- Meno auto, incidenti ed emissioni inquinanti.
- I self driving vehicles trasformeranno le città.
- I risultati dello studio "Self-Driving Vehicles, Robo-Taxis, and the Urban Mobility Revolution".
Anzitutto aumenterà il numero di vetture utilizzate in modalità di car sharing, possibilmente a trazione elettrica. Inoltre la diffusione di questa tecnologia porterà anche a un aumento dei robo taxi.
Questi ultimi potranno offrire lo stesso servizio attualmente fornito dai tradizionali taxi con guidatore, ma a un costo sensibilmente più basso.
Questo a sua volta avrà una serie di importanti ricadute sul rapporto cittadino-realtà urbana, alcune anche inaspettate.
Anzitutto, si dovrebbe ridurre sensibilmente il numero di auto private in circolazione.
Ciò comporterà un aumento degli spazi disponibili per il parcheggio, ma a questo punto anche per altre attività. Inoltre si ridurrà drasticamente sia il numero di incidenti stradali che il livello di emissioni, considerato che la diffusione di auto robot sarà soprattutto a livello urbano, con veicoli dotati di motorizzazione elettrica.
Evidenti i benefici, anche economici, sulla qualità dell'aria e quindi della salute.
Inoltre la riduzione dei veicoli comporterà un drastico calo, anche del 90%, del numero di incidenti. Il che si riflette in più bassi oneri assicurativi.
Infine, la migliorata qualità dei trasporti consentirà di abitare a maggiore distanza dai centri urbani, dove il costo delle case è notoriamente più alto, consentendo notevoli risparmi anche su quel versante.
L'auto robot rivoluziona anche il modo di abitare
Le auto che si guidano da sole. Una rivoluzione, di importanza paragonabile all'avvento dell'auto stessa, che si può illustrare con poche cifre: una riduzione del 60% del numero di automobili sulle strade della città, un taglio dell'80% delle emissioni di Co2, e il 90% in meno di incidenti stradali.
È infatti nei grandi centri urbani, piuttosto che sulle autostrade, che l'auto a guida autonoma (Self Driving Vehicle o Sdv) eserciterà maggiormente i propri effetti. Soprattutto se si fa riferimento al taxi a guida autonoma.
Se si tiene presente che nel 2030 due terzi della popolazione mondiale vivranno nelle città, e che queste rappresentano tra il 60 e l'80% del consumo di energie e circa il 70% delle emissioni di Co2, ci si rende pienamente conto dell'importanza di una mobilità più efficiente e più basso impatto ambientale.
E non è più questione di se, ma di quando le vetture automatiche saranno la maggioranza sulle strade. Perché sempre più numerosi i produttori di auto, ma anche i giganti dell'hi-tech come Google e Apple, a ogni Salone dell'auto o della tecnologia non mancano di presentare innovazioni e sviluppi nella direzione dell'auto senza pilota.
Ma non si tratta della stravagante decisione di un Paese esotico dove non si bada tanto a spese. Molti Stati stanno apportando modifiche ai rispettivi sistemi normativi in modo da tenere conto dell'avvento degli Sdv, soprattutto, nella fase attuale, della possibilità di collaudarli su strada. Si va dagli Stati Uniti alla Svezia, dalla Germania, all'Olanda, dall'Austria alla Francia.
Come se non bastasse, un ostacolo che a prima vista potrebbe apparire ovvio, cioè la disponibilità dei cittadini a farsi trasportare da un veicolo che si guida completamente da solo senza che abbiano controllo su di esso, sta rapidamente aumentando.
Le autorità cittadine, dal canto loro, sono alla continua ricerca di modelli di mobilità che consentano a tutte le fasce sociali di muoversi in poco tempo a costo ragionevole al tempo stesso con un basso impatto ambientale.
Al tempo stesso, cresce l'ostilità delle amministrazioni cittadine verso la presenza delle auto private in centro, in quanto tra le principali fonti di emissioni di Co2, e questo in diversi Paesi.
Delle 25 autorità cittadine intervistate dal Bcg, il 90% vorrebbe che una flotta di robo-taxi fosse operativa entro il 2025. Tuttavia c'è ancora parecchia cautela nei confronti delle vetture robot.
Il primo scenario vede l'affermarsi di un sdv "premium", ovvero una vettura costosa perché ad alto contenuto tecnologico, che contribuisce a ridurre le emissioni inquinanti ma sostanzialmente non modifica gli attuali modelli di mobilità urbana.
Il secondo scenario vede la diffusione delle auto a guida autonoma, anche grazie alle autorità che estendono degli incentivi all'acquisto.
Il terzo scenario vede l'affermarsi del robo taxi elettrico, che fa capo a un gestore pubblico, come la principale modalità di trasporto.
Il quarto scenario, il più estremo, vede in pratica il tramonto, almeno nei grandi centri urbani, dell'auto privata, a favore di un sistema articolato su auto condivise e taxi automatici a trazione elettrica, che si integrano con altri sistemi di mobilità urbana, come bus (anche essi automatici ed elettrici) e metro.
Nella realtà le cose non andranno esattamente così e ciascuna area urbana troverà il modello ottimale, andando anche per tentativi.
--
www.CorrieredelWeb.it
Nessun commento:
Posta un commento