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venerdì 27 dicembre 2019

CNR: nano fogli grafene catturano nuovi contaminanti nell'acqua potabile

Nano-fogli di grafene catturano nuovi contaminanti nell'acqua potabile

Messo a punto dai ricercatori degli Istituti per la sintesi organica e fotoreattività e per la microelettronica e microsistemi del Cnr un nuovo composito che rende più efficaci i filtri per rimuovere principi attivi di farmaci, cosmetici o detergenti presenti nella rete idrica e spesso non eliminati dai trattamenti convenzionali. Lo studio è pubblicato su Nanoscale nell'ambito del progetto europeo Graphene Flagship

 

Tra le molte fragilità delle nostre risorse idriche vi è la presenza di nuove sostanze potenzialmente dannose che richiedono efficaci soluzioni per la depurazione. Una nuova tecnologia, che impiega il grafene per potenziare le membrane filtranti polimeriche, è stata messa a punto dai ricercatori dell'Istituto per la sintesi organica e fotoreattività (Cnr-Isof) e dell'Istituto per la microelettronica e microsistemi (Cnr-Imm) del Consiglio nazionale delle ricerche, in collaborazione con la svedese Chalmers University e pubblicata sulla rivista Nanoscale.

"Combinando fogli di ossido di grafene (GO) con membrane di polisulfone e derivati (PSU)", spiegano Manuela Melucci e Vincenzo Palermo di Cnr-Isof, coordinatori del team di ricercatori che ha svolto la ricerca nell'ambito del progetto europeo Graphene Flagship, "abbiamo realizzato filtri capaci di catturare contaminanti organici, molecole costituenti principi attivi di farmaci, cosmetici o detergenti che spesso non sono eliminati dai trattamenti convenzionali e che possono quindi contaminare le acque della rete idrica".

La capacità di filtraggio del nuovo materiale GO-PSU è stata testata dai ricercatori su campioni di acque contaminate con sostanze quali la rodamina, colorante molto usato in campo tessile e farmaceutico, l'antibiotico ofloxacina e l'antinfiammatorio diclofenac, principi attivi presenti in decine di colliri, compresse, pomate. "Queste molecole fanno parte dei cosiddetti inquinanti emergenti - farmaci, pesticidi, detergenti e fragranze varie - individuati recentemente nelle acque potabili e oggetto di attenzione per i possibili rischi per la salute e l'ambiente, tanto da richiedere la revisione della direttiva europea sull'acqua potabile attualmente al vaglio della UE. Le misure hanno confermato che le performance di filtraggio delle membrane di polisulfone addizionato con ossido di grafene superano di oltre tre volte quelle del materiale standard contenente solo polisulfone", spiega Vincenzo Palermo del Cnr-Isof e vicedirettore di Graphene Flagship. "Le eccellenti prestazioni sono dovute alle proprietà uniche dei materiali bidimensionali, in particolare alla struttura dell'ossido di grafene: la disposizione a strati di questi foglietti, separati tra loro da distanze nanometriche che possiamo controllare, è ideale per intrappolare le molecole contaminanti e più efficiente di quella di classici filtri tridimensionali".

La tecnica sviluppata dai ricercatori è una novità già protetta da una domanda di brevetto internazionale. "Tutto il procedimento si svolge in acqua, senza l'uso di solventi chimici e utilizza le microonde per immobilizzare stabilmente i foglietti di grafene sul polimero", commenta Manuela Melucci del Cnr-Isof. "Poiché qualsiasi materiale per la depurazione delle acque non deve rilasciare ulteriori contaminanti nell'acqua filtrata, è infatti essenziale che gli additivi usati per potenziare le membrane siano immobilizzati in maniera stabile. I test eseguiti inserendo il composito GO-PSU in cartucce filtranti commerciali hanno confermato la grande stabilità del nuovo materiale che non presenta rilascio di grafene nelle acque trattate, nei limiti di rivelabilità analitici disponibili".

I vantaggi del nuovo materiale non finiscono qui. "Le membrane GO-PSU possono essere recuperate dopo l'uso, lavate con un solvente specifico per rimuovere i contaminanti che hanno raccolto e impiegate nuovamente", concludono i ricercatori. "Inoltre, la tecnica per addizionare l'ossido di grafene può essere applicata anche a scarti della produzione industriale di membrane in polisulfone, riutilizzando residui di processo altrimenti da smaltire e abbattendo i costi. Infine, sfruttando la possibilità di funzionalizzare chimicamente il grafene, si potrebbero creare membrane che filtrino solo determinati inquinanti di specifico interesse".

 

Roma, 17 dicembre 2019

 

Immagini:

Immagine 1: ingrandimento su scala micrometrica del polisulfone ricoperto da uno strato di ossido di grafene (immagine al microscopio elettronico)

Immagine 2: rappresentazione artistica

 

 

La scheda

 

Chi: Cnr-Isof e Cnr-Imm

Che cosa: Graphene oxide–polysulfone filters for tap water purification, obtained by fast microwave oven treatment A. Kovtun, M. Zambianchi, C. Bettini, A. Liscio, M. Gazzano, F. Corticelli, E. Treossi, M. L. Navacchia, V. Palermo and M. MelucciNanoscale, 2019, Advance Article, DOI: 10.1039/C9NR06897J




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Moda bimbi green: Rifò debutta con la prima collezione in cashmere rigenerato per i più piccoli


MODA BIMBI GREEN

RIFO' DEBUTTA CON BEE-SUSTAINABLE, LA PRIMA CAPSULE COLLECTION IN CASHMERE RIGENERATO PER I PIU' PICCOLI

Cappellino, sciarpa e copertina 0-24 mesi ricamati a mano con tema le api per richiamare l'attenzione sull'importanza dell'ambiente e la natura.

Realizzati in collaborazione con la cooperativa sociale Manusa che aiuta le persone in condizioni di svantaggio a imparare un mestiere.



 

Milano, dicembre 2019 - Rifò, giovane brand pratese di moda ecosostenibile, debutta con BEE-SUSTAINABLE la prima linea di accessori dedicata ai più piccoli, confezionata in 100% cashmere rigenerato.

 

Una speciale capsule collection, in edizione limitata, per bimbi da 0 a 24 mesi formata da cappellino, sciarpa e copertina. I tre capi sono realizzati in collaborazione con Manusa, la cooperativa sociale di Pistoia che produce articoli in maglieria di alto valore artigianale ed eticamente sostenibili, coinvolgendo nella produzione persone inserite in percorsi di riscatto sociale, in modo da valorizzarne le competenze e permettere loro di inserirsi nel mercato del lavoro.

 

Ricami e dettagli realizzati a mano con tema le api sono stati creati per richiamare l'attenzione sull'ambiente e sull'impatto che l'uomo ha su di esso e sulle condizioni climatiche: le api, infatti, per quanto piccole sono indispensabili nel mantenimento della biodiversità e nella conservazione della natura, così come i piccoli gesti quotidiani possono contribuire a un reale cambiamento in favore di rispetto maggiore verso l'ambiente e la natura.

 

"Per creare questa nuova collezione dedicata ai bimbi – commenta Niccolò Cipriani, fondatore di Rifò insieme a Clarissa Cecchi – ci siamo ispirati a due tematiche che per noi sono irrinunciabili: l'impatto sociale e l'attenzione al lavoro etico, con la collaborazione di Manusa, che come noi crede nel connubio tra artigianato tessile e valori sociali e la sostenibilità ambientale, come valore fondamentale che crediamo si debba insegnare fin da piccolissimi". 

 

Gli accessori della linea bimbo, così come tutti i prodotti Rifò in cashmere rigenerato, conservano le stesse qualità dei prodotti originali, riducendo, però, rispetto a un capo in lana vergine: del 90% l'uso di acqua, del 77% quello dell'energia, del 90% i prodotti chimici, del 95% le emissioni di CO2 e del 100% l'uso di coloranti.





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Sonatrach investe sulla sostenibilità

SONATRACH FESTEGGIA IL PRIMO COMPLEANNO MISURANDO LA PROPRIA SOSTENIBILITÀ CON SI RATING.

 

Sonatrach Raffineria Italiana Srl, appartenente al gruppo algerino Sonatrach, operante nel settore della raffinazione del petrolio greggio e leader europeo nella produzione di basi lubrificanti, bitumi e paraffine, ha deciso di festeggiare il primo anno di attività in Italia (ricorrenza avvenuta lo scorso primo dicembre) misurando il grado di sostenibilità delle proprie attività adottando il Sustainability Impact (SI) Rating sviluppatoda ARBalzan, start up innovativa specializzata nella sostenibilità integrata guidata da Ada Rosa Balzan, tra i massimi esperti di sostenibilità in Italia. 

In questo modo il percorso di sostenibilità, ambientale e non solo, avviato già da tempo dalla società, viene verificato da un soggetto terzo attraverso l'utilizzo di parametri certi adottati a livello internazionale. 

 

La scelta societaria si muove nella logica del  rafforzamento della sua strategia di sviluppo sostenibile, attuata attraverso notevoli investimenti in sostenibilità ambientale e interventi mirati all'ulteriore miglioramento dell'affidabilità degli impianti,non ultimo l'investimento di 200 milioni di euro per la manutenzione straordinaria effettuata nel corso del  2019 che ha incluso l'installazione di bruciatori a basso livello di ossidi di azoto (NOx) nei forni e il miglioramento dell'efficienza degli impianti anche in termini di riduzione dell'anidride carbonica (CO2).

 Il lavoro di analisi sui dati raccolti porterà alla valutazione integrata, misurazione e rendicontazione della sostenibilità del sito

La prima fase dell'attività, già avviata, è consistita in un percorso di formazione dell'intera forza lavoro sui temi della sostenibilità. Tutti i dipendenti hanno partecipato a sessioni d'aula nel corso delle quali è stato spiegato il concetto di sostenibilità in tutte le sue declinazioni, non solo ambientali. 

La seconda fase, quella della valutazione dell'indice di sostenibilità delle attività di raffineria,  sarà realizzata utilizzando la piattaforma SI RatingTM che consente di analizzare la sostenibilità considerando 5 criteritrasparenza, livello di gestione, attendibilità, miglioramento, completezza. Grazie a SI Rating verranno, inoltre, analizzate 26 tematiche ambientali, sociali e di governance sulla base di strumenti internazionali accreditati. I dati ottenuti saranno elaborati dall'algoritmo che genererà la valutazione finale di sostenibilità e diventeranno oggetto di un report che indicherà a Sonatrach Raffineria Italiana quali azioni intraprendere per ottimizzare il proprio impegno nella sostenibilità

"La sostenibilità dei nostri impianti e dei nostri prodotti" - hacommentato Rosario Pistorio, ad di Sonatrach Raffineria Italiana – "è per noi un valore da tutelare nel tempo. E' questo il motivo di fondo che ci ha spinto verso l'adozione di strumenti innovativi attraverso un percorso ampio e articolato che richiede competenze specifiche. Abbiamo deciso di affrontarlo adottando il SI Rating, con cui partiremo da un monitoraggio attento e completo della situazione attuale, per poi arrivare a identificare potenziali aree  di miglioramento su cui intervenire già nei prossimi mesi".

 

"Come dimostrato da numerose ricerche e studi empirici, buone pratiche" sotto il profilo ESG – EnviromentSocial e Governance - permettono alle imprese di beneficiare di vantaggi competitivi, minori costi del capitale e migliori performance operative e di mercato. Un chiaro impegno nella sostenibilità è, quindi, fondamentale per contribuire positivamente all'andamento di lungo termine dello stabilimento" dichiara Ada Rosa Balzan, founder e ceo di ARBalzan - "e Sonatrach è la prima oil and gas company al mondo ad adottare il SI Rating. Abbiamo trovato una realtà che ha manifestato da subito una forte determinazione e volontà nel seguire un percorso di sostenibilità volontario, scegliendo SI Rating per avere dati certi e oggettivi su cui predisporre la strategia di miglioramento".  




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giovedì 26 dicembre 2019

Cnr: 5 specie planctoniche arricchiscono la biodiversità del Mediterraneo

Cinque specie planctoniche arricchiscono la biodiversità del Mediterraneo

Individuate da un team multidisciplinare coordinato dall'Istituto di scienze marine del Consiglio nazionale delle ricerche, non erano mai state riscontrate nell'Adriatico meridionale, e in particolare nel Canale di Otranto, ritenuto un importante hotspotnaturale della biodiversità planctonica marina

Lo studio pubblicato su Scientific Reports. 

 

Nel Mare Adriatico meridionale è stata scoperta la presenza di cinque nuove specie di policheti pelagici, organismi animali che fanno parte dello zooplancton marino. L'importante rinvenimento, oggetto di uno studio pubblicato su Scientific Reports, è avvenuto nel corso di una campagna condotta da un team multidisciplinare coordinato dall'Istituto di scienze marine (Ismar) del Consiglio nazionale delle ricerche di Venezia, al quale hanno partecipato anche la Stazione Zoologica 'A. Dohrn' e le Università di Messina e del Salento.


L'area dell'Adriatico Meridionale -e il canale di Otranto in particolare- sono ritenuti un importante hotspot naturale per l'osservazione e lo studio della biodiversità planctonica marina. Spiega Alessandro Bergamasco (Cnr-Ismar), coordinatore dello studio: "Il rinvenimento è avvenuto nell'ambito di uno studio sulla distribuzione spaziale, la composizione e la struttura dimensionale della comunità di policheti pelagici in un'area chiave del Mediterraneo. Le cinque specie individuate – sulla base di un campionamento dettagliato fra la superficie e mille metri di profondità- portano a 27 la masterlist delle specie conosciute di questo importante gruppo tassonomico, indicando in oltre 40 specie la potenziale ricchezza dei policheti pelagici nella zona del Canale di Otranto: molte specie, infatti, non sono ancora state descritte".


I policheti sono un gruppo ampio e diversificato, presente negli habitat di acqua marina e di acqua dolce. "Sono comuni nello zooplancton marino, e sappiamo che svolgono un ruolo importante nella rete trofica pelagica e nella mineralizzazione della sostanza organica, ma alcuni aspetti restano ancora sconosciuti, ad esempio abbiamo poche informazioni sulla composizione delle varie comunità presenti nell'Adriatico meridionale e sul ruolo ecologico che queste svolgono", aggiunge Letterio Gugliemo (Szn). 


Lo studio ha, tuttavia, permesso di chiarire la relazione tra la presenza di questi organismi e i meccanismi oceanografici che regolano la circolazione delle acque marine nell'area compresa tra il Canale di Otranto, il Mar Ionio e il bacino Adriatico: "Il confronto tra la ricchezza delle specie nelle diverse masse d'acqua suggerisce che le acque ioniche superficiali siano il principale vettore delle specie nell'area, sebbene un contributo rilevante provenga anche dalle acque adriatiche profonde, che potrebbero alimentare –attraverso correnti di fondo e fenomeni di cascading, cioè di inabissamento di acque più salate e/o più fredde e quindi più dense - i bacini più profondi dell'Adriatico meridionale con forme  larvali o giovanili di policheti pelagici che ritroviamo anche nell'Adriatico settentrionale. Come se, in prossimità del fondale marino, si aprissero delle 'finestre di connettività' che permettono a questi organismi di essere trasportati, specialmente nel periodo tardo-invernale o a inizio primavera", conclude Bergamasco. 

 

Roma, 23 dicembre 2019

 

Didascalia fotoAttività di campionamento di plancton in marecon Bionessstrumento che consente pescate multiple a diverse profondità, fino a oltre 1000m. (Credits: Marco PanseraCnr-Ismar)

 

La scheda

Chi: Istituto di scienze marine del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Ismar)Stazione Zoologica 'A. Dohrn', Università di Messina e Università del Salento

Che cosa'The Otranto Channel (South Adriatic Sea), a hot-spot area of plankton biodiversitypelagic polychaetes', Bergamasco Alessandro, Rosanna Guglielmo, Roberta Minutoli, Francesco Paolo Patti, Genuario Belmonte, Nunziacarla Spanò, Giacomo Zagami, Vincenzo Bonanzinga, Letterio Guglielmo, Antonia Granata, Scientific Reports (Springer Nature Limited), 20 dec. 2019.



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venerdì 20 dicembre 2019

La mobilità condivisa di Popmove in forte crescita a Roma

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LA MOBILITA' CONDIVISA DI POPMOVE IN FORTE CRESCITA A ROMA

  
A tre mesi dal lancio aumenta la curiosità dei cittadini della Capitale verso la flotta di auto private "ready to share". L'app è stata scaricata da 33mila utenti. Gli utilizzi sono in costante crescita con un'occupazione media della flotta arrivata a superare il 70% giornaliero.  

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ROMA, 20 DICEMBRE 2019 - I romani credono sempre di più nella mobilità condivisa e sostenibile. Se l'Italia nell'utilizzo del car sharing tradizionale è nelle prime posizioni a livello europeo - con Roma e Milano che la fanno da padrone con circa l'80% dei noleggi - la Capitale si dimostra ricettiva anche verso le soluzioni più innovative e disponibile a modificare costumi e abitudini consolidate. 

Sono passati circa tre mesi dall'entrata a pieno regime del servizio e quasi sei mesi dalla grande campagna di lancio di Popmove all'insegna del teaser "Cercasi scambisti". Alla fine di questo periodo di sperimentazione il bilancio di Popmove, il primo "social mobility network" nato grazie alla partnership di Hurry! e ALD Automotive Italia, e di Popgo, l'innovativo servizio che consente a chi ha un' auto a noleggio a lungo termine di metterla in condivisione guadagnando fino al 70% del viaggio e arrivando ad abbattere la propria rata mensile, è sicuramente positivo.

I numeri parlano chiaro. Il servizio Popgo è stato scelto sia per noleggi brevi di una, due o tre ore, sia per quelli più lunghi di un weekend o di alcune settimane. In pochi mesi l'occupazione media della flotta è arrivata a superare il 70% giornaliero, mentre 33mila utenti hanno scaricato l'app. L'età media dell'utilizzatore è stata di 39 anni, ma con una grande partecipazione anche da parte delle fasce più giovani e con un'alta percentuale di donne.

 

Un aspetto sicuramente interessante è che i romani si sono dimostrati all'altezza di questa sfida, dimostrando di saper rispettare le auto prese in condivisione. Una circostanza che conferma che Roma è matura e pronta per la mobilità condivisa. Il meccanismo di rating che misura i comportamenti dei guidatori e lo stato in cui l'auto viene lasciata, infatti, ha registrato risultati più che incoraggianti. La quasi totalità dei giudizi sono stati positivi. Soltanto due recensioni su alcune migliaia sono state negative con la conseguente espulsione dalla community.

 

L'altro elemento di curiosità è l'attenzione registrata dagli under 30 verso le auto di lusso, comprese le Jaguar e Bmw, a testimonianza che l'automobile mantiene un forte appeal anche come status symbol e resiste l'ebbrezza della guida di un veicolo di alta gamma. Un'attenzione esercitata soltanto "per il tempo necessario" visto che i millenials - secondo un trend consolidato e confermato dai dati nazionali sul car sharing - ormai guardano con sempre maggiore attenzione all'utilizzo dell'auto piuttosto che al possesso e gradiscono una nuova opzione di mobilità che consente a chiunque di cercare auto adatte alle proprie esigenze, di grandezza, cilindrate e modelli differenti, dalla citycar al Suv, e di noleggiarle semplicemente con un click sul proprio smartphone, senza il passaggio fisico delle chiavi e senza nessuna pratica burocratica. In definitiva uno short rent facile come un car sharing.

 

Un modello da cui tutti beneficiano: chi condivide l'auto risparmia sulla rata mensile del noleggio, chi cerca un'auto paga solo per l'uso che ne fa. Una best practice di mobilità sostenibile - premiata come "Best Digital Startup" agli NC Digital Awards 2019 - che punta a ridurre la quantità del parco auto circolante attraverso un utilizzo più intelligente e condiviso dei veicoli. Un percorso che è soltanto alle battute iniziali visto che dopo il lancio su Roma si punta a diffondere il servizio a livello nazionale, a partire da altre grandi città come Milano, con l'ambizione di creare la prima flotta di auto "ready to share" e far diventare la condivisione lo standard del noleggio a lungo termine.



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Epson ottiene il premio EcoVadis Gold per la CSR


Epson ottiene il premio EcoVadis Gold per la responsabilità sociale di impresa

Il riconoscimento colloca Epson ai primissimi posti nel suo settore* per la sostenibilità.

Cinisello Balsamo, 17 dicembre 2019 - Per il terzo anno consecutivo EcoVadis, organizzazione di valutazione indipendente, assegna a Epson il livello Gold per la CSR, riconoscendole l'impegno nel raggiungimento dei più alti standard internazionali di CSR. EcoVadis attribuisce inoltre a Epson il livello "Outstanding" negli acquisti sostenibili e sottolinea gli eccellenti risultati raggiunti nell'area Labour & Human Rights e per le sue azioni rivolte alla salvaguardia dell'ambiente.

I risultati complessivi mostrano un aumento del 5% rispetto all'anno precedente, con un significativo aumento dei punteggi negli acquisti sostenibili e nel settore Labour & Human Rights, collocando Epson tra i primi due punti percentuali per la CSR nel suo settore*.

"La responsabilità sociale delle imprese - ha affermato Minoru Usui, presidente di Epson - è al centro di tutto ciò che facciamo in Epson e questo eccellente risultato nella CSR è altrettanto importante e prezioso per il nostro business quanto il successo economico. Vogliamo essere un'azienda indispensabile, ciò significa che dobbiamo creare un valore unico e a lungo termine realizzando prodotti eccellenti che superano le aspettative dei nostri clienti, rispondono alle esigenze della società e, soprattutto, sostengono il nostro ambiente. In Epson abbiamo allineato tutte le nostre attività agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (Sustainable Development Goals) delle Nazioni Unite e, soprattutto, ci impegniamo a creare un futuro migliore e più sostenibile".

EcoVadis - una piattaforma indipendente, affidabile e collaborativa - valuta le politiche e le azioni delle aziende e le loro relazioni pubblicate in materia di ambiente, lavoro e diritti umani, etica e acquisti sostenibili. L'esclusivo metodo di valutazione di EcoVadis copre più di 198 categorie di acquisti, 155 paesi e 21 indicatori di CSR. Più di 55.000 imprese lavorano con EcoVadis per ridurre i rischi, stimolare l'innovazione e costruire trasparenza e fiducia tra i partner commerciali.

"Nel 2019 abbiamo fatto grandi passi avanti soprattutto nel settore del Lavoro e dei Diritti Umani - ha aggiunto Henning Ohlsson, CSR Director di Epson Europe - e siamo lieti di vedere che i nostri miglioramenti sono stati riconosciuti da EcoVadis con un aumento del punteggio complessivo. Ma c'è ancora molto da fare, perciò continueremo a esaminare ogni aspetto della nostra attività e a migliorare ulteriormente le nostre prestazioni in termini di sostenibilità. EcoVadis Gold è una misura importante e preziosa del successo della nostra attività. I nostri clienti, sia nel settore pubblico che privato, chiedono sempre più spesso audit completi e verificabili che dimostrino un reale impegno per la sostenibilità nel rispetto dei più elevati standard sociali, dei diritti umani e del lavoro."


* Produttori di computer e di apparecchiature periferiche


Gruppo Epson
Epson è leader mondiale nell'innovazione con soluzioni pensate per connettere persone, cose e informazioni con tecnologie proprietarie che garantiscono efficienza, affidabilità e precisione. Con una gamma di prodotti che comprende stampanti inkjet, sistemi di stampa digitale, videoproiettori 3LCD, così come orologi e robot industriali, Epson ha come obiettivo primario promuovere l'innovazione e superare le aspettative dei clienti in vari settori, tra cui: stampa inkjet, comunicazione visiva, tecnologia indossabile e robotica. Con capogruppo Seiko Epson Corporation, che ha sede in Giappone, il Gruppo Epson conta oltre 76.000 dipendenti in 87 società nel mondo e partecipa attivamente allo sviluppo delle comunità locali in cui opera, continuando a lavorare per ridurre l'impatto ambientale.

Epson Europe
Epson Europe B.V., con sede ad Amsterdam, è il quartier generale regionale del Gruppo per Europa, Medio Oriente, Russia e Africa. Con una forza lavoro di 1.830 dipendenti, le vendite di Epson Europa, per l'anno fiscale 2017, hanno raggiunto i 1.700 milioni di euro.
Epson Italia
Epson Italia, sales company nazionale, per l'anno fiscale 2018 (aprile 2018 - marzo 2019) ha registrato un fatturato di oltre 237 milioni di Euro e impiega circa 215 persone


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Aziende plastic free: Inaz dona bottiglie ecosostenibili ai dipendenti

Aziende plastic free: Inaz dona bottiglie ecosostenibili ai dipendenti

Installati nella sede di Milano gli erogatori d'acqua che permetteranno a dipendenti e collaboratori di dire addio per sempre alle bottigliette di plastica. Materiali ecosostenibili anche per bicchieri e palette utilizzati dai distributori di bevande calde

 

 

La lotta allo spreco e all'inquinamento deve coinvolgere anche i luoghi di lavoro. Con questa convinzione Inaz, impresa di oltre 500 persone specializzata in software e servizi per amministrare e gestire il personale, ha deciso di incoraggiare nei propri uffici una buona pratica fondamentale: sostituire le bottigliette di plastica usa e getta con alternative sostenibili. Per farlo ha donato bottiglie riutilizzabili ai lavoratori della sede centrale di viale Monza a Milano che potranno riempirle tramite i nuovi erogatori installati in azienda: sono collegati alla rete idrica e distribuiranno acqua filtrata a temperatura ambiente e fredda, liscia e gasata.

«Con questa iniziativa – afferma Linda Gilli, presidente e amministratore delegato di Inaz – ci colleghiamo a due campagne meritorie: Milano Plastic Free, portata avanti dal Comune di Milano con Legambiente, e #IoSonoAmbiente promossa dal Ministero dell'Ambiente. Tutti noi privati cittadini, con i nostri gesti quotidiani, dobbiamo prenderci cura del pianeta, e i nostri dipendenti stanno dimostrando una grande sensibilità e responsabilità verso questo tema, adottando buone pratiche anche nell'ambiente lavorativo. Per questo le imprese e le organizzazioni devono fare di più per facilitare e diffondere questi comportamenti virtuosi».

 

Per realizzare l'iniziativa Inaz si è rivolta a 24Bottles, azienda di Bologna nata nel 2013 con l'obiettivo di ridurre l'impatto delle bottiglie di plastica usa e getta. «Volevamo donare ai nostri dipendenti bottiglie comode, funzionali e con un bel design, un aspetto che anche sul posto di lavoro occorre valorizzare – prosegue Linda Gilli –. Sono di acciaio 18/8 AISI 304, materiale sicuro e durevole che non richiede rivestimenti addizionali, altro aspetto che limita l'impatto ambientale. Sono prive di BPA al 100% e possono contenere qualsiasi bevanda». Inoltre, le bottiglie di 24Bottles sono a zero emissioni grazie a progetti di riforestazione internazionali, che azzerano completamente l'impronta di carbonio dovuta a materie prime, produzione, packaging e trasporto.

L'impegno di Inaz per l'ambiente non si ferma qui. Provvedimenti sono stati attivati per rendere ancora più efficiente la raccolta differenziata dei rifiuti in azienda, mentre i distributori automatici di bevande calde utilizzano esclusivamente bicchieri e palette realizzati in materiale ecosostenibile. «Tutela dell'ambiente e riduzione dei rifiuti devono essere una priorità di tutti – torna a sottolineare Linda Gilli – e le imprese non solo devono dare il buon esempio, ma devono anche adottare soluzioni innovative per promuovere in ogni ambito uno stile di vita sostenibile».

 

 

Inaz Srl è una delle più importanti realtà italiane nella produzione software ed erogazione servizi per l'amministrazione e la gestione delle risorse umane. Con una rete commerciale presente in tutta Italia, Inaz offre le sue soluzioni a più di diecimila clienti fra aziende, pubblica amministrazione, studi professionali, consulenti del lavoro e associazioni di categoria. Inaz, con il suo Centro Studi, è anche punto di riferimento per imprese e professionisti in tema di aggiornamento, consulenza e formazione.



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giovedì 19 dicembre 2019

Levissima lancia il progetto Regeneration nel segno della sostenibilità

  

Levissima lancia il progetto Regeneration nel segno della sostenibilità

 

Ricicla, rigenera, riusa, le parole chiave dell'impegno del brand per creare un impatto positivo a beneficio del territorio e delle comunità

 

19 dicembre 2019 - Levissima, l'acqua di tutti coloro che hanno una vetta da conquistare, presenta il progetto Regeneration, per contribuire attivamente a un mondo in cui le risorse naturali vengano utilizzate in modo condiviso e responsabile per creare insieme un impatto positivo. È un progetto che promuove stili di vita sostenibili, in una logica di economia circolare: a cominciare proprio dalla plastica delle bottiglie (PET) di Levissima che, se gestita adeguatamente, diventa una risorsa.

 

La plastica PET, infatti, è un imballaggio leggero, sicuro e tra i migliori per conservare la purezza originale dell'acqua minerale; un materiale 100% riciclabile per innumerevoli volte e rigenerabile in nuove forme, in tantissimi oggetti e soluzioni diverse. Attraverso la promozione di stili di vita sostenibili, la plastica, da sempre considerata un rifiuto, può invece rappresentare una vera e propria risorsa per la società in cui viviamo.

 

"Regeneration è un progetto di Levissima che parla di sostenibilità. La tutela e la preservazione dei ghiacciai, la gestione responsabile della risorsa acqua, il rispetto della biodiversità e la continua ricerca di innovazioni per la riduzione dell'impatto ambientale, sono parte dell'impegno di Levissima su cui si fonda Regeneration. In un'ottica di economia circolare, ci impegneremo attivamente con progetti e iniziative orientati a ridurre anche l'impronta ecologica della plastica" ha dichiarato Giacomo Giacani, Local Brands Marketing Manager Gruppo Sanpellegrino. "Vogliamo ricordare il valore della plastica come risorsa, promuovendo una cultura di "rigenerazione", e dando nuova vita a una delle più importanti scoperte del secolo scorso, per creare assieme un impatto positivo con progetti a beneficio della comunità". 

 

Il primo passo in ottica Regeneration è stato intrapreso in occasione della Generali Milano Marathon 2019 durante la quale Levissima, in collaborazione con AMSA, ha raccolto tutte le bottiglie di plastica lasciate lungo il percorso; con l'equivalente della plastica raccolta, Levissima ha realizzato la prima area fitness in plastica riciclata, situata all'interno del Parco Sempione di Milano, restituendo alla città un servizio usufruibile liberamente da tutti.

 

La Coppa del Mondo di Sci Maschile, che si svolgerà a Bormio il 28 e 29 dicembre, sarà inoltre l'occasione per annunciare i nuovi progetti di rigenerazione: nel 2020 verrà ricostruito un bivacco di montagna, in plastica e materiali riciclati, all'interno del Parco dello Stelvio. Le gare di Coppa, saranno anche teatro di attività di educazione al riciclo, fuori e dentro la manifestazione, responsabilizzando i consumatori ad una corretta raccolta delle bottiglie, con l'obiettivo di ridare al territorio un progetto concreto e di valorizzazione territoriale, dimostrando in modo tangibile il potenziale rigenerativo della plastica PET. 


Levissima concretizza il suo impegno verso la salvaguardia ambientale da tempo e, consapevole della profonda relazione tra tutela del territorio e sostenibilità delle proprie attività, è già impegnata in un processo di tutela delle fonti e di cura dell'ecosistema circostante. In questo senso, nel 2007 è stato intrapreso un progetto di ricerca scientifica per la salvaguardia e la protezione dei ghiacciai con l'intento di contrastare la continua dispersione d'acqua e garantire un futuro di qualità alla risorsa.

 

Inoltre, l'azienda investe nell'ottimizzazione dei processi produttivi e in soluzioni per una logistica sempre più verde attraverso l'utilizzo sistematico del treno che trasporta oltre il 40% dell'acqua minerale, e l'introduzione di mezzi alimentati a LNG, il combustibile fossile meno inquinante attualmente disponibile.

 

 

Levissima è una delle acque minerali del Gruppo Sanpellegrino, riconosciuta come archetipo dell'acqua e simbolo di purezza, da sempre impegnata nella tutela della fonte da cui ha origine e nella salvaguardia della risorsa acqua.

Sanpellegrino è una delle più importanti realtà nel campo del beverage in Italia, grazie ad un ricco portafoglio di acque minerali, aperitivi analcolici, bibite e tè freddi. I suoi prodotti sono presenti in oltre 150 paesi attraverso filiali e distributori sparsi nei cinque continenti.

Parte del Gruppo Nestlé - azienda leader a livello mondiale in Nutrizione, Salute e Benessere – Sanpellegrino è da sempre impegnata nella valorizzazione dell'acqua, bene primario per il Pianeta, e lavora con responsabilità e passione per garantire a questa risorsa un futuro di qualità.

 


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