CorrieredelWeb.it Arredo&Design Arte&Cultura Cinema&Teatro Eco-Sostenibilità Editoria Fiere&Sagre Formazione&Lavoro Fotografia


IltuoComunicatoStampa ICTechnology Marketing&Comunicazione MilanoNotizie Mostre Musica Normativa TuttoDonna Salute Turismo




Le ultime news sull'Eco-Sostenibilità

Le ultime notizie di AlternativaSostenibile.iy

Cerca nel blog

lunedì 29 febbraio 2016

PowerCell Sweden AB receives yet another order of two PowerCell S3 prototype fuel cell stacks from a strategic important global customer

[Gothenburg, Sweden, February 29, 2016.] Nordic leading fuel cell company PowerCell Sweden AB (publ) has received yet another order for two prototype units of the PowerCell S3 fuel cell stack from a strategic important global customer.

PowerCell S3 fuel cell stack is based on the platform developed by PowerCell in the Autostack Core project together with its project partners. The PowerCell S3 prototypes are expected to be delivered during the second quarter of 2016.

The PowerCell S3 fuel cell stack platform will complement the first and second fuel cell stack platforms; the PowerCell S1 (1 - 5 kW) and PowerCell S2 (5 - 25 kW) as it covers a larger power range from 20 kW up to 100 kW, except that this platform is designed to only use pure hydrogen as the fuel.

The PowerCell S3 fuel cell stack uses proton exchange membrane (PEM) technology and is the choice for automotive applications. PEM is the most common technology used today, owing to its reliable and dynamic characteristics that allows for full power output within seconds.

"We are very glad that yet another customer have recognized the good results from the Autostack core project and are willing to test our stack themselves. ", said Andreas Bodén, Director Marketing & Sales at PowerCell Sweden AB.

The order is strategically important, but have a limited impact on the company's results.



About PowerCell Sweden AB (publ)

PowerCell Sweden AB (publ) is the leading fuel cell company in the Nordics, which develops and produces environmentally friendly power systems for stationary and mobile customer applications.

PowerCell has developed a modular system of fuel cell platforms, powered by clean environmentally friendly produced hydrogen where only electricity, heat and water are emissions. The fuel cells are also designed to handle the reformed hydrogen from e.g. biogas, natural gas, biodiesel or standard diesel.

In case hydrogen infrastructure is missing, PowerCell has combined its leading fuel cell and reformer technology and developed a fuel cell system, PowerPac, which converts standard diesel, with hydrogen, into electricity. This is done in an energy-efficient and environmentally friendly way, in which emissions of carbon monoxide, nitrogen oxides and particles are completely eliminated and the carbon dioxide is greatly reduced compared with a conventional diesel engine.

PowerCell Sweden AB (publ) is listed on First North at Nasdaq Stockholm and is an industrial spinout from the Volvo Group. Among the largest owners are Midroc New Technology, Fouriertransform, Finindus and Volvo Group Venture Capital.

--
www.CorrieredelWeb.it

ENERGIA E AMBIENTE - Nasce la rete nazionale degli Its dell’area energetica, con 10 Fondazioni in 9 regioni

Gli Its dell'area efficienza energetica si sono incontrati nei giorni scorsi per la prima volta a Firenze


Gli Istituti Tecnici Superiori (Its) dell'area efficienza energetica fanno fronte comune e uniscono le forze in una rete nazionale. A farne parte sono 10 Fondazioni Its presenti in 9 regioni italiane - Toscana, Veneto, Lombardia, Liguria, Marche, Abruzzo, Calabria, Sicilia e Sardegna - che si sono incontrate per la prima volta a Firenze nei giorni scorsi. 

Ad oggi, le Fondazioni coinvolte nella rete nazionale hanno promosso circa 40 corsi biennali post diploma e coinvolto circa 800 studenti, di cui circa l'82 per cento ha trovato un'occupazione nel settore dell'efficientamento energetico grazie alla formazione tecnico-pratica sviluppata. 

L'offerta formativa degli Its, infatti, coniuga lezioni in aula con stage aziendali sia in Italia che all'estero, 'congedando' figure di elevata specializzazione capaci di rispondere con competenza e professionalità alle esigenze del settore e delle aziende. 

Fra i soggetti promotori e sostenitori delle Fondazioni Its, insieme alle stesse imprese, ci sono enti locali, ordini professionali, associazioni di categoria, Dipartimenti e Poli tecnologici delle università e istituti scolastici, con cui esiste un costante e continuo rapporto di collaborazione.

"Grazie alla rete nazionale delle Fondazioni Its impegnate nell'area dell'efficienza energetica e al coordinamento che ne deriverà - afferma Luciano Carapelli, presidente della Fondazione Its 'Energia e Ambiente' della Toscana, con sede a Colle di Val d'Elsa, che ha organizzato e coordinato il primo incontro - potremo rafforzare il lavoro fatto finora dagli Its sui singoli territori e valorizzare la rilevanza strategica che il settore dell'efficientamento energetico sta assumendo sia nell'opinione pubblica che tra i governi. Questo, infatti, sta diventando sempre di più la base imprescindibile di un'economia sostenibile e attenta al futuro del pianeta, come hanno confermato anche i risultati della recente Conferenza mondiale sul clima di Parigi".

Obiettivi della rete nazionale. La rete nazionale degli Its dell'area efficienza energetica lavorerà in maniera coordinata per portare avanti gli obiettivi fissati dal protocollo sottoscritto nei mesi scorsi. 

Fra questi, emerge la volontà di rafforzare e consolidare, a livello regionale e nazionale, un'offerta formativa basata su un'istruzione tecnica superiore di qualità, capace di formare figure altamente specializzate e adeguate per rispondere a un mercato e a un settore in continua evoluzione. 

Attraverso la condivisione del protocollo, gli Its della rete nazionale punteranno anche a rafforzare la loro posizione nel sistema di istruzione nazionale ed europeo, sviluppando la cooperazione e il coordinamento tra di loro e condividendo esperienze e buone pratiche, lo sviluppo di progetti condivisi e crescenti sinergie con altri soggetti, dalle aziende alle associazioni di imprese fino agli ordini professionali. Un ulteriore obiettivo primario sarà il crescente sostegno alla formazione tecnico-pratica proposta dagli Its e loro elemento di forza.

Nel primo incontro della rete, i temi centrali affrontati e discussi sono stati il potenziamento dei modelli di mobilità europea per gli allievi che devono realizzare gli stage aziendali e lo sviluppo di collegamenti della rete Its dell'area efficienza energetica con cluster nazionali di settore. 

Nei prossimi mesi la rete nazionale delle Fondazioni Its dell'area dell'efficienza energetica promuoverà altri incontri per portare avanti un lavoro di sinergia e coordinamento teso a valorizzare in maniera crescente l'offerta formativa proposta e il ruolo della rete Its dell'efficienza energetica nel contesto nazionale.

29 febbraio 2016


--
www.CorrieredelWeb.it

GEICO ABBATTE I CONSUMI ENERGETICI: -22% PER SCOCCA AUTO, GRAZIE AL PROGETTO J-HIVE

Sempre più vicino l'obiettivo dell'Energy Independence Day 2020 che prevede la realizzazione di un impianto di verniciatura autosufficiente, con taglio del 70% dei consumi ed il restante 30% con utilizzo di energie rinnovabili.


Geico, leader internazionale nel settore degli impianti di verniciatura auto, abbatte i consumi energetici, raggiungendo un -22% sui consumi rispetto ad una soluzione tradizionale grazie all'innovativo progetto J-Hive, una rivoluzionaria cella ottagonale per la verniciatura delle scocche auto.

In questi anni, Geico ha investito moltissimo nell'innovazione, creando il "Pardis Innovation Centre", un centro tecnologico d'eccelenza per la ricerca e sviluppo. L'obiettivo è quello di realizzare il primo impianto autosufficiente di verniciatura auto, entro il 16 giugno 2020, giornata dell'Energy Independence Day, istituita da Geico per presentare i propri risultati nel campo dell'innovazione sostenibile. Dall'avviamento del progetto, avvenuto nel 2005, quando un impianto bruciava circa 900 kWh/s, l'azienda ha raggiunto diversi traguardi importanti. Nel 2013, è stato inaugurato l'impianto di QOROS, in Cina, progettato e realizzato da Geico, dove i consumi si aggirano intorno ai 450 kWh/s. Ad oggi Geico è in grado di realizzare impianti che consumano 320 kWh per la verniciatura di ogni singola scocca.

Il progetto J-Hive, interamente brevettato da Geico, rappresenta un ulteriore passo avanti per il raggiungimento dell'obiettivo dell'Energy Independence Day. Il progetto, infatti, consente l'utilizzo di un solo robot per la verniciatura sia all'interno che all'esterno della scocca e, grazie alla forma ottagonale, permette di ridurre lo spazio occupato dalla cabina di verniciatura, diminuendo l'aria presente al suo interno e abbattendo così i consumi energetici del 22%. Questo garantisce anche una diminuzione del footprint del 27%. Il brevetto, presentato al Surcar di Shangai, la conferenza internazionale più importante nel mondo dell'automotive, si è aggiudicato l'Innovation Award 2015, il prestigioso premio conferito agli impianti più innovativi, a livello mondiale.

 

"L'obiettivo di Geico è quello di raggiungere una crescita e un'innovazione totalmente sostenibile, nel pieno rispetto dell'ambiente. Il nostro scopo è quello di riuscire a creare un impianto in grado di risparmiare il 70% dei consumi e di colmare il restante 30% utilizzando energia rinnovabile. Siamo orgogliosi dei risultati ottenuti dal nostro centro di ricerca e sviluppo, grazie al quale ogni anno ci avviciniamo sempre di più al nostro obiettivo", dichiara Ali Reza Arabnia, Presidente e CEO del Gruppo Geico Taikisha.



--
www.CorrieredelWeb.it

Condivisione dei Saperi, corso popolare sulle rose || ROSA, ROSAE

Il Roseto comunale di Roma Capitale
il Parco Regionale dell'Appia Antica
Zappata Romana


sono lieti di presentare:

Condivisione dei Saperi: corso popolare sulle rose
ROSA, ROSAE: impariamo a conoscere le rose
II edizione


L'iniziativa ha il fine di condividere i saperi presenti nelle eccellenze della nostra città rendendoli accessibili a tutti per aumentare la sensibilità verso l'ambiente.

Sabato 5 marzo si terrà la giornata dedicata alle rose con gli esperti del Roseto comunale, noto internazionalmente per il prestigioso Premio Roma, i tecnici ISA Salvatore Ianni e Antonello Santelli. L'incontro avrà una parte teorica e una dimostrazione pratica presso l'ex Cartiera Latina all'Hortus Urbis in via Appia Antica 42/50.

Questo incontro per conoscere le rose e le tecniche di gestione, potatura e riproduzione, prevede la possibilità di interloquire con i tecnici comunali per fare domande, chiedere curiosità e consigli sulla coltivazione, le potature, le fioriture.


PROGRAMMA del giorno Sabato 5 marzo 2016

ore 10 - 11 / Salvatore Ianni, conferenza: "La rosa tra simbologia e pittura. Riflessi umani"
ore 11.15 - 13 / Antonello Santelli, giardinaggio: potatura e manutenzione delle rose


Partecipazione gratuita, numero di posti limitato, prenotazione necessaria.
PER INFORMAZIONI: hortus.zappataromana@gmail.com – www.hortusurbis.it
Ci aiutate? Chiediamo il vostro sostegno con un voto.


Abbiamo deciso di partecipare a un bando di Aviva Community Fund per finanziare l'Hortus Urbis. La gestione dell'orto con piante selezionate fra quelle utilizzate ai tempi dell'antica Roma, è affidata a volontari che curano uno spazio pubblico aperto a tutti nella magnifica cornice del Parco dell'Appia Antica. Nonostante sia uno spazio pubblico non riceve finanziamenti di sorta e quindi ci diamo da fare.

La procedura dell'Aviva Community Fund prevede che vi sia una fase di votazioni sul web per i progetti selezionati e poi un vaglio di quelli più votati da parte di una giuria. Ci hanno accettato il progetto e da oggi inizia la fase di votazione aperta a tutti che dura fino al 8 marzo. E' importante raggiungere più voti possibile. Aiutaci subito!

Hai 10 voti a disposizione che puoi darci, ecco il link diretto al progetto
https://community-fund-italia.aviva.com/voting/progetto/vista/14

Vai alla pagina del link, ti registri con una email e una password, voti e spargi la voce tra amici e contatti!

GRAZIE



Contatti:


Email: hortus.zappataromana@gmail.com
Web: www.hortusurbis.it
Facebook: https://www.facebook.com/HortusUrbis
Twitter: @zappataromana - #HortusUrbis


Aiutaci, sostieni l'Hortus Urbis:


Per arrivare:
Hortus Urbis presso l'ex Cartiera Latina, via Appia Antica, 42/50 (accanto alla fontanella)

In bici: ciclabile Cristoforo Colombo e percorrere il sentiero Circonvallazione Ardeatina

Bus: 118 e 218 sull'Appia Antica (Fermata Domine Quo Vadis) o 30express, 714 e 715 (Fermata Cristoforo Colombo/Bavastro o Cristoforo Colombo/Circonvallazione Ostiense) e percorrere il sentiero Circonvallazione Ardeatina nel parco Scott

In macchina: parcheggiare a via Carlo Conti Rossini, Largo Gavaligi, via Omboni, via Scott e dintorni e percorrere il sentiero Circonvallazione Ardeatina nel parco Scott


--
www.CorrieredelWeb.it

Quanto è verde la mia azienda? PMI venete e ambiente: i risultati della ricerca di GC&P

Misurare per migliorare: una regola di base che i Consulenti di GC&P applicano anche nell’analisi delle performance ambientali delle imprese secondo la metodologia “Lean & Green”. 

Negli ultimi mesi la società di consulenza di Asolo (TV) ha lanciato una ricerca che mette in luce la sensibilità delle aziende venete rispetto alle problematiche ambientali.  

L’indagine ha coinvolto cinquanta aziende, diverse per dimensioni e settore di appartenenza, con una prevalenza di PMI (80% del campione), ed è stata svolta attraverso interviste con i responsabili delle politiche ambientali di ciascuna realtà. 

Il quadro che emerge è di un tessuto imprenditoriale generalmente sensibile alle tematiche della sostenibilità. Molto lavoro è già stato fatto per migliorare le performance sotto il profilo ambientale, ma ancora molto resta da fare.

Un dato significativo che emerge dalla ricerca è che quasi la metà delle aziende intervistate non ha ancora conseguito la certificazione ambientale ISO 14.001. La maggior parte delle aziende (73%) ha introdotto notevoli miglioramenti nei processi produttivi e nella riduzione e trattamento dei rifiuti.

Il 60% presta attenzione ai problemi ambientali fin dalla fase di progettazione e sviluppo dei prodotti, momento fondamentale per realizzare prodotti e processi eco sostenibili.

«La nostra indagine – afferma Alberto Canepari, cofondatore di GC&P e ideatore della ricerca – rappresenta il punto di partenza, l’analisi dello stato dell’arte che permette alle aziende coinvolte di posizionarsi rispetto a un campione significativo di altre aziende e di evidenziare gli aspetti sui quali lavorare per migliorare le proprie prestazioni ambientali.»

In generale è in crescita l’attenzione al risparmio energetico e alla riduzione degli sprechi nel lavoro d’ufficio, riscontrata però solo nel 60% del campione per cui esistono ancora ampi spazi di miglioramento. 

Più diffusa invece, per il 72%, la consapevolezza di quanto le misure a favore dell’ambiente portino ad una riduzione di sprechi e di costi, e come possano diventare un valido strumento di marketing.

I risultati sono invece sotto la sufficienza per quanto riguarda la logistica, soprattutto nei trasporti, dove solo il 52% delle aziende intervistate dimostra attenzione agli aspetti ambientali. 

Largamente insufficiente va inoltre valutata l’assenza di sistemi di misura delle prestazioni ambientali, che mancano nel 65% dei casi e che permetterebbero invece di monitorare nel tempo le prestazioni, valutandone gli effetti sull’attività aziendale.

I dati indicano come la sensibilità ambientale non sia questione di dimensione: tra le dieci migliori aziende del campione si trovano 5 aziende grandi (oltre 250 dipendenti), 3 aziende piccole (tra 10 e 50 dipendenti) e 2 aziende medie (tra 50 e 250 dipendenti). Tra le aziende intervistate, 10 aziende, pari al 20% del totale, risultano decisamente insufficienti dal punto di vista ambientale.

Tutte le aziende, anche chi oggi parte dalla maglia nera, si dichiarano sensibili al problema e ritengono fondamentale impegnarsi nel prossimo futuro per migliorare le loro prestazioni ambientali. Sarà interessante ripetere la ricerca tra un anno per vedere i risultati di questo impegno.

Gestione Rifiuti: Nasce Riciclo il web magazine di Rinnovabili.it e Cobat

Debutta RICICLO, il nuovo spazio di approfondimento di Rinnovabili.it creato in collaborazione con Cobat, il Consorzio Nazionale Raccolta e Riciclo.
Articoli, video e approfondimenti scientifici per un nuovissimo strumento per la comunicazione e la diffusione dell’economia circolare.
Riciclo web magazine economia circolare

Roma 24 febbraio – È nata Riciclo, la nuova sezione d’approfondimento sulle buone pratiche di gestione dei rifiuti di Rinnovabili.it, il quotidiano web della sostenibilità, dell’efficienza energetica e dell’uso delle fonti rinnovabili. Uno spazio di informazione e riflessione, creato con la collaborazione del consorzio nazionaleCobat, sistema multifiliera che oggi è in prima linea in Italia nella raccolta, il trattamento e il riciclo di pile e accumulatori esausti, RAEE, inclusi i moduli fotovoltaici a fine vita, così come nella gestione indiretta degli pneumatici fuori uso.
“L’obiettivo – spiega Mauro Spagnolo, direttore responsabile del quotidiano – è quello di dare spazio al settore del riciclaggio e a tutte quelle strategie e metodologie volte al recupero dei materiali utili ed alla tutela ambientale, con un’informazione puntuale e approfondita. Si tratta di un’esperienza editoriale unica che nasce dalla necessità di accendere i riflettori su un settore in piena crescita, in cui la qualità dell’comunicazione può davvero fare la differenza”.
“Oggi inizia una nuova collaborazione con un partner di eccellenza nell’informazione sul web nel settore ambientale – spiega Giancarlo Morandi, presidente di Cobat – una squadra di operatori che ha saputo conquistarsi un posto di rilievo nel mondo dell’informazione sui problemi ambientali e che Cobat è orgoglioso di aggiungere ai propri partner in un settore ove il fine ultimo è la maggior consapevolezza dei cittadini nei confronti dei problemi che la nostra società deve affrontare per conseguire uno sviluppo sostenibile.”
Il nuovo prodotto giornalistico punta sulla pluralità dei contenuti e dei contributi con interviste, articoli, video e punti di vista dei rappresentanti del mondo industriale e scientifico, che esula dal tradizionale format dei canali di informazione ambientale per entrare nel cuore di quella che rappresenta una delle più grandi sfide ambientali odierne.
I rifiuti costituiscono potenzialmente un’enorme dilapidazione di risorse sotto forma sia di materiali che di energia. Una cattiva gestione degli stessi, unitamente ad un costante approccio lineare all’economia – oggi rafforzato dai bassi prezzi del petrolio – possono avere un forte impatto ambientale.
Le ultime analisi effettuate evidenziano che da un lato il riciclo in Italia è riuscito a resistere alla recessione prolungata ed è rimasto competitivo (seppur tra ritardi e difficoltà), e, dall’altro, possiede un elevato margine di crescita. Per sviluppare ulteriormente il settore e raggiungere i nuovi target europei inseriti nel pacchetto sull’Economia circolare è necessario sia razionalizzare e semplificare il contesto sia migliorare l’informazione e la diffusione della cultura del riciclo.
In linea con la mission che Rinnovabili.it ha adottato fin dal 2006, anno della nascita della testata, Riciclo si prefigge di indagare gli ambiti scientifici, tecnologici, ambientali ed economici del settore, divenendo punto di riferimento, come web-magazine, di tutte le novità e i progressi in ambito dell’economia circolare.
Processi di trattamento, normative, novità dal mondo delle associazioni e dei consorzi, eventi e, addirittura, le curiosità e le forme di arte generate da questa realtà costituiscono l’ossatura della sezione che darà voce alle varie sfaccettature del comparto, sempre con un occhio vigile sulla stretta attualità.
Oltre ad articoli e interviste Riciclo offre una serie di servizi pensati e progetti a misura d’utente: dalle miniguide pratiche ai faccia a faccia con I PERSONAGGI della filiera del riciclo, fino alla Recyclopedia, breve compendio sui termini più frequentemente impiegati quando si parla di rifiuti.
A completare il quadro, lo spazio “Come Smaltire Correttamente i diversi materiali” un pratico database on-line, consultabile seguendo l’ordine alfabetico, sulla corretta differenziazione dei rifiuti.
Rinnovabili.it – Il quotidiano web della sostenibilità, dell’efficienza energetica e dell’uso delle fonti rinnovabili. Ogni giorno fornisce un attento servizio informativo dalle più autorevoli fonti nazionali ed internazionali, oltre che commenti e inchieste di grandi firme del giornalismo e del mondo scientifico Italiano. Appena rinnovato nella veste grafica, nei contenuti e nella multimedialità, il quotidiano è suddiviso in 9 sezioni tematiche (Ambiente, Energia, GreenBuilding, Mobilità, Ecodesign, Innovazione, Cultura, Econormativa ed Eventi) oltre a 16 Blog monografici, 3 newsletter settimanali e molti altri servizi interattivi.
Cobat vanta oltre 25 anni di esperienza nel settore della raccolta e del riciclo di prodotti tecnologici a fine vita: batterie esauste, RAEE, inclusi i moduli fotovoltaici e pneumatici fuori uso. Offre un servizio integrato alle imprese per diverse tipologie di rifiuto, con un’offerta personalizzata sulle esigenze delle aziende. Grazie al suo network di 90 Punti Cobat e alla rete di impianti partner distribuiti omogeneamente in tutta Italia, garantisce efficienza, economicità e alti standard ambientali.

Novara, isole pedonali e zone verdi abbattono lo smog. I dati del Treno Verde di Legambiente

Decibel ancora troppo alti, livelli critici nei punti monitorati

Nei primi 60 giorni del 2016 le concentrazioni di PM10 sono tornate a salire. Quasi tutti i capoluoghi piemontesi si avvicinano ormai al famigerato limite dei 35 giorni annui di superamento consentiti:  Torino (29), Asti (22), Vercelli (21), Novara (20), Alessandria (19) e Biella (19)

Legambiente: "Serve una strategia per la qualità dell'aria, un piano per la mobilità nuova in città, che renda protagonista il trasporto pubblico, la mobilità pedonale e ciclabile e il trasporto su ferro per ridurre il parco auto circolante"

Oltre seicento studenti a bordo durante la tappa per visitare la mostra interattiva

 

 

Aree pedonali e zone verdi si confermano i principali alleati per combattere lo smog in città, mentre restano troppo elevati i decibel, con livelli di rumore critici nei diversi hot spot monitorati.

È questa la fotografia scattata dal Treno Verde, la campagna di Legambiente e del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, con la partecipazione del Ministero dell'Ambiente e Tutela del Territorio e del Mare, che in questi giorni ha fatto tappa a Novara, prima tappa del tour 2016 che vedrà il convoglio ambientalista percorrere l'Italia per monitorare la qualità dell'aria e l'inquinamento acustico, ma anche per parlare di smart cities, ecoquartieri, mobilità nuova e stili di vita.

I risultati del monitoraggio scientifico – realizzato grazie alla collaborazione con Valorizza, brand di Studio SMA e Gemmlab, e con il contributo scientifico La Sapienza e CNR – è stato presentato questa mattina in conferenza stampa da Serena Carpentieri, responsabile Campagne di Legambiente; Francesca Gramegna, direttrice di Legambiente Piemonte e Valle d'Aosta; Giovanni Manta, coordinatore tecnico di Valorizza e Laura Ciceri, del circolo Legambiente Novara, alla presenza di Bruno Barbera, direttore Arpa Piemonte, dipartimento Piemonte Nord Est. 

"Nel nostro Paese c'è bisogno di città più vivibili, sostenibili, all'avanguardia e libere dallo smog – dichiara Serena Carpentieri, responsabile Campagne di Legambiente –. Con il monitoraggio del Treno Verde non vogliamo sostituirci ai controlli eseguiti dagli enti preposti ma fornire un'istantanea, in termini di inquinamento atmosferico e rumore, su alcuni percorsi all'interno dei quartieri delle nostre città. La novità del nostro monitoraggio è l'approccio metodologico diffuso che prende in considerazione diverse zone di un'area campione per stimare le diverse esposizioni agli inquinanti. Una vera e propria campionatura itinerante che, messa a regime, permetterebbe alle città di individuare le criticità e attuare risoluzioni concrete e mirate, a servizio del benessere e della sicurezza dei cittadini".

A dimostrare l'urgenza di adottare azioni concrete e politiche di sistema per uscire dall'emergenza smog, sempre più cronica, vi sono anche i dati della campagna di Legambiente "PM10 ti tengo d'occhio". Nei primi due mesi del nuovo anno, infatti, quasi tutti i capoluoghi di provincia del Piemonte hanno superato il 50% dei giorni di "bonus" a disposizione previsto dalla legge (35 giorni/anno con concentrazioni superiori a 50 µg/m3 giornalieri di polveri sottili): Torino  ha raggiunto 29 giorni di superamento, seguita da Asti (22), Vercelli (21), Novara (20), Alessandria (19) e Biella (19). I dati in questione fanno riferimento alla centralina peggiore presente nella città che ha registrato, ad oggi, il maggior numero di superamenti, a partire dai dati disponibili sui siti delle Regioni, delle Arpa e delle Provincie.

"L'amministrazione regionale così come quelle locali, anche sulla base degli impegni presi a livello internazionale con la Cop21 dall'Italia – dichiara Francesca Gramegna, direttrice di Legambiente Piemonte - devono intraprendere interventi mirati per stare al passo delle altre città europee, ma soprattutto per delineare una strategia per la qualità dell'aria, un piano per la mobilità nuova in città, che renda protagonista il trasporto pubblico, la mobilità pedonale e ciclabile e il trasporto su ferro per ridurre il parco auto circolante, accompagnato da studi accurati sulle fonti di emissione, eseguiti su scala locale e urbana. La rivoluzione che vogliamo nelle nostre città è volta ad una complessiva rigenerazione urbana che metta in moto un ciclo virtuoso fatto di riqualificazione del patrimonio edilizio, green economy, efficienza energetica, natura tra le case, ma anche stili di vita virtuosi che creano comunità ecosostenibili".

 

IL MONITORAGGIO DEL TRENO VERDE

 

Le condizioni di instabilità atmosferica con pioggia abbondante registrata durante i giorni di campionamento sono state certamente favorevoli alla dispersione degli inquinamenti. Nonostante ciò è possibile delineare facilmente quelle che sono le criticità che rischiano di contribuire all'aumento dei livelli di inquinanti.

I tragitti individuati per il monitoraggio itinerante – che grazie ad una strumentazione portatile consente di misurare in continuo i valori di PM10, PM2,5 e PM1 e di rumore - sono stati scelti in maniera tale da poter effettuare un confronto tra le diverse aree di un tessuto urbano (zone pedonali, vie preferenziali, aree verdi, zone residenziali, zone commerciali). È stato possibile così rilevare in tempo reale le concentrazioni nell'aria delle polveri sottili (PM10, PM2,5 e PM1), simulando, quindi, i livelli di inquinamento che ogni cittadino respira spostandosi tra le strade cittadine. L'obiettivo – oltre scattare un'istantanea del quartiere preso in esame – è quello di informare in tempo reale i cittadini e gli amministratori attraverso la pubblicazione dei risultati del monitoraggio sul portale www.trenoverde.it, facilmente accessibile e consultabile, che restituisce una mappatura di dettaglio dell'area presa in esame, così da avere un valido strumento per studiare e pianificare le soluzioni per migliorare la qualità dell'aria e dell'ambiente urbano.

Nello specifico di Novara, i tre percorsi - caratterizzati ognuno da dieci punti di misura - hanno avuto come inizio la Stazione ferroviaria e come punto finale l'Ospedale.

A dimostrazione del nesso esistente tra qualità dell'aria e isole pedonali, così come per le  aree verdi, ci sono i dati riscontrati nel percorso B che dalla stazione ha attraversato buona parte della Ztl del centro, chiusa al traffico, per terminare nei pressi del pronto soccorso su Baluardo Massimo D'Azeglio. Le dieci stazioni di misura – dove sono state effettuate soste per il rilevamento da 5 minuti - hanno mostrato un dato medio per il PM10 di 13,89 microgrammi per metro cubo di cui circa il 90% costituito da frazioni inferiori al 2,5 micron, quelle maggiormente dannose per la salute. Decisamente più alta, invece, la media registrata negli altri due percorsi (denominati rispettivamente A e C), in cui il valore medio delle stazioni di rilevamento è risultato essere di più del doppio nel primo caso (percorso A – media PM10 di 32,06 microgrammi/metro cubo – dalla stazione, corso Garibaldi, via Solverino, via Regaldi, Parco) e più del triplo nel secondo (percorso C - valore medio di PM10 58,74 – Stazione, Baluardo dei Partigiani, viale Ferrucci, Baluardo La Marmora).

Analizzando più nel dettaglio i singoli percorsi si nota come nel percorso A le tre stazioni di misura che sono rientrate nel "parco dei bambini" tra largo costituente e largo Bellini hanno registrato valori medi circa il 20% più bassi rispetto alla media del percorso, a dimostrazione di come il verde urbano possa svolgere un ruolo fondamentale per la mitigazione dell'esposizione all'inquinamento atmosferico. Mentre nel percorso C i valori medi più elevati si sono registrati nelle postazioni C1 e C3 tra viale Mazzini (zona stazione) e via Baluardo dei Partigiani altezza via Gallarati. Tra l'altro lungo il percorso C sono stati incontrati diversi istituti scolastici e zone commerciali come supermercati.

Il monitoraggio del Treno Verde esamina attentamente un'altra componente importante dell'inquinamento presente nelle nostre città, quella del rumore, spesso sottovalutata ma che ha conseguenze sul benessere e sulla qualità della vita e sta diventando sempre più una minaccia per la salute pubblica. A Novara sono stati eseguiti tre punti di hot spot in cui è stata fatta una misurazione di un'ora sia dell'inquinamento acustico che atmosferico (su corso Garibaldi nei pressi di una fermata degli autobus; su via dante Alighieri nei pressi dell'entrata del mercato coperto e su Baluardo La Marmora, altezza corso Mazzini). Se i dati sulle polveri non hanno mostrato criticità eclatanti anche per via della pioggia (anche se l'hot spot 3 ha una media di 55 microgrammi/mc nell'ora), i dati sull'inquinamento acustico hanno invece registrato valori medi elevati (LZeq) - superiori a quanto previsto dalla zonizzazione acustica - con una media di 76,34 decibel per il primo punto; 75,47 db per il secondo e 71,76 dB per il terzo. I limiti di legge previsti per le aree prevalentemente residenziali, di tipo misto e di intensa attività umana sono, invece, rispettivamente di 50, 55 e 60 decibel.

 Dal Treno Verde arrivano anche le proposte lanciate durante l'incontro #aNovaraVorrei, che ha visto diverse associazioni novaresi raccogliere l'invito di Legambiente ad una tavola rotonda con il fine di ragionare sulle richieste ai futuri candidati alle prossime elezioni amministrative. Stop al consumo di suolo a partire dalla zona agricola di Agognate. "Non deve diventare un altro polo logistico/industriale e non servono nuovi centri commerciali, bisogna puntare piuttosto sulla rigenerazione urbana – dichiara Laura Ciceri del Circolo Legambiente di Novara – far rivivere il centro storico, nel suo profondo valore artistico e culturale, in modo intelligente, implementando nuovi percorsi ciclabili, allargando l'isola pedonale a tutti i baluardi e organizzando il trasporto delle merci in centro in modo sostenibile, con mezzi a basse emissioni almeno nell'ultimo miglio di strada".

 

Nei giorni di tappa del Treno Verde a Novara, oltre seicento bambini e ragazzi hanno visitato la mostra didattica e interattiva allestita a bordo delle quattro carrozze.

 

La mappa interattiva del monitoraggio con tutti i dati rilevati è disponibile su www.trenoverde.it



--
www.CorrieredelWeb.it

Da MCE una guida agli incentivi per lavori di ristrutturazione

Aspettando MCE 2016
MCE Mostra Convegno Expocomfort, dal 15 al 18 marzo alla Fiera di Milano

 

Interventi di efficienza energetica in casa: ecco come orientarsi tra gli incentivi possibili

 

In un anno una famiglia italiana spende, mediamente, 1.500/2.000 euro per riscaldare e raffrescare l'abitazione. Una voce pesante sul bilancio delle famiglie che può essere abbattuta del 50% con interventi finalizzati all'efficienza energetica (dati Legambiente) . A sostegno di questo tipo di azioni, fino al 31 dicembre 2016, è possibile usufruire di alcuni incentivi che consentono di risparmiare su interventi volti al risparmio energetico in casa, sugli acquisti di caldaie, pompe di calore o sistemi con solare termico, ma anche su interventi di ristrutturazione ordinaria o straordinaria.

 

Ma orientarsi nel panorama normativo degli incentivi non è sempre così semplice. Per questa ragione, MCE Lab, l'osservatorio sul vivere sostenibile promosso da MCE – Mostra Convegno Expocomfort (Fiera Milano, 15 -18 marzo 2016) ha deciso di tracciare un quadro sintetico che possa aiutare i consumatori nel difficile puzzle legislativo dell'efficienza energetica. Ecco dunque un elenco degli incentivi e le modalità grazie a cui usufruirne:

 

·       DETRAZIONI IRPEF 65% su interventi di riqualificazione energetica

Chi ha in piano di effettuare nel 2016 interventi volti ad aumentare l'efficienza energetica di abitazioni o spazi condominiali, può usufruire del cosiddetto Ecobonus.

L'incentivo in questo caso consiste in una detrazione IRPEF pari al 65% delle spese sostenute, da scaricare in dichiarazione dei redditi attraverso una suddivisione in rate di egual importo e in massimo 10 anni.

 

Gli interventi che godono di questa agevolazione sono:

ü  Riqualificazione globale su edifici esistenti, ovverotutti gli interventi che permettano di conseguire un miglioramento del fabbisogno annuo di energia per la climatizzazione invernale inferiore ai limiti fissati. Il tetto massimo detraibile di 100.000 euro (65% di circa 154.000 euro).

ü  Interventi sull'involucro che consentono di migliorare l'isolamento termico e mantenere la temperatura all'interno dell'edificio. In questo caso, il tetto massimo detraibile è di 60.000 euro (65% di circa 92.000 euro).

ü  Installazione di pannelli solari termici per la produzione di acqua calda sanitaria, Il tetto massimo detraibile è di 60.000 euro (65% di circa 92.000 euro).

ü  Sostituzione (parziale o totale) di impianti termici. In particolare, l'incentivo riguarda la sostituzione di caldaie esistenti con caldaie a condensazione o con generatori di calore a biomasse, l'installazione di pompe di calore ad alta efficienza e di impianti geotermici a bassa entalpia, la sostituzione di scaldacqua tradizionali con scaldacqua a pompa di calore. E' incentivata con la detrazione anche la trasformazione di impianti autonomi in impianti centralizzati con contabilizzazione del calore. Il tetto massimo detraibile di 30.000 euro (65% di circa 46.000 euro).

ü  Acquisto e posa in opera di schermature solari. Il tetto massimo detraibile di 60.000 euro (65% di circa 92.000 euro).

ü  Acquisto, installazione e posa in opera di sistemi domotici. Questa detrazione, novità introdotta dal 2016, riguarda i dispositivi multimediali in grado di controllare da remoto gli impianti di riscaldamento, produzione di acqua calda sanitaria e di climatizzazione degli edifici, con lo scopo di aumentare la consapevolezza dei consumi energetici da parte degli utenti e di garantire una maggiore efficienza di funzionamento degli impianti. Sono inoltre detraibili tutte le spese inerenti ai lavori, quindi anche i costi delle opere edili, delle prestazioni professionali relative alla progettazione e al rilascio della certificazione energetica necessaria per la fruizione dell'incentivo e per la realizzazione degli interventi e i costi amministrativi.

 

Per usufruire di questa detrazione è necessario effettuare tutti i pagamenti tramite bonifico bancario o postale. In caso di interventi su parti comuni di edifici residenziali, tutti quelli che non potrebbero usufruire delle detrazioni perché hanno redditi molto bassi e quindi con IRPEF azzerata, possono cedere l'ecobonus alla ditta che esegue i lavori in cambio di uno sconto.

 

·       CONTO TERMICO

Chi ha in programma interventi volti al miglioramento dell'efficienza energetica in un edificio già esistente, compresa la sostituzione di impianti di climatizzazione o scaldacqua obsoleti, può usufruire degli incentivi previsti dal nuovo Conto Termico (700 milioni sono destinati ai privati e 200 milioni alle PA). In questo caso l'incentivo consiste in un rimborso di parte della spesa effettuata, tramite bonifico bancario erogato dal GSE.

 

Più in dettaglio, gli interventi per cui i privati possono accedere agli incentivi del Conto Termico sono:

ü  la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti e/o di scaldacqua elettrici con impianti, anche combinati per la produzione di acqua calda sanitaria, dotati di pompe di calore;

ü  la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti dotati di generatore di calore alimentato da biomassa;

ü  l'installazione di impianti solari termici per la produzione di acqua calda sanitaria e/o ad integrazione dell'impianto di climatizzazione invernale, anche abbinati a sistemi di solar cooling. (Solo in questo terzo caso l'edificio in cui si effettua l'intervento può anche essere di nuova costruzione).

 

·       DETRAZIONE 50% IRPEFper interventi di ristrutturazione edilizia

Un'altra agevolazione a disposizione di chi quest'anno ha in programma interventi sulla propria abitazione è la detrazione del 50%, che si estende anche a lavori di ristrutturazione non volti a migliorare l'efficienza energetica dell'immobile. Questo incentivo consiste nella detrazione dall'Irpef il 50% delle spese sostenute per un massimo di 96.000 euro, suddivisa in 10 quote annuali di egual importo a partire dall'anno in cui vengono eseguiti i lavori.

Rientrano quindi in questo bonus:

ü  interventi volti a realizzare opere finalizzate al risparmio energetico convenzionale (ad esempio l'acquisto di impianti fotovoltaici, l'adeguamento degli impianti a gas esistenti, la sostituzione di un vecchio generatore di una caldaia convenzionale con un generatore ad alto rendimento)

ü  interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria

ü  le spese per la progettazione degli interventi, quelle relative alle prestazioni lavorative per la realizzazione delle opere, per l'acquisto dei materiali, per perizie tecniche e relazioni di conformità, per l'IVA e per il rilascio di autorizzazioni.

 

Questa detrazione non è cumulabile, su uno stesso intervento, con altre agevolazioni (come ad esempio l'Ecobonus per interventi previsti da entrambi gli incentivi). Per usufruire di questo bonus è necessario effettuare tutti i pagamenti tramite bonifico bancario o postale.

 

·       BONUS MOBILI

Chi ristruttura casa e usufruisce delle detrazioni del 50%, ha a disposizione anche il bonus mobili: una detrazione IRPEF del 50% della spesa effettuata per l'acquisto di mobili e grandi elettrodomestici dalla classe A in poi (A per i forni, A+ per tutti gli altri elettrodomestici). Questo bonus non è invece disponibile per chi sceglie di usufruire dell'Ecobonus. Anche in questo caso, per accedere all'incentivo è necessario prestare attenzione alla modalità di pagamento: bonifico bancario o postale, carta di credito o carta di debito. Non è possibile invece utilizzare assegni bancari, contanti o altri mezzi di pagamento.

 

·       IVA AGEVOLATA AL 10%

Chi decide di eseguire interventi di manutenzione ordinaria o straordinaria, ristrutturazione o interventi di restauro e risanamento conservativo di immobili residenziali già costruiti può godere di un ulteriore beneficio fiscale, abbinabile alle agevolazioni precedenti: l'IVA agevolata sulle prestazioni di servizi. Sul costo della ditta che esegue i lavori, compreso la fornitura di materiale da parte della ditta stessa, si applica quindi l'IVA ridotta al 10 %, che scende invece al 4% quando gli immobili sono nuove costruzioni non di lusso.



--
www.CorrieredelWeb.it

Novara, isole pedonali e zone verdi abbattono lo smog. I dati del Treno Verde di Legambiente

Decibel ancora troppo alti, livelli critici nei punti monitorati

Nei primi 60 giorni del 2016 le concentrazioni di PM10 sono tornate a salire. Quasi tutti i capoluoghi piemontesi si avvicinano ormai al famigerato limite dei 35 giorni annui di superamento consentiti:  Torino (29), Asti (22), Vercelli (21), Novara (20), Alessandria (19) e Biella (19)

Legambiente: "Serve una strategia per la qualità dell'aria, un piano per la mobilità nuova in città, che renda protagonista il trasporto pubblico, la mobilità pedonale e ciclabile e il trasporto su ferro per ridurre il parco auto circolante"

Oltre seicento studenti a bordo durante la tappa per visitare la mostra interattiva

 

 

Aree pedonali e zone verdi si confermano i principali alleati per combattere lo smog in città, mentre restano troppo elevati i decibel, con livelli di rumore critici nei diversi hot spot monitorati.

È questa la fotografia scattata dal Treno Verde, la campagna di Legambiente e del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, con la partecipazione del Ministero dell'Ambiente e Tutela del Territorio e del Mare, che in questi giorni ha fatto tappa a Novara, prima tappa del tour 2016 che vedrà il convoglio ambientalista percorrere l'Italia per monitorare la qualità dell'aria e l'inquinamento acustico, ma anche per parlare di smart cities, ecoquartieri, mobilità nuova e stili di vita.

I risultati del monitoraggio scientifico – realizzato grazie alla collaborazione con Valorizza, brand di Studio SMA e Gemmlab, e con il contributo scientifico La Sapienza e CNR – è stato presentato questa mattina in conferenza stampa da Serena Carpentieri, responsabile Campagne di Legambiente; Francesca Gramegna, direttrice di Legambiente Piemonte e Valle d'Aosta; Giovanni Manta, coordinatore tecnico di Valorizza e Laura Ciceri, del circolo Legambiente Novara, alla presenza di Bruno Barbera, direttore Arpa Piemonte, dipartimento Piemonte Nord Est. 

"Nel nostro Paese c'è bisogno di città più vivibili, sostenibili, all'avanguardia e libere dallo smog – dichiara Serena Carpentieri, responsabile Campagne di Legambiente –. Con il monitoraggio del Treno Verde non vogliamo sostituirci ai controlli eseguiti dagli enti preposti ma fornire un'istantanea, in termini di inquinamento atmosferico e rumore, su alcuni percorsi all'interno dei quartieri delle nostre città. La novità del nostro monitoraggio è l'approccio metodologico diffuso che prende in considerazione diverse zone di un'area campione per stimare le diverse esposizioni agli inquinanti. Una vera e propria campionatura itinerante che, messa a regime, permetterebbe alle città di individuare le criticità e attuare risoluzioni concrete e mirate, a servizio del benessere e della sicurezza dei cittadini".

A dimostrare l'urgenza di adottare azioni concrete e politiche di sistema per uscire dall'emergenza smog, sempre più cronica, vi sono anche i dati della campagna di Legambiente "PM10 ti tengo d'occhio". Nei primi due mesi del nuovo anno, infatti, quasi tutti i capoluoghi di provincia del Piemonte hanno superato il 50% dei giorni di "bonus" a disposizione previsto dalla legge (35 giorni/anno con concentrazioni superiori a 50 µg/m3 giornalieri di polveri sottili): Torino  ha raggiunto 29 giorni di superamento, seguita da Asti (22), Vercelli (21), Novara (20), Alessandria (19) e Biella (19). I dati in questione fanno riferimento alla centralina peggiore presente nella città che ha registrato, ad oggi, il maggior numero di superamenti, a partire dai dati disponibili sui siti delle Regioni, delle Arpa e delle Provincie.

"L'amministrazione regionale così come quelle locali, anche sulla base degli impegni presi a livello internazionale con la Cop21 dall'Italia – dichiara Francesca Gramegna, direttrice di Legambiente Piemonte - devono intraprendere interventi mirati per stare al passo delle altre città europee, ma soprattutto per delineare una strategia per la qualità dell'aria, un piano per la mobilità nuova in città, che renda protagonista il trasporto pubblico, la mobilità pedonale e ciclabile e il trasporto su ferro per ridurre il parco auto circolante, accompagnato da studi accurati sulle fonti di emissione, eseguiti su scala locale e urbana. La rivoluzione che vogliamo nelle nostre città è volta ad una complessiva rigenerazione urbana che metta in moto un ciclo virtuoso fatto di riqualificazione del patrimonio edilizio, green economy, efficienza energetica, natura tra le case, ma anche stili di vita virtuosi che creano comunità ecosostenibili".

 

IL MONITORAGGIO DEL TRENO VERDE

 

Le condizioni di instabilità atmosferica con pioggia abbondante registrata durante i giorni di campionamento sono state certamente favorevoli alla dispersione degli inquinamenti. Nonostante ciò è possibile delineare facilmente quelle che sono le criticità che rischiano di contribuire all'aumento dei livelli di inquinanti.

I tragitti individuati per il monitoraggio itinerante – che grazie ad una strumentazione portatile consente di misurare in continuo i valori di PM10, PM2,5 e PM1 e di rumore - sono stati scelti in maniera tale da poter effettuare un confronto tra le diverse aree di un tessuto urbano (zone pedonali, vie preferenziali, aree verdi, zone residenziali, zone commerciali). È stato possibile così rilevare in tempo reale le concentrazioni nell'aria delle polveri sottili (PM10, PM2,5 e PM1), simulando, quindi, i livelli di inquinamento che ogni cittadino respira spostandosi tra le strade cittadine. L'obiettivo – oltre scattare un'istantanea del quartiere preso in esame – è quello di informare in tempo reale i cittadini e gli amministratori attraverso la pubblicazione dei risultati del monitoraggio sul portale www.trenoverde.it, facilmente accessibile e consultabile, che restituisce una mappatura di dettaglio dell'area presa in esame, così da avere un valido strumento per studiare e pianificare le soluzioni per migliorare la qualità dell'aria e dell'ambiente urbano.

Nello specifico di Novara, i tre percorsi - caratterizzati ognuno da dieci punti di misura - hanno avuto come inizio la Stazione ferroviaria e come punto finale l'Ospedale.

A dimostrazione del nesso esistente tra qualità dell'aria e isole pedonali, così come per le  aree verdi, ci sono i dati riscontrati nel percorso B che dalla stazione ha attraversato buona parte della Ztl del centro, chiusa al traffico, per terminare nei pressi del pronto soccorso su Baluardo Massimo D'Azeglio. Le dieci stazioni di misura – dove sono state effettuate soste per il rilevamento da 5 minuti - hanno mostrato un dato medio per il PM10 di 13,89 microgrammi per metro cubo di cui circa il 90% costituito da frazioni inferiori al 2,5 micron, quelle maggiormente dannose per la salute. Decisamente più alta, invece, la media registrata negli altri due percorsi (denominati rispettivamente A e C), in cui il valore medio delle stazioni di rilevamento è risultato essere di più del doppio nel primo caso (percorso A – media PM10 di 32,06 microgrammi/metro cubo – dalla stazione, corso Garibaldi, via Solverino, via Regaldi, Parco) e più del triplo nel secondo (percorso C - valore medio di PM10 58,74 – Stazione, Baluardo dei Partigiani, viale Ferrucci, Baluardo La Marmora).

Analizzando più nel dettaglio i singoli percorsi si nota come nel percorso A le tre stazioni di misura che sono rientrate nel "parco dei bambini" tra largo costituente e largo Bellini hanno registrato valori medi circa il 20% più bassi rispetto alla media del percorso, a dimostrazione di come il verde urbano possa svolgere un ruolo fondamentale per la mitigazione dell'esposizione all'inquinamento atmosferico. Mentre nel percorso C i valori medi più elevati si sono registrati nelle postazioni C1 e C3 tra viale Mazzini (zona stazione) e via Baluardo dei Partigiani altezza via Gallarati. Tra l'altro lungo il percorso C sono stati incontrati diversi istituti scolastici e zone commerciali come supermercati.

Il monitoraggio del Treno Verde esamina attentamente un'altra componente importante dell'inquinamento presente nelle nostre città, quella del rumore, spesso sottovalutata ma che ha conseguenze sul benessere e sulla qualità della vita e sta diventando sempre più una minaccia per la salute pubblica. A Novara sono stati eseguiti tre punti di hot spot in cui è stata fatta una misurazione di un'ora sia dell'inquinamento acustico che atmosferico (su corso Garibaldi nei pressi di una fermata degli autobus; su via dante Alighieri nei pressi dell'entrata del mercato coperto e su Baluardo La Marmora, altezza corso Mazzini). Se i dati sulle polveri non hanno mostrato criticità eclatanti anche per via della pioggia (anche se l'hot spot 3 ha una media di 55 microgrammi/mc nell'ora), i dati sull'inquinamento acustico hanno invece registrato valori medi elevati (LZeq) - superiori a quanto previsto dalla zonizzazione acustica - con una media di 76,34 decibel per il primo punto; 75,47 db per il secondo e 71,76 dB per il terzo. I limiti di legge previsti per le aree prevalentemente residenziali, di tipo misto e di intensa attività umana sono, invece, rispettivamente di 50, 55 e 60 decibel.

 Dal Treno Verde arrivano anche le proposte lanciate durante l'incontro #aNovaraVorrei, che ha visto diverse associazioni novaresi raccogliere l'invito di Legambiente ad una tavola rotonda con il fine di ragionare sulle richieste ai futuri candidati alle prossime elezioni amministrative. Stop al consumo di suolo a partire dalla zona agricola di Agognate. "Non deve diventare un altro polo logistico/industriale e non servono nuovi centri commerciali, bisogna puntare piuttosto sulla rigenerazione urbana – dichiara Laura Ciceri del Circolo Legambiente di Novara – far rivivere il centro storico, nel suo profondo valore artistico e culturale, in modo intelligente, implementando nuovi percorsi ciclabili, allargando l'isola pedonale a tutti i baluardi e organizzando il trasporto delle merci in centro in modo sostenibile, con mezzi a basse emissioni almeno nell'ultimo miglio di strada".

 

Nei giorni di tappa del Treno Verde a Novara, oltre seicento bambini e ragazzi hanno visitato la mostra didattica e interattiva allestita a bordo delle quattro carrozze.

 

La mappa interattiva del monitoraggio con tutti i dati rilevati è disponibile su www.trenoverde.it



--
www.CorrieredelWeb.it

Da MCE una guida agli incentivi per lavori di ristrutturazione

Aspettando MCE 2016
MCE Mostra Convegno Expocomfort, dal 15 al 18 marzo alla Fiera di Milano

 

Interventi di efficienza energetica in casa: ecco come orientarsi tra gli incentivi possibili

 

In un anno una famiglia italiana spende, mediamente, 1.500/2.000 euro per riscaldare e raffrescare l'abitazione. Una voce pesante sul bilancio delle famiglie che può essere abbattuta del 50% con interventi finalizzati all'efficienza energetica (dati Legambiente) . A sostegno di questo tipo di azioni, fino al 31 dicembre 2016, è possibile usufruire di alcuni incentivi che consentono di risparmiare su interventi volti al risparmio energetico in casa, sugli acquisti di caldaie, pompe di calore o sistemi con solare termico, ma anche su interventi di ristrutturazione ordinaria o straordinaria.

 

Ma orientarsi nel panorama normativo degli incentivi non è sempre così semplice. Per questa ragione, MCE Lab, l'osservatorio sul vivere sostenibile promosso da MCE – Mostra Convegno Expocomfort (Fiera Milano, 15 -18 marzo 2016) ha deciso di tracciare un quadro sintetico che possa aiutare i consumatori nel difficile puzzle legislativo dell'efficienza energetica. Ecco dunque un elenco degli incentivi e le modalità grazie a cui usufruirne:

 

·       DETRAZIONI IRPEF 65% su interventi di riqualificazione energetica

Chi ha in piano di effettuare nel 2016 interventi volti ad aumentare l'efficienza energetica di abitazioni o spazi condominiali, può usufruire del cosiddetto Ecobonus.

L'incentivo in questo caso consiste in una detrazione IRPEF pari al 65% delle spese sostenute, da scaricare in dichiarazione dei redditi attraverso una suddivisione in rate di egual importo e in massimo 10 anni.

 

Gli interventi che godono di questa agevolazione sono:

ü  Riqualificazione globale su edifici esistenti, ovverotutti gli interventi che permettano di conseguire un miglioramento del fabbisogno annuo di energia per la climatizzazione invernale inferiore ai limiti fissati. Il tetto massimo detraibile di 100.000 euro (65% di circa 154.000 euro).

ü  Interventi sull'involucro che consentono di migliorare l'isolamento termico e mantenere la temperatura all'interno dell'edificio. In questo caso, il tetto massimo detraibile è di 60.000 euro (65% di circa 92.000 euro).

ü  Installazione di pannelli solari termici per la produzione di acqua calda sanitaria, Il tetto massimo detraibile è di 60.000 euro (65% di circa 92.000 euro).

ü  Sostituzione (parziale o totale) di impianti termici. In particolare, l'incentivo riguarda la sostituzione di caldaie esistenti con caldaie a condensazione o con generatori di calore a biomasse, l'installazione di pompe di calore ad alta efficienza e di impianti geotermici a bassa entalpia, la sostituzione di scaldacqua tradizionali con scaldacqua a pompa di calore. E' incentivata con la detrazione anche la trasformazione di impianti autonomi in impianti centralizzati con contabilizzazione del calore. Il tetto massimo detraibile di 30.000 euro (65% di circa 46.000 euro).

ü  Acquisto e posa in opera di schermature solari. Il tetto massimo detraibile di 60.000 euro (65% di circa 92.000 euro).

ü  Acquisto, installazione e posa in opera di sistemi domotici. Questa detrazione, novità introdotta dal 2016, riguarda i dispositivi multimediali in grado di controllare da remoto gli impianti di riscaldamento, produzione di acqua calda sanitaria e di climatizzazione degli edifici, con lo scopo di aumentare la consapevolezza dei consumi energetici da parte degli utenti e di garantire una maggiore efficienza di funzionamento degli impianti. Sono inoltre detraibili tutte le spese inerenti ai lavori, quindi anche i costi delle opere edili, delle prestazioni professionali relative alla progettazione e al rilascio della certificazione energetica necessaria per la fruizione dell'incentivo e per la realizzazione degli interventi e i costi amministrativi.

 

Per usufruire di questa detrazione è necessario effettuare tutti i pagamenti tramite bonifico bancario o postale. In caso di interventi su parti comuni di edifici residenziali, tutti quelli che non potrebbero usufruire delle detrazioni perché hanno redditi molto bassi e quindi con IRPEF azzerata, possono cedere l'ecobonus alla ditta che esegue i lavori in cambio di uno sconto.

 

·       CONTO TERMICO

Chi ha in programma interventi volti al miglioramento dell'efficienza energetica in un edificio già esistente, compresa la sostituzione di impianti di climatizzazione o scaldacqua obsoleti, può usufruire degli incentivi previsti dal nuovo Conto Termico (700 milioni sono destinati ai privati e 200 milioni alle PA). In questo caso l'incentivo consiste in un rimborso di parte della spesa effettuata, tramite bonifico bancario erogato dal GSE.

 

Più in dettaglio, gli interventi per cui i privati possono accedere agli incentivi del Conto Termico sono:

ü  la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti e/o di scaldacqua elettrici con impianti, anche combinati per la produzione di acqua calda sanitaria, dotati di pompe di calore;

ü  la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti dotati di generatore di calore alimentato da biomassa;

ü  l'installazione di impianti solari termici per la produzione di acqua calda sanitaria e/o ad integrazione dell'impianto di climatizzazione invernale, anche abbinati a sistemi di solar cooling. (Solo in questo terzo caso l'edificio in cui si effettua l'intervento può anche essere di nuova costruzione).

 

·       DETRAZIONE 50% IRPEFper interventi di ristrutturazione edilizia

Un'altra agevolazione a disposizione di chi quest'anno ha in programma interventi sulla propria abitazione è la detrazione del 50%, che si estende anche a lavori di ristrutturazione non volti a migliorare l'efficienza energetica dell'immobile. Questo incentivo consiste nella detrazione dall'Irpef il 50% delle spese sostenute per un massimo di 96.000 euro, suddivisa in 10 quote annuali di egual importo a partire dall'anno in cui vengono eseguiti i lavori.

Rientrano quindi in questo bonus:

ü  interventi volti a realizzare opere finalizzate al risparmio energetico convenzionale (ad esempio l'acquisto di impianti fotovoltaici, l'adeguamento degli impianti a gas esistenti, la sostituzione di un vecchio generatore di una caldaia convenzionale con un generatore ad alto rendimento)

ü  interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria

ü  le spese per la progettazione degli interventi, quelle relative alle prestazioni lavorative per la realizzazione delle opere, per l'acquisto dei materiali, per perizie tecniche e relazioni di conformità, per l'IVA e per il rilascio di autorizzazioni.

 

Questa detrazione non è cumulabile, su uno stesso intervento, con altre agevolazioni (come ad esempio l'Ecobonus per interventi previsti da entrambi gli incentivi). Per usufruire di questo bonus è necessario effettuare tutti i pagamenti tramite bonifico bancario o postale.

 

·       BONUS MOBILI

Chi ristruttura casa e usufruisce delle detrazioni del 50%, ha a disposizione anche il bonus mobili: una detrazione IRPEF del 50% della spesa effettuata per l'acquisto di mobili e grandi elettrodomestici dalla classe A in poi (A per i forni, A+ per tutti gli altri elettrodomestici). Questo bonus non è invece disponibile per chi sceglie di usufruire dell'Ecobonus. Anche in questo caso, per accedere all'incentivo è necessario prestare attenzione alla modalità di pagamento: bonifico bancario o postale, carta di credito o carta di debito. Non è possibile invece utilizzare assegni bancari, contanti o altri mezzi di pagamento.

 

·       IVA AGEVOLATA AL 10%

Chi decide di eseguire interventi di manutenzione ordinaria o straordinaria, ristrutturazione o interventi di restauro e risanamento conservativo di immobili residenziali già costruiti può godere di un ulteriore beneficio fiscale, abbinabile alle agevolazioni precedenti: l'IVA agevolata sulle prestazioni di servizi. Sul costo della ditta che esegue i lavori, compreso la fornitura di materiale da parte della ditta stessa, si applica quindi l'IVA ridotta al 10 %, che scende invece al 4% quando gli immobili sono nuove costruzioni non di lusso.



--
www.CorrieredelWeb.it

Disclaimer

Protected by Copyscape


Il CorrieredelWeb.it è un periodico telematico nato sul finire dell’Anno Duemila su iniziativa di Andrea Pietrarota, sociologo della comunicazione, public reporter e giornalista pubblicista, insignito dell’onorificenza del titolo di Cavaliere al merito della Repubblica Italiana.

Il magazine non ha fini di lucro e i contenuti vengono prodotti al di fuori delle tradizionali Industrie dell'Editoria o dell'Intrattenimento, coinvolgendo ogni settore della Società dell'Informazione, fino a giungere agli stessi utilizzatori di Internet, che così divengono contemporaneamente produttori e fruitori delle informazioni diffuse in Rete.

Da qui l’ambizione ad essere una piena espressione dell'Art. 21 della Costituzione Italiana.

Il CorrieredelWeb.it oggi è un allegato della Testata Registrata AlternativaSostenibile.it iscritta al n. 1088 del Registro della Stampa del Tribunale di Lecce il 15/04/2011 (Direttore Responsabile: Andrea Pietrarota).

Tuttavia, non avendo una periodicità predefinita non è da considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 07/03/2001.

L’autore non ha alcuna responsabilità per quanto riguarda qualità e correttezza dei contenuti inseriti da terze persone, ma si riserva la facoltà di rimuovere prontamente contenuti protetti da copyright o ritenuti offensivi, lesivi o contrari al buon costume.

Le immagini e foto pubblicate sono in larga parte strettamente collegate agli argomenti e alle istituzioni o imprese di cui si scrive.

Alcune fotografie possono provenire da Internet, e quindi essere state valutate di pubblico dominio.

Eventuali detentori di diritti d'autore non avranno che da segnalarlo via email alla redazione, che provvederà all'immediata rimozione oppure alla citazione della fonte, a seconda di quanto richiesto.

Per contattare la redazione basta scrivere un messaggio nell'apposito modulo di contatto, posizionato in fondo a questa pagina.

Modulo di contatto

Nome

Email *

Messaggio *