Quanta energia è necessaria per una ricerca su Google? I dati variano in base alla complessità della query ma, in media, l’operazione comporta un dispendio di 1 Kj e l’emissione di 0.2 grammi di CO2. Il più utilizzato motore di ricerca rende pubblici i dati di una ricerca riferita al suo stesso impatto ambientale, comparato con molte attività quotidiane come l’utilizzo degli elettrodomestici, degli apparati per la telefonia mobile, o la semplice produzione di un cheesburger.
Qualche dato: la produzione e la distribuzione di un quotidiano corrispondono a 850 ricerche, mentre un ciclo di lavastoviglie produce CO2 quanto 5.100 ricerche.
Il colosso del web sostiene di aver reso più efficiente, negli ultimi anni, la progettazione del suo data centre e, dunque, di aver ridotto del 50% la richiesta energetica del suo centro di calcolo.
Più in generale, i vertici di Google sostengono che il settore ICT, per quanto responsabile di queste emissioni, proprio grazie alla tecnologia, ha evitato sprechi più elevati in altri settori dell’economia.
Un esempio su tutti: l’invio di una mail via internet, comporta un utilizzo di energie minore rispetto a quello necessario per mettere in moto la produzione di un foglio di carta, di un francobollo e la catena della distribuzione tradizionale.
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