La rivoluzione pacifica del car sharing
Le città si rigenerano, si vede un bel fermento in corso, e anche la mobilità si trasforma. Assistiamo, ma siamo noi stessi gli attori, a una vera rivoluzione pacifica, di quelle buone dunque, per noi e per il Pianeta: è il car sharing, ossia la disponibilità di un mezzo per spostarsi da una parte all'altra della città.
Un successo forse imprevedibile solo qualche anno fa, che oggi conta nel mondo ben oltre 5 milioni di utenti e che non solo fa bene al portafogli ma anche all'ambiente: ogni veicolo sostituisce da 5 a 15 auto, si liberano più spazi nelle strade e si riducono i consumi di carburante. I trasporti sono responsabili di circa ¼ delle emissioni totali di gas serra e, tra tutte le modalità, l'auto è la maggiore responsabile delle emissioni di Co2. Inevitabile un'inversione di marcia!
In Italia, dove gli spostamenti in auto e moto costituiscono quasi il 70% delle modalità di trasporto nelle aree urbane, il concetto di condivisione del veicolo nasce nel 2001 per iniziativa del Ministero dell'Ambiente, che così avvia un cambio di mentalità, culturale (dalla proprietà all'utilizzo, appunto) che oggi ha ricadute economiche e sociali positive, non affatto trascurabili e sta diventando anche un'opzione molto trendy, il che non guasta.
Si è presentata per prima ai nastri di partenza la Daimler con le smart Car2go, e grazie alla liberalizzazione del mercato sono arrivati via via altri gestori, ampliando il sistema di car-sharing a flusso libero che non utilizza stazioni di noleggio prestabilite e i veicoli sono distribuiti all'interno dei quartieri.
Poi, già da qualche anno, è stata la volta di Enjoy, promosso da Eni, insieme a Fiat e Trenitalia che ha ulteriormente semplificato le modalità di accesso, proponendo da poco anche gli scooter.
Più recentemente si è inserita Share'ngo, la prima azienda a utilizzare solo micro-car 100% elettriche con oltre 100 km di autonomia, le "equomobili" che hanno l'ambizione di rendere l'auto "in comune" un'abitudine di massa.
L'ultima arrivata, per il momento solo a Milano, è Drive Now della Bmw, già presente in Germania e negli Stati Uniti, che con le sue vetture di prestigio andrà a soddisfare una fascia di clienti più esigenti.
Utilizzando semplicemente apposite App dal proprio smartphone, possiamo aprire, guidare e restituire i mezzi in tutti i parcheggi autorizzati, all'interno dell'area operativa del servizio, sostare il veicolo gratuitamente sulle strisce blu ed entrare (con alcune limitazioni) nelle aree/zone a traffico limitato.
Nonostante la crisi economica e contro la recessione, si aprono quindi scenari di rapido cambiamento e di sorprendenti opportunità: insomma, c'è ne per tutti i gusti e tutte le tasche.
MASSIMILIANO PONTILLO giornalista e comunicatore
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