CorrieredelWeb.it Arredo&Design Arte&Cultura Cinema&Teatro Eco-Sostenibilità Editoria Fiere&Sagre Formazione&Lavoro Fotografia


IltuoComunicatoStampa ICTechnology Marketing&Comunicazione MilanoNotizie Mostre Musica Normativa TuttoDonna Salute Turismo




Le ultime news sull'Eco-Sostenibilità

Le ultime notizie di AlternativaSostenibile.iy

Cerca nel blog

martedì 18 ottobre 2016

Legambiente Umbria: Nell’organico del perugino, poco organico e tanta plastica. E i comuni che fanno?




Con questo documento prende il via un approfondimento sulla gestione dei rifiuti in Umbria a cura di Legambiente Umbria e Cittadinanzattiva Umbria. 

Si comincia con la raccolta della frazione organica: un po' di numeri che chiariscono la qualità dell'organico raccolto in Umbria e soprattutto nel perugino e qualche domanda che rivolgiamo ai sindaci.

RIFIUTI CAPITOLO 1

I dati illustrati alcuni giorni fa da ARPA Umbria a Fa la cosa giusta, la fiera che si è tenuta a Bastia, sono allarmanti e deprimenti perché fanno emergere e confermano in maniera netta come la raccolta dei rifiuti organici fatta con i cassonetti stradali o con la raccolta di prossimità (che poi è molto simile), dove non si applica il porta a porta, sia in realtà un ottimo modo per riempire le discariche più che per recuperare materia organica tramite compost.

Guardando nel dettaglio lo studio che ARPA ha commissionato alla Scuola Agraria del Parco di Monza, e che riguarda una estesa campagna di analisi merceologiche dei rifiuti indifferenziati e organico consegnati agli impianti di trattamento in Umbria, si evidenziano essenzialmente due cose: che nella frazione indifferenziata c'è ancora tanto organico (almeno il 30%) e nell'organico tanto materiale non conforme (principalmente plastica ma anche vetro e altro ancora).

Dato che la maggior parte dei rifiuti urbani prodotti dai cittadini e dalle attività economiche umbre è dato dall'organico e verde, il 30-40%% dei rifiuti complessivi, questa quota di rifiuti può essere intercettata e recuperata con la raccolta differenziata, a patto che si faccia bene, cioè con il porta porta integrale (organico compreso) in cui si dimostra che le percentuali di impurità possono essere anche dell'ordine dell'1-2%.

Se invece si continua a raccogliere i rifiuti con i contenitori stradali come avviene ora nella maggior parte dell'Umbria, a cominciare dai comuni del perugino gestiti da Gesenu, si ottengono i risultati della tabella sottostante, che mostra la percentuale di impurezze nella frazione organica, mettendo chiaramente in evidenza che la qualità della raccolta la fa il porta a porta integrale:

COMUNE
DIMENSIONI COMUNE
GESTORE RACCOLTA
MODALITA' DI RACCOLTA
% MATERIALE COMPOSTABILE
(indice di performace)
Narni
PRINCIPALE
ASM
PORTA A PORTA
99,3%
Narni
PRINCIPALE
ASM
PORTA A PORTA
99,0%
Castel Giorgio
MINORE
COSP TECNO SERVICE
PORTA A PORTA
99,0%
Monte Franco
MINORE
ASM
PORTA A PORTA
99,0%
Terni
CAPOLUOGO
ASM
PROSSIMITA'
98,80%

COMUNE
DIMENSIONI COMUNE
GESTORE RACCOLTA
MODALITA' DI RACCOLTA
% MATERIALE COMPOSTABILE
(indice di performace)
Todi
PRINCIPALE
GESENU
PROSSIMITA'
49,40%
Perugia
CAPOLUOGO
GESENU
PROSSIMITA'
61,50%
Umbertide
PRINCIPALE
PORTA A PORTA
PORTA A PORTA
64,10%
Bettona
MINORE
GESENU
PROSSIMITA
68,1%
Perugia
CAPOLUOGO
GESENU
PROSSIMITA'
72,90
*dati puntuali e esemplificativi estratti dalla "Relazione analisi merceologiche su RUR (200301) e FORSU (200108) raccolti in UMBRIA" a cura della Scuola Agraria del Parco di Monza (giugno 2016)

Laddove non si fa il porta a porta la qualità della raccolta è scadente, addirittura Todi raccoglie più materiale non compostabile (soprattutto plastica) che materiale compostabile (cioè vero organico), ma molto male fanno anche Perugia, Umbertide e Bettona. Sì perché nell'organico raccolto con lo stradale, di organico c'è poco, c'è molta plastica, e nei comuni dove scelleratamente si mettono i pannolini e gli assorbenti nell'organico (cioè nei comuni gestiti da Gesenu, con l'unica eccezione di Bastia) gran parte di quella plastica sono proprio pannolini!

Non ci risulta che nel resto d'Italia ci siano altri gestori che siano tanto fantasiosi nella collocazione dei pannolini. Ma quali sono i comuni che mettono più pannolini nell'organico? Sempre loro, Todi, Umbertide, Perugia e Bettona.

COMUNE
DIMENSIONI COMUNE
GESTORE RACCOLTA
MODALITA' DI RACCOLTA
% PANNOLINI
Todi
PRINCIPALE
GESENU
PROSSIMITA'
22,8%
Todi
PRINCIPALE
GESENU
PROSSIMITA'
16,20%
Umbertide
PRINCIPALE
GESENU
PORTA A PORTA
14,4%
Perugia
CAPOLUOGO
GESENU
PROSSIMITA'
13,4%
Todi
PRINCIPALE
GESENU
PROSSIMITA'
12,80%
*dati puntuali e esemplificativi estratti dalla "Relazione analisi merceologiche su RUR (200301) e FORSU (200108) raccolti in UMBRIA" a cura della Scuola Agraria del Parco di Monza (giugno 2016) - comuni con una maggiore percentuale di pannolini rilevata nella campagna estiva

COMUNE
DIMENSIONI COMUNE
GESTORE RACCOLTA
MODALITA' DI RACCOLTA
% PANNOLINI
Todi
PRINCIPALE
GESENU
PROSSIMITA'
38,00%
Umbertide
PRINCIPALE
GESENU
PORTA A PORTA
29,40%
Perugia
CAPOLUOGO
GESENU
PROSSIMITA'
27,60%
Perugia
CAPOLUOGO
GESENU
PROSSIMITA'
18,80%
Bettona
MINORE
GESENU
PROSSIMITA'
17,80%
*dati puntuali e esemplificativi estratti dalla "Relazione analisi merceologiche su RUR (200301) e FORSU (200108) raccolti in UMBRIA" a cura della Scuola Agraria del Parco di Monza (giugno 2016) - comuni con una maggiore percentuale di pannolini rilevata nella campagna invernale 

Nel giugno scorso destò malumore e rimostranze la decisione di Legambiente di non assegnare il premio comuni ricicloni ai comuni umbri (vedi link), in particolare a Bettona, che aveva il dato di raccolta differenziata più elevato. 

Fu una scelta politica dettata dalle tante, troppe perplessità che avevamo espresso negli anni circa le modalità di raccolta dell'organico, oggi finalmente resa evidente nella sua correttezza anche dai numeri che mostrano come la gestione dei rifiuti dell'area del perugino sia inefficiente soprattutto nella raccolta dell'organico, con il paradosso che se non mettessero i pannolini nell'organico alcuni comuni non raggiungerebbero quelle percentuali elevate di raccolta differenziata per cui avrebbero potuto vincere la classifica di Comuni Ricicloni. 

Dunque a maggior ragione e con maggiore convinzione, poniamo una domanda a Gesenu e a coloro che avevano rumoreggiato contro Legambiente: perché l'associazione ambientalista avrebbe dovuto premiare l'inefficienza e un dato non corretto? 

La situazione è peraltro aggravata da un'interdittiva antimafia per il principale gestore umbro e da un'inefficienza impiantistica riportata sempre nel report di ARPA, che trasforma la già scarsa qualità della raccolta in un enorme quantitativo di scarti che vanno a finire in discarica con alti costi per l'ambiente e la collettività. 

Nonostante tutti, politici e tecnici conoscano dettagliatamente le problematiche e le possibili soluzioni, non è cambiato nulla né nelle modalità di raccolta né nell'ammodernamento degli impianti di trattamento. Anzi, l'unico atto concreto è stata la vendita della quota del gruppo Cerroni, autentico imperatore romano dei rifiuti, ad una società che da vent'anni collabora strettamente e proficuamente con il gruppo Cerroni (vedi link), che tra l'altro ha nel suo core business il trasporto dei rifiuti e non certo la raccolta differenziata.

Ma di fronte a tanto immobilismo e inefficienza, cosa fanno i Comuni? come richiamano i propri gestori a una maggiore qualità nella raccolta? Il comune di Perugia è perfino azionista con una quota rilevante di Gesenu spa, ma in realtà che peso ha, e cosa intende farne di questo peso? Sono domande che attendono immediata risposta.

Torneremo sull'argomento, mostrando i veri costi (ambientali e monetari) di tutti gli scarti prodotti, perché è sempre più urgente dare piena attuazione alla Delibera di Giunta 34/2016, che obbliga i comuni a riprendere in mano la governance e la responsabilità del ciclo dei rifiuti, per troppo tempo demandata esclusivamente ai gestori tecnici, con i risultati deprimenti che abbiamo raccontato.

Perugia, 18 ottobre 2016
Cittadinanzattiva Umbria
Legambiente Umbria

Nessun commento:

Posta un commento

Disclaimer

Protected by Copyscape


Il CorrieredelWeb.it è un periodico telematico nato sul finire dell’Anno Duemila su iniziativa di Andrea Pietrarota, sociologo della comunicazione, public reporter e giornalista pubblicista, insignito dell’onorificenza del titolo di Cavaliere al merito della Repubblica Italiana.

Il magazine non ha fini di lucro e i contenuti vengono prodotti al di fuori delle tradizionali Industrie dell'Editoria o dell'Intrattenimento, coinvolgendo ogni settore della Società dell'Informazione, fino a giungere agli stessi utilizzatori di Internet, che così divengono contemporaneamente produttori e fruitori delle informazioni diffuse in Rete.

Da qui l’ambizione ad essere una piena espressione dell'Art. 21 della Costituzione Italiana.

Il CorrieredelWeb.it oggi è un allegato della Testata Registrata AlternativaSostenibile.it iscritta al n. 1088 del Registro della Stampa del Tribunale di Lecce il 15/04/2011 (Direttore Responsabile: Andrea Pietrarota).

Tuttavia, non avendo una periodicità predefinita non è da considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 07/03/2001.

L’autore non ha alcuna responsabilità per quanto riguarda qualità e correttezza dei contenuti inseriti da terze persone, ma si riserva la facoltà di rimuovere prontamente contenuti protetti da copyright o ritenuti offensivi, lesivi o contrari al buon costume.

Le immagini e foto pubblicate sono in larga parte strettamente collegate agli argomenti e alle istituzioni o imprese di cui si scrive.

Alcune fotografie possono provenire da Internet, e quindi essere state valutate di pubblico dominio.

Eventuali detentori di diritti d'autore non avranno che da segnalarlo via email alla redazione, che provvederà all'immediata rimozione oppure alla citazione della fonte, a seconda di quanto richiesto.

Per contattare la redazione basta scrivere un messaggio nell'apposito modulo di contatto, posizionato in fondo a questa pagina.

Modulo di contatto

Nome

Email *

Messaggio *