Tra gli eventi che possono mettere a rischio le aree marine protette figurano non solo sversamenti di sostanze inquinanti dovuti a incidenti marittimi, ma anche contaminazioni causate da interventi per la manutenzione o l'ingrandimento di aree portuali adiacenti: da qui l'esigenza di individuare soluzioni e mezzi per la loro migliore tutela, senza impedire il necessario svolgimento delle attività portuali.
Finanziato dall'Unione europea, il progetto IMPACT (2017-2020) è coordinato dal Consiglio Nazionale delle Ricerche – Istituto di Scienze Marine (CNR – ISMAR), sede di Lerici, con la partecipazione del Centro Interuniversitario di Biologia Marina ed Ecologia Applicata "G. Bacci" (CIBM), del Consorzio Laboratorio di Monitoraggio e Modellistica Ambientale per lo sviluppo sostenibile (LaMMA), dell'Institut Français de Recherche pour l'Exploitation de la Mer (IFREMER), dell'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), del Laboratoire d'Ecogéochimie des Environnements Benthiques (LECOB-CNRS), della Regione Toscana e dell'Université de Toulon.
Il progetto IMPACT sta realizzando una serie di strumenti di governance – dataset geospaziali, indicazioni di dimensionamento e monitoraggio ottimale – utili agli enti che gestiscono le AMP soprattutto in zone vicine ai porti. È in fase di costituzione in particolare un sistema informativo geografico (WEB GIS) dedicato, le cui informazioni saranno organizzate in dataset disponibili online relativi a:
- trasporto delle correnti marine tra porti e AMP, basati su misure oceanografiche da radar costieri e particolari boe dette "drifter";
- proprietà di ritenzione ecologica delle AMP, ottenute con rilievi ecologici e modelli numerici;
- distribuzioni di contaminanti, basate su dati storici e misure dedicate.
I risultati così ottenuti permetteranno di intervenire per mitigare i danni sia in termini di prevenzione, individuando situazioni a rischio, sia in termini di intervento mirato in seguito a incidenti, grazie alla possibilità di prevedere scenari di dispersione degli inquinanti. Sarà inoltre possibile arrivare a una migliore comprensione della dispersione larvale e della connettività a fini riproduttivi tra gli organismi che popolano le aree marine protette, e quindi a un loro dimensionamento ottimale.
Tutti elementi fondanti della Blue Growth, la strategia a lungo termine, a livello europeo, per sostenere una crescita sostenibile in ambito marino e marittimo.
Le domande a cui il progetto IMPACT vuole rispondere:
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