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martedì 10 marzo 2015

SMART MEETINGS 2015 | Brescia, Museo di Santa Giulia, White Room - mercoledì 11 marzo h.17-19

Smart City non è solo tecnologia, ma significa prima di tutto cultura. E la cultura di un territorio si declina in molte forme: c'è la cultura del bene comune, c'è la cultura d'impresa, c'è la cultura di una visione comune, c'è una cultura ambientale e poi c'è una cultura della trasparenza e dell'accessibilità. 

Per tutti, l'innovazione parte da una cultura che mette al centro le persone e che sviluppa un modello di interazione tra istituzioni e cittadini basato su dialogo costruttivo, continuo e creativo. 

Nella smart city che immaginiamo per Brescia prima dei grandi progetti innestati sulla città c'è la valorizzazione del talento di un territorio, che deriva in parte dalla sua storia e in parte dalla sua ambizione. Il successo della città intelligente non si misura in gigabyte e in km di cavi, bensì in qualità della vita, in benessere e in un nuovo senso di appartenenza.

Laura Castelletti, Vicesindaco, Assessore alla Cultura e all'Innovazione con delega alla Creatività e alla Smart City


11 marzo – Brescia, Museo di Santa Giulia, White Room h.17-19

Abitare la città del futuro

Chairman : Mario Mazzoleni - Università di Brescia, Facoltà di Economia

Ospiti:

Alessandro Rubini - Fondazione Cariplo progetto Distretti Culturali e iC-innovazione culturale

Valeria Montanari - Comune di Reggio Emilia, Assessore ad agenda digitale, partecipazione e cura dei quartieri

Enzo Lavolta - Comune di Torino, Assessore all'ambiente, Presidente Fondazione Torino Smat City

Ferdinando Acerbi - AD Henable.me, Delegato AGID per l'accesisbilità



Focus:
Se dobbiamo sintetizzare in un unico concetto l'impegno e la visione connessi alla smart city, non possiamo avere dubbi: è la community, o comunità, cioè la capacità delle persone di riconoscersi in un gruppo, più o meno ampio, fondato su valori di vicinanza e su esigenze e bisogni a cui le istituzioni devono dare risposta. 

È importante mettere al centro le persone, soprattutto quelle più svantaggiate per età anagrafica, condizione socio-economica o disabilità fisica. L'entusiasmo per le potenzialità che la tecnologia ci offre non deve farci dimenticare che la città è fatta prima di tutto di una storia comune e di individui singoli. L'innovazione -che sia nelle infrastrutture, nell'impresa o nell'amministrazione- non può trascurare il lato umano. Come dire: il futuro si costruisce dando valore al proprio passato.
E in questo senso, il metro del successo di una smart city non può che essere la felicità dei cittadini.


#smartmeetings2015 #bresciasmart

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