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venerdì 18 febbraio 2011

centrali nucleari in Italia

Oggi la questione della costruzione delle centrali nucleari in Italia investe soprattutto la sicurezza, i vantaggi economici e la 'pulizia' dei nuovi impianti. Molti temono ancora catastrofi, infiltrazioni mafiose nella gestione dei rifiuti ed incapacità di reperire materie prime a bassi costi.

In un primo momento sembrava che l'Italia puntasse alle centrali nucleari di terza generazione (già sperimentate ma più 'sporche'), ma con le nuove ricerche sulla quarta generazione, che paesi come la Cina stanno conducendo in porto con successo, la situazione potrebbe evolversi in corso d'opera.
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Gli ambientalisti sono contro il nucleare, ma si sta compattando anche un fronte trasversale contro le energie rinnovabili a terra (solare ed eolico), in difesa del patrimonio paesaggistico italiano. Quale proposta dunque per l'approvvigionamento energetico?

Una cosa è certa, per raggiungere gli obbiettivi fissati dal Protocollo di Kyoto (riduzione delle emissioni di gas a effetto serra), bisogna ridurre le emissioni di carbonio, con le rinnovabili potremo tranquillamente farcela... l'alternativa, lucrosa per i grandi gruppi economici del paese, resta il nucleare.

Silvio Berlusconi ha annunciato che entro il 2013 terminerà la fase progettuale per l'individuazione dei siti e la decisione rispetto all'apparato tecnologico. L'obbiettivo è arrivare al 25% del fabbisogno energetico nazionale. Nel frattempo è stata istituita una nuova Agenzia di Sicurezza Nucleare guidata da Umberto Veronesi.

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