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venerdì 7 ottobre 2016
Aperte le iscrizioni agli Stati Generali della Green Economy 2016
Il consueto e più importante appuntamento annuale della Green Economy, con più di 6000 stakeholder coinvolti tra il 2012 e il 2015, promosso dal Consiglio nazionale della Green Economy, formato da 64 organizzazioni di imprese, in collaborazione con il Ministero dell'Ambiente e il Ministero dello Sviluppo Economico quest'anno è dedicato a "la Green economy italiana nel mondo".
I lavori si apriranno con la sessione plenaria dell'8 novembre mattina per la presentazione della "Relazione sullo stato della green economy 2016 - L'Italia in Europa e nel mondo" da parte di Edo Ronchi (Consiglio Nazionale della Green economy) alla presenza del Ministro dell'ambiente Gian Luca Galletti e la presentazione delle proposte di policy elaborate dai gruppi di esperti del Consiglio Nazionale.
Seguiranno nel pomeriggio le 5 sessioni parallele di approfondimento sui seguenti temi:
1) proposte per una nuova strategia energetica nazionale al 2030 dopo l'Accordo di Parigi;
2) il pacchetto di direttive sull'economia circolare;
3) il made green in Italy nell'agroalimentare;
4) l'Agenda 2030 ed il reporting non finanziario delle imprese;
5) green bond e altri strumenti finanziari per una green economy.
I lavori si concluderanno il 9 novembre mattina con la sessione plenaria dedicata al tema "Le città: driver della green economy" alla presenza del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio.
La partecipazione all'evento è gratuita. Per iscriversi bastano un paio di click:
accedere alla pagina di registrazione: www.statigenerali.org/partecipa/
inserire il codice: F5STG
completare i passaggi e stampare il biglietto gratuito per l'ingresso in fiera, evitando le code alle casse
Ampio respiro internazionale con gli speaker protagonisti dell'edizione 2016
Ricco e variegato il panel di relatori di organizzazioni internazionali che prenderanno parte a questa quinta edizione degli Stati Generali della Green Economy.
I contributi e le prospettive faranno riferimento al tema di quest'anno, "La green economy italiana nel mondo", per dare uno sguardo al contesto di riferimento a livello europeo e mondiale.
14 relatori internazionali. Proviamo a vederli nel dettaglio.
Nella sessione di apertura dell'8 novembre interviene Simona Bonafè, Vicepresidente, Inter-gruppo per gli investimenti di lungo periodo del Parlamento Europeo, e relatrice del nuovo Pacchetto di Direttive Europee sulla circular economy.
A seguire, Jeremy Tamanini, Fondatore di Dual Citizen, centro di ricerca di Washington DC specializzato nell'analisi e graduatoria delle performance della green economy, che illustrerà un confronto internazionale tra ben 80 paesi, basato sia sulla performance reale che sulla percezione.
Nella sessione conclusiva del 9 novembre spicca l'intervento di Carlo Ratti, Direttore del Senseable City Lab del Massachusetts Institute of Technology. Italiano ma con base a Boston, considerato da molti come il guru delle smart &green cities, Ratti è autore di più di 250 pubblicazioni e titolare di molti brevetti ICT.
Seguirà l'intervento di Ashima Sukhdev della Ellen Macarthur Foundation, la 10° più grande fondazione privata negli Stati Uniti d'America, con sede a Chicago, impegnata da anni sul tema dell 'Economia Circolare'.
Nella stessa sessione presente anche l'UNEP con l'intervento di Mark Halle, membro dell'UNEP Inquiry: Design of a sustainable financial system e Vicepresidente dell'International Institute for Sustainable Development, uno specialista di imprese e finanza green.
Passando dall'altra parte del globo, incontreremo Chen Tian, Direttore Generale del Dipartimento per la protezione ambientale della Municipalità di Pechino, che illustrerà lo stato dell'arte dei progetti green nella capitale cinese.
Numerosi i relatori internazionali anche nelle sessioni tematiche pomeridiane dell'8 novembre.
Per la sessione dedicata al Pacchetto di Direttive rifiuti e circular economy sono stati coinvolti diversi relatori internazionali mettendo a confronto diversi paesi e la loro normativa. Per la Francia parteciperà Adrian Deboutière, dell'Istituto dell'economia circolare francese, per la Spagna Josè Maria Oteiza, della Fondazione per l'economia circolare spagnola, per la Germania Andreas Jaron, della Direzione Economia Circolare del Ministero dell'Ambiente tedesco. Interverrà inoltre David Robert Newman, Past President di ISWA International.
Per la sessione sull'Agenda 2030 e il reporting non finanziario delle imprese, abbiamo Pietro Bertazzi, Vice Direttore, Policy and Global Affairs del Global Reporting Initiative (GRI), la più importante think-thank sul reporting di sostenibilità delle imprese.
La quinta sessione, in collaborazione con il Ministero dell'Ambiente, dedicata ai green bond e ad altri strumenti finanziari per la green economy, vedrà la partecipazione numerose organizzazioni internazionali: per l'UNEP troviamo Roberto Dal Maso, Coordinatore dell'Italian National Dialogue on Sustainable Finance; presente il Fondo Nazionale per l'Ambiente dell'Iran con l'intervento del suo Amministratore Delegato, Houman Liaghati; la Banca del Libano con il Direttore Responsabile Financing Unit, Wael Hamdan.
L'Italia in Europa e al mondo. Ecco cosa propone la Relazione sullo stato della green economy 2016
Cinque economie europee a confronto (Italia, Germania, Francia, Regno Unito e Spagna) su 8 tematiche strategiche (emissioni di gas serra, efficienza energetica, fonti energetiche rinnovabili, efficienza delle risorse, ecoinnovazione, agricoltura di qualità, capitale naturale e mobilità sostenibile) sulla base di 16 indicatori di performance. Questo il tema dell'indagine contenuta nella prima parte della Relazione sullo stato della green economy 2016, che offrirà una graduatoria per ogni singolo indicatore e una finale tra le performance delle 5 principali economie europee.
La seconda parte della Relazione è dedicata approfondimento internazionale sulla green economy italiana, realizzato dal centro di ricerca "Dual Citizen" di Washington DC, volto ad analizzare e comparare la green economy di ben 80 Paesi nel mondo rispetto a 4 dimensioni (leadership e cambiamento climatico, efficienza di alcuni settori, mercato e investimenti, ambiente) in una graduatoria che tiene conto non solo delle performance in termini di green economy, ma anche della percezione della green economy di ogni Paese.
La terza parte, infine, fornisce un aggiornamento dei progressi della green economy a livello internazionale.
In particolare sui dati aggiornati sulle politiche climatiche dopo l'Accordo di Parigi per il clima, sui dati prodotti dall'OCSE nel 2016, relativi a 4 indicatori guida della green economy su scala mondiale (la produttività carbonica, la produttività di materia, la protezione del capitale naturale e i cambiamenti nell'uso del suolo e l'andamento dell'esposizione media annuale al particolato fine) e, infine, sui risultati più importanti del Rapporto internazionale "State of green business 2016", realizzato da GreenBiz, società americana per lo sviluppo industriale sostenibile.
Uno sguardo indietro: i due convegni preparatori "Verso gli Stati generali"
Nel corso del 2016 sono stati organizzati due seminari in preparazione dell'edizione 2016 degli Stati Generali della Green Economy. Il primo convegno - sul tema "I servizi idrici e la sfida della green economy: opportunità e difficoltà nella governance del servizio idrico in Italia", realizzato a fine luglio dal Gruppo di lavoro "Servizi Idrici", con il supporto della Fondazione per lo sviluppo sostenibile - è stato l'occasione per fare il punto sulle novità avviate sul fronte della governance istituzionale dei servizi idrici in Italia e sull'impatto del referendum sull'acqua, ma si è trattato anche un momento per discutere in merito alle opportunità e alle difficoltà legate allo sviluppo del settore in linea con i principi della green economy.
Al centro della discussione, le azioni da intraprendere per il rilancio del settore, in cui l'Italia appare arretrata rispetto al resto dell'Europa, e gli investimenti necessari per l'aggiornamento delle infrastrutture idriche nazionali, non solo per la tutela dell'ambiente ma anche come chiave di sviluppo per l'occupazione.
Il secondo convegno preparatorio agli Stati Generali 2016 - organizzato a settembre dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile insieme al Ministero dell'Ambiente e Consip sul tema "Lo sviluppo del Green Public Procurement alla luce del nuovo Codice degli appalti pubblici" - è stato un momento di incontro e confronto tra tutti i soggetti interessati, sia pubblici che privati, dall'applicazione del Green Public Procurement, uno strumento strategico per favorire la transizione verso un'economia sempre più sostenibile e competitiva in grado di qualificare e razionalizzare gli acquisti della Pubblica Amministrazione in direzione green - ma anche un modo per analizzare punti di forza e debolezza del sistema individuando possibili soluzioni.
Le attività del Consiglio nazionale
Il Consiglio nazionale della green economy (consulta l'elenco completo delle 64 organizzazioni), si riunirà il prossimo 11 ottobre, presso il Ministero dell'Ambiente, per la discussione e l'approvazione delle Policy recommendation 2016. Il documento, elaborato sulla base dell'attività dei Gruppi di lavoro degli Stati Generali della Green Economy 2016, rappresenta un documento di indirizzo strategico, rivolto agli interlocutori politici, suddiviso in settori tematici, per implementare lo sviluppo della green economy in Italia, soprattutto alla luce dell'imminente ratifica nazionale dell'Accordo di Parigi.
Altro importante appuntamento, la conferenza stampa congiunta di lancio degli Stati Generali della Green Economy, in programma giovedì 27 ottobre, alle ore 11.00, presso la sede della Stampa Estera a Roma.
La conferenza offrirà, in anteprima assoluta, alcuni dei contenuti principali della Relazione sullo stato della green economy 2016 e la presentazione ufficiale delle policy recommendation del Consiglio nazionale.
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