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mercoledì 30 agosto 2017

Le qualità del vetro messe in musica per incoraggiare i Millennials a riciclare il vetro


La campagna social di Friends of Glass, Endless Chorus, con le ‘bottiglie cantanti’  vede la partecipazione del rapper inglese Doc Brown e della band danese The Bottle Boys .
Roma, 30 Agosto 2017  - Le qualità del vetro vengono “messe in musica” sulle note di hits internazionali e con le voci della band danese The Bottle Boys in collaborazione con uno dei rapper e comici inglesi più famosi, Ben Bailey Smith - alias Doc Brown.  La community europea Friends of Glass ha lanciato infatti la campagna ‘Endless Chorus’ per condividere la storia della riciclabilità e della sostenibilità del vetro in maniera avvincente, istruttiva ed ironica, e incoraggiando, allo stesso tempo, i millennials a riciclare.
‘Endless Chorus’ vede la partecipazione di note celebrità che, in un bar, animano una bottiglia di vetro che canta con i clienti, con lo scopo di dare enfasi alle particolari qualità ambientali del packaging in vetro. Il vetro infatti ha infinite vite e può essere riciclato all’infinito in nuove bottiglie e barattoli. Questo vuol dire nessuno spreco, minore quantità di materie prime ed energia utilizzate e meno inquinamento. Il vetro rappresenta anche la miglior scelta per la salute dei consumatori e per la conservazione del gusto di alimenti e bevande.
I cantanti ripropongono una serie di cover iconiche di hit musicali degli ultimi 100 anni (dal 1910 agli anni 2000). Gli artisti hanno riportato in vita i brani più cari di Louis Armstrong, Fats Domino, Petula Clark, Kool & the Gang, Peter Bjorn and John, realizzando un mashup che racconta le diverse vite del vetro ed i suoi benefici dal punto di vista della sostenibilità. Le vite infinite del vetro irrompono nel bar quando le “bottiglie cantanti” colgono di sorpresa i clienti e chiedono loro di unirsi al revival musicale che attraversa i decenni.
La campagna ‘Endless Chorus’ è parte di un più ampio programma di comunicazione per dare visibilità ai vantaggi del vetro, partendo da un recente studio InSites condotto su scala europea, commissionato da Friends of Glass. La ricerca ha rivelato che, sebbene nel complesso l’85% degli europei raccomanderebbe il vetro come packaging ad amici e familiari, i millennials sono meno consapevoli dei vantaggi derivanti dall’imballaggio in vetro.
Le bottiglie parlanti, create da Illustrious, una società inglese di tecnologia del suono guidata da Martyn Ware, che ha fatto parte della band Heaven 17, sono al 100% in vetro e dispongono di una base stampata in 3D dotata di tecnologia Bluetooth per catturare il suono nell’ambiente circostante.
Il video è stato registrato in un bar di Bruxelles, in Belgio, frequentato da studenti internazionali.  

Per vedere il contenuto del video ‘Endless Chorus’, è possibile cliccare sul seguente link:
http://bit.ly/2gn5XJr

martedì 29 agosto 2017

E.ON: 4 italiani su 10 discutono coi vicini per i rumori molesti

Al ritorno dalle vacanze, molti italiani riprenderanno a litigare con i vicini: il 40% dei nostri connazionali dichiara infatti di essere disturbato da rumori provenienti dai propri vicini, mentre un altro 17% considera troppo impiccioni e invadenti gli abitanti della porta accanto. 

Lo ha rilevato un sondaggio dalla ricerca "Living in Europe" condotta da E.ON e rivolta a circa 8.000 persone in otto Paesi europei, per analizzare i comportamenti legati alla vita domestica ed approfondire le modalità di utilizzo dell'energia, degli elettrodomestici e delle tecnologie.

Dalla ricerca emerge inoltre che, nel nostro Paese, tra le altre principali cause di diverbi tra vicini ci sono il parcheggio delle automobili (menzionato come elemento di disturbo dal 12% degli intervistati), gli odori della cucina (12%) e i comportamenti degli animali domestici (11%).

Nel resto d'Europa, metà degli intervistati ammette frequenti discussioni con i vicini. Ma questi diverbi non riguardano solitamente le siepi o la staccionata come nelle serie televisive, che si collocano solo al settimo posto tra le cause più diffuse, menzionate solo dal 4% degli intervistati come fonte di contrasti.

In prima posizione, come nel nostro Paese e sempre con margini molto ampi, il rumore eccessivo causato da bambini, feste o musica, con una media del 42% in Europa e picchi pari al 49% in Repubblica Ceca e al 50% in Turchia.

In seconda posizione tra le cause di diverbio l'invadenza dei vicini, menzionata da una percentuale appena appena più bassa di quella italiano, 14%, mentre in terza posizione troviamo il comportamento degli animali domestici con il 12%.

Solo il 23% degli intervistati in Turchia dichiara di non essere mai stato disturbato da comportamenti dei vicini di casa, percentuale che invece sale a oltre un terzo in Germania, Regno Unito, Ungheria e Svezia. Gli Italiani che affermano di non aver mai avuto problemi con il vicinato, per loro fortuna, sono il 29% degli intervistati.

lunedì 28 agosto 2017

Custodia del Creato, FederFauna: allevatori in prima linea

Gli allevatori in particolare, ma anche i commercianti, i circhi e piu' in generale tutti coloro che esercitano attivita' con animali, hanno un ruolo fondamentale nella loro conservazione, senza la quale, noi stessi non esisteremmo.

Tiene a precisarlo FederFauna, Confederazione Sindacale degli Allevatori, Commercianti e Detentori di Animali, che per il periodo che va dal 1 settembre, 12ma Giornata Nazionale per la Custodia del Creato, fino al 4 ottobre, ha organizzato una serie di iniziative per rimarcare l'importanza del ruolo dei propri associati nello sviluppo sostenibile e per la cura della casa comune.

Oggi, purtroppo, molti dimenticano che l'allevamento produce ogni giorno nuova vita e che, per continuare a farlo deve preoccuparsi di utilizzare con oculatezza tutte le risorse disponibili. La fauna stessa, infatti, sia selvatica che allevata, e' una risorsa rinnovabile, e chi ci lavora e' il primo ad avere interesse che continui ad esserlo.

Un concetto tanto lampante quanto avversato dalla lobby animalista, che dichiara falsamente di condurre battaglie a favore degli animali, mentre invece persegue interessi economici e di potere a danno di tutta la comunita' (il costante calo della zootecnia e delle altre attivita' con animali in Italia, oltre alle conseguenze dirette in termini di perdita di PIL e posti di lavoro, ha come conseguenza indiretta anche una sempre piu' preoccupante dipendenza alimentare del Paese) e anche dell'ambiente, come nel caso dell'abbandono dei pascoli montani o le difficolta' incontrate dalle Amministrazioni per eradicare le nutrie o gestire la fauna selvatica che danneggia l'agricoltura.

FederFauna lotta tutti i giorni contro questa deriva, sia presso tutte le sedi istituzionali, che con l'operato quotidiano dei suoi associati: persone eticamente e socialmente responsabili che non solo non causano danno alle altre persone e all'ambiente, ma addirittura vi apportano benefici. Persone il prima linea nella Custodia del Creato.




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Rural Festival: la parola alla biodiversità a Rivalta di Lesignano de' Bagni (Parma) il 2-3 settembre 2017


Doppio appuntamento in settembre nel parmense (2 e 3) e nel senese (16 e 17) con agricoltori e allevatori custodi di antiche varietà vegetali e razze animali per un viaggio alla scoperta del patrimonio rurale della zona


Sabato 2 e domenica 3 settembre 2017 a Rivalta di Lesignano De' Bagni (Parma) torna per il quarto anno l'appuntamento dedicato alla varietà di produzioni artigianali locali di agricoltori e allevatori: un invito alla scoperta e all'assaggio di prodotti di antiche razze animali e varietà vegetali. 

Dopo il successo dello scorso anno, si terrà anche la tappa in Toscana, a Gaiole in Chianti (Siena), sabato 16 e domenica 17 settembre 2017.

L'area protetta di biodiversità di Rivalta di Lesignano de' Bagni, nel cuore della Food Valley e allo stesso tempo in un territorio collinare fatto di verde, boschi di querce, calanchi e vulcanelli di fango recentemente eletto a riserva Mab Unesco, è pronta a ospitare una nuova edizione di un festival che è il momento clou di un movimento nato per salvaguardare colture e razze in via d'estinzione. 

L'idea del Rural Festival nasce infatti dall'impegno da parte di agricoltori e allevatori custodi dell'Emilia Romagna e Toscana, di far conoscere e assaggiare i propri prodotti dall'antica storia che parla di semplicità e genuinità. Il motto è: tornare indietro per andare avanti e guardare al futuro. 

Si potrà quindi gustare la biodiversità agricola con stand gastronomici in cui assaggiare e anche ascoltare le singole storie che si nascondono dietro ad ogni piccolo produttore. 

A fare bella mostra di sé ci saranno il prosciutto di maiale nero, arrosticini di pecora Cornigliese, carne fresca di Cinta Senese, pane di grano del Miracolo e Marocca di Casola, polenta Formenton Ottofile Garfagnana, testaroli della Lunigiana con farro, gnocchi di patata Cetica, polpa di pomodoro Riccio di Parma, pasta fresca all'uovo di gallina Romagnola, Tortél Dóls con mostarda, torta di patata Quarantina, erbe chiantigiane, arrosto di tacchino nero, cipolla Borettana, fagioli Zolfino al coccio, zucca Violina al forno, cipolla Borettana, olio di Olivastra Seggianese, latte fresco di asina, formaggi unici di razze bovine e ovine, fagiolo Zolfino, torta di prugna Zucchella, caffè di orzo Leonessa e Farro, uva Termarina rossa, miele biologico reggiano e vino da rare varietà tosco-emiliane (Lambrusco Maestri, Fortana del Taro, Sangiovese e Vin Santo). 

Una mostra-mercato ma soprattutto un'esperienza diretta, da vivere con tutti i sensi negli spazi della riserva naturale del parco Barboj, tra frutti e animali di varietà e razze antiche spesso dimenticate.

          
Il festival ospiterà anche modelli di trattori Landini e Lamborghini prodotti tra gli anni Trenta e Cinquanta, che verranno messi in moto da esperti per la gioia dei bambini e anche di adulti appassionati. 

Inoltre un ricco parco animale di antiche razze, come il maiale nero di Parma, il suino di Cinta Senese, la pecora Cornigliese, Massese e Garfagnina, il cavallo Bardigiano, l'asino Romagnolo e Amiatino, la vacca grigia Appeninica, Bardigiana, Ottonese e Bianca Valpadana, il tacchino di Parma e Piacenza, la gallina Romagnola e il pollo Valdarnese. 

Nel weekend del 16 e 17 settembre ci si trasferirà a Gaiole in Chianti (Siena) per un altro fine settimana dedicato al movimento Rural, in piazza Ricasoli e lungo la principale via del paese, dove anticamente si teneva il mercato delle merci, con la stessa formula.

Con la doppia tappa della manifestazione, patrocinata dal Comune di Lesignano de' Bagni e dal Comune di Gaiole in Chianti, si vuole ribadire il concetto di promozione di quell'economia sana e sostenibile che fa leva sul recupero di antiche tradizioni, su prodotti genuini e sulla tutela dei valori contadini. 

Un modello di economia sana e sostenibile che fa leva sul recupero delle antiche coltivazioni strettamente connesse al territorio. 

Un movimento che non si esaurisce in questi due weekend ma che di anno in anno continua a dare speranza a tutte quelle giovani generazioni di agricoltori e allevatori custodi. 

Durante i due weekend settembrini una quarantina di aziende del territorio emiliano e della regione Toscana, oltre all'Associazione agricoltori allevatori custodi di Parma e alla collaborazione del Parco Nazionale dell'Appennino Tosco-Emiliano, saranno a disposizione per far conoscere prodotti e razze dimenticati per una panoramica gastronomica di grande valore e quasi dimenticata.

Orario: 10-19, ingresso gratuito.

Per informazioni:
Rural Festival
EMILIA: Parco Barboj – Rivalta di Lesignano De' Bagni – Parma (2 e 3 settembre 2017)
Tel: 342.9128266 e 335.316337
TOSCANA: Centro storico di Gaiole in Chianti – Siena (16 e 17 settembre 2017)
Tel: 333.1239638 



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domenica 27 agosto 2017

Un Tor “rinnovabile” con l’energia del sole

In tutte le basi-vita saranno disponibili punti di ricarica fotovoltaici.  

Prevista anche l’inaugurazione di due colonnine per la ricarica di auto elettriche a Courmayeur e Gressoney.

Verrà dal sole l’energia “green” che alimenterà parte del Tor des Géants® 2017, grazie all’utilizzo di nuovi sistemi di pannelli fotovoltaici modulari e trasportabili, in grado di produrre energia anche con postazioni mobili, e tramite l’installazione di due nuove colonnine di ricarica per auto elettriche a Courmayeur e Gressoney-Saint-Jean.

Un sito di ricarica fotovoltaica -allestito dall’azienda bresciana Sial, specializzata nel settore- verrà posizionato alla partenza e arrivo di Courmayeur, alimentandone la base-vita.

Tale impianto mobile servirà anche a caricare accumulatori che verranno utilizzati nelle altre basi-vita, dove sarà presente un punto specifico di ricarica di prese USB per telefoni cellulari e smartphone, GPS e torce frontali degli atleti. L’allestimento sarà reso visibile da una specifica indicazione grafica, accattivante e immediatamente riconoscibile, così da poter individuare la postazione e usufruirne senza fatica.

Inoltre, due accumulatori andranno ad alimentare alcuni bivacchi più lontani e/o temporanei (che, fino alla passata edizione, sono stati serviti da generatori tradizionali). Questo consentirà innanzitutto di garantire il collegamento radio, evitando il consumo di energia fossile e con una minor rumorosità in rispetto della fauna selvatica presente.

In occasione del Tor des Géants® è anche prevista l’inaugurazione di due colonnine di ricarica per veicoli elettrici, a cura dell’Assessorato attività produttive, energia, politiche del lavoro e ambiente della Regione Autonoma Valle d’Aosta. Le cerimonie sono in programma mercoledì 13 settembre a Gressoney-Saint-Jean, in orario da definire presso la colonnina sita nel piazzale del Bar Sport (Località Tschoarde 41) e sabato 16 settembre a Courmayeur (luogo e orario da definire).

A supporto di EcoLoTor, inoltre, la società Koelliker Spa metterà a disposizione un'auto ibrida plug-in della Mitsubishi per tutta la durata dell’evento.

Materiali innovativi per una corsa sempre più eco

Stovigliame compostabile, prodotti durevoli e forniture in carta certificata e proveniente da riciclo: tre scelte in grado di impattare sull’impronta ecologica del Tor des Géants®

L’ottava edizione del Tor des Géants® punta alla sostenibilità grazie al progetto EcoLoTor e, in particolare, grazie alla selezione accurata dei materiali utilizzati.

Gli approvvigionamenti sono stati scelti tenendo conto della minor produzione di scarti e della riciclabilità degli imballaggi. In particolare, una novità è rappresentata dall’utilizzo di materiali a base cellulosica certificati Ecolabel e FSC Recycled, forniti da Lucart. Tovaglioli, bobine, carta igienica -ma anche e soprattutto tutte le lenzuola- saranno in carta riciclabile e a sua volta proveniente dalla filiera del riciclo, in particolare quella legata alla trasformazione dei cartoni per bevande Tetra Pak da raccolta differenziata. 

Tale innovazione permetterà di migliorare nel complesso le performance ambientali della manifestazione, con calcolo in CO2 equivalente delle emissioni risparmiate.

Inoltre tutto lo stovigliame sarà biodegradabile compostabile ai sensi della norma UNI EN 13432, grazie alla fornitura messa a disposizione da Ecozema. In questo modo sarà anche più semplice lo sparecchio dei ristori, riponendo tutto il materiale nella raccolta differenziata dell’organico, priorità della nuova politica di gestione dei rifiuti della Regione Autonoma Valle d’Aosta.

È infine previsto l’uso di un nuovo supporto non cartaceo, denominato Stone Paper. Si tratta di un materiale innovativo antistrappo ed impermeabile, derivante dagli scarti di lavorazione delle rocce calcaree, caratterizzato anche da un basso impatto ambientale: è ideale per la stampa dei roadbook con altimetria che atleti e accompagnatori utilizzeranno nel corso della gara; tale scelta permette di limitare il numero di pezzi grazie alla durabilità del prodotto stesso.

Tot Dret: controllo elettronico per chi butta i rifiuti!

Un progetto innovativo -testato sulla nuova competizione da Gressoney a Courmayeur- permetterà di introdurre un sistema per garantire un evento “a zero abbandoni”, grazie all’utilizzo di transponder e al controllo dei WasteBusters

Per quanto riguarda la lotta agli abbandoni (il cosiddetto “littering”) è stato messo a punto un innovativo sistema di tracciabilità che sarà sperimentato in occasione del “Tot Dret”, nuova competizione in unica tappa (130 km) che si svolgerà da Gressoney a Courmayeur a partire dalla sera di mercoledì 13 settembre.

Il regolamento ufficiale della competizione -al paragrafo “squalifiche”- prevede la sanzione, con la squalifica, del concorrente in caso di “abbandono di rifiuti da parte del corridore o dai suoi accompagnatori”.

Proprio per vigilare su questo aspetto, e applicare nel modo più puntuale e preciso la norma, sarà organizzata una speciale sezione di eco-commissari, denominati “WasteBusters” (in assonanza con i celebri “acchiappafantasmi”, ma declinati sul tema dei rifiuti, appunto waste in inglese).

Tali volontari fungeranno anche da eco-scopa per il recupero di eventuali materiali abbandonati e di pulizia dei sentieri da rifiuti eventualmente gettati da tifosi o escursionisti presenti sul percorso.

Sui rifornimenti di una trentina di atleti del Tot Dret sarà sperimentato l’utilizzo di trasponder autoadesivi (Tag) con tecnologia RFID, forniti dalla Eurosintex Srl e inizializzati dai tecnici della ditta con le generalità del concorrente: in caso di abbandono, pertanto, le eco-scope potranno risalire immediatamente all’atleta e applicare le sanzioni previste. I concorrenti selezionati verranno dotati di un’apposita sacca porta-rifiuti, per aiutarli nella gestione delle confezioni usate.

Il “Tot Dret” 2017 sarà la prima gara al mondo a dotarsi di questa organizzazione e tecnologia.


Riduzione e raccolta differenziata: come i rifiuti diventano una risorsa

Appositi “Eco Punti” nelle basi-vita del Tor des Géants® consentiranno di avviare al riciclo i materiali raccolti. Un’accurata analisi delle forniture ha permesso di ridurre preventivamente le quantità di scarti che verranno prodotti.


La gestione sostenibile dei rifiuti al Tor des Géants® 2017 segue due canali principali: da un lato, la riduzione alla fonte della produzione; dall’altro, la raccolta differenziata e il successivo avvio al riciclo dei materiali.

Per quanto riguarda la prevenzione, durante i mesi di preparazione del trail è stata svolta un’accurata analisi delle forniture e degli approvvigionamenti.
Tra i criteri di selezione adottati, una minor presenza di imballaggio per quantità di materiale (es. confezioni Tetra Pak per bevande da 1 litro anziché bricchi da 250 ml; acqua gassata in bottiglie da 1,5 litri anziché da 0,5 l, ecc.); la riciclabilità degli scarti e la scelta di marchi di sostenibilità.

Il tutto è stato messo in relazione le specificità logistiche dell’evento, a partire dalla necessità di trasporto presso rifugi e bivacchi. Si è così optato, di volta in volta, per imballaggi leggeri e poco ingombranti (come i kegs plastici per la birra nei rifugi distanti) e facilmente riconoscibili per essere correttamente avviati al riciclo (es. acciaio e alluminio), nonché facendo ricorso a prodotti biodegradabili compostabili, a partire dallo stovigliame in MaterBi.

Rispetto alla raccolta differenziata -sulla scorta delle esperienze già sperimentate da Coop ERICA in grandi eventi sportivi, a partire dal Giro d’Italia- saranno allestiti nelle basi-vita degli appositi punti di raccolta, denominati “Eco Punti”.

Qui saranno disponibili i contenitori per la raccolta dei vari materiali, forniti da Eurosintex Srl (che metterà a disposizione del progetto anche alcune compostiere per l’auto-smaltimento della frazione organica).
Ciascun Eco Punto sarà reso visibile anche dalla presenza di apposito materiale comunicativo di visibilità e verrà allestito in modo da favorire la separazione di carta e cartone, plastica, metalli, vetro, rifiuti organici e Rsu secco indifferenziato.

volontari della manifestazione (VolonTOR) -appositamente formati- destineranno parte del proprio tempo al presidio di tali contenitori, fornendo ai runner e gli accompagnatori (soprattutto se stranieri) un aiuto per differenziare correttamente.

Un tecnico ERICA sovraintenderà e aiuterà nella chiusura delle basi-vita per la separazione finale e corretto conferimento, a seconda del territorio di appartenenza e al gestore che effettua il servizio. La separazione e il conferimento avverranno dopo aver pesato i rifiuti per merceologia, utilizzando un dinamometro digitale: i pesi saranno comunicati in tempo reale, così da avere una valutazione immediata delle performance e predisporre le condizioni per premiare anche il gruppo di VolonTor che avrà reso la propria base-vita più “riciclona” delle altre.

A totale garanzia dell’intera filiera di raccolta, trasporto, valorizzazione e riciclo dei rifiuti va sottolineata la presenza, tra i partner del progetto, della ditta De Vizia Transfer (che cura la raccolta dei rifiuti in diverse Unité della Valle), della società Valeco Spa e di CONAI – Consorzio Nazionale Imballaggi, affiancato dai Consorzi COMIECO (carta e cartone) e Ricrea (acciaio).

L’endurance trail più duro al mondo diventa anche il più sostenibile!

Al Tor des Géants® il progetto “EcoLoTor” dedicato a prevenzione dei rifiuti, raccolta differenziata, lotta al littering, utilizzo di materiali sostenibili ed energie rinnovabili. 
Anche il Tot Dret sarà “green”, con un’innovativa iniziativa anti-abbandoni.


Aosta, agosto 2017 – Sarà il marchio EcoLoTor a garantire la sostenibilità ambientale dell’edizione 2017 del più famoso (e duro) endurance trail al mondo, il Tor des Géants®, in programma dal 9 al 17 settembre in Valle d’Aosta.
Gli organizzatori dell’evento sportivo -VdA Trailers- e la Cooperativa ERICA, azienda leader nella comunicazione ambientale in Italia, hanno dato vita quest’anno a un articolato progetto “green” che riguarda la prevenzione e gestione dei rifiuti, la lotta al littering, l’utilizzo di materiali sostenibili e il ricorso alle energie rinnovabili. Sarà anche presente una coppia di eco-runner, nel ruolo di testimonial ambientali e dell’iniziativa.
EcoLoTor è patrocinato dal Ministero per l’Ambiente e la Tutela del Territorio e del Mare.

PREVENZIONE E GESTIONE DEI RIFIUTI
È stata innanzitutto svolta un’accurata analisi delle forniture, con l’obiettivo di ridurre alla fonte la produzione complessiva di rifiuti. Gli approvvigionamenti sono stati pertanto selezionati valutando una minor presenza di imballaggio per quantità di materiale, la riciclabilità degli scarti e i marchi di sostenibilità. Tutto dove possibile, inoltre, si è fatto ricorso a prodotti biodegradabili compostabili o a materiali di facile avvio al riciclo.

La racconta differenziata sarà garantita in tutte le basi-vita, grazie ad appositi “Eco Punti” presidiati dai VolonTOR, appositamente formati anche sugli aspetti ambientali. Il loro compito sarà quello di facilitare la separazione dei materiali da parte di atleti, accompagnatori e spettatori.

CONTRASTO AL LITTERING
Per quanto riguarda la lotta agli abbandoni (il cosiddetto “littering”) è stato messo a punto un innovativo sistema di tracciabilità dei rifornimenti che ciascun atleta porterà con sé: tale metodo, realizzato con l’applicazione di appositi “tag”, sarà sperimentato su un numero selezionato di atleti partecipanti al Tot Dret, la nuova manifestazione sportiva che affiancherà il TOR da Gressoney a Courmayeur dal 13 al 15 settembre. In tale occasione saranno anche attivati i “WasteBusters”, eco-volontari che forniranno un apposito servizio di “scopa” volto a individuare e rimuovere eventuali rifiuti abbandonati sul tracciato di gara.

MATERIALI SOSTENIBILI
La sostenibilità dell’evento passerà anche attraverso la scelta di materiali durevoli, certificati e biodegradabili. In particolare è previsto, per alcuni stampati, l’utilizzo di un nuovo supporto non cartaceo, antistrappo ed impermeabile, derivante dagli scarti di lavorazione delle rocce calcaree.
I materiali a base cellulosica -tovaglioli, bobine, carta igienica, lenzuola, ecc.- saranno invece certificati Ecolabel e FSC Recycled, mentre tutto lo stovigliame sarà biodegradabile e compostabile, favorendo la raccolta differenziata dell’organico, priorità della nuova politica regionale di gestione dei rifiuti.

ENERGIE RINNOVABILI
Tutto dove possibile, l’approvvigionamento energetico sarà garantito attraverso l’utilizzo della tecnologia fotovoltaica. Un sito alimentato dal sole sarà pertanto allestito alla partenza e arrivo di Courmayeur: servirà anche a caricare accumulatori che verranno utilizzati nelle basi-vita, dove sarà presente un punto specifico di ricarica per smartphone, GPS e torce frontali degli atleti.
Inoltre, due accumulatori andranno ad alimentare alcuni bivacchi (finora serviti da generatori tradizionali), principalmente per garantire il collegamento radio, evitando il consumo di energia fossile e con una minor rumorosità in rispetto della fauna selvatica.

In occasione del Tor des Géants® è anche prevista l’inaugurazione delle colonnine di ricarica per veicoli elettrici a Courmayeur e Gressoney-Saint-Jean, con un’auto ibrida Mitsubishi a disposizione.

TESTIMONIAL ECO-RUNNER
«L’articolato progetto di quest’anno nasce da uno studio realizzato nell’edizione 2015 del Tor des Géants®, quando ERICA condusse un’analisi quali-quantitativa dei flussi di materiale in entrata e dei relativi rifiuti prodotti, organizzando anche la raccolta differenziata in un ristoro e in due basi vita “pilota” per verificarne la fattibilità organizzativa e la compatibilità con la logistica di una delle manifestazioni più estreme al mondo», spiega Roberto Cavallo, amministratore delegato di Coop ERICA, azienda che nel frattempo ha gestito gli aspetti ambientali di tante manifestazioni sportive a partire dal Giro d’Italia.

Proprio lo stesso Cavallo, insieme all’ultratrailer Roberto Menicucci, parteciperà al Tor des Géants® in qualità di eco-runner e testimonial ambientale, correndo con la maglia EcoLoTor e fungendo anche da “punto di riferimento” interno sulle tematiche ambientali.


EcoLoTOR è un’iniziativa rivolta agli oltre 1.200 atleti, ai circa 2.000 tra assistenti e accompagnatori, ai 3.000 volontari attivi lungo il percorso e agli oltre 10 mila tifosi attesi nell’arco dei dieci giorni sulle alte vie valdostane, con 34 Comuni, un Parco regionale e un Parco nazionale coinvolti dalla corsa.

Il progetto nasce da VdA Trailers ed ERICA Soc. Coop. ed è reso possibile grazie al supporto di Ricrea - Consorzio Nazionale per il Riciclo e il Recupero degli Imballaggi in Acciaio; Eurosintex Srl;  Valeco Spa; De Vizia Transfer Spa; CONAI – Consorzio Nazionale Imballaggi e COMIECO – Consorzio nazionale recupero e riciclo degli imballaggi a base cellulosica.
Partner tecnici dell’evento sono Ecozema, L’Artistica Savigliano – StonePaper, Lucart e Sial.

Maggiori informazioni e approfondimenti sul sito www.tordesegeants.it

mercoledì 16 agosto 2017

Siccità e fiumi agonizzanti, Legambiente punta il dito contro le eccessive captazioni idroelettriche e agricole


 
"Per evitare nuove crisi idriche non servono nuovi invasi ma occorre diminuire le pressioni antropiche sui nostri fiumi"


Negli ultimi 150 anni le Alpi hanno registrato un aumento delle temperature di quasi due gradi centigradi: più del doppio della media globale dell'intero pianeta. Un effetto dei cambiamenti climatici sempre più repentini che questa estate hanno dato vita a fenomeni apparentemente in contrasto come lo scioglimento repentino dei ghiacciai e, allo stesso tempo, all'emergenza siccità con l'asciutta di interi corsi d'acqua.

"Anche se per quest'estate sembra passata la fase più critica sul fronte siccità occorre mantenere alta l'attenzione sulle politiche da attivare per farci trovare pronti alla prossima crisi idrica -dichiara Fabio Dovana, presidente di Legambiente Piemonte e Valle d'Aosta-. Se in queste settimane alcuni hanno evocato la necessità di nuovi invasi da costruire in montagna, noi crediamo che nuove colate di cemento non siano la risposta adeguata ai cambiamenti in atto e, anzi, siamo convinti che sulle nostre montagne, come nei nostri fiumi, sia urgente avviare un percorso di resilienza. Di fronte a fasi meteoclimatiche sempre più polarizzate e persistenti occorre adeguare politiche e abitudini ataviche, da una maggiore attenzione al risparmio idrico domestico al passaggio ad un'agricoltura meno idroesigente, fino ad una riflessione sull'impatto che un certo tipo di centrali idroelettriche hanno sui corsi d'acqua".

Lo sfruttamento dell'acqua per la produzione di energia elettrica nei decenni ha permesso di soddisfare una consistente parte dei fabbisogni elettrici degli italiani. Gli impianti di taglia superiore ai 10 MW –si legge nel rapporto di LegambienteL'idroelettrico. Impatti e nuove sfide ai tempi dei cambiamenti climatici- rappresentano circa l'83% della potenza installata totale, quelli di taglia da 1 a 10 MW circa il 14% mentre gli impianti più piccoli il restante 3%. Più del 70% della potenza installata è costituita da impianti grandi in esercizio prima degli anni '70. Al contrario le installazioni degli ultimi anni sono quasi del tutto riconducibili a impianti ad acqua fluente con potenza inferiore a 1 MW e con risultati non elevati in termini di produzione. Nel 2014 un totale di 2304 impianti idroelettrici di potenza inferiore ad 1 MW ha prodotto solo il 2 per mille dell'energia elettrica complessivamente consumata.

"E' facile prevedere che gli oltre 2000 nuovi impianti di piccola taglia in progetto in Italia, con oltre 3000 km di corsi d'acqua derivati, possano mettere fortemente a rischio fiumi, torrenti e rii per produrre quantità di energia estremamente basse –mette in guardia Fabio Dovana-. In Piemonte il 44% dei fiumi non raggiunge il buono stato ecologico previsto per tutti i corsi d'acqua entro il 2015 e le cause sono da cercare anche nei troppi prelievi idrici ad uso agricolo e idroelettrico. E' quindi indispensabile una moratoria su questo tipo di impianti e un rafforzamento dei controlli sulle captazioni idriche esistenti e sul rispetto del deflusso minimo vitale dei fiumi, così come sarebbero da incrementare i misuratori di portata sulle prese d'acqua. Al tempo stesso è agli impianti "grandi" che bisogna guardare con maggior attenzione per mantenere la produzione idroelettrica nei prossimi anni. Ossia alle centrali più antiche, dove è fondamentale realizzare interventi capaci di migliorarne notevolmente l'efficienza e ridurre l'impatto sui bacini idrografici".

La difficoltà nel raggiungere in Piemonte il "buono stato" ecologico dei corsi d'acqua previsto dalla Direttiva Quadro sulle Acque sta rimarcando la necessità di ridurre l'impatto ambientale anche da parte delle derivazioni con particolare attenzione a quelle a uso idroelettrico. In Piemonte è normale prassi che in estate siano in asciutta totale molti tratti del fiume Po e dei suoi affluenti. Il fiume Dora Baltea (To) presenta invece magre invernali e notevoli portate in estate in virtù del consistente scioglimento dei ghiacciai valdostani. Nel tratto Carema-Ivrea il fiume è di fatto sotteso a canali che alimentano le varie centrali. Quattro le traverse di derivazione d'acqua per alimentare sette impianti per la produzione di energia elettrica di media potenza (1MW-2MW) e altri tre impianti autorizzati ma non costruiti. Sul fiume Stura di Demonte (Cn) la criticità rilevata ripetutamente è relativa alla scala di risalita ittiofauna. Si tratta di un caso esemplare, ma risultano altre analoghe criticità relativamente ad altri impianti idroelettrici. L'assenza di queste strutture insieme ad un ridotto deflusso minimo vitale mette a repentaglio l'ittiofauna ivi comprese alcune specie di grande pregio come il Temolo Pinna Blu (Thymallus thymallus). Anche sul torrente Grana (Cn), nella valle omonima, insistono ormai diverse centraline idroelettriche e altri progetti sono in fase istruttoria. I torrenti Sessera e Dolca (Bi) sono subissati da molti impianti idroelettrici ad acqua fluente, posti tra loro a cascata senza interruzione di continuità. Allo stesso tempo la captazione del Rio Ghiaon (Al) appare fuori norma a beneficio di un impianto per la produzione di energia idroelettrica ad acqua fluente. Tra i casi piemontesi c'è anche una testimonianza su quanto il microidroelettrico possa stravolgere piccole vallette sconosciute, ma di pregio naturalistico, con la costruzione di un piccolo impianto sotto i 100 KW. E' il Rio Cornaschi, un affluente di destra del Po a Paesana (Cn).

"Per decenni i nostri fiumi sono stati maltrattati –aggiunge il presidente di Legambiente Piemonte e Valle d'Aosta-. Ora sono urgenti politiche che portino a rinaturalizzare i corsi d'acqua piemontesi e che mettano in campo azioni di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici". Questa la ricetta di Legambiente per rispondere nei prossimi anni agli effetti sempre più evidenti del clima che cambia.




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lunedì 14 agosto 2017

TRENTINO. KJ2. PECORARO SCANIO: «ABBATTERE ORSI È UN ARRETRAMENTO PER L'ITALIA. UN DANNO PER AMBIENTE E ANCHE PER TURISMO»

«Nel 2006, Italia e Trentino protestarono duramente contro l'uccisione dell'orso Bruno, il plantigrado Jj1, da parte delle autorità bavaresi. Oggi l'Italia è criticata anche in Europa». 

Così Alfonso Pecoraro Scanio, ministro dell'Ambiente, nel 2006, quando fu ucciso l'orso Bruno, critica la decisione del Trentino: 

«È la prima volta che in Italia si ordina di uccidere un animale protetto come l'orso. Un paese civile ha modalità e possibilità di garantire la sicurezza, senza ricorrere a questi interventi estremi».     

«Quando cercammo di addormentare l'orso Bruno – continua l'ex ministro dell'Ambiente -, per riportarlo in Italia, proprio il Trentino criticò duramente la Baviera. La Spd bavarese chiese le dimissioni del ministro regionale dell'Ambiente che aveva ordinato l'uccisione. Spero che tutte le forze politiche prendano le distanze da questa scelta. L'Italia è sempre stata rispettata in Europa per la qualità della tutela delle specie a rischio come orsi e lupi. Fare un passo indietro è un danno per l'ambiente ma anche per quel turismo sensibile e sostenibile cui si rivolge anche il Trentino».


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sabato 12 agosto 2017

WWF PER GIORNATA MONDIALE DELL'ELEFANTE


 
 
 
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GIORNATA MONDIALE ELEFANTE

WWF: Un nuovo studio mostra che il  mercato cinese di avorio si riduce ancor prima del bando 'interno'

 Il 12 agosto si celebra in tutto il mondo la Giornata Mondiale dell'elefante di cui nel mondo, sono presenti due specie, l'africano e l'asiatico.  Sono previste celebrazioni un po' in tutto il mondo, come in Malesia l'Elephant Film Festival organizzato  dal WWF locale, con proiezioni di pellicole dedicate alla specie.

Accanto ai numeri drammatici del bracconaggio, ogni 25 minuti un elefante viene ucciso in Africa illegalmente, il WWF segnala un punto a favore della specie, come effetto delle misure di controllo del mercato  di avorio più volte invocate.

Dopo l'annuncio della Cina alla fine dell'anno scorso di un divieto domestico  d'avorio entro la fine del 2017, le indagini TRAFFIC e WWF hanno scoperto che il numero di prodotti  di avorio destinati al mercato - sia legali che illegali in Cina - è diminuito accanto a un crollo dei prezzi.

All'inizio del 2017  i ricercatori del TRAFFIC e del WWF hanno intrapreso una serie di indagini sui mercati, compreso quello on-line,  per valutare il loro status dopo l'annuncio del divieto domestico in Cina e l'efficacia delle misure conseguenti. I risultati sono stati  pubblicati oggi nel nuovo rapporto "WWF "Revisiting China's ivory market in 2017.".

Al momento del suo annuncio, il divieto è stato ampiamente salutato dalla comunità internazionale come una misura che avrebbe cambiato le regole del gioco, capace di invertire il declino delle popolazioni selvatiche di elefanti africani.

La Cina si è anche impegnata a chiudere  oltre un terzo delle fabbriche di avorio accreditate e i negozi al dettaglio entro il 31 marzo 2017, con i restanti due terzi da chiudere prima del 31 dicembre 2017.

 "Sebbene rimangano alcune sfide per l'attuazione, questi dati sono molto  incoraggianti – ha dichiarato il WWF – Sembra che il bando di avorio sia finalmente entrato in pista".

I ricercatori hanno anche documentato i prezzi per gli oggetti d'avorio e hanno trovato una differenza significativa tra quelli nei mercati legali e illegali. Nel mercato avorio legale, il prezzo medio delle bacchette avorio è stato di 542 dollari per  paio, i corrispondenti prezzi nel mercato illegale sono stati 153 dollari per un paio di bacchette, inferiore del 72%. Rispetto al 2012, il prezzo medio delle bacchette avorio nel mercato illegale è diminuito del 57%. I dati provenienti da questi controlli dimostrano inoltre che il prezzo dell'avorio grezzo  è fortemente crollato negli ultimi anni: a Pechino di circa il 20-25% tra il 2015 e il 2016 e del 50% nel 2017.

"Questa tendenza dovrebbe facilitare gli sforzi di applicazione della legge e aumentare la consapevolezza dei consumatori circa l'illegalità del commercio", ha continuato il WWF - Questo è un anno critico per il divieto di vendita di avorio in Cina ed è fondamentale essere vigili nel monitoraggio dei suoi impatti. Tra le tante sfide che restano, quella di garantire che l'avorio stoccato non entri illegalmente nei mercati in Cina o all'estero".

 Il WWF ricorda che ogni anno, il bracconaggio uccide tra i 20.000 e i 30.000 esemplari di elefanti africani a causa del commercio illegale di avorio, alimentato dalla criminalità organizzata globale e incrementato dalla grande domanda proveniente dai paesi asiatici. Solo negli ultimi dieci anni, gli elefanti africani sono diminuiti di oltre il 20%.

Roma, 12 agosto 2017




 

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venerdì 11 agosto 2017

CACCIA - WWF: IN BASILICATA TAR 'BOCCIA' CALENDARIO VENATORIO 2016/2017



 

 

 

 

 

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CACCIA 

 

IN BASILICATA TAR 'BOCCIA' 

CALENDARIO VENATORIO 2016/2017


ACCOLTO IN VIA DEFINITIVA IL RICORSO DELLE ASSOCIAZIONI 

WWF: "Dimostrazione che la tutela della fauna è potestà statale e i pareri Ispra vanno ascoltati"

  

 

La Sezione Prima del Tar di Basilicata ha accolto in via definitiva  il   ricorso presentato da  ENPA– LAV – LIPU – WWF ITALIA contro il Calendario Venatorio 2016/2017 perchè  non aveva rispettato quanto contenuto nel parere dell'Ispra in merito a diverse disposizioni riguardanti principalmente i periodi e le specie cacciabili.

  

Per il WWF si tratta di un pronunciamento molto importante che   dimostra  che la tutela della fauna selvatica e della biodiversità sono e restano di piena potestà statale e che le Regioni non possono far finta che il parere Ispra non ci sia, come accaduto in modo clamoroso in Basilicata. 

Fondamentale, inoltre, che tra le conseguenze della decisione del Tar ci sia quella di adeguare le date di chiusura ed apertura della stagione venatoria al dettato della Direttiva europea, che prevede il rigoroso divieto di caccia durante il periodo della riproduzione e della migrazione prenuziale.

 

Il WWF chiede quindi alla Regione Basilicata di adeguare in autotutela in toto il Calendario Venatorio 2017/2018 alle disposizioni della Sentenza per evitare nuovi contenziosi.

 

Più in generale l'Associazione ribadisce la richiesta dei giorni scorsi fatta al Presidente della Regione, parallelamente a quella rivolta a tutti governatori,  relativa all'«L'esclusione di qualsiasi ipotesi di apertura anticipata della caccia a qualsiasi specie; il divieto di attività venatoria per tutto il mese di settembre per consentire agli habitat e alla fauna di recuperare condizioni fisiologiche soddisfacenti; una verifica dopo il mese di settembre per valutare la situazione; un'azione capillare di contrasto al bracconaggio» per le difficilissime situazioni in cui si trovano molti animali selvatici a seguito delle eccezionali ondate di caldo ed alla drammatica siccità che sta interessando molte regioni italiane.

 

  

Roma, 11 agosto 2017



 




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