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sabato 25 agosto 2018

ARCHIVI LIQUIDI DEL CLIMA: DA CA' FOSCARI UNO STUDIO SUI LIVELLI DI MAREA NEGLI STRETTI CI AIUTA A RICOSTRUIRE IL CLIMA DEL PASSATO

ARCHIVI LIQUIDI DEL CLIMA: UNO STUDIO SUI LIVELLI DI MAREA NEGLI STRETTI CI AIUTA A RICOSTRUIRE IL CLIMA DEL PASSATO

La scoperta fatta da un team di studiosi cafoscarini, tedeschi e russi e pubblicata sulla prestigiosa rivista Scientific Reports

 

VENEZIA – Nuovi traguardi europei nella ricerca per l'Università Ca' Foscari: un nuovo studio, pubblicato qualche giorno fa sulla prestigiosa rivista scientifica "Scientific Reports" rivela come le misure della marea ci possano dire qualcosa sulle masse d'acqua oceanica, e dunque sul clima, del passato e fungere da veri e propri "archivi liquidi del clima".

Infatti le correnti e le masse d'acqua della parte più profonda dell'oceano giocano un ruolo fondamentale nell'evoluzione climatica del pianeta, perché influenzano le interazioni tra l'oceano e l'atmosfera e contribuiscono quindi a determinare il clima locale, regionale e globale. La loro descrizione e comprensione sono quindi importantissime. Purtroppo, per il passato quasi nessuna informazione al riguardo è disponibile: pochissime le misurazioni profonde anteriori a pochi decenni.

Questo studio, pubblicato sulla rivista scientifica "Scientific Reports" e firmato anche dai cafoscarini Angelo Rubino, professore di Oceanografia, e Davide Zanchettin, ricercatore, entrambi del Dipartimento di Scienze Ambientali, Informatica e Statistica, dimostra che una possibilità per ottenere, almeno parzialmente, questa informazione perduta ci proviene dallo studio della dinamica degli stretti. In tali aree, infatti, spesso esistono diverse stazioni per la misurazione delle maree che sono in funzione da più di un secolo. La principale scoperta di questa nuova ricerca è che, sorprendentemente, le variazioni della posizione della superficie del mare misurate da queste stazioni contengono informazioni che riguardano anche molti fenomeni che avvengono sotto la superficie dei bacini adiacenti. Proprio la morfologia degli stretti permette di amplificare questi segnali e trasmetterli fino alla superficie. 

La scoperta nasce, come spesso accade nella scienza, da un'osservazione empirica: gli studiosi dell'Università Ca'Foscari, dell'Alfred-Wegener Institut di Bremerhaven (Germania) e dell'Istituto di Oceanologia P. P.  Shirshov di San Pietroburgo (Russia) hanno notato che il livello del mare misurato a Messina non corrispondeva a quello misurato a Catania, a poche decine di km di distanza, e che l'andamento nel tempo della loro differenza ben si sovrapponeva all'alternarsi periodico della circolazione nel vicino bacino del Mar Ionio. Con l'utilizzo di un modello numerico per la descrizione della dinamica degli stretti, gli studiosi hanno potuto dimostrare che la relazione empirica è supportata da una spiegazione fisica: la circolazione oraria piuttosto che antioraria nello Ionio porta masse d'acqua di diversa densità nelle vicinanze dello stretto di Messina e le diverse densità influenzano le dinamiche mareali dello stretto.

"La conclusione alla quale si è giunti - spiegano Angelo Rubino e Davide Zanchettin, tra gli autori della ricerca - è che le differenze nelle serie storiche del livello del mare di Messina e Catania dei primi del '900 sono simili a quelle attuali, perciò abbiamo ipotizzato che variazioni nella circolazione dello Ionio simili a quelle osservate recentemente potrebbero aver avuto luogo anche in passato".

La ricerca dimostra che è possibile ricostruire aspetti "perduti" della variabilità locale del mare profondo. Come spiegano gli studiosi – "è quindi possibile affermare che regioni quali gli stretti, dove diverse masse d'acqua vengono in contatto, costituiscono una sorta di "lenti d'ingrandimento" per evidenziare le dinamiche del mare profondo e consentano di approntare degli "archivi liquidi" per la ricerca sul clima".




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mercoledì 22 agosto 2018

WEWEKIWI APRE IN FRANCIA. Il primo fornitore di energia e gas 100% digital punta all'internazionalizzazione


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WEKIWI APRE IN FRANCIA
AVVIANDO LA SUA STRATEGIA DI INTERNAZIONALIZZAZIONE

 

Wekiwi, il primo fornitore di energia elettrica e gas interamente online, punta con decisione ad una strategia di internazionalizzazione, scegliendo la Francia come primo step del suo percorso.

 

Wekiwi è nata da circa due anni, posizionandosi come fornitore di energia low-cost e digital. La sua offerta si basa sul concetto di Carica, un importo fatturato in acconto che sceglie il Cliente per eliminare le fatture stimate e favorire la consapevolezza dei propri consumi. Wekiwi riconosce sconti significativi a quei clienti che consentono di mantenere bassi i costi del servizio, in un'ottica vera e propria di condivisione del margine.


L'offerta di wekiwi si è rivelata estremamente innovativa per il settore dell'energia in Italia ed è incentrata sulla ricerca continua dell'efficienza. Questo rende fornitore e cliente entrambi interessati e collaborativi nel minimizzare i costi della fornitura. Un concetto che richiama quello delle compagnie aeree low-cost. Wekiwi ha raggiunto in Italia i 15.000 clienti serviti e superato i 15 milioni di fatturato grazie a collaborazione anche con aziende di prestigio nel segmento B2B come Grom, Panino Giusto, Talent Garden, Pasta Reggia, Allegro Italia, etc… Wekiwi si distingue anche per la continua innovazione, ha infatti di recente lanciato il primo fotovoltaico online in Italia e un portale per gestire in maniera evoluta premi e bonus per i clienti interessati a fare il passa-parola).


"Wekiwi non è un'offerta per tutti, il nostro target è quello dei clienti attenti ai consumi e che gradiscono gli strumenti online. L'offerta di wekiwi oggi propone strumenti molto utili per chi è interessato a risparmiare. Grazie alla Carica di wekiwi diventa infatti molto semplice monitorare i propri consumi, forniamo anche informazioni sull'uso dell'energia rispetto ad utenze simili della propria provincia, per favorire il risparmio energetico. Wekiwi è adatta ad una clientela interessata a ridurre gli sprechi, ad eliminare la carta e le inutili attese al telefono". - afferma Massimo Bello, AD wekiwi - "Crediamo pertanto che Wekiwi debba puntare ad essere un operatore di nicchia, pur consapevoli che tale nicchia crescerà man mano che i clienti finali diventeranno sempre più digitali. In quest'ottica il nostro sviluppo potrebbe risultare più agevole se decidessimo di rivolgersi a diverse nicchie di clienti digitali in più Paesi europei."
 
Per questo motivo wekiwi ha deciso di intraprendere la strada dell'internazionalizzazione, avendo preventivamente condotto un'analisi approfondita del mercato in altri Paesi europei, come UK, Francia e Spagna, in cui l'uso del web è più diffuso che in Italia e nei quali l'acquisto di servizi online oltre che di prodotti è già molto sviluppato grazie anche a numerosi servizi di confronto delle offerte.


Questa indagine ha rilevato che in Francia, pur in un settore estremamente tradizionale come quello dell'energia, c'è un forte interesse per soluzioni innovative, concetti nuovi e proposte che favoriscano il risparmio energetico come quella di wekiwi. Il contesto regolatorio è simile, ma il mercato sembra più predisposto per un approccio full digital, in quanto ad esempio lo scambio delle informazioni con i gestori di rete è già molto automatizzato.


Quali sono gli obiettivi di wekiwi in Francia? Sicuramente fare meglio che in Italia, puntando a raggiungere i 20.000 clienti in 2 anni, riproponendo un modello low-cost simile a quello già attuato nel nostro paese. La sede sarà a Parigi e l'avvio delle vendite è previsto per il primo trimestre 2019.


"La Francia è importante perché rappresenta per noi il primo step sulla strada dell'internazionalizzazione. Se dovesse funzionare si aprirebbero le porte ad altre espansioni internazionali". - conclude Massimo Bello - "La cosa negativa è che, anche se siamo in un mercato unico europeo, per poter vendere energia e gas in Francia occorre un processo autorizzativo del tutto diverso e slegato da quello italiano e di sicuro è così per gli altri paesi. A quanto pare l'integrazione europea non esiste nell'energia e questo è un tema su cui lavorare sicuramente in futuro".

 
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lunedì 13 agosto 2018

Ambiente ed ecologia: in Versiliana un concorso nazionale sul tema dell’organico




 

In Versiliana un concorso nazionale sul tema dell'organico

 

Nella Versiliana dei Piccoli verrà attivato un contest dove liberare la fantasia

 

 


Pietrasanta, 13 agosto 2018 – La Versiliana dei Piccoli si trasforma in un punto informativo sul tema dell'organico con un concorso dedicato ai più piccoli, grazie al prezioso supporto della Fondazione Versiliana, che anche quest'anno accoglierà questa importante iniziativa in campo ambientale. Promossa dal CIC (Consorzio Italiano Compostatori), in collaborazione con Ancitel Energia E Ambiente, l'attività si interseca perfettamente con i più alti valori della Versiliana che vedranno l'edizione 2018 concentrarsi su "Un'estate da favola a misura di bambino mangiando-giocando". Sarà dunque importante far comprendere ai ragazzi come avviene il riciclo del rifiuto organico attraverso un affascinante tour virtuale nell'universo della materia: il Waste Travel 360°TM.

 

Il  Concorso premierà il disegno più bello che poi diventerà il testimonial di tutte le campagne ed iniziative del Consorzio Italiano Compostatori. Per un mese sarà possibile disegnare il tema del rifiuto organico, ed ogni giorno verranno donati fantastici premi.

 

"La Versiliana dei Piccoli – spiega il direttore artistico della Fondazione Versiliana Massimiliano Simoni – è molto di più di un semplice spazio di intrattenimento. Il nostro obiettivo è infatti quello di ospitare attività, laboratori ed iniziative che siano soprattutto anche opportunità di crescita e di educazione alla cultura così come al rispetto per l'ambiente. Per questo sono molto orgoglioso di poter ospitare questa bella iniziativa che offre le basi per far si che  i piccoli di oggi siano adulti consapevoli domani.

 

"ll CIC ritiene che iniziative che coinvolgono i giovani o giovanissimi siano fondamentali per avere futuri cittadini informati e consapevoli su uno degli elementi più importanti della qualità della vita e la salvaguardia dell'ambiente, ovvero la corretta gestione dei rifiuti come la frazione organica tanto preziosa per il futuro del nostro pianeta", aggiunge il Presidente del CIC, Alessandro Canovai.

 

"Ringrazio ancora il direttore artistico Massimiliano Simoni per aver accolto anche quest'anno questa importante iniziativa in campo ambientale", commenta Filippo Bernocchi, Presidente di Ancitel Energia e Ambiente.

Chi è il CIC

Il CIC (Consorzio Italiano Compostatori) è un'associazione senza fini di lucro che rappresenta più di 130 aziende tra produttori e gestori di impianti di compostaggio e digestione anaerobica, associazioni di categoria, aziende che si occupano di rifiuti organici, costruttori di macchine ed attrezzature, laboratori, enti pubblici e di ricerca. Il CIC promuove e persegue la politica di riduzione dei rifiuti, l'attuazione della raccolta differenziata per la separazione, lavorazione e riciclaggio e valorizzazione delle biomasse ed in genere delle frazioni organiche compostabili. Promuove le iniziative per la valorizzazione e la corretta destinazione dei prodotti ottenuti dal compostaggio e dalla digestione anaerobica svolgendo anche attività di ricerca, studio e divulgazione. Sostiene la produzione di fertilizzanti organici, tutelando e controllando le corrette metodologie e procedure in piena aderenza ai principi dell'economia circolare.

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venerdì 10 agosto 2018

RIFIUTI, LENA (PD): PROVINCIA NON E’ DISCARICA ROMA. RAGGI NON PENSI DI SVERSARE RIFIUTI A COLLEFERRO

RIFIUTI, LENA (PD): PROVINCIA NON E' DISCARICA ROMA. RAGGI NON PENSI DI SVERSARE RIFIUTI A COLLEFERRO

"La Sindaca Raggi non pensi neanche a riattivare l'inceneritore di Colleferro – così in una nota Rodolfo Lena, Presidente della Commissione Affari costituzionali e statutari del Consiglio regionale del Lazio – Mi auguro – continua la nota - che le notizie recentemente trapelate sulla stampa non abbiano fondamento. Se fossero vere ci batteremo per evitare che la Provincia diventi la discarica di Roma. La Raggi, se ha intenzione di usare gli inceneritori, li costruisca nel suo territorio. Se invece poi, vuole affrontare seriamente il problema dei rifiuti, implementi la raccolta differenziata e pensi alla realizzazione di eco-distretti. Qualunque altra soluzione è solo palliativa e avrebbe l'unico risultato di passare la patata bollente. Sono vicino al Sindaco Pierluigi Sanna a cui do tutto il mio sostegno per evitare che l'inceneritore di Colleferro torni a bruciare. Invece di portare i rifiuti in Provincia, la Raggi sappia che proprio lì ci sono molti esempi virtuosi per lo smaltimento dei rifiuti, da cui può trarre esempio" conclude la nota.


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RIFIUTI, LENA (PD): PROVINCIA NON E’ DISCARICA ROMA. RAGGI NON PENSI DI SVERSARE RIFIUTI A COLLEFERRO

RIFIUTI, LENA (PD): PROVINCIA NON E' DISCARICA ROMA. RAGGI NON PENSI DI SVERSARE RIFIUTI A COLLEFERRO

"La Sindaca Raggi non pensi neanche a riattivare l'inceneritore di Colleferro – così in una nota Rodolfo Lena, Presidente della Commissione Affari costituzionali e statutari del Consiglio regionale del Lazio – Mi auguro – continua la nota - che le notizie recentemente trapelate sulla stampa non abbiano fondamento. Se fossero vere ci batteremo per evitare che la Provincia diventi la discarica di Roma. La Raggi, se ha intenzione di usare gli inceneritori, li costruisca nel suo territorio. Se invece poi, vuole affrontare seriamente il problema dei rifiuti, implementi la raccolta differenziata e pensi alla realizzazione di eco-distretti. Qualunque altra soluzione è solo palliativa e avrebbe l'unico risultato di passare la patata bollente. Sono vicino al Sindaco Pierluigi Sanna a cui do tutto il mio sostegno per evitare che l'inceneritore di Colleferro torni a bruciare. Invece di portare i rifiuti in Provincia, la Raggi sappia che proprio lì ci sono molti esempi virtuosi per lo smaltimento dei rifiuti, da cui può trarre esempio" conclude la nota.


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Ambiente. Zanoni (PD), Guarda (AMP), Bartelle (M5S): Lupi, esiste una soluzione a costo zero: vietiamo la caccia alle specie oggetto di predazione


Ambiente - Zanoni (PD), Guarda (AMP), Bartelle (M5S): Lupi, esiste una soluzione a costo zero: vietiamo la caccia alle specie oggetto di predazione


Ambiente - Zanoni (PD), Guarda (AMP), Bartelle (M5S): "Lupi, esiste una soluzione a costo zero: nelle zone dove è presente, vietiamo la caccia alle specie oggetto di predazione"

(Arv) Venezia 10 ago. 2018      

 "Sarà forse il caldo e le difficoltà nel prendere sonno, ma in questi giorni sul tema dei lupi se ne sentono di tutti i colori: liberalizzare la caccia, derogare alla tutela prevista dalla Direttiva Habitat, usare i proiettili di gomma, mettere i lupi in dei recinti, sterilizzarli, dotarli di radiocollari. Nel frattempo, però, le predazioni agli animali delle malghe continuano. Nessuno, tuttavia, ha preso in considerazione un sistema infallibile e a costo zero: vietare la caccia alle specie di animali selvatici oggetto di predazione come cervi, caprioli, mufloni e altro ancora".

Lo affermano, in una nota congiunta, i consiglieri regionali dell''Intergruppo per il benessere e la tutela degli animali e della natura', Andrea Zanoni(PD), Cristina Guarda (Lista AMP) e Patrizia Bartelle (M5S), i quali intervengono così "nel dibattito sulle 'misure di contenimento' dei grandi predatori".

"Così facendo, consentiremmo la convivenza del lupo, degli animali da allevamento e del turismo escursionista – esordiscono i consiglieri regionali di minoranza -  Il lupo avrebbe a disposizione le prede naturali senza attaccare gli allevamenti e farebbe un'opera di selezione della specie, predando i cuccioli meno forti, i soggetti più anziani o ammalati, aumentando contemporaneamente la potenzialità genetica delle specie predate, irrobustendole".

"Oggi invece avviene il contrario – spiegano i consiglieri - l'uomo, attraverso la caccia, abbatte i soggetti più belli anche per puro piacere o divertimento. Pensiamo, ad esempio, ai concorsi del miglior trofeo dove il punteggio va dato agli animali con palco (ovvero le corna) più grande, a più punte o più sviluppato: uno studio Usa- canadese ha dimostrato che con il tempo le popolazioni di animali diminuiscono di taglia".

"Perciò, anziché proporre soluzioni tanto fantasiose quanto inutili o addirittura dannose – continuano i componenti dell'Intergruppo per il benessere e la tutela degli animali e della natura - senza perdere altro tempo, si continui con le buone pratiche, come la formazione dei cani pastori e sull'uso dei recinti elettrici e, contemporaneamente, si vieti di sparare agli animali selvatici nelle zone dove è presente il lupo".

"I cacciatori – concludono Andrea Zanoni, Cristina Guarda e Patrizia Bartelle -  visto che si sono dimostrati particolarmente sensibili a questo problema, diano così il loro contributo".

 

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SOSTENIBILITA' E SETTORE TESSILE: 4500 TONNELLATE DI CO2 IN MENO GRAZIE ALLA NUOVISSIMA CENTRALE DI COGENERAZIONE DI KLOPMAN. EMISSIONI RIDOTTE DEL 60%

VIA AI LAVORI PER LA NUOVA CENTRALE DI COGENERAZIONE  DELLO STABILIMENTO KLOPMAN DI FROSINONE. L'AZIENDA LEADER EUROPEA NELLA PRODUZIONE DI TESSUTI PER ABITI DA LAVORO INVESTE ANCORA IN SOSTENIBILITÀ.

 

Frosinone agosto - Importante abbattimento delle emissioni (-60%), minori consumi di energia e maggiore efficienza dello stabilimento, volontà di proseguire in un percorso improntato alla sostenibilità di tutto il processo produttivo. Sono questi i principali fattori che hanno spinto Klopman, azienda leader in Europa nella produzione di tessuti per abiti da lavoro, a dare il via ai lavori di costruzione della nuova centrale di cogenerazione dell'impianto produttivo di Frosinone che sostituirà nell'arco di circa un anno l'esistente centrale termoelettrica e sarà destinata a fornire energia a tutto lo stabilimento.

 

La nuova centrale permetterà di produrre energia termica ed energia elettrica contemporaneamente. In questo modo, quasi tutta l'energia termica prodotta nel processo di combustione verrà recuperata e riutilizzata. Infatti in una centrale termoelettrica tradizionale, solo il 35% circa del combustibile è trasformato in energia elettrica. La parte rimanente, ossia il 65%, non viene utilizzata e finisce per disperdersi nell'ambiente sotto forma di calore, ovvero energia termica. L'impianto é progettato per poter modulare sia la fornitura di energia elettrica sia quella di energia termica, per fronteggiare le variazioni della domanda da parte dello stabilimento.

 

Il nuovo impianto, grazie alla sua maggiore efficienza, permetterà una riduzione del 58,9% del monossido di carbonio, del 72,1% di ossido di azoto (NOX) e del 59,5% delle polveri oltre a un risparmio in termini di CO2 di circa 4500 tonnellate l'anno. Questi importanti risultati sono pienamente in linea con gli obiettivi di riduzione delle emissioni e di risanamento della qualità dell'aria stabiliti dal Piano Regionale.

 

L'installazione di una centrale di cogenerazione determina infatti ricadute positive per tutto il territorio sia per quanto riguarda l'impatto ambientale, attraverso la riduzione dei consumi di combustibile e delle emissioni, sia per il sistema elettrico di distribuzione, grazie alle minori perdite di trasmissione e distribuzione conseguenti alla localizzazione dell'impianto direttamente presso l'utenza.

 

"La nuovissima centrale di cogenerazione rappresenta un investimento di importanza rilevante dal punto di vista ambientale che ci rende particolarmente orgogliosi e rappresenta solo l'ultima testimonianza della grande attenzione che Klopman da anni rivolge al tema della sostenibilità. – afferma Alfonso Marra, AD di Klopman – L'attenzione all'ambiente è una delle nostre caratteristiche distintive e viene declinata lungo tutto il processo produttivo. Con la nuova centrale anche la produzione di energia sarà realizzata secondo i più avanzati criteri di efficienza e sostenibilità ambientale in un'ottica di attenzione costante verso il territorio che ci ospita. Un ringraziamento particolare è da riservare all'istituzione Provinciale, al Comune di Frosinone e a tutte le altre istituzioni che sono state coinvolte nel processo che ha portato, grazie alla loro sensibilità e capacità tecnica, a raggiungere questo importante risultato."


Klopman International – Company profile 

Klopman International s.r.l. è da 50 anni leader europeo nella produzione e commercializzazione di tessuti tecnici per l'abbigliamento da lavoro con tre aree di business dedicate ai diversi ambiti di applicazione: Workwear, Protectivewear e Corporatewear.

L'azienda ha per prima introdotto l'uso del poliestere/cotone raggiungendo in alcuni settori 1/3 del mercato europeo e producendo tessuti in oltre 130 stili e tipologie di tinta differenti, studiati anche ad hoc per singolo cliente. Tecnologie avanzate e un controllo dei processi centralizzato, che monitora e corregge simultaneamente 3800 punti macchina, sono solo alcuni degli skill che fanno della realtà manifatturiera Klopman un gioiello industriale e dei suoi tessuti i più resistenti all'usura, al restringimento e alle alterazioni di colore.

Klopman ha headquarter e sede produttiva a Frosinone (Italia) con 70mila mq di stabilimento, circa 400 persone impiegate e una produzione annuale di circa 42 milioni di metri di tessuto per un fatturato di oltre 138 milioni di euro. Il CEO Alfonso Marra ha avviato un piano di espansione in ambito mondiale che ha portato l'azienda, presente con branch office commerciali a Dusseldorf, Lione, Mosca, Borås (Svezia), Dubai e Bangkok, all'apertura di un altro sito produttivo a Giacarta, per servire direttamente il bacino asiatico.

 

Oltre alla certificazione ISO 9001:2008, Klopman International opera in conformità con gli standard europei per la gestione della qualità ed è certificato BS EN ISO 14001:2004 e BS OHSAS 18001:2007.

 

 

KLOPMAN e l'impegno per la sostenibilità

Klopman ha recentemente ottenuto il massimo livello della certificazione STeP - Sustainable Textile Production.

 

I tessuti Klopman sono certificati Oeko-Tex: questo standard disciplina e controlla l'uso delle sostanze nocive nella realizzazione di prodotti tessili. La certificazione Oeko-Tex garantisce che il tessuto non presenti rischi per la salute umana e pertanto i capi di abbigliamento realizzati sono "skin-friendly", nella versione Oeko-Tex Class 1 addirittura per i bambini.

 

I tessuti Klopman possono inoltre essere prodotti con cotone certificato Fairtrade, che ne garantisce la certificazione ai sensi degli standard Fairtrade convalidati da FLOCERT. Acquistare prodotti in cotone Fairtrade significa garantire ai coltivatori un prezzo equo e stabile per il cotone, il che si traduce in un miglior tenore di vita per loro e le loro famiglie.

 

Klopman sostiene inoltre BCI (Better Cotton Initiative) associazione no-profit che si occupa di garantire che il cotone presente nelle lavorazioni di chi sostiene l'iniziativa sia prodotto con attenzione costante all'ambiente, alle comunità di coltivatori e in generale alle economie basate sul cotone.

 

Klopman offre inoltre ai suoi clienti la possibilità di usare poliestere riciclato in sostituzione di quello vergine. Qui il filato è realizzato con bottiglie d'acqua in PET. Il poliestere riciclato è applicabile a tutti i tessuti Klopman, garantendo al tempo stesso al cliente gli elevati standard qualitativi di Klopman in termini di comfort, aspetto e durabilità e rinnovando così l'impegno verso la sostenibilità e il rispetto per l'ambiente.

 

Tutto il packaging di Klopman è realizzato con cartone riciclabile; tutti i materiali cartacei utilizzati per la comunicazione sono stampati su carta FSC al fine di sostenere la promozione di una gestione del patrimonio boschivo mondiale che sia adeguata dal punto di vista ambientale, vantaggiosa sul piano sociale ed economicamente valida.

 

Il miglior modo per rispettare l'ambiente è produrre prodotti che durino nel tempo. I tessuti Klopman sono pensati proprio per offrire lunga durata, assicurando a chi li indossa un aspetto sempre professionale.



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Via libera alle comunità energetiche. Legambiente: “Una grande opportunità per il territorio. Il Governo segua l’esempio del Piemonte”

 

Piemonte prima regione italiana a dotarsi di una legge per l'autoproduzione e condivisione dell'energia prodotta da fonti rinnovabili

 

Via libera alle comunità energetiche. Legambiente: "Una grande opportunità per il territorio. Il Governo segua l'esempio del Piemonte"

 

 

Autoproduzione e condivisione dell'energia prodotta da fonti rinnovabili. Sono questi i princìpi alla base della legge sulle comunità energetiche approvata nei giorni scorsi all'unanimità dalla terza Commissione del Consiglio Regionale del Piemonte e pubblicata oggi sulla Gazzetta Ufficiale. La nuova norma, che pone il Piemonte come regione all'avanguardia a livello nazionale, permetterà a comunità di persone, enti e imprese di scambiare tra loro l'energia prodotta da fonti alternative. Legambiente, anche attraverso il "Manifesto per l'autoproduzione da fonti rinnovabili" sottoscritto da centinaia di sindaci in tutta Italia, sollecita da diversi anni una modifica della legge nazionale che ad oggi prevede che possano produrre e vendere energia solo cooperative o consorzi storici, e che obbliga i singoli privati a rivendere il proprio surplus alla rete.

 

"Il Piemonte, prima regione italiana a dotarsi di una legge di questo tipo, fa un passo importante nella direzione dell'autosufficienza energetica e della costruzione di un nuovo modello di cooperazione territoriale virtuosa -commenta Fabio Dovana, presidente di Legambiente Piemonte e Valle d'Aosta-. Una scelta importante che speriamo sia seguita da altre Regioni ma soprattutto dal Governo nazionale che invitiamo a recepire subito la Direttiva europea che verrà approvata ad ottobre su prosumer e comunità dell'energia, per evitare di perdere due anni e aprire subito opportunità nei territori e dar così forza all'autoproduzione e alla distribuzione locale di energia da fonti rinnovabili. La generazione diffusa di energia e un'autonoma efficienza energetica contribuiscono infatti alla riduzione del consumo di fonti fossili, delle emissioni inquinanti e climalteranti, ad un miglior utilizzo delle infrastrutture, alla riduzione della dipendenza energetica, alla riduzione delle perdite di rete e ad un'economia di scala".

 

Oggi il tema dell'autoproduzione e della distribuzione locale di energia da fonti rinnovabili è al centro dell'interesse generale per le opportunità che si stanno aprendo con l'innovazione nella gestione energetica, grazie all'efficienza e alla riduzione dei costi delle tecnologie e delle reti. Anche in Italia questa prospettiva avrebbe grandi potenzialità perché, in questa forma, le fonti rinnovabili anche senza incentivi diretti, potrebbero offrire un'adeguata risposta alla domanda di elettricità e calore negli edifici e nei territori, creando valore e nuova occupazione. Il Piemonte dunque, prima regione italiana, cerca di intercettare questa opportunità su ampia scala dopo anni in cui sul territorio, in forma sperimentale, è stato portato avanti ad esempio il progetto di Comunità Energetiche del Pinerolese promosso come capofila dal Comune di Cantalupa e premiato da Legambiente per aver avviato un piano di azione orientato all'autosufficienza energetica e volto alla costruzione di una comunità energetica locale. Ora questo tipo di esperienze potranno uscire dalla fase sperimentale e avere un'ampia diffusione.

 

"La nuova legge regionale va nella direzione da noi auspicata –aggiunge Dovana-, anche se avremmo preferito che gli obiettivi e le azioni che vengono previsti per le future comunità energetiche fossero meno generici e prevedessero inscindibilmente la riduzione del consumo di fonti fossili associata con la riduzione delle emissioni inquinanti e climalteranti. Chiediamo quindi alla Giunta Regionale, nella predisposizione dei provvedimenti attuativi della legge appena approvata, di stabilire regole per evitare che l'incentivo alle comunità energetiche diventi un sussidio acritico alla realizzazione di qualsiasi tipo di centrale a biomassa".



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Sostenibilità ambientale: MAREVIVO. GRAZIE ALLA CAMPAGNA #ECOCANNUCCE RISPARMIATE GIÀ UN MILIONE DI CANNUCCE IN PLASTICA



MAREVIVO. GRAZIE ALLA CAMPAGNA #ECOCANNUCCE RISPARMIATE GIÀ UN MILIONE DI CANNUCCE IN PLASTICA

La campagna #Ecocannucce, lanciata da Marevivo, ha ottenuto in pochi mesi centinaia di adesioni tra esercenti; festival musicali; discoteche; comuni; alberghi e stabilimenti balneari. Anche VyTA Retail food, il Consorzio Costa Smeralda, il gruppo Caronte & Tourist – Siremar, la Compagnia dei Caraibi, Ecozema, il Comune di Senigallia, di Lampedusa e Linosa, di Spotorno, in provincia di Savona, sostengono l'iniziativa. La mobilitazione è partita anche alle isole Eolie grazie all'impegno di Aeolian Islands Preservation Fund e di Verdeolie: Isole Senza Plastica che hanno già coinvolto a Panarea: il Bar del Porto, Bar da Carola, Bridge Sushi Bar, Paki Bar, Banacalii Bar, Raya, Ristorante da l'Eoliano, Rosticceria Gastronomia Da Claudia; a Salina: Ristorante Franco Manca e a Lipari: Il Giardino di Lipari. Solo a Panarea sono state già eliminate 20.000 cannucce.

«Marevivo è stata la prima associazione ad attivarsi contro le cannucce in plastica e in pochi mesi la campagna #Ecocannucce #Strawfree ha raggiunto ottimi risultati. Da un confronto diretto con le attività aderenti – spiega Raffaella Giugni, responsabile relazioni istituzionali Marevivo - è emersa una maggiore consapevolezza dei danni provocati all'ambiente dal consumo di plastica monouso. Ad ogni esercente è stato consegnato il materiale informativo, che spiega perché è necessario rinunciare alle cannucce in plastica, in modo da sensibilizzare i clienti. Siamo felici che a mobilitarsi siano stati anche i comuni, addirittura con un'ordinanza come ha fatto il sindaco di Lampedusa, e ci auguriamo presto di raggiungere lo stesso risultato anche in altre isole minori e città italiane».

Le testimonianze di chi ha aderito

Angelo Napolitano del Lido Panfilo di Termoli sostiene di aver risparmiato: «Approssimativamente da inizio stagione già 3.000 cannucce. Sto convertendo, inoltre, lo stabilimento al 100% non-più-monouso, cercando alternative totalmente ecologiche per le stoviglie usa e getta».

«Ho fatto perdere al barman il brutto vizio di mettere 2 cannucce nei cocktail - dichiara Mattia Maltese dello stabilimento balneare Il Pescespada di Scalea -, sto molto più attento nel servire la cannuccia direttamente nel drink e uso prevalentemente bicchieri in vetro. In questo modo, ho già risparmiato 5.000 cannucce. In genere durante una stagione estiva tra bibite, granite e cocktail se ne usano tantissime, tra le 5 e le 10.000 più o meno. Sono sempre più convinto che per migliorare le cose non si debba aspettare che ci sia una legge o l'intervento della politica. Il mare è di tutti e ognuno di noi in prima persona deve dare il proprio contributo».

«Nei primi tre mesi dell'apertura abbiamo risparmiato 10.000 cannucce di plastica preferendo gli ziti di pasta» così Gianluca Amoni di Mixology Bar a Milano

Ad aderire alla campagna anche il festival musicale acieloaperto

La responsabile, Francesca Berti, racconta: «I clienti non si sono mai lamentati e hanno appoggiato pienamente la causa. Parliamo di spettatori provenienti da tutta Italia, e oltre, dato che 3 delle prime 6 date di acieloaperto erano concerti in data unica italiana. Finora, in 4 serate, abbiamo preparato bevande a una media di 4.000 persone che non ordinano un solo cocktail. Abbiamo quindi risparmiato migliaia di cannucce e mancano ancora due date alla fine della rassegna, quella di Francesco de Gregori e Cosmo. Negli eventi abbiamo letto anche qualche recensione positiva in merito alla campagna #Ecocannucce. Siamo molto soddisfatti e continueremo in questa direzione in ogni nostro futuro evento, estivo ed invernale».

Prossimo evento #Strawfree è l'8 agosto all'Hawaiian Party del Summer Jamboree festival di Senigallia che ha aderito alla campagna EcoCannucce di Marevivo e conta di risparmiare 10.000 cannucce di plastica, sostituendole con quelle compostabili. Durante il party, inoltre, saranno utilizzati solo bicchieri biodegradabili.

Per entrare a far parte della rete #Strawfree basterà scrivere una mail a: ecocannucce@marevivo.it, esporre il bollino e la locandina ufficiale e dimostrare di aver realmente rinunciato alla cannucce in plastica.

Sul web l'associazione Marevivo ha lanciato anche l'hashtag #RifiutaLaCannuccia per spingere gli utenti a condividere sui social un selfie con il proprio drink senza cannuccia.






Sede Nazionale:
Lungotevere Arnaldo da Brescia
Scalo de Pinedo, 00196 Roma  



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lunedì 6 agosto 2018

ECOSOSTENIBILITA' IN CASA, LECCESI consapevoli e risparmiatori

ECOSOSTENIBILITÁ IN CASA: LECCESI PIÚ CONSAPEVOLI, CON UN OCCHIO AL RISPARMIO

 

Sempre più attenzione da parte dei leccesi per ridurre gli sprechi e gestire in modo più efficiente i consumi in casa, soprattutto per quanto riguarda energia e acqua

 

Milano, 6 agosto 2018 - L'84% dei leccesi dichiara di seguire un comportamento attento alla sostenibilità ambientale all'interno delle proprie mura domestiche. È quanto emerge dall'ultima ricerca dell'Osservatorio Sara Assicurazioni1, la compagnia assicuratrice ufficiale dell'Automobile Club d'Italia.

 

Un approccio virtuoso ed ecosostenibile verso la propria abitazione, d'altra parte, permette sia di tutelare l'ambiente, sia di ottenere un risparmio economico anche significativo. I leccesi ne sono sempre più consapevoli, al punto che più di uno su tre (36%) si dice persino disposto a investire in interventi edilizi per riqualificare la propria abitazione e renderla così più efficiente.

 

Tuttavia, per limitare gli sprechi e gestire al meglio i consumi, oltre ai veri e propri lavori di ristrutturazione si possono anche adottare piccoli accorgimenti e attenzioni nei gesti di tutti i giorni.

 

Diminuire il consumo di energia fa bene all'ambiente e alle bollette. I leccesi lo sanno bene: il 60% degli intervistati, infatti, spegne luci e dispositivi elettronici quando non è in casa o quando non è nella stanza, mentre un altro 60% sostituirebbe le vecchie lampadine a incandescenza con lampadine a LED, che possono durare da 8 a 10 volte in più e consumano molto meno. Il 40% preferisce acquistare elettrodomestici di classe energetica elevata, mentre il 50% ha dichiarato di fare un uso razionale del condizionatore. La sensibilità verso l'ambiente si conferma anche in tema di fonti di energia: quasi la totalità dei leccesi (90%) utilizzerebbe fonti rinnovabili per le proprie abitazioni, da quella solare a quella geotermica.

 

Infine, per risparmiare energia, si può trovare un valido alleato nella domotica? Ha espresso parere positivo il 92% degli intervistati, pur con alcune perplessità legate alla difficoltà di utilizzo e sul fatto che ancora non sia sufficientemente diffusa.

 

L'acqua, un bene prezioso da preservare. Anche per quanto riguarda i consumi idrici, i leccesi si dimostrano attenti: il 66% degli intervistati preferisce la doccia al bagno, un altro 62% adotta accorgimenti per utilizzare l'acqua in modo razionale e il 24% ritiene utili i dispositivi frangi getto nei rubinetti. L'attenzione dei leccesi si sofferma anche sul tema dell'inquinamento idrico, tanto che il 30% dichiara di preferire detersivi ecosostenibili proprio in virtù del loro minore impatto ambientale. 

 

"La nuova ricerca del nostro Osservatorio ha fatto emergere una sensibilità sempre più diffusa degli italiani verso l'importanza di un approccio sostenibile nel modo di vivere la quotidianità in casa - commenta Marco Brachini, Direttore Marketing, Brand e Customer Relationship di Sara Assicurazioni - Adottare piccole abitudini nella vita di ogni giorno all'interno delle pareti domestiche può incidere positivamente sia sull'ambiente, sia sul risparmio. Questa è un'ulteriore conferma di quanto la casa ricopra un ruolo centrale nella vita degli italiani".

 

1Indagine CAWI condotta dall'istituto di ricerca Nextplora nel 2017 su di un campione rappresentativo della popolazione italiana per quote d'età, sesso ed area geografica.

 

Sara Assicurazioni

 

Sara Assicurazioni, primo esempio europeo di joint venture tra un'associazione di consumatori - l'ACI - e una compagnia di assicurazioni, è nata nel 1946 con l'obiettivo di mettere a disposizione degli automobilisti un'ampia gamma di servizi assicurativi. Sara Assicurazioni è ad oggi la compagnia ufficiale dell'Automobile Club d'Italia ed è punto di riferimento per le famiglie italiane e per tutte le esigenze legate alla sicurezza personale, patrimoniale e del tenore di vita. La sua organizzazione commerciale è formata da una struttura che comprende oltre 400 agenzie e circa 1.500 punti vendita. Oltre a Sara Assicurazioni, del Gruppo fa parte Sara Vita, compagnia specializzata nell'area del risparmio, della previdenza e della tutela, con un'offerta articolata anche nell'area degli investimenti.

 


domenica 5 agosto 2018

Ecologia. M5S PALERMO: "PRIMA ISOLA ECOLOGICA RESTA UN MIRAGGIO"


M5S PALERMO: "PRIMA ISOLA ECOLOGICA RESTA UN MIRAGGIO"

 

PALERMO, 5 agosto 2018 - Dopo tre mesi non si hanno ancora notizie in merito ai tempi stimati dei lavori e ai tempi di apertura del CCR al pubblico. La partecipata, inoltre, non risulta dotata delle risorse e della copertura finanziaria necessaria per realizzare il sito. 

A seguito di verifiche da parte dei portavoce del Movimento 5 Stelle, Antonino Randazzo e Concetta Amella, è stato verificato che la Rap non ha ancora avviato l'iter autorizzatorio per la realizzazione del Centro Comunale di Raccolta presso un'area confiscata alla mafia ubicata in Viale dei Picciotti e assegnata dal Comune di Palermo il 7 maggio 2018. 

La Rap ha comunicato che per il momento sono stati nominati soltanto Rup, Progettista e Direttore dei lavori, ma dopo quasi 3 mesi è ancora in corso la redazione del progetto del CCR, mentre l'azienda non è stata in grado di fornire notizie sui tempi stimati per i lavori e l'apertura al pubblico della tanta attesa prima isola ecologica cittadina.

"Abbiamo appreso che allo stato attuale tale opera addirittura non risulta dotata di necessaria copertura finanziaria - denunciano i cinquestelle - Le misure urgenti e straordinarie previste anunciate dal Sindaco per conseguire gli obiettivi di raccolta differenziata e contrastare il degrado e l'abbandono dei rifiuti rischiano ancora una volta di restare parole al vento, come succede da quasi 6 anni. Non possiamo perdere ulteriore tempo, il Sindaco si dimetta e liberi la città dalla inerzia e dalla 'munnizza'".

"Oltre ad augurare buon lavoro al presidente Norata (che domani si insedia ufficialmente) - concludono - auspichiamo che le dichiarazioni di queste settimane sui centri comunali di raccolta non siano in pieno stile orlandiano, ovvero chiacchiere, e che dunque dimostri immediatamente di non essere un figurante per coprire una poltrona, accellerando l'iter in viale dei Picciotti e nel parcheggio Basile dove c'è una mozione del Movimento 5 Stelle già approvata".






L'addetto stampa
William Anselmo





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sabato 4 agosto 2018

SDA Bocconi lancia la sfida allo sviluppo sostenibile: a che punto l'Italia?

Best Performance Award 2018

SDA Bocconi School of Management

La II Edizione del premio conferma la ricerca delle eccellenze italiane secondo i criteri della responsabilità e dello sviluppo sostenibile aziendale. 

Promosso da SDA Bocconi School of Management, il BPA apre un dibattito sullo stato della nostra impresa e lancia una nuova sfida per la costruzione di un paradigma di eccellenza.
      

Milano, agosto 2018. SDA Bocconi School of Management, in collaborazione con J.P. Morgan Private Bank, PwC, Thomson Reuters e Gruppo 24 Ore, ha presentato in primavera la seconda edizione del Best Performance Award 2018, il premio annuale rivolto all'eccellenza dell'impresa italiana.


Dopo il successo della prima edizione 2017, che ha lasciato emergere il fiore all'occhiello della nostra imprenditoria, quest'anno il BPA conferma l'ambizione di voler guardare al futuro del business del Paese, scegliendo e premiando ancora una volta le aziende italiane che si distinguono per la capacità di essere competitive creando valore. Non solo economico, ma anche tecnologico, umano, ambientale e sociale, eccellendo nello sviluppo sostenibile inteso come effettiva capacità di fare impresa. E proponendo un modello virtuoso, che funzioni da motore e spinta per tutto il sistema.


Per farlo non si può prescindere da un'analisi del contesto in cui si muovono e operano le aziende che concorrono al premio stesso e, più in generale, alla situazione delle aziende italiane e al loro approccio al futuro del business: quanto valore generano, dal punto di vista di alcuni fattori/parametri chiave per lo sviluppo sostenibile? Esiste realmente un'etica del business che spinge a una produzione responsabile? Qual è, in ultima analisi, la situazione della nostra impresa sotto il profilo dell'innovazione e della spinta alla globalizzazione? Quale la propensione agli investimenti e alla valorizzazione dei talenti?


Secondo alcuni dati di confronto internazionali1 recentemente raccolti, l'Italia figura sotto quasi tutti i profili come fanalino di coda, soprattutto se si guardano i principali indicatori di efficienza economica e di contesto ambientale e normativo: sulla scala della competitività che conduce a uno sviluppo sostenibile, il nostro paese risulta agli ultimissimi posti quanto all'internazionalizzazione, agli investimenti in R&D e alla capacità di ritenzione dei talenti.



Ma è realmente questa la fotografia nitida della situazione della nostra impresa?


"Per quanto riguarda i confronti operati a livello internazionale, i dati sopra riportati esprimono la percezione che gli executives (soprattutto stranieri) hanno del nostro sistema, rispetto ad una serie di paesi comparabili – dichiara Leonardo Etro, co-direttore scientifico del progetto. Sono dati allarmanti. Ma esiste una sostanziale differenza fra percezione e realtà. In Italia esistono imprese dalla performance assoluta. Quelle del Best Performance Award sono solo una piccola parte di questo universo. L'obiettivo di SDA Bocconi, JP Morgan Private Bank, Pwc, Thomson Reuters e Gruppo24 ORE è quello di cambiare la percezione esistente e riportare l'Italia nel posto che le appartiene: l'eccellenza."


Lo status reale di questa eccellenza è emersa attraverso la prima edizione del Best Performance Award, che nel 2017 ha acceso una luce sulle realtà italiane che si distinguono e rappresentano un modello di valore: Illy Caffè, Objectway, Vimar, FAAC e Zapi, hanno di fatto dimostrato di possedere le caratteristiche per avviare un cambiamento sostenibile ed essere in grado di gestirlo a lungo termine. Quale scenario emergerà in questa seconda edizione, e grazie a quali aziende?



"In un mondo fatto di rating, la valutazione delle variabili ESG riveste un ruolo di crescente importanza – dice Maurizio Dallocchio, insieme a Etro direttore del progetto – per avere un proprio posizionamento da far valere nei confronti di tutti gli stakeholder. L'obiettivo del Best Perfomance Award, anche per questa seconda edizione, è individuare un numero crescente di aziende "campione", indipendentemente dalla dimensione, che possano essere benchmark di riferimento per tutte le PMI chiamate oggi a dover sviluppare una strategia efficace per il futuro. Questo è utile per le loro performance economiche e per la loro business reputation, variabili fortemente correlate".



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Air Liquide-BASF: firmato un contratto quindicennale per la fornitura di azoto

Air Liquide Italia ha firmato un contratto con il colosso tedesco BASF per la fornitura di azoto al sito di Pontecchio Marconi, in Provincia di Bologna. 

Il contratto, della durata di 15 anni, prevede l'installazione sul sito del cliente di un APSA S6, un generatore on-site di azoto di qualità criogenica di ultima generazione. 

Questo accordo rafforza ulteriormente la partnership esistente tra le due aziende da oltre 20 anni.

Il generatore on-site destinato al sito di BASF di Pontecchio Marconi, è il primo di questo tipo installato in Italia. Innovazione, efficienza energetica e importante capacità produttiva sono le principali caratteristiche dell'"APSA S6", un generatore di azoto di qualità criogenica di ultima generazione. 

L'APSA S6 è dotato di un compressore in grado di rispondere ai maggiori consumi richiesti da BASF, garantendo al contempo una maggiore efficienza energetica. L'installazione presso il sito di BASF è prevista per il terzo trimestre del 2019. 

L'azoto prodotto sul sito verrà inserito all'interno dei processi produttivi di BASF. Il sito di Pontecchio Marconi è il principale insediamento industriale di BASF in Italia, specializzato nella realizzazione di additivi per materie plastiche che rientrano nella categoria degli stabilizzanti alla luce e antiossidanti. Gli additivi prodotti nel sito bolognese vengono esportati in oltre 50 Paesi nel mondo e consentono di combattere l'invecchiamento dei materiali plastici esposti agli agenti atmosferici, allungandone il ciclo di vita. I principali settori d'impiego sono quello automobilistico, agricolo, delle costruzioni e dell'edilizia, elettrico e dell'elettronica, degli imballaggi, tessile e delle fibre.

"Siamo orgogliosi che BASF rinnovi la sua fiducia con questo accordo, che rafforza ulteriormente la partnership esistente da oltre 20 anni tra le due aziende in Italia. - ha dichiarato Francesco Agostino, Direttore Generale e Amministratore Delegato di Air Liquide in Italia - La capacità di rispondere alle esigenze dei nostri clienti attraverso soluzioni innovative ed efficienti, sia dal punto di vista produttivo che energetico, è fondamentale per Air Liquide, che mette al centro della sua attività la soddisfazione del cliente attraverso la costante ricerca di soluzioni all'avanguardia."


Air Liquide Italia SpA
Via Calabria, 31
20158 Milano
tel: +39 02.40.26.513 


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Sport e sostenibilità: in Friuli Venezia Giulia i Preworlds di deltaplano rispettano l’ambiente con il PEFC


 

Sport e sostenibilità: in Friuli Venezia Giulia i Preworlds di deltaplano rispettano l'ambiente con il PEFC

 


Sport e tutela dell'ambiente, insieme per costruire un sistema turistico integrato e smart, "slow and soft" e creare una rete di attività in grado di valorizzare gli sport che si svolgono a contatto con la natura: con questo obiettivo PEFC Italia, ente normatore della certificazione di gestione del patrimonio forestale e dei suoi prodotti, collabora all'organizzazione dei Preworlds, le "prove generali" del campionato mondiale di deltaplano, che si svolgono a Tolmezzo in Friuli Venezia Giulia fino al 4 agosto. Il campionato mondiale si svolgerà nel 2019 in Friuli Venezia Giulia e i Premondiali - che coinvolgono l'intera Regione, la Slovenia e l'Austria -  rappresentano un vero e proprio test che consente ai 150 piloti provenienti da tutto il mondo di conoscere il campo di gara con un anno di anticipo e agli organizzatori - FAI Fédération Aéronautique Internationale, Aero Club d'Italia, Aero Club Lega Piloti e Suan Selenati e Bernardo Gasparini della Flyve srl - di testare il programma e le logiche dell'evento.

 

In particolare, il PEFC Italia ha permesso che tutte le pedane di decollo e atterraggio dei Preworlds provengano da foreste gestite in modo sostenibile e da una filiera corta e certificata. Inoltre anche tutti i piatti e bicchieri usati durante la manifestazione, nonché le risme di carta utilizzate dall'organizzazione, provengono da foreste e aziende certificate PEFC.

 

"Un evento che si svolge a diretto contatto con la natura non poteva che trasmettere anche un messaggio di rispetto del patrimonio forestale", spiega Maria Cristina d'Orlando, Presidente PEFC Italia. "Per questo come PEFC Italia tenevamo particolarmente a sostenere questa iniziativa. Attraverso lo sport è infatti possibile raccontare ai cittadini il valore della certificazione forestale e dei prodotti che provengono da filiere controllate e sostenibili. In più, a rendere il tutto ancora più qualificante, il legno utilizzato durante i Preworlds è stato ottenuto sostenendo le comunità locali grazie ad una stretta collaborazione tra comune di Ampezzo, comune di Travesio, Legnoservizi e Flyve. La filiera corta è del resto uno dei capisaldi del nostro sistema di certificazione".  
 

Per il mondiale e il test partito in questi giorni sono stati scelti i più efficaci e belli "spot" regionali di decollo per le specialità del volo libero: il Monte Crostis (Ravascletto), il Passo Pura (Ampezzo), il Monte Cuarnan (Gemona) e il Monte Valinis (Meduno); le gare partono anche dallo Zoncolan (Sutrio), Piancavallo (Aviano), dai decolli sloveni di Nova Gorica e Tolmin e dall'austriaco Emberger Alm. Le aree di arrivo principali sono quelle di Cercivento, Bordano e Travesio, con ulteriori spazi a Tarvisio, Ampezzo, Enemonzo, Aviano, Lignano, Grado, le slovene Aidussina e Kobarid e l'austriaca Greifenburg.


Grazie al supporto di PROMOTURISMO FVG ed un pool di aziende e realtà friulane, alla disciplina sportiva si somma un programma dedicato a tutti gli appassionati di volo libero, e a coloro che vogliono avvicinarsi a queste discipline: possibilità di salire ai decolli e vivere le affascinanti partenze dal vivo, eventi serali al centro operativo di Tolmezzo, formazione e intrattenimento per bambini, nell'attesa di veder atterrare i deltaplani e i loro atleti: il tutto con una particolare attenzione alla promozione del territorio.

Chi è PEFC Italia

PEFC Italia è un'associazione senza fini di lucro che costituisce l'organo di governo nazionale del sistema di certificazione PEFC (Programme for Endorsement of Forest Certification schemes), cioè il Programma di Valutazione degli schemi di certificazione forestale. Il PEFC è un'iniziativa internazionale basata su una larga intesa delle parti interessate all'implementazione della gestione forestale sostenibile a livello nazionale e regionale. Partecipano allo sviluppo del PEFC i rappresentanti dei proprietari forestali e dei pioppeti, organizzazioni ambientaliste, dei consumatori finali, degli utilizzatori, dei liberi professionisti, della ricerca, del mondo dell'industria del legno e dell'artigianato. Tra i suoi obiettivi si segnala quello di migliorare l'immagine della selvicoltura e della filiera foresta–legno-carta, fornendo di fatto uno strumento di mercato che consenta di commercializzare legno, carta e prodotti della foresta derivanti da boschi e impianti gestiti in modo sostenibile.




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