Le grandi opere stradali un'idea di sviluppo vecchia e dannosa.
Un Consiglio Grande autorevole - Alla Sala dei Notari lunedì scorso c'erano, eccome, autorevoli rappresentanti della società civile e un pezzo importante della politica locale – risponde Legambiente Umbria al Pd locale che ha lamentato la mancanza al Consiglio Grande di gran parte delle voci autorevoli e rappresentative della città tra cui i referenti di istituzioni, le associazioni di categoria e le forze sociali – C'erano i cittadini e le associazioni che in questi anni non hanno avuto spazio nei luoghi istituzionali per esprimere il loro dissenso verso un progetto costoso e dannoso dal punto di vista ambientale, economico e sociale.
Basta con le solite favole a cui nessuno più crede - Perché le associazioni di categoria, le forze sociali di cui parla il PD e i rappresentanti istituzionali non sono venuti a spiegare il loro punto di vista dando un contributo al dibattito? Perché hanno disertato questa assemblea pubblica se le loro ragioni erano così autorevoli e determinanti per lo sviluppo di questa regione? Legambiente Umbria un'idea ce l'ha. Evidentemente questi autorevoli referenti istituzionali e queste prestigiose e qualificate forze sociali - commenta l'associazione ambientalista - si vergognano un po' di raccontare ancora, dopo tutti questi anni, che lo sviluppo economico e turistico dell'Umbria passa per la costruzione di un'autostrada. Perché sanno che nessun cittadino pensante e nemmeno gli imprenditori con un po' di senno, credono più alla menzogna che gli umbri non pagheranno il pedaggio visto che la UE si è espressa chiaramente e nettamente sull'impossibilità di esimere i residenti dal pagamento. E' evidente poi che a favoleggiare ancora dell'isolamento dell'Umbria siano una evidente minoranza, compresa la segreteria del PD.
Valutare i veri bisogni del territorio - Farebbe bene la Segreteria del Pd a soffermarsi ad ascoltare con più attenzione le istanze che arrivano dai cittadini, dalle imprese e dai territori – conclude Legambiente Umbria - Ci sono tantissime piccole e medie imprese, quelli che rappresentano il 60% del traffico della E45, che chiedono semplicemente che la strada venga messa in sicurezza e sono preoccupati dei costi che dovranno sostenere a causa dei pedaggi, in una situazione di grave crisi economica. Ci sono i pendolari umbri che chiedono collegamenti ferroviari regionali e interregionali più efficienti. Ci sono tantissimi cittadini umbri che chiedono la sicurezza stradale, la salute delle persone, la vivibilità delle strade, l'equità sociale, la salvaguardia del territorio, la "rapidità diffusa" frutto di un sistema di trasporti che funziona e non da una velocità eccessiva e fuori controllo.
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