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lunedì 28 novembre 2016

Energia, semestre positivo per Sky Gas & Power società udinese attiva nel mercato libero del gas e dell’energia


La start up con sede a Udine rilascia i dati del primo semestre 2016: ricavi in crescita (+50% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso) ed Ebitda a 524 mila euro. Oltre 7000 le utenze servite in tutta Italia. Previsione di raddoppio del fatturato 

Superano gli 8 milioni e mezzo di euro i ricavi di Sky Gas & Power nei primi 6 mesi dell’anno. La società udinese attiva nel mercato libero del gas e dell’energia ha rilasciato i dati del primo semestre 2016, registrando un aumento pari a + 4,3 milioni euro rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. “Abbiamo chiuso con 8,640 milioni di euro di ricavi e 524 mila euro di Ebitda – precisa Stefano Caldarazzo, fondatore e amministratore della società – e prevediamo di superare ampiamente a fine anno il traguardo dei 20 milioni di fatturato, vale a dire il doppio dell’anno scorso”.
La società con sede in centro a Udine, e consulenti in tutta Italia, conferma il trend di crescita con riferimento a tutte le tipologie di fornitura. Nei primi 6 mesi dell’anno le utenze sono passate dalle 5.400 del 2015 alle 7.230 attuali. Tra le realtà servite ci sono grandi industrie, pmi, artigiani, amministrazioni pubbliche e condomìni in tutta Italia, il 40% dei quali in Friuli Venezia Giulia. Il fatturato è cresciuto del 50% ogni anno da quando la società è nata, nel 2013, e ha un venduto di 190 milioni di KWh di energia e 40 milioni di mc/anno di gas.
“Quest’anno ci siamo aperti di più ai privati – spiega Caldarazzo – attivando delle proposte di fornitura ad hoc per le utenze domestiche siglabili direttamente online attraverso il nostro sito web. Si tratta di una fascia di utenze ancora in fase di sviluppo ma abbiamo già visto i primi, apprezzabili risultati. Inoltre la consociata SalvaEnergia con cui ci occupiamo di efficienza energetica ha ottenuto la certificazione europea UNI CEI 11352:2014, un risultato importante considerato che le aziende obbligate alla diagnosi energetica, secondo una direttiva europea, dovranno rivolgersi solo ed esclusivamente a società ESCo certificate”.


Nei piani per il prossimo futuro c’è l’assunzione di nuovo personale (una ventina i collaboratori impegnati a Udine e 10 quelli a Roma, dove hanno sede crm, logistica e credito), l’apertura dello sportello in via dei Torriani a Udine anche il sabato, per migliorare il servizio al cliente, e l’educazione all’uso intelligente delle fonti energetiche in collaborazione con le scuole. “Abbiamo già organizzato la prima “lezione” in collaborazione con l’International School di via Martignacco a Udine – fa sapere l’imprenditore – che è andata molto bene e conferma l’importanza di istruire i bambini al rispetto delle risorse naturali del pianeta e a un uso corretto della luce e del gas in casa.”  

giovedì 24 novembre 2016

AMBIENTE, ECODOM: LE 5 REGOLE D'ORO PER DISFARSI CORRETTAMENTE DEI RIFIUTI ELETTRICI ED ELETTRONICI, SENZA DANNI PER L'AMBIENTE

COME DISFARSI CORRETTAMENTE DEI RIFIUTI ELETTRICI ED ELETTRONICI: ECODOM RICORDA LE 5 REGOLE D'ORO

Come si ricicla un vecchio apparecchio elettrico o elettronico non più in uso? 
Che cosa fare del pc rotto? E del vecchio cellulare? 
Troppo spesso piccoli e grandi elettrodomestici sono trattati impropriamente: quelli più piccoli finiscono nella raccolta indifferenziata, mentre quelli più ingombranti vengono abbandonati in strada accanto ai cassonetti, oppure in campi, boschi ed "improvvisate" discariche a cielo aperto… ovunque, tranne dove dovrebbero essere consegnati.

Ecodom - il principale Consorzio operante in Italia nella gestione dei RAEE, ovvero dei Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche - ricorda le 5 regole d'oro da tenere bene a mente prima di disfarsi del proprio vecchio elettrodomestico:

1.     Non buttare mai i RAEE nella spazzatura indifferenziata, non abbandonarli nell'ambiente o per strada.

2.     Portarli alle isole ecologiche più vicine. I centri di raccolta (o isole ecologiche) sono strutture allestite dagli Enti Locali per la raccolta differenziata delle diverse tipologie di rifiuti (tra cui i RAEE). 
Dai centri di raccolta i rifiuti vengono inviati a impianti di trattamento che garantiscono la salvaguardia dell'ambiente (evitando la dispersione di sostanze inquinanti) e il riciclo delle materie prime.

3.     In caso di acquisto di un nuovo elettrodomestico, consegnare il vecchio al negoziante che è tenuto a ritirarlo gratuitamente (dal giugno 2010, grazie all'entrata in vigore del cosiddetto decreto "Uno contro Uno", i rivenditori sono obbligati al ritiro gratuito dell'apparecchiatura elettrica/elettronica a fronte dell'acquisto di un nuovo prodotto equivalente).
Inoltre, con il nuovo Decreto Legislativo 49/2014 è stato introdotto – per i negozi con superficie di vendita superiore a 400 mq – l'obbligo di ritiro gratuito "uno contro zero" dei RAEE di piccolissime dimensioni (aventi cioè dimensione massima inferiore a 25 cm).

4.     Richiedere il ritiro a domicilio per i RAEE ingombranti: si tratta di un servizio presente in molti Comuni.

5.     Ricordare che i RAEE possono diventare preziose risorse se correttamente riciclati, mentre, se trattati in modo non corretto, possono essere dannosi per l'ambiente
Da un frigorifero, ad esempio, si ottengono fino a 28 kg di ferro, 6 kg di plastica e oltre 3 kg tra rame e alluminio, ma lo stesso frigorifero contiene anche sostanze altamente inquinanti, come i CFC e gli HCFC, gas ozono-lesivi. 
Se abbandonato, quel frigorifero finirà probabilmente nelle mani di soggetti interessati soltanto a ricavarne le materie prime aventi valore economico, senza la minima preoccupazione di recuperare in modo corretto le sostanze inquinanti.


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Cop 22. Scania in prima linea per un trasporto sostenibile

La conferenza Onu sul clima Cop 22 si è da poco conclusa a Marrakech con la decisione di definire, entro dicembre 2018, le regole per attuare l'Accordo di Parigi, che si impegna a mantenere l'aumento di temperatura entro i due gradi. 

E' quindi tempo di agire: Scania ha preso parte alla conferenza per riconfermare il proprio impegno nel guidare il cambiamento verso un futuro maggiormente sostenibile attraverso un piano d'azione concreto.


Ora più che mai il bisogno di soluzioni sostenibili è una priorità e gli Stati e le città hanno rinnovato il loro impegno nel limitare le emissioni. 

L'aumento della popolazione, l'incremento dell'urbanizzazione e la costante crescita economica arrecheranno necessariamente una continua domanda di mobilità. 

Questa crescita deve essere gestita riducendo di pari passo le emissioni, la dipendenza dal combustibile fossile e l'impronta di carbonio.

"Noi di Scania siamo convinti che esistano delle strade percorribili alla nostra portata e che possiamo aiutare su scala globale a costruire un sistema di trasporto sostenibile", ha affermato Henrik Henriksson, Presidente e CEO di Scania. 

"Questo richiede un allineamento ai principi della visione ampia ed olistica di Scania, e la buona notizia è che i mezzi per farlo sono ampiamente disponibili. Quello che dobbiamo fare è concentrarci sull'utilizzo di carburanti alternativi, sull'elettrificazione e sui sistemi di trasporto intelligente. E dobbiamo concentrarci su tutte queste aree contemporaneamente, visto che l'una è di supporto all'altra".

Riduzione delle emissioni di anidride carbonica
Se non controllate, le emissioni di anidride carbonica continueranno a salire, e questo avverrà nonostante l'incremento dell'efficienza energetica. Per questa ragione, l'obiettivo di decarbonizzazione dell'UE per il 2030 si concretizza in un taglio del 40% delle emissioni dei gas serra rispetto ai livelli del 1990 e nel raggiungimento di una quota di energie rinnovabili di minimo il 27% sul consumo energetico totale. Per il 2050, l'obiettivo è quello di ridurre le emissioni dell'85/90%.

Gli Stati devono ora passare urgentemente all'azione e stabilire un piano operazionale che affronti il problema del cambiamento climatico in linea con il loro impegno preso con l'Accordo di Parigi. 

Scania è convinta che raggiungere questi obiettivi nel settore del trasporto non solo sia possibile, ma possa anche avvenire in fretta grazie a strategie di trasporto intelligente che comprendono l'ottimizzazione dei carichi, la pianificazione delle rotte e una maggior intermodalità fra i sistemi di trasporto. 

L'incremento dell'utilizzo di biocarburanti rinnovabili accelererà ulteriormente questa trasformazione e, con la graduale introduzione di veicoli elettrici, il settore del trasporto europeo potrebbe fare a meno dei combustibili fossili entro la fine del 2050.

"Non c'è assolutamente tempo da perdere e noi stiamo già lavorando con aziende di trasporto all'avanguardia e con i loro fornitori per adottare delle misure di riduzione di carburanti fossili che siano efficienti ed immediate", ha evidenziato Henriksson.


mercoledì 23 novembre 2016

SMART CITY: DOMANI 24 NOVEMBRE CONVEGNO ANCILAB ENERQOS PARTECIPA

Milano, 23 novembre – "Smart City e Sensable City: Tecnologie, Partecipazione e Governance": questo il titolo del convegno organizzato da Ancilab e Siami (Società in house di Anci Lombardia) in programma giovedì 24 novembre alle ore 9.30 (Via Rovello, 2 - Milano).

Il convegno vedrà l'intervento di Giorgio Pucci, presidente di Enerqos SpA, ESCo leader nell'offerta di servizi per l'efficienza energetica, che parteciperà in mattinata alla tavola rotonda "Progettare e finanziare le Smart City" con un intervento dal titolo "Smart City: l'efficientamento energetico è il primo passo.

Il ruolo delle ESCo nello sviluppo dell'innovazione".

Il convegno vedrà interventi di diversi esponenti della pubblica amministrazione, delle società partecipate e delle imprese.



Enerqos SpA, fondata a Monza nel 2006, è una Energy Service Company - ESCo certificata secondo la norma UNI CEI 11352:2014 che propone soluzioni innovative di efficientamento energetico. 
 
L'azienda, controllata da Adaxia Capital Partners, fondo di Private Equity che investe in piccole e medie aziende con importanti prospettive di crescita nel settore della green economy in Europa, possiede una vasta esperienza nella pianificazione, gestione, finanziamento e monitoraggio di grandi progetti nel settore delle energie rinnovabili grazie a una esclusiva combinazione di expertise tecniche, capacità nella gestione di partner specialistici, competenze di strutturazione finanziaria e conoscenze normo-legislative. 
 
L'azienda propone in maniera flessibile e indipendente soluzioni energetiche progettate direttamente sulle esigenze dei clienti, promuovendo lo sviluppo di una partnership di medio e lungo periodo. 
 
Sia l'impiego di capitale sia i costi operativi necessari alla realizzazione dei progetti possono essere finanziati direttamente da Enerqos tramite la condivisione con il cliente dei risparmi generati.
 
 
La sede di Enerqos è a Milano, in viale Monza 270, website: www.enerqos.com


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Packaging e Sostenibilità: la formula del 3 - Un contributo di Laura Barreiro, Coordinator Europe - Sustainability and Stakeholders Engagement, Gruppo Asia Pulp & Paper (APP)

Packaging e Sostenibilità: la formula del 3   

Un contributo di Laura Barreiro, Coordinator Europe - Sustainability and Stakeholders Engagement, Gruppo Asia Pulp & Paper (APP)


Qual è la modalità migliore per rendere il packaging di un prodotto sostenibile? Clienti e partner pongono spesso questa domanda o alcune variazioni di questa. Di primo acchito questo quesito appare molto semplice e potrebbe essere affrontato rispondendo con pochi semplici concetti: uso di cartone riciclato e inchiostri a base vegetale; alleggerimento del packaging; stampa del simbolo di riciclo nella parte posteriore dell'imballo. Un altro concetto che si cita spesso è la gestione di prodotto a circuito chiuso, che significa che i prodotti hanno più di un ciclo di vita oppure possono rinascere in una nuova forma.
Sembra semplice. Tuttavia, la realtà è che non è così semplice. Tanto per cominciare, l'eco-compatibilità è solo una componente di un più ampio concetto – la Sostenibilità.

La bottom-line delle 3 "P" - Agire in modo sostenibile significa mantenere un equilibrio e non ridurre le risorse disponibili. In termini di business, questo si traduce spesso in bilanciamento dei costi contro impatto di un prodotto sulla comunità in cui si opera. Alcune aziende come il nostro Gruppo, APP, si riferiscono a questo come la bottom-line delle 3 "P, che tiene conto di Profitto, Persone, e Pianeta:
·        Persone: I lavoratori devono essere pagati in modo equo e trattati con rispetto; le comunità, siano esse locali o globali, devono vivere bene;
·        Pianeta: Le nostre risorse naturali devono essere utilizzate con cura e rispetto, in modo che il pianeta possa sopravvivere;
·        Profitti: Risultato: le aziende devono avere un profitto per esistere.
Tutte queste azioni devono sostenere il nostro benessere collettivo - proprio come la cattiva gestione, la deforestazione, l'inquinamento, la mancanza di rispetto sono una minaccia per esso.
Proprio per questo APP ha intrapreso un cammino ambizioso, la "Sustainability Roadmap Vision 2020", il nostro percorso verso la sostenibilità. È stata una pietra miliare nella nostra storia. Ci ha impegnati in un viaggio che pone la sostenibilità ambientale al centro di ogni aspetto strategico del nostro operare.

Prima di tutto, pensate al manager della sostenibilità nella vostra organizzazione-e definite i 3 impegni chiave per la sostenibilità -  Non esistono iniziative di sostenibilità a se stanti. Esse hanno un impatto sull'intera attività e sul business: dalle proprie attività interne, alla supply chain, al marketing e alle vendite – influenzando le politiche in ogni area. Per questo un numero crescente di imprese sta introducendo la figura del manager della sostenibilità nella propria organizzazione per gestire le questioni complesse e interconnesse che la sostenibilità solleva. Le aziende lungimiranti comprendono che per avere successo devono definire le 3 aree prioritarie intorno alla sostenibilità: obiettivi, pratiche, comunicazione. E il packaging è indubbiamente un elemento fondamentale di tutte queste attività.
Tuttavia la sostenibilità non è solo nelle mani di un manager o di un unico reparto. Dato l'alto flusso di attività di business attorno alla sostenibilità e responsabilità d'impresa oggigiorno, ci saranno probabilmente molte figure all'interno della vostra organizzazione che possono condividere informazioni con voi. L'ufficio di approvvigionamento ha fatto ricerche per trovare i prodotti di imballaggio che hanno il punteggio più alto in termini di pratiche sostenibili? L'ufficio legale ha analizzato i messaggi di sostenibilità e i loro rischi? In aggiunta, la divisione comunicazione corporate e/o quella di public affairs sono una fonte di osservatorio e informazioni sulle politiche internazionali di produzione e certificazione e su altri aspetti legati alla sostenibilità, che è raccomandabile consultare.

La sostenibilità riassunta in tre "P" -  può essere riassunta da tre "P": Politica, Pratica e Percezione che le imprese devono prendere in considerazione quando si sviluppano progetti di packaging e di marketing.
Politica è la dichiarazione formale dei principi stabiliti da una società per supportarla a operare e agire in modo sostenibile. Politica definisce chiaramente intenti, gli obiettivi, i requisiti, le responsabilità, e gli standard. Comprende la catena di fornitura, l'approvvigionamento e l'ufficio legale. In Asia Pulp & Paper abbiamo abbracciato tutto questo e abbiamo rilasciato all'inizio del 2013 la nostra Politica di Conservazione Forestale (FCP, Forest Conservation Policy) che coinvolge tutta la nostra attività e la supply chain, passando dalla silvicoltura, alla lavorazione del legno, fino al prodotto finale, comprese le linee di packaging. Con la nostra FCP ci siamo impegnati a proteggere tutte le foreste naturali in tutta la nostra catena di fornitura e imposta la nostra azienda sulla buona strada per essere una società di carta di classe mondiale leader basata esclusivamente su fonti piantagioni sostenibili, con le operazioni sostenibili e prodotti sostenibili.
In termini di packaging, la Pratica è letteralmente ciò che è stato progettato e specificato per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità della società. Questo comprende la progettazione visiva e strutturale, materiali e tecniche di stampa specifiche, i messaggi sull'imballo, e conseguenze legali. Essa può anche estendersi a promozioni dei prodotti e alle indicazioni di montaggio.
La Percezione ha a che fare con il modo in cui il prodotto e la società sono visti sul mercato. La percezione è influenzata dal look dell'imballo del prodotto e dalle sue prestazioni nonché dai messaggi che esso riporta. Abbiamo assistito nel corso degli ultimi anni alla crescita di ricerca e domanda di prodotti e servizi sostenibili, rispettosi dell'ambiente e provenienti da fonti legali e certificate. In questo senso è indubbio che il packaging gioca e giocherà sempre più un ruolo chiave nella Percezione.

Le tre lezioni più importanti che APP ha appreso circa la sostenibilità nel packaging - I fatti più importanti che abbiamo appreso circa la sostenibilità nel packaging sono alcuni touchpoint sfidanti che ogni azienda del settore deve prendere in considerazione.

La sostenibilità è un'attività di costante bilanciamento - Ci sono molte variabili in gioco in una confezione e si deve decidere quali aree siano le più critiche per raggiungere i vostri obiettivi globali di sostenibilità. Una questione chiave per iniziare è su quale sarà l'impatto del design del packaging su produzione, trasporto, utilizzo e smaltimento. Si può scegliere di concentrarsi sull'alleggerimento degli imballi per ridurre la quantità di carburante necessario per il trasporto di merci da un luogo a un altro, riducendo nel contempo i costi di spedizione del processo. Una semplice riduzione nell'imballaggio può avere un impatto eccezionale che si traduce in meno materiale, meno carburante e meno spazio occupato. Un'altra opzione è quella di concentrarsi sugli imballaggi che contengano una maggiore percentuale di materiali riciclati. Entrambe le aree presentano notevoli opportunità, ma possono escludersi a vicenda quando si tratta dell'esecuzione.

Non c'è bisogno di apparire "verde" per essere "verde" – Il cartone ondulato grezzo può essere considerato "verde", ma potrebbe non corrispondere alla soluzione che state cercando. In ogni caso, oggigiorno è semplice progettare un imballo "premium" nell'aspetto che sia anche sostenibile. E' importante che i team di ricerca e di progettazione siano stimolati a esplorare modi sostenibili di progettazione per raggiungere i risultati che state cercando.

Ogni messaggio che date all'esterno deve essere sostanziato -  È naturale voler comunicare ai consumatori e altri pubblici rilevanti cosa si stia facendo in termini di sostenibilità. Ma prima di porre sul vostro imballo di prodotto un logo o un marchio che rifletta i vostri sforzi in termini di sostenibilità, assicuratevi che le vostre azioni siano consistenti con i messaggi che rivolgete all'esterno. Le associazioni dei consumatori sono pronte a denunciare le marche che credono facciano green-washing o che condonino pratiche non sostenibili. La carta proveniente da una foresta che è certificata come gestita in maniera sostenibile può rendervi qualificati per apporre un logo di un sistema di certificazione autorevole e credibile a livello mondiale come per esempio il PEFC, Programme for the Endorsement of Forest Certification, il più esteso sistema al mondo di certificazione di sostenibilità per le aree forestali. Questi simboli di sistemi di certificazione di sostenibilità, riconosciuti a livello mondiale, indicano ai consumatori che i materiali di imballaggio sono provenienti da foreste rinnovabili i cui habitat sono attivamente protetti. In Indonesia siamo in prima linea nei sistemi di certificazione di sostenibilità forestale. Il Paese infatti ha ottenuto l'approvazione di PEFC al programma Indonesian Forestry Certification Cooperation (IFCC) della Repubblica d'Indonesia. Attraverso questo riconoscimento tutti i prodotti approvati dallo IFCC, che utilizza la certificazione autoctona SVLK di verifica del legname, riceveranno l'accreditamento automatico alla certificazione PEFC. L'approvazione di PEFC del nostro programma di certificazione forestale apre nuove opportunità per l'export dall'Indonesia poiché la certificazione PEFC è ampiamente riconosciuta in tutto il mondo quale garanzia di prodotti di qualità provenienti da foreste gestite sostenibilmente– compresi il legname, la polpa di legname, la carta e suoi derivati. E APP vanta un primato assoluto di settore, avendo conseguito la certificazione SVLK delle sue maggiori cartiere ed essendo in procinto di terminare il processo di certificazione per le rimanenti operazioni.
A parte i 3 più importanti fatti menzionati sopra, c'è un concetto che rammentiamo spesso ai nostri clienti e partner: il riciclo e la sostenibilità non sono la stessa cosa. L'obiettivo finale è quello di utilizzare materiali che sono rinnovabili e sostenibili. L'utilizzo di carta riciclata è buono, ma i materiali provenienti da una foresta gestita sostenibilmente sono ancora meglio. E APP Group, grazie alla sostenuta tabella di marcia della nostra Roamap verso la Sostenibilità e la nostra Politica FCP in avanzato progresso, è nella posizione migliore per affermare ciò.

E per concludere 3 raccomandazioni
Agire con responsabilità verso il pianeta e i suoi abitanti non è solo la cosa giusta da fare, ma è anche diventato un requisito per operare nel mercato globale odierno. I governi lo impongono con normative, i consumatori lo richiedono, e i gruppi di pressione monitorano in modo serrato il comportamento delle imprese intorno ad esso.
Il packaging è un veicolo ideale per mostrare e promuovere l'impegno del marchio verso la sostenibilità. In molti casi, il pacchetto che è nelle mani dei consumatori è il touchpoint dove proprio i consumatori possono vedere le politiche di sostenibilità di un'azienda in azione.
Essere aggressivi nello spingere per una progettazione sostenibile: esigetelo per la vostra società, richiedetelo ai vostri partner commerciali, e insistete su di essa per i prodotti in approvvigionamento.



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sabato 19 novembre 2016

COP22 DI MARRAKECH, GREENPEACE: «ESITO CONFERENZA POSITIVO, ORA STOP A NUOVI PROGETTI DI ESTRAZIONE FONTI FOSSILI»

MARRAKECH (MAROCCO), 18.11.16 – Commentando l'esito della COP22 di Marrakech, Giuseppe Onufrio, Direttore Esecutivo di Greenpeace Italia, dichiara:

«Durante queste due settimane abbiamo constatato una rinnovata determinazione ad andare avanti con quanto definito dagli accordi di Parigi. Ma se i governi vogliono essere seri e coerenti, nessun nuovo progetto di estrazione di combustibili fossili dovrebbe essere d'ora in poi autorizzato. Per evitare catastrofi climatiche dobbiamo inoltre proteggere le foreste e gli oceani, muoverci verso un'agricoltura sostenibile e puntare a un Pianeta 100 per cento rinnovabile. Noi saremo la generazione che porrà fine all'era combustibili fossili».

Numerose le novità concrete emerse in questi giorni di trattative. Dal Paese ospitante, il Marocco, che ha annunciato un obiettivo del 52 per cento di rinnovabili elettriche al 2030, al Brasile, che ha tagliato un miliardo di dollari di sussidi alle fossili. Dalla Cina, che con le rinnovabili sta reimpiegando forza lavoro in una delle città "fantasma" del carbone come Yilin nella provincia di Shaanxi e cercando di combattere il pesante inquinamento dell'aria, alla dichiarazione del ministro dell'Ambiente tedesco Barbara Hendricks, che ha affermato che l'Europa compenserà gli eventuali mancati obiettivi statunitensi. E, non ultimo, l'impegno dei 47 Paesi più colpiti dagli effetti dei cambiamenti climatici che hanno annunciato di voler puntare a uno scenario 100 per cento rinnovabile.

«Nonostante sia venuto meno ancora una volta l'impegno a sostenere proprio i Paesi che soffrono maggiormente a causa dei cambiamenti climatici, l'obiettivo della Conferenza, ovvero concordare un piano di lavoro per aggiornare i nuovi obiettivi entro il 2018, è stato raggiunto», continua Onufrio. «Ora bisognerà vedere cosa accadrà nei prossimi due anni, sia a livello globale che in Italia, dove il nostro governo si mostra sempre prodigo di belle parole, a cui però raramente fa seguire azioni concrete», conclude.



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Clima: WWF, l'accordo di Parigi supera la prima prova alla Cop22 di Marrakech



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WWF Italia
 

Si è chiusa ieri, a tarda sera, la COP22 sul Clima di Marrakech. A guidare il team del WWF presente ai lavori c'era Manuel Pulgar-Vidal, già ministro dell'Ambiente peruviano e presidente della COP20 di Lima, oggi leader Clima ed Energia del WWF Internazionale che ha dichiarato: "Il meeting di Marrakech ha prodotto ciò di cui avevamo bisogno, mettendo sostanza dietro le promesse dell'accordo di Parigi così che questo possa essere totalmente attuato. Il lavoro qui a Marrakech non è stato dei più affascinanti, ma è stato un passaggio chiave per 'dare gambe' all'accordo di Parigi. 

L'impegno dei Paesi nell'attuare l'accordo di Parigi ha anche passato il suo primo test importante: nonostante il risultato delle elezioni degli Stati Uniti, si è ribadito che si continua a lavorare per obiettivi a lungo termine. Il mondo sta andando avanti e il processo verso la decarbonizzazione è irreversibile: questo slancio influenzerà tutti i settori della società".

Già 111 paesi hanno ratificato l'accordo, sottolineando la sua storica importanza. Le nazioni i inoltre hanno iniziato a presentare le loro tabelle di marcia a lungo termine per la decarbonizzazione.

"C'è ancora molto lavoro da fare, il 'gap delle emissioni', cioè il divario tra gli obiettivi necessari per prevenire il cambiamento climatico più pericoloso, seguendo anche e indicazioni della comunità scientifica e gli obiettivi dei governi finora dichiarati, continua a crescere. La drastica e urgente riduzione delle emissioni e l'adattamento al cambiamento climatico già in atto sono essenziali per la futura prosperità, sicurezza e salute del mondo". 

Ha aggiunto Mariagrazia Midulla, responsabile Cima ed Energia del WWF Italia che spiega: "A Marrakech si è deciso di fare ogni sforzo perché nei prossimi due anni si lavori per arrivare a obiettivi più ambiziosi: la condizione necessaria perché venga vinta la sfida posta dall'Accordo di Parigi, rimanere entro 1,5%° C di aumento medio della temperatura globale rispetto all'era preindustriale". Nelle conclusioni dei negoziati di Marrakech ci sono ancora lacune in materia di finanza e adattamento, nonostante alcuni annunci positivi fatti sui finanziamenti per misure di adattamento e capacity building. 

"Ci aspettiamo di vedere i paesi sviluppati sottolinea Manuel Pulgar-Vidal - impegnarsi in modo significativo sulla finanza e altre forme di sostegno, e segnali incoraggianti arrivano dalla Cina e altri paesi, che hanno intensificato la loro cooperazione con i paesi del Sud del mondo".

E' stato importante l'annuncio del 'Climate vulnerable Forum', un gruppo di circa 50 Paesi che si impegna a rivedere e migliorare gli obiettivi attuali in materia di taglio di emissioni nel 2018, con l'obiettivo di raggiungere il 100% di energie rinnovabili entro il 2050.

"Qui a Marrakech è stato fissato un percorso per aumentare le ambizioni e aprire la strada a stringenti impegni nazionali, nonché fornire un sostegno finanziario in linea con le indicazioni della comunità scientifica e con i principi dell'equità - conclude Midulla -. Nel corso dei prossimi anni, ci aspettiamo il calo dei costi delle energie rinnovabili e un'azione in scala da parte di tutti gli attori (settore privato, municipalità, investitori, governi di tutto il mondo) per accelerare la transizione verso la decarbonizzazione e lo sviluppo sostenibile. Come WWF, lavoreremo per questo".


Roma, 19 novembre 2016




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giovedì 17 novembre 2016

Università IUAV Venezia e ENGIE inaugurano impianto di trigenerazione

Una scelta responsabile a favore della sostenibilità e del rispetto per l'ambiente e la città

Non sempre le Università usano i loro spazi coerentemente con ciò che insegnano.

Iuav anche in questo si distingue e con l'evento del 16 novembre ha inaugurato, insieme a ENGIE Italia -  tra i maggiori player dell'energia - un impianto unico in città e tra le sedi universitarie nazionali.

La sua particolarità è di abbinare un sistema evoluto di generazione ad alta efficienza energetica ad una rete di teleriscaldamento ad acqua ad alta temperatura, il tutto nel rispetto di un contesto storico-ambientale pregiato e unico qual è quello veneziano.

Il sistema realizzato, a partire dalla combustione di gas naturale, produce energia elettrica e garantisce riscaldamento e raffrescamento limitando al massimo gli sprechi.

La nuova rete di teleriscaldamento si sviluppa per l'estensione di un chilometro e mezzo attraverso 6 sedi universitarie del campus didattico di Santa Marta e si somma ad altre innovazioni come il geotermico, già in uso nelle sedi dei Tolentini, di Badoer e alla Casa dello studente dei Crociferi.

L'impianto produrrà 942 MWh di energia elettrica all'anno e il cascame termico della produzione verrà utilizzato per il riscaldamento delle sedi universitarie e  per il raffrescamento estivo del Cotonificio.

La comunità Iuav potrà beneficiare di una migliore continuità del servizio di climatizzazione nell'arco della giornata, con un estensione dell'orario di erogazione.

Si è trattato di un grosso sforzo per Iuav, che porterà ad un risparmio minimo nei costi di gestione del 10%, ad una drastica riduzione delle emissioni di gas serra (oltre 340 tonnellate di CO2 all'anno in meno-), ma che soprattutto è stato realizzato a costi minimi per l'istituzione, grazie all'uso di vari incentivi previsti dalle leggi, dei fondi erogati dal piano di Kyoto che ne ha premiato la sostenibilità ambientale e grazie all'investimento in proprio effettuato dall'azienda ENGIE che ha realizzato l'impianto. 

Il risparmio finanziario di 40.000 euro all'anno permetterà inoltre di liberare risorse che saranno investite in ulteriori interventi di efficientamento energetico.

«Da parte nostra – ha dichiarato il rettore Iuav Alberto Ferlenga –  c'è la soddisfazione di aver realizzato un impianto pilota in un'area difficile come il centro storico di una città come Venezia, che chiede prima di tutto la salvaguardia di edifici e spazi di particolare valore storico. Ma c'è inoltre la consapevolezza che una Università come la nostra, per quello che insegna, ha anche una responsabilità speciale nei confronti della città di cui fa parte e dei suoi studenti. E da questo punto di vista, l'opera è anche un esempio tangibile di realizzazione virtuosa che i nostri studenti, oltre che usufruirne, potranno studiare considerando che, una volta usciti dall'Università, dovranno essere in grado di dare anche ai propri progetti quel livello di sostenibilità che il rispetto dell'ambiente e dei suoi valori culturali  richiede».

"L'impianto che inauguriamo è un caso di eccellenza  – ha dichiarato Olivier Jacquier, Amministratore delegato di ENGIE Italia – un esempio che rientra nell'obiettivo di  transizione energetica che ENGIE vuole realizzare nel mondo, per giungere a modelli energetici in  "3D", ovvero Decarbonizzati, Decentralizzati e Digitalizzati. 

ENGIE è estremamente orgogliosa di mettere in campo la propria expertise offrendo soluzioni innovative capaci di coniugare efficienza energetica e sostenibilità ambientale, anche all'interno di edifici di prestigio, quale è l'Università Iuav di Venezia.

Riteniamo importante investire su progetti virtuosi che valorizzino il nostro territorio, soprattutto quando coinvolgono città come Venezia, a cui tutto il mondo guarda con ammirazione e attenzione per l'importanza economico-culturale che da sempre rappresenta nella storia".

La partnership tra ENGIE  Italia e Università Iuav di Venezia si inserisce nell'ambito della Convenzione Consip "SIE2 Servizio Energia".


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Behind Energy. L’eolico fornirà un quinto dell’elettricità mondiale entro il 2030 | Efficienza energetica, l’energia più disponibile al mondo | Anche la Marina americana scommette sul solare




Le news della settimana
Entro il 2030, la generazione eolica potrebbe raggiungere i 1.260 gigawatt e arrivare molto probabilmente a 2.110 gigawatt. Una crescita che richiede investimenti per circa 200 miliardi di euro grazie ai quali, nei prossimi 14 anni, potranno essere creati 2,4 milioni di nuovi posti di lavoro in tutto il mondo. È questa la previsione del Global Wind Energy Council contenuta nel suo ultimo rapporto "Global wind energy outlook", in cui sono stati profilati gli scenari di sviluppo dell'energia eolica al 2020, al 2030 e al 2050.


Migliora l'efficienza energetica dell'1,8 per cento rispetto al 2014, con investimenti pari a 221 miliardi di dollari. Un mercato in crescita, ma soprattutto con un potenziale enorme non pienamente sfruttato. Questo, in sintesi, quanto emerge dal rapporto "Efficiency market report 2016" dell'Agenzia internazionale per l'energia presentato lo scorso 10 ottobre al 23° World energy congress di Istanbul.


Perfino la Marina militare americana ha deciso di investire sul solare perché è una fonte energetica sicura. E gli americani lo sanno, la sicurezza energetica è una priorità. E così il governo degli Stati Uniti ha completato l'installazione di un enorme impianto a energia solare nel deserto dell'Arizona per ridurre la sua dipendenza dai combustibili fossili. 
L'infografica della settimana
Riscaldamento globale: paesi responsabili e paesi vulnerabili
Gli effetti del cambiamento climatico sono abbastanza difficili da evitare, indipendentemente da dove si vive, ma alcuni paesi più di altri stanno avvertendo il loro peso. L'infografica illustra quali paesi stanno causando il riscaldamento globale e quali sono invece quelli che ne stanno subendo maggiormente le conseguenze (naturalmente, non coincidono con i paesi che lo causano).
Il video della settimana
I sussidi ai combustibili fossili superano di gran lunga il supporto dato alle rinnovabili
I Paesi del G20 spendono 444bn di dollari l'anno per sovvenzionare la produzione di combustibili fossili. Una ricerca ha scoperto che il sostegno che i governi G20 danno alla produzione di combustibili fossili si sposa ad una pessima economia con conseguenze potenzialmente disastrose per i cambiamenti climatici.




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