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sabato 7 ottobre 2017

Sostenibilità ambientale. A Bari la quarta edizione del Festival dell’Acqua


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Tra siccità e alluvioni, nel capoluogo pugliese il futuro della risorsa idrica
A Bari la quarta edizione del Festival dell’Acqua

Dall’8 all’11 ottobre conferenze, eventi e spettacoli

Blue-circular economy, nuove tecnologie, accessibilità e sviluppo sostenibile: a parlarne saranno esperti nazionali e internazionali, rappresentanti del Governo, attori, musicisti e filosofi. Michele Mirabella, Luca Mercalli, Sergio Rubini, Luciano Canfora sono solo alcuni dei personaggi coinvolti

BARI, 6 OTTOBRE 2017 - Stato delle risorse idriche del Pianeta, disponibilità e accessibilità, siccità e alluvioni, nuove tecnologie e tematiche sociali, ma anche spettacoli ed incontri culturali.

Tutto questo è il Festival dell’Acqua, ideato e promosso da Utilitalia (la Federazione delle aziende che si occupano di acqua ambiente e energia), in collaborazione con Acquedotto pugliese (AQP), in programma a Bari dall’8 all’11 ottobre.

Patrocinato dal MINISTERO DELL’AMBIENTE, dalla REGIONE PUGLIA, dal COMUNE DI BARI, da UNESCO Wwap, dalle maggiori associazioni mondiali ed europee del settore (IWAInternational Water Association ed EUREAU) e da Apulia Film Commission il Festival è realizzato grazie al coinvolgimento dell’UNIVERSITA’ DI BARI “Aldo Moro” (sede principale del Festival), di Legambiente Puglia, dell’Accademia delle Belle Arti, della Biblioteca Nazionale di Bari, e dell’Associazione Idrotecnica Italiana.

L’edizione 2017 del Festival vede lo straordinario gemellaggio con il Music Festival “L’ACQUA IN TESTA” che nei due giorni precedenti (sabato 7 e domenica 8) ha programmato eventi musicali di portata internazionale: Tony Allen e Yassin Bey.

Nelle tre passate edizioni (Genova 2011, L’Aquila 2013 e Milano Expo 2015) il Festival ha coinvolto complessivamente 429.000 visitatori14.800 studenti, proponendo 98 sessioni tecnico-scientifiche e 94 eventi culturali legati al tema dell’acqua.

Coinvolte negli approfondimenti convegnistici e seminariali a Bari, i rappresentanti di oltre 500 aziende associate ad Utilitaria e centinaia di soggetti istituzionali, scientifici e tecnici, che a diverso titolo si occupano dei Servizi idrici e di pubblica utilità.

In occasione del Festival dell’Acqua, Utilitalia e Acquedotto Pugliese hanno curato la riattivazione della fontana di Piazza Umberto I, che rappresenta il simbolo dell’acqua corrente in Puglia e sarà protagonista dello spettacolo di martedì sera.

Tra le presenze di rilievo previste nei giorni delle conferenze del festival, tra i protagonisti: il viceministro dell’Economia Enrico Morando, il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, il sindaco di Bari e presidente di ANCI, Antonio Decaro, il Coordinatore del World Water AssessmentProgramme dell’Unesco Stefan Uhlenbrook, il Ministro per la Coesione territoriale e il Mezzogiorno Claudio De Vincenti, il Presidente dell’International Water Association Diane Darras e il Presidente della Società Italiana di Meteorologia Luca Mercalli.

Nella quarta edizione del Festival sono in programma sessioni tematiche sull’Agenda delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile al 2030, sul diritto all’acqua e sul Mediterraneo, dibattiti sui cambiamenti climatici e sugli effetti legati alla siccità e alle alluvioni e sulla “blue-circular economy”, con il riuso delle acque e la nuova vita dei fanghi di depurazione per la valorizzazione energetica.

“Siamo qui per presentarvi il Festival dell’acqua - esordisce Antonio Decaro, Sindaco di Bari - in un momento particolare della vita del nostro Paese in cui scopriamo, quotidianamente, che questa risorsa straordinaria non è illimitata, diversamente da quanto saremmo portati a pensare noi, che abbiamo la fortuna di appartenere a quella parte del mondo in cui l’acqua è disponibile. Tra i temi che saranno affrontati durante le attività e gli approfondimenti in programma c’è proprio il valore dell’acqua come risorsa pubblica e la necessità di non sprecarla. Un impegno che deve coinvolgere anche le nostre comunità, che sempre più devono comprendere che l’impegno di ciascuno può fare la differenza, a partire dai piccoli gesti quotidiani come utilizzare il diffusore sui rubinetti o aprire e chiudere l’acqua mentre ci si lava i denti.
Un altro tema sul quale verterà il confronto riguarda l’impegno in termini di programmazione, che significa ad esempio riutilizzare le acque meteoriche per irrigare le aree a verde delle città o non impiegare l’acqua del nostro acquedotto per riempire piscine o per svolgere attività industriali, piccole azioni su scala locale che possono incidere sul contesto globale.
Ma non mancheranno momenti di svago e di buona musica, affidati all’esperienza del team dell’Acqua in Testa music festival, una realtà storica della nostra città che da otto anni porta a Bari grandi nomi della musica internazionale.
Ben venga allora la tre giorni dei lavori del Festival dell’acqua, in cui esperti nazionali e internazionali, organizzazioni mondiali, enti e grandi personalità si sono dati appuntamento a Bari per studiare e confrontare buone pratiche e nuovi approcci per la tutela delle risorse idriche.
Ringrazio Utilitalia per aver scelto la Puglia e Bari, ringrazio l’Acquedotto Pugliese per il grande lavoro di questi giorni e per il lavoro che ogni giorno svolge nella nostra città, la Regione Puglia e l’Università degli studi di Bari, sostenitori sempre attenti di iniziative importanti come questa. Mi auguro di incontrare tante persone durante queste giornate, mi auguro di incontrare soprattutto i più giovani, che prenderanno presto il testimone della guida di questo pianeta e che saranno chiamati a prendersene cura”.

''L'economia circolare dell’acqua è quella che ci porta a restituire alla natura quello che ci ha dato. Vale per i rifiuti, ma per l'acqua è ancora più semplice; e può addirittura creare risorse aggiuntive – osserva Gianfranco Grandaliano, vicepresidente Utilitalia - una buona sintesi è rappresentata da tre semplici regole. La prima: bisogna riuscire a tenere l'acqua quando c'è.
Questo vuol dire che per esempio dobbiamo ripensare a dighe e sbarramenti; e così quando arrivano le alluvioni, che sono in alcuni casi devastanti perché l'acqua non è governata a monte. Se invece la indirizziamo, non solo impediamo gli effetti delle alluvioni ma possiamo anche conservarla per quando d'estate non ce ne sarà abbastanza. Seconda regola: non disperderla nel corso della distribuzione. Noi abbiamo delle perdite di rete che sono circa del 40%: semplicemente occorre rifare le reti; ed è una cosa possibile, oltre al fatto che significa anche ottenere un risparmio. Terza regola: restituirla alla natura come ce l'ha data. Tradotto vuol dire che l'acqua va depurata e poi riportata in natura; ma devo anche riusarla, cosa che per esempio può esser fatta riusandola per l'irrigazione o per il settore industriale. Ecco – rileva ancora Grandaliano - questo insieme di cose rappresenta il ciclo integrato dell'acqua, un ciclo virtuoso. Che naturalmente non esaurisce tutti i problemi ma ne affronta almeno il 90%''.

“Nella logica del ‘non buttare via nulla’ – dice Anna Maria Curcuruto, assessore ai Lavori Pubblici della Regione Puglia - bisogna tendere all’economica circolare dell’acqua riutilizzando i reflui sia in agricoltura sia negli usi civili e industriali per arrivare anche al riutilizzo dei fanghi, attualmente smaltiti onerosamente come rifiuto speciale. Un’economia blu circolare”.

“Quattro giorni di spettacoli, eventi culturali, seminari scientifici – dice il Presidente di Acquedotto Pugliese, Nicola De Sanctis - ma anche e soprattutto occasione di dibattito e approfondimento sul servizio idrico, criticità e prospettive”.

“Acquedotto Pugliese, imponente opera di ingegneria idraulica – prosegue il Presidente - ha rappresentato il primo grande intervento infrastrutturale nel mezzogiorno. Ancora oggi, la più rilevante realtà del settore in Italia per complessità e numeri. A distanza di cento anni dalla sua realizzazione, la sfida dell’ammodernamento infrastrutturale rimane ancora aperta. La capacità d’investire nel sistema rappresenta la priorità e un’opportunità da cogliere per lo sviluppo e benessere del territorio”.

“Oggi il Mezzogiorno investe nel sistema idrico 16 euro per abitante all’anno. A livello nazionale la spesa è di circa 32 euro. Acquedotto Pugliese ne investe 42. Nonostante i risultati raggiunti da Acquedotto, per rispondere appieno ai fabbisogni idrici della comunità servita, occorre un ulteriore sforzo. Il Festival rappresenta un’occasione straordinaria. Dal confronto tra esperti nazionali e internazionali del settore mi auguro - conclude De Sanctis - possano giungere nuovi stimoli e, soprattutto, risposte concrete alle esigenze della nostra comunità”.

Ampio spazio sarà dedicato alle soluzioni più innovative, al monitoraggio, alla banda larga e ai satelliti, al mondo delle start-up nel settore idrico e alla dissalazione che, grazie all’evoluzione tecnologica del settore e all’abbattimento dei costi, consente di pensare al mare come al più grande serbatoio d’acqua potabile.

Al ciclo di incontri e di riflessioni si affianca un ricco programma di manifestazioni artistiche e culturali oltre a laboratori didattici e incontri per le scuole di ogni ordine e grado.

A parlare del tema dell’acqua al pubblico e ai ragazzi delle scuole saranno, sotto varie sfaccettature, l’attore Sergio Rubini, il saggista Luciano Canfora, il professore Giorgio Ieranò, il professor Michele Mirabella.

Appuntamento dunque per l’APERTURA UFFICIALE del FESTIVAL DELL’ACQUA 2017 con i concerti di Tony Alles e Yassiin Bey dell’ACQUA IN TESTA music Festival!

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