CorrieredelWeb.it Arredo&Design Arte&Cultura Cinema&Teatro Eco-Sostenibilità Editoria Fiere&Sagre Formazione&Lavoro Fotografia


IltuoComunicatoStampa ICTechnology Marketing&Comunicazione MilanoNotizie Mostre Musica Normativa TuttoDonna Salute Turismo




Le ultime news sull'Eco-Sostenibilità

Le ultime notizie di AlternativaSostenibile.iy

Cerca nel blog

Visualizzazione post con etichetta Legambiente Umbria. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Legambiente Umbria. Mostra tutti i post

lunedì 29 gennaio 2018

Inquinamento. Mal'Aria, il rapporto di Legambiente sulla qualità dell'aria, boccia Terni



Dossier Mal'Aria 2018 di Legambiente

Terni si conferma tra le peggiori per la qualità dell'aria nel centro Italia

Legambiente Umbria: basta con ordinanze tampone, servono interventi strutturali su mobilità, efficientamento energetico, industria.

Anche nel 2018 il rapporto annuale di Legambiente sulla qualità dell'aria nelle città capoluogo d'Italia fotografa la situazione di un'aria sempre più irrespirabile: sono 39 le città italiane fuorilegge con livelli di Pm10 alle stelle. La situazione più critica in Pianura Padana e in generale nelle città del nord, ma nemmeno in Umbria va tanto bene, a Terni in particolare.
Dal report Mal'aria emerge che, nel 2017 in ben 39 capoluoghi di provincia italiani è stato superato, almeno in una stazione ufficiale di monitoraggio di tipo urbano, il limite annuale di 35 giorni per le polveri sottili con una media giornaliera superiore a 50 microgrammi/metro cubo. 
Le prime posizioni della classifica sono tutte appannaggio delle città del nord (Frosinone è la prima del Centro/Sud, al nono posto), a causa delle condizioni climatiche che hanno riacutizzato l'emergenza nelle città dell'area del bacino padano.
Per quanto riguarda la nostra regione, come noto è a Terni che si registra la qualità dell'aria peggiore, per via di polveri sottili e ozono (un inquinante secondario che si forma a partire dalla presenza di alcuni inquinanti primari a seguito di reazioni fotochimiche). Sono stati 48 gli sforamenti registrati nell'anno appena concluso del limite giornaliero di PM10 e 55 gli sforamenti dell'ozono. 
In particolare andando a sommare questi due inquinanti c'è da dire che le città italiane più inquinate sono tutte dell'area padana con l'aggiunta di Frosinone e Terni appunto che pur se in fondo alla classifica, segnalano ugualmente una situazione allarmante.
L'ozono è un problema anche a Perugia che comunque ha registrato 32 sforamenti nel corso del 2017 presso la stazione di monitoraggio collocata all'interno del parco cittadino Chico Mendes, a distanza di circa 500 metri da strade e abitazioni.
In questi giorni, e come ogni anno, a Terni e Perugia si susseguono le ordinanze comunali di emergenza che dovrebbero servire ad arginare il fenomeno degli sforamenti, ma sono misure tampone in parte o del tutto inefficaci, anche perché banalmente prive dei dovuti strumenti di controllo e di verifica (vedasi le misure di divieto di accensione per due giorni a settimana dei caminetti attuata a Terni).
"Come ripetiamo da anni – commenta Gianni Di Mattia di Legambiente Umbria - le vere azioni efficaci sono quelle estese, ragionate e strutturali che si incentrano sul disincentivo all'utilizzo dei mezzi alimentati a carburanti fossili per muoversi in città, favorendo la mobilità ciclopedonale e l'uso dei mezzi pubblici, e che realizzano campagne di efficientamento edilizio ed impiantistico degli edifici, unito a una stringente verifica e sollecitazione per l'uso di tecnologie a basso impatto e a bassi consumi per l'industria e il terziario. 
A Terni in particolare serve anche una significativa assunzione di responsabilità da parte del settore industriale nel fare la propria parte per migliorare le emissioni che contribuiscono in modo significativo a rendere irrespirabile l'aria. Tutti interventi che in Umbria non sono ancora stati messi in campo in maniera organica e convinta".
"Certamente per politiche come queste servono risorse, competenze e serve coraggio (disincentivare l'uso dell'auto ad esempio vuol dire anche creare malumori da parte di chi non è disposto a rinunciarvi) – conclude Gianni Di Mattia - ma sono necessarie e doverose e siamo già in grave ritardo nell'attuarle e sono ormai molti cittadini disposti a cambiare le proprie abitudini pur di difendere la qualità dell'aria che respirano".


--
www.CorrieredelWeb.it

lunedì 6 novembre 2017

Ecologia. ADIC, Cittadinanzattiva e Legambiente Umbria lanciano OSIAMO, Osservatorio sui Servizi di Igiene Ambientale

ADIC, Cittadinanzattiva e Legambiente Umbria uniscono forze e competenze e danno vita ad O.S.I.A.M.O, l’Osservatorio sui Servizi di Igiene Ambientale ed il Monitoraggio delle società Operative con l’obiettivo di monitorare la qualità effettiva dei servizi ambientali erogati dalle pubbliche amministrazioni e promuovere una partecipazione attiva al monitoraggio dei servizi pubblici in tema di rifiuti.

“In un contesto regionale estremamente disomogeneo, con un sub ambito che si prepara alla tariffa puntuale ed un altro sconquassato dalle indagini e da un rimpallo di respon​s​abilità che non pare portare a quel cambio di passo non più rinviabile, il ruolo dei cittadini, attraverso il contributo autorevole e competente di associazioni come le nostre, diventa determinante - spiegano ​Giuliano Mancinelli di ​ADIC, ​Danilo Bellavita di ​Cittadinanzattiva e 
​Alessandra Paciotto di ​Legambiente - Abbiamo quindi deciso di dar vita ad O.S.I.A.M.O. attraverso il quale intendiamo essere parte attiva nell’elaborazione di strategie di miglioramento e risoluzione dei problemi così da contribuire al miglioramento della qualità dei servizi erogati in tema di rifiuti”.

“Soprattutto con O.S.I.A.M.O – continuano le associazioni – intendiamo candidarci ad essere quel soggetto terzo in grado di svolgere il monitoraggio sull’operato delle aziende affidatarie dei servizi di igiene ambientale che la legge prevede. Gli Enti territorialmente competenti devono infatti attivare dei monitoraggi permanenti ai quali la norma richiede anche la partecipazione delle associazioni dei cittadini e degli utenti per verificare periodicamente i parametri qualitativi e quantitativi dei servizi. Legge sempre disattesa in Umbria”.

L’Osservatorio O.S.I.A.M.O. è aperto al contributo di altre associazioni di consumatori e ambientaliste che ne condividono gli obiettivi e le modalità organizzative e stringerà collaborazioni con gli Osservatori che le Amministrazioni pubbliche stanno promuovendo sul territorio (Osservatorio Verso Rifiuti Zero dei Comuni del Trasimeno e l’Osservatorio sui rifiuti del Comune di Perugia). Primo passo, la richiesta di incontro a Cristian Betti, Presidente di AURI Umbria



Copyright © CorrieredelWeb.it 

Disclaimer

Protected by Copyscape


Il CorrieredelWeb.it è un periodico telematico nato sul finire dell’Anno Duemila su iniziativa di Andrea Pietrarota, sociologo della comunicazione, public reporter e giornalista pubblicista, insignito dell’onorificenza del titolo di Cavaliere al merito della Repubblica Italiana.

Il magazine non ha fini di lucro e i contenuti vengono prodotti al di fuori delle tradizionali Industrie dell'Editoria o dell'Intrattenimento, coinvolgendo ogni settore della Società dell'Informazione, fino a giungere agli stessi utilizzatori di Internet, che così divengono contemporaneamente produttori e fruitori delle informazioni diffuse in Rete.

Da qui l’ambizione ad essere una piena espressione dell'Art. 21 della Costituzione Italiana.

Il CorrieredelWeb.it oggi è un allegato della Testata Registrata AlternativaSostenibile.it iscritta al n. 1088 del Registro della Stampa del Tribunale di Lecce il 15/04/2011 (Direttore Responsabile: Andrea Pietrarota).

Tuttavia, non avendo una periodicità predefinita non è da considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 07/03/2001.

L’autore non ha alcuna responsabilità per quanto riguarda qualità e correttezza dei contenuti inseriti da terze persone, ma si riserva la facoltà di rimuovere prontamente contenuti protetti da copyright o ritenuti offensivi, lesivi o contrari al buon costume.

Le immagini e foto pubblicate sono in larga parte strettamente collegate agli argomenti e alle istituzioni o imprese di cui si scrive.

Alcune fotografie possono provenire da Internet, e quindi essere state valutate di pubblico dominio.

Eventuali detentori di diritti d'autore non avranno che da segnalarlo via email alla redazione, che provvederà all'immediata rimozione oppure alla citazione della fonte, a seconda di quanto richiesto.

Per contattare la redazione basta scrivere un messaggio nell'apposito modulo di contatto, posizionato in fondo a questa pagina.

Modulo di contatto

Nome

Email *

Messaggio *