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venerdì 29 maggio 2020

Biodiversità a rischio. Parte Life Streams con il Parco Monti Sibillini e Università di Perugia


 


Pesca illegale, inquinamento, cambiamenti climatici, alterazioni dell'habitat, introduzione

di specie aliene: com'è dura la vita dei pesci delle acque interne italiane!

 

53 specie autoctone di cui 23 endemiche: il Belpaese custodisce un enorme patrimonio

di biodiversità ora fortemente a rischio

 

LIFE Streams, il progetto europeo per la conservazione della trota mediterranea,

presenta le sue azioni a tutto campo per la tutela della biodiversità e della qualità delle acque dolci

 

Un ecosistema prezioso e fragile quello delle acque interne italiane. Ricchissimo di biodiversità, con 53 specie autoctone, di cui almeno 23 endemiche o sub-endemiche (cioè tipiche del territorio), il nostro Paese rappresenta un'area di particolare valore per la biodiversità ittica. Eppure, questa ricchezza corre il rischio di sparire velocemente. Secondo la Lista Rossa dei Vertebrati Italiani, infatti, i pesci ossei e le lamprede delle acque interne rappresentano la categoria a maggior rischio di estinzione, con il 52% dei pesci nelle 4 categorie di rischio di estinzione più elevate. Due specie di storioni risultano già estinte (Storione comune Acipenser sturio e Storione ladano Huso huso) e ben 11 specie ittiche sono a livello di rischio critico, ovvero a un passo dalla scomparsa. A minacciare queste specie sono diversi fattori tra cui la presenza di almeno 60 specie alloctone stabilmente adattate ai nostri ecosistemi e altre 24 che, pur non essendo in grado di riprodursi nelle nostre acque, rappresentano comunque una minaccia. La biodiversità ittica è costantemente minacciata anche dalle trasformazioni e artificializzazioni dei corsi d'acqua, dall'inquinamento chimico e organico, dagli effetti dei cambiamenti climatici e dal fenomeno del bracconaggio. La qualità delle acque interne, infatti, è stata valutata positivamente solo nel 40% dei casi in Europa e in Italia (SOER Freshwater 2020).

 

Tra le specie maggiormente minacciate, la trota mediterranea (Salmo cettii) - estinta in molti fiumi italiani e sostituita dall'alloctona trota atlantica (Salmo trutta) o dai suoi ibridi - oggetto del nuovo progetto europeo LIFE Streams, che ha come obiettivo principale il recupero e la conservazione di questo salmonide endemico dell'area mediterranea protetto dalla direttiva Habitat in quanto "specie vulnerabile" in Europa e "a rischio critico di estinzione" nel territorio italiano, con l'obiettivo di definire e applicare una strategia globale per la specie, eliminando le principali fonti di introgressione e migliorandone status e habitat.

 

Per il Direttore F.F. del Parco Nazionale della Majella Dott. Luciano Di Martino: "Le immissioni di specie di pesci estranee alla nostra fauna, insieme ad altri fattori, hanno non solo determinato la scomparsa delle entità autoctone, ma anche alterato i delicati equilibri degli ambienti dei fiumi e torrenti. Inoltre la realizzazione di particolari infrastrutture lungo i corsi d'acqua, come le briglie, ha interrotto in alcuni casi i movimenti lungo le aste fluviali isolando molte specie animali. Le derivazioni idriche, le captazioni con il mancato rispetto del deflusso minimo vitale hanno spesso determinato il prosciugamento di interi tratti di fiumi e torrenti con gravi conseguenze sulla fauna acquatica. Il patrimonio di biodiversità, che rischia fortemente di scomparire e di cui non possiamo fare a meno, è il cardine che lega le azioni e le comunità locali, alle quali sarà richiesta una collaborazione attiva, al fine di raggiungere i risultati attesi – ha aggiunto Di Martino -. Il progetto LIFE Streams si occuperà di questi aspetti e cercherà di ripristinare gli ambienti fluviali dei corsi d'acqua interessati dal progetto così com'erano prima degli interventi antropici. Risorse e conoscenze, per tutto il perdurare del progetto, saranno spese non solo per preservare la ricchezza ambientale dei nostri territori, ma soprattutto per attuare un processo di sensibilizzazione che possa generare maggiore consapevolezza del capitale naturale presente".

 

Lo scopo generale del Progetto LIFE STREAMS "Salmo ceTtii REcovery Actions in Mediterranean Streams" (LIFE18 NAT/IT/000931) consiste quindi nell'adozione di azioni concrete di conservazione della Trota mediterranea (Salmo cettii), attraverso il raggiungimento di obiettivi specifici quali l'eliminazione delle sorgenti di introgressione (cioè dell'ibridazione con genoma alieno) causata dall'introduzione di trote alloctone legate alle attività di pesca, facilitando il miglioramento del tasso di introgressione delle popolazioni autoctone; il miglioramento della qualità e la riduzione della frammentazione dei corpi idrici, anche al fine di incrementare la resilienza delle popolazioni autoctone ai cambiamenti climatici; il contrasto del bracconaggio

 

Il progetto interessa 6 aree pilota presso le quali verranno attuate azioni di monitoraggio e di gestione volte ad incrementare la numerosità e il grado di purezza delle popolazioni di Salmo cettii.  Le aree sono localizzate in Sardegna e nelle aree protette del Parco Nazionale della Majella, Parco Regionale di Montemarcello-Magra-Vara, Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna, Parco Nazionale dei Monti Sibillini, Parco Nazionale del Pollino. 

Tutti i partner  - Parco Nazionale della Majella (Capofila), l'Agenzia Forestale Regionale per lo Sviluppo del Territorio e dell'Ambiente della Sardegnal'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), Legambiente, Noesis snc,  l'Ente Parco di Montemarcello-Magra-Vara, il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna, il Parco Nazionale Dei Monti Sibillini, l'Ente Parco Nazionale del Pollino, l'Università degli Studi di Perugia - Dipartimento di Chimica Biologia e Biotecnologie - saranno impegnati in azioni che riguarderanno principalmente la caratterizzazione dell'habitat e delle popolazioni di trota mediterranea, la riproduzione di individui selvatici puri, le strategie supplementari di conservazione e di pesca selettiva.

 

Oltre alle due specie di storioni già estinte, altre specie migratrici sono a fortissimo di rischio, come ad esempio il terzo storione presente in Italia (Acipenser naccarii), le lamprede (lampreda di mare Petromizon marinus e lampreda di fiume Lampetra fluviatilis), la cheppia (Alosa fallax) e l'anguilla (Anguilla anguilla). Tra i principali fattori di minaccia l'inquinamento, la riduzione delle portate e l'alterazione del regime idrologico, oltre alla pratica di introduzione delle specie aliene che determina negli ambienti acquatici conseguenze particolarmente gravi. Basti pensare che lungo l'Appennino solo il 3% circa delle popolazioni di trota mediterranea analizzate non ha mostrato tracce di introgressione genetica. Anche i cambiamenti climatici rappresentano un ulteriore fattore che si ripercuoterà negativamente sulle acque interne a causa dell'intensificazione dei fenomeni estremi, con una forte riduzione estiva delle portate e un aumento della temperatura nei fiumi mediterranei che risultano fra quelli maggiormente minacciati dal riscaldamento globale.

 

Tutte minacce che mettono a rischio la futura persistenza delle popolazioni autoctone di Salmo cettii e sulle quali agirà il progetto LIFE Streams con la progettazione di un'ampia strategia su scala nazionale per migliorare lo stato di conservazione della specie.

L'approccio del progetto si basa, infatti, su una combinazione di diverse strategie di coinvolgimento della comunità locale, di miglioramento del controllo territoriale e di adeguamento della regolamentazione delle aree protette, mirando inoltre a sostenere il sistema nazionale di inventario delle violazioni attraverso la promozione di una legislazione e una normativa più idonee per la salvaguardia della biodiversità nelle aree protette.


 "Questo progetto rappresenta la continuazione di un impegno per il nostro Parco volto a tutelare le popolazioni autoctone di trota mediterranea nei corsi fluviali presenti nel territorio dei Sibillini. È qui che risiede e resiste il patrimonio genetico della trota mediterranea, che assume poi variabili genetiche diverse in ogni corso d'acqua. La nostra è l'area "rifugio" per eccellenza di questo salmonide, per cui amplieremo i corsi d'acqua ove attueremo il ripopolamento e realizzeremo due incubatoi ittici per la riproduzione al fine di garantire la sopravvivenza di questa specie considerata vulnerabile".

Carlo Bifulco, Direttore Parco Nazionale Monti Sibillini

 

Uno dei principali effetti socio-economici del progetto riguarderà le comunità locali di pesca sportiva che operano nelle aree del progetto e che verranno coinvolte con la sperimentazione di una particolare pesca selettiva. In questo modo, la pesca sportiva potrà essere consentita all'interno di alcuni corsi d'acqua nelle aree protette italiane e diventare un utile strumento di conservazione. Inoltre, la presenza di una specie endemica non diffusa altrove può fungere da richiamo per pescatori e naturalisti ricreativi, garantendo i benefici socio-economici prodotti dal turismo in aree altrimenti potenzialmente svantaggiate.

Il progetto sarà in grado di promuovere una maggiore consapevolezza della popolazione residente sulle questioni ambientali e sul valore della conservazione della biodiversità, sull'importanza delle funzioni degli ecosistemi e sulla vulnerabilità climatica. Gli obiettivi positivi che il progetto raggiungerà in termini di aumento della biodiversità, miglioramento dell'habitat delle acque dolci, riduzione dell'inquinamento e resilienza ai cambiamenti climatici saranno quindi molto utili per le comunità locali e per i servizi ecosistemici.


 "L'Università di Perugia (Dipartimento di Chimica, Biologia e Biotecnologie) partecipa al progetto in qualità di beneficiario associato occupandosi della supervisione scientifica, in particolare della parte attinente agli aspetti ecologici della gestione dell'habitat e della componente ittica.

Coordina l'azione A.3 inerente la caratterizzazione delle comunità ittiche e dell'habitat fluviale, l'azione C.4 per il miglioramento dell'habitat fluviale e le azioni previste per il monitoraggio del progetto per quanto riguarda gli aspetti socio-economici (D.2) e il ripristino delle funzioni ecosistemiche (D.3).  

Collabora ad altre attività tra le quali il training del personale tecnico delle aree protette e la stesura delle linee guida per la conservazione e la valorizzazione della specie".

 

www.lifestreams.eu

 

Il progetto LIFEStreams mira al recupero e alla conservazione delle popolazioni di trota nativa mediterranea (Salmo cettii), salmonide endemico dell'area mediterranea protetto dalla direttiva Habitat.

Il progetto è cofinanziato dalla Commissione Europea tramite il Programma LIFE e vede, tra i partner, il Parco Nazionale della Majella (capofila), l'Agenzia Forestale Regionale per lo sviluppo del territorio e dell'ambiente in Sardegna - FoReSTAS, ISPRA, Legambiente Onlus, Noesis snc, l'Ente Parco di Montemarcello-Magra-Vara, il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna, il Parco Nazionale dei Monti Sibillini, il Parco Nazionale del Pollino, l'Università degli Studi di Perugia.

 

 

 

FB: Progetto_Life_Streams - TW: @lifestreams4 - INSTA: @progetto_life_streams

 

 

fiumi interessati dal progetto 

Parco Nazionale della Majella

Orta, Orfento, Vella, Avello, Gravara, Foro, Alento, Aventino, Parello, Pietrabbondante

Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna

Montone, Bidente di Campigna, Bidente di Pietrapazza, Bidente di Ridracoli, Sorgenti Arno, Gorgone – Ruscello, Oia, Archiano

Parco di Montemarcello-Magra-Vara

Vara, Rio Borsa, Durla, Ruschia, Gottero, Rio di Agnola, Rio di Colla, Rio Mangia

Parco Nazionale del Pollino

Lao, Affluenti Lao, Grassa, Argentino, Campolungo, Rosa, Esaro, Grondo, Abatemarco, Peschiera, Frido

FoReSTAS

Acco Ermolinus, Rio Donna Pruna, Fiume Flumineddu, Bacu non bie boe, Riu de Sa Mela, Rio Salauna, Rio is Canargius, Riu de Monte Nieddu, Rio d'Oridda, Rio Cannisoni, Rio Piras

Parco Nazionale dei Monti Sibillini

Rio Pescia, Sordo, Nera, Ussita, Fosso della Torsa, Aso, Ambro, Folla, Fiastrone

 



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sabato 23 maggio 2020

Imballaggi in legno. Covid-19, la logistica al servizio del Paese: +19,2% di pallet Epal prodotti e circa 440 mila mc di imballaggi in legno trattati dall'inizio dell'emergenza

COVID-19, LA LOGISTICA AL SERVIZIO DEL PAESE: +19,2% DI PALLET EPAL PRODOTTI E CIRCA 440 MILA M3 DI IMBALLAGGI IN LEGNO TRATTATI DALL'INIZIO DELL'EMERGENZA

A fare la differenza ai tempi del Coronavirus sono la sicurezza, il risparmio e l'efficienza. Il pallet EPAL si rivela così un prezioso alleato perché garantisce la sicurezza delle merci trasportate e degli operatori, permette un notevole risparmio per l'economia del Paese e per le famiglie e consente il trasporto di beni essenziali in tempi brevi. 

Assicurare la circolazione dei beni essenziali, in tempi rapidi e nel rispetto delle norme di sicurezza affinché possano quotidianamente essere riforniti gli scaffali di supermercati e farmacie. È questo il grande impegno che è stato richiesto a tutti gli operatori del comparto logistico per rispondere efficacemente all'emergenza Covid-19. Una responsabilità presa con serietà e determinazione dalle oltre 1.800 aziende aderenti a Conlegno, Consorzio Servizio Legno Sughero, che quotidianamente mettono a disposizione le loro competenze per garantire la corretta circolazione delle merci. In particolare, dall'inizio dell'emergenza sono circa 1.900 i pallet prodotti e riparati dalle 203 aziende licenziatarie del marchio EPAL, mentre sono 432.092 i metri cubi di imballaggi in legno sottoposti a trattamenti fitosanitari, pronti a trasportare le merci oltre i confini nazionali, ad opera delle 1.472 aziende autorizzate FITOK. Inoltre, a tutela dei dipendenti delle aziende consorziate e delle loro famiglie, l'Area Tecnica FITOK di Conlegno ha deciso di proporre ai produttori di imballaggi in legno delle polizze assicurative di copertura Covid-19 nell'ottica di mettere a disposizione quanti più strumenti possibili per far fronte alla situazione di emergenza. A questa azione si somma l'impegno del Consorzio per agevolare l'acquisto di mascherine e permettere ai lavoratori di continuare a operare in sicurezza. Una macchina perfettamente funzionante che silenziosamente lavora senza sosta al servizio del Paese fornendo costante supporto agli imprenditore per guidarli nell'applicazione delle direttive emesse dal Governo.

"Conlegno coglie l'occasione per ringraziare tutti i suoi consorziati per il lavoro svolto in questo periodo particolarmente delicato – dichiara Orlando Fravega, presidente del Consorzio Servizi Legno Sughero – Mai come ora è necessario fare squadra e lavorare in modo compatto e coeso per superare questo momento difficile. Un ringraziamento particolare va a tutte le aziende che hanno saputo rispondere all'appello e che hanno continuato a lavorare con enorme impegno e sacrificio per garantire la quotidiana circolazione delle merci. Sostegno e solidarietà da parte del Consorzio per ciascuna delle 1.800 imprese che ogni anno contribuiscono al raggiungimento di obiettivi sempre più ambiziosi".

A rendere possibile la movimentazione, lo stoccaggio e il trasporto delle merci in ogni angolo del Pianeta sono, infatti, i pallet in legno. Basti pensare che il settore dei beni di largo consumo annualmente ne utilizza più di 60 milioni marchiati EPAL, assorbendone circa il 75% della produzione annuale. Numeri importanti destinati ad aumentare per rispondere al boom di ordini da parte delle catene distributive e del settore farmaceutico, senza dimenticare l'impennata degli acquisti online.

Ma perché scegliere il pallet EPAL può fare la differenza? Sono tre i motivi principali individuati dal Consorzio.

·         Sicurezza: l'incidenza di fenomeni che causano danni alla merce risulta essere circa 5 volte superiore in caso di movimentazione manuale della stessa. In assenza di supporti di legno l'operatore si trova a movimentare manualmente anche più colli per volta aumentando la probabilità di rottura degli stessi nonché mettendo a rischio la sua salute.

·         Risparmio: attraverso l'adozione del pallet in legno le aziende del settore del largo consumo possono risparmiare ogni anno oltre 1,8 miliardi di euro. Estendendo il ragionamento a tutti i flussi logistici che in Italia viaggiano su pallet EPAL, il beneficio complessivo per l'economia nazionale è di oltre 2,5 miliardi di euro/anno. Considerato il numero di famiglie in Italia pari a 25 milioni, tale beneficio comporta un risparmio di 100 €/anno a famiglia.

·         Efficienza: la possibilità di poter trasportare più colli contemporaneamente ha sicuramente diminuito il tempo medio di carico e scarico dei mezzi. Basti pensare che nella filiera del largo consumo viaggiano attualmente circa 3,2 miliardi di colli e che ogni pallet EPAL mediamente ne trasporta 40 alla volta.



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venerdì 22 maggio 2020

Latteria Soligo ottiene il passaporto ambientale per le metodologie di produzione del proprio stabilimento di Breganze (VI)

LATTERIA SOLIGO TRA GLI ATTORI DEL PROGETTO "PASSAPORTO AMBIENTALE DELLA MONTAGNA VICENTINA"

L'azienda ottiene il passaporto ambientale per le metodologie di produzione del proprio stabilimento di Breganze (VI).

 

C'è anche Latteria Soligo tra le aziende venete che partecipano al Progetto Europeo PASSAPORTO AMBIENTALE PER I PRODOTTI AGROALIMENTARI DELLA MONTAGNA VICENTINA che, sotto la guida del Dipartimento di Ingegneria Industriale dell'Università di Padova, hanno ideato e sviluppato nuovi prodotti e metodologie di allevamento volte a ridurre l'impatto ambientale.

 

Il progetto, iniziato ad ottobre 2018, raggiunge oggi un importante traguardo, con la conclusione della verifica di terza parte di CSQA Certificazioni che riconosce alle sette aziende il percorso di studio dei nuovi prodotti e un miglioramento delle metodologie di allevamento e coltivazione.

 

L'attestazione valuta la corrispondenza agli standard ISO 14040 e 44 per l'analisi del ciclo di vita, e si riferisce alla ricerca condotta dal CESQA del DII che ha avuto come obiettivo l'analisi dei potenziali impatti ambientali dei sistemi produttivi in esame e la valutazione delle possibili soluzioni tecnologiche e gestionali per ridurre tali impatti.

 

Diverse le soluzioni identificate che vanno da un miglioramento delle metodologie di allevamento e coltivazione a cambi di formati fino alla selezione di colture resistenti.

 

Per Latteria di Soligo, in particolare, l'analisi si è concentrata sulla sede produttiva di Breganze (VI), stabilimento che già nel 2016 era stato oggetto di ricerca sulla Life Cycle Assessment (analisi del ciclo di vita del prodotto) con uno studio condotto dal Prof. Cassandro Martino dell'Università di Padova che aveva preso in esame la filiera di produzione dell'Asiago DOP grazie alla collaborazione di 34 soci produttori di Latteria Soligo del territorio vicentino.

 

Un percorso che oggi prosegue grazie al progetto finanziato dal Programma di sviluppo rurale della Regione Veneto, centrato sulla valutazione delle performance ambientali dello stabilimento di Breganze (VI), determinando le possibilità di miglioramento delle performance stesse tramite analisi che ne mettessero in risalto l'efficacia, ottenendo in questo modo il "prodotto migliorato".

 

Tali osservazioni, basate sull'adozione di modelli di valutazione e quantificazione degli aspetti ambientali (ISO 14040- 14044 e impronta ambientale di prodotto – PEF), e di modelli di eco-design (ISO/TR 14062), hanno evidenziato gli interventi che l'azienda potrà ulteriormente implementare nel proprio sistema produttivo al fine di ridurre al minimo il proprio impatto ambientale.

 

Il progetto europeo "Passaporto Ambientale per i prodotti agroalimentari della Montagna Vicentina", infatti, intende favorire la progettazione e la commercializzazione di nuovi prodotti agroalimentari più rispettosi dell'ambiente. Il progetto è stato ideato dal Centro Studi Qualità Ambiente (CESQA) del Dipartimento di Ingegneria Industriale (DII) dell'Università di Padova e viene finanziato sui fondi del Programma di Sviluppo Locale del GAL Montagna Vicentina.

 

«La ricerca che abbiamo condotto ci ha consentito di identificare delle soluzioni per realizzare prodotti agroalimentari con un'impronta ridotta – dice il Prof. Antonio Scipioni, coordinatore del gruppo che ha ideato il progetto - il vero valore consiste nel percorso svolto dalle 7 aziende che hanno maturato una consapevolezza che consentirà di commercializzare i nuovi prodotti, contribuendo ad una produzione e consumo più sostenibili».

 

«È significativo – commenta Lorenzo Brugnera, presidente di Latteria Soligoche in un momento di grande difficoltà per il comparto lattiero caseario, molte aziende abbiano deciso di investire in ricerca per offrire ai propri clienti la sicurezza di una garanzia certificata da un ente di indiscusso prestigio come CSQA Certificazioni, che attesta il nostro impegno verso una produzione sempre rispettosa dell'ambiente e del consumatore; perché la qualità non è casualità ma il frutto di un lavoro impegnativo, programmato e costante. Un nuovo passo che te testimonia come, fin dalla nostra fondazione, la nostra promessa venga sempre onorata. Oggi come allora, l'impegno di Latteria Soligo rimane quello di "dare vita a prodotti perfetti"».

 

Ma il valore della ricerca va ben al di là delle sole aziende coinvolte. I risultati dello studio, che verranno a breve pubblicati sul sito di progetto, verranno infatti riassunti in una serie di linee guida che potranno essere utilizzate anche da altre aziende agroalimentari verso una maggiore sostenibilità ambientale dei prodotti realizzati.

 

I Partner di progetto

Università degli Studi di Padova – Dipartimento di Ingegneria Industriale

Maculan Società Agricola di Fausto Maculan e Figlie

Rigoni di Asiago Srl

Gruppo Bianchi di Panozzo Cesare & C. Società Semplice

Caseificio Pennar Asiago Società Cooperativa Agricola

Colline di Marostica Società Agricola srl

Latteria di Soligo Società Agricola Cooperativa

Lunardon Michele

 

"Passaporto Ambientale per i prodotti agroalimentari della Montagna Vicentina" è un progetto finanziato dal Programma di sviluppo rurale della Regione Veneto

Bando: G.A.L. MONTAGNA VICENTINA (04-VI-E) - DELIBERA N. 11 DEL 12/03/2018 – REGIA. 



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mercoledì 20 maggio 2020

Farm to Fork. Coalizione #CambiamoAgricoltura: parte la transizione ecologica dell'agricoltura europea

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COALIZIONE #CAMBIAMOAGRICOLTURA:

CON LA STRATEGIA F2F PARTE LA TRANSIZIONE ECOLOGICA DELL'AGRICOLTURA EUROPEA 

Con la Strategia Farm to Fork presentata oggi la Commissione Europea avvia il percorso per una transizione ecologica dell'agricoltura europea in sintonia con il Green Deal, la riforma della PAC post 2020 dovrà essere coerente e sostenere obiettivi ambientali e sociali più ambiziosi per una maggiore sostenibilità della nostra agricoltura. 

La Commissione Europea ha reso nota oggi la sua Strategia "Farm to Fork" (F2F) [dal campo alla tavola]. La Coalizione #CambiamoAgricoltura plaude all'iniziativa della Commissione UE per avviare la transizione verso un sistema agro-alimentare più sostenibile. Adesso è necessario concentrare gli sforzi sugli strumenti per la sua concreta applicazione, a partire dalla riforma della Politica Agricola Comune post 2020.

Il documento "A Farm to Fork Strategy" presentato oggi a Bruxelles dalla Commissione Europea è il primo vero tentativo di politica agroalimentare integrata, un fatto positivo perché si colloca, giustamente, al centro del Green Deal accogliendo il principio che alimentazione, ambiente, salute e agricoltura sono materie strettamente connesse. Il documento, con approccio certamente innovativo, dichiara che "i sistemi alimentari devono urgentemente diventare sostenibili e operare entro i limiti ecologici del pianeta" e che "la sostenibilità deve ora diventare l'obiettivo chiave da raggiungere".

Le associazioni ambientaliste e del biologico italiano guardano fiduciose all'impegno dell'Unione Europea, ma non nascondono anche una parte di delusione per la carenza di misure operative, nonché di target vincolanti di riduzione delle emissioni dei gas climalteranti.

Tra gli obiettivi della Strategia F2F, che la Coalizione #CambiamoAgricoltura valuta positivamente per le ambizioni ambientali, si evidenziano in particolare il ruolo positivo attribuito all'agricoltura biologica con l'impegno al raggiungimento del 25% della superficie agricola europea (SAU) in biologico, e il 10% delle aree agricole destinate ad infrastrutture verdi per la conservazione della natura, in coerenza con l'altra importante Strategia 2030 per la Biodiversità, presenta sempre oggi dalla Commissione UE, sottolineando la dipendenza dell'agricoltura dalla tutela della biodiversità. 

Positivo, anche se non del tutto soddisfacente, l'impegno alla riduzione del 50% del rischio e della quantità dei pesticidi utilizzati in agricoltura, questo obiettivo, secondo le Associazioni della Coalizione #CambiamoAgricoltura dovrà essere chiarito e rafforzato nel corso dell'iter di condivisione della strategia da parte del Parlamento europeo, arrivando ad una reale messa al bando dei pesticidi di sintesi entro il 2050, insieme al bando dei fertilizzanti di sintesi e degli antibiotici.

Positiva è sicuramente anche la volontà di agire sul versante della maggior consapevolezza dei consumatori e delle imprese di trasformazione, affinché si riduca sia lo spreco alimentare che l'alimentazione a base di zuccheri, grassi e prodotti di origine animale. Del resto, i dati sulla salute degli europei sono eloquenti: oltre il 50% della popolazione adulta è in sovrappeso, e l'obesità sta dilagando nell'infanzia, specie nei Paesi mediterranei.

Per le Associazioni della Coalizione #CambianoAgricoltura, il principale punto debole di questa strategia riguarda il settore zootecnico per il suo contributo alle emissioni climalteranti, non fissando obiettivi di riduzione vincolanti, insieme alla necessaria promozione della progressiva riduzione e qualificazione dei consumi di prodotti di origine animale.

La Commissione fornisce, coraggiosamente, i dati che danno la misura della sfida: a partire dal 'peso' del sistema agro-alimentare nel bilancio delle emissioni climalteranti (il 29% sul totale) di cui ben la metà rappresentato dalla sola filiera zootecnica, che utilizza oltre i 2/3 dei terreni agricoli europei, risultando così la maggior beneficiaria di sussidi PAC. 

"Le ambizioni della Farm to Fork saranno praticabili solo con una energica revisione della PAC per incidere sui sussidi perversi che oggi premiano la sovrapproduzione degli allevamenti intensivi e delle grandi superfici a monocoltura" affermano le Associazioni di #CambiamoAgricoltura.  La PAC, impegna oggi il 38% dell'intero budget UE, oltre 60 miliardi l'anno, ed è per questo tra le politiche europee la più importante e maggiormente finanziata, continuano le associazioni - "solo modificando profondamente le regole della PAC sulla base dei contenuti positivi di questa strategia F2F si potrà avviare concretamente una transizione ecologica della nostra agricoltura".

La stessa Strategia F2F raccomanda una "particolare attenzione per lo sviluppo di Piani Strategici nazionali in linea con il Green Deal", insistendo sugli eco-schemi come importante flusso di finanziamenti a favore di pratiche ecologiche.

La Strategia Farm to Fork riconosce "il ruolo chiave di agricoltori, pescatori e acquacoltori nel rendere i sistemi alimentari sostenibili", come sempre sostenuto dalle Associazioni di CambiamoAgricoltura, ma proprio per questo la nuova PAC dovrà,  a differenza del passato, valorizzare questo ruolo di protagonisti del mondo agricolo promuovendo gli investimenti per l'ambiente, la difesa e restauro degli spazi naturali, aiutando le piccole aziende familiari che garantiscono il presidio dei territori, sostenendo maggiormente l'agricoltura  biologica e spostando risorse per la zootecnia dalla produzione intensiva a quella estensiva e di qualità, con il miglioramento del benessere animale e la riduzione delle importazioni delle materie prime per i mangimi dai Paesi extraeuropei, causa principale della deforestazione.

La Coalizione #CambiamoAgricoltura auspica che il percorso della Strategia F2F porti l'Unione Europea a diventare un modello positivo di riferimento per la sostenibilità dei sistemi agroalimentari, una sfida molto complessa, quanto necessaria, e confida sull'impegno dei Parlamentari europei per rafforzare ulteriormente questo processo di transizione verso l'agroecologia, in coerenza con il Green Deal.



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lunedì 11 maggio 2020

Legambiente: bene i 20 km/h sui controviali. Si prosegua verso una redistribuzione equa degli spazi comuni


Torino: la fase 2 cambia la mobilità.

Legambiente: bene i 20 km/h sui controviali. Si prosegua verso una redistribuzione equa degli spazi comuni

 

"Favorire una nuova mobilità meno impattante dal punto di vista ambientale e da quello della congestione da traffico è una scelta che condividiamo pienamente. Si continui su questa via"

 

L'ordinanza con la quale si istituisce il limite di 20km/h nei controviali di 27 corsi torinesi al fine di evidenziarne un utilizzo preferenziale per le biciclette è del 6 maggio, ma solo in queste ore arrivano le prime reazioni.

 

Legambiente accoglie con favore e condivide la via intrapresa, nell'ottica di favorire una nuova mobilità meno impattante dal punto di vista ambientale e da quello della congestione stradale da traffico attraverso una redistribuzione più equa degli spazi comuni e di una maggiore sicurezza per tutti gli utenti delle strade cittadine, indipendentemente dal mezzo scelto per i loro spostamenti.

 

"La velocità media di un'auto a Torino non è superiore ai 20 km/h, pur utilizzando i corsi centrali – dichiara Giorgio Prino, Presidente di Legambiente Piemonte e Valle d'Aosta – Su questa media i tratti percorsi ai 50 km/h incidono poco, rispetto a quelli percorsi a velocità decisamente inferiori, quando non fermi a semafori o per code. Insomma, i tempi di percorrenza automobilistici non subiranno significativi cambiamenti. In compenso i cittadini che vorranno utilizzare mezzi alternativi e meno impattanti, il cui numero è in costante e forte crescita, potranno farlo in maggiore sicurezza".

 

La scelta di andare verso un modello di mobilità meno auto-centrico e più aperto a soluzioni alternative è senza dubbio condivisa da tutti i circoli torinesi (Legambiente Molecola, Legambiente Metropolitano, Circolo l'Aquilone e Legambiente GreenTo) che chiedono che l'azione intrapresa dal Comune di Torino non si fermi ad un provvedimento isolato: il pacchetto mobilità presentato dalla Sindaca Appendino e dall'Assessora La Pietra deve essere messo in atto interamente e in tempi rapidi, mantenendo altissima l'attenzione sul tema del trasporto pubblico e della mobilità sostenibile.



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Comieco rinnova l’Allegato Tecnico Carta dell’accordo Anci-Conai: il contributo per gli imballaggi passa da 98,91 a 128 euro/t nel 2025: migliorano gli strumenti a garanzia della qualità


Comieco rinnova l'Allegato Tecnico Carta dell'accordo Anci-Conai:

il contributo per gli imballaggi passa da 98,91 a 128 euro/t nel 2025:

migliorano gli strumenti a garanzia della qualità

 

In vigore dal 1° maggio, prevede anche un aumento della percentuale di imballaggio riconosciuto per la raccolta domestica e introduce strumenti per la tracciabilità dei rifiuti. I Comuni attualmente

non convenzionati possono aderire dal 1° luglio, comunicandolo entro il 30 maggio.

 

Milano, 11 maggio 2020 – La raccolta differenziata e il riciclo degli imballaggi rappresentano un servizio essenziale per la comunità, a maggior ragione in un periodo di emergenza sanitaria come quello attuale. In questo contesto, dopo il raggiungimento dell'Accordo ANCI-CONAI, che regolamenta il quadro generale relativo alla gestione dei rifiuti da imballaggio, Comieco, Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica, ANCI, Associazione Nazionale Comuni Italiani e CONAI, Consorzio Nazionale Imballaggi hanno sottoscritto il nuovo Allegato Tecnico Carta, l'accordo che disciplina i rapporti, anche economici, tra Comieco e i Comuni in convenzione per la gestione dei rifiuti di imballaggio cellulosico.

Comieco è il primo tra i Consorzi a sottoscrivere il nuovo Allegato tecnico (in vigore dal 1° maggio e valido per i prossimi 5 anni) che prevede importanti novità per rendere la raccolta differenziata di carta e cartone sempre più efficiente, adeguando il contributo economico per i Comuni con l'80% dei costi, in linea con le nuove direttive Europee, assicurando l'avvio a riciclo su tutto il territorio nazionale:

Aumento dei corrispettivi economici riconosciuti ai Comuni in convenzione

Il contributo per l'imballaggio in carta e cartone (raccolta selettiva) passerà da subito da 98,91 €/t a 115 €/t, per aumentare progressivamente fino a raggiungere i 128 euro a tonnellata.

 

 

Aumento della percentuale di imballaggio cellulosico riconosciuta nel circuito della raccolta domestica (congiunta)

Dal 35% al 40% per poi arrivare al 44% a regime con conseguente aumento del corrispettivo che per il 2020 passa da 34,62 euro/t a 46 euro/t. Si tratta di un segnale importante che recepisce il cambiamento nelle abitudini degli Italiani che da una parte consumano meno carta grafica e dall'altra ricorrono sempre più a forme di acquisto online.

 

 

Confermata la garanzia di ritiro volontario della componente di carta grafica non imballaggio

Prevista una remunerazione che varia in funzione delle quotazioni della carta da macero sul mercato ma sconta gli eventuali costi di lavorazione a valle. Resta quindi confermato l'impegno al ritiro anche del materiale cellulosico non imballaggio (le cosiddette Frazioni Merceologiche Similari) che Comieco ha sempre garantito anche in condizioni di mercato dove la carta da macero ha avuto valore negativo, allineandone la valorizzazione al mercato.

 

 

Incremento significativo delle verifiche merceologiche

In modo da garantire una maggiore qualità del materiale avviato a riciclo e, di conseguenza, una ancora maggiore efficienza complessiva della filiera volta a stimolare un miglioramento della qualità in fase di raccolta e a supportare un corretto comportamento del cittadino.

                                           

 

Rafforzamento del sistema di tracciabilità della carta e del cartone raccolti per Comune

Per identificare l'origine del macero avviato a riciclo e implementare azioni di continuo miglioramento per tutto il ciclo.

 

 

Introduzione di specifiche regole per la presa in carico della raccolta imballaggi effettuata sulle superfici private

In ottemperanza al principio di sussidiarietà al mercato che ispira l'attività di Comieco a garanzia della concorrenza.

 

Queste novità consolideranno ulteriormente un sistema di gestione della raccolta differenziata che, anche in un periodo di grande difficoltà come la pandemia da coronavirus, non ha subito rallentamenti ma anzi ha continuato a crescere e a garantire il ritiro e il riciclo di carta e cartone su tutto il territorio nazionale, Isole comprese.

Le stime per il 2020 mostrano infatti un incremento di circa il 3% della raccolta differenziata di carta e cartone, che si dovrebbe assestare sui 3,5 milioni di tonnellate di cui 2,5 milioni gestite da Comieco (+24% rispetto al 2019).



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domenica 10 maggio 2020

PROMETEON TYRE GROUP PRESENTA IL BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ 2019: L’ADESIONE ALLA UNGC, PRINCIPALE TRAGUARDO DELL'ANNO

PROMETEON TYRE GROUP PRESENTA IL BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ DELL'ANNO 2019: L'ADESIONE ALLA UNITED NATIONS GLOBAL COMPACT, PRINCIPALE TRAGUARDO DEL 2019.

L'azienda ha aderito ai dieci principi dettati dalla United Nations Global Compact, nelle aree dei diritti umani, lavoro, sostenibilità ambientale e anti-corruzione, e s'impegna a sostenere i Sustainable Development Goals definiti dalle Nazioni Unite per contribuire attivamente al raggiungimento di un futuro migliore e più sostenibile entro il 2030.

 

Milano, maggio 2020 – Prometeon Tyre Group, unica società di pneumatici completamente focalizzata sul settore Industrial, per trasporto di merci, persone e sul segmento Agro e OTR, ha pubblicato il Bilancio di Sostenibilità del 2019.

 

Tra i traguardi più prestigiosi del 2019, l'adesione alla United Nations Global Compact (UNGC).

Con l'obiettivo di migliorare i processi di gestione per rispettare e rafforzare i valori di sostenibilità, l'azienda ha aderito all'iniziativa della United Nations Global Compact che ad oggi conta 10.435 aziende in 166 paesi e offre linee guida di leadership finalizzate a ispirare politiche sostenibili nel pieno rispetto della responsabilità sociale d'impresa. Prometeon Tyre Group però non solo ha aderito ai dieci principi fondamentali su cui si basa l'UNGC, ma ha anche deciso di supportare i Sustainable Development Goals definiti dalle Nazioni Unite durante l'agenda 2030, finalizzati alla realizzazione di un futuro migliore e più sostenibile.

 

I quattro pilastri che compongono il Bilancio di Sostenibilità di Prometeon Tyre Group sono:

·        Governance and Business Ethics: il modello di gestione sostenibile adottato dalla Società con le politiche e le procedure correlate.

·        Social Dimension: una serie di attività e progetti che determinano la governance dedicata alla comunità interna, compresa l'attenzione al benessere, alla salute e alla sicurezza delle persone che frequentano il luogo di lavoro.  Ma anche contributi concreti rivolti alla comunità esterna.

·        Environmental Dimension: l'insieme dei requisiti che regolano il consumo di energia, il prelievo di acqua, le emissioni di gas verdi e la gestione del recupero dei rifiuti da parte dell'azienda. Nel 2019, l'azienda ha ridotto il prelievo di acqua del 4,71% rispetto all'anno precedente, il 97,25% del totale dei rifiuti prodotti è stato riciclato e l'azienda ha registrato nel 2019 una riduzione del 6,49% dei consumi di energia rispetto al 2018.

·        Economic Dimension: la distribuzione della catena del valore in modo dettagliato così come le politiche che prendono in considerazione la gestione dei rapporti con fornitori e clienti, oltre che l'elenco delle certificazioni di qualità ottenute dall'azienda.

 

Giorgio Bruno, CEO di Prometeon Tyre Group, ha dichiarato: "Il 2019 è stato un anno molto importante per tutto il Gruppo e siamo orgogliosi di essere riusciti a raggiungere obiettivi prestigiosi non solo a livello di business ma anche di sostegno alla comunità ambientale e sociale in cui lavoriamo. Al giorno d'oggi è fondamentale servirsi di strumenti di governance che siano in grado di supportare la creazione di valori condivisi, le relazioni con gli Stakeholder e le relative connessioni anche attraverso lo sviluppo di capitali finanziari, produttivi, intellettuali, umani, naturali e sociali. Il Bilancio di Sostenibilità di Prometeon sintetizza proprio tutti questi elementi, cruciali per chiunque esprima il desiderio di rispettare gli equilibri del nostro ecosistema e di sviluppare strategia aziendali di successo nel lungo periodo".

 

Il Gruppo, inoltre, è dotato di un Codice Etico che fornisce e formula a tutte le sue consociate delle linee guida chiare e uniformi per le pratiche professionali. Esse devono essere seguite da chiunque lavori o abbia rapporti d'affari con l'azienda sia a livello nazionale che internazionale.



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sabato 9 maggio 2020

Energia sostenibile: debutta NeN primo fornitore italiano 100% green e 100% digitale

ENERGIA SOSTENIBILE: ARRIVA NeN, IL PRIMO FORNITORE ITALIANO DI ENERGIA 100% DIGITAL E 100% GREEN

La startup, nata da un'operazione di innovazione e sviluppo del Gruppo A2A, annuncia oggi il lancio del suo servizio di fornitura di energia e diventa il primo player "EnerTech".

Obiettivi: semplificazione, digitalizzazione, sostenibilità e trasparenza.

 

 

Milano, maggio 2020 NeN, il primo fornitore di energia 100% digitale e 100% green del mercato italiano, lancia oggi il suo servizio di fornitura elettrica e di gas, con la promessa di "sorprendere, stravolgere e ripensare da zero il mondo dell'energia".

 

A metà tra una tech company e una energy company tanto da definirsi "la prima startup EnerTech in Italia" NeN è profondamente diversa dai tradizionali fornitori di energia. Nasce infatti con l'obiettivo di esprimere al meglio i valori di digitalizzazione, semplicità e trasparenza in un settore spesso percepito come ermetico e complicato, e per offrire una fornitura davvero green e sostenibile, con energia proveniente solo da fonti solari, eoliche e idriche sparse sul territorio italiano.

 

Grazie alla sua piattaforma digitale, NeN semplifica enormemente l'intera esperienza di gestione della fornitura di luce e gas. Lo smartphone e il pc sostituiscono interamente la burocrazia, i moduli da compilare a mano e le tradizionali bollette difficili da capire: con NeN basta una scansione dell'ultima bolletta per dare il via al tanto famigerato "switch". Non solo: NeN elimina i conguagli "a sorpresa" e le voci di costo criptiche, attraverso la creazione di un'offerta di fornitura che funziona come un abbonamento: ogni cliente ottiene una rata personalizzata al centesimo, basata sui propri consumi e all inclusive, che garantisce prevedibilità della spesa domestica per ogni anno di fornitura.

 

L'app di NeN, inoltre, permetterà all'utente di monitorare i consumi in qualsiasi momento: questo renderà le eventuali variazioni alla rata dell'anno successivo prevedibili, ma, soprattutto, aiuterà l'utente a capire l'origine dei propri consumi, migliorando abitudini e comportamenti quotidiani in ottica di un uso efficiente e responsabile dell'energia.

 

«NeN nasce per trasformare radicalmente l'esperienza di gestione e fornitura dell'energia. La digitalizzazione sta cambiando completamente l'approccio ai servizi del cliente, che ha aspettative sempre più alte e vuole semplicità, velocità e trasparenza; il settore dell'energia è fermo a modelli tradizionali, e non offriva nulla che rispondesse a questi bisogni» spiega Stefano Fumi, CEO di NeN. «Il mondo energy è in grande fermento, con la liberalizzazione definitiva dei servizi di energia e gas prevista per il 2022: ci sembrava il momento migliore per lanciare un progetto così innovativo e offrire all'utente un'alternativa. Il mercato è affollato, ma abbiamo obiettivi importanti: puntiamo a 50.000 utenti domestici nei primi 12 mesi, che auspichiamo diventino più di 500.000 entro il 2024».

 

A ulteriore garanzia degli utenti, la presenza e il coinvolgimento nell'assetto societario della startup del gruppo A2A, che ha creduto nell'idea e ha scelto di sostenere e investire nel progetto, con un'operazione di corporate entrepreneurship:

 

«Abbiamo dato vita ad un'iniziativa, dotata di autonomia, agilità e velocità necessarie ad interpretare in modo autenticamente innovativo necessità emergenti dal mercato» commenta Valerio Camerano, Amministratore Delegato di A2A. «In un certo senso NeN vuole anche essere il nostro contributo di investimento, sviluppo e ripartenza in questa delicata fase che vive il nostro paese, contribuendo a dare più certezza e affidabilità ai bisogni concreti di individui e famiglie».

 

«Nasciamo dal gruppo A2A ma ci sentiamo una tech company: abbiamo aggiunto all'esperienza energy un team eterogeneo, disegnato per creare prodotti digitali. E poi ci siamo concentrati sul creare un'offerta nuova, di valore per le persone, che rispetti l'ambiente» commenta Daniele Francescon, 32 anni, uno dei pionieri di NeN, ora Head of Growth.

 

Il servizio di fornitura elettrica e di gas di NeN è attivo in tutta Italia: è possibile ottenere una rata personalizzata in pochi minuti sul sito net .it o, a breve, scaricando l'app NeN, disponibile per iOs e Android. 



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lunedì 4 maggio 2020

FASE 2: IL CONOU AUGURA BUON LAVORO ALL'ITALIA, PER RIPARTIRE NEL SEGNO DELL'AMBIENTE

CONOU AUGURA BUON LAVORO ALL'ITALIA, PER RIPARTIRE NEL SEGNO DELL'AMBIENTE

Dal 4 maggio una campagna radio nazionale a sostegno della Filiera e del Paese


Roma, 4 maggio 2020 – L'Italia riparte, recuperando il tempo perduto, pur nella necessità di mantenere alta la vigilanza durante tutto il prossimo periodo di graduale ritorno alla normalità. È un messaggio di speranza per il futuro quello che andrà in onda a partire da oggi su alcune tra le principali radio nazionali, che il CONOU - il Consorzio Nazionale per la Gestione, Raccolta e Trattamento degli Oli Minerali Usati - ha voluto rivolgere alle realtà produttive della sua Filiera e all'intero Paese.

Le aziende di raccolta e di rigenerazione dell'olio usato, migliorandosi di anno in anno, hanno conseguito l'obiettivo di completare il ciclo (dell'economia circolare) degli oli lubrificanti, recuperando totalmente un rifiuto pericoloso e trasformandolo in una nuova risorsa preziosa con i benefici ambientali ed economici che ne derivano.
L'impegno della Filiera CONOU non è mai venuto meno neanche durante la fase più acuta dell'emergenza COVID 19 e ora che si riparte sarà ancora maggiore, per mantenere il primato europeo conquistato in questi anni e facilitare il riavvio del lavoro.

La campagna radiofonica, affidata all'attore e doppiatore Luca Ward, già voce nel colossal "Il Gladiatore", vuole essere, attraverso il richiamo alla costanza ed efficacia del lavoro del Sistema CONOU, un augurio all'Italia che vuole riprendere a lavorare e che non si arrende.

"Con questo spot abbiamo voluto augurare di cuore 'buon lavoro' all'Italia che si rimette in moto, che riapre le attività economiche e che, con la forza e la tenacia che ci ha contraddistinto nel secondo dopoguerra, si risolleva e riprende la sua corsa. Nonostante le difficoltà incontrate, la nostra Filiera è riuscita a garantire sia il servizio di raccolta che le attività di rigenerazione, anche se in presenza di una consistente riduzione dei volumi. Da questo grande impegno siamo chiamati ora a ripartire per tornare più forti di prima e contribuire alla ripresa complessiva del Paese" ha dichiarato Paolo Tomasi, Presidente del CONOU.



Il CONOU

Il CONOU dal 1984 ad oggi ha raccolto 6 milioni di tonnellate di olio usato, avviandone a rigenerazione 5,3 milioni e consentendo così la produzione di 3 milioni di tonnellate di olio rigenerato e un risparmio sulle importazioni di petrolio di circa 3 miliardi di euro.
Sotto la guida del Presidente Tomasi dal 2003, ha continuato la sua progressione d'eccellenza diventando un esempio virtuoso di economia circolare, collocando l'Italia ai massimi livelli europei e internazionali. Traguardi che sono stati raggiunti anche grazie a una continua e capillare attività di formazione e informazione svolta sul territorio, allo scopo di sensibilizzare e sostenere ogni anello della catena in grado di contribuire al successo della filiera e alla circolarità 100% (di raccolta e rigenerazione) di cui oggi possiamo essere fieri. 

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