RIFIUTI, ANDREASSI (PD): DA 5 STELLE TRISTE COMMEDIA. NUMERI DIFFERENZIATA VERO PROBLEMA.
"Con un inspiegabile ritardo il Ministero dell'Ambiente ha semplicemente messo nero su bianco un fatto che era evidente. Ovvero che spetti alla Città Metropolitana indicare le aree idonee per l'ubicazione degli impianti e che lo debba fare con atto politico. Ora abbiamo anche un documento ufficiale a firma Ministro a 5 Stelle che lo rimarca. E fanno oggettivamente tenerezza le successive dichiarazioni dello stesso Ministro, supportato da qualche parlamentare pentastellato, a voler svilire questo documento che di fatto sottolinea le gravissime inadempienze della Raggi, impegnandosi in dichiarazioni sensazionalistiche sui risultati che sta ottenendo la stessa Sindaca in materia di gestione dei rifiuti. Sarebbe fin troppo facile rispondere ai parlamentari in questione che basta andare in giro per Roma per toccare con mano questi straordinari risultati. Ma non contenti di quello che i residenti ed i lavoratori romani sono costretti a subire ogni giorno, senza vergogna, hanno tirato fuori dei numeri. Dopo circa due anni e mezzo di governo della Città, ben 20.000 utenze non domestiche e 130.000 cittadini romani (che tradotte in utenze va diviso per 4) stanno facendo la differenziata porta a porta con il nuovo sistema elettronico di tariffazione puntuale. Dicono i pentastellati. Dunque circa 40.000 romani. Dato certamente significativo se confrontato con gli oltre tre milioni di residenti. Parliamo di quasi l'1.5%. Numeri da far girare la testa.
"Con un inspiegabile ritardo il Ministero dell'Ambiente ha semplicemente messo nero su bianco un fatto che era evidente. Ovvero che spetti alla Città Metropolitana indicare le aree idonee per l'ubicazione degli impianti e che lo debba fare con atto politico. Ora abbiamo anche un documento ufficiale a firma Ministro a 5 Stelle che lo rimarca. E fanno oggettivamente tenerezza le successive dichiarazioni dello stesso Ministro, supportato da qualche parlamentare pentastellato, a voler svilire questo documento che di fatto sottolinea le gravissime inadempienze della Raggi, impegnandosi in dichiarazioni sensazionalistiche sui risultati che sta ottenendo la stessa Sindaca in materia di gestione dei rifiuti. Sarebbe fin troppo facile rispondere ai parlamentari in questione che basta andare in giro per Roma per toccare con mano questi straordinari risultati. Ma non contenti di quello che i residenti ed i lavoratori romani sono costretti a subire ogni giorno, senza vergogna, hanno tirato fuori dei numeri. Dopo circa due anni e mezzo di governo della Città, ben 20.000 utenze non domestiche e 130.000 cittadini romani (che tradotte in utenze va diviso per 4) stanno facendo la differenziata porta a porta con il nuovo sistema elettronico di tariffazione puntuale. Dicono i pentastellati. Dunque circa 40.000 romani. Dato certamente significativo se confrontato con gli oltre tre milioni di residenti. Parliamo di quasi l'1.5%. Numeri da far girare la testa.
Non soddisfatti di questi dati continuano affermando che proprio oggi – caspita che tempismo – è stato avviato il percorso partecipativo per la realizzazione di due impianti di compostaggio aerobico a Casal Selce e Osteria Nuova. Cosa si intenda non è chiaro. Quante tonnellate di umido possano trattare questi impianti neanche. In cosa si traduca quell'aggettivo 'partecipativo' un mistero. Perché poi gli impianti si realizzano sulla base di atti emanati dai vari enti competenti e non sulla base di verbali di assemblee civiche. Ecco, bisognerebbe conoscere tutte queste cose e magari a che punto sia l'iter amministrativo, che è l'unico che conta. Ammesso sia stato avviato. Ma dulcis in fundo arriva il notizione. 'Roma Capitale ha già un piano che punta al 70% di raccolta differenziata'. Caspita è esattamente quello che chiedo da due anni e mezzo. Naturalmente i contenuti del piano non sono noti. Non vedo l'ora di leggere, municipio per municipio, quali siano le risorse economiche, gestionali ed impiantistiche da impiegare per raggiungere gli indicati livelli di differenziata. Quali impianti intendano utilizzare per il post trattamento e dove intendano ubicarli. Ed anche, non guasterebbe, risolvere una volta per tutte il ruolo di AMA. Insomma questi impianti sarebbero a gestione pubblica o privata. E se privata secondo quale schema?
Se vogliamo essere seri e rispettosi partiamo da qui. Tutto il resto sono chiacchiere. Purtroppo fatte sulla pelle e sulle tasche dei romani". Così in una nota Luca Andreassi, docente universitario in materia di rifiuti a Tor Vergata e segretario organizzativo del PD della provincia di Roma.
Se vogliamo essere seri e rispettosi partiamo da qui. Tutto il resto sono chiacchiere. Purtroppo fatte sulla pelle e sulle tasche dei romani". Così in una nota Luca Andreassi, docente universitario in materia di rifiuti a Tor Vergata e segretario organizzativo del PD della provincia di Roma.
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