La Commissione ENVI approva una relazione che invita la Commissione europea a incentivare un più veloce recepimento della Direttiva Acque da parte degli Stati membri. Andrea Zanoni (Eurodeputato IdV) ne parla con il Commissario Ue all'Ambiente: "Monitorare e controllare. Nel Nord Est italiano l'acqua superficiale di falda è ormai un mare chimico"
La Commissione ENVI Ambiente, salute pubblica e sicurezza alimentare del Parlamento europeo ha approvato la relazione "sull'attuazione della normativa UE sulle acque in attesa di un necessario approccio globale alle sfide europee in materia di acque". "Con questo testo chiediamo alla Commissione europea di fare di più per proteggere l'oro blu del vecchio continente e di spingere i Paesi membri a mettere in pratica la Direttiva Ue quadro sulle acque", commenta Andrea Zanoni, Eurodeputato IdV e membro ENVI. "L'Europa è un continente enormemente ricco d'acqua dolce ma che rischia di diventare incredibilmente povero di acqua potabile". Zanoni ne ha parlato anche al Commissario Ue all'Ambiente, Janez Potočnik, presente in commissione (VIDEO).
Approvata a larghissima maggioranza, la relazione del deputato Richard Seeber (austriaco, popolare) chiede alla Commissione europea di spingere affinché gli Stati membri recepiscano la Direttiva quadro sulle acque i cui "tempi di attuazione si sono rivelati lenti e i risultati molto diversificati". "Fare una buona direttiva purtroppo non basta, poi bisogna attuarla – incalza Zanoni – Nel caso dell'Italia troppo spesso per passare dalla legge alla pratica passa troppo tempo e a rimetterci sono l'ambiente e i cittadini".
Zanoni ha fatto presente al Commissario Potočnik la precaria situazione dei bacini idrici e delle falde acquifere nel Nord Est italiano, dove "nell'intera Pianura padana la più superficiale acqua di falda è diventato un mare chimico" e "fonti primarie di inquinamento come le discariche continuano ad inquinare senza che nessuno le bonifichi". (VIDEO) "La Commissione europea deve monitorare la situazione e soprattutto l'attuazione delle direttive europee da parte di Paesi recalcitranti come l'Italia".
La relazione approvata individua inoltre i punti chiave per salvaguardare le acque europee, tra i quali una maggiore attenzione alla dimensione regionale, dati più attendibili sulla qualità delle acque, un approccio olistico che vada dalla tutela del territorio al cambiamento climatico, e interventi per promuovere una maggior efficienza idrica.
Zanoni infine accoglie positivamente il Piano per la salvaguardia delle risorse idriche europee" (Blueprint) che verrà presentato nel novembre 2012 e che costituirà la risposta politica dell'Ue alle sfide attuali e future in materia di acque. "La spinta virtuosa per proteggere l'oro blu europeo non si deve esaurire a Bruxelles – conclude l'Eurodeputato – Bisogna costringere i Paesi membri a fare il massimo per applicare le regole e assicurare la qualità dell'acqua e con essa del nostro futuro".
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