Negli ultimi mesi la società di consulenza di Asolo (TV) ha lanciato una ricerca che mette in luce la sensibilità delle aziende venete rispetto alle problematiche ambientali.
L’indagine
ha coinvolto cinquanta aziende, diverse
per dimensioni e settore di appartenenza, con una prevalenza di PMI (80% del
campione), ed è stata svolta attraverso interviste con i responsabili delle
politiche ambientali di ciascuna realtà.
Il quadro che emerge è di un tessuto imprenditoriale generalmente
sensibile alle tematiche della sostenibilità. Molto lavoro è già stato
fatto per migliorare le performance sotto il profilo ambientale, ma ancora
molto resta da fare.
Un dato
significativo che emerge dalla ricerca è che quasi la metà delle aziende intervistate non ha ancora conseguito la
certificazione ambientale ISO 14.001. La maggior parte delle aziende (73%) ha introdotto notevoli miglioramenti nei processi produttivi e
nella riduzione e trattamento dei rifiuti.
Il 60% presta attenzione ai problemi
ambientali fin dalla fase di progettazione e sviluppo dei prodotti, momento fondamentale
per realizzare prodotti e processi eco sostenibili.
«La nostra
indagine – afferma Alberto Canepari,
cofondatore di GC&P e ideatore della ricerca – rappresenta il punto di
partenza, l’analisi dello stato dell’arte che permette alle aziende coinvolte
di posizionarsi rispetto a un campione significativo di altre aziende e di
evidenziare gli aspetti sui quali lavorare per migliorare le proprie
prestazioni ambientali.»
In generale è
in crescita l’attenzione al risparmio energetico e alla riduzione degli sprechi
nel lavoro d’ufficio, riscontrata però solo nel 60% del campione per cui esistono
ancora ampi spazi di miglioramento.
Più diffusa invece, per il 72%, la
consapevolezza di quanto le misure a
favore dell’ambiente portino ad una riduzione
di sprechi e di costi, e come possano diventare un valido strumento di marketing.
I risultati
sono invece sotto la sufficienza per
quanto riguarda la logistica, soprattutto nei trasporti, dove solo il 52% delle aziende intervistate dimostra
attenzione agli aspetti ambientali.
Largamente insufficiente va inoltre
valutata l’assenza di sistemi di misura
delle prestazioni ambientali, che mancano nel 65% dei casi e che
permetterebbero invece di monitorare nel tempo le prestazioni, valutandone gli
effetti sull’attività aziendale.
I dati
indicano come la sensibilità ambientale
non sia questione di dimensione: tra le dieci migliori aziende del campione
si trovano 5 aziende grandi (oltre 250 dipendenti), 3 aziende piccole (tra 10 e
50 dipendenti) e 2 aziende medie (tra 50 e 250 dipendenti). Tra le aziende
intervistate, 10 aziende, pari al 20% del totale, risultano decisamente
insufficienti dal punto di vista ambientale.
Tutte le
aziende, anche chi oggi parte dalla maglia nera, si dichiarano sensibili al
problema e ritengono fondamentale
impegnarsi nel prossimo futuro per migliorare le loro prestazioni ambientali.
Sarà interessante ripetere la ricerca tra un anno per vedere i risultati di
questo impegno.
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