Età avanzata degli edifici, finanziamenti a singhiozzo, interventi di manutenzione urgente:
queste le criticità in Toscana
Legambiente presenta i numeri di Ecosistema Scuola, XV edizione
Il
rapporto annuale sulla qualità dell'edilizia
scolastica, delle strutture e dei servizi
Ottimi
i risultati sulle buone pratiche, migliorano i
parametri su sostenibilità e sicurezza
Prato,
quarta a livello nazionale, si conferma la
città più attenta della Regione
Firenze prima in Italia fra le grandi città.
Trend positivo per la Toscana a livello nazionale
Ripartire
da quelle opere davvero utili per
sbloccare l'Italia e darle un nuovo
futuro. Tra queste opere ci sono anche gli
edifici scolastici italiani, molti dei
quali hanno bisogno di interventi di
riqualificazione e messa in sicurezza come
emerge dalla quindicesima edizione di "Ecosistema Scuola", l'indagine annuale di Legambiente sulle strutture
e dei servizi della scuola
dell'infanzia, primaria e secondaria di
primo grado di 94 capoluoghi di provincia.
Massiccia la presenza toscana nella graduatoria di Ecosistema Scuola di
quest'anno con buona parte dei comuni
presenti nella parte alta: Prato (4º), Firenze (17º), Siena (19º), Livorno (20º), Arezzo (29º), Pistoia (35º), ad eccezione di Massa (55º), Grosseto (64º), Pisa (68º), Lucca (78º) che si trovano quasi in fondo classifica. Prato scende
di due posizioni ma rimane nella top ten
della classifica generale delle città
capoluogo mentre Firenze è la prima in Italia fra le grandi città.
Le
pagelle dell'indagine di Legambiente
promuovono a livello nazionale come
esperienza modello ed esempio di
un'edilizia sicura e sostenibile Prato che
da anni presenta ottimi risultati per
l'installazione di impianti di energia
rinnovabile, coprendo, negli edifici dove
sono presenti impianti, il 100% dei
consumi.
Il comune toscano con
delle ottime scuole per sicurezza degli
immobili e qualità dei servizi offerti
agli studenti si posiziona al
secondo posto con (128,08 punti) anche
nella graduatoria delle buone pratiche.
Ancora Prato la città toscana con tutte
le scuole in regola per quanto riguarda
il certificato di collaudo statico,
agibilità, certificazione igienico
sanitaria, impianti elettrici a norma e
requisiti di accessibilità.
Elementi di eccellenza su singoli parametri si riscontrano anche a Firenze presente nelle due top ten
dei comuni che investono mediamente di
più per ciascun edificio in manutenzione
sia straordinaria (con € 56.750) che ordinaria
(con € 32.254). Singole specificità che
talvolta vedono protagonisti altri comuni
come Pisa per la somministrazione di pasti 100% bio.
"In
un quadro di sostanziale incertezza e di
crisi senza precedenti, la Toscana
sostanzialmente come sistema scolastico
tiene. Viene mantenuta cioè un'attenzione
alta e apprezzabile verso l'imponente
patrimonio dell'edilizia scolastica –
Ottime soprattutto le performance di
Prato e di Firenze, che si confermano
città capofila della nostra regione" – lo
dichiarano Chiara Signorini, responsabile Scuola e formazione di Legambiente e Fausto Ferruzza, presidente di Legambiente Toscana.
ANALISI E DATI – Temi chiavi di questa XV edizione di Ecosistema Scuola, che
raccoglie i dati relativi al 2013,
sono la sicurezza e della qualità degli
edifici scolastici, la perenne
diversità della qualità del patrimonio edilizio legata
alle diverse aree del Paese e agli
investimenti, i servizi e le buone
pratiche ecosostenibili. Tre ambiti sui
quali Legambiente invita il Governo a
Renzi ad investire per uscire da un
quadro che in quindici anni di indagine
non risulta migliorare.
Il patrimonio immobiliare scolastico risulta mediamente più vetusto della media nazionale con solo il 3,2% edificato tra il 2001 e il 2013. Ciò nonostante l'1,1% risulta costruito secondo criteri di bioedilizia, contro lo 0,6% della media.
Sopra la media anche gli edifici
costruiti secondo criteri antisismici,
10,5% contro l'7,8%, oltre a quelli in cui è stata realizzata la verifica di vulnerabilità sismica, 46,9%
contro il 22,3%. Le strutture che
attualmente ospitano gli istituti
scolastici originariamente erano nate
come scuole nell'89,6% dei casi,
abitazioni il 3,8% ed edifici storici
solo il 6,2%. Un dato positivo è
sicuramente la presenza di aree verdi,
infatti, il 89,6% delle scuole toscane ha
un giardino.
Considerando la non proprio giovane età delle scuole toscane, siamo al 90% degli edifici costruiti prima del'90 ,
le amministrazioni comunali si sono
comunque impegnate nel promuovere
interventi di manutenzione straordinaria
negli ultimi 5 anni nel 74,9% degli
edifici, percentuale ben più alta rispetto alla media nazionale mentre
quelli che aspettano interventi di
manutenzione urgente sono il 19,3%, la media nazionale è del 32,5%.
E l'impegno dei comuni è stato anche di
tipo finanziario sia per quanto riguarda
la manutenzione straordinaria che
ordinaria. Gli interventi hanno
interessato più la messa in sicurezza in
generale, visto che le certificazioni hanno riguardato solo quelle di agibilità (73,8%) e quelle igienico-sanitarie (74,7%), mentre quelle di prevenzione incendi sono presenti solo per il 42% degli edifici. Firenze, Livorno e Prato in testa tra le amministrazioni per questa voce di dati. Rimangano, invece, stabili in positivo i dati relativi agli impianti
elettrici a norma (98,3%) e quelli
relativi alle porte antipanico con il 96,
9%.
Puntano sulla mobilità sostenibile
i comuni toscani, mettendo a servizio
dei giovani cittadini e preoccupandosi
per la loro sicurezza, lo scuolabus (41,4%), attraversamenti pedonali davanti alle scuole (75,8%), utilizzo di transenne parapedonali (10%).
A questo dato va aggiunto il fatto che
il 12,4% delle scuole si trova in zone
30.
Sono pratiche ecocompatibili come mense bio (totali 94,2% e 41,8% completamente bio) e raccolta
differenziata (92% carta,74,3% plastica,
69,9% vetro, alluminio 66,4%) che in comuni come Firenze, Siena e Prato vengono
praticate a tappeto. Il 26,2% degli
edifici è dotato di cucine interne alle
scuole, mentre il 45,6% delle mense scolastiche serve l'acqua del rubinetto.
Sul fronte dei servizi sono 45,5% gli edifici dotati di strutture per lo sport mentre le
biblioteche per ragazzi all'interno
delle scuole sono il 31,7% (media
nazionale 34,7%), gli edifici in Ztl
(8,4%). Buono il dato che le città
toscane ci restituiscono sulle
rinnovabili presenti nel 15,4% dei casi,
in particolare solare termico (33%) e
fotovoltaico (68,1%), ma anche geotermia e mix di fonti. Sono Siena e Prato
(in quest'ultima ci sono anche due
edifici che utilizzano impianti
geotermici) ad emergere sul fronte delle
rinnovabili.
Tutti i comuni hanno effettuato monitoraggi sulla presenza di
amianto negli edifici scolastici di cui
6,1% sono stati certificati. Solo per il
3,4% sono state effettuate azioni di
bonifica,
per lo più riguardanti cassoni d'acqua,
coperture, tetti. Rimangono bassi i
monitoraggi anche sulla presenza di radon (11,1%)
dati inferiore alla media nazionale
(32%).
Situazione abbastanza articolata
per quanto riguarda il rischio ambientale in cui si trovano le scuole toscane: edifici
che si trovano a rischio idrogeologico
(5%) e sismico (39,7%),
in prossimità di elettrodotti (4,1%) e
di antenne cellulari (12,5%) e solo in
quest'ultimo caso vengono effettuati
monitoraggi ad hoc (25%). Alto il numero
degli edifici vicino a strutture militari
(da 1 a 5 km sono i10%, molto al di sopra
la media nazionale che si attesta al
2,8%), entro 1 km da fonti di inquinamento
acustico (16,3%) e da discariche (3,8%).
In negativo però va segnalata Pisa
prima a livello nazionale nella
graduatoria del rischio con -41,78 punti.
Complessivamente, in Toscana la media di investimenti, mentre per la manutenzione ordinaria ha sostanzialmente tenuto, per la manutenzione straordinaria, a partire dal 2011 (anno in cui è deflagrata la crisi economica anche in Italia) ha avuto un lento ma inesorabile decremento (€ 42.000 nel 2011, € 39.000 nel 2012 e € 28.000 nel 2013).
Ci sono però anche in Toscana casi di scuole in ordinaria emergenza che meritano un approfindimento: A Pistoia ad esempio il Liceo classico Forteguerri, che è ospitato in un edificio storico di inizi novecento, è stato ristrutturato in più punti e in più volte ma non in modo adeguato, mancando proprio un programma di manutenzione dell'edificio. Sono stati eseguiti lavori per il rifacimento del tetto (2011) e di infissi esterni (2014), ma nonostante questi accorgimenti la struttura ha subìto pesanti situazioni di degrado: nel 2013 si è allagata una parte della scalinata principale di ingresso, agli inizi di ottobre di quest'anno l'allagamento ha riguardato anche un'aula e proprio in ottobre è crollata una piccola porzione di solaio nel bagno, senza per fortuna, danni strutturali gravi.
Sempre nella cittadina toscana l'IPSSCTS Einaudi, che si trova vicino agli edifici dismessi della Ansaldo Breda, presenta una sospetta lastra in amianto posizionata sul solaio di copertura della palestra. Problematica diversa per l'Istituto d'arte Petrocchi sempre a Pistoia, situato in un ex convento, che mostra problemi di sovraffollamento.
Nella sede principale lo spazio deputato ad accogliere gli alunni risulta inadeguato, il numero delle aule insufficiente in rapporto al numero degli studenti. Presso la succursale è evidente la muffa in varie aule e il soffitto presenta infiltrazioni di acqua. Ogni giorno gli studenti cambiano aule spostandosi in massa e questo preoccupa, soprattutto per il carico quotidiano sostenuto dai solai e dal vano scale.
Ecosistema Scuola, la più completa indagine sull'edilizia scolastica in Italia, si pone sempre con maggiore convinzione come strumento di sensibilizzazione ed informazione sociale e come strumento di stimolo politico, affinchè l'edilizia scolastica sia uno degli ambiti prioritari d'investimento su cui puntare per la riqualificazione, anche sociale ed educativa, del nostro Paese.
Esistema Scuola 2014:
La graduatoria delle città capoluogo
POS
|
COMUNI
|
Punti %
|
POS
|
COMUNI
|
Punti %
| |
1
|
TRENTO
|
74,5
|
43
|
CATANIA
|
47,6
| |
2
|
PORDENONE
|
73,3
|
44
|
VERONA
|
46,8
| |
3
|
FORLI'
|
72,4
|
45
|
COMO
|
46,8
| |
4
|
PRATO
|
71,9
|
46
|
FERRARA
|
46,6
| |
5
|
REGGIO EMILIA
|
71,4
|
47
|
PESARO
|
45,2
| |
6
|
PIACENZA
|
71,3
|
48
|
LODI
|
45,0
| |
7
|
SONDRIO
|
70,2
|
49
|
MANTOVA
|
44,9
| |
8
|
BERGAMO
|
69,6
|
50
|
SALERNO
|
44,6
| |
9
|
VERBANIA
|
69,1
|
51
|
OLBIA
|
44,4
| |
10
|
BOLZANO
|
68,5
|
52
|
VENEZIA
|
44,3
| |
11
|
BRESCIA
|
66,4
|
53
|
CAGLIARI
|
44,2
| |
12
|
GORIZIA
|
64,5
|
54
|
RAGUSA
|
42,9
| |
13
|
BIELLA
|
64,4
|
55
|
MASSA
|
42,8
| |
14
|
MACERATA
|
64,2
|
56
|
CAMPOBASSO
|
42,5
| |
15
|
PARMA
|
63,5
|
57
|
AOSTA
|
41,8
| |
16
|
TERNI
|
63,5
|
58
|
NOVARA
|
40,6
| |
17
|
FIRENZE
|
63,0
|
59
|
TORTOLI
|
39,8
| |
18
|
ASTI
|
59,7
|
60
|
VICENZA
|
39,0
| |
19
|
SIENA
|
59,6
|
61
|
CALTANISSETTA
|
38,6
| |
20
|
LIVORNO
|
59,3
|
62
|
LA SPEZIA
|
38,1
| |
21
|
LECCE
|
57,4
|
63
|
POTENZA
|
36,7
| |
22
|
FROSINONE
|
57,2
|
64
|
GROSSETO
|
35,6
| |
23
|
TORINO
|
56,7
|
65
|
BARI
|
34,5
| |
24
|
TREVISO
|
56,6
|
66
|
ROMA
|
34,2
| |
25
|
LECCO
|
56,3
|
67
|
MODENA
|
33,2
| |
26
|
VERCELLI
|
54,6
|
68
|
PISA
|
33,0
| |
27
|
BENEVENTO
|
54,1
|
69
|
SAVONA
|
29,2
| |
28
|
PAVIA
|
53,6
|
70
|
CATANZARO
|
28,5
| |
29
|
AREZZO
|
53,2
|
71
|
PESCARA
|
28,3
| |
30
|
PADOVA
|
52,4
|
72
|
ROVIGO
|
27,7
| |
31
|
L'AQUILA
|
51,9
|
73
|
TRIESTE
|
27,6
| |
32
|
CREMONA
|
51,7
|
74
|
LATINA
|
23,8
| |
33
|
PERUGIA
|
51,5
|
75
|
GENOVA
|
22,4
| |
34
|
CUNEO
|
51,4
|
76
|
CROTONE
|
19,9
| |
35
|
PISTOIA
|
51,4
|
77
|
TRAPANI
|
19,4
| |
36
|
MILANO
|
50,5
|
78
|
LUCCA
|
18,7
| |
37
|
VARESE
|
49,6
|
79
|
REGGIO CALABRIA
|
17,2
| |
38
|
IMPERIA
|
49,5
|
80
|
TARANTO
|
17,1
| |
39
|
NAPOLI
|
49,0
|
81
|
ENNA
|
16,6
| |
40
|
ALESSANDRIA
|
49,0
|
82
|
FOGGIA
|
14,5
| |
41
|
AVELLINO
|
48,5
|
83
|
MATERA
|
13,3
| |
42
|
BELLUNO
|
47,8
|
84
|
SASSARI
|
8,4
|
Escluse dalla graduatoria per incompletezza dei dati: Ascoli Piceno, Chieti, Cosenza, Messina, Monza, Nuoro, Oristano, Siracusa, Teramo, Udine.
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