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mercoledì 28 febbraio 2018

ECOMAFIE, NUGNES (M5S): “ECCO I BUCHI NERI DELLA CAMPANIA SECONDO LA COMMISSIONE”


ECOMAFIE, NUGNES (M5S): "ECCO I BUCHI NERI DELLA CAMPANIA SECONDO LA COMMISSIONE"

Roma, 28 febbraio 2018 - «La relazione sulla Campania della Commissione ecomafie certifica un colossale  fallimento del piano De Luca sulla gestione dei rifiuti e sulla questione delle ecoballe. Nonostante il governatore vada a dire in giro che ora cambierà tutto... . Citando le parole di Cantone: la rimozione delle ecoballe non significa smaltimento. Sono state spostate solamente altrove: vengono spedite in giro per l'Italia e all'estero, principalmente in Portogallo e il piano De Luca che prevedeva di risolvere il problema entro la fine del 2017, dopo 2 anni in pratica non è neanche partito. E' stato smaltito, anzi rimosso, solo l'1,9% delle ecoballe », è la denuncia della senatrice del MoVimento 5 Stelle e candidata nel collegio uninominale di Napoli Pozzuoli che oggi ha annunciato l'astensione del M5S rispetto alla votazione della relazione Campania della Commissione ecomafie.

«Riteniamo  inaccettabile che in maniera carsica nel testo si insinui il concetto dell'"alternativa termica" come quella più sostenibile: anche qui, un giudizio politico. Si vuole forse far passare il concetto tanto caro al Pd dell'impossibilità di superare gli inceneritori? Ricordiamo gli annunci trionfali di De Luca secondo cui in un anno si risolverà tutto. Invece ci risulta che la Dda abbia da mesi aperto un filone di inchiesta sugli appalti. La Campania è una sequela di inchieste aperte, che non trovano conclusione se non in prescrizione, tranne quella sui Pellini. Non c'è nemmeno il tempo di chiudere quelle inchieste che se ne aprono altre, come ad esempio quelle per l'affidamento diretto per lo smaltimento dei fanghi", spiega la Nugnes.

"E si chiude male la questione su Bagnoli, con la sentenza del Tribunale sul dissequestro dei suoli ma solo a sentenza passata in giudicato, ossia al terzo grado di giudizio. Ci aspetteranno altri decenni di immobilismo?", chiede la senatrice.

"Vorremmo sottolineare – continua - che non si conoscono i costi per la Bonifica Radicale che Invitalia intende realizzare, e soprattutto non si ha contezza delle coperture, dato che i 42 milioni nella disponibilità del  comune  non si sa se sono effettivamente disponibili e quale sia il credito esigibile da Fintecna, che secondo  il Consiglio di Stato  dovrà pagare la bonifica. Per le discariche storiche quelle più importanti, quella della ex Resit, di Chiaiano, di Pianura, non siamo in grado dopo anni neanche di assicurare la messa in sicurezza d' emergenza, e quindi siamo lontanissimi dalla messa in sicurezza definitiva. Per quanto attiene agli impianti di depurazione, da almeno 6 anni  si aspettano le gare per il revamping che li metta a norma secondo gli standard europei. Sei anni in cui si è lucrato con appalti con costi maggiorati del 20-25% . Si è lasciato che i depuratori inquinassero le nostre coste e che noi continuassimo a pagare la multa all'Europa. Come d'altro canto accade anche per il ciclo dei rifiuti e le ecoballe".

"Ecco, sempre noi cittadini paghiamo costi ambientali, per la salute e costi diretti con le tariffe di acqua e rifiuti...nessuno  dei responsabili paga niente invece grazie anche alle prescrizioni. E non è certo un caso che la  proposta del MoVimento 5 Stelle di allargare il settore delle intercettazioni anche ai reati di truffa contro la pubblica amministrazione non sia passata. Come non è mai passata quella dell'introduzione dell'agente sotto copertura. Speriamo che il 4 marzo ci sia la svolta che noi cittadini ci meritiamo. La svolta che mandi definitivamente in pensione questa malapolitica", conclude la Nugnes.

L'Utopia come pratica: alla scoperta di ecovillaggi e comunità

03 MARZO ORE 18.00 COMUNE DI FORMIA

Come combattere il riscaldamento globale? 
Come coniugare lavoro e creatività? 
Come coltivare relazioni profonde e durature? 
Cambiare vita è possibile? 

Un viaggio al seguito di un giovane sociologo alla scoperta degli Ecovillaggi e delle Comunità Intenzionali nel mondo; delle esperienze di coloro che animano la vita di comunità come Findhorn, Taizé, Nomadelfia, Urupia ed Auroville. 

Realtà tra loro eterogenee ma accomunate da una scelta di vita radicale, la scelta di vivere insieme, ai margini delle moderne metropoli.

L'autore
Domenico Villano, ( Napoli 1993 ) sociologo ed esperto di imprenditoria sociale, si occupa di educazione critica alla finanza e di nuovi modelli economici e sociali; scrive di politica internazionale sul settimanale Cultura Commestibile e e sul blog Italia che Cambia Ideatore del 1° Festival di Cinema e Finanza organizzato dalla Fondazione Finanza Etica nel settembre 2017, è autore del libro "L'Utopia come pratica: alla scoperta di Ecovillaggi e comunità intenzionali"( 2016 ).


Media Partner Robert Rivera Press Events


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Sostenibilità ambientale. Imprese e adattamento ai cambiamenti climatici: aziende ancora impreparate sia a livello mondo sia in Italia - L'ultima indagine di DNV GL


I meccanismi di informazione finanziaria legati ai cambiamenti climatici sono sempre più richiesti, e le imprese sono chiamate in maniera crescente a riferire sui rischi finanziari collegabili ai cambiamenti climatici

La divulgazione delle informazioni relative ai rischi finanziari legati al clima fornisce a investitori, assicuratori e altre parti interessate, informazioni utili per analizzare e valutare i rischi e le opportunità legati al clima, e quindi sostenere le decisioni di allocazione di capitale.

Sono quattro le aree chiave delle attività delle imprese che sono influenzate da questa crescente domanda: organizzazione della governance; strategia e pianificazione finanziaria; gestione dei rischi; obiettivi da raggiungere e sistemi di misurazione dei risultati.

Questo dovrebbe essere un forte stimolo a integrare il tema della resilienza al clima già nella strategia e pianificazione finanziaria; nonché il considerare diversi scenari climatici già nella fase di definizione delle strategie.

Tuttavia queste raccomandazioni e la tendenza in atto di forte domanda di informazioni sui rischi finanziari relative al cambiamento climatico non sembrano essere rispecchiate nelle strategie, nelle tattiche e nelle azioni del mondo imprenditoriale.

Proprio in questo ambito, DNV GL, ente internazionale di certificazione, ha recentemente effettuato un'indagine presso il proprio bacino di imprese clienti volto a esplorare lo stato dell'arte e le previsioni future sul tema dell'adattamento e della resilienza ai cambiamenti climatici da parte del mondo delle imprese, coinvolgendone migliaia nel mondo. 

Lo studio, condotto in collaborazione con l'istituto di ricerca GFK, ha evidenziato come le aziende su scala globale siano ancora impreparate ad affrontare la problematica

I cambiamenti climatici non sono un fenomeno ipotetico che appartiene a un futuro remoto, ma un evento attuale e imprevedibile con cui tutti dobbiamo imparare a convivere da subito, aziende in primis.

Per quanto concerne l'Italia, il recente rapporto emesso dall'Agenzia Ambientale Europea (AEA), per il periodo 1980-2016, "Climate change adaptation and disaster risk reduction in Europe — enhancing coherence of the knowledge base, policies and practices", rivela quanto la nostra nazione non sia ben posizionata verso i maggiori rischi generati dal climate change. 

Secondo il report, infatti, tra i 28 Stati membri dell'UE, l'Italia ha vissuto il più grande danno economico derivante da pericoli naturali nel periodo 1980-2016. In questo periodo, la AEA calcola che l'Italia ha subito danni per 64,9 miliardi di euro a causa di eventi climatici estremi. Tra i 33 Paesi dello spazio economico europeo (SEE), la Penisola è, inoltre, il secondo paese per numero di vittime, più di 20mila, dopo la Francia (23mila). 

Nonostante questa conclamata e forte esposizione al rischio climatico, dalla indagine ViewPoint di DNV GL su adattamento e resilienza delle imprese al climate change emerge, tuttavia, che il settore privato in Italia (circa il 40% del campione globale dell'indagine) sembra ancora sottovalutare questi rischi e la loro ripercussione sulle attività.

INTERNAZIONALE
Climate change: imprese ancora impreparate
Secondo una recente indagine DNV GL, le aziende sono ancora impreparate ad adattarsi ai cambiamenti climatici nonostante l'esposizione a rischi meteorologici estremi.
Un nuovo sondaggio internazionale condotto da DNV GL, ente di certificazione leader a livello mondiale, con il supporto di GFK Eurisko, indaga se e in quale misura le aziende siano resilienti ai cambiamenti climatici. 
Lo studio ha coinvolto più di 1.200 professionisti provenienti da Europa, Asia e America. 
"Le aziende hanno già evidenza degli impatti generati dai cambiamenti climatici sulle proprie operazioni o riconoscono che vi sia un alto rischio di conseguenze imminenti. Nonostante ciò, si registra una mancanza di proattività, con solo una minoranza di imprese che sta portando avanti iniziative che mirano all'adattamento o ad aumentare la resilienza. Stanno sottovalutando quanto possano essere dirompenti gli impatti e quanto sia urgente affrontare questo problema?" è la domanda che pone Luca Crisciotti, CEO di DNV GL - Business Assurance. 
Quasi tutte le imprese coinvolte nel sondaggio hanno menzionato almeno un rischio legato al clima che ritengono potrà avere un impatto diretto o indiretto sulla propria attività. Le maggiori preoccupazioni sono legate agli aumenti di temperatura/ondate di calore (55%), alle tempeste (44%) e alle alluvioni (38%). 
Le preoccupazioni variano in base alla collocazione geografica. Ad esempio, in America Centrale e Meridionale e in Europa, 6 aziende su 10 indicano l'aumento delle temperature e le ondate di calore come rischio predominante, mentre 6 su 10 in Nord America vedono nelle tempeste la minaccia principale.
ITALIA
Imprese italiane e cambiamenti climatici: si sottovalutano i rischi?
Anche le aziende italiane stentano ad avviare strategie, processi e programmi per contrastare gli impatti dei cambiamenti climatici. 
L'ente di certificazione internazionale DNV GL ha recentemente pubblicato un'indagine sul tema dell'adattamento e della resilienza ai cambiamenti climatici da parte del mondo delle imprese, coinvolgendone oltre 1.200 nel mondo. 
L'indagine, condotta in collaborazione con l'istituto di ricerca GFK, ha evidenziato come le aziende su scala globale siano ancora impreparate ad affrontare la problematica. Non fanno eccezione le imprese italiane, che non spiccano per proattività.

Nonostante il 40% circa delle aziende del Bel Paese riconosca già gli effetti dei cambiamenti climatici su almeno una delle aree principali della propria attività (asset, operazioni, catena di fornitura o clienti e mercati) o se li aspetti nel breve termine, sono poche quelle che hanno già preso precauzioni. 
I RISCHI CLIMATICI PIU' TEMUTI 
Innalzamento delle temperature e ondate di calore (73%) in netta predominanza, tempeste e siccità (31%) e alluvioni (29%) sono gli eventi climatici più temuti dalle aziende del nostro Paese. 
Seguono, a distanza, gli incendi (14%), l'innalzamento del livello medio del mare (12%), frane e smottamenti (11%) e acidificazione delle acque marine (5%). 
AZIONI DI ADATTAMENTO 
Solo due imprese italiane su dieci (19%; - 6% rispetto alla media globale) hanno già implementato iniziative di adattamento e resilienza al climate change, mentre il 14% le sta pianificando. 


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Convegno. Il Fondo nazionale per l'efficienza energetica: un'opportunità per le aziende e la Pubblica Amministrazione. Milano, MCE, 14 marzo 2018


Eventi Kyoto Club


Rho - Fiera Milano - MCE 2018
14 marzo 2018 h 10

Lo scorso dicembre il Ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda e il Ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti, hanno firmato il decreto di costituzione del Fondo nazionale per l'efficienza energetica
 Un provvedimento che favorisce il finanziamento di interventi di efficienza energetica realizzati dalle imprese e dalla Pubblica Amministrazione su edifici, impianti di teleriscaldamento e processi produttivi. 
A questo proposito Kyoto Club organizza "Il Fondo nazionale per l'efficienza energetica: un'opportunità per le aziende e  la Pubblica Amministrazione"; una mattinata di riflessione sul tema per approfondire le tematiche legate all'istituzione del Fondo di efficienza energetica, tra le quali: le nuove opportunità per le imprese e la pubblica amministrazione, il sistema di garanzie e finanziamenti ed il rapporto tra il Fondo di efficienza energetica e la Strategia energetica Nazionale.
L'evento, che si inserisce all'interno della kermesse Mostra Convegno Expocomfort (MCE 2018), si terrà mercoledì 14 marzo alle ore 10 presso Fiera Milano Rho - Sala Aries - Centro Congressi Stella Polare. 
Per registrazioni e informazioni Enrico Marcon: e.marcon@kyotoclub.org
L'ingresso alla manifestazione fieristica è gratuito per chi si iscrive al convegno.

Kyoto Club
Via Genova 23, 00184 Roma


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Sicurezza ambientale e zero sprechi: ecco i prodotti per arginare gli sversamenti di sostanze pericolose ed inquinanti


Sicurezza ambientale e zero sprechi: ecco i prodotti per arginare gli sversamenti di sostanze pericolose ed inquinanti


Per assicurare un intervento rapido ed efficace in caso di sversamenti di sostanze pericolose ed inquinanti, Airbank presenta i nuovi prodotti assorbenti, necessari per arginare l'inquinamento dell'ambiente circostante.

Capacità di assorbimento, pulizia e trattenuta: l'emiliana Airbank, azienda leader in Italia nel settore dell'antinquinamento e della sicurezza ambientale, presenta i nuovi prodotti assorbenti che permettono di intervenire con efficacia in caso di perdite di olio, idrocarburi, vernici e solventi, sia su suolo che in acqua, senza sprechi di prodotto.

Airbank presenta i mini rotoli assorbenti "Oil only strong": progettati per essere utilizzati in caso di sversamenti o perdite consistenti di oli, idrocarburi, vernici e solventi sia su suolo che in acqua, i mini rotoli assorbenti consentono - grazie alla loro dimensione e ai 60 strappi - di ottimizzare al meglio l'utilizzo e limitare gli sprechi di prodotto. Progettati al 100% in fibra di polipropilene.

Per le zone in cui l'elettricità statica può generare problemi, Airbank propone gli assorbenti "Oil only antistatici", specifici per oli ed idrocarburi ed ideali per officine e industrie ove sono presenti stoccaggi di liquidi infiammabili.

Tra le novità anche le salviette ad alto assorbimento confezionate in un unico dispenser 2 in 1: il prodotto a doppio strato è estremamente robusto e durevole, realizzato con un materiale morbido e in grado di fornire un assorbimento superiore rispetto a un rotolo di cellulosa. Permette l'assorbimento di olio, grasso, acqua ed è disponibile per l'applicazione in campo chimico, medico, alimentare, industriale e metalmeccanico.

"Oltre ad avere a disposizione i giusti prodotti - ricorda Gloria Mazzoni, General Manager di Airbank - è necessario anche essere tempestivi negli interventi, così da arginare il problema ed evitare problemi di portata più elevata, come l'inquinamento dell'ambiente circostante o l'interruzione della produzione".

La tempestività è necessaria anche e soprattutto nei luoghi pubblici, per proteggere l'incolumità delle persone in caso di sversamenti e perdite accidentali di sostanze pericolose ed inquinanti: per questo, Airbank propone il kit antisversamento per luoghi pubblici, più pratico e di veloce utilizzo rispetto alle tecniche standard con secchio e spazzettone. 

Inoltre, l'impugnatura pratica permette di trasportarlo facilmente e di riporlo in spazi limitati, mentre i panni sono idonei all'assorbimento di liquidi a base d'acqua e olio, realizzati in materiale robusto, resistente al passaggio pedonale e resistenti al taglio durante la pulizia ove sono presenti frammenti di vetro.


Airbank
Airbank è l'azienda leader in Italia nel settore dell'antinquinamento e della sicurezza ambientale, ma soprattutto un'azienda a bassissimo impatto ambientale. Grazie al suo impianto fotovoltaico, infatti, è autonoma dal punto  di vista energetico.
Da sempre percorre le vie della ricerca, dell'innovazione tecnologica e della qualità con l'unico obiettivo di produrre articoli in grado di elevare gli standard qualitativi del lavoro dell'uomo. 
Tra i suoi clienti la Protezione Civile, Enel, Erg, Parmalat, Amsa e Trenitalia.




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martedì 27 febbraio 2018

45 videoproiettori Epson ottengono il marchio TCO Certified per la sostenibilità


Sono 45 i videoproiettori Epson hanno ottenuto il marchio TCO Certified per la sostenibilità
I videoproiettori Epson superano il test per la sostenibilità.
Cinisello Balsamo, 27 febbraio 2018 - Epson annuncia che 45 dei suoi videoproiettori per la formazione e per l'ufficio hanno ottenuto, in seguito a una verifica condotta da un laboratorio indipendente di terze parti, il marchio globale per la sostenibilità TCO Certified promosso da TCO Development, ente di certificazione di proprietà di un'organizzazione non-profit con sede in Svezia.
Per poter essere certificati, i prodotti devono soddisfare una serie di requisiti di sostenibilità ambientale e sociale per tutto il loro ciclo di vita, dalla produzione all'utilizzo fino allo smaltimento. 

Tali criteri riguardano aspetti quali le condizioni lavorative in fabbrica, la riduzione dell'uso di sostanze pericolose, la qualità delle immagini, l'efficienza energetica durante l'utilizzo e lo smaltimento responsabile del prodotto alla fine del suo ciclo di vita. La conformità ai requisiti viene verificata da un laboratorio di test indipendente, prima e dopo il processo di certificazione. Gli acquirenti avranno così la certezza che i prodotti acquistati soddisfano tutti i criteri previsti nel corso della loro intera vita utile.

Epson detiene ormai da 16 anni la leadership mondiale nel settore dei videoproiettori. Tutte le tecnologie integrate nelle soluzioni proposte, dai pannelli LCD alle lampade, sono progettate e realizzate da Epson, affinché ogni componente venga prodotto secondo i più elevati standard in termini di responsabilità sociale, ambientale e d'impresa.

Niclas Rydell, direttore di TCO Certified, ha commentato: "Portare le aziende nel settore dell'elettronica a sviluppare prodotti sempre più sostenibili è il nostro obiettivo. Le direttive in materia di appalti, tra cui anche quelle dell'Unione Europea, pongono l'accento sulla sostenibilità dei prodotti. Acquistare un videoproiettore con marchio TCO Certified significa quindi fare un ulteriore passo verso il conseguimento dei propri obiettivi sociali e ambientali, senza tuttavia rinunciare alla qualità delle immagini. Dal punto di vista delle aziende, il marchio TCO Certified costituisce anche una piattaforma per aumentare continuamente la sostenibilità. Nell'ambito del processo di certificazione, Epson ha aperto le porte dei propri stabilimenti produttivi per un'ispezione da parte di un ente indipendente, a cui seguiranno, nel corso dell'anno, controlli a campione e valutazioni basate sui rischi."

"Siamo felici che i nostri videoproiettori abbiano ottenuto il marchio TCO Certified", ha commentato Henning Ohlsson, CSR Director di Epson. "L'impegno di Epson nel garantire i più elevati standard di qualità per i suoi prodotti implica la gestione interna della maggior parte dei nostri processi produttivi. Così facendo, risulta più semplice anche per noi controllare le prassi e i metodi di lavoro durante l'intero ciclo di fabbricazione, dalla produzione alla spedizione. Un altro obiettivo di Epson è quello di progettare soluzioni compatte ed efficienti che riducano al minimo l'impatto sull'ambiente, senza tuttavia compromettere le prestazioni. Sappiamo che la capacità portante del pianeta è limitata e riteniamo pertanto che tutti debbano assumersi in egual modo la responsabilità di ridurre l'impatto ambientale. Per questo motivo, Epson si impegna a ridurre del 90% le emissioni di CO? durante l'intero ciclo di vita dei suoi prodotti e servizi entro il 2050."

I videoproiettori Epson e l'ambiente
I videoproiettori Epson sono progettati per ridurre al minimo l'impatto ambientale e i consumi energetici, sia durante l'utilizzo sia in standby. Sviluppate all'insegna dell'efficienza, le tecnologie integrate offrono funzionalità a risparmio energetico, come la modalità Economy o la modalità Ultra-Low Brightness, la quale assicura un minore consumo di corrente quando il videoproiettore è inattivo.

Quando il videoproiettore è invece in uso, la nuova funzione di ottimizzazione della luminosità regola automaticamente l'intensità luminosa della lampada in base all'immagine proiettata, riducendo fino al 27% i consumi energetici in caso di proiezione di immagini scure. La modalità Economy, presente in tutti i videoproiettori Epson, estende ulteriormente la durata della lampada e riduce i consumi energetici di oltre il 25% durante la proiezione.

Come è ormai noto, la produzione nel settore dell'elettronica è particolarmente a rischio per quanto riguarda eventuali violazioni dei diritti umani e la portata di questo fenomeno è praticamente impossibile da valutare per un acquirente. Grazie al marchio TCO Certified, da tempo utilizzato dagli acquirenti di apparecchiature informatiche come parametro di riferimento per la sostenibilità, chi acquista un videoproiettore ha la garanzia che questo sia stato prodotto in condizioni eque. Inserendo il marchio TCO Certified come requisito fondamentale nei contratti di acquisto e negli appalti, committenti e acquirenti possono anche influenzare direttamente il settore, portandolo a migliorare i propri obiettivi in termini di responsabilità sociale e ambientale.

La responsabilità sociale di Epson nella produzione
Epson gestisce internamente i propri processi produttivi, quindi risulta più semplice controllare le prassi di lavoro e promuovere standard elevati sul fronte della responsabilità sociale nell'ambito del processo di produzione. Anche i fornitori Epson devono soddisfare i severi requisiti previsti dal codice etico dell'azienda e sono pertanto sottoposti a controlli regolari, in modo che eventuali migliorie vengano subito implementate.

Epson rispetta e supera gli standard previsti dall'Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO)(1), inclusi il divieto di sfruttamento del lavoro minorile e l'impegno a garantire un'età minima per l'ammissione al lavoro. A tale riguardo, Epson supera gli standard previsti dall'organizzazione fissando a 18 anni l'età minima per lavorare (contro i 16 anni previsti dall'ILO) in tutte le sedi dell'azienda, garantendo anche contratti con orari di lavoro regolamentati e pagamento degli straordinari. Inoltre, Epson corrisponde ai suoi dipendenti stipendi sopra la media.

(1) Fondata nel 1919, l'Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) collabora con gli enti della Pubblica Amministrazione, gli imprenditori e i rappresentanti dei lavoratori dei 187 Paesi membri al fine di definire standard per il mondo del lavoro e promuovere l'occupazione in condizioni dignitose per entrambi i sessi. L'ILO ha stabilito otto convenzioni fondamentali alle quali le aziende devono attenersi. Oltre al divieto di sfruttamento della manodopera minorile, stabilendo a 16 anni l'età minima per lavorare, queste convenzioni prevedono anche il diritto di organizzazione e negoziazione collettiva, nonché l'uguaglianza di retribuzione.

TCO Certified
Nato più di 25 anni fa, TCO Certified è un marchio globale che certifica la sostenibilità dei prodotti IT. Produzione socialmente responsabile, ambiente, salute degli utilizzatori, sicurezza ed ergonomia sono alcuni dei criteri usati per la valutazione, i quali si riferiscono all'intero ciclo di vita di un prodotto, dalla produzione all'utilizzo fino al suo smaltimento. Ai fini della certificazione, i prodotti e gli stabilimenti in cui vengono realizzati sono sottoposti a una verifica di conformità da parte di un ente indipendente. La certificazione copre otto categorie di prodotti: schermi, notebook, tablet, smartphone, desktop, PC all-in-one, videoproiettori e cuffie. Il marchio TCO Certified rientra nel programma di etichettatura ambientale di tipo I secondo la norma ISO 14024.

Gruppo Epson
Epson è leader mondiale nell'innovazione con soluzioni pensate per connettere persone, cose e informazioni con tecnologie proprietarie che garantiscono efficienza, affidabilità e precisione. Con una gamma di prodotti che comprende stampanti inkjet, sistemi di stampa digitale, videoproiettori 3LCD, così come robot industriali, visori e sensori, Epson ha come obiettivo primario promuovere l'innovazione e superare le aspettative dei clienti in settori, quali stampa inkjet, comunicazione visiva, tecnologia indossabile e robotica.
Con capogruppo Seiko Epson Corporation che ha sede in Giappone, il Gruppo Epson conta oltre 80.000 dipendenti in 86 nazioni ed è orgoglioso di contribuire alla salvaguardia dell'ambiente naturale globale e di sostenere le comunità locali nelle quali opera.
Epson Europe
Epson Europe B.V., con sede ad Amsterdam, è il quartier generale regionale del Gruppo per Europa, Medio Oriente, Russia e Africa. Con una forza lavoro di 1.750 dipendenti, le vendite di Epson Europa, per l'anno fiscale 2016, hanno raggiunto i 1.668 milioni di euro. 
Epson Italia
Epson Italia - Epson Italia, sales company nazionale, per l'anno fiscale 2016 ha registrato un fatturato di oltre 221 milioni di Euro e impiega circa 190 persone. 


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Premio Sapio, giornata di studio sullo stato dell'eco-innovazione in Italia

Green economy, politiche energetiche ed economia circolare: lo stato dell'eco-innovazione in Italia

Una giornata di studio promossa dal Gruppo Sapio sul rapporto tra innovazione e sostenibilità

Milano, 27 febbraio 2018 - Si è svolta oggi, nella cornice dell'Unicredit Pavilion, la giornata di studio promossa dal Gruppo Sapio dal titolo "Green economy, politiche energetiche ed economia circolare: lo stato dell'eco-innovazione in Italia".
L'evento è stato un'occasione per approfondire il rapporto tra innovazione e sostenibilità e riflettere sulle opportunità di sviluppo e di crescita economica che mettono al centro l'impiego responsabile ed efficiente delle risorse naturali.
L'iniziativa si inquadra nella XVI edizione del Premio Sapio, il progetto dell'omonimo Gruppo a sostegno della ricerca e dell'innovazione in ambito scientifico e patrocinato, tra gli altri, dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
"Parlare di eco-innovazione significa essere consapevoli che si deve assumere un approccio nuovo verso l'intero ciclo produttivo – ha spiegato Alberto Dossi, Presidente del Gruppo Sapio, aprendo i lavori della giornata di studio -. Di fronte alle sfide legate ai cambiamenti climatici, alla progressiva scarsità di risorse e alla perdita di biodiversità, questo cambio di approccio rappresenta un'opportunità di crescita, sia per le aziende sia per il Paese".
Un'attenzione particolare è stata dedicata al tema dell'impiego dell'idrogeno per la mobilità sostenibileSu questo punto, Alberto Dossi, intervenendo anche in qualità di presidente dell'Associazione Italiana Idrogeno e Celle a Combustibile, ha anticipato che verrà avanzata la richiesta di inserire i mezzi a idrogeno tra quelli a combustibile alternativo con i quali le pubbliche amministrazioni delle province ad alto inquinamento devono sostituire il loro attuale parco auto. Oggi, infatti, il 25% dei nuovi veicoli acquistati da queste amministrazioni devono essere a combustibile ecologico. Tuttavia, questa quota al momento è limitata a mezzi a propulsione ibrida, elettrica e a metano.
"Dobbiamo necessariamente spostarci da un'economia lineare, di produzione, consumo e smaltimento a un'economia circolare, in grado di autorigenerarsi e autosostenersi – ha rimarcato il presidente Dossi -. Uno dei simboli di questo nuovo modo di intendere l'attività economica è il biometano, un combustibile totalmente sostenibile. Il Gruppo Sapio è impegnato in questa direzione mettendo a disposizione l'esperienza e il know how nella produzione e nella distribuzione di gas tecnici per offrire soluzioni che coprano l'intera filiera".
Alla giornata di studio sono intervenuti, tra gli altri, Raffaele Tiscar, Capo di Gabinetto del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare; Enrico Pisino, Head of Product Innovation di FCA e presidente del Cluster Tecnologico Nazionale Trasporti Italia 2020; Michele Viale, Direttore generale di Alstom Italia.
Gruppo Sapio
Il Gruppo Sapio, fondato nel 1922 con sede a Monza, opera nel settore dei gas industriali e medicinali su tutto il territorio nazionale e, all'estero in Francia, Germania, Slovenia e Turchia. Con un fatturato di oltre 500 milioni di euro e 1.544 collaboratori, produce, sviluppa e commercializza gas, tecnologie innovative e servizi integrati per il settore industriale. I gas tecnici trovano applicazione in ogni settore produttivo, dall'agroalimentare all'ambiente ed energia, dal chimico-farmaceutico all'elettronico, dal meccanico e metallurgico al vetro e cemento. Nell'ambito della sanità affianca alla produzione e fornitura di gas medicinali per le strutture ospedaliere e socio-sanitarie anche l'offerta di dispositivi medici, l'assistenza domiciliare integrata e le cure palliative. È presente nel settore delle biotecnologie con un centro di risorse biologiche in grado di fornire soluzioni complete per la conservazione del materiale biologico, servizi di laboratorio e di sequenziamento del DNA a istituti di ricerca pubblici e privati (ospedali, università, cliniche), aziende biotech e farmaceutiche.

Premio Sapio per la Ricerca e l'Innovazione
Il Premio Sapio per la Ricerca e l'Innovazione è un'iniziativa voluta e promossa dal Gruppo Sapio e un esempio concreto di divulgazione, promozione e valorizzazione della ricerca in Italia. Il Premio e rappresenta la testimonianza della costante attenzione del Gruppo a temi della salute, alle biotecnologie, all'ambiente, all'energia e alla scienza. L'obiettivo del Premio Sapio è valorizzare l'innovazione e la ricerca nell'ambito scientifico e promuovere la circolazione di idee, il confronto, la conoscenza di nuove tecnologie, mantenendo i riflettori accesi sul lavoro dei ricercatori che si impegnano quotidianamente per fornire soluzioni innovative. Vengono premiati studiosi che operano nel nostro Paese, i quali hanno così l'opportunità di far conoscere i propri studi, di ottenere sostegno, di attivare nuove, preziose collaborazioni, utili per portare avanti il proprio impegno. Il Premio Sapio si muove su due "binari": uno prevede l'organizzazione di Giornate di Studio di alto valore scientifico e divulgativo e l'altro l'Assegnazione dei Premi a scienziati e studiosi che hanno elaborato ricerche fondamentali in settori determinanti per il miglioramento della qualità della vita.

Patrocini Premio Sapio
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domenica 25 febbraio 2018

Nasce UNICIRCULAR, la prima associazione di imprese dell'economia circolare - COMUNICATO STAMPA

UNIRE, l'Unione Imprese del Recupero che aderisce a FISE, diventa UNICIRCULAR: un nuovo nome per nuove prospettive

Dal primo di febbraio FISE UNIRE diventa FISE UNICIRCULAR, Unione delle Imprese dell'Economia Circolare.

Un nuovo nome che chiarisce l'intento dell'associazione, ovvero rappresentare le "fabbriche" dell'economia circolare - imprese e associazioni di imprese - aiutandole nel loro percorso verso le istituzioni, gli stakeholder, il mercato.

Lo annuncia Andrea Fluttero, già presidente di UNIRE e oggi alla guida di UNICIRCULAR, con il supporto dei Presidenti delle Associazioni aderenti: "UNICIRCULAR nasce in continuità con UNIRE: con questa svolta tuttavia intendiamo riflettere un cambio di prospettiva della nostra associazione, che vuole diventare sempre di più un punto di riferimento per tutte le imprese interessate al modello dell'economia circolare, il paradigma economico e culturale basato sulle tre "R": ridurre, riusare e riciclare. Una prospettiva che, per le imprese, significa anzitutto cogliere opportunità legate a nuovi modelli di business, che possono assicurare vantaggi economici, ambientali e occupazionali, e l'ingresso in nuovi mercati nei quali la sostenibilità rappresenta un valore competitivo".

La nascita di UNICIRCULAR si colloca alla vigilia dell'approvazione definitiva del nuovo pacchetto di direttive rifiuti-circular economy, un'occasione importante da cogliere in modo proattivo.4


Per cogliere meglio queste opportunità, le aziende devono basarsi su una rappresentanza forte ed ampia, capace di dialogare in modo serio e credibile con l'opinione pubblica e con i decisori politici, europei, nazionali e locali, con l'obiettivo di partecipare alla definizione delle nuove norme che dovranno essere recepite nelle leggi nazionali come End of Waste, EPR (responsabilità estesa del produttore), Ecodesign e Green Procurement.

UNICIRCULAR vuole inoltre essere un luogo di confronto e networking in cui le aziende associate possano scambiare esperienze, creare progetti e sviluppare il proprio business; nonché disseminatore della cultura dell'economia circolare all'interno delle stesse aziende, delle associazioni, del mondo politico e istituzionale, dei media e nell'opinione pubblica.

Fare rete è nel DNA di UNICIRCULAR e per mantenere un dialogo continuo tra e con le aziende e con i suoi interlocutori l'Associazione ha rinnovato l'offerta digitale di informazioni grazie al nuovo sito web www.unicircular.org e aprendo i suoi account ufficiali sui social network Facebook e Twitter.

Il primo appuntamento che vede protagonista UNICIRCULAR nella sua nuova veste, sarà il Convegno "Circular Economy: le Direttive europee appena approvate", organizzato dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, che si terrà domani, 2 febbraio 2018, presso l'Auditorium del Ministero dell'Ambiente, e che vede il presidente Andrea Fluttero tra i relatori: una riflessione comune per analizzare le direttive rifiuti del Pacchetto Circular Economy, valutarne la portata e le implicazioni rispetto alla normativa italiana e al funzionamento delle diverse filiere di gestione dei rifiuti.


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Sostenibilità ambientale. Il servizio di Nadia Toffa con LifeGate a “Le Iene” rivela: scegliere energia rinnovabile è l’azione più importante per salvare il pianeta

 


IL SERVIZIO DI NADIA TOFFA CON LIFEGATE A "LE IENE" RIVELA:
SCEGLIERE ENERGIA RINNOVABILE È L'AZIONE PIÙ IMPORTANTE
PER SALVARE IL PIANETA
Sulla sx Simone Molteni, Direttore Scientifico LifeGate,
sulla dx Nadia Toffa conduttrice di "Le Iene"
Milano, 25 febbraio – Nel primo servizio lanciato dopo il rientro al timone della nota trasmissione "Le Iene", Nadia Toffa ha intervistato Simone Molteni, Direttore Scientifico di LifeGate, che ha spiegato ai telespettatori alcune semplici azioni da adottare per condurre uno stile di vita più sostenibile. L'approfondimento, intitolato "Come inquinare meno e vivere felici" è andato in onda domenica 18 febbraio, ed è disponibile al seguente link.

"Siamo contenti che anche le Iene siano diventate green", scherza Molteni, "perché è indispensabile coinvolgere il grande pubblico a riflettere sul proprio stile di vita, e farlo in maniera accattivante non è semplice. Nadia Toffa e Le Iene ci sono riusciti e già vediamo i risultati: durante la trasmissione è quintuplicato il numero di persone che si rivolge a noi per saperne di più".

La sostenibilità è la vera protagonista dell'inchiesta, in cui Molteni ricorda che "non esiste un pilota e tanti passeggeri. Siamo tutti piloti di quell'aereo". E quell'aereo è proprio il pianeta su cui viviamo e che tutti noi inquiniamo inutilmente anche quando compiamo le azioni più semplici, dal prendere la macchina quando potremmo andare a piedi al mangiare frutta fuori stagione. Questo significa che ognuno di noi può fare la differenza adottando comportamenti sostenibili che si rivelano in realtà meno impegnativi di quanto possa sembrare.

Uno tra questi è sicuramente la scelta di utilizzare energia proveniente da fonti rinnovabili a casa propria. Usare energia pulita, infatti, richiede 5 minuti online e permette di risparmiare ben 1,380 kg di CO2 all'anno, lo stesso beneficio che avremmo evitando di percorrere 12 mila chilometri in macchina.

Simone Molteni, a fine servizio, sottolinea: "Le azioni delle singole persone valgono quanto i trattati internazionali e le azioni dei governi. Un esempio? Se tutti gli spettatori de "Le Iene" passassero all'energia pulita per casa propria sarebbe come riforestare 750 mila campi da calcio".
 
LifeGate rappresenta oggi un punto di riferimento proprio per le tematiche che riguardano la sostenibilità, e da oltre 15 anni sensibilizza sulla necessità di abbandonare le fonti fossili (carbone, gas e petrolio) a favore delle rinnovabili. LifeGate Energy, infatti, promuove solo energia 100% rinnovabile, italiana e a Impatto Zero®, a cui si può accedere tramite un semplice
click.
 
Se utilizzare energia rinnovabile rappresenta sicuramente una tra le azioni green più immediate e allo stesso tempo più importanti, sono numerosi i comportamenti sostenibili che ogni cittadino può adottare nella propria vita quotidiana.
Gli accorgimenti sostenibili che ciascuno di noi può adottare sono diversi e, nella maggior parte dei casi, si tratta di azioni che, nella loro semplicità e immediatezza, hanno un impatto rilevante sul benessere del pianeta. Ognuno deve fare la propria parte, perché, come dice Nadia Toffa nel servizio, "sono tante piccole gocce a fare un oceano".
 
LIFEGATE
LifeGate nasce nel 2000 dall'esperienza della famiglia Roveda e raccoglie l'eredità maturata negli anni '80 con Fattoria Scaldasole, prima azienda a entrare nella distribuzione con un prodotto biologico. L'obiettivo di promuovere un mondo giusto e uno stile di vita solidale ha permesso al brand di promuovere uno stile di vita che possa abbracciare ogni ambito della vita quotidiana, un approccio più consapevole per ridefinire il progresso tenendo conto degli indicatori ambientali, sociali ed economici.
LifeGate è considerata oggi il punto di riferimento della sostenibilità in Italia e conta su una community di 6 milioni di persone. L'azienda supporta anche le imprese per migliorare il proprio impatto sociale e ambientale attraverso progetti di efficientamento energetico, energia rinnovabile e comunicazione strategica. LifeGate è anche nota per la sua radio che vanta più di 150.000 ascolti giornalieri, nonché per i diversi eventi musicali che da più di quindici anni avvicinano la community di appassionati al brand e alla sostenibilità.


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PARLANO ITALIANO LE BATTERIE AMERICANE DEL FUTURO - Parte il progetto tra Environment Park e StorEn Tecnnologies

PARLANO ITALIANO LE BATTERIE AMERICANE DEL FUTURO

Partito il progetto di cooperazione tra la statunitense StorEn Technologies e il parco tecnologico di Torino Environment Park

 

Torino, 25 febbraio 2018 – Environment Park, il parco tecnologico di Torino, è stato scelto come partner dalla statunitense StorEn Technologies Inc. per testare e sviluppare un nuovo prototipo di batteria a flusso di vanadio, nell'ambito del programma Clean Energy Business Incubator (CEBIP) della Stony Brook University di New York. Il programma di collaborazione porterà le batterie alla brevettazione definitiva, dopo un anno di 'patent-pending', e al lancio sui mercati EMEA.

Si tratta di batterie più evolute rispetto agli attuali dispositivi con tecnologie di accumulo dell'energia che consentono prestazioni più elevate e un costo otto volte inferiore rispetto alle attuali proposte agli ioni di litio. Ogni unità propone una durata della batteria di 25 anni e oltre 15.000 cicli senza diminuzioni della capacità nel tempo. Sono adatte ad applicazioni sia residenziali sia industriali e per i centri di comunicazione e data center.

 

«La collaborazione con StorEn conferma il ruolo di Environment Park quale site test per le innovazioni del settore cleantech» sottolinea l'amministratore delegato di Environment Park Davide Canavesio. «Siamo orgogliosi di far parte di questo progetto sia per i suoi aspetti di innovazione tecnica sia per il contributo apportato dalle batterie nel miglioramento globale dell'utilizzo più efficiente dell'energia».

 

«Siamo entusiasti di iniziare questo programma tecnico con il principale incubatore cleantech in Italia». spiega Angelo D'Anzi, CTO di StorEn. «Non vediamo l'ora di iniziare la nostra cooperazione con l'Environment Park facendo leva sulla loro esperienza in questo settore». StorEn Technologies sviluppa batterie a flusso di vanadio destinate alla brevettazione. Mission dell'azienda è lavorare per rendere le energie rinnovabili più efficienti attraverso l'integrazione con sistemi di stoccaggio specifici.

 

Nello stesso ambito, oltre al progetto con StorEn, Environment Park sta seguendo Reflex, il progetto europeo che mira a sviluppare soluzioni innovative di stoccaggio dell'energia da rinnovabili. Durante il progetto, all'interno di Environment Park verrà installato lo "Smart Energy Hub", che sarà abbinato alle fonti di energia rinnovabile del parco (solari e idriche) per fornire elettricità e calore alle strutture del campus. Il progetto REFLEX è gestito da un consorzio che riunisce 9 realtà innovative – Cea, Environment Park, Sylfen, Dtu, Elcogen, Vtt, Engie, Ese, GpTech – di 6 stati membri: Francia, Italia, Danimarca, Estonia, Spagna, Finlandia.

 

Environment Park, il parco tecnologico di Torino, è un acceleratore di innovazione per tutte le imprese che puntano ad allargare il proprio mercato con soluzioni eco-efficienti. Attraverso partenariati con aziende e enti di ricerca il Parco contribuisce allo sviluppo di soluzioni di mercato sui settori Green Building (edilizia sostenibile), Plasma Nano-Tech (nanotecnologie al plasma), Green Chemistry (trattamento biomasse), Advanced Energy (produzione e stoccaggio di energia) e Clean Tech (trasferimento tecnologico). Il Parco offre inoltre alle imprese innovative la possibilità di insediarsi nelle proprie infrastrutture, fornendo i servizi immobiliari per la gestione del proprio campus che misura oltre 30.000 metri quadrati e ospita oggi oltre 70 aziende dedicate all'innovazione tecnologica.




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Edilizia sostenibile. CNR: Dalle superfici dei materiali alle innovazioni nanotecnologiche

Un studio coordinato dall'Università di St. Andrews (Uk) e svolto in collaborazione con lo Iom-Cnr di Trieste, il Max Planck Institute di Dresda e l'Università di Heidelberg ha mostrato come implementare, grazie alle proprietà energetiche delle superfici, l'efficienza di dispositivi che fanno uso della spintronica. Il lavoro, pubblicato su Nature, aprirà la strada a innovazioni nel campo delle nanotecnologie

 

Le superfici dei materiali presentano caratteristiche uniche perché gli elettroni si comportano in maniera molto differente rispetto alla struttura interna. Per esempio è possibile che un materiale completamente isolante abbia una superficie conduttrice o viceversa. Uno studio internazionale che coinvolge l'Istituto officina dei materiali del Consiglio nazionale delle ricerche (Iom-Cnr) di Trieste mostra come impiegare queste diverse caratteristiche nel campo delle nanotecnologie. Il lavoro, pubblicato sulla rivista Nature, è stato coordinato dall'Università di St. Andrews (Uk) e svolto in collaborazione con il Max Planck Institute di Dresda, l'Università di Heidelberg.

"Le proprietà di superfici dei materiali mostrano comportamenti molto interessanti. Nella nostra ricerca ne facciamo uso per implementare un campo di ricerca innovativo: la spintronica, che utilizza le proprietà dello spin, una forma di momento angolare associato in meccanica quantistica a tutte le particelle costituenti la materia", spiega Ivana Vobornik, ricercatrice Iom-Cnr. "Mentre, i dispositivi elettronici si basano sull'abilità di manipolare la posizione degli elettroni grazie a un campo elettrico, in maniera analoga, i dispositivi che utilizzano la spintronica si basano sulla possibilità di manipolare lo spin delle particelle utilizzando un campo magnetico, con il risultato di trasferire ed archiviare dati in maniera molto più efficiente e veloce".

Un esempio comune di dispositivo spintronico è l'hard disk. "Le testine di lettura degli hard disk sono basate sull'effetto quantistico noto come magnetoresistenza gigante, ossia la capacità dei materiali nano strutturati di variare la propria resistenza elettrica in modo significativo in presenza di campi magnetici esterni", precisa la ricercatrice Iom-Cnr. "I dispositivi spintronici di nuova generazione sfruttano la proprietà delle superfici di certi materiali dove le particelle con gli spin opposti sono separate senza utilizzo di un campo magnetico esterno, con ovvio risparmio energetico e maggiore velocità. In questo modo si riesce a ottenere una corrente polarizzata in spin che si propaga quasi senza resistenza in superficie". 

Per aumentare questa separazione di spin i ricercatori finora cercavano di modificare le proprietà dei materiali nel loro interno. "Il nostro approccio era di affrontare il problema proprio dalla superficie stessa. In tutti i materiali è presente una simmetria di inversione, ossia la struttura cristallina appare uguale se si inverte tutto simmetricamente agli assi. Ma questa simmetria è spezzata sulle superfici perché la struttura cristallina è improvvisamente tagliata in una direzione", conclude Vobornik. "Noi siamo riusciti ad ottenere un risultato ottimale grazie all'individuazione dei materiali dove l'energia associata alla rottura della simmetria di inversione è particolarmente alta. Abbiamo quindi utilizzato la rottura della simmetria di inversione a nostro vantaggio riuscendo ad amplificare il fenomeno della separazione degli spin, e questa scoperta porterà a grandi passi in avanti nel settore delle nanotecnologie basate sulla spintronica".

 

Roma, 25 febbraio 2018

 

La scheda

 

Chi: Istituto officina dei materiali (Iom-Cnr), Max Planck Institute di Dresda, Università di Heidelberg, Università di St. Andrews

Che cosa: studio delle proprietà superficiali dei materiali per implementare l'efficienza di dispositivi che fanno uso della spintronica. 'Maximal Rashba-like spin splitting via kinetic-energy-coupled inversion-symmetry breaking' 




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