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sabato 3 novembre 2018

Casola Valsenio (RA), le societa' speleologiche di Italia e Cuba rilanciano collaborazione e progetti comuni


CASOLA VALSENIO (RA), LE SOCIETÀ SPELEOLOGICHE
DI ITALIA E CUBA RILANCIANO
COLLABORAZIONEE PROGETTI COMUNI

 

Al Raduno internazionale "Nuvole" ospite una rappresentanza cubana:
riallacciati i rapporti a 20 anni dalla firma del protocollo di collaborazione.
 
A oggi oltre 200 speleologi italiani sono stati nell'isola caraibica,
con 25 spedizioni organizzate,che hanno contribuito alla crescita
della speleologiadi un Paese con grandi opportunità esplorative.
 

Casola Valsenio (RA), 3 novembre 2018

E' stata una mattinata che la Società speleologica italiana ha dedicato a Cuba, un'isola il cui 65% del territorio è carsico, quella di oggi al Raduno internazionale di speleologia "Casola 2018 - Nuvole".

Ospiti della SSI e dell'associazione Speleopolis, sono intervenuti in Romagna due rappresentanti della Sociedad Espeleologica de Cuba, Esteban Grau e Miguel Boligan, che hanno raccontato, insieme a Fabio Siccardi e Mauro Chiesi, oltre 20 anni di collaborazione tra gli speleologi dei due Paesi.

Risale al 1999 infatti l'intesa tra le due associazioni di speleologia, tra le più antiche di tutto il mondo, per sviluppare scambi e attività di esplorazione comuni. Ma i primi contatti risalgono a diversi anni prima, nonostante la possibilità di interloquire e scambiarsi informazioni fosse molto difficile, data la situazione politica di Cuba alla fine del Novecento: ad oggi oltre 200 speleologi italiani sono stati nel Paese caraibico, con 25 spedizioni organizzate.

Spedizioni che, come hanno raccontato i cubani a Casola, hanno permesso di esplorare grotte nelle quali non era ancora stato nessun speleologo, con relative analisi e rilevi topografici. I cubani sono arrivati a profondità mai raggiunte prima, grazie al supporto e all'attrezzatura della SSI. Iniziarono poi a impegnarsi per la conservazione e tutela degli ambienti carsici e delle loro acque, una criticità importante in tutto il pianeta, e a diffondere i risultati scientifici delle spedizioni e l'importanza della pratica speleologica presso scuole e comunità locali.

"In questi decenni abbiamo scoperto una speleologia altra in un paese altro, abbiamo incontrato persone di levatura straordinaria", hanno affermato Siccardi e Chiesi. "Oggi la situazione è ottimale per rinvigorire e rilanciare idee e progetti: la comunicazione è più semplice, nel loro territorio c'è una speleologia organizzata, stiamo parlando di un Paese con enormi possibilità esplorative. Il nostro apporto può ora incastonarsi in un processo già avviato, in modo da ottimizzare il lavoro di tutti. Questo incontro ha proprio l'obiettivo di riallacciare i rapporti in ottica di future spedizioni. A Cuba esistono grandi possibilità, si può davvero vivere una straordinaria avventura speleologica e umana".

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