APPELLO DELLE ASSOCIAZIONI PRIMA DEL
CONFRONTO FINALE ALLA CAMERA
FAI, LEGAMBIENTE, LIPU, SLOW FOOD
ITALIA, TOURING
CLUB ITALIANO E WWF:
"E’ URGENTE DOTARE IL PAESE DI UNA
LEGGE EFFICACE
SUL CONSUMO DEL SUOLO".
Sei grandi
associazioni nazionali chiedono che si approvi quanto
prima una legge efficace in materia di
consumo del suolo e rigenerazione urbana e, a questo scopo, indicano i punti qualificanti e irrinunciabili, per
migliorare il testo che il prossimo mese dovrebbe essere votato definitivamente
nelle Commissioni competenti riunite e poi passare all’esame
dell’Aula alla Camera dei Deputati.
Fai, Legambiente,
Lipu, Slow Food Italia, Touring Club Italiano e Wwf inviano,
alla vigilia del confronto promosso l’11 febbraio dai deputati Mario Catania e Pippo Civati
nella Sala stampa di Montecitorio, un documento in cui si illustrano ai relatori del provvedimento nelle Commissioni
riunite e ai capigruppo della Camera alcuni emendamenti migliorativi al nuovo testo unificato del
disegno di legge “Contenimento del
consumo di suolo e riuso del suolo edificato”, (proposto dai
relatori Chiara Braga e Massimo Fiorio nell’ottobre 2015 nelle
Commissione Ambiente e Agricoltura unificate).
Emendamenti che
rispondono all’esigenza di dotare il Paese di una normativa
efficace e moderna, migliorando il testo all’esame della Camera, come richiesto anche dall’Osservatorio Nazionale
sulla Qualità del Paesaggio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e
del Turismo con un proprio documento il 15 dicembre scorso, condiviso nella sua impostazione
dalla Commissione Cultura della Camera dei Deputati.
Le associazioni
chiedono con i loro emendamenti ai parlamentari di attenersi ai seguenti
principi ispiratori, irrinunciabili:
1. evitare che le definizioni contenute nel provvedimento favoriscano nuovo
consumo di suolo (a cominciare da quelle relative al “consumo
del suolo”, alla “superficie agricola naturale e
seminaturale”, alla “impermeabilizzazione” e alla “area
urbanizzata”);
2. armonizzare il
testo con i principi e criteri della Delega Appalti, che prevede il superamento
del Programma delle infrastrutture strategiche (attraverso
un’attenta selezione delle opere);
3. rendere
davvero efficace il censimento delle aree e degli edifici dismessi (che
deve diventare obbligatorio, in modo da spingere i Comuni al recupero e
riqualificazione di edifici e aree dismesse piuttosto che consumare nuovi
suoli);
4. migliorare la
delega al Governo sulla rigenerazione urbana (prevedendo un
coordinamento e un’armonizzazione delle norme e procedure nazionali e
regionali);
5. evitare il
rischio di sub-urbanizzazione del territorio che potrebbe essere favorito dai
cosiddetti Compendi agricoli neorurali
periurbani (grazie a cambiamenti di
destinazioni d’uso consentiti che favoriscono l’insediamento di
attività improprie amministrative
o turistico-ricettive);
6. fare in modo che il periodo
transitorio per la piena applicazione della nuova legge non sia una sanatoria
di tutte le previsioni anche solo enunciate (evitando che
siano fatti salvi i piani urbanistici anche solo adottati e non approvati).
E’ previsto a Marzo il voto in Aula alla Camera sul testo, dopo la
sua approvazione definitiva nelle Commissioni riunite (per poi
andare all’esame del Senato), ad oltre
tre anni da quando l’allora Ministro dell'Agricoltura Catania
presentò in Consiglio dei Ministri un provvedimento in materia di contenimento
del consumo di suolo.
Il risultato di questi mesi di discussione presenta, infatti, ancora
alcune criticità che possono essere superate consentendo
così che la nuova normativa produca un cambiamento sostanziale nelle forme di
intervento sul territorio.
Le Associazioni chiedono che vengano mantenuti e rafforzati gli aspetti innovativi del disegno di legge in discussione
ora alla Camera, come per esempio: il
suolo inteso come risorsa non rinnovabile e bene comune, il divieto di utilizzo degli oneri di urbanizzazione
per la spesa corrente e di mutamento di destinazione d'uso per le superfici
agricole, che hanno beneficiato di aiuti dall'Unione europea,
l’introduzione di obiettivi di tutela del suolo e di rigenerazione
urbana, fino ad oggi ancora non presenti nel nostro ordinamento.
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