CLIMA-ENERGIA
WWF: "SUBITO IN ITALIA UN ITER TAGLIA-EMISSIONI AL 2050:
CE LO CHIEDE L'EUROPA, MA CONVIENE ALL'ITALIA!"
Presentato oggi, alla presenza del Ministro Clini, il nuovo dossier WWF
"Obiettivo 2050 - Per una roadmap energetica al 2050: rinnovabili, efficienza, decarbonizzazione"
Primo scenario energetico per l'Italia al 2050. Alcune cifre: - 40% di consumi; aumento al 43% di quota elettrica; 100% rinnovabili nell'elettrico con 7-9 miliardi di euro l'anno di investimenti (0,5% del PIL) e - 97% emissioni CO2
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Il WWF Italia illustra al Ministro dell'Ambiente, Corrado Clini, il restyling dei mercati energetici italiani amico del clima, motore di crescita economica e alleato dei lavoratori. Un iter 'taglia-emissioni' tracciato per i prossimi 40 anni, fino al 2050, e formulato per la prima volta su misura per l'Italia, che il Paese deve imboccare sin da ora come unica opportunità di crescita in chiave sostenibile, non solo perché lo vogliono gli ambientalisti, ma perché, come per la riduzione del debito pubblico, 'ce lo chiede l'Europa'. Eccolo in sintesi.
Puntare sull'efficienza energetica diminuendo i consumi del 40% al 2050 rispetto al 2010, introducendo un obiettivo vincolante di riduzione in termini assoluti (e non in termini relativi o indicativi come fino ad oggi previsto); dirottare la domanda di energia, soprattutto del comparto industria e trasporti, dalle fonti primarie non rinnovabili (combustibili fossili, nucleare ecc.) sul settore elettrico, incrementando il contributo di quest'ultimo dall'attuale 20% al 43% nel 2050 (il 30% in più rispetto al 2010); raggiungere il 100% di rinnovabili nel settore elettrico che, con una 'iniezione' di energia pulita di 8TWh in più ogni anno, ridurrà del 97% le proprie emissioni di CO2 rispetto al 1990. Sono i tre capisaldi del percorso 'salva-clima' che l'Italia dovrà intraprendere - seguendo l'esempio di Germania e Regno Unito - per attenersi alla tabella di marcia con cui l'Unione Europea mira a ridurre le proprie emissioni di gas serra dell'80-95% entro il 2050 rispetto ai livelli del 1990. Tra gli strumenti proposti dal WWF (vedi scheda di approfondimento in coda), una 'fiscalità taglia-emissioni' che regoli, per esempio, l'IMU sulla base della classe energetica della casa, il bollo dell'auto sulle emissioni inquinanti anzichè sui kW del veicolo e che sostituisca l'IVA sui prodotti con l'Imposta di Carbonio Emesso (ICE), ovvero la tassa sul loro contenuto di CO2 nelle varie fasi di processo.
E' quanto indicato dal WWF Italia nel nuovo dossier "Obiettivo 2050 - Per una roadmap energetica al 2050: rinnovabili, efficienza, decarbonizzazione", realizzato da REF –E, (Economics Engineering Energy Environment) che l'associazione del Panda ha consegnato oggi al Ministro dell'Ambiente, Corrado Clini, durante una conferenza stampa a Roma - e consegnerà nei prossimi giorni al Ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera, e al Sottosegretario con delega all'Energia Claudio De Vincenti, per offrire al Governo, anche in occasione della nuova Strategia Energetica Nazionale, una soluzione concreta e una visione di lungo termine che permetta all'Italia di salvaguardare allo stesso tempo le prerogative delle politiche sui cambiamenti climatici e quelle legate al mondo del lavoro, restando coerente con gli obiettivi europei e internazionali di riduzione delle emissioni inquinanti.
"La Roadmap 2050 nasce dalla consapevolezza che la crisi climatica rischia di travolgere il Pianeta come lo conosciamo – ha detto Stefano Leoni, presidente del WWF Italia - I rimandi alle responsabilità altrui non funzionano più, ognuno deve fare la propria parte. Siamo anche coscienti dei forti problemi di sicurezza energetica per l'Europa e per l'Italia in particolare. Questi due aspetti rendono quella tracciata dalla Roadmap una strada obbligata. Del resto, in un contesto di forte cambiamento di equilibri e condizioni, il nostro Paese non può continuare a vivere alla giornata e sull'emergenza continua. Bisogna rilanciare il ruolo della politica e del Governo per la definizione di obiettivi ambientali e di sicurezza energetica, ormai strettamente intrecciati. Come si dice nel rapporto, niente è dannoso per le imprese e per l'economia quanto il repentino cambio di rotta delle politiche".
"La Roadmap 2050 è anche una risposta all'uscita dalla crisi: 'stranamente' nel dibattito in Italia non si dice mai che il solo settore fotovoltaico nel 2011 ha creato oltre 60mila posti di lavoro - ha aggiunto Mariagrazia Midulla, Responsabile Clima ed Energia del WWF Italia -. Partendo dagli obblighi dell'Unione Europea, con lo scenario 2050, abbiamo proposto per l'Italia alcuni passi aggiuntivi, come ad esempio la necessità di darsi anche propri obiettivi vincolanti, come i target per arrivare alla diminuzione di almeno il 40% dei consumi finali entro il 2050. Le bozze della nuova Strategia Energetica Nazionale in circolazione guardano al 2020, praticamente domani, e non operano scelte nette, avviando addirittura 'trivellazioni selvagge'. Occorre, invece, definire anche egli obiettivi di medio e lungo periodo, in modo da orientare in base alla visione del futuro le scelte dell'oggi. Sia chiaro che la roadmap non è il libro dei sogni, ma un percorso realizzabile che ci auguriamo possa essere superato dalla velocità del cambiamento e dell'innovazione, ma che certamente va orientato e accompagnato. Tra le scelte da fare oggi, quella di bandire le centrali più inquinanti, a cominciare da quelle a carbone; e un dibattito serio sulla riforma del mercato dell'energia che sospenda i sussidi alle centrali che bruciano combustibili fossili (il Capacity Payment introdotto nella Legge Sviluppo approvata ad Agosto), almeno fino a quando non si definisce il sistema di remunerazione nel suo complesso, adattandolo alle rinnovabili, in collegamento con la discussione a livello europeo, nonché tempi certi per i sistemi di accumulo".
MENO CONSUMI, MOBILITA' SOSTENIBILE E CASE 'GREEN': COSI' L'OBIETTIVO 2050 PASSA PER IL TRAGUARDO DEL 2030. Lo scenario energetico indicato dal WWF Italia fino al 2050, agganciandosi all'obiettivo '20-20-20' del pacchetto clima ed energia dell'Unione Europea (che stabilisce per gli Stati dell'Eurozona il raggiungimento entro il 2020 del 20% di riduzione dei gas serra, risparmio energetico e rinnovabili), individua nel 2030 una tappa fondamentale, con target specifici, in grado di creare i presupposti per realizzare i risultati del 2050 (Vedi tabella sotto).
1. Efficienza energetica. La prima 'corsia' del triplice percorso proposto dal WWF per l'Italia riguarda l'efficienza energetica e prevede entro il 2050 la riduzione dei consumi energetici del 40% rispetto a quelli del 2010 con due tappe intermedie: - 5% al 2020 e -16% al 2030 (laddove queste percentuali sono da intendersi in termini assoluti e non relativi come prevede l'attuale normativa) con una diminuzione dello 0,5% l'anno fino al 2020 e dell'1,2% nel periodo 2020 – 2030.
2. Incremento della quota elettrica nella domanda di energia. Parallelamente alla progressiva riduzione di consumi del 40%, la seconda corsia del percorso WWF 'viaggia' verso un aumento della quota elettrica del bilancio energetico partendo dall'attuale 20% per arrivare, con un incremento annuo dello 0,7% , al 28% nel 2030 e al 43% nel 2050, il 30% in più rispetto al 2010.
Trasporti, industria e abitazioni sono settori strategici d'intervento per l'aumento della quota di elettricità. In particolare per i trasporti, che ricoprono ben 1/3 dei consumi energetici, il WWF Italia prevede, contestualmente alle altre forme di mobilità sostenibile, il trasferimento al 2050 del 50% della domanda di energia dai combustibili fossili all'elettrico attraverso l'incremento di auto elettriche, per i privati, e della trazione elettrica nel settore merci, oltre al ricorso ai biocombustibili e ad altre azioni correttive come il decentramento dei servizi, una pianificazione urbanistica più efficiente e politiche per la distribuzione oraria della domanda di punta. Per l'industria e le abitazioni invece la strategia 'taglia-emissioni' del WWF indica nel 2050 l'aumento della quota di elettrico della domanda di calore al 35%, per i consumi domestici, e al 50% per quelli industriali.
3. 100% rinnovabili al 2050 nel settore elettrico. La terza strada maestra per la decarbonizzazione indicata dalla roadmap WWF è quella che porta al 100% di energie rinnovabili nel settore elettrico entro il 2050: partendo da una quota del 25% del 2010, pari a circa 77 TWh, si arriva a raggiungere, con un incremento medio di 8 TWh l'anno dal 2020, il 60% nel 2030 (pari a 219 TWh) fino al traguardo nel 2050 del 100%, per un totale di 400 TWh. Un'operazione che comporterebbe investimenti che vanno dai 7 ai 9 miliardi di euro l'anno nel periodo 2020-2050, corrispondenti allo 0,5% del PIL.
Le emissioni di CO2 del settore termoelettrico italiano diminuirebbero così nel 2030 del 50% rispetto a quelle attuali (- 60% rispetto al 1990) per un totale di 55 Mega tonnellate (Mt) e, nel 2050, del 97% rispetto ai livelli del 1990, ridotte cioè a circa 5 Mt legate agli interventi di riserva di centrali a gas. Un toccasana per il clima che potrebbe alimentare la'rivoluzione green' da parte di cittadini e imprese: l'autoproduzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, che con questi interventi raggiungerebbe i 68 TWh nel 2030, raddoppiando nel 2050 con 134TWh.
CHI E' GIA' SULLA ROADMAP 2050 DELL'UE: GERMANIA E REGNO UNITO. C'è chi in Europa, come Germania e Regno Unito, ha già avviato un percorso di lungo termine in linea con la tabella di marcia dell'Unione Europea che mira all'80-95% in meno di emissioni inquinanti entro il 2050. E lo sta realizzando puntando in alcuni casi persino ad obiettivi più ambiziosi di quelli indicati nel dossier WWF per l'Italia finora qui esposto. Ad esempio, la roadmap 2050 della Germania<