La multiutility vince il premio Areté 2012 per il report sulla raccolta differenziata che ogni anno riporta in dettaglio le percentuali di quanto viene effettivamente recuperato e in quali impianti vengono trattati i rifiuti.
Un report, unico in Italia, denominato "Sulle tracce dei rifiuti", che evidenzia al cittadino che percentuale della sua raccolta differenziata è stata effettivamente avviata a recupero e presso quali impianti è stata trattata. E' questo il progetto che ha permesso a Hera di aggiudicarsi questa mattina il Premio Areté 2012 - Comunicazione Responsabile (categoria Comunicazione d'impresa).
L'attestazione, che ha visto Hera vincere la concorrenza di altri 40 progetti, promossi da importanti aziende italiane e multinazionali (fra cui anche diverse utility), pone l'accento sulla valenza comunicativa del progetto "Sulle tracce dei rifiuti" rendendo completamente trasparente la filiera del recupero rifiuti. Si forniscono infatti importanti informazioni rispetto alla raccolta differenziata e all'effettivo recupero dei materiali dimostrando che gli sforzi che i cittadini e il gestore impiegano quotidianamente nella raccolta differenziata sono di fondamentale importanza.
L'analisi, tra l'altro, segue lo spirito delle più recenti direttive europee in materia, che puntano l'attenzione soprattutto sulla quantità di materiale effettivamente recuperato, più che sulla semplice percentuale di raccolta differenziata.
L'ultimo report "Sulle tracce dei rifiuti" pubblicato lo scorso settembre su dati 2011, cofinanziato dalla Regione Emilia-Romagna e certificato da DNV Business Assurance, evidenzia come oltre il 93% di quanto i cittadini dei territori serviti da Hera conferiscono nei contenitori dei diversi materiali (verde, organico, plastica, carta, legno, vetro, ferro e metalli) viene avviato a effettivo recupero.
Per la sua realizzazione Hera ha seguito le diverse tipologie di rifiuto differenziato raccolte, lungo tutto il tragitto che separa il cassonetto dall'effettiva re-immissione nel ciclo produttivo della materia recuperata. Dallo studio è emerso che, mediamente, lungo il processo, la quantità di rifiuti scartata, perché, ad esempio, non idonea al recupero o inquinata da corpi estranei, è di appena il 6,6%. Tutto il resto, il 93,4% appunto, torna invece a nuova vita. Il dato è migliorato rispetto al monitoraggio precedente, che comunque aveva registrato un recupero effettivo del 92%.
Lo studio, attraverso un pieghevole, è stato reso disponibile presso tutti gli sportelli clienti Hera del territorio. Inoltre gli stessi dati, presentati in forma interattiva e con informazioni aggiuntive, sono stati pubblicati in un'apposita sezione del sito web Hera: www.gruppohera.it/sulletraccedeirifiuti.
Chiarini: "un report che nasce dal confronto con gli stakeholder"
"Mediamente, nel territorio servito da Hera, si è superato il 50% di raccolta differenziata", afferma Maurizio Chiarini, Amministratore Delegato Hera. "Questo dato, che siamo costantemente impegnati ad incrementare, non è oramai più sufficiente a spiegare tutti gli sforzi che l'azienda compie per rendere più sostenibile la gestione dei rifiuti. E' necessario infatti intercettare il crescente bisogno di consapevolezza delle comunità rispetto a quanto accade lungo l'interro ciclo del recupero. Questo progetto nasce proprio dal confronto con i nostri stakeholder, che hanno manifestato a più riprese il desiderio di approfondire la destinazione della raccolta differenziata".
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Redazione del CorrieredelWeb.it
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