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giovedì 29 settembre 2016

Simulare un impianto solare sulla propria casa: Panasonic lancia la prima piattaforma online gratuita che usa Google Maps e calcola costi e risparmio con il semplice inserimento del proprio indirizzo

Il servizio online consente di ottenere una stima personalizzata inserendo poche informazioni: le caratteristiche del tetto che vengono misurate dal software, l'esposizione al sole e il numero di abitanti della casa.


Milano, 29 settembre 2016 — Aiutare i cittadini proprietari di un immobile a saperne di più sull'energia solare. Ecco cosa è riuscita a fare Panasonic

La multinazionale giapponese ha lanciato un nuovo servizio online interattivo che consente di simulare in maniera immediata e gratuita l'installazione sul tetto di pannelli solari. 

La piattaforma si chiama "Simula il tuo impianto solare", utilizza un'applicazione di Google maps e permette di disegnare sull'immagine satellitare l'area di tetto disponibile, calcolando i benefici in termini di risparmio che si possono potenzialmente ottenere.

"Il costo dell'energia elettrica in Italia è tra più alti in Europa, e molti residenti non sono consapevoli della significativa riduzione che sarebbero in grado di ottenere nella propria bolletta grazie all'installazione di un impianto a energia solare" - Ha affermato Daniel Roca, Senior Business Developer di Panasonic – "Per questo motivo siamo davvero entusiasti di essere tra i primi produttori ad aiutare direttamente i proprietari di immobili a saperne di più sui significativi benefici dell'energia solare e sul modo in cui possono avviare il processo di passaggio a questa fonte di energia alternativa".

Come funziona:
"Simula il tuo impianto solare" funziona in maniera molto intuitiva, seguendo alcuni semplici passaggi:
-       Si inserisce l'indirizzo per raggiungere l'abitazione (casa singola o condominio) attraverso un'applicazione di Google Maps;
-       Si delimita con il mouse la parte di tetto disponibile;
-       Si inseriscono le caratteristiche generali del tetto (inclinazione sommaria; esposizione; presenza o meno di zone d'ombra; numero di componenti del nucleo familiare)
-       Si inserisce un indirizzo mail valido a cui saranno mandati i risulati della simulazione;

Solo allora, dati alla mano, gli utenti potranno scegliere di richiedere un preventivo e un appuntamento con un installatore. 

Panasonic lavora nel campo dell'energia solare da oltre 40 anni, con una percentuale di guasti eccezionalmente bassa, inferiori al 0,005%, e con oltre 3,7 milioni di moduli in funzionamento in tutta Europa. 

La società offre inoltre una estesa garanzia di prodotto, di 15 anni, su tutto il portafoglio di moduli.



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Spreco di cibo, le falle della filiera agroalimentare mandano in fumo 12 miliardi di euro

Ogni anno in Italia, dal terreno alla tavola, si sprecano oltre 5 milioni di tonnellate di cibo. 

Uno schiaffo per i 4,5 milioni di poveri, ma anche un problema economico e ambientale. 

L'analisi arriva dalla giornata di studio organizzata a Roma dall'associazione Greenaccord e Arsial Lazio.

Roma, 29 settembre 2016 - Lo spreco alimentare non è solo un tema etico ma rappresenta un fenomeno che ha un impatto devastante sull'ambiente, l'economia e la società globale. 

Ogni anno lungo la filiera mondiale dell'agroindustria si perdono 1,3mld di tonnellate di alimenti, dalla materia prima ai prodotti trasformati. 

Un fenomeno che si traduce in gravissimi danni economici e ambientali, oltre 800 milioni di persone non sfamate e ben il 7% delle emissioni di gas serra mondiale prodotte.

Se non si indagano in profondità i tanti aspetti del fenomeno, difficilmente si può arrivare a risolvere i problemi che esso provoca. 

Il messaggio arriva dalla giornata di studi "Il cibo prodotto, apprezzato, consumato, condiviso e che non si butta via", promossa dall'associazione culturale per l'informazione ambientale Greenaccord Onlus in collaborazione con Arsial (Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l'Innovazione dell'Agricoltura del Lazio) in corso a Roma oggi nell'Aula Magna Augustinianum.

"È arrivato il momento di una seria riflessione sulla riconquista di valore, non solo economico ma anche etico e culturale del cibo" commenta il presidente di Greenaccord, Alfonso Cauteruccio. "Non solo gli attori delle filiere produttive e le catene di distribuzione ma ogni famiglia, soprattutto noi privilegiati residenti nel mondo ricco, è chiamato a ripensare i propri stili di consumo".

Un tema, quello dell'avvicinamento dell'eccedenza col bisogno, affrontato anche da Antonio Rosati, amministratore unico di Arsial (Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l'Innovazione dell'Agricoltura del Lazio), che ha lanciato una serie di iniziative della Regione Lazio mirate all'educazione alimentare, fra cui 3 borse di studio da 5mila euro agli studenti degli istituti alberghieri, agrari e dei licei. 

"Distribuire il cibo a chi non ne ha è un impegno che dobbiamo prenderci nei confronti dei 4,5 milioni di poveri che vivono in Italia. Per far ciò – afferma Rosati – bisogna cambiare il modo di consumare che ogni anno ci vede disperdere oltre 5mln di tonnellate di cibo per un controvalore di 12,6 mld di euro".

A fornire numeri e scenari mondiali sul fenomeno dello spreco alimentare è stata Marcela Villareal, direttrice Divisione partenariati, attività promozionali e Sviluppo della Fao, che ha ribadito la necessità di una rivoluzione culturale: "Il 44% della popolazione mondiale negli Anni '80 viveva in estrema povertà. Oggi è il 10%, nonostante questo ci sono ancora 800 milioni di persone che soffrono di fame cronica". 

Per combattere queste realtà, spiega il rappresentante della Fao "serve promuovere grandi politiche sociali". Secondo uno studio dell'organizzazione Onu "un terzo del cibo prodotto al mondo viene perso durante il processo di produzione o sprecato durante la consumazione. Parliamo di 1,3 miliardi di tonnellate sprecate o perse ogni anno. Una quantità pari a quella che produce l'Africa in cibo". 

Come contrastare questi dati? "Serve realizzare gli impegni dell'Agenda 2030 - continua Villareal – che prevedono il dimezzamento degli sprechi e l'introduzione di sistemi di monitoraggio all'interno dei singoli Paesi".

Per Francesco Maria Ciancaleoni, area ambiente e territorio della Coldiretti, "lo spreco di cibo rientra nel più ampio tema della gestione dei rifiuti e Il ruolo dell'agricoltura è fondamentale per contribuire alle riduzioni di gas serra. 

In Italia la maggiore responsabilità è nel consumo visto che lì si contano il 54% delle perdite", ricorda il rappresentante della Coldiretti. 

"Un modello efficace è quello di prossimità che prevede il riavvicinamento tra chi produce e chi consuma. Si tratta di un modello che porta vantaggi sociali e ambientali concreti in termini di riduzione degli sprechi".




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Sardegna, le nuove miniere sono quelle del riciclo


Cagliari, 29 settembre 2016 – Preservare l'ambiente e creare ricchezza per il territorio? In Sardegna non solo è possibile, ma già si fa. Solo nel 2015 – fa sapere Cobat-Consorzio Nazionale Raccolta e Riciclo – sono state recuperate 4 mila tonnellate di rifiuti tecnologici, trasformati in nuove materie prime da reimmettere nel ciclo produttivo.

Un sistema virtuoso a chilometro zero, grazie alle aziende sarde che operano sul territorio, che permette all'isola di scoprire una nuova grande miniera che non danneggia il prezioso ecosistema e, al contempo, genera ricchezza e posti di lavoro.

Questo è quanto emerge dai dati regionali presentati da Cobat, lo storico consorzio italiano che si occupa di dare una nuova vita ai prodotti tecnologici, durante la tappa di Cagliari di Panorama d'Italia, il tour dedicato alle eccellenze tricolori organizzato dal settimanale Panorama.

Smartphone, tablet, elettrodomestici, batterie e pannelli solari. Tutti prodotti presenti nelle case dei sardi che, presto o tardi, vengono gettati.

La vera scommessa è trasformare questi rifiuti pericolosi che possono inquinare l'ambiente in una nuova miniera di materie prime come rame, piombo, argento e oro. Scommessa che in Sardegna è stata vinta grazie all'attività delle aziende di raccolta dell'isola partner di Cobat.

Sono infatti due i Punti Cobat – aziende autorizzate alla raccolta e allo stoccaggio di rifiuti tecnologici come Invesa di Domusnovas e Gisca Ecologica di Sassari – che hanno servito le isole ecologiche e le imprese di piccoli e grandi comuni, dal mare alla montagna.

"Da una batteria per auto di 14 kg – spiega Luigi De Rocchi, responsabile Studi e Ricerche di Cobat - siamo in grado di estrarre 8 kg di piombo che viene reimmesso nel mercato, con benefici per l'ambiente e per il sistema economico, che così non deve importare o estrarre nuove materie prime".

"I risultati ottenuti in Sardegna – continua De Rocchi – si devono principalmente alla straordinaria attenzione all'ambiente dei cittadini e delle imprese dell'isola. Lo testimonia anche il premio che abbiamo assegnato a giugno di quest'anno, con la campagna Cobat e il mare, alla marina di Villasimius, risultato il porto italiano più virtuoso nella gestione dei rifiuti e nell'attenzione all'ecosostenibilità e all'uso di fonti rinnovabili. Si tratta di una delle poche strutture al mondo a essere collocate all'interno di un'area marina protetta, che ha saputo coniugare sviluppo turistico e rispetto dell'ambiente."

Luigi De Rocchi, responsabile Studi e Ricerche di Cobat, interverrà al dibattito "I grandi incontri di Focus: Ambiente, Clima ed Energia Ecosostenibile", che si terrà giovedì 29 settembre alle 18 presso l'Auditorium Comunale, piazza Dettori 8, Cagliari.

Antonio Fais, responsabile del Punto Cobat Invesa, interverrà al dibattito "Cagliari, eccellenze si diventa", che si terrà venerdì 30 settembre alle ore 10 presso il MEM-Mediateca del Mediterraneo, via Goffredo Mameli 164, Cagliari.

Panorama d'Italia è un tour organizzato dal settimanale Panorama per scoprire le eccellenze della Penisola. Con eventi, incontri e dibattiti, l'iniziativa coinvolge dieci città italiane.

Per il calendario completo degli eventi di Cagliari, clicca qui.




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Tutti in sella per la BIKE CHALLENGE 2016 di FIAB: la competizione che premia le aziende che vanno al lavoro in bicicletta.

#biketowork con FIAB-Federazione Italiana Amici della Bicicletta:
  • Fino al 31 ottobre l'avvincente sfida "su due ruote" tra aziende e lavoratori di tutta Italia.
  • Tra le prime 500 organizzazioni iscritte anche Fondazione Cariplo, Gruppo FS Italiane, Siemens, Gruppo Intesa Sanpaolo, ANAS, TIM, Lavazza, Rai, Sky, KPMG, oltre a numerose università, comuni, regioni, enti ospedalieri e realtà di piccole dimensioni.
  • A Milano, Roma e Torino competizioni di territorio in concomitanza con la sfida nazionale.

Milano, 28 settembre 2016 - È partita con grande slancio e prosegue fino al 31 ottobre la seconda edizione italiana di BIKE CHALLENGE, la divertente sfida tra luoghi di lavoro promossa da FIAB-Federazione Italiana Amici della Bicicletta, per stimolare aziende, dipendenti e collaboratori a scegliere la bicicletta per gli spostamenti quotidiani, al lavoro o nel tempo libero, nello spirito #biketowork. Vince l'organizzazione che mette in sella la percentuale più alta dei propri lavoratori.

La competizione (che ha preso il via il 16 settembre nella 3^ Giornata Nazionale BikeToWork con l'invito "Anch'io vado al lavoro in bicicletta!" di un sorridente Vincenzo Nibali, protagonista della campagna FIAB) conta, in tutta Italia, già 520 aziende e organizzazioni iscritte per un totale di 7.000 persone pronte a pedalare nei tragitti casa-lavoro e nel tempo libero e a competere tra loro e con chi, fino al 31 ottobre, vorrà mettersi in gara. Sono numeri significativi e in costante aumento.

"Parlare di mobilità sostenibile e di cosa si dovrebbe fare per realizzarla non basta. La Bike Challenge è un'iniziativa concreta, simpatica, gratuita e, soprattutto, coinvolgente che incoraggia le persone a provare a utilizzare la bicicletta, almeno una volta, negli spostamenti quotidiani e in particolare nei tragitti casa-lavoro - spiega Giulietta Pagliaccio, presidente FIAB. - Saranno loro stessi a scoprire come sia piacevole, veloce ed economico muoversi in città sulle due ruote e come questa modalità possa, facilmente, diventare una sana abitudine che unisce i benefici dell'attività motoria con quelli del risparmio energetico e della riduzione della mobilità "pesante" e che contribuisce, certamente, ad avere città meno inquinate, più belle e più vivibili".
La sfida è aperta a tutte le realtà, pubbliche e private, piccole e grandi. Chi vuole partecipare deve semplicemente iscriversi, entro il 25 ottobre, creando un account sul sito www.biketowork.it. A questo punto basta pedalare (almeno 10 minuti), registrare le pedalate tramite l'APP LoveToRide, in italiano, (o l'APP Ride Report, in inglese) e, nello spirito di squadra, cercare di convincere tanti altri colleghi a recarsi al lavoro in bicicletta.

La competizione si conclude il 31 ottobre
e molti sono i premi in palio (catalogo completo qui
), tra cui soggiorni nelle strutture ricettive del circuito Albergabici.it. Non conta, quindi, quanti chilometri avrà totalizzato ogni azienda, ma quante persone avranno pedalato.

Fondazione Cariplo, Gruppo FS Italiane, Siemens, Gruppo Intesa Sanpaolo, ANAS, TIM, Lavazza, Rai, Sky, KPMG - tanto per fare qualche nome - ma anche molte Università e Ospedali di tutta Italia, comuni piccoli e grandi, enti regionali e piccole imprese risultato tra le prime 500 realtà iscritte alla BIKE CHALLENGE 2016, che ha una classifica nazionale consultabile su www.biketowork.it (con diverse categorie in base alle dimensioni della realtà iscritta) e classifiche locali parallele nelle aree metropolitane di Milano, Roma e Torino, per le quali sono previsti ulteriori premi riservati alle imprese di questi territori.

A dieci giorni dall'inizio della challenge, la classifica nazionale delle grandi aziende, ad esempio, vede in testa Arpa Piemonte che ha messo in sella già il 6% dei propri lavoratori.

Nel capoluogo lombardo - teatro lo scorso anno della prima edizione italiana di BIKE CHALLENGE con 92 imprese e oltre 2.000 persone partecipanti per un totale di 300.000 km in bicicletta tra casa e lavoro nell'arco di un mese e mezzo - la BIKE CHALLENGE 2016 è organizzata da FIAB in collaborazione con il Comune di Milano e conta già 2.500 lavoratori/ciclisti in gara e ben 180 aziende iscritte, tra cui la Fondazione Cariplo che riserva una grande attenzione alle tematiche e alle iniziative di mobilità sostenibile.

Primo anno, invece, per la BIKE CHALLENGE a Torino organizzata in partnership con Regione Piemonte, Città di Torino, Città Metropolitana di Torino, Università di Torino, Agenzia Piemontese per la Mobilità, 5T e che ha già coinvolto 2.800 lavoratori di 155 aziende sul territorio. Una di queste ha dichiarato: "La Bike Challenge è un ottimo strumento di team building, capace di rimettere in gioco gli ormai logorati meccanismi di appartenenza ad un'impresa e di attivare, tra i colleghi, una positiva competizione di squadra per raggiungere, pedalando insieme, un obiettivo condiviso".
L'agenzia Roma Servizi per la Mobilità è partner, infine, della BIKE CHALLENGE nella capitale che conta, ad oggi, 75 aziende iscritte e 800 lavoratori pronti a impegnarsi nell'usare la bici per raggiungere i rispettivi posti di lavoro.

BIKE CHALLENGE fa parte di un più ampio progetto europeo di BikeToWork, al quale partecipano 12 paesi sotto la guida di ECF-European Cyclists' Federation, di cui FIAB è partner per l'Italia. Tra le altre attività in programma anche la consulenza e l'audit che porta alla certificazione di azienda bike-friendly, in base a parametri condivisi a livello europeo. La conquistano le organizzazioni che adottano politiche in grado di incentivare l'uso della bicicletta e che rendono le proprie sedi accoglienti per i ciclisti dotandole, ad esempio, di adeguati parcheggi o anche di spogliatori e docce.

Tutti coloro che al termine della BIKE CHALLENGE 2016 continueranno a pedalare, anche dopo il 31 ottobre, registrando con regolarità i loro tragitti tramite le APP LoveToRide o Ride Report, potranno aggiudicarsi i bellissimi premi mondiali in palio fra tutti gli iscritti alla piattaforma LoveToRide, tra cui un viaggio in Croazia e uno nella British Columbia (Canada), che saranno assegnati a fine marzo 2017.

Per informazioni e iscrizioni alla BIKE CHALLENGE 2016: www.biketowork.it



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martedì 27 settembre 2016

Veve, l’elettrodomestico che funziona come orto verticale senza terra sbarca a Brescia e Milano

Veve, il primo orto aereoponico, che produce la quantità necessaria di vegetali e piccoli frutti per una famiglia di quattro persone sarà a Milano in Darsena il 29-30 settembre e a Brescia a Supernova 1-2 Ottobre.

Veve - Vegetali in verticale, il primo orto verticale aereoponico, porta il modello base per essere visionato a Milano e Brescia, un’occasione unica per scoprire il modello che sarà lanciato sul mercato prossimamente. 
Veve è un orto speciale dove le radici delle verdure e ortaggi risultano sospese nell’aria e gli elementi nutritivi vengono erogati tramite nebulizzazione, con uso ridotto di acqua e energia. Con una missione: un orto in ogni casa per garantire cibo fresco e local. 
Il 29-30 settembre Veve sarà in esposizione, accompagnato dal suo creatore a Milano, presso la Darsena dei Navigli, dalle undici del mattino alla sera. 
Nel Weekend 1-2 ottobre invece sarà ospitato dalla kermesse di Supernova a Brescia, l’evento sull’innovazione presentato da TalentGarden.

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«Veve, è l’unico orto verticale aeroponico vero e proprio, pensato per il segmento consumer, che svolge una triplice funzione», spiega Matteo Sansoni l’ideatore che ha sviluppato Veve all’interno dell’incubatore clean tech Progetto Manifattura
«La prima è quella di garantire la sicurezza alimentare, dato che ognuno da Milano a Shanghai con un semplice balcone, una terrazza inutilizzata o anche un angolo di una stanza può avere frutta e verdure fresche e controllate direttamente. La seconda è quella nutrizionale: l’orto Veve può fornire a una famiglia di 4 persone il fabbisogno giornaliero di vitamine e nutrienti per una dieta sana. Infine riattiva il processo di restituzione del valore al cibo: stando a contatto ogni giorno con ciò che consumiamo impariamo il valore del cibo e impariamo a non sprecare».
Veve è perfetto anche per i piccoli balconi di condominio e adatto anche per i meno esperti: fa tutto lui ed è semplicissimo da utilizzare. 
La quantità di prodotto è rilevante. 
In un solo mq di spazio, sul balcone, minigiardino, terrazza si possono coltivare 200 piante, l’equivalente di un orto orizzontale di oltre 20 mq
 Secondo i primi test, grazie alla tecnologia aeroponica le piante assorbono meglio gli elementi nutritivi aumentando la produttività. 
Veve produce in media circa 200 kg di frutta, verdura e aromi per la vostra cucina. 
L’equivalente di una spesa biologica di più di 500euro all’anno.
«Interessante anche per i ristoranti o per quegli esercizi di ristorazione che vogliono aromi e verdura fresca veramente a KM zero, anzi a centimetri zero», continua Matteo Sansoni.
Veve è indicato per una dieta sana perché produce verdura 100% naturale: i nutrienti sono biologici e per questo non potranno verificarsi contaminazioni da concimi chimici. 
È ideale per chi intende controllare direttamente la propria produzione di ortaggi in maniera comoda dalla propria casa.
Grazie alla sua posizione verticale è adatto a tutti, dato che non serve piegarsi a terra per raccogliere pomodori, insalata o fiori di zucca. Non occorrono lavorazioni pesanti tipiche della coltivazione orticola.
Evviva Veve l’orto senza fatica!

PONTE STRETTO: WWF, SCONSIDERATO RILANCIARE PROGETTO

CON 8,5 MILIARDI DI EURO SI POTREBBE REALIZZARE UN PIANO PER IL SUD


“Invece di pensare ad opere in perdita che graverebbero ulteriormente sui conti dissestati dello Stato il Presidente del Consiglio dovrebbe garantire il rispetto del decreto 187/2014 che ha portato ad avviare le procedure di liquidazione della concessionaria pubblica Stretto di Messina SpA (SDM SpA) e dei rapporti tra questa e il Generale Contractor Eurolink, dopo che quest’ultimo non aveva rispettato l’obbligo di fornire garanzie dal punto di vista tecnica e finanziaria sulla realizzazione dell’opera”. 


Lo si legge in una nota del WWF Italia che da sempre contesta il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina.

“Tra l’altro in oltre 13 anni di nuove progettazioni i proponenti del progetto non sono mai riusciti a dimostrare come l’opera, valutata nel 2010 in 8,5 miliardi di euro (oltre mezzo punto di PIL), possa essere ripagata da flussi di traffico veicolare estremamente modesti - aggiunge l’associazione -. Le risorse destinate al Ponte potrebbero essere destinate ad opere veramente necessarie per il rilancio del Mezzogiorno, quali: mettere in sicurezza il territorio di Calabria e Sicilia; raddoppiare le linee ferroviarie che collegano Messina a Palermo e Catania, potenziare la linea tirrenica ferroviaria tra Battipaglia e Reggio Calabria e la linea ferroviaria jonica che collega Reggio Calabria a Taranto; intervenire sul sistema dei porti tra Gioia Tauro, Villa San Giovanni, Reggio Calabria e Messina e garantire un sistema di traghettamento veloce e frequente per l’Area dello Stretto”.

“Continuare a pensare di realizzare un ponte di oltre 3 km in una delle aree a più elevato rischio sismico del Mediterraneo (il terremoto del 1908 di magnitudo 7.1, che rase al suolo Messina e Reggio Calabria, è il più grave registrato in Italia negli ultimi 100 anni) e in una delle zone di maggiore pregio per la biodiversità, tutelata dalla norme comunitarie, è semplicemente un’idea sconsiderata”.
Roma, 27 settembre 2016

A Olbia raccolte 264 tonnellate di oli lubrificanti usati. Il COOU: isole ecologiche soluzione al problema dei fai da te

OLBIA, 27 SETTEMBRE 2016 - 264 tonnellate di oli lubrificanti usati raccolte in Provincia di Olbia nel 2015, su un totale di 3.260 tonnellate recuperate nella Regione Sardegna

Sono i dati resi noti dal Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati nella conferenza stampa che si è tenuta nell’ambito di CircOLIamo, la campagna educativa itinerante che punta a sensibilizzare l’opinione pubblica e le amministrazioni locali sul corretto smaltimento dei lubrificanti usati. 

Questa mattina i ragazzi delle scuole hanno visitato il villaggio CircOLIamo partecipando agli educational loro dedicati e sfidandosi a “Green League”, il progetto che prevede un sistema di giochi online finalizzati all’educazione ambientale.

“Siamo onorati della presenza del Coou nella nostra città - dichiara l’assessore ai servizi per la tutela dell’ambiente e del verde Gesuino Satta. E’ importante la campagna di sensibilizzazione che fate coinvolgendo i bambini, che sono gli uomini e le donne del futuro. La scommessa che facciamo, col vostro supporto, è quella di fornirvi, quando tornerete, dei dati di raccolta più importanti. Creeremo le condizioni adeguate potenziando l’ecocentro, ed educheremo la gente a livello capillare nei territori, insieme a voi – conclude Satta - diffondendo questo tema in tutte le scuole e frazioni, organizzando delle giornate mirate, calendarizzandole da subito e propagandando il vostro messaggio attraverso i nostri centri mobili”.

Nel 2015 il Consorzio – che coordina l’attività di 73 aziende private di raccolta e di 4 impianti di rigenerazione – ha raccolto in tutta Italia 167.000 tonnellate di olio lubrificante usato, un dato vicino al 100% del potenziale raccoglibile. 

“I risultati sono soddisfacenti – ha spiegato Marco Paolilli, responsabile della rete di raccolta del COOU ma il nostro obiettivo resta quello di raccoglierne il 100%”. 

Per questo motivo il Consorzio ha ideato la campagna educativa itinerante CircOLIamo, che in due anni toccherà tutti i capoluoghi di provincia italiani; una campagna a zero emissioni, perché la quantità di CO2 generata sarà compensata attraverso interventi di forestazione in grado di assorbire la CO2 immessa in atmosfera.

“La piccola parte che sfugge ancora alla raccolta – ha continuato Paolilli – si concentra soprattutto nel ‘fai da te’: per intercettarla abbiamo bisogno del supporto delle amministrazioni locali per una sempre maggiore diffusione di isole ecologiche adibite anche al conferimento degli oli lubrificanti usati”. 

Attivo dal 1984, il COOU ha contribuito con il proprio lavoro a ridurre in misura significativa non solo l’inquinamento ambientale, ma anche i consumi di acqua, materia e suolo. 

L’effetto positivo sul consumo di acqua (water footprint) ha portato a un risparmio netto cumulato di 2,3 miliardi di m3 di oro blu; trent’anni di recupero degli oli usati hanno consentito inoltre di evitare il consumo di 6,4 milioni di tonnellate di materia prima vergine (material footprint), mentre dall’analisi di carbon footprint del sistema emerge un risparmio netto cumulato di emissioni climalteranti di 1,1 milioni di tonnellate di CO2 equivalente; grazie al riciclo degli oli come basi lubrificanti rigenerate sostitutive di basi lubrificanti vergini, è stato risparmiato il consumo di 7.306 ettari di suolo (land footprint).

Telefonando al numero verde del Consorzio, 800 863 048 o collegandosi al sito www.coou.it, è possibile avere informazioni su come smaltire correttamente il proprio olio usato e il recapito del raccoglitore più vicino. 

L’olio usato può essere estremamente dannoso per l'ambiente e per la salute umana: 4 kg d'olio - il cambio di un'auto - se versati in acqua inquinano una superficie grande quanto un campo di calcio. 

Ma questo rifiuto costituisce al contempo una importante risorsa economica per il nostro Paese, perché può essere rigenerato e tornare a nuova vita con le stesse caratteristiche del lubrificante da cui deriva; dal 1984 ad oggi la rigenerazione dell’olio lubrificante ha consentito un risparmio complessivo di 3 miliardi di euro sulle importazioni di petrolio del nostro Paese.

BERGAMO, CAPITALE DEL VERDE DAL WILD AL COOL

INTERNATIONAL MEETING OF THE LANDSCAPE AND GARDEN


Si è conclusa I Maestri del Paesaggio 2016, edizione che più di altre ha saputo stupire e coinvolgere portando a Bergamo i più famosi landscape architect e garden designer internazionali per l’esclusivo osservatorio sul tema Wild Landscape

Ma non tutto è terminato: al via i lavori per il nuovo «volto didattico» della Passerella della Biodiversità – protagonista quest’anno in Piazza vecchia-  e per un’edizione 2017 in cui tutto sarà molto… Cool!


Bergamo, 27 settembre 2016 – Ancora una volta con un successo straordinario, capace di rendere Bergamo punto di riferimento indiscusso per la cultura e gli studi di paesaggio , è calato il sipario su I Maestri del Paesaggio 2016. 

La manifestazione, organizzata dall’associazione culturale Arketipos e dal Comune di Bergamo, ha avuto come tema centrale il paesaggio selvaggio richiamando in città alcuni tra i più famosi Landscape Architect e Garden Designer del mondo per riflettere su questo appassionante argomento che riflette sul desiderio dell’uomo rapportarsi con la natura nella quotidianità. 

Successo grazie alle tante, tantissime, iniziative dedicate a un pubblico molto trasversale: oltre all’allestimento di Piazza Vecchia con la passerella per camminare lungo il paesaggio orobico e quello di Piazza Mascheroni con gli irresistibili percorsi sospesi del parco avventura, le serate Green Fashion, Green Show, Green Food, Green Tour e Green Design, i due giorni di approfondimento al Teatro Sociale con l’International Meeting, ma anche gli Open Gardens, le mostre, i contest e i laboratori dedicati ai più piccoli.

«Un vero e proprio concerto di professionisti pronti a valorizzare la nostra città riscoprendone l’animo green e wild. Un progetto che poco a poco sta diventando simbolo di un’identità forte di Bergamo: città di alto profilo storico e culturale, al passo con i tempi e attenta al recupero di una dimensione di vita ecosostenibile. Per questo, con l’Amministrazione comunale, continueremo a sostenere I Maestri del Paesaggio, manifestazione che quest’anno è stata capace di fare ancora un passo in avanti, ospitando il convegno internazionale del Consiglio Nazionale dei Dottori Agronomi e dei dottori Forestali (CONAF) e l'Associazione Mondiale degli Agronomi (WAA). Perché è proprio dalla multidisciplinarità che riusciamo a raggiungere l’eccellenza» - ha dichiarato Giorgio Gori, sindaco di Bergamo.

«I Maestri del Paesaggio – ha aggiunto Claudia Terzi, assessore all’Ambiente della Regione Lombardiaha dimostrato ancora una volta la sua straordinaria capacità inclusiva, il suo essere di tutti e per tutti, occasione di incontro e stimolo alla conoscenza. Non solo tantissimi turisti, molti giunti per la prima volta in città, ma anche tanti bergamaschi, orgogliosi di poter scoprire o riscoprire la propria città sotto una nuova veste».

LA DESTINAZIONE DELLA PASSERELLA Anche le aree circostanti a Bergamo hanno goduto e godranno di una rinnovata energia green

Come l’area di proprietà Hidrogest, gestore del servizio idrico integrato nei territori dell’Isola Bergamasca e nella Valle San Martino, partner della kermesse, che a Baccanello (Calusco d’Adda) istallerà la Passerella della Biodiversità realizzata dai migliori artigiani bergamaschi e divenuta simbolo dell’edizione 2016 de I Maestri del Paesaggio. 

La passerella, infatti, che sarà smontata a partire dal prossimo martedì, sarà prima tenuta in custodia da Hidrogest e successivamente istallata, entro la prossima primavera a Baccanello, modificandola per ricavarne un’aula didattica di 120mq impermeabilizzata, al fine di garantirne la durata nel tempo e la relativa sicurezza. 

L’aula sarà poi messa a disposizione di scuole, associazioni, tra cui anche Il Legno dalla Natura alle Cose e Comuni che vorranno intraprendere percorsi formativi legati alla sostenibilità e alla valorizzazione del territorio.

L’area esterna e il parco adiacente, invece, con i percorsi interni e i punti di accesso riqualificati grazie al finanziamento a fondo perduto ottenuto da Fondazione Cariplo, saranno a disposizione dei visitatori. 

Un’occasione di straordinario interesse per vivere “on site”, sul campo, un’esperienza formativa legata ai temi ambientali, un’opportunità suggestiva e ricca di contenuti che vedrà l’integrazione tra più realtà del territorio: i giovani, gli artigiani, le imprese, gli agricoltori e i bergamaschi tutti.

«I Maestri del Paesaggio è anche questo: una straordinaria commistione di stili, animi e intenti, tutti impegnati nel dare nuova dignità e fruibilità alla nostra città e alle nostre colline e montagne. Una manifestazione che non smette di stupirci e di contaminare positivamente aree e tematiche. Basta pensare ai tanti eventi new entry di questa edizione: dalla moda alle energie luminose. Oserei dire: il racconto della bellezza che promette di continuare sempre in crescendo» - ha commentato Maurizio Vegini, presidente di Arketipos.


IL FOCUS 2017 Arketipos e Comune di Bergamo, infatti, stanno già lavorando per l’edizione 2017. Tema principale? Il Cool Landscape

Per spaziare da un’idea di paesaggio da brivido, ovvero utile a inibire gli effetti dello stress termico nelle città, a un’idea di raffrescamento dei sensi in un rilassante giardino. 

Ma anche Cool come cultura e arte, e quindi Rinascimento e “sprezzatura”, per dirla con Baldassarre Castiglione. 

Ergo: atteggiamento, stile, disinvoltura dell’arte, positività. E il nuovo allestimento di Piazza Vecchia quale sarà? 

Il maestro paesaggista olandese Lodewijk BALJON, incaricato di realizzare l’ambizioso progetto, mantiene il massimo riservo ma… una cosa è certa: sarà decisamente Cool!

RIFIUTI: VACCARI E PUPPATO (PD), BENE SU INFRAZIONI, MA RESTA ANCORA MOLTO DA FARE

"Oggi in audizione nella Commissione al Senato il ministro dell'Ambiente Galletti ha portato una buona notizia. Il 'prezzo' delle procedure di infrazione per le discariche è sceso per l'Italia da 42 milioni di euro a quasi 28 milioni, perché 22 delle 24 discariche incriminate sono state effettivamente messe in regola. E' un passo avanti decisivo dal quale prendere la forza per puntare all'obiettivo da noi proposto per la nuova direttiva UE sull'economia circolare: il 5% di conferimento in discarica al 2030 ".

Lo dicono i senatori Stefano Vaccari e Laura Puppato, rispettivamente capigruppo del Pd nella Commissione Ambiente e nella Commissione Ecomafie.

"Come ha detto il ministro - proseguono i senatori dem - c'è ancora molto da fare, sia sul fronte della raccolta differenziata che su quello della realizzazione di impianti per il trattamento dei rifiuti per l'avvio al recupero. La situazione in Italia è a macchia di leopardo, con il Sud ancora fanalino di coda su tutti i target. E' necessario vigilare perché tutte le Regioni e tutti i Comuni, a partire dalla Capitale, facciano il proprio dovere e rispettino gli obiettivi".

Roma, 27 settembre 2016

Tera porta in Europa BEETA, la soluzione che consente di risparmiare energia in modo intelligente

L'azienda, espressione della Puglia migliore, è partner del Distretto La Nuova Energia e membro del Comitato di Distretto

L’applicazione BEETA di Tera, azienda con sede a Conversano, partner del Distretto La Nuova Energia e membro del Comitato di Distretto, è stata selezionata dal progetto FI-IMPACT di Fiware, community indipendente che raccoglie aziende e professionisti impegnati nell’implementazione di standard e soluzioni utilizzando una piattaforma software pubblica, royalty-free e in grado di abilitare facilmente applicazioni nei più diversi settori. 

Per la community, BEETA è una delle soluzioni a più alto impatto di mercato tra quelle proposte dalle 800 aziende che hanno partecipato alla call europea per sviluppare applicazioni innovative.

BEETA è una soluzione in grado di risolvere i problemi di bassa performance nella produzione di energia elettrica da fotovoltaico, nonché contenere gli alti consumi di energia nelle abitazioni e nei piccoli edifici. 

BEETA aiuta l’utente a risparmiare sulla bolletta elettrica e massimizzare il ritorno d’investimento sugli impianti fotovoltaici

L’applicazione agisce su tre livelli: monitoraggio – BEETA è in grado di analizzare i consumi energetici degli utenti e di confrontarli con quelli di altri utenti-tipo, ma anche di paragonare i consumi sulla base di diversi parametri, ad esempio i mesi precedenti;  

consigli specifici – sulla base dei consumi dell'utente, l'applicazione fornisce pratici ed utili consigli su come risparmiare energia;  

automazione – ad un livello più complesso, BEETA è in grado di agire direttamente sui consumi di energia in un'ottica di risparmio, ad esempio mettendo in funzione gli elettrodomestici nelle fasce orarie meno costose. In poche parole: bollette più economiche, riduzione delle emissioni di CO2, riduzione dei costi di produzione e aumento dei profitti per i possessori di impianti fotovoltaici inferiori ai 100KWp.

Il Distretto produttivo La Nuova Energia è orgoglioso di rappresentare a livello politico-istituzionale un'azienda come la Tera, ritenuta un fiore all'occhiello dell'economia locale. 

Non manca di complimentarsi con l'ingegner Sacchetti, CEO di Tera, il Presidente del Distretto, Giuseppe Bratta, secondo cui «il riconoscimento ottenuto da Tera è l'espressione tangibile della competenza delle aziende pugliesi che hanno avuto la forza e la tenacia per superare la crisi del settore della green economy e dell'efficienza energetica, puntando sulle professionalità del territorio e del sistema produttivo. Il caso di Tera è solo uno dei tanti esempi di aziende sane e competenti che come Distretto ci fregiamo di rappresentare, in grado di competere ai massimi livelli, anche oltre i confini nazionali. Come Distretto, continueremo a lavorare, tra le altre cose, per affiancare e sostenere le eccellenze pugliesi come Tera». 


TERA è attualmente impegnata nell’IoT e in diversi segmenti dell’approccio I4.0: sistemi di profilazione e di gestione energetica degli edifici (comprese fonti rinnovabili e storage), predictive maintenance; sistemi per l’efficienza energetica di powertrain con trasmissione idraulica, sistemi per il monitoraggio e gestione di parametri nella logistica del freddo e nello smart agricolture.


Bari, 27 settembre 2016

EFFICIENZA ENERGETICA, A MILANO SI FA IL PUNTO SULLE RISORSE FINANZIARIE E LE RIFORME IN ATTO

Iniziativa di GFINANCE, ISPRO e ISPROMEDIA
 
Appuntamento il 3 ottobre in Assolombarda per istituzioni, investitori e stakeholder
 
 
Brescia, 27 settembre 2016. GFINANCE srl, ISPRO e ISPROMEDIA organizzano per il prossimo 3 ottobre a Milano un evento sul tema “Efficienza Energetica. Nuove opportunità: riforme in atto e risorse finanziarie”. Obiettivo dell’incontro è presentare le opportunità offerte dal sistema di incentivazione pubblico e privato per il settore energia, nonché le novità legislative contenute nel nuovo codice appalti pubblici.
 
La giornata è strutturata in due differenti sessioni, organizzate tramite tavola rotonda, al fine di aprire il dialogo e il confronto fra le istituzioni pubbliche, gli istituti finanziari, le associazioni e gli stakeholder.
 
Nell’apertura dei lavori, dopo i saluti di Alessandro Spada di Assolombarda, verrà dato spazio agli enti pubblici coinvolti nel processo legislativo: interverranno Teresa Bellanova per il Ministero dello Sviluppo Economico, Guido Carpani per il Ministero dell’ambiente, Massimiliano Salini per il Parlamento Europeo, Mauro Parolini e Armando De Crinito per Regione Lombardia.
 
Seguirà la tavola rotonda dedicata alle risorse finanziarie per promuovere l’efficienza energetica.
Per le imprese verranno presentati gli strumenti di finanziamento europei promossi dalla BEI (InnovaFin ed Energy Efficiency Found), mentre per le amministrazioni pubbliche il Fondo nazionale per l’efficientamento energetico nelle scuole gestito da Cassa Depositi e Prestiti.
Sul tema della riqualificazione energetica degli edifici pubblici interverranno inoltre i funzionari delle Regioni Lombardia ed Emilia-Romagna che hanno recentemente attivato nuovi bandi per le imprese e gli enti locali. A conclusione della tavola è previsto un momento di confronto con gli istituti bancari a presentazione delle linee di finanziamento e delle opportunità offerte dal settore creditizio.
L’accesso alle risorse finanziarie è certamente la variabile più importante per assicurare il pieno sfruttamento del potenziale economico dell’efficienza energetica” afferma Marco Tabladini, senior consultant di GFINANCE e moderatore della tavola rotonda.
 
La seconda sessione della giornata sarà invece dedicata ad approfondire le nuove regole per le politiche energetiche contenute nelle riforme in atto, soprattutto presso l’Unione Europea - spiega Luigi Giampaolino, Presidente del Comitato scientifico di Ispro che modererà i lavori.
Parteciperanno al confronto normativo i funzionari del Ministero dello Sviluppo Economico, i rappresentanti del mondo associativo Anci Lombardia, Assorinnovabili e Confagricoltura, e delle utilities con A2A.
 
L’appuntamento è per lunedì 3 ottobre alle ore 9.45 a Milano presso la Sala Falk – Centro Congressi di Assolombarda in via Chiaravalle 8. La partecipazione è gratuita previa iscrizione al link www.gfinance.it/lp/efficienza-energetica 
Informazioni al n. 030 2306904.
 
 



GFINANCE
Raccoglie l’esperienza di Gruppo Impresa e di più di 25 anni di attività nel settore della finanza agevolata a fianco delle imprese e della Pubblica Amministrazione.
Si dedica al reperimento di risorse finanziarie e di fondi pubblici in tutti i settori in cui sono previsti regimi d’aiuto e, storicamente, si è specializzata in ambiti che godono di particolare attenzione e rappresentatività: Manifatturiero, Energia e Ambiente, Agroalimentare, ICT e Smart City, Welfare e Salute.
 
ISPRO – ISPROMEDIA

Svolgono servizi di informazione, documentazione e ricerca sulla attività del Parlamento, del Governo, delle Regioni e dell’Unione Europea a servizio di imprese, associazioni di categoria, enti pubblici e privati e manager nei diversi settori dell’economia d’impresa e dell’economia solidale, dei servizi pubblici e privati, della pubblica amministrazione, del lavoro autonomo e delle libere professioni.
Ispromedia opera soprattutto nei settori dell’editoria e della comunicazione digitale.

lunedì 26 settembre 2016

PRYSMIAN PORTA LE SOLUZIONI PIU' INNOVATIVE, SOSTENIBILI ED EFFICIENTI PER L'INDUSTRIA DEI PARCHI EOLICI OFFSHORE A WINDENERGY HAMBURG 2016

Grande interesse nei confronti della tecnologia EPR per applicazioni infra-mulino fino a 66 kV che permette di ridurre i costi dei parchi eolici offshore fino a 15%.

Ampliamento delle capacità di installazione con il varo della terza posa cavi "Ulisse".


 

Milano, 26 settembre 2016 - Prysmian Group, leader mondiale nel settore dei cavi e sistemi per l'energia e le telecomunicazioni, presenterà la sua gamma di prodotti e servizi all'avanguardia per l'industria dell'energia eolica a WindEnergy Hamburg 2016, che si terrà in Germania dal 27 al 30 settembre (hall B6 stand 562).

WindEnergy Hamburg 2016 è un evento chiave per il Gruppo per presentare gli ultimi progressi nelle soluzioni in cavo per l'industria dell'energia eolica offshore sempre più innovative, sostenibili ed efficienti.

Nel mese di marzo di quest'anno, Prysmian è stato il primo produttore di cavi ad annunciare di aver ottenuto la qualifica - nell'ambito del programma Offshore Wind Accelerator (OWA) promosso da Carbon Trust - della propria soluzione in cavo a 66 kV per applicazioni infra-mulino offshore. Il sistema qualificato – una soluzione in cavo tripolare a 66 kV isolato in EPR "wet-design" con conduttore in alluminio o in rame e nucleo ottico integrato – comprende giunti di fabbrica, giunti di installazione e terminali (con tecnologia Click-FitTM di proprietà del Gruppo) e combina l'impiego di materiali di isolamento di avanguardia come l'EPR (che ha eccellenti prestazioni a contatto diretto con l'acqua e prestazioni termiche e meccaniche superiori che lo rendono adatto anche ad applicazioni di tipo dinamico), con i benefici di costo di un disegno più leggero e senza piombo che consente una riduzione fino al 15% del costo dei parchi eolici offshore.

Nel mese di luglio, il Gruppo ha annunciato il varo e l'entrata in operazioni del nuovo pontone per la posa di cavi sottomarini Ulisse, dotato di una capacità di trasporto di 7000 tonnellate di cavo avvolto su una piattaforma rotante di 30 m di diametro e munito di un braccio di deposizione cavo e di uno scivolo di poppa per le operazioni di imbarco e di posa del cavo. Il primo progetto in corso di realizzazione con Ulisse è il collegamento Negros-Panay nelle Filippine.

Con Ulisse e le altre posacavi, Giulio Verne e Cable Enterprise, insieme a una vasta gamma di attrezzature per la protezione dei cavi, il Gruppo offre una flotta dedicata con una sempre maggiore e migliore capacità di esecuzione e tutti i requisiti necessari per affrontare al meglio l'installazione di cavi sottomarini in collegamenti per l'industria dell'energia eolica offshore.

La gamma di prodotti che Prysmian presenterà a WindEnegy Hamburg 2016 include sistemi in cavo sottomarino AC e DC per la trasmissione di energia, soluzioni per turbine eoliche composte da cavi di ultima generazione con elevata resistenza all'abrasione, alle radiazioni UV, alla corrosione, alla flessione e alla torsione, per garantire maggiore efficienza, affidabilità e sicurezza, e appositamente progettati per soddisfare condizioni di installazione ed operazione e il nuovo sistema in cavo Feltoflex HV, progettato per l'installazione in condizioni di interconnessione mobile tra piattaforme (per es. passerelle e ponti) per tensioni fino a 155 kV che presenta caratteristiche tecniche e di installazione superiori.


Prysmian Group

Prysmian Group è leader mondiale nel settore dei sistemi in cavo per l'energia e le telecomunicazioni.

Con quasi 140 anni di esperienza, un fatturato di circa 7,5 miliardi di Euro nel 2015, oltre 19.000 dipendenti in 50 Paesi e 88 impianti produttivi, il Gruppo vanta una solida presenza nei mercati tecnologicamente avanzati e offre la più ampia gamma di prodotti, servizi, tecnologie e know-how.

La società opera nel business dei cavi e sistemi terrestri e sottomarini per la trasmissione e distribuzione di energia, cavi speciali per applicazioni in diversi comparti industriali e cavi di media e bassa tensione nell'ambito delle costruzioni e delle infrastrutture.

Per le telecomunicazioni il Gruppo produce cavi e accessori per la trasmissione di voce, video e dati, con un'offerta completa di fibra ottica, cavi ottici e in rame e sistemi di connettività.

Prysmian è una public company, quotata alla Borsa Italiana nell'indice FTSE MIB.





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SHERDEN: a Guspini inaugurata la rete cittadina del gas per i comuni dell'organismo di bacino 24

Da Gruppo Società Gas Rimini S.p.A. e Coseam Italia S.p.A. nasce Sherden, il progetto per la Sardegna che si divide in Sherden Energia, per la vendita di gas ed energia elettrica e Sherden Gas che si occupa dell'infrastruttura.

Sherden nasce con la missione di gestire le concessioni vinte per la costruzione e la gestione delle reti canalizzate del gas sul territorio sardo, in attuazione del piano energetico ambientale regionale e del programma strategico di metanizzazione della Sardegna. 

Al momento è già stata costruita la rete che serve gli agglomerati urbani nel territorio del Medio Campidano (Bacino 24, costituito dai comuni di Villacidro, Pabillonis, Guspini, Gonnosfanadiga, Fluminimaggiore e Buggerru). 

Sherden Energia propone un'offerta completa ed ulteriori opportunità di risparmio anche per l'energia elettrica, mettendo a disposizione un servizio efficiente e capillare attraverso personale e uffici distribuiti sul territorio. 

L'apertura degli sportelli ha anche come scopo quello di offrire ai cittadini dei Bacini interessati dai lavori una consulenza diretta, in particolare sulle modalità di preallaccio alla rete del gas, sui vantaggi in termini d'innovazione e di risparmio energetico grazie alla continuità dell'approvvigionamento, alla possibilità di controllo dei consumi e ad una maggiore sicurezza contro dispersioni e guasti.

Venerdì 23 settembre alle ore 18.00 presso il Parco Pubblico Piazza Togliatti a Guspini si è tenuta  l'inaugurazione della rete gas cittadina, con il patrocinio dei comuni del bacino 24, alla presenza del Sindaco, dei rappresentanti della pubblica amministrazione e dei responsabili del progetto Sherden e di Luca Lotti, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Il bacino 24 è composto dai comuni di Buggerru, Fluminimaggiore, Gonnosfanadiga, Guspini, Pabillonis e Villacidro, per un totale di 12.442 utenti e 156.305 metri di tubazioni. 

L'investimento sostenuto è stato di 24.696.548 euro, di cui 7.974.109 euro da finanziamento RAS (Regione Autonoma della Sardegna) e 16.722.439 di euro da investimento privato di Sherden Gas.

Gli uffici attualmente aperti sono due: uno presso il Comune di Villacidro in Piazza Municipio, 1 (orario di apertura: martedì dalle 15:30 alle 18:30 e mercoledì dalle 9:00 alle 13:00); l'altro presso il Comune di Guspini, in Via Don Minzoni, 10 (orario di apertura: lunedì e giovedì dalle 09:00 alle 13:00).

La professionalità delle imprese coinvolte nei lavori, ha portato all'attuale avanzamento dei lavori, riuscendo ad inaugurare ben prima delle previsioni.

Nel settore vendita Sherden si avvale al momento di ben 8 collaboratori.

Tale capillarità e la vicinanza nel territorio ha fatto sì che si sia raggiunto, ben oltre le aspettative, il risultato di oltre 4.000 precontratti gas. Tale professionalità, ha già convinto diverse centinaia di famiglie di scegliere di risparmiare con le vantaggiose offerte legate alla fornitura di Energia Elettrica di Sherden Energia.

Il prossimo territorio che sarà interessato all'avvio della fornitura è quello del Bacino 31, che comprende i comuni di Decimoputzu, Musei, Siliqua, Vallermosa, Villamassargia e Villasor, per un totale di 6.625 utenti, 98.461 metri di tubazioni e con 12.961.526 euro di investimento totale, di cui 5.107.405 di euro di finanziamento RAS (Regione Autonoma della Sardegna) e 7.854.121 di euro da investimento privato di Sherden Gas.

Entro l'anno, anche nel territorio del Bacino 31 è prevista l'apertura di un paio di uffici.

Sin dal nome Sherden Energia vuole richiamare le sue solide radici sarde. Sherden infatti è il nome delle popolazioni sarde identificate dagli antichi egizi come i "popoli del mare". Anche il logo è un'astrazione simbolica che rimanda alle origini nuragiche del complesso di Barumini.

"Siamo molto soddisfatti del progetto Sherden – ha detto Gianluca Ghelli presidente di Sherden Energia - per la distribuzione del gas tramite rete canalizzata perché rappresenta per il Coseam Italia innanzitutto e per Sherden Energia un intervento che ci ha permesso di contribuire, nei Comuni interessati, a far diventare la fornitura di gas un servizio "pubblico" al pari di quello dell'acqua grazie alla costante accessibilità dello stesso e, contestualmente eliminando il problema delle scorte perché il gas sarà sempre presente nelle case di tutti i cittadini". 

"Mi preme sottolineare altri tre elementi degli impianti che abbiamo realizzato: in primo luogo il Gpl oggi e il Metano poi consentono di raggiungere ottime prestazioni in termini di affidabilità e continuità del servizio, ridotto inquinamento e anche di risparmio energetico; in secondo luogo finalmente si potranno eliminare le bombole oggi presenti nelle abitazioni e allacciarsi direttamente alla rete, con gli evidenti vantaggi in termini di sicurezza che ne conseguono e in terzo luogo il potere calorifico è garantito ed è sottoposto a controlli costanti."

"L'investimento complessivo in questo primo bacino è stato di 24 milioni di euro con un contributo pubblico di circa 8 con un impegno, quindi, pari a 16 milioni di euro delle aziende del nostro Consorzio: in questo caso, mi sento dire che la cooperazione tra il pubblico e il privato qui in Sardegna ha permesso di accrescere le risorse a disposizione, acquisire soluzioni innovative e sviluppare il know how delle aziende locali che hanno lavorato insieme a tecnici specializzati delle aziende del Coseam all'opera; conoscenze e competenze che rimarranno sul territorio e che, secondo Sherden Energia, sono elementi imprescindibili per lo sviluppo delle Pmi".

"Per il progetto Sherden, oggi è il giorno delle promesse mantenute: dopo un anno e mezzo, anche gli abitanti di Guspini, dopo Villacidro e Pabillonis, hanno la propria rete di distribuzione. Noi di Sherden  – dice Lorenzo Pastesini, direttore commerciale di SGR Società Gas Rimini  e Consigliere delegato di Sherden Energia– siamo i primi ad essere soddisfatti, perché questo è un successo nostro, ma anche del territorio. Sono state le aziende locali, che hanno partecipato ai lavori svolgendo scrupolosamente i loro compiti, a creare i presupposti per la riuscita del progetto. Possiamo sottolineare che con la rete gli utenti hanno una serie di importanti vantaggi. Primo fra tutti quello della sicurezza, perché gli impianti realizzati mandano in soffitta il vecchio sistema della bombola. La continuità del servizio ed il monitoraggio della rete da parte degli esperti per 24 ore al giorno e 365 giorni all'anno completano i vantaggi per l'utenza. Dal punto di vista economico l'operazione è già vantaggiosa con la fornitura odierna del Gpl e lo sarà ancora di più quando la Regione riuscirà a metanizzare la Sardegna. Inoltre Sherden vende non soltanto gas, ma anche l'elettricità aumentando così i vantaggi in una proposta unica verso l'utente". 


Il Progetto complessivo
Il Progetto Sherden, nel suo complesso, prevede l'attuazione in Project Financing di cinque concessioni per la progettazione, costruzione e gestione delle reti e degli impianti di distribuzione del gas metano-compatibile, esercitabile transitoriamente con altro gas (Gpl) sino alla realizzazione dell'infrastruttura primaria a rete (proveniente dall'Italia o dall'estero) o tramite rigassificatori in Sardegna.

I bacini in concessione sono:
-Arzachena (n°1)
-Tempio Pausania (n°2)
-Orani (n°13)
-Villacidro (n°24)
-Siliqua (n°31)

Alla fine il progetto servirà gli agglomerati urbani di 38 comuni con un potenziale bacino di utenza di 150 mila abitanti con una rete di 600 Km e un investimento totale di oltre 90 mln di euro. 

Gruppo SGR, che detiene l'80% delle partecipazioni di Sherden Energia, è una società che ha segnato la storia della distribuzione e della vendita di gas naturale su parte del territorio romagnolo e marchigiano. 

Distribuisce gas metano su 41 comuni attraverso una rete di 2.724 km e attraverso la società di vendita fornisce gas ed energia elettrica ad un bacino di oltre 200 mila clienti, con un volume di 282 mln Smc di gas e 220 mln kWh di energia elettricavenduti. 

Nel corso degli anni si afferma sul mercato con una serie di ulteriori competenze e attività integrate che ampliano l'offerta dei servizi energetici, in un'ottica di fornitura e consulenza globali. 

Nel 2004 vince un bando di gara pubblico internazionale aggiudicandosi la concessione esclusiva dell'attività di distribuzione e vendita di gas in 41 comuni della Bulgaria, in cui attualmente sono stati costruiti 728 km di rete, e di promozione nell'impiego di gas metano come fonte energetica a basso impattoambientale.

Coseam Italia, costituito nel 1988, si è trasformato nel 2010 in COSEAM ITALIA S.p.A., divenendo punto di riferimento operativo di ANIEM (Associazione Nazionale Imprese Edili Manifatturiere); si tratta di un Consorzio Stabile che rappresenta in modo significativo il mondo della PMI nel settore dell'edilizia e delle infrastrutture. 

A livello di gruppo sviluppa un fatturato aggregato superiore a 230.000.000,00 di € all'anno, con un numero di dipendenti occupati superiore ai 700 addetti. 

COSEAM ITALIA è in grado si esprimere la potenzialità di una grande impresa generale di costruzioni, alla quale può unire la flessibilità di intervento che gli deriva dalla specializzazione delle singole imprese consorziate; ciò grazie alla possibilità di mettere in rete know-how e competenze manageriali dei propri soci. Il consorzio ha esteso la propria operatività anche ai settori dell'energia e dell'ambiente, ivi compresa la concessione di costruzione e gestione di reti gas per i quali operano con il marchio Sherden Gas. 

Quest'ultima detiene il 20% di Sherden Energia ed è la concessionaria dei lavori di costruzione e gestione delle reti di gas metano in 5 bacini sardi. 

Vantaggi
La distribuzione del gas a mezzo rete comporta numerosi vantaggi:
La distribuzione diventa un servizio pubblico analogo a quello dell'acqua cioè un bene fruibile con facilità;
Il servizio rete porterà prima GPL poi Metano;
Non sono necessarie installazioni di serbatoi o bombole (quindi più sicurezza) e non necessita di autorizzazione dei Vigili del Fuoco;
Non è necessario controllare le scorte perché, il GPL subito ed il Metano poi, sono sempre presenti in rete;
Si paga solo l'effettivo consumo dopo aver ricevuto la fornitura;
Il costo per un'abitazione tipo è inferiore al "bombolone" o al gasolio, in futuro con il metano sarà ancora più basso (-30% /-40%);
Il prezzo del combustibile è determinato dall'Autorità per l'energia elettrica il gas e il sistema idrico;
Il potere calorifico è garantito e sottoposto a controlli frequenti;
La salvaguardia dell'ambiente;
La sicurezza.

Sulla questione primaria della sicurezza
Il servizio a rete è la tecnologia più sicura e controllata per distribuire il gas nelle abitazioni dei cittadini;
Chi gestisce un impianto è responsabile del controllo e della sicurezza con una reperibilità 24 ore su 24, 365 giorni all'anno;
La consegna del GPL /Metano avviene in bassa pressione e a pressione costante;
l'odorizzazione del gas come campanello d'allarme in caso di fughe è di fatto una sicurezza intrinseca;
La rete viene realizzata in tanti rami interconnessi, nei quali si può intervenire mantenendo la continuità, affidabilità e sicurezza del servizio;
La società Concessionaria opera sulla base di un contratto, detta Carta dei Servizi, che impone una presenza ed una attività costanti di controllo della rete e degli impianti.


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