Roma, 21 novembre 2012 – Scade oggi il termine dato ai candidati alle
primarie del PD per rispondere alle domande di Greenpeace sul futuro
energetico del Paese, e in particolare su cosa intendono fare di
carbone, petrolio, rinnovabili ed efficienza energetica.
I questionari (www.greenpeace.org/italy/Global/italy/energie_pulite_per_l_italia.pdf)
sono stati inviati a tutti i candidati il 10 novembre scorso e la loro
compilazione è molto rapida, trattandosi di nove domande a risposta
binaria ("sì" o "no"). Il primo a rispondere è stato Nichi Vendola,
seguito da Laura Puppato: entrambi hanno risposto positivamente a
tutti gli impegni chiesti da Greenpeace. Insieme a loro - poiché
l'associazione ambientalista non sta limitando la sua consultazione ai
candidati alle primarie PD ma sta interpellando tutti i leader
politici e tutti gli schieramenti - ha risposto Antonio Di Pietro,
anche lui dichiarandosi a favore di tutte le nove proposte.
"Cosa aspettano Bersani, Renzi e Tabacci a rispondere?" domanda Andrea
Boraschi, responsabile della campagna Energia e Clima di Greenpeace.
"Li stiamo interpellando su questioni centrali per il Paese: ambiente,
salute dei cittadini, economia, lavoro. Non hanno le idee chiare? O
sono in imbarazzo a rispondere, non sono pronti ad arrestare
l'avanzata delle fonti fossili e a rimettere al loro posto le lobby
che le promuovono? O, ancora, non vogliono sostenere l'unico settore
che ha continuato a generare occupazione, quello delle fonti
rinnovabili?" conclude Boraschi.
Attraverso il sito www.IoNonViVoto.org Greenpeace sta sollecitando i
leader politici a dare agli italiani informazioni chiare su cosa
pensano di questioni chiave quali quelle del clima e dell'energia,
troppo spesso marginalizzate nel dibattito pubblico. In sole 48 ore,
oltre 17mila italiani hanno scritto ai leader politici di tutti gli
schieramenti - Bersani, Renzi e Tabacci inclusi - chiedendo loro
impegni precisi per togliere le fonti fossili dal futuro del Paese e
avviare una vera Rivoluzione Energetica.
Le emissioni delle centrali a carbone, in Italia, causano 570 morti
premature e danni per 2,6 miliardi di euro l'anno, che le compagnie
energetiche non pagano; i piani di sfruttamento delle risorse
petrolifere nazionali rischiano di replicare nel Mediterraneo disastri
petroliferi come quello del Golfo del Messico; intanto il comparto
delle rinnovabili è soffocato da inutili vincoli burocratici e frenato
da un caos normativo inspiegabile: si tratta di migliaia di posti di
lavoro a rischio. Queste alcune delle priorità su cui si chiede ai
candidati di prendere posizione.
Contatti:
Andrea Boraschi, Resp. campagna Energia e Clima, 06.68136061 int.257 -
345.7491523
Gabriele Salari, Ufficio stampa Greenpeace, 06.68136061 int.146 - 348.3988615
Massimo Guidi, Foto e Video, 06.68136061 int.222 - 348.6811043
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