati disponibili e diffusi sui siti delle Arpa Regionali) tra i capoluoghi di provincia monitorati prendendo come riferimento la centralina peggiore (ovvero che ha registrato il maggior numero di superamenti nel corso dell'anno) nessuna città toscana ha superato il bonus di 35 giorni previsto dalla legge (cit. DL 155/2010: limite giornaliero di protezione per la salute umana del PM10 di 50 µg/m3) ma restano comunque alti i livelli di PM10 nell'aria. Il quadro della situazione mostra dati preoccupanti in città come Lucca (centralina Micheletto) con 34 e Arezzo (centralina Repubblica) con 31 giorni di sforamento. Appena sotto la soglia ma comunque non meno allarmanti i numeri di Prato nelle due centraline di via Roma con 30 e di via Ferrucci con 28 giorni di superamento. Miglioramenti anche per le centraline di Firenze Gramsci (19) e Ponte alle Mosse (11) che, nella classifica nazionale di Mal'Aria dello scorso anno era la località toscana che aveva registrato la quantità di giorni più alta per il superamento del limite consentito dalla legge. Pisa Borghetto invece chiude l'anno varcando la soglia dei 18 giorni sforati. (Fonte: elaborazione Legambiente su dati Arpat).


Ma se guardiamo i numeri registrati sulla qualità dell'aria nelle città toscane nei primi giorni dell'anno la situazione risulta essere particolarmente critica. Prendendo come riferimento le centraline peggiori nelle aree urbane notiamo che la centralina di Lucca Micheletto ha varcato la soglia dei 10 giorni di superamento prima della fine del mese di gennaio mentre nella piana lucchese la centralina di Lucca Capannori ha sforato 14 volte. Dal sito ARPAT emerge che nei primi giorni del 2015 e precisamente aggiornati al 28 gennaio sono già numerose le giornate di superamento in quasi tutte le centraline delle città capoluogo toscane. Nella centralina di Firenze (Gramsci) si sono già registrati 6 giorni di superamento, a Prato (via Roma) 9 giorni di sforamento e 7 nella centralina di Prato (Ferrucci), 7 a Pisa (Borghetto), 5 a Pisa (Passi), e ben 11 giorni di sforamento nella centralina di Pistoia Montale.


Per quanto riguarda i dati del particolato fine (PM2,5) a livello normativo, con l'entrata in vigore del D.Lgs. 155/2010, che recepisce la Direttiva Europea 2008/50/CE, erano stati fissati dei limiti di anno in anno sempre più stringenti, indicanti una media annuale da non superare, che poneva come valore ultimo 25 μg/m3, entrato in vigore dal 1 gennaio 2015. Per il 2013 (l'ultimo anno di cui è possibile avere dati ufficiali come media annuale) vigeva il margine di tolleranza stabilito in 26 μg/m3 come media annuale da non superare e nella nostra classifica abbiamo adottato questo valore come riferimento. Va evidenziato come il valore limite di legge di 25 μg/mc previsto dalla normativa europea sia ampiamente superiore a quanto previsto invece dalle raccomandazioni dell'Organizzazione mondiale della Sanità che, considerato il PM2,5 come il particolato atmosferico maggiormente rischioso per la salute dell'uomo, fissa a 10 μg/mc la media annuale da non superare. Se prendessimo il valore dell'OMS come valore di riferimento, la classifica dei capoluoghi toscani vede Prato (via Roma) con una media di 20 μg/m3 e Firenze con 19 μg/m3 . Fonte: elaborazione Legambiente su dati Arpa o Regioni


La concentrazione nell'aria di biossido di azoto (NO2), gas particolarmente irritante per gli occhi e l'apparato respiratorio, costituisce, insieme al particolato fine e all'ozono, uno tra i maggiori problemi rilevati. Le emissioni di biossido di azoto derivanti dai processi di combustione e, specialmente nei centri urbani, dal traffico automobilistico e dal riscaldamento domestico, nel corso degli ultimi anni, non hanno subito la riduzione che ha invece caratterizzato altre emissioni inquinanti. La media dei valori medi annuali, registrati dalle centraline urbane sul territorio comunale dimostrano come ci sia stata un notevole miglioramento in positivo per Firenze che negli anni passati vantava il primato nazionale in negativo invece quest'anno scende nella classica al 14° posto con 41,8 µg/m3 (nel 2012 era al 1°nella classifica con 59,7 µg/m3 ), superando di poco il limite indicato dalla legge con un valore medio di 40 μg/m3. Le altre città toscane, per la maggior parte, si trovano a metà classifica. (Fonte: Legambiente, rapporto Ecosistema Urbano XXI edizione 2013, Comuni, Dati 2013).


A preoccupare maggiormente nei mesi estivi, ci sono i livelli di ozono un composto la cui presenza nelle porzioni più basse (la troposfera) non è di origine naturale e risulta essere dannosa per la salute dell'uomo. I limiti previsti dalla normativa (D.Lgs. 155 del 2010) per le emissioni di ozono troposferico (O3) che consentono un massimo di 25 giorni di superamento della soglia giornaliera pari a 120 µg/m3 mediata su otto ore consecutive. In Toscana, i limiti, sono stati superati da città come Lucca (23°nella classifica nazionale) con 50 giorni di superamento, Livorno (43°) con 35, Pisa (45°) e Firenze (46°) con rispettivamente 32 e 31 giorni di sforamento. Grosseto (49°) con 29 giorni. Migliora nella classifica, rispetto allo scorso anno, Arezzo che non supera i giorni consentiti per legge. (Fonte: Legambiente, rapporto Ecosistema Urbano, Comuni, dati 2013).


In Europa il nostro paese vanta il triste primato delle morti premature dovute ad inquinamento da ozono ("Rapporto sulla Qualità dell'aria 2014" redatto dell'Agenzia Europea per l'Ambiente): circa 3.400 vittime all'anno (dato relativo al 2011), mentre per quanto riguarda le morti premature dovute alle polveri sottili (Pm2,5), nello stesso anno ci siamo attestati al secondo posto con circa 64.000 vittime, dietro solo alla Germania. Secondo le ultime stime dell'Organizzazione Mondiale della Sanità e della Commissione Europea l'inquinamento atmosferico in Europa ha causato oltre 400 mila morti premature con costi ingentissimi per i vari sistemi sanitari che oscillano tra i 330 e i 940 miliardi di euro all'anno. Ad ulteriore conferma dell'impatto sanitario arriva anche la decisione dello IARC (l'Agenzia internazionale di ricerca sul cancro) di inserire l'esposizione all'inquinamento dell'aria, e in particolare ad elevati livelli di particolato atmosferico, come cancerogeno di gruppo 1. "A livello europeo sarà determinante l'approvazione del pacchetto europeo sulla qualità dell'aria presentato a fine 2013, che rischiava di essere cancellato dalle priorità del parlamento, ma che, grazie anche all'azione congiunta di tante associazioni, comitati e cittadini, è tornato al centro della discussione. Uno strumento che, seppur migliorabile in alcuni aspetti, come specificano le proposte ripo rtate nel presente dossier, porterebbe a livello europeo alla riduzione di 58mila morti premature ed a benefici economici stimabili in 40 – 140 miliardi di euro per anno".

Ma non è il solo tipo di inquinamento che preoccupa i Paesi europei, come evidenziano le stime del recente rapporto dell'Agenzia Europea per l'Ambiente, "Noise in Europe 2014" infatti, quasi il 20% della popolazione dell'Unione europea (oltre 125 milioni di persone) è sottoposta a livelli di inquinamento acustico considerati inaccettabili, per lo più derivanti dal traffico. L'Italia su questo fronte è ancora in grande ritardo, come dimostra anche in questo caso l'apertura di una procedura di infrazione specifica avviata nell'aprile del 2013 ed in fase di messa in mora: l'inadempienza riguarda l'incompletezza dei dati forniti sulla mappatura del territorio, dei piani di azione per la riduzione dell'inquinamento da rumore e l'inadeguatezza della comunicazione ai cittadini, previsti dalla normativa.



PER INFO SUL DOSSIER MAL'ARIA 2015: www.legambiente.it


giovedì 29 gennaio 2015

Presentazione 1° Report di Attività Comitato PFU - 17.02.15


Il Comitato per la Gestione degli Pneumatici Fuori Uso ha il piacere di invitarvi alla presentazione del suo primo report di attività riguardante la raccolta di pneumatici provenienti dai veicoli fine vita nel biennio 2013-2014.

La presentazione avverrà martedì 17 febbraio 2015, alle ore 10.30 presso la sede ACI-Automobile Club d'Italia, in via Marsala n. 8 a Roma.

Hanno confermato la propria partecipazione all'evento:

On. Gian Luca Galletti - Ministro dell'Ambiente
Ing. Angelo Sticchi Damiani - Presidente di ACI
Dott. Vincenzo Pensa - Presidente del Comitato PFU

Maggiori dettagli sono presenti nel "Save The Date" in allegato.

Per accreditarsi contattare la Segreteria organizzativa dell'evento, presso Extra comunicazione (06 98966361 - segreteria@extracomunicazione.it)

La sostenibilità di Ricoh è di nuovo al top

Ricoh Company Ltd. ha ottenuto il riconoscimento 'Prime' per la sostenibilità nella classifica stilata dall'azienda tedesca oekom research AG

Ricoh ha ricevuto punteggi elevati nei seguenti ambiti:  
·        introduzione e implementazione di guideline complete relative al riutilizzo e al riciclo del prodotti
·        sviluppo di prodotti efficienti da un punto di vista energetico
·        compliance dei prodotti a criteri ambientali stringenti in materia di utilizzo di sostanze chimiche
·        incremento del recupero, riutilizzo e riciclo dei prodotti

Per la categoria "Community and Environment" l'agenzia analizza le aziende secondo criteri specifici per ciascun mercato e definisce come 'Prime' le organizzazioni che dimostrano eccellenza nel proprio settore.

Le aziende possono dare un contributo positivo nella realizzazione di una società sostenibile. 

Ricoh ha definito obiettivi a medio termine per diventare una azienda sempre più eco-sostenibile e in grado di supportare i clienti in una trasformazione "green" del modo di operare.


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Redazione del CorrieredelWeb.it


AMIANTO: FASSINO (ANCI) A GALLETTI, ANCORA SITUAZIONE CRITICHE, AUSPICHIAMO CHIARIMENTI


''Sono ancora diverse le situazioni di estrema criticita' sul rischio amianto, che vanno considerate accanto a quelle gia' puntualmente individuate e destinatarie di una parte delle risorse previste''. Lo scrive il presidente dell'ANCI, Piero Fassino, in una lettera inviata al ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti.

Dopo aver apprezzato ''lo sforzo operato dal Governo in sede di approvazione della legge di stabilita' 2015 circa la messa in sicurezza delle aree del nostro Paese che ormai da decenni subiscono gli effetti della presenza di amianto'', Fassino porta ad esempio ''il caso di Broni che, secondo la tabella pubblicata dal ministero della Salute si dati Inail, risulta il Comune con la piu' alta incidenza di casi di mesoteliomi in proporzione alla popolazione''.

''Si attende ora – conclude Fassino – il decreto del ministero dell'Ambiente che dovra' definire le modalita' per il trasferimento delle risorse, su cui auspichiamo un confronto anche in relazione ai chiarimenti necessari circa l'esclusione di questi interventi dal computo del Patto di stabilita' interno''.

 

Roma, 29 Gennaio 2015

mercoledì 28 gennaio 2015

Ridurre la quantità di stampa negli uffici grazie a un “assistente alla sostenibilità”

A cura di Pietro Vischi, Business Team Manager, Office & Solutions, Xerox Italia
 
 
Milano, 28 gennaio 2015 - La carta che utilizziamo in ufficio è facilmente riciclabile; ciononostante, se ne spreca ancora molta. Solo nell'ultimo decennio, in America, sono state gettate via più di quattro milioni e mezzo di tonnellate di carta1. Quasi tutta poteva essere riciclata, ma quanta di questa carta era veramente necessario stampare? Nella gran parte dei casi, ridurre gli sprechi si trasforma in una brillante strategia di sostenibilità per le imprese.
Secondo l'Agenzia per il Controllo dell'Inquinamento del Minnesota, "la riduzione degli sprechi è più redditizia del riciclo, perché limita la quantità di materiale che dev'essere accumulato, trasportato e lavorato. Ridurre gli sprechi permette ad aziende e organi istituzionali di qualsiasi dimensione di risparmiare denaro". I costi derivanti dall'impiego della carta negli uffici fanno aumentare i costi del solo acquisto del materiale da 13 a 31 volte. Tutto ciò è dovuto a spese quali lo stoccaggio e il consumo di energia.
L'impiegato medio stampa 10.000 pagine ogni anno2, quindi è chiaro che ci siano infinite opportunità di risparmiare. Molti sarebbero disposti a supportare gli sforzi verso la riduzione degli sprechi, ma purtroppo le migliori intenzioni sono travolte dal caos della giornata lavorativa. 

Come possono le imprese, dunque, aumentare in maniera significativa e quantificabile le misure per la riduzione degli sprechi a livello dei singoli utenti? Le conseguenze di una gestione attiva della sostenibilità sono aumento del risparmio e miglioramenti immediati nel settore. L'inconveniente è il tempo impiegato a monitorare e tenere tracciati manualmente i programmi di riduzione delle stampe.
La motivazione quotidiana arriva dal desktop
Che cosa succederebbe se ogni impiegato avesse a disposizione sul proprio desktop un vero e proprio assistente virtuale che lo supporti in scelte più ecosostenibili? O ancora, che cosa accadrebbe se esistesse un pannello che assegna agli utenti finali un budget di stampa individualizzato, con tanto di obiettivi di risparmio, che compara in forma anonima le nostre performance di risparmio con quelle dei colleghi, offrendo suggerimenti per una stampa più efficiente? 
Per rispondere adeguatamente alla necessità delle aziende di gestire nel miglior modo possibile i flussi di documenti e di dati, Xerox ha realizzato nuovi strumenti in grado di stampare a un minor costo – e in minor quantità – e semplificare i processi di business in modo sicuro e sostenibile.
Il nuovo e brevettato Print Awareness Tool di Xerox, azienda leader nel mondo per i processi aziendali e la gestione dei documenti, apre la strada a questo approccio, automatizzato ma personalizzato, per aiutare le imprese a ridurre la loro impronta ecologica e motivare i dipendenti a stampare meno e in maniera più efficiente. La gamificazione avviene attraverso un widget software posizionato sul desktop che monitora e analizza la cronologia di stampa di ogni utente e segnala le cattive abitudini. 
Il widget fornisce misurazioni di stampa in tempo reale e offre suggerimenti su come cambiare volontariamente abitudini al fine di raggiungere gli obiettivi di riduzione dei processi di stampa. Ad esempio, potrebbe far presente che il 15% dei documenti mandati in stampa superava la soglia delle 20 pagine, consigliando quindi di stampare solo quelle che effettivamente servono, al posto dell'intero documento.
L'esclusivo Xerox Print Awareness Tool promuove abitudini lavorative più ecosostenibili , e questo è già un ottimo punto di partenza. Quando tutti lavorano in maniera organizzata, tanti piccoli passi fatti quotidianamente possono portare a risultati significativi per l'ambiente.
Guarda questo breve video per saperne di più sul nuovo Xerox Print Awareness Tool.



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martedì 27 gennaio 2015

ECO STORE A LUME DI CANDELA PER M'ILLUMINO DI MENO 2015.


IL 13 FEBBRAIO, PER LA GIORNATA DEL RISPARMIO ENERGETICO, IN ECO STORE SI LAVORERÀ A LUME DI CANDELA E, PER TUTTA LA SETTIMANA, NEGLI OLTRE 330 NEGOZI DEL BRAND VERRANNO OMAGGIATE CANDELE PER INCENTIVARE IL CONSUMO CONSAPEVOLE.

 

Eco Store, la catena di negozi in franchising, presente in tutta Italia, specializzata nella vendita di consumabili re-use per stampanti garantiti dal suo stesso marchio, scende in campo anche quest'anno per "M'illumino di meno", la più grande campagna radiofonica di sensibilizzazione sulla razionalizzazione dei consumi energetici, ideata dalla trasmissione Caterpillar di Radio2.

Eco Store, all'insegna della razionalizzazione dei consumi energetici, promuoverà una grande iniziativa per tutti i punti vendita del Bel Paese. Durante la settimana di M'illumino di meno, i 330 store regaleranno, infatti,  una candela ai clienti che acquisteranno prodotti Eco Store. Le candele, caratterizzate dai colori del brand arancio e blu, sono completamente Made in Italy  e sono state realizzate dall'azienda LUMEN di Seregno (MB) che utilizza per le proprie lavorazioni energia pulita, derivante da impianti fotovoltaici.

Il sostegno di Eco Store alla Giornata del Risparmio Energetico, che quest'anno cade il 13 febbraio, non si ferma qui. Per l'occasione, infatti, l'azienda inviterà i 330 punti vendita a spegnere la luce per 30 minuti, contribuendo così al "silenzio energetico", mentre nel quartier generale milanese si lavorerà a lume di candela per l'intera giornata. Si tratta di un gesto simbolico che testimonia un forte impegno a favore della riduzione dei consumi energetici e della salvaguardia ambientale e che invita a riflettere su un impiego più responsabile dell'energia.

Eco Store investe, da sempre,  nella lotta contro gli sprechi. È, attualmente, in corso un piano di conversione con illuminazione esclusivamente a LED di tutti i punti vendita mentre i negozi di nuova apertura, da due anni a questa parte vengono già realizzati con questa tecnologia. Una gestione intelligente delle risorse è necessaria per pensare a un futuro davvero sostenibile.

 

 

Per maggiori informazioni sull'iniziativa visitare il sito:

http://www.ecostore.it/it/servizi/millumino_di_meno_2015.html

SMART ENERGY PER ARROWHEAD, IL PROGETTO DI SMART CITY


INDRA LANCIA A BARCELLONA IL PILOTA DI SMART ENERGY PER ARROWHEAD, IL PROGETTO EUROPEO DI R&S PER SMART CITY

  • Il Centro Civico della "Sagrada Familia" e i giardini di Antoni Puigverd sono stati scelti per ospitare le prove di monitoraggio e l'on-site testing dei demonstrators


Indra, una delle principali multinazionali di tecnologia e consulenza in Europa e America Latina, effettuerà quest'anno a Barcellona il deployment dei due demostrators del progetto pilota di Smart Energy per Arrowhead, la maggior iniziativa europea nell'ambito di R&S orientata allo sviluppo delle tecnologie per l'erogazione di servizi avanzati nelle città del futuro o Smart City. Il Centro Civico della "Sagrada Familia" e i giardini di Antoni Puigverd sono stati selezionati insieme al Comune per ospitare il monitoraggio e l'on site testing delle soluzioni di Smart Building (efficienza energetica per edifici) e Smart Urban Lighting (illuminazione pubblica intelligente).

La multinazionale di consulenza e tecnologia ha appena completato la prima fase del progetto che comprende la progettazione e sviluppo in laboratorio (prototipo web) dei demonstrators. Inoltre, è stata effettuata l'integrazione iniziale dei due progetti pilota attraverso il framework (architettura tecnologica) di Arrowhead. Questo framework permette la comunicazione e lo scambio di informazioni tra i diversi servizi e si basa sui precedenti progetti ARTEMIS come SOFIA (Smart Objects for Intelligent Applications) a cui Indra ha partecipato attivamente. Dopo la fase costitutiva, si prevede che entrambi i pilota diventino operativi a settembre del 2015.

Con un budget di 80 milioni di euro e la partecipazione di 78 enti di 11 paesi, Arrowhead conta sul cofinanziamento dell'Unione Europea e del Ministero dell'Industria, Energia e Turismo all'interno del Progetto Artemis del Settimo Programma Quadro. Si tratta di un progetto il cui obiettivo principale è aumentare l'efficienza energetica e rendere flessibile l'uso dell'energia tramite l'automatizzazione cooperativa negli edifici, infrastrutture pubbliche, processi industriali e il settore energetico attraverso l'uso delle tecnologie integrate.

Indra, presieduta da Javier Monzón, è una delle principali multinazionali nell'ambito della tecnologia e della consulenza in Europa e in America Latina ed è in piena espansione in altri paesi e in molte economie emergenti. L'innovazione è alla base del suo business, focalizzato sul cliente, e della sua sostenibilità. La multinazionale è posizionata tra le prime aziende europee del suo settore per investimenti in R&S, con oltre 570 milioni di euro investiti negli ultimi tre anni. Con un fatturato di circa 3 miliardi di euro, ha più di 43.000 dipendenti e clienti in 138 paesi.

In Italia Indra ha sedi a Roma, Milano, Napoli, Bologna e Matera e offre soluzioni e servizi di alto valore nei settori Finance; Energia e Utilities; Telecomunicazioni; Pubblica Amministrazione e Sanità; Industria e Media; Trasporto e Traffico; Sicurezza e Difesa. La Società ha un Software Lab a Napoli connesso ad altri 25 Software Lab che operano in Europa, Asia e America Latina come avanzati laboratori di R&S.

Rete Solida: i risultati di un progetto Acli che coniuga lotta allo spreco e solidarietà

Alla vigilia della GIORNATA NAZIONALE CONTRO LO SPRECO ALIMENTARE del 5 febbraio

LE ACLI DI PADOVA E ROVIGO PRESENTANO I RISULTATI DEL PROGETTO "RETE SOLIDA".

Esperienze possibili e reali di economia solidale e di lotta agli sprechi, per trasformare
le inefficienze in risorse sociali e sostenere le fasce più deboli. Ma anche per sensibilizzare cittadini e famiglie, che in termini percentuali sprecano più della grande distribuzione.

Padova, 27 gennaio 2015 – In Italia si produce troppo e si spreca ancora di più: i dati di Last Minute Market registrano che mediamente in un anno quasi il 3% della produzione agricola rimane in campo, ossia l'equivalente di circa 1,2 milioni di tonnellate di prodotto agricolo, mentre nell'industria agroalimentare lo spreco ammonta al 2,6%, per un totale di circa 2 milioni di tonnellate di prodotti alimentari. Situazione critica anche per la grande distribuzione, se si pensa che nei centri agroalimentari all'ingrosso ogni anno una percentuale che varia dall'1 all'1,2%  viene gestita come rifiuto (circa 118.317 tonnellate), mentre il canale distributivo perde circa 270.776 tonnellate.

In questo scenario si colloca il progetto di solidarietà Rete Solida, avviato nel 2012 e promosso dalle Acli di Padova e Rovigo e sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, con la partecipazione di Comune di Padova, Provincia di Padova, Provincia di Rovigo, Prefettura di Padova, Caritas diocesana di Padova e di altri enti pubblici e del privato sociale,  con il supporto tecnico di Last Minute Market, società spin-off dell'Università di Bologna che nel 2000 ha messo a punto il primo sistema professionale in Italia di riutilizzo di beni invenduti dalla grande distribuzione organizzata.
Attraverso la costruzione di una rete territoriale di economia solidale, finalizzata a diffondere azioni per il recupero di beni, alimentari e non solo, provenienti dal circuito produttivo e commerciale - mense scolastiche, grande distribuzione, organizzazioni di produttori -, il progetto mira al sostegno delle fasce più deboli grazie al supporto delle realtà senza scopo di lucro locali. A  pochi giorni dalla giornata nazionale contro lo spreco alimentare del 5 febbraio, i promotori di Rete Solida fanno oggi un primo bilancio degli obiettivi raggiunti dal progetto, in termini di prodotti raccolti e recuperati, risparmio economico, coinvolgimento di enti, aziende e associazioni, infine di beneficiari finali.
Si tratta di numeri particolarmente significativi e che esprimono un potenziale assai alto per il seguito del progetto. A partire dal recupero dei pasti cotti e non consumati di alcune mense scolastiche di Padova e provincia, che nel solo 2014 ha visto raccolte oltre 10 tonnellate di cibo (mediamente 40 pasti al giorno) per un valore di circa 30mila euro. Dati importanti anche sul fronte della grande distribuzione e della produzione agricola: nel 2014 i 12 punti vendita e numerose cooperative di produttori agricoli coinvolti hanno ridistribuito - tra prodotti invenduti, merce in scadenza ed eccedenze - 156.538 chili di beni per un valore di circa 331mila euro. Per quanto riguarda i prodotti non alimentari recuperati (cosmesi, detersivi,…) si stima un valore di circa 20mila euro.
Buone notizie anche per l'anno appena iniziato: cresce, infatti, il numero dei punti vendita coinvolti nella raccolta, che nel 2015 potranno raggiungere complessivamente, tra Padova e provincia, un totale di 25; le previsioni attendibili di recupero parlano di 516.236 chili di beni alimentari per un valore di 892mila euro.

Beneficiari degli interventi di Rete Solida le categorie più deboli, dalle famiglie a basso reddito alle mamme sole in difficoltà, dalle persone senza fissa dimora ai minori stranieri non accompagnati, dai disabili agli ex detenuti… a tutti i destinatari insomma di quelle realtà non profit del territorio che, quotidianamente con il loro lavoro, operano in aiuto dei più fragili: associazioni, cooperative, comunità di accoglienza, parrocchie…. Si calcola che le persone raggiunte dal progetto siano state nel 2014 più di 15.000.

Tra i punti cardine di Rete Solida anche l'obiettivo di prevenire le occasioni di spreco e contrastare uno stile di vita incurante del problema anche da parte dei singoli cittadini e delle famiglie. Basti pensare che, secondo l'ultimo rapporto dell'Osservatorio Waste Watcher di Last Minute Market, in Italia lo spreco alimentare domestico – cibo ancora buono che finisce direttamente nei rifiuti – ha un "peso" di 200 grammi la settimana, per un valore di 800 euro a testa all'anno, ossia oltre 8 miliardi di euro complessivi. Se quindi in termini percentuali le famiglie sprecano di più della grande distribuzione, è necessario sensibilizzare e formare i consumatori a partire proprio dai nuclei familiari: per questo le Acli hanno anche avviato in alcune scuole superiori di Padova laboratori sperimentali per parlare del progetto e affrontare con i ragazzi i temi dello spreco.

lunedì 26 gennaio 2015

ARRIVANO I “SALVACARTA” NELLE SCUOLE DI MILANO PER PROMUOVERE LA RACCOLTA DIFFERENZIATA DI CARTA E CARTONE


In distribuzione 8mila contenitori per fare la raccolta differenziata di carta e cartone in 360 istituti milanesi



Milano, 26 gennaio 2015 Con l'inizio del nuovo anno arriva nel capoluogo lombardo il progetto "Salvacarta", promosso dal Comune di Milano in collaborazione con Comieco, il Consorzio Nazionale per il Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica, e Amsa Gruppo A2A. L'iniziativa prevede la distribuzione di raccoglitori speciali per la raccolta differenziata di carta e cartone in 8mila classi elementari e medie delle scuole cittadine, insieme alla distribuzione di materiali didattici e informativi per gli insegnanti.

Il progetto, che coinvolge ben 360 istituti milanesi per l'intero 2015, si affianca ad una serie di iniziative avviate dal consorzio a Milano in cooperazione con il Comune e Amsa, tra cui le Cartoniadi recentemente concluse, volte a sensibilizzare i cittadini sul tema del riciclo e supportare il potenziamento della raccolta differenziata cittadina di carta e cartone. L'obiettivo è promuovere la diffusione di buone pratiche quotidiane tra le nuove generazioni, a partire dalle scuole di Milano e con il coinvolgimento attivo di alunni e insegnanti.

"Abbiamo deciso di sostenere e finanziare il progetto "Salvacarta" perché da sempre crediamo nelle capacità dei ragazzi, cittadini del futuro e nostri primi "Ambasciatori del riciclo", di dare un sostanziale contributo nella diffusione delle corrette abitudini di raccolta, a scuola come in famiglia, divenendo un esempio da seguire e un modello per l'intera città di Milano." dichiara il Direttore Generale di Comieco, Carlo Montalbetti. "I milanesi si distinguono già per i loro ottimi risultati di raccolta: nel 2013, con oltre 60 kg pro capite, Milano ha raggiunto il primo posto tra le città metropolitane con più di un milione di abitanti considerate le più virtuose in tema di raccolta differenziata di carta e cartone. Ci aspettiamo un sostanziale miglioramento per il 2015, grazie anche a nuove iniziative in cantiere, puntando ad arrivare presto a 65 kg per abitante."

"Con la raccolta domestica dell'umido Milano si è dimostrata un'eccellenza mondiale dal punto di vista industriale della raccolta. Ora la sfida è coinvolgere sempre di più i cittadini nel cambiamento." ha dichiarato l'assessore alla Mobilità e Ambiente Pierfrancesco Maran "Il recente successo delle Cartoniadi ha dimostrato come i milanesi siano attenti alle tematiche ambientali e con la diffusione dei "salvacarta" nelle scuole la cultura del riciclo sarà diffusa anche tra i più piccoli. Ringrazio Comieco e Amsa perché iniziative come questa rappresentano la strada giusta per raggiungere risultati sempre più soddisfacenti"

"Amsa è impegnata nella distribuzione nelle scuole elementari e medie di Milano degli speciali contenitori per le classi per la raccolta differenziata della carta. Rispetto all'anno precedente, nel 2014 c'è stato un lieve incremento dei quantitativi raccolti di carta e cartone, rispettivamente 63.723 e 19.379 tonnellate, insieme pari al 12,5% dei rifiuti urbani raccolti a Milano." ha commentato Emilia Rio, presidente di Amsa Gruppo A2A "Siamo fiduciosi che il progetto 'Salvacarta', rivolto alle scuole, dia ulteriore spinta al trend positivo, contribuendo in questo modo a consolidare e superare il 52% di raccolta differenziata che abbiamo toccato quest'anno".

Comieco (www.comieco.org) è il Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica, nato nel 1985 dalla volontà di un gruppo di aziende del settore cartario interessate a promuovere il concetto di "imballaggio ecologico". La finalità principale del Consorzio è il raggiungimento, attraverso una incisiva politica di prevenzione e di sviluppo della raccolta differenziata, dell'obiettivo di riciclo dei rifiuti di imballaggi cellulosici previsto dalla normativa europea (direttiva 2004/12/CE che ha integrato e modificato la direttiva 94/62/CE). Comieco è tra i fondatori del neo-costituito Consiglio nazionale della green economy, formato da 53 organizzazioni di imprese, nato a febbraio 2013 per dare impulso allo sviluppo dell'economia verde in Italia.

AMSA, società del gruppo A2A, si occupa di servizi ambientali e serve cittadini e imprese di Milano, Basiglio, Bresso, Buccinasco, Cormano, Novate Milanese, Pero, Segrate, San Donato Milanese, Settimo Milanese e Trezzano sul Naviglio con soluzioni studiate in base alle esigenze delle diverse utenze. Amsa tiene oggi pulita un'area di 272 Kmq, lavorando per oltre 2,3 milioni di persone: 1.300.000 abitanti e 800.000 city users nella città di Milano e circa 215.000 residenti nei Comuni della Provincia serviti dall'azienda. AMSA può contare su oltre 3000 dipendenti ed è proprietaria di un impianto per il trattamento dei rifiuti voluminosi e un impianto per la valorizzazione delle terre di spazzamento. AMSA dispone, inoltre, di undici riciclerie. L'Azienda ha una flotta di circa 1.200 automezzi, il 30% dei quali alimentati a metano e il 40% con motorizzazione a norma Euro 4 ed Euro 5.


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