FIRENZE, 25 SETTEMBRE COMUNICATO STAMPA
PREMIO RI-PRODOTTI e RI-ACQUISTATI:
Ecco i 9 comuni e l'azienda a partecipazione pubblica (selezionati da Revet e Legambiente Toscana), che con i loro acquisti verdi (i "Ri-prodotti" derivati dalle plastiche eterogenee delle raccolte differenziate toscane), hanno valorizzato le raccolte differenziate
fornendo un esempio concreto ai propri cittadini
Nove comuni e un'azienda a partecipazione pubblica sono i vincitori del Premio Ri-prodotti e Ri-acquistati, che Legambiente e Revet hanno promosso nell'ambito di Puliamo il mondo e in collaborazione con Regione Toscana, Corepla e Coreve, per sottolineare le azioni virtuose da parte degli enti che hanno partecipato al bando regionale 2011 sugli acquisti verdi.
Tra gli oltre 50 enti che hanno partecipato al bando della regione (che ne ha emesso uno analogo per il 2012, con scadenza 2 ottobre), Revet e Legambiente hanno selezionato quelle realtà che per qualità e quantità degli acquisti, si sono distinte, ovvero i comuni di: Calcinaia, Firenze, Gaiole in Chianti, Greve in Chianti, Grosseto, Massa e Cozzile, Prato, San Gimignano, Siena e l'Asiu di Piombino.
Nel 2011 e nel 2012 una parte dei proventi dell'ecotassa è stata infatti destinata dalla Regione Toscana a incentivare gli acquisti verdi ovvero i prodotti realizzati in materiale riciclato, in particolare con le plastiche eterogenee (vaschette, retine, shopper, piatti e bicchieri usa e getta…) delle raccolte differenziate regionali. La Toscana ha dimostrato di poter riciclare queste plastiche meno 'nobili' (altrimenti destinate alla termovalorizzazione), recuperando la materia e trasformandola in prodotti a valore aggiunto come gli arredi urbani per parchi e giardini.
"Questo premio va nella direzione e segna obiettivi su cui la Regione Toscana è impegnata da tempo. Siamo soddisfatti del risultato e ci auguriamo che funzioni da incentivo e da stimolo per tutti i Comuni toscani affinché investano un sempre maggiore impegno nella raccolta differenziata e al contempo nel riciclo effettivo dei materiali. Per questo la Regione è intervenuta con finanziamenti consistenti sia per promuovere queste attività sia per supportare la gestione di impianti di trattamento destinati a questo fine. La scommessa è duplice: da un lato ridurre la produzione di rifiuti e aumentare la raccolta differenziata, dall'altro incentivare le filiere del recupero. E cioè consolidando la green economy, creando nuovi settori produttivi e aprendo nuove opportunità di lavoro, un aspetto che ci sta molto a cuore nell'attuale situazione di crescente disoccupazione". - E' quanto sostiene l'Assessore all'Ambiente della Regione Toscana, Anna Rita Bramerini.
In effetti in questi mesi in molti parchi pubblici toscani sono stati installati i primi arredi urbani (panchine, giochi, scivoli, staccionate, fioriere...) comprati dai comuni virtuosi che hanno partecipato al bando indetto dalla Regione che incentivava, con oltre un milione di euro, l'acquisto dei Ri-prodotti.
Una menzione speciale va all'Asiu di Piombino che ha effettuato direttamente gli acquisti verdi utilizzandoli poi per progetti ambientali nelle scuole e nei parchi dei comuni in cui gestisce il servizio di igiene urbana. Altra menzione speciale va poi al comune di Calcinaia, in provincia di Pisa, perché è stata l'unica amministrazione ad aver partecipato nel 2011 a tutti e tre i bandi regionali per gli Acquisti verdi . Oltre a quello sulle plastiche eterogenee infatti la Regione aveva emesso un bando per l'acquisto di contenitori per il passaggio alla raccolta monovetro, e quello per il riutilizzo del vetro fine, frazione non riciclabile nelle vetrerie, utilizzato per la realizzazione del sottofondo stradale della via Lucchesina che collega Calcinaia a Fornacette.
"E' con piacere che segnaliamo il comportamento virtuoso di 9 comuni toscani (di cui 4 capoluoghi di provincia FI, PO, SI, GR) e di una azienda municipalizzata come l'Asiu per aver riacquistato prodotti su plastica riciclata della RD toscana. - dichiara Fausto Ferruzza, presidente di Legambiente Toscana - Le buone pratiche si stanno diffondendo ed è proprio con una buona emulazione che speriamo l'esperienza progettuale dei RI-PRODOTTI E RI-ACQUIISTATI si radichi e si rafforzi anche nei prossimi anni. Per questo, inviteremo Revet e Regione Toscana a non demordere e a continure sul sentiero di marcia già tracciato".
Nell'ultimo anno, dunque, l'attenzione della Toscana si è focalizzata sulla frazione dov'è più difficile trovare sbocchi: le plastiche eterogenee (corrispondenti al 55% degli imballaggi plastici raccolti). Dalla fase di ricerca si è arrivati alla messa in produzione e commercializzazione dei Ri-prodotti in Toscana, manufatti nella cui composizione è presente il materiale plastico da Revet processato: componenti di scooter Piaggio; articoli casalinghi in vendita nella rete Coop; arredi per esterni; parti di prefabbricati; accessori per l'agroindustria...
"Differenziare non è riciclare – ha detto il presidente di Revet Valerio Caramassi - un concetto semplice, anche se troppo spesso le due parole vengono scambiate una per l'altra. Revet ha realizzato progetti e investimenti per avviare al riciclaggio la massima quantità di rifiuti raccolti, selezionati e trattati (oltre 135.000 tonnellate l'anno di multimateriale, cioè vetro, plastiche, acciaio, alluminio, poliaccoppiati come tetra pak) in Toscana. Il nuovo piano industriale di Revet è orientato al massimo riciclaggio di queste frazioni: e se per i metalli, i poliaccoppiati e parte del vetro il riciclo è sempre stato garantito, così come per le frazioni nobili delle plastiche (il PET delle bottiglie di acqua, l'HDPE dei flaconi dei prodotti igienizzanti), sono invece determinanti gli sforzi di ricerca e industriali fatti recentemente da Revet per arrivare ai Ri-prodotti in Toscana, che sono i nuovi manufatti o parti di prodotti realizzati dai partner Revet partendo dalle plastiche eterogenee, la frazione meno nobile delle plastiche, che altrimenti andrebbe a recupero energetico o a smaltimento".
"Ringraziamo la Regione perché unica in Italia ha predisposto un sistema di incentivazione – ha concluso Caramassi – che è indispensabile per riuscire a colmare quel delta di costo rappresentato dalle inevitabili spese aggiuntive della filiera industriale del riciclo: con il riciclo è necessario operare in modo simile a come si è operato per le rinnovabili".
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