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lunedì 30 ottobre 2017

Le 5 sessioni tematiche degli Stati Generali della Green Economy 2017

Si terranno a Ecomondo, nel pomeriggio del 7 novembre, le 5 sessioni parallele tematiche. In particolare, alla sessione, realizzata in collaborazione con il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e con la Regione Emilia Romagna, "Per la rete delle Green Cities in Italia?, dopo gli interventi introduttivi di numerosi relatori, tra cui Edo Ronchi-Presidente Fondazione per lo sviluppo sostenibile e Fabrizio Tucci-Coordinatore del GdL "Architettura per la green economy nelle città?, si terrà un interessante confronto tra Amministrazioni comunali, da Nord al Sud Italia.

La sessione, in partnership con ENEA, dal titolo "L'attuazione dell'Accordo di Parigi e le politiche energetiche nazionali? sarà divisa in 3 round. Il primo in cui si farà il punto sulle prospettive delle politiche climatiche ed energetiche dopo Parigi con Francesco La Camera-Direttore Generale del Ministero dell'Ambiente, Gianni Silvestrini-Kyoto Club e Andrea Bababella-Fondazione per lo sviluppo sostenibile. Seguirà il secondo round, una tavola rotonda dedicata alle proposte degli Stati Generali sulla SEN e il Piano Clima ed Energia. Il terzo è dedicato alle forze politiche: oltre a Barbara Degani, Alternativa Popolare, Ministero dell'Ambiente, ci saranno Gianni Girotto-Movimento 5 Stelle, Stefano Mazzetti-PD, Claudia Maria Terzi-Lega Nord, Vincenza Labriola-Forza Italia, Marco Furfaro-Campo Progressista.

Alla sessione "Economia circolare: recepimento e attuazione delle Direttive Europee sui rifiuti?, in collaborazione con Edizioni Ambiente, dopo le introduzioni di Walter Facciotto e Roberto Morabito-Coordinatori GdL "Ecoinnovazione nell'economia circolare?, la parola sarà data a Emilio Gatto-Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, Sergio Cristofanelli- Ministero dell'Ambiente, Cinzia Tonci- Ministero dello Sviluppo Economico e Alessandro Bratti-Camera dei Deputati. Seguirà una tavola rotonda dedicata alle chiavi per il successo della società della prevenzione e del riciclo.

Di respiro internazionale, la sessione "La mobilità futura: less, electric, green and shared? in collaborazione con Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, a cui tra gli altri, parteciperanno, moderati da Raimondo Orsini-Coordinatore GdL "Mobilità?, Lew Fulton-Institute of transportation studies, UC Davis, Sacramento, California e Francisco Furtado-International Transport Forum, OECD, Parigi, Francia.
La sessione "La Green economy e le politiche industriali?, infine, realizzata in collaborazione con il Ministero dell'Ambiente, l'Osservatorio Italiano per la Finanza Sostenibile e la Fondazione Global Compact Network Italia, sarà introdotta da Marco Frey, Presidente, Fondazione Global Compact Network Italia, e Alessandra Bailo Modesti-Fondazione per lo sviluppo sostenibile.
Tutti i dettagli delle singole sessioni nel programma degli Stati Generali della Green Economy 2017.

Il 90% dei cittadini ritiene la green economy un driver di sviluppo


L'ATTUAZIONE DELL'ACCORDO DI PARIGI E 
LE POLITICHE ENERGETICHE NAZIONALI

Paese reale e politica seguono, sulla green economy, due percorsi paralleli, destinati a mai incontrarsi. Se per i politici, infatti, i temi della green economy sono marginali, i cittadini sono disponibili e pronti a realizzare una svolta verde. La Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile ha promosso, a tal proposito, un sondaggio "La green economy nelle città? realizzato da Demetra opinioni e coordinato da Ketty Vaccaro del Censis. 

L'indagine è stata realizzata su un campione rappresentativo di 1.500 italiani maggiorenni stratificato secondo le principali variabili demografiche, intervistato con tecnica mista CATI (Computer Assisted Web Interviewing).

Per i cittadini il binomio green economy-sviluppo è ben chiaro: 9 su 10 concordano sul fatto che la green economy possa migliorare lo sviluppo locale e nella graduatoria degli elementi trainanti per lo sviluppo locale la green economy sta nel gruppo di testa, poco dietro alla filiera agroalimentare, l'imprenditoria giovanile e il turismo.

Una larga maggioranza di cittadini poi (il 58%) è abbastanza o molto informata sulla green economy e oltre il 70% dà importanza alle politiche pubbliche per l'attuazione delle misure di green economy. Le misure per il clima e l'energia incontrano un consenso molto ampio (superiore al 90%). Nove intervistati su 10 sono favorevoli a misure per la rigenerazione urbana e l'economia circolare e 8 su 10 sono favorevoli ad attuare misure per eliminare gli sprechi idrici, migliorare le reti ed eliminare le perdite, così come alto è il consenso sulla proposta di multare chi non fa la raccolta differenziata (87%).

Sempre alto (90%) è il consenso verso le misure per tutelare il capitale naturale e le infrastrutture verdi, e 7 intervistati su 10 vorrebbero veder aumentare la diffusione dei prodotti biologici anche se costassero il 10% in più. Le misure per una mobilità più sostenibile godono di ampia popolarità (sempre intorno al 90%) e, mentre misure come l'aumento delle piste ciclabili e dell'uso delle biciclette, l'utilizzo di mezzi pubblici elettrici, ibridi, a gas o a biocarburanti registrano un livello di accordo superiore al 90%, le preferenze calano un po' quando le misure diventano più impegnative, come il divieto di vendere auto a gasolio e a benzina entro 10 anni (77%).

Tg Prime Time: nelle dichiarazioni dei leader politici non si parla o si parla troppo poco di green economy

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I leader politici non si occupano o si occupano molto poco di tematiche relative alla green economy. È quanto emerge dalla ricerca "Le parole dei leader nei Tg prime time e su twitter e i temi di green economy? promossa dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e realizzata dall'OSA-Osservatorio Sviluppo Sostenibile e Ambiente nei Media, nato dalla collaborazione tra l'Osservatorio di Pavia e Pentapolis.

L'OSA ha ricercato nelle dichiarazioni dei leader dei principali partiti politici italiani (Silvio Berlusconi, Pierluigi Bersani, Luigi Di Maio, Paolo Gentiloni, Giorgia Meloni, Matteo Renzi, Matteo Salvini), rilasciate all'interno dei 7 TG prime time da gennaio a luglio 2017, i temi della green economy (energie rinnovabili e risparmio energetico, cambiamenti climatici, riciclo dei rifiuti ed economia circolare, mobilità sostenibile, agricoltura di qualità ecologica, eco-innovazione e biodiversità). È emerso che solo il 3% delle loro dichiarazioni ha interessato queste tematiche.

Berlusconi, Bersani, Di Maio, Meloni e Salvini non hanno mai parlato di questi temi, Renzi ha riservato uno spazio dell'1% e, sempre basso anche se un po' maggiore, lo spazio dedicato ai temi della green economy da Gentiloni, con il 7%. Nelle dichiarazioni dei politici in tv la parte del leone la fanno tre temi: politica interna (35%), immigrazione (16%) ed economia (13%).

All'OSA è stato chiesto di indagare anche i tweet dei principali leader politici: tra le 10 parole più presenti nei tweet non c'è mai né green economy, né ambiente.

Agli Stati Generali le Proposte Green per la nuova Legislatura. Il Ministro, Di Maio, Bonafè e le altre forze a confronto

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Gli Stati Generali della Green Economy a Ecomondo, il 7 e l'8 novembre, saranno il palcoscenico del confronto tra 66 Organizzazioni di imprese, che compongono il Consiglio Nazionale della Green Economy e rappresentano il mondo imprenditoriale "green? italiano, e i principali partiti politici.

Alla sessione plenaria di apertura, infatti, dopo la presentazione di Edo Ronchi del "Programma per la transizione alla green economy? contenente appunto le proposte del Consiglio Nazionale ai partiti politici in vista della prossima tornata elettorale, parteciperanno al confronto sulle politiche green da mettere in atto nel nostro Paese: Stefano Parisi-Energie per l'Italia, Claudia Maria Terzi-Lega Nord, Luigi Di Maio-Movimento 5 Stelle, Simona Bonafè-Partito Democratico e Gian Luca Galletti-Ministro dell'Ambiente.

Da una ricerca dell'Osservatorio Sviluppo Sostenibile e Ambiente nei Media, a cui è dedicata una notizia nella newsletter, è emerso che nei TG prime time da gennaio a luglio 2017 i principali leader politici non hanno mai o quasi mai trattato temi di green economy. Differentemente i cittadini italiani, come emerso dal sondaggio "La green economy nelle città? realizzato da Demetra opinioni, i cui risultati sono contenuti nella seconda notizia della newsletter, ritengono le politiche green un volano di sviluppo fondamentale per il nostro Paese.

Anche il panorama internazionale è in contro-tendenza rispetto ai nostri politici. Il presidente francese Emmanuel Macron ha posto tra le sue priorità la "transition ecologique?, sia prima che durante la campagna elettorale e il Presidente della Repubblica popolare cinese Xi Jimping, secondo Bloomberg News, al Congresso del Partito Comunista cinese della settimana scorsa, ha parlato nel suo Rapporto più di ambiente (89 volte) che di economia (70 volte).

Proprio di respiro internazionale, la sessione di chiusura, l'8 novembre, dedicata al focus "Europa, Cina e Usa: il futuro della Green Economy nei nuovi equilibri mondiali?. Hanno già confermato la propria partecipazione: Monica Frassoni, Greens?European Free Alliance (EFA), Parlamento europeo, Cao Jianye-Consigliere scientifico, Ambasciata della Repubblica Popolare Cinese in Italia, Woodrow Clark-Academic Specialist, Università della California, Los Angeles.

Dopo il confronto politico, un momento dedicato alle imprese. Saranno presenti i rappresentanti di Vestas (Danimarca), Arcadis (Olanda), Zhidou Ev Car (Cina), Novamont ed Enel Green Power (Italia).

Agli Stati Generali della Green Economy 2017, infine, si darà, come di consueto, ampio spazio all'approfondimento con autorevoli e importanti relatori che parteciperanno alle cinque sessioni tematiche parallele, in programma il 7 pomeriggio, a cui è dedicata l'ultima notizia della newsletter.

Per consultare il programma completo:
http://www.statigenerali.org/evento-nazionale/evento-2017/

L'iscrizione agli Stati Generali della Green Economy è gratuita.

Per iscriverti: http://www.statigenerali.org/partecipa/

Energia e Ambiente, Gian Luca Galletti: “Sindaci applichino politiche ambientali severe”. Giorgio Pucci “Sono solo chiacchiere”

Ambiente, Fotovoltaico - Giorgio Pucci: " l'Italia ha perso un treno che non passerà due volte"

“Mario Monti ci ha fatto perdere un treno che non passerà due volte - dichiara Giorgio Pucci, presidente Enerqos, uno dei maggiori esperti di fotovoltaico in Italia–. Se qualcuno vuole vedere come funziona davvero il fotovoltaico vada in Germania, i motivi essenziali sono due: un piccolissimo incentivo e soprattutto non ci sono vincoli burocratici di alcun tipo. L’unica possibilità per il fotovoltaico in Italia è nel settore industriale e in grid parity. Tutto il resto sono chiacchiere”

Il pioniere del settore Giorgio Pucci interviene sulla sezione dedicata al fotovoltaico all’interno del rapporto di Legambiente  “Ecosistema urbano 2017” presentato oggi in conferenza stampa a Palazzo Marino, sede del Comune di Milano. 

Questa mattina il Ministro aveva dichiarato:  “Quello della città sostenibile è un obiettivo imprescindibile e i sindaci sono lo strumento per attuare una vera politica ambientale. Chiedo loro di applicarla in modo severo" (fonte ANSA).

 Enerqos SpA, fondata a Monza nel 2006, è una Energy Service Company (ESCo), certificata secondo la norma UNI CEI 11352:2014 che propone soluzioni innovative di efficientamento energetico. L’azienda, controllata da Adaxia Capital Partners, fondo di Private Equity che investe in piccole e medie aziende con importanti prospettive di crescita nel settore della green economy in Europa, possiede una vasta esperienza nella pianificazione, gestione, finanziamento e monitoraggio di grandi progetti nel settore delle energie rinnovabili grazie a una esclusiva combinazione di expertise tecniche, capacità nella gestione di partner specialistici, competenze di strutturazione finanziaria e conoscenze normo-legislative. L’azienda propone in maniera flessibile e indipendente soluzioni energetiche progettate direttamente sulle esigenze dei clienti, promuovendo lo sviluppo di una partnership di medio e lungo periodo. Sia l’impiego di capitale sia i costi operativi necessari alla realizzazione dei progetti possono essere finanziati direttamente da Enerqos tramite la condivisione con il cliente dei risparmi generati. La sede di Enerqos è a Milano, in viale Monza 270, website:www.enerqos.com

sabato 28 ottobre 2017

ENER-G. Efficienza energetica per l'industria plastica: LAR

Nuovo impianto di trigenerazione per Lar
ENER-G (GRUPPO CENTRICA): efficienza energetica & industria plastica

ENER-G Italia (Gruppo Centrica) fornitore leader in tutto il mondo di sistemi di cogenerazione e trigenerazione, ha curato la progettazione, l'installazione e l'avviamento di un impianto di trigenerazione presso lo stabilimento produttivo di Lar, leader nel settore della trasformazione delle resine termoplastiche.

L'impianto, realizzato presso lo stabilimento di Campogalliano (MO), nei primi 5 mesi di vita ha prodotto circa 1.150.000 kWh elettrici per un risparmio annuo atteso, inclusi i certificati bianchi, pari a 108.000 € annui.

Il progetto è stato finanziato completamente da ENER-G con il servizio di acquisto energia per gli impianti DEP, che prevede che i costi dell'installazione dell'impianto siano totalmente a carico di ENER-G, mentre il cliente si impegna a pagare all'azienda esclusivamente l'acquisto dell'energia elettrica prodotta dall'impianto per il periodo definito nel contratto

LAR: BEST PRACTICE DI EFFICIENZA PER L'INDUSTRIA PLASTICA
L'impianto rientra nella politica di sostenibilità ambientale di Lar che da sempre si impegna non solo nel recupero e nella trasformazione in modo sostenibile dei materiali plastici, ma anche intervenendo nel processo di produzione.
Gabriele Ferrini, Presidente di Lar, ha commentato: "Il petrolio non è biodegradabile. Questa consapevolezza impone ed imporrà a tutti gli operatori in ogni settore limiti e cambiamenti radicali nel modo di produrre e gestire il ciclo di prodotto. In Lar ci impegniamo concretamente attraverso la ricerca e l'implementazione di nuove tecnologie che permettono la realizzazione di veri e propri percorsi di recupero e rigenerazione dei materiali, nonché di efficienza energetica già nella fase di produzione".

A seguito di un accurato studio dei consumi energetici e delle recenti disposizioni europee che favoriscono e incentivano l'installazione di impianti di cogenerazione, ENER-G ha installato un gruppo di trigenerazione ad alta efficienza E425, composto da un motore 4 tempi a ciclo otto, alimentato a gas metano, accoppiato ad un generatore sincrono trifase 400V avente una potenza elettrica di 425 kW e una potenza termica di 464 kW. Il cogeneratore alimenta, mediante acqua calda recuperata dalla sezione dei fumi, dalle camicie e olio motore, un frigorifero ad assorbimento ad acqua e LiBr per la produzione di acqua refrigerata.

L'energia autoprodotta serve un'area produttiva di 40.000 mq e 45 linee di produzione attive 24 ore su 24. In particolare, l'energia elettrica cogenerata dall'impianto è funzionale all'alimentazione dei macchinari dello stabilimento e alla sua illuminazione, mentre l'energia termica recuperata dal cogeneratore, sotto forma di acqua refrigerata, è fondamentale per il circuito intermedio del processo, finalizzato al raffreddamento degli stampi.
L'impianto, oltre a consentire un sostanziale risparmio economico per la società, ha effetti spiccatamente positivi anche dal punto di vista ambientale, con una risparmio di oltre il 20% delle emissioni in atmosfera di CO2 rispetto alla tradizionale produzione energetica separata pre-intervento.
La realizzazione, inoltre, presenta ottimizzazioni anche dal punto di vista dell'ingombro e delle emissioni acustiche

Per quanto riguarda lo spazio, infatti, è stato necessario costruire una platea in cemento armato per posizionare il cogeneratore in uno spazio ristretto, affinché questi non intervenisse nella logistica e in particolare nel passaggio dei mezzi per il carico e lo scarico. Per quanto riguarda il rumore, invece, le emissioni acustiche sono limitate ad un livello sonoro di circa 70dB(A).  

Questi valori vengono raggiunti grazie ad uno speciale cabinato insonorizzato, costituito da pannelli fonoassorbenti e porte di accesso, che ospita il cogeneratore ed il frigorifero ad assorbimento, e da un silenziatore fumi ad elevato abbattimento che limita l'emissione sonora della sezione di scarico del motore. Tale dimensionamento è stato fatto al fine di non disturbare gli uffici adiacenti allo stabilimento produttivo.

La collaborazione prevede anche un contratto di manutenzione full-risk dell'impianto, che viene continuamente monitorato per mezzo di E-POWER, il sistema brevettato di controllo e diagnostica da remoto di ENER-G. 

E-POWER monitora e gestisce l'unità ed è programmato per ottimizzarne il funzionamento, riducendo al minimo i tempi di inattività dell'unità e garantendo risparmi economici al cliente, il quale ha a disposizione un report mensile sulle prestazioni dell'unità per monitorare l'andamento dell'impianto.




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Sostenibilità ambientale: Gruppo Energia di Assolombarda. La mobilità nel 2025: fino a 9 milioni di veicoli ad alimentazione alternativa

Il Gruppo Energia di Assolombarda presenta gli sviluppi e le soluzioni energetiche per il trasporto

La mobilità nel 2025: fino a 9 milioni di veicoli ad alimentazione alternativa

Milani: "A disposizione delle imprese uno strumento concreto per comprendere l'evoluzione del mercato e valutare l'opportunità di nuovi investimenti"

Milano, 28 ottobre 2017Nel 2025 si stima circoleranno da 4 a 9 milioni di veicoli ad alimentazione alternativa (fino al 27% del totale in Italia) e le nuove immatricolazioni vedranno un mezzo su 4 appartenere a questa categoria
È quanto emerge dal rapporto "Mobilità sostenibile: soluzioni energetiche, tecnologiche e opportunità di business", realizzato dal Gruppo Energia di Assolombarda, che conta 106 imprese e quasi 16mila dipendenti, con il supporto dell'Area Territorio dell'Associazione.
Il documento, data la crescente importanza del settore mobilità per la competitività del territorio, l'ambiente, le strategie energetiche e anche la salute dei cittadini, offre alle imprese una panoramica sui possibili sviluppi della mobilità al 2025 rispetto alle soluzioni energetiche per il trasporto.
"Con l'ultimo rapporto sulla mobilità mettiamo a disposizione delle aziende uno strumento concreto che le aiuti a comprendere l'evoluzione del mercato e gli consenta di valutare opportunità di business, scegliendo tra le diverse opzioni di alimentazione "pulite" per i propri mezzi, oltre che fornire le indicazioni ai policy maker per l'attuazione delle strategie energetiche – ha dichiarato Giovanni Milani, Presidente del Gruppo Energia di Assolombarda –. Da oltre 10 anni le normative europee e nazionali stanno dando segnali importanti per ridurre l'impatto dei trasporti sull'ambiente E la mobilità sostenibile offre all'Italia diverse opportunità di crescita. In questa direzione il miglioramento delle prestazioni dei veicoli, la diffusione delle alimentazioni alternative, lo sviluppo del trasporto pubblico, l'intermodalità, e la digitalizzazione rappresentano le direttrici principali verso un futuro sostenibile".
L'analisi approfondisce in particolare il trasporto privato di persone e merci su gomma in Italia, che rappresenta la prima opzione di spostamento nel Paese, con un approfondimento ai vettori energetici alternativi quali il gas naturale compresso (GNC) e liquefatto (GNL), il gas da petrolio liquefatto (GPL), i biocarburanti e l'elettricità.
I trasporti attualmente consumano il 30% dell'energia del Paese e sono responsabili del 25% delle emissioni di CO2. Basti pensare che oggi viene immatricolata un'auto ad alimentazione alternativa ogni 10.
I biocarburanti miscelati a quelli tradizionali sono ad oggi la soluzione alternativa più diffusa in Europa. Per quanto riguarda l'Italia, GPL e metano rappresentano una filiera nazionale e garantiscono un ritorno economico per l'utilizzatore. Mentre le ibride elettriche stanno, via via, raggiungendo una maturità tecnologica. L'elettrico puro, che presenta evidenti vantaggi dal punto di vista delle emissioni, si sta invece misurando con le sfide tecnologiche per diventare realmente competitivo.
Guardando al futuro e considerando un progressivo svecchiamento del parco veicolare unito il miglioramento dei trasporti pubblici, si può intravedere una costante riduzione del numero di veicoli alimentati a benzina e diesel. 
Nel parco mezzi al 2025 in funzione di previsioni ottimistiche o più conserva­tive, su circa 35 milioni di veicoli si stimano in circolazione da 3,6 a 5,8 milioni di GPL+ GNC (erano 3 milioni nel 2015) e da 0,7 a 3,4 milioni di veicoli ibridi ed elettrici (erano 90.000 nel 2015), con forte preponderanza delle ibride ri­caricabili. I veicoli diesel e benzina, tuttavia, avranno ancora una quota tra il 73% e l'87% rispetto al 92% del 2015.



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Sostenibilità ambientale. Anci - Bianco e Decaro: "Una ciclabile per ogni nuova strada, Parlamento dia il via libera a legge su mobilità ciclistica"

#MOBILITANCI, BIANCO E DECARO (ANCI): "UNA CICLABILE PER OGNI NUOVA STRADA, PARLAMENTO DIA IL VIA LIBERA A LEGGE SU MOBILITA' CICLISTICA"
  
"Confidiamo che il Parlamento dia al più presto il via libera alla legge sulla mobilità ciclistica, oggi all'attenzione della commissione bilancio della Camera e la cui discussione in aula è calendarizzata per il prossimo 9 novembre. E' una legge che rappresenta un importante passo in avanti per mettere in sicurezza i ciclisti e incentivare i cittadini all'uso della bicicletta". Lo affermano il presidente dell'Anci e sindaco di Bari Antonio Decaro e il presidente del consiglio nazionale dell'Associazione e sindaco di Catania Enzo Bianco, aprendo i lavori della Conferenza nazionale sulla mobilità sostenibile a Catania.
"La legge – ricorda Decaro – prevede innanzitutto una forte penale, ovvero la perdita dei finanziamenti, per gli enti che non rispettino l'obbligo di realizzare piste ciclabili contestualmente alla realizzazione di nuove strade. Viene istituito inoltre l'obbligo di prevedere spazi dedicati al parcheggio delle biciclette nella progettazione di nuovi edifici sia privati che pubblici, residenziali e commerciali, nonché l'obbligo di realizzare stalli per il bike sharing in prossimità delle stazioni ferroviarie e di trasporto urbano ed extraurbano. Di fianco a queste misure – aggiunge  Decaro – la legge in discussione alla Camera prevede anche la realizzazione di piani della mobilità ciclistica, coordinati e dialoganti, da parte di tutti gli enti locali, dalla Regione ai Comuni".
"La mobilità è un diritto fondamentale  – conclude il presidente dell'Anci – come il diritto all'istruzione e il diritto alla salute: noi sindaci siamo determinati a garantire questo diritto ai nostri concittadini".
A Catania ad esempio, spiega Bianco, "continuiamo a promuovere le alternative all'auto privata: stiamo spingendo sul car sharing, nel giro di due anni contiamo di arrivare a trenta chilometri di metropolitana, sono in arrivo 80 nuovi autobus ed entro un anno e mezzo realizzeremo altri dieci chilometri di piste ciclabili, grazie al Pon Città metropolitane. La cultura della mobilità sostenibile continua a diffondersi e puntiamo molto sul ruolo della scuola. Il nodo drammatico della congestione da traffico – ha quindi concluso – si avvia verso soluzioni moderne e innovatrice".


Roma, 28 Ottobre 2017




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Sharing Cities: presentato il primo condominio smart di Milano a una delegazione straniera

Sharing Cities: a Milano i cantieri della città futura sono già partiti

Presentato il primo condominio smart di Milano a delegazione internazionale. Una soluzione per i problemi d'inquinamento delle città è nella riqualificazione energetica degli edifici.

-Nell'ambito del progetto internazionale Sharing Cities una delegazione di rappresentati delle città europee di Bordeaux, Varsavia e Burgas, ieri 26 ottobre, ha partecipato, presso la sede di Assimpredil, a un workshop tecnico sulla replicabilità delle attività di riqualificazione energetica profonda degli edifici privati di Milano coinvolti nel progetto europeo e ha visitato il cantiere del condominio di via Tito Livio 7.

-Il progetto Sharing Cities vede la collaborazione accanto al Comune di Milano, di associazioni, aziende private e partecipate pubbliche, del mondo accademico e il coinvolgimento dei cittadini, con l'obiettivo di sviluppare un distretto cittadino smart ed ecologico.

27 ottobre 2017 - È stata una giornata di condivisione di valori ed esperienze sulla "deep renovation" delle realtà condominiali (la riqualificazione energetica profonda dell'edificio che arriva, senza altri interventi supplementari, a garantire il 50% del risparmio energetico) quella di oggi a Milano. Teicos UE, referente europea del progetto Sharing Cities per il settore edilizia per tutte le "città faro" aderenti (Milano, Londra e Lisbona) e Legambiente Lombardia hanno incontrato le delegazioni delle amministrazioni delle città follower del progetto: Varsavia, Burgas e Bordeaux. Queste città dovranno utilizzare i know how delle città faro, come Milano, per sviluppare progetti di quartieri efficienti nelle loro municipalità, poiché l'obiettivo di Sharing Cities è produrre politiche urbane innovative e replicabili in altre città europee.

La giornata d'incontro tra i partecipanti al progetto finanziato dall'Unione europea è stata l'occasione per i visitatori di toccare con mano gli sviluppi e i risultati già ottenuti in Italia, grazie alla visita dal cantiere del primo condominio smart di Milano in via Tito Livio, dove i lavori sono attualmente in corso. Sono state illustrate le fasi delle attività di riqualificazione profonda dell'edificio e mostrate le previsioni di risparmio energetico ottenibili con il solo efficientamento dell'immobile e l'implementazione di sensori e sistemi di domotica, pari al 54 %. L'integrazione di sistemi di generazione di energia rinnovabile, inoltre, permetteranno di coprire il 70% dei consumi elettrici condominiali. Ad accompagnare la delegazione internazionale Cecilia Hugony, amministratore delegato di Teicos UE, Eugenio Morello di Dastu Politecnico, Damiano di Simine di Legambiente Lombardia e Paolo Pellizzaro del Comune di Milano.

Per quanto riguarda l'efficientamento energetico degli edifici privati, è stato coinvolto il quartiere di Porta Romana-Vettabbia, per un totale di 21mila metri quadrati di unità residenziali. «Le barriere alla riqualificazione energetica da tempo non sono più tecnologiche, ma culturali e finanziarie. Sharing Cities ha sviluppato un percorso specifico per i condomini per superarle e attivare un mercato oggi latente che potrebbe essere il motore della ripresa dell'edilizia in Italia. Attraverso la formazione e il confronto con i residenti abbiamo potuto testare un approccio che funziona e che convince i condomini a fare il miglior investimento per il loro immobile: quello di ridurre i fabbisogni energetici prima di intervenire sulla produzione di energia» ha dichiarato Cecilia Hugony, amministratore delegato di Teicos UE.

Il progetto prevede attività di coinvolgimento diretto e di divulgazione culturale sul valore della riqualificazione energetica rivolte ai residenti dei singoli condomini che hanno aderito a Sharing Cities. Il processo di co-design dei progetti energetici, realizzato in collaborazione con i condòmini di ogni edificio, ha consentito di disegnare ogni progetto sulla base dei desideri e delle esigenze di chi lo abita, producendo di conseguenza una maggior consapevolezza sui benefici acquisiti dai lavori di riqualificazione energetica. «La politica ha certamente il dovere di promuovere servizi in grado di migliorare la qualità della vita dei cittadini, ma la lotta al cambiamento climatico parte innanzitutto dalla consapevolezza che anche l'azione del singolo ha effetti sull'ambiente circostante. Dobbiamo e possiamo essere in grado di rispondere alla sfida della riduzione dell'inquinamento dell'aria e delle emissioni di carbonio derivanti non solo dai mezzi di trasporto, ma anche dagli edifici. Una sfida che parte già dalle case in cui viviamo, perché il nostro sia un abitare più consapevole» ha sottolineato Damiano Di Simine, responsabile scientifico di Legambiente Lombardia.


Teicos UE S.r.l. è la divisione di Teicos Group, azienda nata nel 1995 focalizzata sulla riqualificazione edilizia, dedicata ai lavori nel settore pubblico e ai progetti innovativi nel privato. È qualificata per i lavori pubblici nelle categorie della realizzazione di edifici civili e industriali (OG1 classe IVbis), nel restauro e manutenzione dei beni immobili sottoposti a tutela (OG2 classe II), nella messa in cantiere di strade, autostrade, ponti, viadotti e ferrovie (OG3 classe II). Può occuparsi della realizzazione di impianti per la produzione di energia elettrica (OG 9 classe II) e della realizzazione di opere e impianti di bonifica e protezione ambientale (OG12 classe III). Teicos, inoltre, progetta e realizza impianti fotovoltaici e ha competenze nella riqualificazione energetica degli edifici. L'azienda ha ottenuto le certificazioni ISO 9001:2015 e ISO 14001:2015 e vanta la realizzazione di progetti di rilievo in ambito europeo.






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venerdì 27 ottobre 2017

Sostenibilità ambientale e efficienza energetica. La green economy? Popolare nel Paese ma poco frequentata dai leader politici



Gli italiani sanno cos'è la green economy e nove su dieci la ritengono un driver di sviluppo; l'argomento sembra invece di scarso interesse per i leader politici, le cui dichiarazioni nei Tg hanno riguardato solo tre volte su cento temi di green economy: lo dicono due ricerche realizzate in occasione degli Stati Generali della Green Economy 2017.

Roma, 27 ottobre 2017 - Paese reale e politica, sulla green economy, sembrano seguire percorsi paralleli: da una parte i cittadini sono disponibili e pronti a realizzare una svolta verde,dall'altra i leader politici restano lontani da queste istanze, tanto che solo il 3% delle loro dichiarazioni fatte ai 7 TG nazionali tra gennaio e luglio di quest'anno ha interessato i temi  della green economy (energie rinnovabili e risparmio energetico, cambiamenti climatici, riciclo dei rifiuti ed economia circolare, mobilità sostenibile, agricoltura di qualità ecologica, eco-innovazione e biodiversità). BerlusconiBersaniDi MaioMeloni e Salvini nelle loro dichiarazioni non hanno mai parlato di questi temiRenzi ha riservato uno spazio dell'1% e, sempre basso anche se un po' maggiore, è lo spazio dedicato ai temi della green economy da Gentiloniil 7%Nelle dichiarazioni dei politici in tv la parte del leone la fanno tre temi: politica interna (35%), immigrazione (16%) ed economia (13%). 

Al contrario, invece, il 58% dei cittadini è ben informato sulla green economy e 9 italiani su 10 la ritengono un driver per lo sviluppo locale. Misure come quelle per il clima e l'energia (rinnovabili ed efficienza energetica) incontrano un consenso superiore al 90%. E, a dimostrare questa tendenza verso le misure green, ben il 64% degli italiani si dice disponibile a consumare energia 100% rinnovabile anche se costasse di più e 7 intervistati su 10 vorrebbero veder aumentare la diffusione dei prodotti biologici anche se dovessero spendere il 10% in più. Le misure per una mobilità più sostenibile godono di ampia popolarità (sempre intorno al 90%), le più gettonate sono quelle di mobilità ciclistica e anche il divieto di vendere auto a gasolio e a benzina entro 10 anni ha un consenso del 77%.

L'atteggiamento di politici e cittadini nei confronti della green economy emerge dai risultati di due ricerche, una dell'OSA-Osservatorio Sviluppo Sostenibile e Ambiente nei Media, nato dalla collaborazione tra l'Osservatorio di Pavia e Pentapolis, realizzata per la Fondazione per lo Sviluppo sostenibile "Le parole dei leader nei Tg prime time e su twitter e i temi di green economy" e l'altra "La green economy nelle città", un sondaggio di Demetra opinioni, coordinato da Ketty Vaccaro del Censis, che verrà presentata agli Stati Generali della Green Economy 2017Ecomondo il 7-8 novembre prossimi. L'appuntamento di Rimini avrà al centro proprio un "Programma per la transizione alla green economy"proposto dal Consiglio Nazionale della Green Economy alle forze politiche e ai candidati in vista delle prossime elezioni politiche.

"La green economy caratterizza ormai una parte importante dell'economia italiana e gode di una buona popolarità, ma stenta ad entrare fra le priorità dell'agenda dei leader politici italiani. – ha dichiarato Edo Ronchi – Con l'iniziativa della proposta dei 10 punti del Programma per la transizione alla green economy che sarà presentato agli Stati generali di Rimini del 7 novembre si offre, in vista delle prossime elezioni, alle forze politiche e ai candidati un'opportunità: recuperare il ritardo e migliorare le loro proposte programmatiche, migliorando così anche la qualità del confronto elettorale. Oppure, in caso contrario, la possibilità per gli elettori che sostengono la green economy di verificare le forze politiche e candidati che non condividono il loro indirizzo green e quindi di non votarle. L'obiettivo generale dovrebbe essere quello di rafforzare nel nuovo Parlamento e nell'azione del nuovo Governo le politiche e le misure per lo sviluppo di una green economy che sarebbero importanti per cogliere le grandi potenzialità green dell'Italia e assicurare uno sviluppo sostenibile, con maggiore occupazione e un miglior benessere". 

Questo atteggiamento nei confronti della green economy, ricorda Ronchi, non è generalizzato a livello internazionale. Il presidente francese Emmanuel Macron, ad esempio, ha posto tra le sue priorità la "transition ecologique", sia prima che durante la campagna elettorale e il segretario cinese Xi Jimping, secondo Bloomberg News, al Congresso del Partito Comunista cinese della settimana scorsa, ha parlato nel suo Rapporto più di ambiente (89 volte) che di economia (70 volte).


SCHEDA TECNICA

Leader politici
% Temi della green economy
Temi più affrontati
Paolo Gentiloni
7%
Economia 23%
Immigrazione 20%
Politica estera 15%

Matteo Renzi
1%
Politica interna 66%
Immigrazione 13%
Vicende giudiziarie 8%

Pierluigi Bersani
0%
Politica interna 89%
Società Salute e Welfare 5%
Economia 2%
Immigrazioni 2%
Vicende giudiziarie 2%

Silvio Berlusconi
0%
Politica interna 60%
Disastri ambientali e incidenti 12%
Politica estera 9%

Giorgia Meloni
0%
Politica interna 62%
Immigrazione 17%
Politica estera 11%

Matteo Salvini
0%
Politica interna 57%
Immigrazione 19%
Politica estera 7%

Luigi Di Maio
0%
Politica interna 35%
Vicende giudiziarie 21%
Immigrazione 18%


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martedì 24 ottobre 2017

Studio di AlixPartners a #FORUMAutomotive. Accelera la produzione di auto elettrica nel mondo: Cina in testa, Europa in ritardo

Una fotografia sull'elettrificazione a livello globale "Emissioni: costruttori di auto alla rincorsa delle normative europee. Intanto l'elettrico decolla".

  
Studio di AlixPartners a #FORUMAutomotive. 
Accelera la produzione di auto elettrica nel mondo: Cina in testa, Europa e Nord America in ritardo. Entro il 2030 veicoli elettrici ed ibridi rappresenteranno il 40% del mercato europeo 

Pierluigi Bonora (#FORUMAutoMotive): "Bene la mobilità elettrica, ma senza dimenticare le altre alimentazioni green e i progressi compiuti da quelle tradizionali"

Giacomo Mori (AlixPartners): "Le auto elettriche cominciano a diffondersi più rapidamente, con notevoli differenze di penetrazione tra le aree geografiche e di velocità di elettrificazione della gamma da parte dei costruttori"



Milano – La diffusione dell'auto elettrica sui mercati mondiali sta accelerando, spinta anche dai notevoli progressi compiuti dai produttori cinesi e dai sempre più stringenti limiti alla circolazione e dagli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 e NOX imposti dalle normative. 
Il mercato orientale è leader delle vendite globali di veicoli elettrici, Europa e Nord America lo seguono a forte distanza.

Nel processo di elettrificazione della propria gamma di veicoli, le Case automobilistiche stanno procedendo a velocità molto diverse. Dietro la leader indiscussa Tesla e i produttori cinesi, i modelli Bmw hanno conquistato il primo europeo.

Sono questi i principali trend che emergono dalla presentazione, tenutasi il 18 ottobre 2017, della società globale di consulenza aziendale AlixPartners dal titolo "Emissioni: costruttori auto alla rincorsa delle normative europee. 

Intanto l'elettrico decolla", illustrati da Giacomo Mori, Managing Director, nel corso di #FORUMAutoMotive, il serbatoio di idee e centrale di dibattiti sui temi della mobilità a motore tenutosi oggi a Milano.
Si parte dall'analisi dei crescenti limiti imposti dalle normative europee in materia di emissioni di anidride carbonica (CO2) e di monossidi di azoto (NOX) e dagli obiettivi fissati in tal senso per i prossimi anni che evidenziano come l'industria automobilistica abbia davanti a sé una sfida tutta incentrata sull'ulteriore abbattimento delle emissioni.

La lotta contro le emissioni: traguardi tagliati e nuovi obiettivi
Notevoli sono stati i passi avanti compiuti dall'industria automotive fino ad oggi (emissioni di NOX ridotte del 40% nel passaggio da Euro 3 a Euro 6), ma l'introduzione dei nuovi test RDE (Real Drive Emission Testing) sulle emissioni dei veicoli rilevate su strada, e non più in laboratorio, è destinata a imprimere un'ulteriore accelerazione su sperimentazioni, controlli e investimenti da parte delle Case auto per ridurre le emissioni inquinanti.     
Per raggiungere i target di CO2 previsti per il 2021 secondo gli standard WLTP (Woldwide harmonized Light vehicles Test Producers) i costruttori dovranno più che raddoppiare il tasso annuale attuale di riduzione.

Secondo l'analisi di AlixPartners, il differenziale di costo dell'auto elettrica è destinato quindi a ridursi per effetto dei costi di efficientamento dei propulsori tradizionali e della progressiva riduzione dei costi delle batterie. Entro il 2030, i veicoli elettrici (EV) e ibridi elettrici plug-in (PHEV) rappresenteranno oltre il 40% delle vendite di veicoli in Europa. 

Fino a quella data le auto elettriche fuel cell (FCEV) avranno poco mercato a causa di alcune criticità su cui si sta lavorando: miglioramento nel design, accesso al rifornimento, aziende energetiche riluttanti a investire sulle infrastrutture, problemi irrisolti sulla produzione, trasporto e stoccaggio di idrogeno; senza contare le preoccupazioni legate ai benefici ambientali rispetto alla combustione interna.

Il decollo dell'auto elettrica nel mondo
Intanto nel settore automobilistico mondiale l'elettrificazione sta decollando, anche se l'autonomia elettrica media cresce lentamente. La quota di mercato e le immatricolazioni di veicoli elettrici, a celle a combustibile e ibridi ricaricabili (cosiddetti plug-in) sono aumentate di circa sei volte tra il primo trimestre 2013 e il secondo trimestre 2017 (dalla quota di mercato irrisoria dello 0,21% all'1,19%), mentre l'autonomia elettrica media ha toccato i 182 km. 

Nello stesso lasso temporale il numero di veicoli elettrici venduti è balzato da 41.023 a 260.411. Analogamente, secondo l'AlixPartners, Automotive Electrification Index (un indice trimestrale di misurazione della reale penetrazione dei veicoli elettrici), l'autonomia totale di tutti veicoli elettrici venduti è aumentata di oltre sei volte, passando dai 7,3 milioni di chilometri del primo trimestre 2013 ai circa 47,5 del secondo trimestre 2017. Il livello di elettrificazione della gamma di veicoli venduti non ha tenuto il passo, essendo poco più che quintuplicato, dallo 0,08% allo 0,43%.

Cina in pole position sull'elettrico. Europa e Nord America non tengono il passo
La Cina accelera e guida la classifica mondiale delle auto elettriche vendute, Nord America ed Europa restano indietro. Grande Cina (incluse Taiwan e Hong Kong), Europa, Nord America e Giappone/Corea generano l'86,3% di tutte le vendite di automobili a livello globale. 

Nel secondo trimestre del 2017, nella Grande Cina sono stati venduti veicoli per un'autonomia elettrica totale di 22,5 milioni di chilometri, mentre in Europa lo stesso dato si è attestato a poco più della metà, circa 12,6 milioni di chilometri, con l'Italia sedicesima in questa speciale graduatoria con 0,20 milioni di chilometri venduti. Il Nord America segue a ruota, con circa 10 milioni di chilometri. Chiude il binomio Giappone/Corea con 2 milioni di chilometri.

Tesla inseguita dai produttori cinesi
Sul versante dell'industria, Tesla si conferma di gran lunga la prima Casa automobilistica per vendite e tasso di elettrificazione: con oltre 10 milioni di chilometri di autonomia elettrica venduti nel secondo trimestre del 2017, detiene una quota di mercato globale superiore al 22%, e una gamma di modelli interamente elettrificati. 

Tra le dieci principali case automobilistiche figurano ben cinque produttori cinesi: BYD, BAIC, Geely, Zhidou e Jianghuai. Non mancano, però, alcuni grandi brand europei, statunitensi, giapponesi e sudcoreani: Renault-Nissan, il terzo produttore mondiale di automobili, si colloca in seconda posizione con 6 milioni di chilometri venduti, General Motors si piazza al quinto posto (2,64 milioni di chilometri) e Hyundai è decima (1,84 milioni di chilometri), mentre Volkswagen, il principale produttore mondiale di automobili, undicesima.

In un generale contesto di modesto progresso delle Case europee va rimarcata la performance di Bmw, la cui autonomia elettrica venduta è aumentata significativamente nel secondo trimestre del 2017, con 2,03 milioni di chilometri, cosa che gli ha consentito di conquistare la seconda posizione nella classifica europea della categoria. Ottima la crescita registrata anche nel livello di elettrificazione dei veicoli venduti, per cui la Casa automobilistica con sede a Monaco ha superato il leader europeo Renault-Nissan nel terzo trimestre 2016 e mantiene da allora la leadership nel Continente.

"A mancare", evidenzia Pierluigi Bonora – Promotore di #FORUMAutoMotive, "continua a essere la volontà delle istituzioni, almeno in Italia, di sostenere lo sviluppo e la diffusione dell'auto elettrica come invece accade in altri Paesi, anche vicini al nostro. Importante, poi, è la creazione di un forte sistema-filiera europeo che produca componenti per questi modelli e risponda puntualmente all'evoluzione tecnologica del settore. Da risolvere resta il problema del ciclo produttivo che, a monte, presenta problemi di carattere ecologico. Unione europea e Paesi membri sono chiamati a varare un piano comune che sciolga velocemente tutti i nodi esistenti e crei i presupposti concreti per lo sviluppo reale di questa mobilità, senza per questo dimenticare le altre motorizzazioni green e i progressi fatti dai costruttori per quanto riguarda le motorizzazioni tradizionali che presentano un ulteriore importante taglio delle emissioni".


"L'evoluzione tecnologica e di costo, soprattutto delle batterie, renderà nei prossimi anni le auto elettriche sempre più accessibili. L'impatto che questa trasformazione avrà sulla mobilità e sul sistema produttivo europeo sarà fortemente determinato dalle politiche infrastrutturali e dalle scelte industriali dei costruttori. I paesi asiatici, ed in particolare la Cina, stanno dimostrando una straordinaria vivacità e propensione verso l'elettrico che potrebbe determinare nel medio-lungo termine un gap competitivo che l'Europa e gli Stati Uniti faranno fatica a colmare." spiega Giacomo Mori, Managing Director AlixPartners.    

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