Dodici
aziende premiate da LifeGate con il titolo “Ambasciatore di Impatto
Zero® 2014” per l’impegno concreto a favore dell’ambiente.
Milano, 23 giugno 2014
- Abb, Arval, Bios Line, Comfort Zone, Davines, F.lli Francoli, Guna,
GVST Event Management, Kerakoll, Ricola, Saponificio Gianasso (I
Provenzali) e Terna. Sono queste le dodici aziende che LifeGate ha
scelto di premiare con il titolo di “Ambasciatore di Impatto Zero®2014”.
L’iniziativa, promossa da LifeGate e giunta quest’anno alla seconda
edizione, nasce con l'obiettivo di premiare le aziende che, più di
altre, hanno fatto un lavoro concreto nell'ambito della sostenibilità, non solo grazie al progetto Impatto Zero®,
ma anche attraverso l'implementazione di iniziative di Responsabilità
Sociale d’Impresa e un impegno proficuo nel diffondere questi valori a
dipendenti, fornitori e consumatori.
"Il ruolo di queste aziende è fondamentale - spiega Simone Molteni, direttore scientifico di LifeGate
- sia in virtù dei risultati ambientali che hanno raggiunto, sia per
l'attività di sensibilizzazione che svolgono quotidianamente verso i
propri stakeholder. Con questo premio, vogliamo contribuire ad
alimentare questo processo virtuoso di contaminazione e trasformare
queste dodici aziende in veri e propri ambasciatori della sostenibilità,
con l’obiettivo di alimentare la fiamma della consapevolezza”.
La crescente attenzione dei consumatori verso queste tematiche e, in particolare, verso i comportamenti sostenibili delle aziende è testimoniata anche dal primo osservatorio LifeGate “Analisi dei valori, stile di vita e scelte di consumo” realizzato con l’obiettivo di analizzare i comportamenti della "green community". Dall’indagine, che ha coinvolto un campione di oltre 1.000 "consumatori consapevoli", emerge un dato significativo: se una volta questi consumatori erano maggiormente interessati alla sostenibilità dei prodotti, oggi guardano anche e soprattutto alla sostenibilità delle aziende che li producono. Un fenomeno che, come spiega Simone Molteni, è legato alla rivoluzione digitale. “Grazie
al web e ai social network i consumatori sono in grado di dialogare
direttamente con le aziende e hanno gli strumenti per verificare la loro
trasparenza, coerenza e veridicità. Sono consumatori che non si
accontentano più di acquistare prodotti “green”, ma pretendono che le
aziende stesse abbiamo un approccio sostenibile a 360°." E proprio sull’impegno e sulla reputazione sostenibile delle aziende, il consumatore consapevole ha le idee chiare, così come emerge dall’osservatorio: le aziende devono impegnarsi
nel corretto smaltimento e riciclaggio degli elementi produttivi
(85,47%), avere una comunicazione completa e trasparente (80,78%) ed
essere attenti alle conseguenze che l’attività aziendale ha sulle
persone (74,90%). Consumatori molto attenti ed esigenti, quindi, ma
anche disposti a “perdonare” eventuali mancanze: l’89,14% del
campione intervistato, infatti, dichiara di essere disposto a cambiare
opinione su un’azienda o un marchio se questa dimostra un impegno
concreto volto a migliorare le proprie politiche di sostenibilità. Ma
cosa deve fare un’azienda per essere più sostenibile? Secondo il
campione intervistato, le aziende devono ridurre la filiera e
privilegiare il Made in Italy (76,72%), migliorare la propria efficienza
energetica e utilizzare energia rinnovabile (73,51%) e ridurre e
compensare la propria impronta ecologica e le emissioni di CO2 (70,29%).
Nessun commento:
Posta un commento