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venerdì 30 novembre 2018

COMUNI RINNOVABILI 2018: LEGAMBIENTE PREMIA LE BUONE PRATICHE DEL BIOGASFATTOBENE(R)

COMUNI RINNOVABILI 2018: LEGAMBIENTE PREMIA LE BUONE PRATICHE DEL BIOGASFATTOBENE®

11 aziende agricole CIB selezionate come casi eccellenti di produttività e sostenibilità ambientale. L'impianto biogas è motore di innovazione

27 novembre 2018 – Il CIB – Consorzio italiano biogas partecipa in forze al "XI Forum Qualenergia?" a Roma, presentando undici storie di buone pratiche dal territorio, storie di aziende agricole socie CIB, che verranno premiate da Legambiente in occasione della presentazione annuale del rapporto Comuni Rinnovabili, arrivato quest'anno alla sua 13a edizione.
Alcuni dei prodotti agricoli delle aziende socie del CIB, saranno protagonisti durante la "degustazione 100% rinnovabile" che sarà organizzata alla fine della premiazione.

 

Le undici aziende agricole si distinguono in Italia, ciascuna con la propria peculiare storia, per coniugare produzione di energia rinnovabile, sviluppo e innovazione nelle produzioni agroalimentari e grandi benefici ambientali grazie all'applicazione del modello CIB del Biogasfattobene®. In ogni storia il biogas è al centro di un circuito di buone pratiche agronomiche e di valorizzazione dei reflui zootecnici, dei sottoprodotti agricoli e delle colture di secondo raccolto che rientrano nel circuito produttivo.

 

Intervenendo al Forum QualEnergia, il direttore del CIB, Christian Curlisi dichiara: "I soci CIB premiati oggi rappresentano un esempio da seguire in tema di sostenibilità ambientale, poiché promuovo ogni giorno nei campi e negli allevamenti una visione rivoluzionaria di agricoltura carbon negative, capace di produrre energia rinnovabile, di migliorare la resilienza del suolo, anziché impoverirlo, e di sostituire i fertilizzanti chimici con il digestato naturale. Queste storie dimostrano che l'agricoltura avanzata, abbinata alla produzione di Biogasfattobene®, può migliorare la competitività delle aziende, mettendole nelle condizioni di investire in nuove filiere produttive e favorendo produzioni di elevata qualità".

 

"Sono 100 le storie, da tutta Italia, premiate oggi da Legambiente – commenta Katiuscia Eroe, Responsabile energia di Legambiente -. In questa speciale edizione di Comuni Rinnovabili abbiamo voluto mettere insieme il quadro di quanto accade di positivo nei nostri territori, raccontando la capacità di innovazione e sviluppo in chiave sostenibile, attraverso interventi che puntano su autoproduzione ed economia circolare verso un modello 100% rinnovabile. Si tratta di realtà provenienti da tutti i settori di sviluppo, agricole, industriali, residenziali, sia pubbliche che private che in questi anni hanno deciso di investire e puntare sulla sostenibilità anche come chiave di rilancio economico".

Le undici società agricole rappresentano l'intero territorio nazionale, con le produzioni tipiche regionali, sono aziende che hanno investito in sostenibilità, integrando nella loro produzione impianti biogas di diverse dimensioni, e associando molto spesso anche altre fonti di energia rinnovabile, come impianti fotovoltaici, sui tetti delle stalle. Molte di queste realizzano produzioni biologiche, innovano e avviano sperimentazioni, anche in collaborazioni con Università, investono per far diventare l'allevamento "antibiotic-free", utilizzano l'energia termica per coltivare microalghe biologiche; c'è poi chi attiva una nuova filiera di piante officinali, per utilizzare il calore di cogenerazione, o ancora chi recupera antiche coltivazioni come grani autoctoni del territorio, mettendo in campo anche gli impianti di trasformazione per arrivare alla vendita di pasta biologica.

Le società agricole selezionate da Legambiente in "100 storie dal territorio" di Comuni Rinnovabili sono:

 

  1. Alfalfa Energia Srl Società Agricola, (PV)
  2. Società Agricola Arte, (FG)
  3. Soc. Coop. Agricola AgriBioEnergia, (BO)
  4. Azienda Agricola Fratelli Cassese, (TA)
  5. Nuova Società Agricola Trevisi, (MO)
  6. Società agricola Palazzetto, (CR)
  7. Caseificio Carioni, (CR)
  8. Azienda agricola Bagnod, (TO)
  9. Azienda agricola La Castellana, (MI)
  10. Azienda agricola Salera, (CR)
  11. Tenuta Chirico, (SA)


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Energie rinnovabili: Quercus finalizza operazione da 60 milioni di Euro nell’eolico in Spagna

Quercus finalizza operazione da 60 milioni di Euro nell'eolico in Spagna

Il fondo europeo ha acquisito il 100% di due impianti eolici a Cadice e Malaga

 

Londra/Milano, novembre 2018. Quercus, gestore di fondi europei focalizzato su investimenti in infrastrutture rinnovabili, ha perfezionato il closing con Grupo Enhol, società spagnola indipendente leader nel settore delle energie rinnovabili, per l'acquisizione del 100% di due parchi eolici a Cadice e Malaga (Spagna), per una capacità installata totale di 48 MW. Gli investimenti complessivi sono stati pari a oltre 60 milioni di euro.

 

Con questo passaggio si chiude un'operazione importante che segna lo sbarco di Quercus in Spagna, mercato che offre opportunità molto interessanti per gli investitori e dove il fondo europeo vuole continuare ad espandersi acquisendo ulteriori impianti eolici e fotovoltaici.

 

Diego Biasi, Co-Fondatore di Quercus, ha commentato: "Riteniamo che la Spagna offra ottime opportunità nelle rinnovabili e il Governo del Paese lo ha recentemente confermato. Pochi giorni fa infatti è stata annunciata una proposta per arrivare al 100% di produzione elettrica da rinnovabili entro il 2050; una visione pionieristica rispetto agli obiettivi dell'Europa stessa. Siamo costantemente focalizzati nel creare il massimo valore possibile per i nostri investitori e per far questo continueremo a diversificare su più tecnologie di generazione e aree geografiche così da ottenere rendimenti interessanti e stabili nel tempo".



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La sostenibilità di Sciuker Frames premiata ai "Best IPO Innovative Project Award"


LA SOSTENIBILITÀ DI SCIUKER FRAMES PREMIATA AI "BEST IPO INNOVATIVE PROJECT AWARD"

 

La consegna del premio nella categoria "AIM Industrial" è avvenuta nel corso della V edizione dell'AIM Investor Day 2018, tenutosi ieri a Palazzo Mezzanotte, sede di Borsa Italiana a Milano.


Avellino, 28 novembre 2018 – Sciuker Frames (SCK) - azienda innovativa attiva nella progettazione e produzione di finestre ecosostenibili in legno alluminio e in legno vetro strutturale - è stata premiata ai "Best IPO Innovative Project Award" nella categoria "AIM Industrial" in occasione dell'AIM Investor Day 2018, l'evento organizzato da IR Top Consulting per valorizzare le società quotate e private nei confronti della comunità finanziaria.

 

L'azienda è stata selezionata dalla giuria del premio, tra le PMI quotate su AIM Italia per la capacità di innovazione nel settore degli infissi, grazie al know-how tecnologico, all'industrializzazione del processo produttivo artigianale, all'attenta selezione e combinazione di materiali naturali (legno-alluminio-vetro) dal design ecosostenibile e per le elevate prestazioni in termini di isolamento termico ed acustico.

 

Ogni progetto nasce all'interno dello Sciuker Lab, il laboratorio delle idee di Sciuker Frames in cui la ricerca e lo sviluppo prendono forma: il luogo dove si incontrano gli sforzi tecnologici ed estetici di ingegneri e designer con il solo scopo di coniugare processi produttivi, creatività italiana e scelta dei migliori materiali naturali, per infissi di design dalle elevate prestazioni in termini di efficienza energetica. La missione dell'azienda è da sempre migliorare il comfort abitativo delle persone con finestre ecosostenibili in grado di garantire un elevato risparmio energetico, ponendo grande attenzione anche al design, che trasforma ogni prodotto in oggetto d'arredo in grado di dialogare con gli altri complementi della casa.

 

"Questo premio rappresenta per l'azienda e gli investitori - ha dichiarato Marco Cipriano, Presidente e Amministratore Delegato di Sciuker Frames – l'attestato più tangibile che il modello industriale che abbiamo tracciato in questi anni, basato sull'applicazione della scienza delle costruzioni e dei materiali alla costruzione di finestre eco- sostenibili, ci ha permesso di definire un nuovo paradigma nel mercato dei serramenti. Le emergenze in tema ambientale ci riguardano sempre più da vicino. È per questo motivo che il nostro impegno in tema di sostenibilità e responsabilità sociale d'impresa è costante e rappresenta il punto fermo che guida ogni nostro nuovo progetto. Con la quotazione abbiamo ulteriormente accelerato il percorso di crescita, che ci consentirà nei prossimi mesi di consacrare il design e l'eccellenza Made in Italy dei nostri infissi anche sulla scena internazionale".

Chi è Sciuker Frames

Da circa un quarto di secolo Sciuker Frames progetta, produce e commercializza finestre ecosostenibili in legno alluminio e in legno vetro strutturale che migliorano il Pianeta, con un'elevata attenzione alla qualità ed allo stile dei prodotti, realizzati con selezionate materie prime ecosostenibili e lavorazioni italiane.

Sciuker Frames ha creato un rivoluzionario sistema di infissi basato sulla tecnologia brevettata e proprietaria Stratec, grazie alla quale l'azienda realizza prodotti "tailor made" in grado di coniugare comfort, estetica ed efficienza energetica.

Oggi Sciuker Frames è presente in modo capillare su tutto il territorio nazionale con circa 300 rivenditori e 2 store gestiti direttamente. L'azienda è altresì presente all'estero con uno store diretto in Svizzera.




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Directa Plus: siglato accordo per utilizzare Grafysorber(R) nelle attività di bonifica ambientale e nel trattamento dei rifiuti liquidi

Directa Plus: siglato accordo per utilizzare Grafysorber® nelle attività di bonifica ambientale e nel trattamento dei rifiuti liquidi

Nuova partnership con Ambienthesis, tra i principali operatori italiani nel settore delle bonifiche e della gestione dei rifiuti industriali

 

 

29 Novembre 2018 I materiali a base grafene di Directa Plus ancora in prima linea per l'ambiente: è stato infatti appena siglato un accordo con Ambienthesis, società quotata sulla Borsa di Milano, tra i principali operatori italiani nel settore delle bonifiche e della gestione dei rifiuti industriali, per utilizzare Grafysorber® in questo campo.

La collaborazione, articolata in due fasi, prevede che le preliminari attività di sperimentazione e di valutazione dei relativi risultati vengano effettuate presso la piattaforma polifunzionale che Ambienthesis possiede e gestisce ad Orbassano (TO). I test prenderanno avvio all'inizio del prossimo anno e saranno eseguiti utilizzando un impianto di trattamento mobile per la produzione di Grafysorber® fornito da Directa Plus e appositamente realizzato per il progetto. 

Test indipendenti hanno dimostrato che Grafysorber® possiede un'efficacia fino a quattro volte superiore ai prodotti adsorbenti attualmente sul mercato, con un rapporto tra costo ed efficacia particolarmente vantaggioso, e la possibilità di separare e riciclare gli olii adsorbiti.

Le attività di sperimentazione, volte a verificare la capacità di trattamento dei materiali a base di grafeneper i vari tipi di rifiuti liquidi oggetto di studio, avranno una durata di circa sei mesi; l'esito di questa prima fase offrirà le evidenze per un potenziale accordo commerciale tra le parti.

Giulio Cesareo, fondatore e CEO di Directa Plus, sottolinea: "Questo accordo segna un altro importante passo avanti per il nostro materiale, verso il suo impiego anche nei mercati della gestione dei rifiuti industriali e della bonifica dei suoli. Significa, di fatto, poter espandere ulteriormente i nostri settori applicativi in campo ambientale, proseguendo la strategia di partnership con aziende italiane attive sui mercati internazionali, quale rampa di lancio verso i mercati globali".

"Questa sperimentazione si inserisce nei programmi di Ricerca e Sviluppo che Ambienthesis sta sviluppando per l'applicazione di nuove tecnologie a basso impatto ambientale da applicare nei settori del trattamento delle acque e delle bonifiche ambientali. L'accordo con DirectaPlus porterà ad uno sviluppo sinergico di prodotti e servizi che permetteranno di mettere a fattor comune le esperienze maturate al fine di poter offrire sul mercato interno ed internazionale efficaci e innovative tecnologie a servizio dell'ambiente", dichiara Damiano Belli, Amministratore Delegato di Ambienthesis S.p.A.       

 

 

Chi è Directa Plus

Directa Plus è uno dei più grandi produttori e fornitori di prodotti a base grafene destinati ai mercati internazionali consumer e industriali, quotato all'AIM di Londra dal maggio 2016. I prodotti a base grafene di Directa Plus, identificati dal brand G+ (Graphene Plus) sono naturali, chemical-free, certificati ipoallergenici, non tossici e non citotossici da un laboratorio indipendente, realizzati in modo sostenibile e su misura a partire dalle richieste specifiche dei clienti.
Directa Plus si focalizza principalmente in due settori, dove detiene un forte vantaggio competitivo in termini di prodotti commercializzati e leadership tecnologica: ambientale (basato sul prodotto Grafysorber®) e tessile (basato sui prodotti G+).  È inoltre attiva, sempre con i prodotti G+, nel campo degli elastomeri e dei materiali compositi (tra cui pneumatici e asfalti).Fondata nel 2005, DirectaPlus crea i propri prodotti a base grafene nelle Officine del Grafene di Lomazzo (Co), attraverso un processo brevettato. 

 

Chi è Ambienthesis

 

Il Gruppo Ambienthesis rappresenta, in Italia, uno dei principali operatori integrati nel settore delle bonifiche ambientali e della gestione dei rifiuti industriali. In particolare, il Gruppo opera nelle seguenti aree: bonifiche e risanamenti ambientali; trattamento, recupero e smaltimento di rifiuti industriali; attività di ingegneria ambientale. Ambienthesis è una società quotata sulla Borsa di Milano.



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ECONOMIA CIRCOLARE: la situazione italiana nel bilancio di Ambiente Italia e Kyoto Club

L'Economia Circolare, a che punto siamo in Italia?

Una ricerca di Ambiente Italia, risultato del lavoro del Gruppo Riciclo e Recupero del Kyoto Club, illustra come il nostro Paese stia realmente passando dall'economia lineare dello spreco all'economia circolare della rivalorizzazione. 

Lo studio, promosso da CONAI e dai Consorzi Nazionali per il Riciclo CIAL, COMIECO, COREPLA e RICREA, oltre che dal Gruppo CAP, rappresenta un primo vero e proprio bilancio sull'argomento.

 

Roma, 29 novembre 2018 - L'economia circolare in Italia vale oggi 88 miliardi di fatturato, 22 miliardi di valore aggiunto, ovvero l'1,5% del valore aggiunto nazionale. Numeri che sostanzialmente equivalgono a quelli di tutto il settore energetico nazionale o di un settore industriale storico come quello dell'industria tessile, non molto distante dal valore aggiunto dell'agricoltura. 


Un settore che impiega oltre 575mila lavoratori, mostrandosi ogni anno sempre più competitivo per i giovani in cerca di occupazione e per profili professionali più specializzati.


E' questo il dato più rilevante che emerge dalla ricerca: "L'Economia Circolare in Italia - la filiera del riciclo asse portante di un'economia senza rifiuti", presentata oggi a Roma e curata dall'esperto ambientale Duccio Bianchi di Ambiente Italia, a seguito dei lavori svolti dal Gruppo Riciclo e Recupero del Kyoto Club, organizzazione non profit nata nel febbraio del 1999, costituita da imprese, enti, associazioni e amministrazioni locali, impegnati nel raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas-serra assunti con il Protocollo di Kyoto.


SI TRATTA DI UN PRIMO VERO E PROPRIO BILANCIO SULL'ECONOMIA CIRCOLARE IN ITALIA CHE DIMOSTRA COME L'ECONOMIA ITALIANA SIA OGGI IN EUROPA LA PIÙ PERFORMANTE PER CIRCOLARITÀ DI MATERIA, PRODUTTIVITÀ DELLE RISORSE, CAPACITÀ DI RICICLO.

Lo studio, commissionato da CONAI con i Consorzi nazionali per il riciclo degli imballaggi: CIALCOMIECOCOREPLARICREA, e dal Gruppo CAP, il gestore del servizio idrico della città metropolitana di Milano, presenta un'analisi completa che risponde ai tanti quesiti relativi la concretezza e l'effettiva diffusione nel nostro Paese di un sistema industriale, produttivo e sociale non più votato allo spreco ma alla circolarità di beni e prodotti. 


I lavori odierni per la presentazione della ricerca si sono aperti con l'intervento di Gianluigi Angelantoni, Vice-Presidente del Kyoto Club, che ha sottolineato le attività del Club e dei suoi Gruppi di Lavoro per contenere i rischi dell'aumento della temperatura del pianeta e l'influenza che tali aumenti, nei diversi scenari, potranno avere nei modelli climatici: "I Governi, ma anche i cittadini, dovranno fare molto di più per rallentare gli effetti del riscaldamento globale, sostenendo le Imprese e le attività più virtuose. L'economia circolare è un fattore fondamentale per contrastare i cambiamenti climatici, riducendone gli impatti negativi. Ma l'economia circolare non è solo un fattore difensivo, è anche opportunità di nuovi business, di innovazione tecnologica, di nuovi posti di lavoro, consentendoci di vivere in un mondo più pulito, gratificati anche da significativi e tangibili ritorni economici".

 

"Il rapporto presentato oggi conferma e sviluppa ulteriormente le evidenze formulate nel position paper di Confindustria pubblicato il mese scorso, ovvero che l'industria italiana registra, ormai da anni, performance eccellenti nell'uso efficiente delle risorse nelle sue varie declinazioni, sulla base dell'assunto che il concetto di economia circolare non può e non deve esaurirsi nella sola operazione di riciclo. – ha ricordato a seguire Andrea Bianchi, Direttore Area Politiche Industriali di Confindustria - In questo senso, riteniamo che occasioni come la presentazione di questo studio possono rappresentare un ulteriore momento di confronto per evidenziare come sia opportuno porre in essere il giusto contesto normativo, tecnologico-impiantistico ed economico per "chiudere il cerchio", affinché i nuovi obiettivi definiti a livello europeo e che l'Italia si dovrà traguardare siano uno stimolo a migliorare ulteriormente tali performance,  confermando l'auspicio contenuto nel rapporto presentato oggi, ovvero che lo sviluppo dell'economia circolare comporta necessariamente una grande trasformazione industriale".


La gestione del ciclo di vita dei prodotti e del ciclo di vita dei rifiuti, spiega la ricerca, sono nel cuore dell'economia circolare, tanto che essa non riguarda solo ciò che succede dopo la produzione e il consumo di un bene ma parte dalla progettazione a monte di un sistema più efficiente riguardo all'uso di risorse.


Prevede innanzitutto che vengano utilizzate in modo massiccio le fonti e le risorse rinnovabili, elemento centrale della sostenibilità, e che chi produce e chi consuma diventi responsabile del ciclo di vita del prodotto. 


Comprende una forte capacità di innovazione e un design di prodotto fatto per durare, per essere disassemblato, per essere differenziato e riciclato o riutilizzato nella sua interezza o in singole parti.


IL SISTEMA CONAI E IL RICICLO DEGLI IMBALLAGGI IN ALLUMINIO, CARTA E CARTONE, PLASTICA, VETRO, ACCIAIO E LEGNO. 

"Il nostro Paese ancora una volta si conferma leader nell'economia circolare e il settore del riciclo un asse portante di questa economia basata sull'ottimizzazione delle risorse e la loro valorizzazione. Il nuovo pacchetto di direttive chiede di fare ancora di più, con un innalzamento dei target di riciclo per gli imballaggi, target al 2025 che sono già raggiunti per quasi tutti i materiali. - ha dichiarato Giorgio Quagliuolo, Presidente di CONAI -  Per fare di più stiamo agendo su ecodesign e design for recycling,  diversificazione del contributo ambientale in funzione dell'effettiva riciclabilità, lo sviluppo di una raccolta differenziata di qualità ed investimenti in R&S su tecnologie innovative e nuove applicazioni di prodotti del riciclo" 


Il Sistema CONAI, che con i Consorzi di Filiera CIAL, COMIECO, COREPLA e RICREA, ha commissionato e sostenuto la ricerca, è oggi protagonista dell'economia circolare, rappresentando un esempio in Europa e un modello virtuoso che in poco più di vent'anni ha garantito l'avvio al riciclo di oltre 55 milioni di rifiuti di imballaggio e permesso di evitare la costruzione di oltre 130 nuove discariche. 


In Italia, solo nell'ultimo anno (il 2017) è stato avviato a riciclo il 67,5% dei rifiuti di imballaggio immessi al consumo sull'intero territorio nazionale, per un totale di 8,8 milioni di tonnellate di rifiuti, valore in crescita del 3,7% rispetto al 2016.


L'ECONOMIA ITALIANA RISULTA IN EUROPA L'ECONOMIA PIÙ PERFORMANTE IN MATERIA DI PRODUTTIVITÀ D'USO DELLE RISORSE MATERIALI E DI CIRCOLARITÀ DI MATERIA.

Se si analizzano tre indicatori fondamentali di questo fenomeno, rapportandoli non solo alla media europea ma anche, attraverso un confronto diretto, ai maggiori Paesi dell'Unione Europea (Germania, Spagna, Francia, Regno Unito) notiamo che l'Italia è leader per il tasso di produttività nell'uso delle risorse (quanti euro di PIL si producono per ogni kg di materia consumata), il tasso di circolarità della materia nell'economia (quante materie seconde impieghiamo sul totale dei consumi di materia), e per il tasso di riciclo dei rifiuti (quanti rifiuti, urbani e non urbani, inclusi l'import ed export, avviamo a riciclo internamente).


Confermano il buono stato di salute dell'industria del riciclo italiana, e le prossime sfide future, i Presidenti dei Consorzi Nazionali per il Riciclo degli Imballaggi in plastica (Corepla) e a base cellulosica (Comieco)


Antonello Ciotti, Presidente Corepla: "Occorre trovare tutti gli usi possibili per migliorare il flusso circolare della plastica riciclata. Sul tema, Corepla e il tessuto industriale italiano del riciclo, sono fortemente impegnati per creare un sistema strategico in una doppia direzione: sia per sviluppare politiche economico sociali, nuove imprese per nuova occupazione e ricerca, e sia per incrementare politiche ambientali utili al Paese. Oltre al trasferimento tecnologico d'eccellenza e all'investimento in innovazione che il settore sta già operando, sarebbe utile un maggior utilizzo di materiali riciclati da parte delle Amministrazioni pubbliche per una più vasta economia circolare".


"Il blocco alle importazioni di carta da macero imposto dalla Cina pone di fronte nuove sfide. Trovandosi in una situazione di eccedenza, i Comuni italiani, soprattutto del Nord, hanno scelto di riattivare le convenzioni con Comieco che nel 2019 si farà carico di gestire oltre 500 mila tonnellate di carta in più rispetto all'anno precedente. Il consorzio dunque conferma il suo ruolo sussidiario per le amministrazioni locali e di garante del recupero e del riciclo di carta e cartone. In questo settore l'Italia occupa il primo posto in Europa riciclando oltre l'80% degli imballaggi cellulosici, una quantità pari a 10 tonnellate di macero al minuto", haaffermato Amelio Cecchini, presidente di Comieco


VERO MOTORE DELL'ECONOMIA CIRCOLARE, E SOPRATTUTTO DELLA FILIERA DEL RICICLO, È L'INDUSTRIA MANIFATTURIERA CHE IMPIEGA MATERIE SECONDE PER I PROPRI CICLI PRODUTTIVI, IN GENERE PER LA FABBRICAZIONE DI PRODOTTI ALTRIMENTI DERIVATI DA MATERIE PRIME.

La ricerca di Ambiente Italia mostra come nel corso del tempo siano progressivamente cresciuti sia i recuperi "open loop", cioè in altri cicli produttivi (ad esempio vetro nell'industria ceramica o altri materiali nell'industria edile), che i ricicli all'interno dello stesso ciclo produttivo. Parliamo di reimpieghi sostitutivi della materia prima nel medesimo ciclo produttivo (ad esempio carta e vetro), o di reimpieghi in cicli produttivi dedicati (siderurgia a forno elettrico per il rottame d'acciaio), e ancora di impieghi che per almeno una parte del prodotto determinano un downgrading qualitativo (tipicamente per polimeri plastici).

In Italia l'impiego di materie seconde è fondamentale per molti settori manifatturieri e in particolare per alcuni settori strategici, come la produzione siderurgica e metallurgica. Ad esempio, tutto l'alluminio prodotto nel nostro Paese, oltre 900mila tonnellate nel 2017, proviene dal riciclo: il 100%. 


"Il sistema italiano di recupero dell'alluminio conferma la propria leadership a livello europeo. Non solo i per risultati ottenuti – L'Italia è prima in Europa per quantità di alluminio riciclato prodotto - ma anche per essere oggi, tra tutti gli schemi europei di recupero del packaging in alluminio, quello in grado di conseguire questi importanti obiettivi ai più bassi costi possibili, per l'intera collettività. Costi sempre più assorbiti dal valore intrinseco del materiale e dalla sua capacità di produrre benefici economici per tutti. Un risultato possibile quindi grazie alle eccezionali caratteristiche e performance del materiale, riciclabile facilmente, al 100% e all'infinito" come ricordato da Carmine Rea, Presidente di CIAL, Consorzio Nazionale per il Recupero e il Riciclo degli Imballaggi in Alluminio


"L'acciaio proviene dalla produzione di minerale ferroso o rottame e vive sotto forma di vari prodotti che vivono un lungo ciclo prima di tornare allo stadio di rottame,  per essere nuovamente fuso e risorgere come materia prima. Questo è un ciclo infinito reso possibile dalla natura stessa dell'acciaio: Materiale permanente che si ricicla all'infinito"ha dichiarato poi nel suo intervento Domenico Rinaldini, Presidente del Consorzio Ricrea, Consorzio Nazionale per il Riciclo degli Imballaggi in Acciaio.


L'ALTRO FONDAMENTALE EFFETTO AMBIENTALE DEL RICICLO, E DELL'ECONOMIA CIRCOLARE, OLTRE ALLA RIDUZIONE DELLA QUANTITÀ DI MATERIA PRELEVATA DALL'AMBIENTE, È POI LA RIDUZIONE DELLE EMISSIONI.

Sia pure con incidenze differenziate, il riciclo comporta una riduzione dell'insieme dei consumi energetici, dei consumi idrici, delle emissioni atmosferiche e delle emissioni idriche.


Il riciclo rappresenta – come ormai una inequivoca e costante letteratura conferma – la forma ambientalmente più vantaggiosa (a parte la prevenzione) di gestione dei rifiuti.


Tra i benefici più evidenti e consistenti del riciclo vi sono quelli energetici e quelli relativi alle emissioni climalteranti. Utilizzando i criteri basati sugli studi per CONAI, la ricerca riporta che il beneficio del riciclo in Italia è quantificabile in:

21 milioni di tonnellate di TEP, cioè circa il 12,5% della domanda italiana di energia

58 milioni di tonnellate di CO2 eq, cioè una quantità pari al 14,6% delle emissioni generate

 

UN NUOVO PILASTRO DELL'ECONOMIA CIRCOLARE: RISPARMIO E RICICLO DELLE ACQUE. 

Gli studi finora eseguiti sull'economia circolare non hanno quasi mai considerato l'economia della gestione del ciclo idrico. Si tratta invece, come noto, non solo di un pezzo importante dell'economia, ma anche di uno dei pilastri teorici dell'economia circolare.


L'insieme delle attività di fornitura, distribuzione, gestione delle reti fognarie e depurazione vale un fatturato di circa 9 miliardi di euro, un valore aggiunto di 4,5 miliardi ed impiega 41.000 persone. In questo valore, peraltro, non sono incluse attività integrate ai settori industriali.


Il Gruppo CAP, partner della ricerca di Ambiente Italia, opera in Lombardia nel settore delle acque e rappresenta uno dei player più impegnati in tal senso, con progetti di ricerca e analisi volti alla circolarità dell'acqua gestita.


"L'economia circolare è la chiave vincente per leggere il futuro, rendere più efficienti le nostre risorse, migliorare l'ambiente e il futuro dei servizi al cittadino spiega il Presidente e Amministratore Delegato di Gruppo CAP, Alessandro Russo - La sfida che abbiamo raccolto in CAP è quella di trasformare i nostri 61 depuratori dell'area metropolitana di Milano in vere bioraffinerie, dove estrarre tutto il valore possibile dai fanghi di depurazione e far nascere dagli scarti energia pulita a km 0: un progetto nato grazie alla collaborazione con diversi partner dotati di competenze tecniche e scientifiche d'avanguardia".


In chiusura dei lavori, anche gli esponenti politici invitati alla presentazione dello studio hanno ricordato quanto l'economia circolare sia ad oggi importante per il nostro Paese e per il suo sviluppo economico e sociale. 


"I dati presentati costituiscono, allo stesso tempo, un importante traguardo e un punto di partenza fondamentale per il futuro. La ricerca conferma il ruolo fondamentale svolto in questi anni dal sistema dei  consorzi e, dall'altro, certifica che l'economia circolare rappresenta, già oggi, una realtà importante in termini di fatturato ed occupazione per il nostro Paese, sia in termini assoluti che in rapporto al livello raggiunto dai principali partner europei. In quest'ottica le politiche ambientali rivestono un'importanza strategica per il futuro, non solo in termini di difesa dell'ambiente, ma anche in termini di opportunità di sviluppo economico e sociale. Ambiente e sviluppo non costituiscono infatti un "ossimoro", ma un binomio vincente sul quale la Lega, nell'ambito degli obiettivi fissati dal contratto di Governo, intende investire convintamente" ha ribadito il Senatore Luca Briziarelli, 13' Commissione permanente Territorio, Ambiente, Beni Ambientali del Senato della Repubblica.  


Queste invece le parole del Senatore Gianni Pietro Girotto, Presidente della 10' Commissione permanente Industria, Commercio, Turismo del Senato della Repubblica"numeri presentati confermano chiaramente l'importanza dell'economia circolare nel nostro Paese con tutte le sue potenzialità per la crescita sociale ed economica. E' opportuno lavorare per garantire l'implementazione di questo settore che ha una valenza strategica tra gli interventi di decarbonizzazione, per affrontare le cause e i fenomeni dei cambiamenti climatici e le esternalità negative che il sistema produttivo attualmente produce. Secondo l'Agenzia Federale dell'Ambiente Tedesca (UBA – Umwelt Bundesamt), che ha pubblicato un aggiornamento sulle  stime dei danni derivanti dall'emissione di inquinanti nell'atmosfera relativi alla salute umana, alla perdita degli ecosistemi, all'estinzione di specie animali e vegetali, alla diminuzione della produzione industriale, dei raccolti agricoli e danni a case e palazzi e infrastrutture, ogni tonnellata di CO2 nell'atmosfera ha oggi un costo, per tutti noi, pari a 180 euro, che salirà a 205 euro nel 2030 e a 240 euro nel 2050. Un dato impressionante, anzi direi dirimente per tutte le nostre future decisioni, sul quale la politica deve prestare la massima attenzione, e che deve portarci a riflettere sulla necessità di intervenire con urgenza".


Significative le conclusioni del Sottosegretario di Stato del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Marel'Onorevole Salvatore Micillo"Riduzione, riuso, recupero e riciclo dei rifiuti sono gli obiettivi che perseguiamo e promuoviamo in un'ottica di economia circolare. Nel contratto di Governo sono previste fiscalità premianti per la raccolta differenziata e il recupero di materia, senza dimenticare l'estensione della raccolta domiciliare con tariffa puntuale e i centri di riparazione e riuso dei beni utilizzati. In Italia abbiamo grandi eccellenze nello smaltimento dei rifiuti, ma anche zone di grande arretratezza: vogliamo fare il salto di qualità, rimuovendo tutti gli ostacoli che hanno impedito all'economia circolare di penetrare in misura omogenea in tutto il territorio nazionale, verso una Italia più sostenibile, più equa e più innovativa".



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Mobilità sostenibile e welfare aziendale: arriva Jojob Navette per incentivare i dipendenti che lasciano a casa l’auto


 

Mobilità sostenibile e welfare aziendale: arriva Jojob Navette per incentivare i dipendenti che lasciano a casa l'auto

 

 

Le aziende puntano alla mobilità sostenibile: Jojob lancia la nuova funzione Jojob Navette, per incentivare l'utilizzo delle navette messe a disposizione dalle aziende per il tragitto casa-lavoro, lasciando parcheggiata l'auto privata.

Ogni viaggio percorso in navetta genererà un risparmio in termini di CO2 pari a 130 gr/Km.
BVLGARI è la prima azienda in Italia ad attivare il servizio: oltre 2mila i viaggi effettuati con le navette e più di 6 tonnellate di CO2 risparmiata.


La mobilità casa-lavoro si fa sempre più condivisa e sostenibile: dopo la certificazione dei tragitti percorsi in carpooling, a bici o a piedi, arriva anche la possibilità di certificare i viaggi compiuti con le navette messe a disposizione dalle aziende. Jojob, il principale player italiano di carpooling aziendale, lancia infatti Jojob Navette, funzione che integra il servizio di Jojob per supportare le aziende nel diffondere e incentivare l'uso di trasporti condivisi e a basso impatto ambientale tra i propri dipendenti.

Per prima in Italia un'applicazione per smartphone permette di certificare le tratte casa-lavoro percorse in carpooling, a piedi, in bici e in navetta, offrendo uno strumento completo di welfare aziendale dal punto di vista della mobilità.

 

Come funziona Jojob Navette

Registrandosi attraverso l'app su smartphone o il portale web di Jojob, con Jojob Navette i dipendenti possono visualizzare i viaggi programmati delle navette aziendali per compiere il tragitto casa-lavoro e prenotare il proprio posto. Una volta a bordo, potranno "obliterare" la loro prenotazione virtuale, semplicemente inquadrando un QR code presente sulla navetta e fornito da Jojob, e certificarne così l'utilizzo.

 

Utilizzando Jojob Navette, le aziende potranno monitorare e gestire in tempo reale l'utilizzo delle navette aziendali, evitare un eccessivo riempimento delle stesse, ottenere il numero di prenotazioni per singola tratta, il numero di passeggeri realmente trasportati, misurare la reale riduzione di impatto ambientale. Un'analisi che permetterà alle aziende di creare piani di incentivi volti ad incrementare il numero di utilizzatori del servizio e promuovere la mobilità condivisa.

I dipendenti che certificheranno i viaggi casa-lavoro percorsi in navetta, in carpooling, a piedi o in bici piuttosto che con l'auto privata matureranno dei punti, le cosiddette "Foglie Oro" di Jojob, per accedere a centinaia di promozioni: in questo modo, le aziende puntano ad incentivare  la diffusione della mobilità sostenibile a 360 gradi.

 

Secondo le stime di Jojob, ogni viaggio percorso da un dipendente a bordo di una navetta genera un risparmio in termini di CO2 pari a 130gr/km e un risparmio economico pari a 0,20€ per ogni km percorso senza l'utilizzo dell'automobile*.
 

La prima azienda ad attivare la funzione Jojob Navette è stata BVLGARI: in due mesi sono stati 2.348 i viaggi effettuati con le navette certificati dai dipendenti che hanno permesso di risparmiare oltre 6 tonnellate di CO2 e 49.048 km, che sarebbero altrimenti stati percorsi con auto private.

 

La funzione Jojob Navette andrà dunque ad integrarsi con quella del carpooling aziendale di Jojob, che certifica i viaggi condivisi tra colleghi e dipendenti di aziende limitrofe per raggiungere la sede aziendale in auto, e Jojob Bici e Piedi, che per prima in Italia consente ai dipendenti di ricevere incentivi per andare al lavoro camminando o in bicicletta.

 

"Jojob è nato come servizio digitale per il carpooling aziendale ma con il tempo si è andato ad integrare con la certificazione dei viaggi a piedi, in bici o in navette, per rispondere in maniera sempre più completa alle richieste delle aziende e dei dipendenti stessi", spiega Gerard Albertengo, CEO e founder di Jojob. "In un'ottica di smart working e welfare aziendale le aziende ora possono rendere ai propri dipendenti la scelta di un'alternativa sostenibile per compiere il tragitto casa-lavoro più semplice, divertente e conveniente".

 

* I dati del risparmio sono stati calcolati a partire dal costo medio per ogni km percorso senza carpooling che è pari a 0,20€ (costo scelto come standard, ricavato da tabelle ACI, che tiene conto del carburante e dell'usura del veicolo).

Chi è Jojob

Il servizio Jojob di Bringme è un innovativo servizio di carpooling aziendale, nato con l'obiettivo di agevolare gli spostamenti casa-lavoro dei dipendenti di aziende limitrofe.
Jojob è costituito da una piattaforma web e da un'applicazione mobile. Ogni utente, dopo essersi registrato su sito, potrà visualizzare su una mappa la posizione di partenza dei propri colleghi e dei dipendenti di aziende limitrofe alla propria, mettersi in contatto e condividere l'auto nel tragitto casa-lavoro. Con l'applicazione mobile, l'unica in grado di quantificare la reale CO2 risparmiata dopo ogni tragitto percorso in car pooling, ogni passeggero potrà certificare il tragitto effettuato, ottenendo punti trasformabili in sconti da utilizzare in locali, ristoranti, bar e palestre convenzionate, sia a livello nazionale che locale. Jojob permette inoltre di certificare i viaggi a piedi, in bici (Jojob Bici e Piedi) o con le navette aziendali (Jojob Navette).




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