DAL FESTIVAL DELLA SCIENZA DI GENOVA APPELLO DEGLI SCIENZIATI
“IL VALORE DELLA NATURA SIA ALLA BASE DELLA NOSTRA ECONOMIA”
“CLIMA, SUOLO, FUTURO: DOPO GENOVA 2014”
Parte dalla città simbolo degli effetti disastrosi del cambiamento
climatico l’Appello firmato da oltre 30 esponenti del mondo della
scienza e delle scienze sociali italiani dal
titolo emblematico “Dopo Genova 2014 - Clima, suolo e futuro: per un’economia basata sul valore della natura” .
Promosso dal WWF Italia, in collaborazione con l’Associazione
Festival della Scienza e Telecom Italia, l’Appello è stato presentato
questa mattina nell’ambito del
Festival della Scienza di Genova.
Gli scienziati vogliono richiamare l’attenzione del mondo della
politica, dell’economia, delle imprese e dei media per scongiurare nuovi
episodi come quello recente di Genova
evidenziando nove categorie di potenziali impatti attesi dei
cambiamenti climatici e le principali vulnerabilità per il nostro paese
insieme ad una lista di sei punti urgenti,
veri e propri ‘pacchetti di azioni’ che, nella direzione della
Strategia nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici, si chiede
vengano attuate subito dal Governo e dalle istituzioni territoriali.
Nell’Appello si sottolinea l’esigenza non solo di sbloccare
finanziamenti per un risanamento del territorio, ma di ‘instradare’ in
maniera efficacie ed efficiente tali risorse.
Gli
scienziati richiamano la necessità di uno straordinario salto di
qualità innovativa ed anticipatrice per passare da politiche che
continuano
a perseguire azioni che provocano uno stravolgimento di un territorio
delicato e intrinsecamente fragile dal punto di vista idrogeologico come
quello della nostra Italia, a
politiche che inseriscano prioritariamente la difesa, il ripristino e la riqualificazione del nostro territorio.
Nell’Appello è ribadita con forza soprattutto la necessità che nei
processi di programmazione economica venga dato valore alla natura e ai
servizi offerti dagli ecosistemi al
benessere e allo sviluppo umano. “Appare evidente come le questioni
ambientali restino ancora ‘ghettizzate’ nell’ambito delle funzioni di un
solo Ministero –
dichiarano gli scienziati - Chiediamo
l’istituzione di un Comitato Nazionale per il Capitale Naturale ai
massimi livelli istituzionali (con la presenza anche del Ministro
dell’Economia
e delle Finanze, del Ministro per lo Sviluppo Economico e del
Governatore della Banca d’Italia nonché dell’ISTAT e gli altri enti di
ricerca ed esperti di chiara fama sulla materia) che
produca un rapporto sul capitale naturale italiano inserito nel
processo annuale di programmazione economica. Questo punto è già
inserito nel disegno di legge del collegato ambiente alla scorsa legge
di stabilità ed è in discussione alla Camera dei
Deputati. Chiediamo inoltre sistemi di contabilità nazionale capaci di
tenere in conto le dimensioni ambientali” .
Tra
le richieste, l’adozione della Strategia nazionale di Adattamento ai
cambiamenti climatici, l’applicazione delle direttive europee sulle
acque e sul rischio alluvionale, la promozione
di un rilevamento delle situazioni di compromissione che abbiamo
turbato le naturali condizioni di deflusso dei corsi d’acqua, la
promozione di un’azione diffusa di ripristino ecologico ,indispensabile
per le politiche di adattamento e infine, la manutenzione
del territorio.
“L’Appello
che viene rivolto al Governo e alle istituzioni che gestiscono il
territorio è quello di cambiare rotta dal punto di vista culturale
in maniera da dare finalmente valore alla natura – ha dichiarato Gianfranco Bologna, direttore scientifico del WWF Italia
- Se i sistemi naturali sono vulnerabili gli effetti che si hanno sui
sistemi sociali provocheranno un incremento delle situazioni
di vulnerabilità anche per essi. Una natura sana è la vera garanzia per
il benessere e lo sviluppo umano. Il nuovo quinto Assessment dell’IPCC
che ha rilasciato in questi giorni a Copenhagen il suo rapporto di
sintesi lo conferma in maniera molto chiara: è
ora di dire basta all’inazione , più tardi agiremo più costoso
(economicamente, ecologicamente e socialmente) sarà il conto”.
Tra i firmatari dell’Appello figurano
Sergio
Castellari, senior scientist Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti
Climatici (CMCC) e focal point nazionale per l’IPCC, Roberto Danovaro,
Direttore Dipartimento Scienze della
Vita e dell’Ambiente, Università Politecnica delle Marche, Ancona e già
Presidente Società Italiana di Ecologia (SItE), Enrico Giovannini,
professore di Statistica Economica, Università di Tor Vergata (Roma),
co-presidente Indipendent Expert Advisory Group
on Data Revolution for Sustainable Development delle Nazioni Unite e
presidente Statistical Advisory Board UNDP for Human Development Index,
Luca Mercalli, Presidente della Società Meteorologica Italiana, Fiorenza
Micheli, Hopkins Marine Station, Stanford
University (USA), Antonio Navarra, presidente del Centro
Euromediterraneo Cambiamenti Climatici (CMCC) e senior scientist
dell’Istituto Nazionale Geofisica e Vulcanologia (INGV), Andrea Segrè,
professore di Politica Internazionale Agroalimentare, direttore
Dipartimento di Scienze Agricole e dell’Alimentazione e presidente Last
Minute Market, Università di Bologna, Mario Tozzi, divulgatore
scientifico e conduttore di numerose trasmissioni televisive di
divulgazione scientifica e primo ricercatore Istituto di
Geologia Ambientale e Geoingegneria del CNR, Sergio Ulgiati, professore
chimica ambientale del Dipartimento di Scienze e Tecnologie,
Università Parthenope, Napoli, Riccardo Valentini, professore di
Ecologia Forestale Università Viterbo, La Tuscia, lead author
dell’IPCC e direttore divisione impatti del Centro Euromediterraneo sui
Cambiamenti Climatici (CMCC).
Roma, 1 novembre 2014
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