Roma, 11 Settembre 2015. "Cimabue, Cimabue, fai una cosa e ne sbagli due". Era la famosa canzoncina pubblicitaria di un noto amaro riferita al noto pittore fiorentino. Ora, posso cantarla anche al sindaco di Roma Capitale, Ignazio Marino. Come mai? Il sindaco Marino si e' accorto che Roma e' sporca e ha proposto di affidare ai "privati" la pulizia di due municipi (ripartizioni territoriali del Comune). Mano male mi sono detto ma, appena pronunciata la frase, mi sono morso la lingua. Si perche' l'affidamento e' alle cooperative sociali e non a societa' che, tramite bando pubblico, vincono l'appalto, mettendosi in concorrenza con l'Ama (azienda pubblica che si occupa di gestione dei rifiuti). Quanta concorrenza possono offrire le cooperative sociali? Poca.
La soluzione e' semplice: bando europeo per l'affidamento della gestione dei rifiuti. Tutti potranno partecipare, anche l'Ama. Al Comune la predisposizione delle regole e i controlli e alla societa' vincitrice la gestione dei rifiuti.
Purtroppo, in un Paese che ha lo sguardo rivolto a Bisanzio le soluzioni semplici appaiono impossibili.
Primo Mastrantoni, segretario Aduc
Purtroppo, in un Paese che ha lo sguardo rivolto a Bisanzio le soluzioni semplici appaiono impossibili.
Primo Mastrantoni, segretario Aduc
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