Smart City non è solo tecnologia, ma significa prima di tutto cultura. E la cultura di un territorio si declina in molte forme: c'è la cultura del bene comune, c'è la cultura d'impresa, c'è la cultura di una visione comune, c'è una cultura ambientale e poi c'è una cultura della trasparenza e dell'accessibilità.
Per tutti, l'innovazione parte da una cultura che mette al centro le persone e che sviluppa un modello di interazione tra istituzioni e cittadini basato su dialogo costruttivo, continuo e creativo.
Nella smart city che immaginiamo per Brescia prima dei grandi progetti innestati sulla città c'è la valorizzazione del talento di un territorio, che deriva in parte dalla sua storia e in parte dalla sua ambizione. Il successo della città intelligente non si misura in gigabyte e in km di cavi, bensì in qualità della vita, in benessere e in un nuovo senso di appartenenza.
Laura Castelletti, Vicesindaco, Assessore alla Cultura e all'Innovazione con delega alla Creatività e alla Smart City
Chairman : Mario Mazzoleni - Università di Brescia, Facoltà di Economia
Ospiti:
Alessandro Rubini - Fondazione Cariplo progetto Distretti Culturali e iC-innovazione culturale
Valeria Montanari - Comune di Reggio Emilia, Assessore ad agenda digitale, partecipazione e cura dei quartieri
Enzo Lavolta - Comune di Torino, Assessore all'ambiente, Presidente Fondazione Torino Smat City
Ferdinando Acerbi - AD Henable.me, Delegato AGID per l'accesisbilità
Focus:
Se dobbiamo sintetizzare in un unico concetto l'impegno e la visione connessi alla smart city, non possiamo avere dubbi: è la community, o comunità, cioè la capacità delle persone di riconoscersi in un gruppo, più o meno ampio, fondato su valori di vicinanza e su esigenze e bisogni a cui le istituzioni devono dare risposta.
È importante mettere al centro le persone, soprattutto quelle più svantaggiate per età anagrafica, condizione socio-economica o disabilità fisica. L'entusiasmo per le potenzialità che la tecnologia ci offre non deve farci dimenticare che la città è fatta prima di tutto di una storia comune e di individui singoli. L'innovazione -che sia nelle infrastrutture, nell'impresa o nell'amministrazione- non può trascurare il lato umano. Come dire: il futuro si costruisce dando valore al proprio passato.
E in questo senso, il metro del successo di una smart city non può che essere la felicità dei cittadini.
Per tutti, l'innovazione parte da una cultura che mette al centro le persone e che sviluppa un modello di interazione tra istituzioni e cittadini basato su dialogo costruttivo, continuo e creativo.
Nella smart city che immaginiamo per Brescia prima dei grandi progetti innestati sulla città c'è la valorizzazione del talento di un territorio, che deriva in parte dalla sua storia e in parte dalla sua ambizione. Il successo della città intelligente non si misura in gigabyte e in km di cavi, bensì in qualità della vita, in benessere e in un nuovo senso di appartenenza.
Laura Castelletti, Vicesindaco, Assessore alla Cultura e all'Innovazione con delega alla Creatività e alla Smart City
11 marzo – Brescia, Museo di Santa Giulia, White Room h.17-19
Abitare la città del futuro
Ospiti:
Alessandro Rubini - Fondazione Cariplo progetto Distretti Culturali e iC-innovazione culturale
Valeria Montanari - Comune di Reggio Emilia, Assessore ad agenda digitale, partecipazione e cura dei quartieri
Enzo Lavolta - Comune di Torino, Assessore all'ambiente, Presidente Fondazione Torino Smat City
Ferdinando Acerbi - AD Henable.me, Delegato AGID per l'accesisbilità
Focus:
Se dobbiamo sintetizzare in un unico concetto l'impegno e la visione connessi alla smart city, non possiamo avere dubbi: è la community, o comunità, cioè la capacità delle persone di riconoscersi in un gruppo, più o meno ampio, fondato su valori di vicinanza e su esigenze e bisogni a cui le istituzioni devono dare risposta.
È importante mettere al centro le persone, soprattutto quelle più svantaggiate per età anagrafica, condizione socio-economica o disabilità fisica. L'entusiasmo per le potenzialità che la tecnologia ci offre non deve farci dimenticare che la città è fatta prima di tutto di una storia comune e di individui singoli. L'innovazione -che sia nelle infrastrutture, nell'impresa o nell'amministrazione- non può trascurare il lato umano. Come dire: il futuro si costruisce dando valore al proprio passato.
E in questo senso, il metro del successo di una smart city non può che essere la felicità dei cittadini.
#smartmeetings2015 #bresciasmart
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