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martedì 28 novembre 2017

Ambiente. Simone Mori: promuovere la diffusione dei veicoli elettrici per la qualità dell’aria delle città

Simone Mori: promuovere la diffusione dei veicoli elettrici per la qualità dell'aria delle città
Il Presidente di Elettricità futura è intervenuto al Forum di Legambiente "Qualenergia?" dedicato a mobilità sostenibile, economia circolare, energie rinnovabili

Roma, 28 novembre 2017 - "La mobilità elettrica può garantire sostanziali benefici ambientali ed energetici e può costituire nel medio periodo un'importante leva per il conseguimento degli obiettivi che l'Italia condivide con l'Unione Europea dopo l'entrata in vigore del Protocollo di Parigi sul cambiamento climatico". 

Lo ha detto oggi Simone Mori, presidente di Elettricità Futura, al Forum di QualEnergia dedicato, quest'anno, a mobilità sostenibile, energie rinnovabili e nuovi scenari di economia circolare.  

Il Mobility Package, presentato dalla Commissione europea lo scorso 8 novembre, dimostra la consapevolezza di dover ridurre le emissioni di un settore, quello dei trasporti, che - in controtendenza rispetto a tutti gli altri - ha visto addirittura aumentare le sue emissioni nel corso degli ultimi 20 anni. 

Le recenti proposte vanno nella giusta direzione anche se sono timide nell'obiettivo di riduzione del 30% al 2030, come peraltro sottolineato dal Capogruppo S&D a Bruxelles che ha prontamente suggerito di innalzarlo al 40%.

"In un contesto caratterizzato da un forte aumento della quota di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili – aggiunge il Presidente di Elettricità Futura -, la diffusione dei veicoli elettrici contribuirà sia alla riduzione dell'import di fonti primarie fossili, sia al raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni climalteranti, nonché a un grande beneficio sul fronte della qualità dell'aria in ambiente urbano. I veicoli elettrici, infatti, non generano alcuna emissione diretta: niente ossidi di azoto, niente idrocarburi, niente particolato derivante dai processi di combustione e un impatto acustico enormemente inferiore, dovuto essenzialmente al rotolamento dei pneumatici. Certamente, la mobilità elettrica imporrà un significativo sviluppo infrastrutturale, ma si tratta di interventi relativamente semplici da adottare, a fronte dei quali si paleserebbero importanti vantaggi rispetto a ogni altra tecnologia". 




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lunedì 27 novembre 2017

Addio a maglioncini, pigiami e creme per il corpo: quest’anno il regalo è green con la limited edition di Treedom

Milano, 27 novembre 2017 – Ogni anno l’avvicinarsi del Natale corrisponde al momento in cui scatta la corsa ai regali. 

Ci si ritrova spesso così a pensare alle idee più originali, per non rischiare di regalare qualcosa di banale e inutile. 
A chi infatti non è capitato nella vita di ricevere l’ennesimo paio di calzini o le solite candele profumate?

Treedom arriva in soccorso di tutti coloro che quest’anno vogliono fare un regalo utile, destinato ad avere un futuro e a non finire in fondo ad un cassetto, e presenta la sua limited edition per il prossimo Natale: quattro alberi da regalare (Arancio, Cacao, Caffè e Moringa), ognuno dei quali possiede un significato speciale e verrà piantato in un preciso Paese.

Quattro alberi tra cui scegliere per un regalo che rende felice non solo chi lo regala e chi lo riceve, ma anche tutto il pianeta. 


In particolare, regalare la limited edition di Treedom a Natale è il piccolo ma allo stesso tempo grande gesto che ognuno di noi può scegliere di fare per contribuire a migliorare il nostro pianeta, generando benefici sia ambientali, infatti gli alberi assorbono CO2 dall’atmosfera e producono ossigeno, che sociali, poiché gli alberi rappresentano un’opportunità di guadagno per tutti i contadini coinvolti che li piantano.

La limited edition di Treedom è il regalo che “lascia il segno” nel tempo e contribuisce a migliorare l’ambiente che ci circonda.

L’Arancio (Italia) rappresenta fiducia, ottimismo e buonumore ed è il regalo perfetto per far sapere alla nostra migliore amica che su di noi può sempre contare. 


Con il Cacao (Camerun), simbolo della dolcezza, possiamo stupire la nostra dolce metà. 

E ancora, ai genitori che hanno sempre bisogno di una carica per seguire gli impegni di tutta la famiglia possiamo regalare il Caffè (Nepal), sinonimo di energia

Infine, per il fratello che deve affrontare gli esami universitari la Moringa (Haiti), simbolo della fortuna, è il regalo ideale di buon auspicio.

Regalare un albero con Treedom è semplicissimo e si acquista con un click. Infatti, basta collegarsi sul sito treedom.net 
e selezionare l’albero o gli alberi preferiti

Subito dopo, è possibile personalizzare il regalo con un messaggio di auguri dedicato e selezionare la modalità di consegna. 

Il destinatario potrà ricevere il suo regalo tramite un classico biglietto stampabile dal sito oppure tramite e-mail, Facebook e, da poche settimane,Whatsapp

Queste ultime modalità consentono di programmare l’invio del regalo in un determinato giorno e ora, ad esempio la mattina di Natale.

Chi riceverà il regalo potrà seguire la crescita dell’albero direttamente sul sito, attraverso un “diario” periodicamente aggiornato con storie, foto e informazioni. 

L’albero verrà piantato da un contadino che si occuperà di fotografarlo e geolocalizzarlo e accudirlo nel tempo.

Se è vero che a Natale siamo tutti più buoni con i nostri cari, con Treedom oggi possiamo esserlo con tutto il pianeta.

Let’s green the planet!

Arancio (Italia) € 34,90
Cacao (Camerun) € 9,90
Caffè (Nepal) € 16,90
Moringa (Haiti) €24,90

Mobilità sostenibile. Manovra: emendamento M5S, 150 milioni di euro per incentivare le auto elettriche

Manovra: emendamento M5S, 150 mln per incentivi auto elettriche


Roma, 27 novembre – "Cinquanta milioni di euro annui dal 2018 per tre anni, per un totale di 150 milioni di euro complessivi, per incentivare l'acquisto di auto elettriche e di colonnine di ricarica da recuperare dal Fondo per le esigenza indifferibili". 


E' quanto prevede un emendamento del MoVimento 5 Stelle al Dl Fisco a prima firma di Michele Dell'Orco, deputato 5stelle in Commissione Trasporti, e alla Legge di Bilancio. 

"Questo emendamento fa parte di un pacchetto di proposte a favore della mobilità sostenibile presentato sia per il Decreto fiscale che per la Legge di Bilancio e che traducono in azioni concrete quanto già previsto dal nostro Programma di Governo Trasporti e da altre proposte di legge 5stelle. Tra gli altri emendamenti proposti – spiegano i deputati 5stelle della Commissione Trasporti -  c'è ad esempio quello sugli incentivi per il car sharing elettrico, che prevede 20 milioni di euro in tre anni per quei Comuni che promuovano e sostengano forme di multiproprietà di autovetture elettriche destinate ad essere utilizzate da più persone e che si pone in linea con la nostra proposta di legge sul car pooling approvata all'unanimità in Commissione Trasporti lo scorso ottobre.  Un altro emendamento invece mira a togliere fondi alla TAV del Brennero, a cui siamo contrari, e a dare risorse per il miglioramento della capacità reale di trasporto merci della ferrovia già esistente del Brennero, attualmente sottoutilizzata. Il Governo fermi entro la fine della Legislatura le grandi opere inutili e investa nelle filiere industriali del futuro in grado di tutelare ambiente e salute e creare nuovi posti di lavoro", concludono i pentastellati.


Ambiente. Ad Anzio una task force di esperti internazionali per salvare le pinete


Ad Anzio una task force di esperti internazionali per salvare le pinete

Martedì 28 e mercoledì 29 novembre 2017, docenti e ricercatori si riuniscono al Parco della Gallinara per confrontarsi sul contenimento del patogeno forestale esotico che sta minacciando le pinete del Lazio

Anzio, 27 novembre 2017

Introdotto in Europa dal Nord America e diffusosi rapidamente nelle pinete litoranee laziali e nelle pinete urbane romane, il patogeno forestale esotico Heterobasidion irregulare è una delle principali minacce della zona con effetti evidenti e devastanti sulla salute e la stabilità dei pini. Per contrastarne la diffusione e gestirne l'emergenza, l'Università degli Studi di Torino in collaborazione con la European and Mediterranean Plant Protection Organisation (EPPO) e con il Parco della Gallinara, nell'ambito del progetto Emphasis coordinato da Agroinnova - Centro di Competenza per l'innovazione in campo agro-ambientale dell'Università di Torino, organizza il workshop tecnico e dimostrativo Heterobasidion irregulare: Una grave minaccia per le pinete italiane ed europee.

Nelle giornate di martedì 28 e mercoledì 29 novembre 2017 al Parco della Gallinara ad Anzio, docenti e ricercatori si confrontano sul contenimento del patogeno, diventato in breve tempo una delle principali criticità fitosanitarie del territorio laziale, provocando il deperimento delle pinete sia sul litorale sia nell'area urbana. Il parassita ha un impatto potenziale sull'intero continente europeo, tanto da essere incluso nella lista degli organismi per i quali si suggeriscono dei provvedimenti normativi. Rivolto a servizi fitosanitari, liberi professionisti, arboricoltori, tecnici e amministratori di foreste, parchi e comuni, il workshop fornirà una prima panoramica utile per introdurre i sintomi e gli effetti del fungo Heterobasidion irregulare sul territorio, per poi passare al riconoscimento della malattia e all'illustrazione dei trattamenti fitosanitari preventivi.

Il workshop è organizzato dal DISAFA dell'Università degli Studi di Torino con la collaborazione dell'EPPO e del Parco della Gallinara nell'ambito del Progetto Effective Management of Pests and Harmful Alien Species – Integrated Solutions – EMPHASIS, Programma Europeo Horizon 2020. Grant agreement N. 634179.

Heterobasidion irregulare: Una grave minaccia per le pinete italiane ed europee.
Anzio 28-29 Novembre 2017 | Parco della Gallinara, Via Malvito Vecchiarelli 2


PROGRAMMA
Martedì 28 novembre – Sessione teorica
14:30 Registrazione dei partecipanti
14:45 Saluti ed introduzione ai lavori
15:00 I marciumi radicali e le carie da Heterobasidion spp. e relative strategie di lotta
15:45 L'introduzione e la diffusione di H. irregulare in Italia
16:30 PAUSA CAFFÈ
16:45 La Pest Risk Analysis a cura dell'EPPO
17:05 Le problematiche fitosanitarie del Parco della Gallinara
17:20 Fasi applicative della sperimentazione per il contenimento di H. irregulare nell'ambito del Progetto Europeo EMPHASIS
17:35 Discussione e chiusura lavori

Mercoledì 29 novembre – Sessione pratica
09:30 Registrazione dei partecipanti
09:45 Riconoscimento e diagnosi della malattia in campo
10:15 Trattamenti fitosanitari preventivi
10:45 Dimostrazione e sperimentazione di strategie di eradicazione locale
13:00 Chiusura lavori

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MWF 2017: crescita vini bio. Sostenibilità e informazione ai consumatori il trend dei vini del futuro. Parola degli esperti a Naturae&Purae.


















Naturae&Purae: la produzione sostenibile nel futuro della viticoltura.

Naturae&Purae "Quo Vadis, The Future is Natural?", il convegno che il 9 novembre ai Giardini di Castel Trauttmansdorff ha aperto la 26° edizione del Merano WineFestival, ha fatto luce sul futuro della viticoltura, registrando il tutto esaurito. 


Gli esperti intervenuti all'appuntamento si sono espressi in modo unanime: sostenibilità e informazione dei consumatori alla base del trend dei vini del futuro.

Merano, 27 novembre 2017 - I vini del futuro nel segno della sostenibilità. Questo il focus emerso al convegno Naturae&Purae, tenutosi il 9 novembre nella splendida cornice dei Giardini di Castel Trauttmansdorff di Merano. 


Il Merano WineFestival, kermesse da sempre innovatrice nel settore e nelle tematiche food&wine, ha aperto la 26° edizione con un appuntamento che ha registrato il tutto esaurito. 

"Quo Vadis, The Future is Natural?", titolo del convegno ideato da Angelo Carrillo in collaborazione con Helmuth Köcher, è stato il quesito principale sul quale si sono confrontate illustri personalità del mondo dell'enologia. Attilio Scienza, Angiolino Maule, Giorgio Grai, Luca D'Attoma, Hayo Loacker e Werner Morandell: gli esperti si sono espressi sulle questioni da affrontare nel prossimo futuro in materia vitivinicola.

In particolare, durante il convegno Naturae&Purae, gli esperti hanno spesso fatto riferimento alla crescita delle vendite di vini bio nella GDO (+19,7%), sottolineando la tendenza sempre più green nella scelta dei consumatori. Da considerazioni strettamente scientifiche a visioni più bio e ambientaliste, la previsione degli esperti sul futuro della viticoltura è per lo più unanime: produzione sostenibile e informazione dei consumatori. 


Unità di intenti, certo, ma strategie diverse: dall'approccio tecnologico/scientifico delle ricerche di cisgenetica al "lasciar fare alla natura" (ma con molti paletti, come si è visto durante il convegno) dei "vignaioli naturali" che riducono al minimo gli interventi umani sia nel vigneto che in cantina. 

In mezzo la viticoltura dei nuovi vitigni resistenti, i Piwi, i disciplinari dell'agricoltura biologica e le pratiche di coltivazione biodinamica. Tante strade, ma un unico obiettivo comune come ha giustamente chiosato Angelo Carrillo al termine del confronto: lavorare per una viticoltura libera da trattamenti di sintesi, sana per l'ambiente, e per trasposizione quindi, anche per l'uomo.

Il convegno Naturae&Purae si è concluso con l'intervento di Carlo Nesler, esperto di cibi fermentati, tematica al centro della prima giornata della rassegna Wild Cooking. 


Infine, i relatori e i presenti a Naturae&Purae hanno potuto visitare i bellissimi Giardini di Castel Trauttmansdorff (Premio come International Garden of the Year 2013/Il Parco più bello d'Italia 2005), luogo ideale per questo convegno dove il tema della viticoltura viene presentato con un vigneto altoatesino tipico a forma di pergola con 11 vitigni autoctoni ed un Tabernaculum, una sorte di camera di tesoro calpestabile dove vengono presentati vinaccioli di 2400 anni (di un insediamento retico trovato recentemente in Alto Adige), una replica di oro di un vinacciolo di 8000 anni, un regalo della Georgia, la culla del vino, dal museo nazionale del Tiblisi e dei vinaccioli della vite autoctona "Versoaln" a Castel Katzenzungen (Tesimo), una rarità botanica essendo la più grande e con più di 350 anni molto probabilmente anche la più antica del mondo. (I Giardini di Castel Trauttmansdorff hanno preso la paternità di questa vite, rarità botanica).

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INDAGINE SULLA QUALITA' DELLA VITA DEL SOLE24ORE 2017: Belluno LA PROVINCIA IN CUI SI VIVE MEGLIO. CASERTA LA PEGGIORE. MILANO SCENDE IN 8° POSIZIONE E ROMA SCIVOLA AL 24° POSTO

INDAGINE SOLE 24 ORE SULLA QUALITA' DELLA VITA 2017: Belluno LA PROVINCIA IN CUI SI VIVE MEGLIO. 

CASERTA LA PEGGIORE. MILANO SCENDE IN 8° POSIZIONE E ROMA SCIVOLA AL 24° POSTO

La miglior qualità della vita? Si respira in montagna, sulle Alpi.  
Da Belluno, che si aggiudica la 28a edizione dell'indagine annuale realizzata dal Sole 24 Ore, e passando a zig-zag tra cime e tornanti attraverso Aosta, Sondrio, Bolzano, Trento fino ad arrivare a Verbano-Cusio-Ossola in Piemonte

Nei primi sette posti della classifica che misura il benessere, non solo economico, delle province italiane ci sono ben sei province alpine, a cui si aggiunge Trieste

Sei macro aree e 42 indicatori, tra cui quest'anno entrano anche gli acquisti online, il gap retributivo di genere, la spesa per i farmaci, il consumo del suolo, gli anni di studio degli over 25 e l'indice di litigiosità nei tribunali, sono l'elemento portante dell'analisi che Il Sole 24 Ore realizza per stilare la classifica della Qualità della Vita nelle 110 province Italiane. 

Arretrano alcune grandi città: Milano che, nella classifica generale perde 6 posizioni e scivola all'ottavo posto; Roma, che scende al 24° rispetto al 13° del 2016, e Torino, che retrocede al 40° posto.

Nelle vittorie di tappa per singola macro area, Milano è sempre al top nell'ambito Ricchezza e consumi, conquistando il primato nel Pil pro-capite, nell'importo medio delle pensioni e nei depositi bancari. 

I voti migliori per il consumo di suolo e l'emigrazione ospedaliera vanno invece a Sondrio, che guadagna il podio dell'area ambiente e servizi.  

Aosta sale sul podio nella densità abitativa e nelle acquisizioni di cittadinanza, mentre per giustizia e sicurezza è la provincia di Verbano Cusio Ossola a guadagnare la prima posizione.  

Firenze, invece, supera Roma e si aggiudica il primo posto per cultura e tempo Libero.  

Ma la grande sorpresa del 2017 è Ascoli Piceno, che vince la medaglia d'oro nella categoria Lavoro e Innovazione.

In coda alla graduatoria complessiva, invece, finiscono soprattutto le aree di Campania e Puglia: ben otto nelle ultime dieci posizioni, con Caserta maglia nera 2017 e Taranto al penultimo posto. Al terz'ultimo c'è Reggio Calabria

A sancire il verdetto è il trend di fondo, che mostra, attraverso i risultati dei singoli indicatori, come il divario tra Nord e Sud del Paese tenda sempre più ad ampliarsi, tanto che per trovare la prima provincia del Sud e Isole bisogna scendere fino al 52° posto di Oristano.

Le aree centro-settentrionali, infatti, non solo ribadiscono i loro primati storici negli indicatori economici (dalla ricchezza al lavoro), ma guadagnano spazio anche nei ranking - come demografia e tempo libero - un tempo appannaggio dei territori del Sud. 

Non mancano comunque le buone prestazioni: la stessa Oristano conquista il terzo posto nella macro-area Giustizia e sicurezza, Matera sale al 6° posto nella categoria Ambiente e servizi e le province del Mezzogiorno occupano in blocco i primi 14 posti nell'indicatore legato alla diffusione della banda larga. 

La Qualità della vita ha poi un versante digitale: all'indirizzo www.ilsole24ore.com/speciali/qvita_2017_dati/infografiche.shtml sono disponibili sia le classifiche sia una modalità per "pesare" secondo le proprie preferenze i vari parametri utilizzati e cogliere con un click differenze e analogie tra le varie zone d'Italia.



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domenica 26 novembre 2017

Finanza etica ed economia circolare. "Cambiare la finanza per cambiare l’Europa". A Firenze la 4a edizione di “Novo Modo”, festival dedicato alla sostenibilità e alle nuove economie

Cambiare la finanza per cambiare l'Europa: a Firenze la 4/a edizione di "Novo Modo", festival dedicato alla sostenibilità e alle nuove economie

Il 1 e 2 dicembre 2017 a Firenze (Ex-Fila Connessioni Metropolitane) la quarta edizione del festival promosso da Fondazione Finanza Etica

Ingresso libero su prenotazione.

Firenze, 26 novembre - Nuove economie; finanza etica e tutela dei risparmiatori; "whistleblowing" e legalità; cambiamenti climatici e sostenibilità ambientale; integrazione e migrazioni: sono alcuni dei temi al centro della 4/a edizione del festival "Novo Modo", due giorni di incontri e dialogo, promossi da Fondazione Finanza Etica, con il patrocinio della Regione Toscana, che si svolgeranno venerdì 1 e sabato 2 dicembre aFirenze presso Ex-Fila Connessioni Metropolitane (via Leto Casini 11).

"Cambiare la finanza per cambiare l'Europa": questo il titolo dell'iniziativa, in cui si incontreranno esperti, studiosi, giornalisti, politici, scrittori, rappresentanti della società civile e del mondo sindacale per discutere di disuguaglianze e delle necessarie azioni da intraprendere per contrastarle. Il programma è a ingresso libero su prenotazione sul sito www.novomodo.org.

"Nel decennale della crisi economico-finanziaria che ha sconvolto il mondo e che ancora lascia i suoi pesanti condizionamenti sociali, ambientali ed economici sui cittadini di molti paesi europei e del mondo, noi insieme ai partner di Novo Modo ci proponiamo di svolgere una riflessione e di proporre un confronto sui temi dellepossibili alternative economiche ad un sistema di economia finanziarizzata che ha mostrato di non essere capace di mantenere le proprie promesse di crescita e sviluppo." - dice Simone Siliani, direttore di Fondazione Finanza Etica - L'Europa è ancora l'epicentro di questa crisi e di una possibile prospettiva. NovoModo si propone come l'evento di riferimento per chi si occupa di finanza e di nuove economie in Italia, un luogo dove discutere delle buone regole di giustizia e trasparenza e le buone prassi in grado di contaminare per cambiare la finanza e l'economia tradizionale. Secondo studi della Banca Mondiale e della George Washington University confermati dal Rapporto Consob sulle scelte di investimento delle famiglie, infatti, solo il 37% degli italiani ha una minima conoscenza dei concetti economici e finanziari ed è quindi in grado di compiere scelte di utilizzo dei propri risparmi minimamente consapevole". 

Prosegue Andrea Baranes, presidente di Fondazione Finanza Etica"Tra gli appuntamenti del festival, presenteremo il 1° Rapporto sulla finanza etica in Italia e in Europa di Fondazione Finanza Etica, in cui saranno messe a confronto 21 banche etiche con 15 banche sistemiche europee, dimostrando come su quasi tutti i parametri, quali il patrimonio, prestiti, depositi e attivo, la finanza etica dia maggiori garanzie di sostenibilità e migliori performance di quella sistemica".

Il programma nel dettaglio:
Ad aprire i lavori, il 1 dicembre, alle ore 9.00, sarà l'incontro "Riciclaggio internazionale e criminalità organizzata: l'importanza del whistleblowing", con Cecilia Anesi, Giulio Rubino e Lorenzo Bagnoli (di Investigative Reporting Project Italy). 

L'evento in collaborazione con associazione DIG – Documentari Inchieste Giornalismi, si concentrerà sul ruolo del "whistleblowing", colui che denuncia pubblicamente o riferisce alle autorità illecite o fraudolente, figura importante per combattere anche le attività illecite a livello internazionale. Si farà il punto sulla legge che tutela queste figure, appena approvata alla Camera il 15 novembre scorso.

Alle ore 10 con l'incontro con i membri del Finance Watch Italia, rete di ong, università, sindacati, think-tanks indipendenti che nel fornire un punto di vista competente e diverso sulle questioni finanziarie cerca di limitare i danni per la democrazia costituiti da una eccessiva prossimità fra i politici e le elités finanziarie, mentre alle ore 11 si terrà "Raccontare l'economia. Limiti e opportunità del giornalismo d'inchiesta in ambito economico", in collaborazione con associazione DIG – Documentari Inchieste Giornalismi

Partendo dal recente lavoro dell'International Consortium of Investigative Journalists (Icij) sugli investimenti di privati in società offshore che ha impegnato 380 giornalisti, attivi in 67 paesi e 96 media di tutto il mondo, si dimostrerà come il giornalismo d'inchiesta sia ancora oggi una funzione decisiva nel rivelare e rendere pubblici i meccanismi opachi dell'economia contemporanea. 

Parteciperanno Nicola Borzi (Il Sole 24 Ore), e Vittorio Malagutti (L'Espresso). 

Nel pomeriggio, alle ore 14.30 l'incontro "I distretti dell'economia civile. Quando le nuove economie trovano casa", proporrà di ripensare lo sviluppo locale in un contesto grazie alla partecipazione attiva, orizzontale e contemporanea di attori economici, istituzionali e della società civile, facilitando lo sviluppo di quelle economie che sono l'alternativa virtuosa, quali la "Sharing economy", "l'economia circolare", "economia urbane", "b-corporation". 

Ne parleranno Silvia Vacca (Sec), Filippo Ugolini (Sidagroup), Eva Gullo(presidente del Polo Lionello Bonfanti), a cui seguirà un focus sui distretti dell'economia sociale con Pierpaolo Inserra (distretto E.S. Marche Nord) e i distretti dell'economia civile con Lorenzo Barucca (Legambiente). 

Le conclusioni saranno affidate a Fausto Ferruzza (Presidente Legambiente Toscana), coordina Carlo Andorlini (Comitato scientifico Legambiente).

Alle ore 17 ci sarà i confronto "Educazione finanziaria: fra responsabilità del mondo creditizio, tutela dei risparmiatori e scelte etiche", con Paola Baretta (sottosegretario Ministero dell'Economia e delle Finanze), Riccardo Colombani (First Cisl), Giovanna Boggio Robutti (direttrice generale Fondazione per l'Educazione Finanziaria e al Risparmio), un rappresentante della direzione della Sede di Firenze della Banca d'Italia e Ugo Biggeri (Presidente Banca Etica). 

Durante l'incontro saranno presentati anche vari progetti, quali "EducarCi", a cura di Banca Etica e Fondazione Finanza Etica, in collaborazione con Sbilanciamoci; "Educazione finanziaria nelle scuole", frutto di un accordo tra MIUR e Banca d'Italia, e "Economi@ascuola", il programma della Fondazione per l'Educazione Finanziaria e al Risparmio promosso nell'ambito del protocollo MIUR – Feduf.

Il secondo giorno di festival si aprirà alle ore 9.30 con "Sustainable Finance: l'agenda europea per una finanza sostenibile", organizzato da Finance Watch, mentre alle ore 11 sarà presentato il 1° Rapporto sulla finanza etica in Italia e in Europa di Fondazione Finanza Etica, uno degli appuntamenti principali del festival. 

La finanza etica è infatti uscita dalla fase di sperimentazione e dalla dimensione di nicchia, e il primo rapporto in assoluto sulla dimensione e le caratteristiche della finanza etica in Europa dimostra come le banche etiche e sostenibili abbiano performance per molti aspetti migliori di quelle delle banche sistemiche.

Andrea Baranes, presidente di Fondazione Finanza Etica, ne discuterà con Tommaso Gabellini (dottorando University College of London, ricercatore Institute of Innovation and Public Purpose) e Thomas Fazi(giornalista, scrittore e membro del movimento Senso Comune). Parteciperà anche Vittorio Bugli (assessore alla Presidenza Regione Toscana).

Alle ore 13.45 sarà presentata l'attività di azionariato critico come strumento di engagement e di dialogo con le aziende, con l'approfondimento delle attività svolte nel 2017 su Eni, Enel, Leonardo-Finmeccanica, Zara/Inditex, Rheinmetall e Acea, e impegni per il 2018. 

Alla domanda "Cosa fanno le grandi imprese quotate sul mercato e spesso partecipate dallo Stato con i titoli degli azionisti e secondo quali criteri investono nel mondo?" risponderanno Paolo Carsetti (Forum per l'acqua), Ferdinando Laghi (Forum "Stefano Gioia"), Daniela Patrucco (Comitato SpeziaViaDalCarbone), Andrea Boraschi (Greenpeace Italia), Laura Renzi (Amnesty International), Maina van der Zwan (PAX Olanda). 

Coordina e presenta Mauro Meggiolaro(Fondazione Finanza Etica).
Alle ore 15.30 largo all'approfondimento sugli "Strumenti finanziari nella riforma del Terzo Settore"in cui si spiegherà il funzionamento dei nuovi strumenti per il sostegno finanziario delle imprese sociali, ong, onlus, organizzazioni di volontariato, quali social bonus e titoli di solidarietà

Parteciperanno Niccolò Melli (staff del Sottosegretario Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali), Claudia Fiaschi (Portavoce Forum Terzo Settore), Lorenzo Barucca (Ufficio nazionale Economia Civile Legambiente), Greta Barbolini (responsabile nazionale politiche economiche dell'Arci) Introduce e coordina Marco Piccolo (Banca Etica).

Infine, alle ore 17, chiusura della giornata di studi con "Le crisi bancarie in Italia: cosa è successo, perché, le responsabilità", incontro tra i partner di Novo Modo e i parlamentari membri della Commissione d'inchiesta sul sistema bancario e finanziario, analizzando le più recenti crisi italiane, da Mps a Banca Etruria alle Popolari. 

Partecipano sen. Gianni Girotto (M5S), on. Susanna Cenni (PD), on. Davide Zoggia (Articolo 1 – MDP), on. Giovanni Paglia (SI – SEL – Possibile), Giulio Romani (segretario naz. FIRST CISL), Andrea Baranes (FFE), Francesca Chiavacci (Arci). 

Completano il programma alcuni eventi collaterali: le attività delle scuole con 4 percorsi tematici (integrazione e migrazioni; resilienza/cambiamenti climatici e ambiente; legalità;  economia) al Liceo Linguistico e Psico-pedagogico "G.Pascoli" (teatro Le Laudi - Firenze, venerdì 1 dicembre mattina); due performance di "Suono Madre – La parola alle percussioni, a cura di NETSUS Network for Sustainability (il 1 e 2 dicembre alle ore 19) e venerdì alle ore 21 la proiezione del film di Andrea Segre, "L'ordine delle cose" (alla presenza del regista), introduzione e discussione con Igiaba Scego (giornalista e scrittrice) e Matteo Biffoni (sindaco di Prato e responsabile ANCI migrazioni), coordina Nicoletta Dentico (vice presidente Fondazione Finanza Etica). 

Chiusura delle attività il 2 dicembre alle ore 21 con Exfila Lab: dall'hot jazz alla contemporaneità, con i musicisti Franco Baggiani (tromba e direzione), Giacomo Downie (sax baritono e direzione), Leonardo Passigli (chitarra elettrica), Susanna Crociani (sax alto), Fabio Ferini (batteria-percussioni), Cosimo Marchese (batteria-percussioni). 

Alcuni incontri forniscono crediti formativi per giornalisti, in collaborazione con Ordine dei Giornalisti Toscana. 

Qualora in possesso, si consiglia di portare la tessera Arci per facilitare l'accesso al circolo Exfila.


Novo Modo è organizzato da Fondazione Finanza Etica, con il patrocinio della Regione Toscana, promossa da Acli, Arci, Banca Etica, Caritas Italiana, Cisl, Fairtrade Italia, CTM Altromercato, First Social Life, Fondazione Culturale Responsabilità Etica, Legambiente, Libera – Associazione, nomi e numeri contro le mafie, Made in World, Next Nuova economia per tutti, Scuola di Economia Civile, Polo Bonfanti Lionello.

sabato 25 novembre 2017

Castellanza è il Comune più riciclone di vetro

Castellanza sul tetto d'Italia per la raccolta differenziata del vetro
  • Il Comune di Castellanza in provincia di Varese è stato premiato da CoReVe – Consorzio Recupero Vetro con il Green Award, il riconoscimento annuale consegnato dal Consorzio al Comune che si è distinto per i risultati ottenuti nella raccolta differenziata del vetro durante l'anno precedente;
  • Il comune di circa 15.000 abitanti, infatti, nel 2016 ha fatto registrare una resa pro capite di 46,7 kg/ab, di gran lunga superiore rispetto alla media nazionale di 30,7 kg/ab;
  • Sabato 25 novembre CoReVe donerà ai cittadini di Castellanza uno speciale spettacolo gratuito dei comici di Zelig, durante il quale verrà consegnato il premio per il loro impegno nell'effettuare un raccolta differenziata a regola d'arte.
  • Lo spettacolo sarà preceduto dal convegno dedicato all'economia circolare 'Da rifiuto a risorsa! Differenziamoci di più'. Organizzato nell'ambito della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti, il convegno si terrà presso la LIUC-Università Cattaneo alla presenza dell'On. Maria Chiara Gadda;

Milano, 25 novembre 2017 Castellanza comune virtuoso 2017! Verrà consegnato ai rappresentanti del Comune Sabato 25 Novembre durante lo spettacolo di Zelig donato dal Coreve il premio "Green Award 2017" per i risultati raggiunti dai cittadini di Castellanza nella raccolta differenziata del vetro nel corso del 2016. Il premio, giunto alla 7a edizione, è stato istituito nel 2011 da CoReVe (Consorzio Recupero Vetro) per omaggiare le realtà del nostro Paese distintesi per i buoni risultati ottenuti nel processo di differenziazione del vetro durante l'anno precedente. Con una resa di 46,7 kg per abitante nel 2016 (rispetto alla media nazionale di 30,6 kg/ab) Castellanza succede ad Aosta, che nel 2016 aveva ricevuto il riconoscimento grazie all'ottima raccolta effettuata nel 2015.

"CoReVe ha istituito il Green Award nel 2011 per premiare le realtà locali che anno dopo anno si distinguono particolarmente per i risultati ottenuti nella raccolta differenziata del vetro", ha dichiarato Franco Grisan, Presidente di CoReVe. "La resa pro capite raggiunta dal comune di Castellanza nel 2016 si è rivelata di gran lunga superiore alla media nazionale e per questo motivo abbiamo deciso di omaggiare tutti i cittadini, principali artefici di questo risultato, con il Green Award ed un coinvolgente spettacolo Zelig gratuito".

"Mi complimento personalmente anche con l'Amministrazione comunale per l'impegno dimostrato nel diffondere tra i propri cittadini una cultura del vivere sostenibile. Un impegno testimoniato anche dall'organizzazione del convegno in programma sabato mattina presso l'Università LIUC", ha concluso il Presidente.

"Ringrazio il CoReVe per il premio assegnato alla nostra città. L'ottimo risultato testimonia la collaborazione tra Comune e cittadini e la grande attenzione e sensibilità da sempre dimostrate sia dalle precedenti Amministrazioni che dall'attuale nei confronti dell'ambiente. Sappiamo quanto sia importante la raccolta differenziata e per questo motivo continueremo a spronare la cittadinanza per andare sempre oltre. L'ambiente va difeso e tutelato prima di tutto", ha dichiarato il Sindaco della Città di Castellanza, Mirella Cerini.

La manifestazione sarà preceduta dal convegno 'Da rifiuto a risorsa! Differenziamoci di più' organizzato dall'Amministrazione locale nell'ambito della SERR (Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti) e in programma sabato 25 novembre alle 10.30 presso la LIUC – Università Cattaneo di Castellanza. Durante il convegno oltre ai diversi temi legati all'economia circolare e allo spreco alimentare si ricorderà come quella della differenziata sia un'abitudine da diffondere e consolidare non solo all'interno delle case degli italiani, ma anche e soprattutto all'interno di tutti i settori dell'economia.

Lo show dei comici di Zelig in programma sabato 25 alle 21.00 presso il Teatro di Via Dante, invece, sarà un modo divertente e coinvolgente per ringraziare i cittadini di Castellanza per gli sforzi profusi, grazie ai quali la loro comunità ha raggiunto risultati di assoluto spicco a livello nazionale nella raccolta del vetro da imballaggio. Tra coloro che intratterranno i presenti durante lo spettacolo ci saranno il trio Boiler, Mr.Forest, Nuzzo e Di Biase, Sergio Sgrilli e Giorgio Verduci, pronti per festeggiare con tutto il pubblico il bel traguardo raggiunto.  
  
Coreve – Consorzio Recupero Vetro
Coreve è il consorzio senza fini di lucro che ha per scopo il raggiungimento degli obiettivi di riciclo e recupero dei rifiuti di imballaggio in vetro prodotti sul territorio nazionale. È stato istituito dai principali gruppi vetrari italiani il 23 ottobre 1997 in ottemperanza al Decreto Legislativo 22/97 per gestire il ritiro dei rifiuti in vetro provenienti dalla raccolta differenziata, per predisporre le linee guida per le attività di prevenzione e per garantire l'avvio al riciclo del vetro raccolto. Un'organizzazione moderna i cui obiettivi sono la costante ricerca di nuove soluzioni che possano migliorare e ottimizzare la catena di montaggio del rottame di vetro.

E&S Group Politecnico di Milano, primo Digital Energy Report in Italia: l’energia è il prossimo settore in cui la disruption digitale colpirà

Energy&Strategy Group, School of Management Politecnico Milano

Presentato il primo Digital Energy Report in Italia: il futuro dell'energia è digitale e l'energia è il prossimo settore in cui la disruption digitale colpirà. 

Tre gli ambiti analizzati: Smart Energy & Grid, Smart Manufacturing e Smart Building.

Vittorio Chiesa: "Se le aziende di tutta la filiera non modificano in maniera profonda il loro assetto rischiano di scomparire". Quanto agli investimenti,  "bisogna resistere alla tentazione di privilegiare soluzioni 'energy only', redditizie nel breve periodo, mentre è nelle architetture complesse che la trasformazione digitale dell'energia trova la propria massimizzazione".

Milano 25 novembre 2017 - "Il futuro dell'energia è digitale e l'energia è il prossimo settore in cui la disruption digitale colpirà". Ne è convinto Vittorio Chiesa, direttore dell'Energy&Strategy Group della School of Management del Politecnico di Milano, che oggi ha presentato il Primo Digital Energy Report in Italia. La digital energy, infatti, non riguarda solo tecnologie avanzate abilitate al controllo dei consumi, come comunemente si intende, ma permea in profondità tutte le fasi della filiera, dalla produzione alla vendita. E' il fattore che abilita l'ecosistema dei prodotti e servizi smart da cui ormai sono caratterizzati le reti, i sistemi produttivi e quelli di consumo dell'energia.

Ma come è fatta e come si declina un'architettura digitale? Come si quantificano i benefici, anche intangibili, conseguenti alla sua adozione? Quali sono le opzioni di sviluppo che le soluzioni digitali abilitano per i possibili utilizzatori? Il Digital Energy Report, che ha visto la partecipazione attiva di numerose aziende partner, intende contribuire al dibattito con numeri e strumenti di analisi che permettano di comprendere la reale portata del fenomeno e  definire il perimetro di azione della digitalizzazione nell'ambito energetico, così da  valutarne, pur con tutte le cautele del caso, la redditività economica in diversi ambiti di applicazione, dal manufacturing e building alla produzione di energia da fonti rinnovabili.

"Le sfide della digital energy per gli attori della filiera sono molte - spiega Vittorio Chiesa -,sia sul piano tecnologico, perché è ancora lunga la strada da percorrere per rendere fruibili e sfruttabili molti dei benefici intangibili, sia soprattutto sul piano dei modelli di business vincenti, che andrebbero rapidamente identificati e adottati. Infatti, se le aziende non modificano in maniera profonda il loro assetto rischiano di essere soggetti a fenomeni di disruption, come in ogni settore dove sia entrata prepotentemente la digitalizzazione. Allo stesso tempo è quanto mai interessante, particolarmente in Italia, tenere sotto controllo le startup, non soltanto per la ventata di novità che possono portare in un settore caratterizzato da un elevato grado di maturità, ma anche perché proprio da queste potrebbe arrivare il nuovo incumbent della digital energy".

Parlare di digital energy significa parlare di architetture complesse che oltre ai sistemi hardware e software per il monitoraggio e l'azionamento dei diversi impianti energetici comprendono i sistemi di trasmissione dei dati e l'intelligenza necessaria alla loro elaborazione. Gli apparati fisici che abilitano la trasformazione digitale sono prodotti intelligenti interconnessi che offrono nuove funzionalità e che vengono chiamati IoT, Internet of Things. La vera innovazione però non consiste nella semplice connettività dell'oggetto, ma nella possibilità di interagire con altri oggetti o con l'uomo. Tre sono gli ambiti principali investigati dal Report: Smart Energy & Grid, Smart Manufacturing e Smart Building. In ciascuno di essi si sono analizzate le possibili, reali, architetture digitali e i vantaggi della digitalizzazione, approfondendo le soluzioni tecnologiche implementabili e la loro sostenibilità economica.

Come prevedibile, la maggiore redditività spetta alle soluzioni "energy only", più focalizzate a ottimizzare i benefici tangibili legati al risparmio energetico. Ma ciò genera un paradosso: se da un lato la loro "concretezza" è premiata dagli indicatori di redditività, è altrettanto vero che si riduce il potenziale di sfruttamento della trasformazione digitale dell'energia, che trova invece nelle architetture "full enabler" la propria massimizzazione. "Vi è dunque il rischio - mette in guardia Chiesa - che una visione di breve periodo sposti la maggior parte degli investimenti verso soluzioni 'energy only', sicuramente efficienti dal punto di vista economico ma meno adatte, soprattutto in contesti quali lo Smart Manufacturing, a garantire quel salto in termini di produttività che invece la quarta rivoluzione industriale promette di portare nel Paese".

Sono comunque molti gli attori che si sono già affacciati, alcuni per la prima volta, nel mondo energy come conseguenza dell'evoluzione culturale connessa alla visione integrata energetica-digitale, allargando il  proprio ventaglio di offerta. Quella che sembra essere la chiave di successo condivisa tra i vari operatori è infatti l'alto livello di flessibilità della soluzione digitale offerta: l'adattabilità delle infrastrutture per la raccolta dei dati e della loro trasmissione, così come quella degli strumenti di analytics, sono fondamentali per la penetrazione in contesti assolutamente eterogenei.

Ma come avviene la raccolta e l'analisi dei dati? Gli apparati fisici che abilitano la digitalizzazione  possono essere già integrati in macchinari o impianti di ultima generazione oppure venire inseriti successivamente. La raccolta dati è possibile grazie all'interfaccia con sistemi come SCADA (Supervisory Control And Data Acquisition) o PLC (Programmable Logic Controller). In seguito, i dati vengono indirizzati verso piattaforme di immagazzinamento locali (come software e server aziendali) oppure in Cloud, con lo scopo di aggregarli e potervi accedere con facilità. Quanto all'"intelligenza", può essere posta in coda al framework (intelligenza bottom), modalità che comporta un'ingente mole di dati trasmessi e una potenza di trasmissione e immagazzinamento onerosa, o in testa (intelligenza edge), con una pre-elaborazione del dato che viene trasmesso "pulito", diventando strumento diretto degli Analytics dell'ultimo blocco.


Le capacità dei prodotti interconnessi spaziano così dal più semplice monitoraggio delle condizioni di funzionamento di un asset, con la segnalazione di eventuali anomalie, al controllo, all'ottimizzazione, fino allo sviluppo di una certa autonomia del prodotto. Software evoluti infatti consentono di decifrare in modo sempre più accurato le informazioni contenute nei Big Data, creando nuove opportunità di business legate alla condivisione dei dati stessi, ma anche a quella dei risultati delle elaborazioni numeriche.

Le soluzioni Digital Energy per la Smart Energy & Grid

La continua crescita della generazione di energia di tipo rinnovabile ha portato a profonde trasformazioni della rete. Per decenni il settore energetico è stato infatti caratterizzato da economie di scala, produzioni centralizzate e reti di trasmissione e distribuzione di proprietà pubblica. Il nuovo modello della generazione distribuita richiede al contrario sempre maggiore "intelligenza" e capacità di operare in maniera attiva sia da parte dei sistemi di generazione che della rete, modulando quindi con sempre maggiore frequenza e flessibilità produzione, trasmissione e distribuzione di energia.

I risultati dello studio per la Smart Energy sono estremamente chiari. Le soluzioni digitali sembrano avere i requisiti di disponibilità commerciale e sostenibilità economica per trovare una più che adeguata diffusione nel mercato italiano. Se opportunamente modulata, con soluzioni "light" per le realtà di più piccole dimensioni e soluzioni "heavy" nel caso di operatori che possano ragionare in ottica multi-impianto, la scelta di soluzioni digitali per la gestione della generazione di energia appare una scelta vincente, non soltanto per il proprietario o gestore dell'impianto, che ne ottiene un beneficio economico diretto, ma anche per il sistema elettrico nel suo complesso, che guadagna in termini di affidabilità e flessibilità nella fase di generazione. Il processo di consolidamento e maturazione industriale, che caratterizza questa fase di sviluppo del mercato italiano, rappresenta il contesto ideale per la diffusione delle soluzioni digitali. Numerosi anche i benefici intangibili, in aggiunta a quelli tangibili, spesso direttamente proporzionali alla complessità dell'architettura.

Le soluzioni Digital Energy per lo Smart Manufacturing

In ambito industriale, sia nelle grandi imprese che nelle PMI, stiamo assistendo a una digitalizzazione sempre più accelerata. Le nuove tecnologie consentono di avere accesso a dati e informazioni che tuttavia necessitano di essere interpretati con un linguaggio comune, trasformando il dato in sé in opportunità di sviluppo e di business. Il Piano Industria 4.0, avviato a settembre 2016 con una dotazione di 13 miliardi di euro tra il 2017 e il 2020, ha proprio lo scopo di stimolare la trasformazione digitale delle imprese manifatturiere, rendendole competitive in un mercato in continua evoluzione. Le tecnologie incluse nel Piano spaziano dalla raccolta dati, alla robotica, all'automazione avanzata e hanno quindi uno spettro più ampio rispetto a quanto affrontato nel Rapporto, vantando possibili impatti anche sulla produttività, sulla qualità di lavorazione, sulla sicurezza, sulla logistica.In ambito industriale, la valutazione della sostenibilità economica dei casi di implementazione di soluzioni digital è stata affrontata supponendo due diversi scenari di adozione, che tenessero conto dello stato dell'impresa al momento dell'introduzione delle nuove tecnologie: un primo scenario più "evoluto", con la  presenza di un sistema informativo up-to-date (compatibile quindi con applicazioni distribuite e non soggetto a particolari vincoli di legacy) e di un sistema di monitoraggio del tipo SGE (Sistema di Gestione dell'Energia, ossia dispositivi che consentono di massimizzare l'efficienza energetica dei processi industriali) e invece un secondo scenario caratterizzato da un sistema informativo standard, senza sistema di monitoraggio SGE, cosa che richiede notevoli modifiche anche a livello hardware per l'integrazione di nuovi strumenti di misura e l'installazione di un sistema di comunicazione sicuro ed efficace.

I casi studio relativi all'ambito Smart Manufacturing si sono focalizzati sui settori in cui risulta più diffusa l'implementazione di soluzioni digital: Ceramica, Componentistica per Automotive e Tessile, che contano in Italia oltre 22.000 imprese attive a inizio 2017 e generano un fatturato complessivo di circa 150 miliardi di euro, poco più del 20% del volume d'affari «cubato» dall'intero comparto manifatturiero italiano.

Anche le soluzioni digitali per lo Smart Manufacturing sembrano avere i requisiti di disponibilità commerciale e sostenibilità economica per trovare una più che adeguata diffusione nel mercato italiano. Il Piano Industria 4.0 e i suoi effetti positivi sulla redditività rappresenta un indubbio volano a questa tipologia di investimenti, che hanno comunque dei "fondamentali" economici solidi. Se però ci si limita alla quantificazione tangibile dei benefici, la redditività percentuale delle soluzioni a più basso investimento (l'architettura "basic") può rappresentare una tentazione forte per il mondo del manifatturiero, ma ciò rischia di privilegiare la visione di breve termine rispetto a quella di lungo, che invece privilegia le architetture "advanced", in grado di massimizzare gli altri benefici, quelli intangibili.

Può essere interessante provare a isolare il contributo dell'efficienza energetica per comprendere se e quanto questa variabile da sola sia in grado di spiegare il razionale economico di adozione. Se si guarda ad esempio alle architetture "basic", la media della redditività complessiva è pari al 59% nello scenario "con SGE" e al 51% in quello "senza SGE". Se si considera invece la sola componente energetica, i valori scendono rispettivamente al 52% e al 49%, con una differenza contenuta (tra 2 e 7 punti percentuali) che indica la rilevanza della variabile energia nella sostenibilità economica dell'investimento. Situazione analoga si ritrova nell'architettura "intermediate" e "advanced".

Dunque, la componente energetica pesa decisamente nella redditività degli investimenti. Pur con tutti i distinguo del caso (si sono scelti settori ad elevato peso della componente energia, che è per sua natura tra le più semplici da quantificare ed è quindi stata inclusa nel calcolo a discapito di altri effetti, più complessi da quantificare e da generalizzare) il fatto rappresenta comunque un segnale molto positivo, proprio perché costituisce una sorta di "baseline" dell'investimento, sulla quale gli investitori possono contare e rispetto alla quale gli effetti addizionali, siano essi tangibili o intangibili, hanno un ulteriore e certo favorevole impatto.

Le soluzioni Digital Energy per lo Smart Building

Uno Smart Building è un edificio che garantisce la gestione automatica di impianti e sistemi, come quelli per l'illuminazione e la climatizzazione, con particolare attenzione al monitoraggio degli ambienti interni in ottica di risparmio energetico e sicurezza delle persone (ad esempio gli impianti industriali). Il mondo digitale incontra quello dell'efficienza energetica consentendo il monitoraggio, il controllo e la regolazione delle variabili che determinano il funzionamento ottimale degli impianti. Parallelamente al flusso di energia si genera così anche un flusso di dati funzionale all'ottimizzazione dell'intero sistema e che abilita inoltre una proficua interazione con soggetti esterni come i manutentori.

Due sono le architetture studiate nel caso dello Smart Building e la valutazione della sostenibilità economica dell'implementazione di soluzioni digital è stata affrontata supponendo due diversi scenari di adozione: edifici di nuova costruzione di classe energetica A1 e edifici già esistenti di classe energetica F, per cui è necessario un adeguamento degli impianti (retrofit). I tre casi studio hanno valutato l'applicazione delle tecnologie digital in tre ambiti che si differenziano tra loro per il consumo energetico, elettrico e termico, specifico: GDO, Ospedale ed Edificio ad uso uffici.

Anche le soluzioni digitali per lo Smart Building sembrano avere i requisiti di disponibilità commerciale e sostenibilità economica per trovare una più che adeguata diffusione nel mercato italiano ed è particolarmente interessante come, nonostante una maggior necessità di investimento, lo scenario "retrofit" sia quello con la maggior redditività. Da un lato ciò dipende dal fatto che, applicata a una situazione dove i consumi sono maggiori, l'intelligenza digitale permette risparmi percentualmente maggiori rispetto al caso in cui si parta da un livello di efficienza energetica già elevato.  Dall'altro lato, è un segnale importante di come le soluzioni digital per lo Smart Building possano rappresentare un primo e importante passo di efficientamento di un parco edifici che come sappiamo non è tra i più giovani nel nostro Paese. La differenza di redditività nei diversi casi è significativamente correlata all'intensità dei consumi energetici, con GDO e ospedali avvantaggiati rispetto agli edifici ad uso uffici.



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