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domenica 27 settembre 2020

Informazione e cambiamenti climatici: il giornalista scientifico Sergio Ferraris sul palco di TEDx

Informazione e cambiamenti climatici: il giornalista scientifico Sergio Ferraris sul palco di TEDxCoriano


Il mondo dell'informazione e i cambiamenti climatici. Saranno questi i due temi che verranno tratti sul palco dell'edizione 2020 di TEDxCoriano, il format dedicato alla promozione di idee di valore attraverso eventi ispirazionali di interesse internazionale (con oltre un miliardo di visualizzazioni worldwide), in programma il 10 ottobre prossimo a partire dalle 14 in provincia di Rimini. L'iniziativa è patrocinata da Asvis, Legambiente, Regala un albero, Scuola di dottorato internazionale, Acqua Foundation, Stile Naturale.

Ad affrontare la questione sarà il giornalista romano Sergio Ferraris, contributore di 15 testate, fondatore della FIMA (Federazione italiana media ambientali). Ferraris scrive di scienza e tecnologia, mettendole caparbiamente in relazione i problemi ecologici e con quelli sociali. Si occupa di questioni energetiche, con particolare attenzione alle rinnovabili, al clima, alla ricerca nel settore delle energie verdi e alle problematiche legate a nucleare e alle fonti fossili. E s'interessa anche d'economia, circolare, e dei problemi sociali e del lavoro, nella convinzione che non siano possibili soluzioni ai problemi ambientali senza l'economia sociale. È direttore della rivista QualEnergia di Legambiente, del portale QualEnergia.it e collaboratore, per le questioni energetiche, del mensile di Legambiente La Nuova Ecologia.


Dopo l'esperienza del 2019 nella cornice di San Patrignano, TEDxCoriano torna per sensibilizzare le coscienze e lanciare un forte messaggio sul territorio: il cambiamento climatico è già in atto e urgono azioni concrete. Cosa può fare ciascuno di noi, nel proprio piccolo e attraverso gesti quotidiani, per invertire la tendenza e salvaguardare il nostro mondo? Sul palco 9 speaker di fama nazionale che hanno trasformato l'impegno ecologista in una mission di vita e che con il loro esempio e la loro testimonianza potranno ispirare il pubblico su temi quali l'energia pulita, le abitudini alimentari, il consumo critico e il rispetto dell'ambiente. L'evento di Coriano si riallaccia a Countdown, un'iniziativa lanciata a livello mondiale da TEDGlobal e finalizzata a sostenere ed accelerare la realizzazione delle soluzioni alla crisi climatica (400 gli eventi che verranno organizzati in una settimana). L'obiettivo di Countdown è costruire un futuro migliore per tutti. Come? Riducendo della metà le emissioni di gas serra entro il 2030, per un mondo più sicuro, più pulito e più giusto, consci che le crisi economiche e sanitarie in corso ci stiano ricordando un fatto importante: facciamo tutti parte dello stesso fragile sistema, dipendenti dalla natura e gli uni dagli altri.


Per questo TEDxCoriano sarà un evento interamente ecosostenibile ed ecocompatibile. Una scelta precisa che coinvolgerà in maniera diretta partner, sponsor, fornitori e la grande rete di volontari che renderanno possibile l'appuntamento. Una scelta che ricade in primis sulla location: l'Ecoarea di via Rigardara, a Cerasolo. Una realtà all'avanguardia, costruita in bio-edilizia, capace di integrare soluzioni di efficienza energetica, arredi green-oriented e una tecnologia domotica avanzata. Alla guida di Ecoarea c'è Romano Ugolini, vice presidente dell'associazione Resilienza Territoriale, che ha portato il format TEDx per la prima volta nella provincia di Rimini nel 2018.


Gli speaker dell'edizione 2020:

Andrea Morello, presidente di Sea Shepherd Italia

Fabrizio Zanetti, fondatore e titolare di Verdevero

Giovanni Girolomoni, figlio del fondatore di Alce Nero Agricoltura Biologica, oggi Cooperativa Girolomoni

Giulia Comba, consulente e formatrice di comunicazione e pensiero creativo

Jacopo Fo, fondatore Festival Eco-future e People For the Planet

Laura Serpilli, direttrice dell'Osservatorio VeganOK

Lorenzo Olivieri, fondatore di Viaggi Mistici Chakruna

Sergio Ferraris, giornalista, editore di 15 testate, fondatore della FIMA (Federazione Italiana Media Ambientali), moderatore del mondo Legambiente

Thomas Torelli, regista e produttore, proprietario di UAM TV.


Gli 'speech' di TEDxCoriano si svolgeranno dal vivo sul palco di Ecoarea. Il pubblico potrà seguire in streaming gli interventi in programma.

Per farlo è sufficiente registrarsi cliccando su: https://www.tedxcoriano.it/

Già sold out i biglietti per partecipare all'evento dal vivo. 



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Chicco Testa confermato Presidente di FISE Assoambiente

Chicco Testa confermato Presidente di FISE Assoambiente

 

 

 

Milanosettembre 2020 – Chicco Testa è stato confermatoalla Presidenza di FISE Assoambiente, l'Associazione che rappresenta le imprese di igiene urbana, riciclo, recupero e smaltimento di rifiuti urbani e speciali ed attività di bonifica.

Lo ha stabilito all'unamità l'Assemblea dell'Associazione tenutasi oggi presso la sede milanese di Maire Tecnimont.

 

Testa resterà alla guida dell'Associazione per i prossimi 2 anni.

 

"Ringrazio gli associati per la fiducia accordatami", ha dichiarato il Presidente Testa, "Sono convinto del ruolo strategico oggi giocato dalle imprese private in tutte le attività di gestione rifiuti. La pandemia COVID-19 impone oggi più che mai l'obbligo ad agire e adottare politiche che rendano sostenibili nel lungo termine i sistemi socioeconomici, garantendo un adeguato equilibrio tra le necessità economiche e sociali e la tutela dell'ambiente e degli ecosistemi".

 

"Sarà necessario continuare a promuovere interventi finalizzati al raggiungimento di un quadro normativo stabile, chiaro e semplificato in campo ambientale come anche garantire un contesto operativo per le nostre imprese in linea con quello europeo."ha concluso Testa"Senza dimenticare il tema del ritardo dei pagamenti da parte della P.A. che in alcune aree del nostro Paese pone a serio rischio di sopravvivenza aziende che operano soprattutto con servizi labour intensive e non interrompibili"

 

 

 

Il Presidente FISE Assoambiente – Chicco Testa

Nato a Bergamo, laureato in Filosofia, Chicco Testa è attualmente A.D.  di Telit Spa, Presidente di Sorgenia Spa, Presidente di E.VA. Energie Valsabbia Spa, Presidente di Proger Spa. E' Presidente FISE Assoambiente dal luglio del 2018.

Ha, tra l'altro, ricoperto ruoli di vertice in aziende come Enel, ACEA, Wind ed è stato Presidente di CISPEL. Dal 1987 al 1994 è stato eletto parlamentare alla Camera dei Deputati, dopo essere stato per 7 anni Segretario Nazionale e poi Presidente di Legambiente.

Testa è stato Presidente di Assoelettrica, nonché membro dell'Expert Advisory Committee all'interno dello European Carbon Fund. È giornalista e pubblica su diversi quotidiani e riviste. È stato Professore universitario incaricato presso le Università di Roma (Luiss), Macerata e Napoli.



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Salvaguardiamo il suolo per difendere la nostra salute

Salvaguardiamo il suolo per difendere la nostra salute


Roma, 25 Settembre 2020- "Lo stato di salute del mondo dipende dalla salvaguardia e dalla tutela del suolo, Ii futuro dell'uomo poggia lì", così ha dichiarato Vincenzo Michele Sellitto, esperto internazionale in Suolo e Tecnologie per lo sviluppo e l'innovazione sostenibile in agricoltura, durante la tavola rotonda "Biodiversità del suolo e nuove tecnologie per lo studio del microbiota""da lui coordinata, nel corso di Welfair 2020, l'evento digitale organizzato da Fiera Roma dedicato alla salute a 360 gradi.

 

Il suolo è una risorsa preziosa da tutelare, produce cibo per alimentarci, si occupa dei processi per la regolazione di emissioni di gas serra e immagazzinamento di acqua piovana, ma non riceve il giusto interesse che merita. "Il suolo deve avere un ruolo centrale, esattamente come l'intestino nell'uomo. La FAO ci dice che nel 2050 saremo 10 miliardi di persone e dunque dovremmo produrre 2-3 volte più di quanto non si faccia oggi, capiamo facilmente che le tecniche tradizionali non basteranno più: se si sfrutta troppo il suolo, si rischia di ammazzarlo, il che vorrebbe dire non avere più sostegno per la popolazione stessa. L'homo sapiens, sicuramente, per i suoi spostamenti dall'Africa verso le altre parti del mondo non ha solo seguito il clima, ma anche il suolo. E questo dice tanto sul suo essere fondamentale." - ha affermato Vincenzo Michele Sellitto,

 

Tra suolo e salute umana c'è una stretta connessione. "Ïl suolo per l'uomo è la risorsa superficiale terrestre più importante, sul suolo come supporto fisico ci siamo sviluppati, il suolo è la base sulla quale facciamo l'agricoltura, dal suolo dipende lo stato di salute del mondo perché da lì proviene ciò che mangiamo. Il suolo è vita ed è vivo", ha spiegato Sellitto.
Questa risorsa superficiale così importante non è fatta solo di argilla, sabbia e limo "rappresenta quasi un organismo vivo, nasce, si sviluppa e può morire. Per generare un solo centimetro di suolo ci vogliono migliaia di anni e per distruggerlo basta un secondo, dopo di che non si può più ricreare i microrganismi che vivono nel suolo sono tanto importanti quanto i microrganismi che vivono nel corpo umano".

 

"Il microbiota – ha illustrato ancora - è una comunità di microrganismi che caratterizza ciascun suolo e cambia da territorio a territorio. Forse proprio per il fatto che lo calpestiamo, non gli diamo il giusto valore, dando per scontati aspetti che non lo sono affatto, come, per l'appunto, le peculiarità che danno a ciascun suolo i suoi microbioti".

 

Questo strato di superficie limitata che si deteriora facilmente è dunque fondamentale da proteggere, individuando appropriati usi e gestioni con l'ausilio di tecnologie e innovazioni sostenibili "Oggi la nuova scienza agraria, l'agricoltura 4.0, va verso questa direzione grazie alle biotecnologie e alle ultime, incredibili scoperte, che ci offrono molte più informazioni e uno spaccato della realtà del suolo che non immaginavamo. Le piante parlano, ma anche il suolo comunica con le piante tramite i microrganismi, il concetto di suolo vivo si sta sviluppando sempre di più da un punto di vista scientifico, nulla di esoterico. E, mi raccomando, si parla di suolo, non di terra" – ha precisato Sellitto.



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Il settore moda contiene le perdite e guarda avanti: "Digitale ed ecosostenibilità le strade per ripartire"

Il settore moda contiene le perdite e guarda avanti: «Digitale ed ecosostenibilità, le strade per ripartire»

«Il previsto calo del settore del 50% si è ridotto al 20%. La prospettiva è phygital». Giorgio Magello Mantovani, presidente dell'associazione Niam - Nazionale Italiana Agenti Moda -, con il White Milano lancia un nuovo modo di fare network basato sul fisico e sul digitale

 

«Le attese parlavano di un calo del 50%. La realtà si è fortunatamente fermata ad un meno 20%. A livello globale il settore moda ha subito un pesante colpo dal lockdown e da tutta l'emergenza Covid; anche se il cammino è tutto in salita, le prospettive sono buone: c'è fiducia, ottimismo. E, soprattutto, una strada da seguire». Alla vigilia dell'apertura di White Milano, il salone più importante dedicato al fashion in programma dal 24 al 27 settembre nella capitale della moda, Giorgio Magello Mantovani presidente di Niam – Nazionale Italiana Agenti Moda, l'associazione che raccoglie oltre 800 agenti – apre al rilancio di uno dei settori più importanti per l'economia nazionale. «La filiera moda vale in Italia 80 miliardi di euro. Di questi, 40 sono rivolti al mercato estero, l'altra metà è invece una "questione" tutta interna. Alla riapertura dopo il lockdown, ci siamo ritrovati con 15 miliardi di merce ferma: l'azione degli agenti ha permesso di riallocarla, rimettendo in moto un sistema vitale per l'intera economia. Anche perché un fermo avrebbe compromesso non solamente l'anno in corso, ma avrebbe avuto ripercussioni anche per gli anni successivi».
Davanti alla necessità di ripartire, di rimettersi in moto, si pone però un dilemma. «La domanda principale è: in quale direzione andare?», prosegue Magello. E la strada da seguire ha i termini della digitalizzazione, il fronte dell'ecosostenibilità e l'impellenza di fare rete. Spiega il presidente di Niam: «La rete è quella creata dagli agenti moda: il filo di unione tra aziende e negozi. È lo scopo di Niam: porre l'attenzione su tutta la filiera moda perché produzione e vendita possano camminare insieme».
L'ecosostenibilità è la nuova frontiera. «All'indomani del lockdown in Italia si è ampliata la forbice tra i prodotti di bassa fascia e quelli di lusso. Questi ultimi hanno subito un pesante stop; non così gli altri che, visti anche i problemi economici, hanno registrato una pronta ripresa. La sfida è però sul prodotto premium: siamo davanti a uno stacco generazionale. Le nuove fasce di clienti pongono attenzione alla sostenibilità e, in un rapporto corretto di qualità-prezzo, privilegiano i temi ecologici».
Non certo ultima, la digitalizzazione. «Il Covid ha accelerato il cambiamento: quanto probabilmente sarebbe avvenuto in due anni è stato realizzato in due mesi. Abbiamo a disposizione una tecnologia molto avanzata che ci permette di fare cose impensabili. E, quando parliamo di moda, occorre uscire dalla contrapposizione tra fisico e digitale ed entrare in una logica di complementarietà. Banalmente, le nuove generazioni cercano nel negozio la modernità, il digitale. Il contatto fisico continuerà a mantenere la sua importanza, ma non può essere scevro dall'essere anche digitale. Avremo una comunicazione più mirata, più specifica che produrrà un numero maggiore di dati da analizzare con il vantaggio che, se le relazioni sono soggettive, i dati sono invece oggettivi». Ed è proprio l'apporto digitale, dato da Niam in collaborazione con l'agenzia di marketing digitale Velvet Media, che caratterizza il White Milano 2020. «Il White è la prima fiera phygital; la prima capace di coniugare l'elemento fisico a quello digitale – sottolinea il presidente di Niam -. È un punto di svolta per il futuro». E precisa Alessio Badia, tra i maggiori esperti di moda in Italia che ha seguito il progetto phygital di White MIlano: «Occorreva superare le distanze imposte dal Covid. Arrivare a coinvolgere i buyer di Londra, Parigi, Singapore, New York e portarli tutti a Milano. Nell'impossibilità di farlo fisicamente, il digitale è la strada da percorrere, con set virtuali e digital room per raccontare le collezioni e una piattaforma web che permette non solo le attività di networking, ma anche la gestione di ordini B2B in tempo reale. In questo modo White ha la grande occasione di non nascere e finire in soli quattro giorni, ma di essere viva almeno per l'intera stagione».

 




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“Per salvare il clima, cambiamo la finanza” - Il Gruppo Banca Etica aderisce alla mobilitazione globale per il clima promossa dai Fridays For Future

"Per salvare il clima, cambiamo la finanza"

Il Gruppo Banca Etica aderisce alla mobilitazione globale per il clima promossa dai Fridays For Future

Le iniziative dell'unico Gruppo bancario italiano interamente dedito alla finanza etica che investe esclusivamente su progetti rispettosi dell'ambiente

 

Roma, 24 settembre 2020 _ Il Gruppo Banca Etica aderisce alla mobilitazione globale per il clima indetta dal movimento Fridays For Future per il 25 settembre 2020.

 

Con lo slogan "Per salvare il clima, cambiamo la finanza" le società del Gruppo Banca Etica invitano dipendenti, soci e clienti a praticare scelte di consumo a basso impatto ambientale e a far conoscere sempre più la propria scelta di finanza etica rivendicandola come elemento centrale di uno stile di vita orientato alla salvaguardia del pianeta e della dignità delle persone.   

 

Banktrack, organizzazione internazionale che monitora gli impatti sociali e ambientali delle scelte delle banche, spiega che le banche, come tutte le aziende, producono gas serra direttamente attraverso le loro attività. Tuttavia, il loro contributo più importante alle emissioni di gas serra è indiretto, attraverso il finanziamento di clienti e progetti che generano emissioni. Le banche continuano inoltre a svolgere un ruolo chiave come principali finanziatori dell'industria del carbone, del petrolio e del gas, ritardando di fatto la transizione tanto necessaria da un'economia basata sui combustibili fossili a un'economia basata sull'efficienza e sulle energie rinnovabili. Per impedire che la crisi climatica si sviluppi ulteriormente e porre fine alla nostra dipendenza dai combustibili fossili, le banche devono smettere di finanziare l'industria dei combustibili fossili. Ma questo non sta accadendo! Secondo l'ultimo rapporto "Banking on Climate Change", pubblicato nel marzo 2020, tra il 2016 e il 2019 solo 35 banche globali del settore privato hanno incanalato l'incredibile cifra di 2,7 trilioni di dollari in progetti e aziende di combustibili fossili a livello globale. Più di 975 miliardi di dollari di questi investimenti sono andati all'espansione dell'industria dei combustibili fossili.

 

"Il movimento dei Fridays for Future, che il 25 settembre celebra in tutto il mondo la Giornata mondiale di mobilitazione per il clima, ha da subito messo al centro dell'azione il ruolo delle banche e il potere delle persone che possono scegliere: affidare i propri risparmi a chi continua ad aggravare la minaccia climatica, o invece rivolgersi a chi investe su progetti green e rispettosi dell'ambiente e dei diritti umani - commenta la presidente di Banca Etica, Anna Fasano - . La spinta dell'opinione pubblica sta inducendo molte banche a pubblicizzare alcuni prodotti finanziari "green", senza tuttavia rinunciare a collocare anche prodotti che investono in fonti fossili e altre attività inquinanti. La finanza etica adotta criteri più selettivi rispetto alla finanza cosiddetta "sostenibile" nel valutare dove investire il denaro dei risparmiatori e degli investitori". 

 

Da oltre 20 anni il Gruppo Banca Etica è l'unico in Italia interamente dedito alla finanza etica e mette la tutela dell'ambiente e dei diritti delle persone al primo posto nelle scelte di investimento. Una politica radicale per coniugare rendimenti, tutela del risparmio e impatti socio-ambientali positivi che incontra sempre più il gradimento di persone e imprese: ad oggi Banca Etica raccoglie risparmio per 1,6 miliardi di euro ed eroga finanziamenti a imprese sociali, associazioni e famiglie per oltre un miliardo di euro. Etica Sgr - la società di gestione del risparmio del Gruppo - ha masse in gestione che ammontano a circa 5 miliardi di euro.

 

Chi sceglie i prodotti finanziari del Gruppo Banca Etica pretende la certezza che il proprio denaro sia usato per finanziare iniziative che - per quanto possibile - non rechino danni, ma anzi favoriscano quella crescita sostenibile e inclusiva, ancora più necessaria dopo lo shock della pandemia. Per questo lavoriamo a una rendicontazione sempre più precisa degli impatti della nostra attività.

Gli impatti ambientali del Gruppo Banca Etica 

Banca Etica

  • Nel 2019 Banca Etica ha finanziato - con € 13,5 mln -  25 organizzazioni che, con i loro progetti nel campo delle rinnovabili e con interventi di efficientamento energetico, hanno permesso di evitare l'immissione in atmosfera di quasi 5mila tonnellate di CO2 (pari alla quantità di CO2 assorbita in un anno dal Parco delle Cinque Terre).

  • Altri 7,6 milioni di euro sono andati a progetti che hanno permesso di riciclare quasi 204 mila tonnellate di rifiuti (pari alla produzione annua di rifiuti della città di Messina).

  • Ancora: 3 milioni di euro sono andati a progetti di agricoltura biologica che hanno impegnato quasi 5mila ettari coltivati a biologico (pari a 7mila campi da calcio).

 

Tutti dettagli sono disponibili nel Report di impatto di Banca Etica.

 

E per il futuro immediato Banca Etica sta pianificando un rafforzamento dell'impegno per contrastare i cambiamenti climatici, con nuovi prodotti e servizi finanziari dedicati a sostenere imprese e persone che si impegnano per la riduzione delle emissioni.

 

Etica Sgr

Chi desidera gestire il proprio risparmio in modo etico e attento al pianeta può trovare risposte anche nei fondi comuni d'investimento di Etica Sgr, i quali presentano una rigorosa metodologia di selezione degli emittenti, che integra l'analisi ESG (dall'inglese "Environmental, Social and Governance" ambientale, sociale e di governance) e l'analisi finanziaria.  

Anche Etica Sgr lavora per ottenere - e rendicontare - l'impatto ambientale, sociale e di governance dei fondi, che va di pari passo all'obiettivo di ottenere potenziali performance finanziarie positive. Per esempio tra i risultati ambientali del 2019 emerge che, rispetto al mercato di riferimento (MSCI World Index in euro), i portafogli dei fondi di Etica Sgr presentano:

  • il 69% in più di società che hanno definito obiettivi di riduzione delle emissioni, 

  • il 34% in più di società che si impegnano pubblicamente a ridurre l'utilizzo di acqua e aumentare l'efficienza idrica,

  • il 25% in più di società che sviluppano iniziative per ridurre i rifiuti generati.

 


Fondazione Finanza Etica è pioniera dell'azionariato critico in Italia: ogni anno - grazie all'acquisto di un numero simbolico di azioni di società controverse - interviene alle assemblee generali dei colossi dell'energia, ma anche della finanza, per portare sotto i riflettori degli azionisti e dell'opinione pubblica gli impatti sociali e ambientali delle scelte delle grazie aziende. 



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Banca Etica è la prima e ancora unica banca italiana interamente dedita alla finanza etica, opera da oltre 20 anni su tutto il territorio nazionale attraverso una rete di filiali, banchieri ambulanti e grazie ai servizi di home e mobile banking. Banca Etica raccoglie il risparmio di organizzazioni e cittadini e lo utilizza interamente per finanziare progetti finalizzati al benessere collettivo. Oggi Banca Etica conta 44 mila soci e 75 milioni di capitale sociale; una raccolta di risparmio di 1,7 miliardi di euro e finanziamenti per oltre un miliardo a favore di iniziative di organizzazioni, famiglie e imprese nei settori della cooperazione e innovazione sociale, cooperazione internazionale, cultura e qualità della vita, tutela dell'ambiente, turismo responsabile, agricoltura biologica, diritto alla casa, legalità. Il Gruppo Banca Etica include Etica sgr, società di gestione del risparmio che propone esclusivamente fondi comuni di investimento etici, e Fondazione Finanza Etica che promuove iniziative di studio e sensibilizzazione sull'educazione critica alla finanza.



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martedì 22 settembre 2020

Sostenibilità. Connected Conservation Foundation - La tecnologia in aiuto per la conservazione delle riserve naturali

In occasione della giornata mondiale del rinoceronte e in concomitanza con l'Unesco Global Goals Week, viene inaugurata oggi la Connected Conservation Foundation, l'ente benefico sostenuto da Dimension Data, NTT Ltd. e Cisco per contribuire a debellare qualsiasi forma di bracconaggio, grazie all'utilizzo della tecnologia.

La nascita della Fondazione segue il successo del progetto pilota Connected Conservation che ha portato a una riduzione del bracconaggio del 96% all'interno di una riserva naturale privata in Sud Africa e che quest'anno è stato esteso anche alla zona settentrionale del Kenya.

La Fondazione raccoglierà fondi per dare vita a progetti che ricorrono alla tecnologia sul campo per proteggere l'ambiente, salvaguardare la fauna selvatica e risollevare le comunità locali attraverso l'istruzione e la creazione di nuovi posti di lavoro.







Connected Conservation Foundation: i partner per la protezione delle riserve naturali locali, supportati da NTT e Cisco, insieme per combattere il bracconaggio esasperato dal COVID-19. 

 

 

Milano, 22 settembre 2020 Connected Conservation Foundation, il nuovo ente benefico inglese inaugurato oggi, intende essere di supporto per contrastare tutte le forme di bracconaggio nel mondo grazie all'aiuto della tecnologia. La Fondazione raccoglierà fondi per i progetti che ricorrono alla tecnologia sul campo per proteggere l'ambiente, salvaguardare la fauna selvatica e risollevare le comunità locali attraverso l'istruzione e la creazione di nuovi posti di lavoro.  

 

Oggi proteggere la natura è più importante che mai in virtù dell'impatto del Covid-19 sul cambiamento degli stili di vita, che ha contribuito all'aumento delle attività di bracconaggio e ha minato le risorse locali che dipendono dal turismo nelle riserve naturali. Il COVID-19 ha, di fatto, indebolito le economie rurali in tutta l'Africa, esponendo le aree protette a una maggiore pressione e, in alcuni casi, a un'escalation del bracconaggio della fauna selvatica per ricavarne carne e altri prodotti di valore. Proprio per questo, è necessaria un'azione immediata per evitare questa crisi e proteggere le specie a rischio come rinoceronti, elefanti, leoni, pangolini, tigri e molte animali che popolano le riserve naturali.  

 

Il progetto della Fondazione cercherà di contrastare gli effetti del Covid-19 coadiuvando i partner impegnati nella preservazione locale attraverso l'uso della tecnologia per identificare e rispondere alle attività sospette nelle aree naturali prima che si possano verificare. Le iniziative supporteranno le partnership collaborative cruciali per una protezione delle riserve naturali nel lungo periodo. L'iniziativa si avvale anche del supporto alle comunità locali in termini di formazione sul posto di lavoro per le diverse soluzioni tecnologiche impiegate all'interno delle aree naturalistiche.  

 

La Fondazione è stata costituita sotto la guida di Bruce "Doc" Watson, co-fondatore di Dimension Data (ora parte della neonata società NTT Ltd.) e riunirà partner tecnologici, ambientalisti e organizzazioni affini per supportare un approccio interdisciplinare critico per bloccare il bracconaggio attraverso l'applicazione delle tecnologie di conservazione.  

 

La Fondazione è stata creata dando seguito al successo del progetto pilota, Connected Conservation, che ha contribuito a ridurre il bracconaggio di rinoceronti del 96% in una riserva privata del Sud Africa nei primi due anni di attività. Da allora, il progetto è stato esteso alla zona settentrionale del Kenya, lavorando a stretto contatto con il Northern Rangelands Trust.  

 

Spostando il focus della preservazione delle specie per tracciare i movimenti delle persone, e non quelli degli animali, le iniziative della Fondazione replicheranno il progetto pilota che ha utilizzato un approccio proattivo, unico nel proprio genere, e un'ampia gamma di tecnologie come sensori, telecamere a circuito chiuso, scansione biometrica e fibra acustica per formare una rete dell'area di riserva a protezione della fauna selvatica e delle persone responsabili della loro sicurezza.  

 

La combinazione delle tecnologie donate da NTT Ltd.. e Cisco, il supporto di partner, quali The Vulcan Trust, Dimension Data, Mishcon de Reya e Northern Rangelands Trust, e i fondi raccolti dalle persone e attraverso le sponsorship aziendali aiuteranno la Fondazione a lanciare molti di questi progetti di successo in altre parti del mondo per proteggere sempre più specie.  

 

Doc Watson ha commentato: "La pandemia Covid-19 ha elevato il rischio per la fauna selvatica. Come mai prima d'ora è importante proteggere il mondo intorno a noi e ridurre le terribili attività di bracconaggio. E' nostro dovere agire e creare un mondo dove gli animali possano muoversi liberamente. La riduzione del turismo nei parchi protetti ha visto un aumento della disoccupazione e dell'abbattimento di più animali per la loro carne. Dobbiamo fornire ai responsabili delle riserve naturali le conoscenze e gli strumenti atti a preservare le specie locali.   

 

Watson ha continuato: "La Connected Conservation Foundation si basa sul successo del progetto pilota, aiutando i team preposti alla conservazione locale a implementare queste tecnologie collaudate per salvaguardare le specie più vulnerabili. Lavorando insieme abbiamo una reale possibilità di ridurre drasticamente il bracconaggio in tutto il mondo." 

 

La nuova Foundation ha sede a Londra, UK, e opererà in modo indipendente sotto la gestione di un consiglio di amministrazione. L'obiettivo della Fondazione è quello di fornire un framework, una guida e una struttura per attrarre e gestire donazioni e investimenti, offrendo trasparenza su quando e in che modo i fondi vengono impiegati nei progetti.  

 

Le donazioni alla Fondazione possono essere effettuate tramite il loro sito web e supportano i progetti in Sud Africa, Kenya, Mozambico e Zambia. Inizialmente incentrate sulla protezione di rinoceronti, elefanti e antilopi, i fondi raccolti contribuiscono a finanziare anche le tecnologie e le attrezzature necessarie per stabilire una linea di difesa virtuale e per preservare il territorio in cui abita la fauna selvatica.  

 

 

Connected Conservation Foundation 

Connected Conservation Foundation confida in un mondo dove gli animali possano muoversi liberamente e siano al sicuro dai pericoli. Guidata dalla propria visione di eliminare qualsiasi forma di bracconaggio, unendo persone e partner che condividono la sua stessa passione, la Fondazione raccoglie fondi per progetti che proteggono la fauna selvatica grazie alla tecnologia, per creare un modo sostenibile a lungo termine per supportare le comunità rurali e gli ecosistemi. Fondata nel 2019 e con sede a Londra, UK, opera indipendentemente sotto la gestione di un Consiglio di Amministrazione.  


 

NTT Ltd.  

NTT Ltd. è una delle principali aziende mondiali di servizi tecnologici. Collaboriamo con le organizzazioni di tutto il mondo per dare forma e raggiungere gli obiettivi di business attraverso soluzioni tecnologiche intelligenti. Per noi, intelligenza significa data drive, connettività, digitale e sicurezza. I nostri asset globali e le nostre capacità ICT integrate forniscono un'offerta unica in ambito networking, hybrid cloud, data centers, digital transformation, client experience, workplace e cybersecurity. 

Come fornitore ICT globale contiamo più di 40.000 persone all'interno di un ambiente dinamico ed eterogeneo che si estende in 57 paesi e che vanta una presenza attiva in 73 paesi, fornendo servizi in più di 200 paesi. Insieme, siamo in grado di connettere il futuro. 




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easyJet: la compagnia accoglie con entusiasmo i progetti di aerei a emissioni zero di Airbus

easyJet accoglie con entusiasmo i progetti di aerei a emissioni zero di Airbus

 

easyJet accoglie con favore la presentazione, da parte del suo partner Airbus, di tre nuovi progetti di velivoli commerciali a emissioni zero, alimentati a idrogeno, il primo dei quali potrebbe essere lanciato a partire dal 2035.

 

Nel 2019 easyJet e Airbus hanno annunciato un progetto di ricerca congiunto su velivoli ibridi ed elettrici per favorire la conoscenza del settore delle opportunità e delle sfide operative e infrastrutturali della prossima generazione di velivoli. Il lavoro in collaborazione con Airbus prosegue su tre direttrici per delineare e definire gli impatti sulle infrastrutture e sulle operazioni e i requisiti necessari per l'introduzione su larga scala di velivoli sostenibili di prossima generazione.

 

Johan Lundgren, CEO di easyJet, ha commentato i progetti presentati oggi da Airbus:

 

"Siamo davvero entusiasti di questo nuovo progetto di Airbus per lo sviluppo di aerei a zero emissioni e alimentati da idrogeno. easyJet rimane fortemente impegnata in favore di un'industria dell'aviazione più sostenibile dal punto di vista ambientale e crediamo che la tecnologia sia la risposta giusta. Ci impegniamo a collaborare allo sviluppo di queste nuove tecnologie - come dimostra la nostra partnership con Airbus - con l'obiettivo di essere tra i primi ad adottarle quando arriveranno sul mercato.

 

"Il fatto che, nonostante la pandemia e il suo impatto sul trasporto aereo, innovazioni tecnologiche come questa continuino ad arrivare, è un segnale estremamente positivo per l'industria.

 

"Una cosa è certa: la consapevolezza del potere di tecnologie dirompenti come l'elettricità e l'idrogeno per reinventare l'aviazione sta guadagnando slancio e questo promette di essere particolarmente interessante per le compagnie aeree come easyJet, le cui operazioni si concentrano su rotte lunghe in media circa 1.100 km.

 

"Questo tipo di innovazione è cruciale e easyJet continua a sostenerne lo sviluppo".

 

Diversi studi recenti hanno dimostrato come la combustione dell'idrogeno e la tecnologia alimentata da celle a combustibile a idrogeno possano svolgere un ruolo significativo nel futuro mix di tecnologie per la propulsione aeronautica. Recenti annunci politici hanno sostenuto l'aumento della produzione di idrogeno nel prossimo decennio - sia in Europa, sia nel Regno Unito - per sostenere settori difficili da decarbonizzare, come l'aviazione.

 

Quest'estate ha già visto altri progressi tecnologici, tra cui il primo aereo completamente elettrico a batteria a emissioni zero certificato dall'EASA - il Pipistrel Velis Electro, in Slovenia e il primo volo di prova di un aereo elettrico a sei posti effettuato con successo nel Regno Unito, all'aeroporto di Cranfield.  Oltre alla partnership con Airbus, easyJet continua a lavorare anche con la start-up statunitense Wright Electric, che sta lavorando su un jet passeggeri completamente elettrico.

 

Dallo scorso novembre, easyJet è la prima grande compagnia aerea ad operare, su tutta la sua rete, voli che compensano completamente le emissioni di anidride carbonica prodotte dal carburante. La compagnia aerea vede questo impegno come una misura provvisoria, fino a quando non sarà disponibile una nuova tecnologia per decarbonizzare l'aviazione. Nel frattempo, easyJet rimane concentrata sulla gestione della sua flotta nel modo più efficiente possibile, utilizzando motori moderni, a basso consumo di carburante e più silenziosi. Dal 2000 easyJet ha ridotto di oltre un terzo (33,67%) le emissioni di carbonio per ogni chilometro percorso da un passeggero e si pone l'obiettivo di raggiungere una riduzione del 38% entro il 2022.

 




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Al via nuova campagna radio Centro di Coordinamento RAEE

RIPARTE LA CAMPAGNA RADIO 

"I DJ CONTRO L'ABBANDONO DEI RAEE"

On air fino al 10 ottobre lo spot radiofonico promosso dal Centro di Coordinamento RAEE che vede protagonista per la prima volta anche il deejey di Rai Radio1 e Radio 2 Filippo Solibello. L'obiettivo è promuovere il corretto conferimento dei rifiuti tecnologici e migliorare ulteriormente i risultati di raccolta da record registrati da maggio, al termine del lockdown

 

 

Milano, 22 settembre 2020 - È nuovamente on air fino al 10 ottobre la campagna radiodigital e social "I Dj contro l'abbandono dei RAEE" promossa dal Centro di Coordinamento RAEE per il corretto smaltimento dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche, ideata e realizzata da TEND Milano. Il media planning è integrato da un'attività continuativa digital programmatic, social activation e influencer marketing destinati ai social di RaccoltaRaee.

 

Protagonisti della campagna pubblicitaria radiofonica che ha preso il via il 20 settembre sono ancora una volta tra i più celebri deejay italiani: Ylenia per Radio 105, Roberta Lanfranchi per RDS, Ringo per Virgin Radio, Cristiano Militello per R101. A loro si affianca la new entry Filippo Solibello per Rai Radio 1 e Rai Radio 2 con un nuovo spot da 30" che si aggiunge a quelli degli altri Dj. Complessivamente sono stati pianificati 559 passaggidistribuiti nell'arco di tutta la giornata. I passaggi a settimana sono ripartiti in maniera omogenea per assicurare una copertura continuativa per tutta il periodo pianificato. In totale sono previsti 134 milioni di contatti lordi.

 

Lo storytelling è diretto e divertente e incoraggia al rispetto per l'ambiente adottando piccoli gesti quotidiani, come il corretto conferimento dei rifiuti elettrici ed elettronici nei centri di raccolta RAEE presenti in tutta Italia. I Dj, con ironia e capacità di coinvolgimento, sensibilizzano cittadini a compiere azioni a supporto dello sviluppo sostenibile, per prevenire le cattive abitudini di chi abbandona i RAEE disperdendoli nell'ambiente. 

 

L'obiettivo della campagna cross media è di aumentare la consapevolezza e i volumi di raccolta dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE), e ottenere una partecipazione attiva da parte dei cittadini. Raccolta che nonostante una iniziale battuta d'arresto a causa del lockdown non si è mai fermata.

 

Complessivamente, da gennaio ad agosto sono state raccolte e avviate a corretto smaltimento 229.561 tonnellate di RAEE, il 4,45% in più rispetto al pari periodo 2019. 

Al termine del lockdowntra maggio e luglio la raccolta è ripartita crescendo di mese in mese, con punte del +50% nel mese di giugno rispetto al pari periodo 2019. A trainare la crescita a livello di raggruppamenti, sono stati i RAEE della consumer electronics e dei piccoli elettrodomestici (R4), e dei grandi elettrodomestici bianchi (R2) che nei primi otto mesi dell'anno hanno evidenziato un incremento superiore al 7% rispetto al 2019. Un risultato particolarmente positivo legato a una incrementata sensibilità ecologica della popolazione a cui hanno certamente contribuito le campagne di comunicazione pianificate dal Centro di Coordinamento RAEE nell'ultimo biennio.

 

"La campagna on air in queste settimane" dichiara Fabrizio Longonidirettore generale del Centro di Coordinamento RAEE "è la prosecuzione del piano di comunicazione che il Centro di Coordinamento RAEE ha avviato nella primavera di quest'anno. In una situazione di difficoltà in cui si è trovato il nostro Paese a causa della pandemia, con le conseguenze che questo protratto evento ha sulla vita di tutti noi, la raccolta dei RAEE ha registrato dati da record. Questo risultato è stato raggiunto grazie al contributo virtuoso di molti cittadini e consumatori e anche alla comunicazione che il Centro di Coordinamento RAEE ha realizzato in questi anni che ha come obiettivo l'educazione ambientale di chi vive in Italia. Aspettiamoci un 2020 migliore dell'anno precedente, almeno sulla raccolta dei RAEE. Non è sicuramente poco se si considera che a beneficiarne sono l'ambiente e i cittadini".










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