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giovedì 28 settembre 2017

La ceramica entra nell'arredo urbano con l'economia circolare

SAXA GRES SPA PRESENTA IL NUOVO CICLO INDUSTRIALE CON IL RECUPERO DELLE CENERI DEI RIFIUTI URBANI NEGLI IMPASTI E CON IL BIOMETANO PER L'ENERGIA

CERSAIE, Fiera di Bologna Tavola rotonda c/o Sala Intermezzo Ingresso Costituzione, Padiglioni 19-20


28 settembre - Dalle ceneri dei rifiuti urbani nascono piastrelle in gres porcellanato destinate all’arredo urbano, alla pavimentazione di strade e piazze. Un progetto di eccellenza che crea occupazione, indotto commerciale e innovazione tutta italiana. È l’economia circolare al servizio dell’industria ceramica: un progetto di Saxa Gres SpA, che ha riaperto ad Anagni la più importante azienda di piastrelle del Centro-sud.

È di questo che si è parlato oggi al CERSAIE nella tavola rotonda Ceramica ed economia circolare: il modello Saxa Gres cui partecipano, oltre al presidente dell’azienda Francesco Borgomeo, il responsabile Ambiente Confindustria Ceramica Andrea CanettiPierlugi Altomare della Direzione Generale Rifiuti e Inquinamento del  Ministero Ambiente; il presidente Expert Lab Service Mariano PaganelliGiuseppe Sappa del Dipartimento Ingegneria civile e Ambientale Università La Sapienza di RomaGiovanni Vivarelli, direttore Area Industriale Ambiente Acea Spa e Luciano Piacenti, AD Saxa Gres.

“Le nostre piastrelle sono garantite e certificabili Ecolabel. L’innovazione complessiva è assicurata dal processo produttivo studiato e approfondito in tre anni di ricerca e sviluppo in collaborazione con La Sapienza Università di Roma - ha detto in apertura il presidente di Saxa Gres Francesco Borgomeo - Un percorso che ci pone all’avanguardia, in quanto a tutela dell’ambiente e riutilizzo delle risorse: fa di noi, in poche parole, un esempio di quello che l’economia circolare può rappresentare per la manifattura italiana”.

Proprio in questo mese partirà nella fabbrica la sperimentazione della produzione da rifiuti: Saxa è dunque l’azienda italiana del settore ceramico ad avviare una vera e propria produzione di economia circolare. Il gres porcellanato che verrà prodotto contiene fino al 20% di ceneri provenienti dal termovalorizzatore che sorge a poca distanza dallo stabilimento, garantendo materie prime sempre a disposizione e a “km zero”. L’utilizzo di ceneri evita di dover smaltire questa categoria di rifiuti nelle discariche, con altissimi costi ambientali ed economici per i cittadini. Inoltre, le biomasse da rifiuti organici verranno in futuro impiegate per produrre biometano per la fornitura di energia. Non più scarti: solo materie o energia da riutilizzare, brevetti innovativi e nuovi processi anche economici e finanziari.

Il progetto è stato reso possibile anche dalla fiducia di investimenti internazionali provenienti da una holding inglese gestita dal manager Daniele Bartoccioni Menconi - circa 20 milioni di euro dalla vendita di minibond quotati alla borsa di Vienna. È stata così garantita la ripartenza di Saxa Gres con 80 nuove assunzioni e un processo produttivo che offre competitività secondo le nuove norme del Green Public Procurement. Il gres di Saxa infatti è conforme alle richieste delle amministrazioni pubbliche per le gare di appalto. Verrà utilizzato in maniera inedita per il gres porcellanato, per pavimentare strade e piazze, sia nella versione piastrella (da 3 centimetri di spessore) che in quella sanpietrino: prodotti più resistenti, reperibili, personalizzabili e soprattutto più sostenibili a livello economico, rispetto alle pietre di basalto che ormai arrivano dal Sud Est asiatico.


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