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giovedì 1 novembre 2018

Ecosistema Urbano: performance ambientali deludenti per le città piemontesi

 

Presentata la XXV edizione di Ecosistema Urbano, l'annuale rapporto di Legambiente realizzato con il contributo scientifico di Ambiente Italia

 

Ecosistema Urbano: performance ambientali deludenti per le città piemontesi

 

Soltanto Verbania e Biella nella top 25. Torino guadagna 3 posizioni ma resta nella parte bassa della classifica. Peggiorano Vercelli, Cuneo, Asti, Novara e Alessandria

 

 

L'Italia del buon ecosistema urbano è principalmente l'Italia che fa, che fa bene e spende bene le sue risorse, che si evolve e pianifica le trasformazioni future, che non s'accontenta dello scenario contemporaneo, che in uno o più ambiti produce ottime performance o raggiunge l'eccellenza. È l'Italia dei capoluoghi in testa alla graduatoria di Ecosistema Urbano di quest'anno: Mantova, Parma, Bolzano, Trento e Cosenza. Ed è anche l'Italia dell'AreaC e della mobilità condivisa di Milano, della gestione dei rifiuti di Oristano, Parma, Trento, Mantova, Treviso e Pordenone, della tramvia di Firenze (e magari in prospettiva quella dell'ambiziosa rete su binari di Palermo), che contiene lo spreco di acqua come Macerata e Monza, che investe sul solare come Padova, che teleriscalda 6mila studenti delle superiori come ha fatto Udine esattamente un anno fa. O ancora è quella parte di Paese che amplia gli spazi a disposizione dei pedoni come ha fatto Firenze, che allarga come Bergamo la Ztl fino a farla diventare la più estesa d'Italia o diventa bike friendly come Ferrara, Reggio Emilia, Bolzano con la sua ciclopolitana e Pesaro con la bicipolitana.

 

Tutti i capoluoghi del Piemonte perdono posizioni rispetto al 2017 eccetto Torino che guadagna 3 posizioni e Biella che si conferma. Verbania esce dalla top ten e si piazza 11esima (era 8° nel 2017), Biella 15esima, Vercelli 37esima (era 27° nel 2017), Cuneo 43esima (era 33° nel 2017), Asti 53esima (era 50° nel 2017), Novara 73esima (era 67° nel 2017), Torino 78esima (era 81° nel 2017) e Alessandria addirittura 94esima (era al 84° nel 2017).

È in sintesi la fotografia scattata da Ecosistema Urbano, l'annuale rapporto di Legambiente, giunto alla sua venticinquesima edizione, realizzato con il contributo scientifico di Ambiente Italia, la collaborazione editoriale de Il Sole 24 ore e con un contributo di Ispra sui corpi idrici.

 

"Serve un governo delle città a livello nazionale -sottolinea Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente-. Non bisogna rispolverare il ministero delle Aree urbane di 30 anni fa, quanto piuttosto una politica governativa trasversale sulla riconversione ecologica delle città che guidi in modo sinergico le azioni dei vari dicasteri a vario titolo coinvolti, dall'Ambiente alle Infrastrutture, dalla Salute ai Trasporti, fino ad arrivare allo Sviluppo economico. Su alcuni fronti le politiche ambientali nelle nostre città migliorano anche in modo inaspettato, come nel caso dei rifiuti e dell'economia circolare, su altri, ancora troppi, c'è molto da lavorare. Spesso è stata l'Europa a costringerci a darci da fare e a spingerci verso buone politiche ambientali. Se Milano ha inaugurato il suo primo depuratore 15 anni fa è grazie alla condanna europea. Se Roma 5 anni fa ha chiuso finalmente la discarica di Malagrotta, lo dobbiamo alle multe comunitarie. Il nostro auspicio però è che nel futuro non ci sia più bisogno di condanne alla Corte di giustizia europea ma che si possa contare su una strategia nazionale all'avanguardia, come fatto ad esempio sulle leggi italiane per la lotta all'inquinamento da plastica, più volte copiate nella UE. Speriamo che questo possa avvenire non solo per le politiche urbane ma per tutte quelle ambientali del nostro Paese".

 

Gli indicatori di Ecosistema Urbano sono 17. Derivano tutti da dati originali raccolti da Legambiente eccezion fatta per capacità di depurazione (ISTAT), tasso di motorizzazione e incidenti stradali (ACI e ACI-ISTAT), uso efficiente del suolo (elaborato da Legam­biente su dati ISPRA). L'insieme degli indicatori selezionati per la graduatoria copre sei principali componenti ambientali presenti in una città: aria, acque, rifiuti, mo­bilità, ambiente urbano, energia. Vengono così valutati tanto i fat­tori di pressione e la qualità delle componenti ambientali, quanto la capacità di risposta e di gestione ambientale. Il sistema di valutazione di Ecosistema Urbano prevede l'assegnazione di un punteggio massimo teorico di 100. Non un obiettivo da libro dei sogni, ma un voto che si può conquistare rispettando da una parte i vincoli di legge (per aria, acqua, depurazione, rifiuti…) e dall'altra con valori in linea con le esigenze dei cittadini e di una migliore qualità della vita (come nel caso del trasporto pubblico o delle isole pedonali). Ebbene quota 100 non è raggiunta da nessuna città e anche la prima si ferma poco oltre 78/100 principalmente per la scarsa qualità dell'aria.

 

La sfida per migliorare lo stato di salute delle città italiane procede troppo a rilento e per di più è ancora affidata alla lungimiranza e alla buona volontà del sindaco di turno. Più in generale di fronte alle difficili sfide della lotta ai cambiamenti climatici, della riduzione di tutti gli impatti ambientali, della tutela della salute e della maggiore vivibilità delle città italiane, ancora non ci siamo. Dando uno sguardo storico alle performance delle grandi città, nella prima edizione del report, nel '94 Milano occupava la penultima posizione, peggio faceva solo Napoli, all'ultimo posto. Lo scorso anno Milano era 31esima, oggi è 23esima. Napoli è rimasta negli anni stabilmente nella parte bassa della graduatoria, Roma è ripiombata in basso a partire dal 2010 dopo un'ascesa che l'aveva portata nel gruppo delle prime trenta, Torino addirittura quarta nel '98 e nona l'anno successivo e poi, da oltre dieci anni, sempre abbondantemente sotto la sufficienza.

 

 

CLASSIFICA FINALE ECOSISTEMA URBANO 2018

 

Pos.

Città

 

Pos.

Città

 

Pos.

Città

 

1

Mantova

78,14%

36

Nuoro

58,05%

71

Lecco

48,13%

2

Parma

76,83%

37

Vercelli

57,97%

72

Foggia

47,96%

3

Bolzano

74,27%

38

Ferrara

56,34%

73

Novara

47,26%

4

Trento

73,82%

39

Siena

55,95%

74

Reggio Calabria

46,30%

5

Cosenza

71,42%

40

Benevento

55,91%

75

Pescara

46,12%

6

Pordenone

71,06%

41

Forlì

55,58%

76

Avellino

45,81%

7

Belluno

68,94%

42

Catanzaro

55,38%

77

Campobasso

45,30%

8

Treviso

68,56%

43

Cuneo

55,29%

78

Torino

45,27%

9

Macerata

67,85%

44

Ravenna

55,14%

79

Grosseto

45,13%

10

Bologna

67,01%

45

Cagliari

54,85%

80

Bari

44,84%

11

Verbania

66,97%

46

Arezzo

54,65%

81

Caltanissetta

44,67%

12

La Spezia

65,37%

47

Terni

54,56%

82

Taranto

44,14%

13

Oristano

65,25%

48

L'Aquila

54,08%

83

Enna

44,11%

14

Venezia

65,21%

49

Vicenza

53,89%

84

Messina

43,60%

15

Biella

64,54%

50

Pavia

53,58%

85

Pistoia

43,08%

16

Rimini

64,27%

51

Padova

52,97%

86

Ragusa

42,47%

17

Pesaro

63,81%

52

Livorno

52,65%

87

Roma

42,38%




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