"La rassicurazione del Ministero – dichiara Serena Pellegrino – è importante. Fermo restando che la soluzione tecnico-scientifica adeguata stava scritta nei verbali dei tecnici fin dal 2010, i sedimenti lagunari devono essere trattati per l'inquinamento che, allora come adesso, li caratterizza. Continuiamo a non capire la ragione di una serie di azioni amministrative che, a partire dal decreto Clini del 2013, lasciano irrisolte le problematiche di inquinamento da mercurio e suoi composti nelle aree della laguna di Grado e Marano non più oggetto di vincolo all'interno del SIN e a tutt'oggi ancora non restituite agli usi legittimi. Non comprendiamo nemmeno quali siano le motivazioni per l'esclusione della Valutazione di Impatto Ambientale relativamente ai progetti di dragaggi nel fiume Coron."
"Ritengo che la sensibilità sul problema della laguna di Grado e Marano da parte del Ministero corrisponda allo spirito della nuova legge sugli ecoreati, in particolare alla fattispecie dell'alterazione dell'equilibrio di un ecosistema e dell'offesa alla pubblica incolumità. Le nuove norme ci consentono di trasferire e considerare sul piano giuridico le valutazioni scientifiche sulle conseguenze prodotte dal conferimento di sedimenti inquinati, tanto al Sito di interesse comunitario della laguna quanto alle specie biotiche, incluso il pescato destinato alla commercializzazione e al consumo."
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