Le iniziative di eco-business si moltiplicano a dismisura. Due esempi per tutti, Vodafone e Philips, danno un’idea del panorama attuale.
L’operatore della telefonia mobile scende in campo, manifestando il suo impegno a ridurre le emissioni di biossido di carbonio relative al suo business, entro il 2020, del 50%. L’iniziativa fa parte del programma, “MyFuture”, in collaborazione con Enel e Legambiente. L’azienda ha lanciato, infatti, l’eco-sms: ogni invio corrisponde a tre euro destinati alla costruzione di impianti fotovoltaici in sei scuole italiane.
Philips, invece, prevede di generare, entro il 2012, una quota del 30% dei propri utili, esclusivamente, dai prodotti eco-compatibili. E’ stato già programmato lo stanziamento di 1 miliardo di euro in prodotti innovativi e l’incremento del 25% dell’efficienza energetica nei sistemi di produzione. Tra le altre iniziative, la creazione di un “Green Logo”, un marchio identificativo di quei prodotti che mantengono performance superiori di almeno il 10% rispetto alla concorrenza, in termini di efficienza energetica, riciclabilità, packaging.
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