Legambiente denuncia : inascoltati i nostri appelli sullo sfalcio nelle zone palustri
Uccisa una famiglia di Tarabusini e altri uccelli acquatici.
Nei giorni scorsi, come uscito sulle agenzie di stampa, una famiglia di Tarabusini ed altri uccelli acquatici sono stati uccisi durante lo sfalcio della vegetazione sui bordi di un laghetto artificiale in provincia di Prato.
Il Tarabusino è un piccolo airone che nidifica nei canneti e, in caso di pericolo, invece di fuggire in volo rimane nascosto nella vegetazione affidandosi al mimetismo; un atteggiamento che in questo caso si è rivelato fatale portando alla tragica morte della madre (che volava disperatamente sul nido con le zampe spezzate) e di uno dei giovani, mentre l'altro è ricoverato al Centro Recupero Uccelli Acquatici di Livorno.
Si tratta di una grave perdita per una specie sempre più rara e che nidifica con poche centinaia di coppie in tutta la Toscana; inoltre insieme ai Tarabusini anche altri uccelli acquatici (Gallinelle d'acqua) hanno trovato una morte atroce sotto le lame delle falciatrici.
"Purtroppo, spiega il Presidente di Legambiente Toscana Fausto Feruzza, questo caso eclatante, finito sulle agenzie, rappresenta solo la punta dell'iceberg, dato che gli stessi sfalci profondamente sbagliati nei tempi e nei modi avvengono in questo periodo un po' ovunque lungo gli argini dei fiumi, dei canali e dei laghetti di tutta la regione, provocando la morte di migliaia di giovani uccelli acquatici non ancora in grado di volare".
Nei giorni scorsi Legambiente aveva inviato una lettera aperta agli organi competenti lanciando un appello affinché gli sfalci effettuati con mezzi meccanici fossero ritardati fino alla fine dell'estate per evitare proprio la possibilità di danneggiare le nidificazioni.
Ora Legambiente ribadisce con forza la richiesta di sospendere gli sfalci fino alla fine dell'estate, chiedendo a tutte le Province di emanare apposite ordinanze in ottemperanza alle indicazioni contenute nella Delibera del Consiglio Regionale della Toscana n.155 del 20 maggio 1997 che individua i principi vincolanti ai quali devono attenersi gli Enti Toscani preposti alle operazioni di difesa del suolo. In particolare, per le attività di manutenzione della vegetazione, la Delibera specifica che vanno evitate le "de-vegetazioni spinte", puntando piuttosto su una manutenzione regolare dei corsi d'acqua, e che i tagli alla vegetazione in alveo (se necessari) devono essere effettuati preferibilmente nel periodo tardo autunnale ed invernale.
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