Da sempre il Comune di Udine manifesta particolare sensibilità ai temi legati all’efficientamento energetico e alla qualità dell’aria, tanto che già nel marzo 2013, attraverso un’ordinanza Comunale, si era pronunciato rispetto alla necessità di prevedere l’utilizzo nelle stufe domestiche di legna da ardere conforme alle norme, al fine di garantire nel periodo invernale un minore impatto negativo per la qualità dell’aria. Da allora Di Filippo ha intrapreso il nuovo percorso certificativo BIOMASSPLUS che ha portato l’azienda a essere la prima in Italia a ottenere il marchio di qualità per la legna da ardere, garantito da un organismo terzo di certificazione.
Il contesto descritto offre quindi la possibilità al consumatore di avere una maggiore garanzia della qualità della legna che andrà a utilizzare nella stufa, al Comune di poter far finalmente riferimento a uno standard elevato di qualità del biocombustibile da utilizzare nel proprio territorio, contribuendo ad aumentare la qualità dell’aria, e all’azienda di beneficiare di uno strumento sempre più di riferimento nell’ambito della produzione e commercializzazione di legna di qualità garantita.
Plauso da parte dell’Assessore Pizza e della sua squadra «La certificazione BIOMASSPLUS sicuramente va nella direzione giusta per fornire un valido strumento di garanzia ai cittadini, per un uso della legna in conformità alle norme, nel rispetto dell’aria che tutti respiriamo e di un maggiore efficientamento energetico. È motivo di orgoglio il fatto che il primo imprenditore italiano ad avere questa importante certificazione sia udinese. Ora finalmente abbiamo tutti i mezzi necessari per proporre azioni mirate al contenimento delle PM10 causate dal consumo domestico della legna da ardere, tradizione molto diffusa in tutto il Friuli, molto anche in città. Questa azione si inserisce poi nelle strategie preventive più complessive che l’Amministrazione sta mettendo in atto sul territorio Comunale, al fine di garantire una migliore qualità dell’aria e dei servizi ai cittadini».
TRE CARDINI PER IL NUOVO SISTEMA DI CERTIFICAZIONE BIOMASSPLUS
Il nuovo sistema di certificazione BIOMASSPLUS nasce dal lavoro congiunto tra AIEL ed ENAMA con l’obiettivo di rendere per la prima volta operativo in Italia uno standard di qualità per legna da ardere, cippato e bricchette, identificato da un marchio riconoscibile dal mercato.
Se tali biocombustibili sono da molto tempo impiegati negli usi comuni, non è detto che il loro mercato sia trasparente e che il loro uso avvenga nel modo più corretto. Spesso per l’utilizzatore è difficile riconoscere la qualità di un prodotto e quindi darne il giusto valore!
La certificazione BIOMASSPLUS offre una garanzia la garanzia di qualità del prodotto e di sostenibilità lungo tutta la filiera di produzione. Ecco i principi sui quali si basa BIOMASSPLUS:
1. Tracciabilità e legalità
Lo schema prevede l’obbligo dell’adozione di un sistema di tracciabilità e di dovuta diligenza del materiale, come previsto dal Regolamento EUTR 995/2010 (Timber Regulation). Ogni produttore (P) e distributore (D) sarà dotato di un codice identificativo univoco (ID), applicato lungo il sistema di tracciabilità dei lotti di prodotto. Il sistema di tracciabilità consente di identificare le diverse fasi del processo produttivo e i fattori di rischio che possono influenzare la qualità del prodotto.
2. Sostenibilità ambientale del prodotto
Ogni produttore o distributore certificato deve garantire di immettere in commercio un biocombustibile legnoso ottenuto da un ciclo produttivo in grado di generare un risparmio di emissioni di CO2 equivalente almeno pari al 70% rispetto a quello prodotto del gas naturale, a parità di energia producibile. Tale valore viene garantito dal monitoraggio e controllo delle operazioni che portano all’ottenimento del prodotto.
3. Qualità del prodotto e del processoI produttori e i distributori devono rispettare la qualità del prodotto certificata in classe A1+, A1, A2 o B, in conformità a quanto previsto dalla Norma ISO 17225. BIOMASSPLUS garantisce che le aziende certificate siano dotate di requisiti infrastrutturali tali da assicurare la qualità del prodotto con continuità. La qualità del prodotto e del processo di produzione viene controllata attraverso verifiche periodiche di un organismo di certificazione e attraverso un piano di controllo di qualità dei lotti interno all’azienda.
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