Comunicato stampa Coordinamento Protezionista Vicentino del 01 aprile 2013.
LE GUARDIE ZOOFILE IN COORDINAMENTO CON LE GUARDIE VOLONTARIE FIPSAS, INDIVIDUANO UN AVVELENATORE A SAN GERMANO DEI BERICI E LO CONSEGNANO ALLA GIUSTIZIA.
La storia inizia il mese di aprile 2012, una segnalazione circostanziata arriva in sede ENPA, le indicazioni sono precise e riguardano un diffuso avvelenamento individuato a San Germano dei Berici.
La persona segnalante lamentava di avere comunicato a più riprese la situazione di pericolo potenziale al Comune di San Germano, all'U.S.L.L., alla Provincia, e per ultima all'E.N.P.A. ma solo quest'ultima si è mossa per scongiurare il pericolo.
Le Guardie Zoofile dell'ENPA e della LAC, il sei di aprile duemiladodici, si sono recate sul posto, la zona si trova in zona valliva, presso Rio Vanezza, nel comune di San Germano Dei Berici.
Con la collaborazione e l'appoggio delle guardie volontarie FIPSAS, del bacino di pesca, hanno rintracciato l'area segnalata.
Gli agenti giunti sul posto, si sono trovati di fronte a una vasta area disseminata di esche multicolore, ne sono state raccolte ben novantuno, disseminate su un'area di circa cinquanta, metri quadrati. I bocconi colorati, erano stati riversati anche sulla sponda del fossato, la zona è ricchissima d'acqua, e il percolato delle esche, avrebbe potuto finire in acqua, scatenando un inquinamento ben più grave.
Dopo un'ora di lavoro, i bocconi sono stati raccolti tutti e messi sotto sequestro in attesa dei test di tossicità, agli agenti è parso subito chiaro, che l'avvelenatore avesse come obbiettivo le nutrie, ma qualsiasi animale selvatico avrebbe potuto diventare vittima di questo prodotto. Non solo, la zona è frequentata da persone che passeggiano con animali d'affezione e bambini conseguentemente l'azione è da ritenersi estremamente grave.
Le guardie Zoofile hanno segnalato il fatto alla procura, il P.M. Paolo Pecori, che l'undici di febbraio 2013 ha dato ordine agli agenti dell'ENPA di effettuare le indagini e, all'USL di effettuare le opportune analisi sulla tossicità del prodotto.
Le indagini effettuate dagli agenti ENPA in collaborazione con le guardie FIPSAS hanno portato all'individuazione della persona responsabile del reato, si tratta di P.P. residente a San Germano Dei Berici. L'agricoltore interrogato, si è difeso asserendo che avere disperso il veleno perchè voleva uccidere le nutrie, responsabili a suo dire, dei danni alle colture.
Le analisi effettuate dall'Istituto Zooprofilattico, hanno catalogato il prodotto come anticoagulante, quindi una sostanza pericolosa, e non detenibile. Ora l'agricoltore di San Germano, rischia quanto previsto dal Regio Decreto del 37 che cita: "Chiunque distribuisce sostanze velenose, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa prevista dall'articolo 113, primo comma legge 189".
Renzo Rizzi portavoce CPV ha dichiarato: "La piaga degli avvelenamenti negli ultimi anni è esplosa, non si contano gli animali d'affezione che ogni anno vengono avvelenati per i motivi più futili, ma anche animali selvatici cadono vittime di questi vigliacchi, che vanno combattuti in ogni modo". Ringrazio, per questa fattiva collaborazione tra le guardie volontarie di diversa estrazione,
queste persone, deputate dal Prefetto ad essere le vere sentinelle dell'ambiente, a costo zero per la comunità, animate dalla passione per l'ambiente naturale, e formate per imporre il rispetto delle regole, possono portare il loro contributo per rendere un paese più vivibile, civile e tollerante".
Portavoce CPV,
Renzo Rizzi. 348 9952822
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Redazione del CorrieredelWeb.it
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