Il 21 novembre è la Giornata Nazionale degli alberi
Wiko, con il contributo di Mente Nomade, uno dei più avventurieri travel blogger italiani, svela i consigli su come fotografare gli alberi e i piccoli trucchi da seguire, muniti di smartphone
Milano, 18 novembre 2019 – In un momento storico in cui i temi ambientali e la cultura della sostenibilità interessano finalmente la vita quotidiana di tutti, è bene ricordare che il 21 novembre si celebra in Italia la Giornata Nazionale degli alberi.
Wiko, il brand franco-cinese di telefonia, ha voluto interpretare e rendere omaggio a questa giornata attraverso i contributi e i consigli di uno dei più apprezzati travel blogger italiani. Un vero amante della natura, un viaggiatore con la V maiuscola, un puro avventuriero: Mente Nomade sui social, al secolo Edoardo Massimo Del Mastro.
Travel blogger, autore del recente libro "Sono una mente nomade", papà, coordinatore di gruppi di viaggiatori, nonché appassionato di fotografia, Edoardo ha redatto con Wiko una serie di pratici consigli e alla portata di tutti su come immortalare, muniti di smartphone, gli alberi che ci circondano.
Scorriamo quindi le dritte fotografiche di Wiko e Mente Nomade:
La luce giusta. Può sembrare un'ovvietà, ma è uno dei primi fattori da considerare. La luce è una preziosa alleata, se fruttata nel modo corretto. "Se il sole è alto e riflette la luce sulle foglie degli alberi" – dichiara Edoardo – "verranno fuori dei colori molto più accesi e intensi per foto di grande impatto". Alba e tramonto, come risaputo, sono due dei momenti migliori per immortalare la luce che si poggia sugli alberi.
- Sfruttare le altezze. Nel bel mezzo di un bosco di montagna, ai piedi di alberi che superano facilmente i 20 metri, la cosa più semplice ed efficace è alzare lo sguardo e cogliere questi giganti dal basso. Si accentuerà lo sviluppo verticale dei tronchi nella foto e, riprendendo i raggi del sole che filtrano tra le foglie, si creeranno degli effetti davvero stupendi che non hanno bisogno di alcuna modifica.
- Utilizzare gli alberi come sfondo. Edoardo è un vero appassionato di viaggi nel mezzo della natura, che si tratti di Alaska, Finlandia, Hawaii, come di interminabili camminate sulle Dolomiti. Sfruttare una distesa di alberi come sfondo per una foto, mettendo in risalto un elemento, come un animale di passaggio o anche la propria figura, è il miglior background naturale che si possa immaginare. Uno sfondo che non necessita di ritocchi da professionisti e neppure di strumenti fotografici ingombranti: uno smartphone è il migliore alleato.
- Imparare ad amare tutte le stagioni. Ogni stagione ha i suoi colori e le sue unicità. Dai primi germogli primaverili, ai verdi più brillanti e vivaci dell'estate, alle mille sfumature del foliage autunnale, fino al bianco dell'inverno e al fascino degli alberi spogli.
- Saper valorizzare la varietà di colori che un albero o un bosco possono donarci, cogliere la natura nel suo mutamento continuo è un modo per renderle omaggio e per riempire il feed dei profili social di foto in grado di comporre una sorta di time lapse continuo.
- Cogliere i dettagli delle foglie. Che siano aghi di pino, lunghe foglie appuntite di una palma, foglie dalle dentellature arrotondate di una quercia, foglie imbrunite di un acero o quelle di un secolare ulivo, ognuna ha indiscutibilmente il suo fascino. "Una buona fotocamera di uno smartphone è assolutamente in grado di fare dei close-up che colgano le sfumature, le venature e le naturali imperfezioni delle foglie per il vostro feed di Instagram" suggerisce Edoardo.
- Ora non resta che mettersi alla prova, sfruttando tutto il verde e la natura che l'Italia custodisce. Non c'è che l'imbarazzo della scelta. Ci sono i famosi cipressi di Bolgheri, ma anche le querce monumentali toscane di San Martino in Colle, citate perfino nel Pinocchio di Collodi. Ci sono le distese di ulivi salentini e il patriarca di tutti gli ulivi, il S'Ozzastru, l'olivastro millenario di Santo Baltolu di Carana, a Luras in Sardegna. E ancora, i "giganti della Sila", esemplari di pino nero calabro, il maestoso castagno de li Centu Cavaddi, ubicato nel Parco dell'Etna in territorio del comune di Sant'Alfio, così come le tamerici salmastre delle coste adriatiche, descritte nelle opere dannunziane e molto altro ancora.
Scoprire e immortalare questi alberi è un modo sì per assicurarsi like ma anche per imparare a rispettarli.
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