Festival della Diplomazia, Giulio Volpi (Commissione europea): "Dalle rinnovabili altri 3 milioni di posti di lavoro in Europa entro 2030".
A Diplomacy si parla dell'energia pulita mentre a Bruxelles si discutono gli obiettivi clima per il 2030.
Roma, 23 ottobre – A Diplomacy-Festival della Diplomazia si parla di energie rinnovabili, proprio mentre a Bruxelles si discute del pacchetto clima-energia 2030. All'incontro Energie rinnovabili: quale scenario futuro?, che si è tenuto oggi pomeriggio presso la Rappresentanza italiana della Commissione europea, è intervenuto anche Francesco La Camera, direttore generale per lo Sviluppo Sostenibile, il Clima e l'Energia del Ministero dell'Ambiente, che ha confermato che è stato trovato un accordo in Europa sui prossimi obiettivi per l'energia pulita: il raggiungimento del 27% di rinnovabili sui consumi a livello UE per il 2030.
Nel corso dell'incontro, Giulio Volpi, Dg Energia, Unità Rinnovabili & CCS, Commissione Europea ha presentato alcuni dati che fanno sperare in futuro "verde" dell'Europa. "Secondo i dati della Commissione – ha detto - lo sviluppo delle rinnovabili ha fatto risparmiare 30 miliardi di costi di importazione di combustibili fossili nel 2010, a fronte di un investimento di 29 miliardi. Fino al 2030 si possono risparmiare altri 18 miliardi ogni anno. Va da sé che l'investimento sull'energia rinnovabile si è già pagato. Finora le rinnovabili hanno portato 1,3 milioni di posti di lavoro. Entro il 2030 se ne dovrebbero creare altri 3 milioni in tutta Europa".
Carlo Andrea Bollino, presidente IAEE – International Association for Energy Economics - è invece critico verso questo primo accordo trovato oggi dal Consiglio europeo in vista della Conferenza delle parti Unfccc di Parigi nel 2015.
"Dire che bisogna arrivare al 27% entro il 2030 è inutile, oppure porta al conflitto, se non diciamo chi fa cosa. Quel 27% è una cifra che riguarda tutta l'Europa, ma non c'è un accordo su ogni singolo Paese. Esisterebbe un modo per minimizzare i costi delle rinnovabili, allocando le diverse fonti in modo tale da beneficiare delle condizioni del Paese. Ad esempio, metto il fotovoltaico dove c'è il sole, l'eolico dove c'è il vento. Tutto questo si potrebbe fare usando un'equazione matematica".
Polemico nei confronti del governo il senatore del Movimento 5 Stelle, Gianni Girotto, che è intervenuto al dibattito. "E' assurdo che Renzi vada a New York a dire che green job è il futuro. Nei fatti siamo fermi perché non ci sono soldi, mancano i decreti attuati e le normative in materia sono in contrasto tra loro".
Al dibattito è intervenuto anche Marco Baroni, responsabile Analisi generazione elettrica e rinnovabili World Energy Outlook; Agostino Re Rebaudengo, presidente Assorinnovabili e Roberto Vigotti, Segretario Generale Res4Med.
#FD14 - www.festivaldelladiplomazia.eu

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