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martedì 31 marzo 2015

Emergenza idrogeologica in Italia: le migliore pratiche di prevenzione_Workshop CESI

Si è tenuto oggi presso l'Associazione Civita il workshop "Dissesto Idrogeologico: le migliori pratiche di prevenzione", organizzato da CESI con la partecipazione della Struttura di Missione contro il dissesto idrogeologico e per lo sviluppo delle infrastrutture idriche della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Numerosi gli interventi di rappresentanti di importanti aziende italiane che operano nel settore infrastrutturale e i contributi di Istituzioni nazionali e locali, tra cui Erasmo D'Angelis-Coordinatore Struttura di Missione contro il dissesto idrogeologico e per lo sviluppo delle infrastrutture idriche.

 

A 25 anni dall'approvazione della Legge Quadro sulla difesa del suolo, si registrano un'improcrastinabile inefficacia e impotenza dell'azione operativa, delle soluzioni e delle risposte tecniche a disastri idrogeologici che ricorsivamente e con sempre maggiore violenza feriscono l'Italia e l'Europa. I dati parlano chiaro.

 

In Italia, negli ultimi '70 anni, frane e inondazioni sono state la causa di migliaia di vittime e di una serie di danni, pari a 61,5 miliardi di euro. Secondo i dati contenuti nel primo Rapporto Ance-Cresme, le aree a elevata criticità rappresentano il 9,8% della superficie nazionale e riguardano l'89% dei Comuni, su cui sorgono 6.250 scuole e 550 ospedali. Ad aggravare il quadro è il consumo del suolo, aumentato del 156% dal 1956 a oggi, a fronte di un incremento della popolazione del 24%.

 

In Europa, solo nel 2014, piogge torrenziali, tempeste e alluvioni hanno ucciso migliaia di persone e provocato danni per circa 23 miliardi di euro. Lo studio pubblicato su Nature Climate Change, coordinato dai ricercatori dell'Institute for Environmental Studies di Amsterdam, effettua la prima valutazione del rischio di alluvione in Europa e si spinge a fare previsioni fino al 2050. Dai dati emerge che tra il 2000 e il 2012 le inondazioni hanno provocato una perdita media annua di circa 4,9 miliardi di euro, che potrebbero salire a 23,5 miliardi entro il 2050, tenuto conto che la loro frequenza potrebbe aumentare da una media di una volta ogni 16 anni a una volta ogni 10, coinvolgendo più nazioni allo stesso tempo. La ricerca individua nella prevenzione l'unica via maestra da seguire.

 

Dopo la relazione introduttiva di Matteo Codazzi, AD CESI, nel corso della Tavola Rotonda "Il punto di vista delle aziende del sistema infrastrutturale italiano" sono emerse significative best practices nell'utilizzo di soluzioni tecnologiche al problema. Alla Tavola Rotonda hanno partecipato Michele Adiletta, Direttore Centrale Esercizio e Coordinamento del Territorio Anas, Gianni Armani, AD Terna Rete Italia, Mario Bergamo, AD SAT e Direttore Autostrade per l'Italia, Paola Firmi, Responsabile "Standard infrastruttura civile e sperimentali" della Direzione Tecnica di RFI-Rete Ferroviaria Italiana, Mauro Grassi, Direttore Struttura di Missione contro il Dissesto Idrogeologico e per lo sviluppo delle infrastrutture idriche, e Giovanni Milani, AD Syndial.


Davide Bertolo, Dirigente struttura attività geologiche della Regione Valle D'Aosta, e Vera Corbelli, Segretario Generale dell'Autorità di Bacino Nazionale dei fiumi Liri-Garigliano e Volturno, hanno riportato importanti testimonianze sul problema del dissesto idrogeologico, per poi lasciare spazio alla Tavola Rotonda "Tutela del Territorio: quale futuro per l'Italia". Hanno partecipato Domenico Andreis, Direttore Divisione Engineering & Environment - ISMES, CESI, Erasmo D'Angelis, Coordinatore Struttura di Missione contro il dissesto idrogeologico e per lo sviluppo delle infrastrutture idriche, Bernardo De Bernardinis, Presidente ISPRA, Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI - Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni, Gian Vito Graziano, Presidente Consiglio Nazionale dell'Ordine dei Geologi, e Immacolata Postiglione, Dirigente Dipartimento Protezione Civile, Ufficio Volontariato, formazione e comunicazione.

 

L'approccio di CESI per la tutela del territorio si sviluppa su tre leve: azione predittiva, preventiva e progettuale.

La rete di rilevamento fulmini italiana del CESI, detta SIRF-Sistema Italiano Rilevamento Fulmini (azione predittiva), che fa parte della rete pan-europea EUCLID, monitora ogni singolo fulmine sul territorio nazionale, 24 ore su 24 tutto l'anno. Grazie all'estrema velocità di ritorno del dato e alla copertura omogenea di tutta la penisola, il monitoraggio dei fulmini è utilizzato per l'allerta di nowcasting (previsioni a poche ore) alle strutture sensibili e alla popolazione. È ormai, infatti, ampiamente provata la stretta correlazione tra la numerosità dei fulmini all'interno di un temporale o di un ciclone e l'intensità della precipitazione.

 

Questo conferma che la mappatura dei fulmini è uno strumento affidabile in grado di segnalare i fenomeni intensi in formazione e in arrivo con qualche ora di anticipo, sufficienti a mettere in atto le procedure emergenza già pianificate.
Nel 2014 i fulmini in Italia sono stati quasi 3,5 milioni, molti dei quali ad altissima intensità, rispetto a circa 1,7 milioni nel 2013. Nell'anno appena trascorso è stato registrato il picco massimo dal 2000. Le Regioni più colpite sono quelle del Centro Nord, in particolare la Toscana, la Liguria e il Veneto.

 

Di notevole importanza anche le tecnologie per il monitoraggio dei movimenti franosi (azione preventiva). CESI si occupa della progettazione e dell'installazione di sofisticati sistemi automatici di monitoraggio di fenomeni di dissesto (es. frane e fragilità territoriali diffuse), di teleassistenza e di interpretazione in continuo dei dati raccolti per rilevare precocemente eventuali anomalie, emettere early-warning e attivare per tempo procedure di evacuazione delle comunità sul territorio.

 

Il metodo ANP-Analytic Network Process (azione progettuale), infine, permette di definire un rating dei progetti cantierabili e di identificare le migliori soluzioni progettuali, creando una vera e propria graduatoria sulla base della quale effettuare la scelta definitiva degli interventi da realizzare a fronte alle reali disponibilità economiche.

 

"La straordinaria bellezza dell'Italia - ha detto Matteo Codazzi, Amministratore Delegato CESI - è purtroppo costretta alla convivenza con un territorio soggetto a frane, allagamenti e alluvioni. Fenomeni che hanno accompagnato da sempre la nostra storia. In particolare, il 2014 sarà ricordato come uno degli anni peggiori, in cui ben 19 Regioni su 20 sono state colpite da catastrofi. Non dobbiamo però rassegnarci e accettare questo fatto come ineluttabile. Esistono oggi numerosi strumenti tecnologici e pratiche operative eccellenti che consentono di prevedere, monitorare e intervenire efficacemente per ridurre il rischio e i danni. È responsabilità di tutti utilizzare queste soluzioni innovative per preservare il nostro prezioso territorio. La giornata di oggi, che abbiamo fortemente voluto fosse incentrata su un costruttivo dialogo tra istituzioni e aziende, ha l'obiettivo di mettere a fattor comune esperienza e best practices e rappresenta un primo contributo di CESI, che mette a disposizione le proprie soluzioni innovative e il proprio knowledge decennale nel settore".

 

"Il Governo - ha spiegato Erasmo D'Angelis, responsabile #italiasicura di Palazzo Chigi - per la prima volta nella storia della Repubblica sceglie con convinzione la strada che doveva essere imboccata qualche decennio fa, quella della prevenzione. Non troverete più notai dei disastri, ma gente che si è infilata finalmente gli stivali, cantieri con operai e ingegneri per quelle opere strutturali che servono ad aumentare la sicurezza da frane e alluvioni e che attendevano da trenta o quarantotto anni. Non esistono bacchette magiche, ma tanto lavoro e migliaia di piccoli e medi cantieri. In otto mesi ne abbiamo aperti o riaperti 783 investendo 1.072 milioni dei 2,3 miliardi recuperati e non spesi negli ultimi 15 anni. E il 20 febbraio il Cipe ha stanziato i primi 700 milioni per il piano di investimenti da 1,2 miliardi per le 14 città metropolitane. Abbiamo finalmente un piano nazionale che prevede 7.152 opere in tutte le Regioni, il 90% da progettare, e abbiamo definito una spesa mai finanziata in Italia per 9 miliardi complessivi. Questa è la più grande opera pubblica di cui ha bisogno il Paese che in questo momento mostra uno stato di dissesto idrogeologico inaccettabile per un'Italia moderna, forte, avanzata, che guarda all'oggi e al futuro. La prevenzione passa da opere strutturali, dalla maggiore coscienza del rischio e da comportamenti adeguati, dalla fine della stagione delle sanatorie e dei condoni, e anche dalla messa in opera di soluzioni tecniche di difesa e autodifesa che siamo stati bravi ad esportare all'estero e che porteremo anche in Italia con i primi progetti pilota tra Genova e Firenze"

 

"Considerando il livello attuale di emergenza idrogeologica del territorio italiano - ha dichiarato Domenico Andreis, Direttore Divisione Engineering & Environment – Ismes, CESI - siamo estremamente orgogliosi di essere riusciti a portare attorno allo stesso tavolo i principali attori attivi sul tema, Istituzioni, Autorità territoriali competenti, Gestori di Reti ed Infrastrutture di interesse strategico. Siamo inoltre convinti di poter contribuire in maniera attiva mettendo al servizio degli operatori la decennale esperienza CESI-Ismes su progetti complessi che ci rende in grado oggi di presentare e proporre un approccio distintivo alla tutela del territorio che si sviluppa su tre leve: azione predittiva, preventiva e progettuale. In particolare, il nostro metodo Analytical Network Process (ANP) - strumento di supporto alle decisioni per territori complessi come quello italiano - può rivelarsi un asset fondamentale nello stabilire un corretto e completo rating della cantierabilità delle grandi opere che dovranno essere realizzare in Italia per arginare il dissesto idrogeologico".

 

Profilo di CESI – Centro Elettromeccanico Sperimentale Italiano

Fondata nel 1956 come centro nazionale di eccellenza per lo sviluppo delle tecnologie elettriche, CESI opera oggi in circa 40  paesi nel mondo, con un network di circa 1.000 professionisti e ricavi pari a circa 120 Milioni di Euro annui. CESI è una società indipendente partecipata da Enel, Terna, Prysmian, ABB e Ansaldo T&D. Attraverso gli uffici di Milano, Seriate, Piacenza, Berlino, Mannheim, Rio de Janeiro e Dubai, CESI fornisce servizi di prova e certificazione delle tecnologie elettromeccaniche oltreché servizi d'ingegneria e consulenza per la realizzazione e l'esercizio delle grandi infrastrutture elettriche per le utilities, gli operatori della rete di trasmissione, imprese di generazione, enti regolatori, governi e istituzioni finanziarie. CESI è anche leader nel campo dell'ambiente, della tutela del territorio, dell'ingegneria civile delle grandi infrastrutture (ponti, dighe, gallerie) avendo integrato nel 2004 il know-how e le competenze del prestigioso marchio Ismes, che dal 1947 ha contribuito alla storia dell'ingegneria civile in Italia e ha realizzato i sistemi di monitoraggio di alcune delle più importanti opere del patrimonio culturale italiano e mondiale come, tra le tante, il Cenacolo Vinciano a Milano, la Torre di Pisa, la cappella della Sacra Sindone a Torino, il Campanile di S. Marco a Venezia, S. Maria del Fiore a Firenze e il Tempio di Luxor.

Ecopneus lancia la newsletter dedicata agli asfalti con gomma riciclata

Nasce la Newsletter di Ecopneus dedicata agli asfalti con gomma riciclata

 

Ricerca e innovazione, studi tecnici, progetti dal mondo ed eventi: un nuovo strumento per far conoscere l'utilizzo della gomma derivante dai Pneumatici fuori Uso

 


Parte da marzo la newsletter di Ecopneus dedicata agli asfalti modificati in gomma riciclata, un appuntamento trimestrale per fare il punto sui prossimi eventi di settore, i progressi e le innovazioni tecnologiche, le ricerche scientifiche internazionali e i progetti nel resto del mondo.


A parlarne saranno esperti, tecnici e ricercatori, ma anche amministratori e istituzioni che hanno scelto questa soluzione per realizzare tratti sperimentali di strada nelle proprie città.


Alla base del progetto editoriale la volontà di far conoscere e spiegare le caratteristiche della gomma da Pneumatici Fuori Uso negli "asfalti modificati".


Tra le applicazioni del riciclo dei PFU, questo è, infatti, uno degli ambiti di ricerca dall'enorme potenziale, su cui Ecopneus sta puntando per favorire il riutilizzo dei materiali e sostenere lo sviluppo di una piena circular economy anche in Italia. Si calcola, infatti, che se tutta la gomma contenuta nei PFU italiani fosse utilizzata per produrre asfalti gommati, sarebbe possibile pavimentare quasi 19.000 Km di strade.


E' per supportare il mercato di queste applicazioni e favorire l'intero comparto industriale, che Ecopneus, già attiva in questo senso sul territorio, ha deciso di promuovere un nuovo strumento comunicativo, tramite cui fornire informazioni tecniche-operative e concrete evidenze scientifiche sui risultati delle pavimentazioni, realizzate con bitume contenente gomma da riciclo da Pneumatici Fuori Uso.


Nella newsletter sarà, quindi, dato ampio spazio all'innovazione, con un focus specifico che, in questo primo numero, sarà dedicato all'inquinamento acustico datraffico stradale e a come l'asfalto con gomma riciclata possa costituire una valida soluzione per contrastarlo.


Per illustrare le esperienze di studio e di misura in proposito, nel primo appuntamento, saranno presentati i risultati dello studio "Le prestazioni acustiche degli asfalti a bassa rumorosità in scenari urbani", realizzato da Ecopneus in collaborazione con Vie En.Ro.Se, con un'intervista di approfondimento al suo Direttore tecnico, l'ingegner Sergio Luzzi.

Ma questo strumento di comunicazione sarà utile anche ai tecnici del settore che qui, potranno trovare studi internazionali di riferimento come la "Guida per la produzione di bitumi con polverino di gomma da Pneumatico Fuori Uso", riportata nel primo numero erealizzata da SIGNUS Ecovalor, il principale responsabile della gestione dei PFU in Spagna per realizzare conglomerati bituminosi additivati con polverino di gomma riciclata.

Un ruolo di primo piano sarà poi dato anche alle esperienze di chi ha già scelto questi materiali per realizzare tratti sperimentali di strada. E' il caso del Comune di Roma che - come si riporta nella newsletter - lo scorso anno ha deciso pavimentare due tratti sperimentali di strada con "asfalti a bassa emissione sonora", modificati con polverino di gomma da PFU e realizzati con una tecnologia innovativa per integrare il polverino nel conglomerato bituminoso.

Oltre ad essere un'occasione di aggiornamento informativo sugli sviluppi del settore, l'appuntamento con Ecopneus Asfalti, sarà infine anche un modo per rimanere costantemente al corrente delle novità, degli appuntamenti commerciali e di formazione.

Per iscriversi alla newsletter: www.ecopneus.it

 

AMBIENTE/RIFIUTI: COMIECO, SUD ANCORA LONTANO MEDIA NAZIONALE PER RACCOLTA CARTA. POSSIBILI RISPARMI FINO A 69MLN DI EURO


"Obiettivi di riciclaggio 2020: la raccolta differenziata di carta e cartone in quattro regioni nel Sud"


QUATTRO REGIONI DEL SUD A CONFRONTO SUI RIFIUTI


Solo la Campania supera la media italiana per la raccolta differenziata. Per la raccolta di carta e cartone in testa Puglia e Campania, ma lontane dalla media nazionale. Risparmi di 69 milioni l'anno per le 4 Regioni se raccogliessero la stessa carta del Nord

 

Roma, 31 marzo 2015 - Quattro regioni del Sud sotto osservazione per i rifiuti. Di queste solo la Campania, nel 2013, ha superato la media nazionale (del 42), con il 44% di raccolta differenziata; la Sicilia rimane la più arretrata con solo il 13,4% di raccolta differenziata, la Calabria arriva appena al 14,7% e la Puglia, anche se va meglio, è ancora molto lontana dalla media nazionale con solo il 22%. Nella raccolta di carta e cartone, a fronte di una buona media nazionale di 48,4 kg per abitante raccolti nell'anno 2013, Campania e Puglia raccolgono circa 29 kg e ancora meno la Sicilia (16 Kg) e la Calabria (18 Kg), circa un terzo della media nazionale. Viene, inoltre, ancora smaltito in discarica il 93% dei rifiuti urbani in Sicilia, il 71% in Calabria e il 67% in Puglia, a fronte di una media italiana del 37%; solo la Campania ha abbattuto lo smaltimento in discarica arrivando al 19%. Le quattro regioni del Sud sono poi tutte in sofferenza nella riscossione della tassa o tariffa dei rifiuti, particolarmente la Sicilia (70,8%). La Campania, la Calabria, la Puglia e la Sicilia sono state messe a confronto in tema rifiuti ed in particolare sulla raccolta differenziata di carta e cartone nella Ricerca "Obiettivi di riciclaggio:2020: la raccolta differenziata di carta e cartone in quattro regioni nel Sud Italia", realizzata dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e da Comieco –Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli imballaggi a base cellulosica - e presentata oggi.

 

"I costi di gestione dei rifiuti urbani in queste 4 regioni del Sud – ha dichiarato il Presidente della Fondazione e per lo Sviluppo Sostenibile, Edo Ronchi - sono più alti di quelli delle Regioni del Nord perché in tre Regioni si fa ancora poca raccolta differenziata e dove si sta facendo, come in Campania, perché mancano impianti di trattamento vicini. Il costo alto è poi aggravato da tassi di elusione delle bollette dei rifiuti ancora alti e quindi da una inadeguata copertura dei costi di gestione dei rifiuti urbani. Sarebbe anche interessante capire come mai la Calabria che ha beneficiato di uno stanziamento di oltre 26 milioni di Fondi UE nel 2007-2013 per progetti di RD e la Sicilia che ne ha avuti oltre 18 milioni siano rimaste a livelli così bassi".

 

Nello studio sono state condotte anche simulazioni sui vantaggi economici per le 4 Regioni se raggiungessero una raccolta di carta e cartone pro-capite media pari a quella del Nord Italia (61 kg/abitante). Il risparmio (per riduzione dei costi di smaltimento e aumento delle entrate per la vendita della carta) sarebbe di oltre 69 milioni di euro l'anno così suddiviso: 35,4 milioni in Campania, 17,5 milioni in Sicilia, circa 8 milioni rispettivamente in Calabria e Puglia.

 

"I dati del Rapporto annuale Comieco relativi al 2013 hanno evidenziato alcuni segnali positivi per l'area del Sud, che per quanto riguarda la raccolta di carta e cartone ha registrato incrementi (+4,8%) migliori di Centro (+4,6%) e Nord (-1,7%); ma ancora ampi sono i margini di miglioramento in queste Regioni, se consideriamo che si stima in un milione di tonnellate il potenziale di crescita per le raccolte di materiali cartacei, con i "giacimenti" più ricchi proprio in Campania e Sicilia" ha dichiarato il Direttore Generale di Comieco, Carlo Montalbetti. "Attraverso le convenzioni attuative dell'Accordo nazionale con l'Anci, nel 2013 Comieco ha trasferito ai Comuni del Sud oltre 25 milioni di euro. Inoltre, per sostenere i comuni medio-piccoli nello sviluppo della raccolta differenziata, Comieco e Anci hanno istituito, con il supporto di Ancitel Energia e Ambiente, uno speciale sportello per il finanziamento dell'acquisto di attrezzature per la raccolta differenziata di carta e cartone. Sono 75 i comuni del Sud che hanno finora usufruito di questo finanziamento, per un totale di circa 1,4 milioni di euro. Un impegno rinnovato anche quest'anno, attraverso un nuovo Bando aperto a tutti i Comuni convenzionati, che abbiano tra 5.000 e 100.000 abitanti e con una raccolta media pro capite inferiore a 27 kg".

Nella ricerca sono anche avanzate alcune proposte per invertire la situazione del Sud e sostenere l'incremento della raccolta differenziata: tra queste ci sono misure di premialità come l'assistenza tecnica nella definizione dei piani tariffari o per l'avvio della raccolta porta a porta;  strumenti economici come l'ecotassa per rendere meno vantaggioso lo smaltimento in discarica, il completamento della rete impiantistica, l'estensione di forme tariffarie il più possibile puntuali; la lotta all' insolvenza e all'evasione della tassa sui rifiuti, il controllo della legalità; le modalità di calcolo uniformi per valutare la raccolta differenziata; la responsabilità estesa del produttore.

Roma, 31 marzo 2015

 

Comieco (www.comieco.org) è il Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica, nato nel 1985 dalla volontà di un gruppo di aziende del settore cartario interessate a promuovere il concetto di "imballaggio ecologico", costituitosi in Consorzio Nazionale nell'ambito del sistema consortile Conai per la gestione degli imballaggi con l'entrata in vigore del D.Lgs. 22/97. La finalità principale del Consorzio è il raggiungimento, attraverso una incisiva politica di prevenzione e di sviluppo della raccolta differenziata di carta e cartone, dell'obiettivo di riciclaggio dei rifiuti di imballaggi cellulosici previsto dalla normativa europea (direttiva 2004/12/CE che ha integrato e modificato la direttiva 94/62/CE). Comieco è tra i fondatori del neo-costituito Consiglio nazionale della green economy, formato da 53 organizzazioni di imprese, nato a febbraio 2013 per dare impulso allo sviluppo dell'economia verde in Italia



General Filter: progetto "Aria Pulita" e nuovi prodotti Energy Saving


FILOSOFIA "ENERGY SAVING": NON SOLO NUOVI PRODOTTI, MA CONSULENZA PERSONALIZZATA COME WAY OF LIFE

Si stima che in un edificio commerciale l'impianto di condizionamento contribuisca per circa il 50% al consumo di energia e che, in particolare, il sistema di filtrazione ne sia responsabile per circa il 30%. Utilizzare filtri corretti non solo, quindi, permette un risparmio di energia, ma contemporaneamente contribuisce a tagliare i costi, ridurre l'impatto ambientale e mantenere salubre la qualità dell'aria degli ambienti interni.

Valori fondamentali per General Filter che, fedele al suo impegno di aiutare le aziende a ottimizzare l'efficienza energetica attraverso un servizio altamente personalizzato, offre non solo una nuova gamma di prodotti specifici per l'energy saving, ma anche una consulenza su misura, grazie a un ufficio tecnico che si arricchisce di nuove competenze, per guidare la clientela nella scelta della migliore combinazione di filtri possibile a favore di un sustainable way of living.

La nuova gamma dei prodotti Energy Saving rappresenta un importante traguardo per General Filter nel campo della filtrazione. Grazie a una particolare ergonomia sviluppata in seguito a vari test comparativi e allo sviluppo di nuovi materiali, la gamma offre minori perdite di carico e in proporzione una vita operativa maggiore, pur mantenendo un'elevata efficienza, contribuendo quindi a un minor consumo energetico.

Tutti i filtri Energy Saving di General Filter sono, infatti, certificati Eurovent secondo la nuova classificazione energetica introdotta nella linea guida Eurovent 4/21. Secondo tale standard, vengono misurati sia l'efficienza della filtrazione sia la perdita di carico in funzione del carico di polvere. Un consumo di energia rappresentativo viene poi calcolato utilizzando una perdita di carico media durante la fase di carico di polvere; in questo modo viene simulato in laboratorio un periodo di vita operativa del filtro pari ad un anno.

Dal valore del consumo energetico calcolato e dall'efficienza del filtro si determina la classe energetica, che va da una classe E a un massimo della A+, e che rappresenta così per l'utilizzatore finale un parametro per scegliere il filtro corretto.

Bisogna considerare, d'altro canto, che in una prospettiva a lungo termine il consumo di energia è la componente principale del costo complessivo di un impianto, ma che tuttavia vi sono anche altri fattori da considerare, ragione per cui è fondamentale una analisi adeguata. In generale, infatti, il costo totale è rappresentato dal "Life Cycle Cost" che è costituito, oltre che dal consumo energetico, dal costo del filtro, il costo per l'installazione e la sostituzione, e, infine, il costo per lo smaltimento di filtri usati.

Bisogna quindi analizzare anche altre leve per ottimizzare il risparmio energetico, quali una maggiore superficie filtrante che assicura una durata più lunga e quindi un minor numero di sostituzioni e di smaltimenti e/o la soppressione di uno stadio filtrante che comporta un ulteriore risparmio, pur mantenendo la capacità di migliorare la qualità dell'aria all'interno degli edifici (IAQ).

Un esempio semplice per migliorare il consumo energetico consiste nel scegliere i filtri in base alla classe energetica: una tasca rigida NTR9 di dimensioni 592x592x292 mm ha un consumo di 1450 kWh annui mentre una tasca rigida NTR9ES+ di pari dimensioni consuma 1250 kWh annui. In questo frangente è abbastanza semplice effettuare una scelta.

Un po' più complesso è capire se sia possibile cambiare la classe di efficienza di un filtro senza degradare la qualità dell'aria. In tal caso ad esempio, nell'ambito della filtrazione primaria confrontiamo un filtro CFM-Z di efficienza G2 con un filtro CFW40 di efficienza G4, vediamo che per quanto concerne il primo abbiamo una perdita di carico media di circa 212 Pa, mentre per il CFW40 un valore circa di circa 85Pa, ovvero, rispettivamente, un consumo energetico di circa 2400 kWh e 960 kWh. Ne consegue che al fine di ottimizzare la scelta del filtro, bisogna valutare se sia necessaria un'efficienza G4 oppure sia sufficiente una G2, oppure, se convenga passare alla filtrazione fine, sostituendo più spesso i filtri, senza avere l'intero Life Cycle Cost di una filtrazione primaria.

Valutazioni complesse, che non possono prescindere da un partner serio e affidabile che sappia aiutare a effettuare le scelte più opportune in relazione alle varie esigenze e in accordo con le normative vigenti. Per questo, General Filter ha implementato un servizio personalizzato che, oltre a una gamma completa di filtri che vanno da una classe di efficienza G2 fino a U15, offre soluzioni consulenziali per raggiungere la massima efficienza rispetto all'elemento contaminante unita alla minima perdita di carico e produzione di sottoprodotti.

Nella foto il nuovo range di prodotti specifici per l'energy saving: GP, FTRES, NTRES, MPK, ABA, LAM, EP, EP, EP, LAM

Intergen rafforza il Service Network: assistenza e manutenzione per impianti di cogenerazione e trigenerazione



Intergen, specializzata nella progettazione e realizzazione di impianti di cogenerazione a gas metano e biogas e gruppi elettrogeni per il settore Oil & Gas, ha rafforzato la sua rete di assistenza.

Intergen negli ultimi anni ha investito in persone qualificate e in tecnologie all'avanguardia, ha rafforzato la sua rete di assistenza aumentando la copertura del territorio e ha implementato un programma completo di manutenzione e supporto tecnico al cliente che garantisce la massima efficienza e la massima disponibilità dell'impianto dopo la vendita.

Programmi service per ogni esigenza
Intergen mette a disposizione dei suoi clienti diverse tipologie di contratti di manutenzione, in grado di coprire, in differenti misure, tutto il ciclo di vita di un motore. L'offerta service si articola in formule a scelta: "Full Service", "Scheduled" e "A Pacchetti".
Programma di manutenzione "Full Service"
Il "Full "Service" è il contratto di manutenzione più scelto dai clienti. Un servizio all inclusive che comprende le attività preventive, correttive e straordinarie, compresa la copertura assicurativa dei guasti strutturali. All'interno di questo programma sono contemplati anche i ricambi, la manodopera e il servizio lubrificanti con la sicurezza della teleassistenza garantita dagli operatori in sede. Significa avere un costo certo regolato da un contratto (nessun rischio di costo aggiuntivo) come fosse un'estensione della garanzia o una polizza kasko.

Programma di manutenzione "Scheduled"
Il contratto "Scheduled" permette al cliente di ottenere assistenza per le attività preventive con fatturazione per ogni ora di moto del motore. Il cliente ha la possibilità di richiedere un servizio a chiamata con un costo distribuito sulle ore di moto.
Programma di manutenzione "A Pacchetti"
La formula "A Pacchetti" consente al cliente di ricevere assistenza per le attività preventive - programmate in accordo alle attività del Piano di Manutenzione del costruttore – con fatturazione a evento e con la possibilità di ottenere un servizio a chiamata.
Il Service post vendita di Intergen offre, inoltre, programmi customizzati formulati in base alle specifiche esigenze dell'impianto.
I punti di forza del Service Network Intergen
Per garantire al cliente un servizio realmente efficace ed efficiente Intergen investe importanti risorse in un'attenta selezione e in una costante formazione dei tecnici coinvolti, che seguono corsi dedicati organizzati sia presso la propria sede di Lomagna, che presso la casa madre (MWM) con training on the job.
Tra i punti di forza di Intergen si distinguono il monitoraggio costante della qualità dell'olio lubrificante per ottimizzare la frequenza di sostituzione; un'attenta programmazione delle attività di manutenzione indicate dal costruttore; la possibilità di collegarsi da remoto per la verifica e parametrizzazione a distanza del motore.
Intergen si attesta, inoltre, tra le poche realtà italiane in grado di mettere a disposizione dei propri clienti, per gli interventi preventivi, un programma che prevede l'impiego dei principali componenti del motore totalmente revisionati e pronti all'uso. Tale servizio, chiamato "Programma Scambio", consente fermi macchina ridotti ed offre vantaggi evidenti sia a livello economico che di disponibilità dell'impianto.
Assistenza specializzata e 'vicina' ai propri clienti
Intergen deve la sua crescita e il suo successo alla spinta costante all'innovazione, all'abilità di anticipare le tecnologie e alla sua capacità di garantire un'assistenza post-vendita "vicina" ai propri clienti. Vicina perché specializzata, presente nelle zone strategiche, capace di dare risposte rapide e consistenti.

Da oltre 25 anni, Intergen fa dell'After Sales un punto di forza della sua offerta, perché solo con una corretta manutenzione e un programma di service strutturato è possibile ottimizzare le prestazioni del motore e diminuirne i costi di gestione.

Il service network di Intergen è presente su tutto il territorio italiano ed è organizzato con una Direzione e un Ufficio Vendite centrali che coordinano i tecnici interni e una rete di Dealer qualificati.

Nicolò Cariboni, Amministratore Delegato di Intergen dichiara: "Le nostre attività di gestione degli impianti contribuiscono al fatturato di Intergen con un valore di oltre 12 milioni di euro, un numero destinato a crescere: oltre il 90% dei nostri clienti, infatti, conferma la sua fiducia firmando contratti di Service pluriennali. Inoltre numerosi altri operatori del settore ci affidano la manutenzione dei propri impianti realizzati con motori MWM, di cui siamo distributori esclusivi dal 1987 e di cui vantiamo una conoscenza unica della motorizzazione. Tra impianti di nostra realizzazione e installazioni di terzi, gestiamo l'assistenza di un parco di oltre 200 motori solo in Italia".

Tutti i programmi di manutenzione hanno tempi di intervento garantiti e una reperibilità del personale tecnico qualificato 7/7, 365 giorni all'anno con disponibilità dei pezzi di ricambio entro le 24 ore.

lunedì 30 marzo 2015

POMì L+_VALUTAZIONE IMPRONTA AMBIENTALE e COOCKSTOVE FOR KENYA

POMì L+ ADERISCE AL 'PROGRAMMA NAZIONALE PER LA VALUTAZIONE DELL'IMPRONTA AMBIENTALE' E SOSTIENE IL COOKSTOVE PROGRAM IN KENYA


Progetto: "Calcolo della carbon footprint della passata Pomì L+ del Consorzio Casalasco del Pomodoro"


Pomì L+, passata di pomodoro dalle caratteristiche innovative e fiore all'occhiello della gamma a firma del brand italiano più conosciuto al mondo, è stata oggetto di uno studio per definire la Carbon Footprint dell'intero ciclo di vita del prodotto (ai sensi della norma ISO 14067:2013).
 
Il progetto, co-finanziato dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, aveva l'obiettivo di calcolare il quantitativo di CO2 emesso per la produzione di Pomì L+ analizzando tutte le fasi, dalla produzione del seme di pomodoro fino al consumo del prodotto e smaltimento dell'imballo.

Le possibilità di ridurre le emissioni di CO2 sono state analizzate su l'intero ciclo di vita, individuando alcune opportunità di miglioramento su cui il Pomì sta investendo concrete risorse. Le emissioni non ulteriormente riducibili sono state quindi neutralizzate attraverso l'acquisto di crediti per finanziare progetti di riduzione dei gas ad effetto serra.

Un esempio concreto che dimostra la crescente attenzione di Pomì verso l'ambiente e il costante rispetto dei più alti standard qualitativi che impongono alle aziende leader d'Europa di mantenere gli impegni presi alla firma del protocollo di Kyoto.

Pomì, infatti, oltre a perseguire la riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra, partecipa al mercato volontario per la compensazione della CO2 emessa, sostenendo un importante progetto di efficienza energetica per le comunità rurali del Siaya County: Cookstove for Kenya.

Aumentata la potenza delle turbine direct drive di Siemens per il mercato eolico offshore


- EWEA Offshore, Copenhagen: Siemens ha presentato la nuova turbina eolica SWT-7,0-154
- Il nuovo modello sviluppato sulla piattaforma direct drive di Siemens possiede ora una potenza di 7 megawatt
- La nuova turbina genera quasi il 10% in più di energia all'anno rispetto alla precedente

Tecnologia affidabile: è questa la parola chiave per Siemens per ridurre i costi di produzione di energia eolica offhsore. Fiore all'occhiello della tecnologia Siemens in ambito offshore è la turbina eolica SWT-6,0-154, che ha già stabilito nuovi standard nel design delle turbine gearless

Ma Siemens, quale leader di mercato in ambito offhsore, si è superata ancora una volta: con il perfezionamento del generatore, che ora raggiunge 7 megawatt (MW) di potenza, la nuova turbina Siemens SWT-7,0-154 fornisce ora quasi il 10% in più di energia rispetto alla precedente, sempre nelle stesse condizioni di vento in mare aperto e pur mantenendo la stessa comprovata affidabilità. 

Gli ingegneri Siemens hanno infatti migliorato soltanto quei componenti della turbina necessari ad aumentarne la potenza elettrica. Il nuovo modello entrerà in produzione entro il 2017.
L'elevato rendimento della nuova turbina è garantito da magneti permanenti e da segmenti del generatore più potenti. 

Anche il convertitore e il trasformatore sono stati i reingegnerizzati, sempre in un'ottica di aumento della potenza elettrica. Tutti gli altri componenti sono rimasti invariati perché già perfettamente collaudati e testati sulla turbina eolica da 6 MW. In questo modo Siemens è in grado di assicurare ai propri clienti una tecnologia già sperimentata e, allo stesso tempo, un significativo aumento della produzione di energia. La turbina eolica da 6 MW continuerà ad essere disponibile sul mercato, seguendo da vicino i perfezionamenti previsti per la nuova piattaforma di turbine eoliche Siemens D7.

La nuova turbina eolica Siemens SWT-7,0-154 è stata presentata a Copenhagen, alla EWEA Offshore 2015. Il nuovo modello rappresenta un ulteriore passo avanti per Siemens verso la riduzione dei costi legati alla produzione di energia elettrica offshore. "La nuova turbina eolica è un investimento garantito e affidabile, proprio come le nostre comprovate piattaforme di prodotto G4 e D6", ha osservato Michael Hannibal, CEO Offshore della Divisione Wind Power and Renewables di Siemens. "Allo stesso tempo, la nuova turbina risponde anche alle esigenze del mercato di ottenere una maggiore resa energetica a costi e oneri ridotti."

Innovare per ridurre i costi: è questo l'obiettivo della nuova turbina e delle soluzioni di connessione alla rete di Siemens. La progettazione strutturale della turbina – che ha una durata di 25 anni - unita all'incrementata potenza della nuova turbina, generano notevoli benefici sui costi dell'energia. Anche in termini di trasmissione, Siemens persegue lo stesso obiettivo, attraverso la propria tecnologia di trasmissione di energia distribuita che garantisce il collegamento alla rete delle turbine eoliche offshore, senza la necessità di sottostazioni offshore in corrente alternata (HVAC). 

La piattaforma tradizionale può essere sostituita dal nuovo Siemens Grid Access Solution in tecnologia-CA che agisce come una piattaforma di trasmissione distribuita ma può essere montata sia sullo stesso basamento della turbina sia singolarmente. Questa soluzione eco-compatibile garantisce sensibili riduzioni in dimensione, peso e costi e, allo stesso tempo, sostiene le esigenze di flessibilità del cliente.

domenica 29 marzo 2015

ORA DELLA TERRA - WWF: “MILIONI DI PERSONE HANNO ILLUMINATO IL PERCORSO PER UN’AZIONE SUL CLIMA”

 

ORA DELLA TERRA

WWF: "MILIONI DI PERSONE HANNO ILLUMINATO IL PERCORSO PER UN'AZIONE SUL CLIMA"

Record per Earth Hour:  oltre 1400 gli spegnimenti simbolici nel mondo

400 solo in Italia, tra cui San Pietro, Sinagoga, Moschea, Colosseo, Quirinale e per la prima volta 8 luoghi costieri grazie all'adesione della Marina Militare.

 

Il Presidente del WWF Italia, Donatella Bianchi: "L'Italia ha spento i suoi luoghi simbolo e acceso il suo patrimonio umano"

 

LA RACCOLTA DELLE FOTO DALL'ITALIA: http://bitly.com/oradellaterra2015_foto

SPOT 2015, B ROLL SPEGNIMENTI 2014 http://upload.wwf.it/EH2015/File/stampa/Spot/
Foto su attività Earth Hour in tutto il mondo: http://www.earthhour.org/photo-galleries
Video Earth Hour internazionali https://www.earthhour.org/video-galleries

 

Nessun gesto individuale è troppo piccolo se a farlo sono milioni di cittadini: è questo il messaggio   di Earth Hour – L'Ora della Terra - www.wwf.it/oradellaterra - che il WWF ha celebrato in tutto il mondo raggiungendo un record di spegnimenti: oltre 1400, tra cui 40 siti Unesco,  dall'Antartico alle isole del Pacifico. Milioni di persone di 172 paesi e territori nel mondo si sono mobilitate nel più grande movimento globale per l'ambiente.  

Partito sabato mattina, lo spegnimento simbolico, paese dopo paese, ha fatto il giro del mondo per chiudersi alle 7.30 di questa mattina nelle isole Cook, nella Polinesia neozelandese. Oltre 400 i simboli italiani che hanno spento per un'ora le luci, grazie all'adesione di 300 Comuni. Tutti uniti per un'unica sfida: combattere il cambiamento climatico. 

Dagli estremi del pianeta allo spazio in milioni si sono uniti inviando  un messaggio chiaro:  l'azione sul clima deve essere una priorità per le agende politiche di tutto il mondo. Il WWF continuerà nella sua azione per fornire soluzioni concrete ai cambiamenti climatici. 

E nel pieno dell'evento, dal suo profilo twitter, persino Monsignor Gulliermo Karcher, cerimoniere di Papa Francesco, ha voluto testimoniare l'adesione del Papa: ""Papa Francesco aderisce all'iniziativa Earth Hour del WWF e spegne la cupola di San Pietro per amore della Terra" -  https://twitter.com/karcher_karcher.

Il Presidente del WWF Italia, Donatella Bianchi, ha dichiarato: " Milioni di persone, nel mondo, si sono connesse per illuminare  il percorso per fermare il climate change usando la loro energia. L'Italia ha spento i luoghi simbolo e acceso il suo patrimonio umano. La rete del WWF Italia ha dato vita ad un momento di straordinaria partecipazione non solo spegnendo monumenti ma accendendo, con centinaia di iniziative spontanee sul territorio, la luce dell'urgenza di scelte e di impegni che i Governi, e il nostro per primo, dovranno assumere alla COP21, la Conferenza sul Clima di Parigi 2015. Speriamo che in quell'occasione si possa finalmente voltare pagina e uscire dall'era dei combustibili fossili.  Un grazie anche alla nostra Samantha Cristoforetti per il supporto spaziale, alla Marina Militare per aver raccolto il messaggio dal mare, alle Istituzioni che hanno aderito ma più che mai un grazie di cuore alle donne e uomini del WWF, e a tutti quelli che hanno raccolto il loro messaggio, per questo importante risultato".

Tra i 1400 luoghi simbolo , l'Empire State Building e la sede delle Nazioni Unite a New York, il Burj Khalifa a Dubai e l'Harbour Bridge di Sydney fino allo skyline di Hong Kong. 40 siti Unesco tra cui l'Acropoli di Atene, la Cattedrale di Cologna, la Valle dei Templi di Agrigento e le Isole Galapagos.

Evento festoso con la presenza del direttore del WWF Internazionale, Marco Lambertini, anche davanti la Torre Eiffel a Parigi: la città vedrà a dicembre  svolgersi il Summit ONU sul Clima che dovrà varare un accordo globale efficace, legalmente vincolante ed equo. 

Nell'anno di Expo 2015 l'evento centrale italiano si è tenuto davanti l'Expo Gate di Milano con il Castello Sforzesco, alla presenza del Presidente onorario WWF Fulco Pratesi. 

Nel suo ultimo video lo stesso Segretario Generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon ha ricordato il messaggio del WWF rispetto al ruolo che i singoli possono svolgere per risolvere il cambiamento climatico e come Earth Hour rappresenti un movimento di milioni di persone che offre anche soluzioni reali.

A Mosca, ad esempio, oltre allo spegnimento del Cremlino, i cittadini hanno aderito con oltre  70.000 firme per una petizione che invoca una Moratoria alle esplorazioni petrolifere nell'Artico.    

Anche in Italia sta nascendo una vera e propria Community sul clima che il WWF intende far crescere e rappresentare al Summit di Parigi:  solo nel primo giorno oltre 1.000 persone hanno aderito all'Appello del WWF chiedendo ai leader mondiali di agire presto e con efficacia per Cambiare il Cambiamento Climatico.

"Il riscaldamento globale rappresenta una gravissima minaccia per il Pianeta, per i suoi ecosistemi, per la stessa civilizzazione umana. Occorre puntare su immediate, forti e durature riduzioni delle emissioni di gas a effetto serra perché l'aumento medio della temperatura globale rispetto all'era preindustriale si mantenga ben al di sotto dei 2C – ha dichiarato Mariagrazia Midulla, responsabile energia&clima del WWF Italia - E' necessario accelerare la transizione verso un'economia low carbon, usando meno e meglio le risorse, energetiche e non, e producendo l'energia da fonti rinnovabili. Da domani tutte le ore dovranno essere ore per la Terra".

Testimonial di eccellenza hanno aderito, tra cui Samantha Cristoforetti che dallo spazio ha fatto suo il messaggio dell'evento: "change climate change" e Marco Mengoni. Foto messaggi anche da 111 Membri del Parlamento Europeo (tra cui 19 italiani, insieme al Presidente della Commissione Ambiente dell'europarlamento, Giovanni La Via) e 4 Commissari europei che hanno postato il proprio foto-messaggio di sostegno. 

Wind è main partner di Earth Hour 2015: fino al 30 marzo  i circa 22 milioni di clienti di telefonia mobile di Wind possono sostenere l'iniziativa con un sms del valore di 1 euro al numero breve 45556. Altri partner Auchan, Mutti, Sofidel, UniCredit e Gabel che hanno aderito con iniziative speciali.

 

 

Roma, 29 marzo 2015



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www.CorrieredelWeb.it

A Torino i piccoli RAEE si portano in ufficio o in negozio



ACHABGROUP
 
Sara Faraci
ACHABGROUP

A Torino i piccoli RAEE si portano in ufficio o in negozio
Quante volte abbiamo pensato che andare al centro di raccolta solo per conferire un vecchio telefonino oppure frullatore rotto  fosse un po' scomodo per le nostre abitudini?

Da oggi le 40mila famiglie che abitano in Circoscrizione 9 a Torino avranno una possibilità in più.
La Città di Torino, il consorzio Apiraee ed Amiat hanno infatti avviato un progetto sperimentale dedicato al corretto conferimento e trattamento dei RAEE R4, cioè i rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche di piccole dimensioni, che coinvolge le piccole utenze commerciali (negozi di elettronica, elettrodomestici e ferramenta) che già devono garantire il ritiro dell'elettrodomestico da smaltire a fronte dell'acquisto di uno nuovo.

Aderendo a "Diamo una scossa alla raccolta differenziata", campagna di sensibilizzazione curata in collaborazione con Achab Group, queste utenze...

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sabato 28 marzo 2015

L’OLA DI BUIO E’ APPENA INIZIATA - DAL PACIFICO ARRIVERA’ ALLE 20.30 ANCHE IN ITALIA: TUTTO PRONTO PER EARTH HOUR

 

ORA DELLA TERRA SABATO 28 ore 20.30-21.30


L'OLA DI BUIO E' APPENA INIZIATA

DAL PACIFICO ARRIVERA' ALLE 20.30 ANCHE IN ITALIA

TUTTO PRONTO PER EARTH HOUR

 

NON SOLO EVENTO, MA MOVIMENTO PER CAMBIARE IL MONDO

 

400 i luoghi simbolo in Italia, evento centrale a Milano davanti l'Expo Gate di Expo 2015

A Roma si spengono simbolicamente per un'ora San Pietro, Sinagoga e Grande Moschea, insieme a Quirinale, Montecitorio, Campidoglio e Colosseo.

La  festa è in Via Urbana con musica e fiaccole

 

NASCE OGGI ANCHE LA COMMUNITY SUL CLIMA:  http://www.oradellaterra.org/aderisco/

 

 

Nessun gesto individuale è troppo piccolo se a farlo sono milioni di cittadini: è questo il messaggio di Earth Hour – L'Ora della Terra -  che il WWF ha avviato questa mattina con una ola di buio che sta già facendo il giro del mondo spegnendo le luci di monumenti, chiese, torri, strade. Partita dalle Isole Samoa nel Pacifico, arriverà in Italia alle 20.30 di questa sera. 172 paesi e territori nel mondo, 400 luoghi italiani e 300 Comuni, tutti  uniti per un'unica sfida: combattere il cambiamento climatico. Si spegneranno la Torre Eiffel, il Golden Gate di San Francisco e altri luoghi simbolo, tra cui 40 siti Unesco, come l'Acropoli di Atene e il castello di Edimburgo e la Valle dei Templi Agrigento.

L'evento ha ricevuto l'Alto Patronato della Presidenza della Repubblica e il Patrocinio del Comune di Roma. Hanno già aderito testimonial di eccellenza, tra cui Samantha Cristoforetti che dallo spazio ha fatto suo il messaggio dell'evento: "change climate change" e Marco Mengoni. Foto messaggi anche da 111 Membri del Parlamento Europeo (tra cui 19 italiani, insieme al  Presidente della Commissione Ambiente dell'europarlamento, Giovanni La Via) e 4 Commissari europei che hanno postato il proprio foto-messaggio di sostegno. 

"Earth Hour è un movimento globale capace di trasferire il dibattito sul clima dalle stanze della politica ai luoghi della gente  – dice il WWF – Il potere di un movimento così ampio può essere un sostegno formidabile verso chi vuole combattere per ottenere soluzioni efficaci di contrasto agli effetti catastrofici del cambiamento climatico globale.


Per questo la nostra azione non si fermerà qui. Già da oggi, oltre a festeggiare Earth Hour, chiunque voglia far sentire la sua voce firmando la propria adesione a un grande movimento per il clima sul nostro sito: http://www.oradellaterra.org/aderisco/ -  Il WWF si farà portatore della volontà di tutti i cittadini preoccupati per l'inazione dei Governi del mondo ai  prossimi negoziati sul clima che si terranno a dicembre a Parigi – nella COP 21.

Dal nord al sud dell'Italia ecco i principali spegnimenti di questa sera in Italia: http://www.oradellaterra.org/mappa-eventi/.

Nell'anno di Expo 2015 è davanti l'Expo Gate di Milano lo spegnimento centrale, con il Castello Sforzesco. Presenti il Presidente onorario WWF Fulco Pratesi, Pierfrancesco Maran Assessore alla Mobilità, Ambiente, Metropolitane, Acqua pubblica, Energia del Comune di Milano.

A Roma i luoghi di culto delle tre principali religioni monoteiste, la cupola della Basilica di San Pietro, la Moschea di Roma e la Sinagoga di Roma e poi Quirinale, Montecitorio, Campidoglio, Colosseo mentre in Via Urbana, nel quartiere Monti, Earth Hour scenderà tra la gente con feste, danze e musica con le sole luci delle fiaccole. A Napoli iniziativa speciale insieme all'Agenzia Napoletana Energia Ambiente : a Piazza Dante nel pomeriggio attività sull'energia solare con i ragazzi del liceo.

Altri spegnimenti: Mole Antonelliana a Torino, il Palazzo Accursio di Bologna, l'Arena di Verona, e poi Ponte Vecchio, Duomo, Palazzo Vecchio e la statua del David a Piazzale Michelangelo a Firenze, Piazza San Marco a Venezia,  la Rocca della Madonna di Tropea e le mura del castello di Monteriggioni e poi la Torre e Piazza dei Miracoli a Pisa fino a Piazza del Campo a Siena, Piazza san Giovanni a Matera, il maschio Angioino e Piazza Plebiscito a Napoli, la Valle dei Templi Agrigento.

Altra novità di quest'anno è l'adesione a Earth Hour della Marina Militare Italiana: l'ora di buio attraverserà anche le nostre coste e aree portuali, oltre allo spegnimento di Palazzo Marina a Roma, sede dello Stato Maggiore Marina. Dal nord al sud luci spente a Venezia sull'Arsenale e sulla Scuola Navale Militare F. Morosini, a La Spezia, con la Base Navale e le navi ormeggiate, a Livorno con l'Accademia Navale, a Brindisi e Taranto con le  Base Navali e le navi ormeggiate oltre al Castello Aragonese di Taranto e infine ad  Augusta, Base Navale e navi, e  Messina.

 

EARTH HOUR DIVENTA UNA 'PHOTO ACTION'   Partecipare a Earth Hour quest'anno è ancora più Social: si potranno condividere con tutti i propri contatti su Facebook,  Twitter e Instagram  le più belle foto dallo spegnimento della propria città o dell'evento che ciascuno vorrà organizzare a casa propria o con amici usando l'hashtag #unoralbuio e #EarthHour. Le foto più significative saranno condivise dagli account ufficiali di WWF Italia durante il corso della mobilitazione ed entreranno così nel 'book digitale' globale.

Grazie all'aiuto dell'associazione Instagramers italia si potrà partecipare  postando foto e mini video sugli spegnimenti grandi e piccoli usando #unoralbuio .

Grazie a  Moovit, l'app gratuita per il trasporto pubblico, si potranno conoscere, localizzare e raggiungere in modo sostenibile  gli spegnimenti organizzati dal WWF nella propria città e aderire inviando la foto dei monumenti prima e dopo l'Ora di buio.

 

Wind è main partner di Earth Hour 2015: fino al 30 marzo  i circa 22 milioni di clienti di telefonia mobile di Wind possono sostenere l'iniziativa con un sms del valore di 1 euro al numero breve 45556. Altri partner Auchan, Mutti, Sofidel, UniCredit e Gabel che aderiranno con iniziative speciali.




Per aderire sui social #EarthHour #unoralbuio
www.wwf.it/oradellaterra

SPOT 2015, B ROLL SPEGNIMENTI 2014 http://upload.wwf.it/EH2015/File/stampa/Spot/
Foto edizioni precedenti http://bitly.com/oradellaterra2015_foto
Foto su attività Earth Hour in tutto il mondo: http://www.earthhour.org/photo-galleries
Video Earth Hour internazionali https://www.earthhour.org/video-galleries

 


Roma, 28 marzo 2015

 

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