Il mercato italiano tiene, ma non cresce dal 2008. Il motivo è la lentezza nel definire serie politiche di sostegno. Visti i programmi definiti dal nostro Paese per il 2020 c’è da ben sperare ma occorre mettere a punto in fretta un nuovo sistema incentivante per le tecnologie a risparmio energetico.
Il mercato del solare termico in Europa non sta vivendo uno dei suoi momenti migliori. Le ragioni sono molteplici, ma a parte la crisi economica che si è abbattuta su tutti i settori economici negli ultimi due anni, una prevale su tutte: l’imprevedibilità e, a volte, l’imperscrutabilità delle decisioni politiche sui meccanismi di sostegno alle fonte rinnovabili. Da uno sguardo di insieme si evince che nel 2010, per il secondo anno consecutivo, il mercato europeo ha subito una contrazione: – 13% rispetto al 2009. In ogni caso le cifre rimangono interessanti con i 3,7 milioni di m2 installati nel 2010 infatti si è raggiunta una capacità totale installata di 34,5 milioni di m2 che si stima abbia prodotto nel 2010 17,3 TWh con un notevole risparmio di CO”. Tra i prima sei mercati, hanno sofferto di più quello tedesco, quello austriaco e quello spagnolo.
Il mercato italiano tiene nonostante la crisi economica, ma è dal 2008 che non cresce più a causa di un quadro legislativo poco facilitante: se i prezzi dei pannelli solari risultano accessibili è grazie alle detrazioni fiscali del 55% sulle quali però non si è mai potuto contare fino in fondo. A fine 2010 sono state prorogate di un solo anno. In scadenza al 31 dicembre, risultano ulteriormente depotenziate dal fatto di essere spalmate su 10 anni cosa che rende l’incentivo decisamente meno appetibile per l’utente finale
. Tornando al livello europeo si evince che nel 2020 quello italiano sarà il primo mercato europeo dal punto di vista dell’installato pro capite e il primo in numeri assoluti: l’obiettivo prefissato è di ben 26 milioni di m2 installati. Per far si che l’obiettivo venga raggiunto è importante che gli incentivi siano coerenti ed adeguati. Insomma l’unica cosa che il settore non può permettersi è di arrivare a dicembre 2011 con la solita incertezza sul destino della detrazione 55 e senza che siano stati definiti tutti i dettagli per partire a inizio 2012 con il nuovo Conto energia temico.
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